Come una bambola

di
genere
trans

Da quando Lorena aveva scoperto il mio segreto, potevo finalmente aprire il mio mondo di crossdresser ad una donna e la cosa mi rendeva estremamente felice; avevo paura, però, che lei non avrebbe percorso fino in fondo questa nuova strada insieme a me, ma dopo qualche tempo si sarebbe stancata, lasciandomi di nuovo solo in questo cammino.
Inoltre, nel nostro primo incontro mi aveva fatto conoscere un nuovo tipo di piacere sia fisico che mentale e non sapevo ancora se sarebbe rimasto un episodio isolato oppure no; e se avesse preteso di più anche da quel punto di vista?

Il flusso dei miei pensieri è rallentato per qualche istante dal suono dello smartphone che vibra sul tavolino accanto a me; distrattamente guardo il display, ma la mia mente continua ad arrovellarsi su quelle domande, così lascio ancora che squilli. Dopo qualche minuto, ricevo una seconda chiamata dallo stesso numero, non lo riconosco ed alla fine decido di rispondere.
"Pronto?"
"Ciao Dario..."
La sua voce, carica di sensualità, è inconfondibile e rievoca davanti ai miei occhi le scene del giorno prima; me la immagino seduta alla scrivania che gioca con il camice, mentre sta architettando qualcosa di speciale in cui trascinarmi.
"Ciao Lorena. Strano, non avevo il tuo numero..."
"Si, ti sto chiamando dal mio numero privato. Sai mi è piaciuto molto quello che abbiamo fatto ieri..."
"Si, anche a me. Tanto. Devo ammettere che se non fosse stato per l'incidente non avrei mai mostrato a nessuno il mio lato nascosto"
"Ed ora fin dove vuoi arrivare? Hai voglia di provare qualcosa di nuovo?"
"Si, credo di si, mi sembra ancora tutto così irreale."
"Perché stasera non vieni a casa mia? Possiamo riprendere il discorso che abbiamo cominciato ieri..."
"Ok, mi piace. Devo vestirmi nello stesso modo?"
"No, questa volta penso a tutto io, ho già parecchie idee che mi frullano in testa"
"Oddio, non so se devo essere più contento o più preoccupato!
"Dai stupido, a stasera!"
"A stasera"

La chiamata di Lorena mi lascia addosso un misto di curiosità ed eccitazione; ho sempre immaginato di non limitare la mia "trasformazione" ad intimo e collant, ma tra il dire e il fare c'è di mezzo un abisso e le mie idee sono sempre rimaste tali. Oltre alla curiosità per l'abbigliamento, in me è vivo il ricordo delle attenzioni della dottoressa, con le sue dita che frenetiche violavano la mia intimità e mi insegnavano nuovi modi di godere; mi sorprendo a desiderare di provare ancora quel tipo di sensazioni ed ancora di più mi stupisco perché desidero riprovarle solo con lei.
Cerco di non perdermi nei miei pensieri, non voglio fare tardi, così mi butto subito sotto la doccia e poi mi rado; non voglio ritardare nemmeno di un minuto il nostro incontro ed allora mi preparo senza indugi ed esco di casa. Quando arrivo a destinazione, lei è lì ad attendermi sulla porta e mi stampa un bacio sulle labbra prima che io possa dire qualcosa; senza proferire verbo mi prende per la mano e mi guida decisa in camera da letto.
"Cominciamo subito, dai. Spogliati e siediti sul letto. I vestiti puoi anche lasciarli su quella sedia".
Faccio come mi dice e lei mi si siede accanto tenendo in mano una boccetta di smalto rosso.
"Lo hai mai messo?"
"No mai" ed accompagno la mia risposta con un cenno della testa.
"Allora metti una mano qui", mi dice mentre mi indica la sua coscia.
Lei dipinge con cura le unghie di entrambe le mani, poi prosegue con quelle dei piedi; nel frattempo io mi osservo le mani e quasi non sembrano le mie dopo quello che sarà il primo passo della mia trasformazione.
"Adesso resta immobile che lo smalto si deve asciugare".
Lei sparisce in un'altra stanza e dopo poco ritorna con una mise da togliere il fiato: le autoreggenti nere mettono in risalto le sue gambe sinuose, slanciate ancor di più dai tacchi a spillo, ed il completino di culotte e reggiseno del medesimo colore esalta le sue curve perfette e fa da contrasto con la pelle pallida; la vestaglietta di pizzo racchiude il tutto, in un gioco di vedo - non vedo che non fa altro che sprigionare ancor di più la sua sensualità e la sua femminilità.
Con un gesto delicato mi divarica le gambe, si inginocchia ed inizia a stuzzicare il mio pene, che risponde mettendosi subito sull'attenti. La sua lingua guizza sull'asta turgida, partendo dalle palle e risalendo lentamente verso la punta; la sua bocca accoglie il mio cazzo voglioso e lo succhia avidamente, mentre con un dito mi stuzzica il buchetto, girandoci attorno, ma senza mai affondare il colpo. Gemo sommessamente, mentre lei prosegue imperterrita nel darmi piacere, smettendo di tanto in tanto di succhiare per masturbarmi; non riesco a resistere, lei è davvero una maestra dell'erotismo, e dopo poco raggiungo l'apice del piacere, schizzando lunghi fiotti in aria.
"Non è così che si comporta una signorina...", mi richiama bonariamente mentre ripulisce entrambi. "Oggi farò di te la mia bambolina, vedrai. E ora alzati dai, che non vedo l'ora di trasformarti".

Attendo in piedi di scoprire cosa Lorena ha preparato per me e la mia curiosità è presto soddisfatta: mi aiuta ad indossare delle mutandine di pizzo bianche traforate, che rinchiudono il mio cazzo in un'erotica prigione, e dei collant velati da 20 den del medesimo colore; fasciate nelle calze, le mie gambe emanano una nuova sensualità e, rimirandomi, anche io mi sento sexy in quegli abiti proibiti. Quando lei mi allaccia alle caviglie un paio di scarpe aperte bianche con i tacchi a spillo da 12 cm, ben più alti di quelli che ho indossato la prima volta, non mi sento così impacciato come la volta precedente e riesco anche a farci qualche passo senza barcollare. Prima di farmi sedere per il trucco, la mia signora mi fa indossare un babydoll bianco per completare l'opera:
"Eccoti qui, candida e vestita di bianco, chissà se stasera sarai ancora così pura, bambolina...", mi dice mentre con una mano mi strizza i glutei.
Seduto al tavolo del trucco, lascio che Lorena mi dipinga il volto così come farebbe una pittrice con una tela bianca: mi schiarisce la pelle del viso con il fondotinta, mentre con il phard mi colora le guance di rosso; rosso è anche il rossetto che usa per le labbra, mentre per gli occhi sceglie un ombretto celeste molto delicato.
"Ed ora il tocco finale", dice a conclusione del suo lavoro mentre mi fa indossare una parrucca bionda con i capelli mossi che scendono fin sulle spalle.
Mi guardo allo specchio e lo stupore si impadronisce di me, mi sembra di guardare un'altra persona, quasi come se mi avesse trasformato davvero nella sua bambola: finalmente uno dei miei sogni segreti smette di essere tale e diventa realtà, ho trovato una donna che mi accompagna in questa mia passione e mi aiuta a fare dei passi che da solo non avrei mai avuto il coraggio, nè sarei stato capace di fare.

"E adesso Sissy, vediamo se sei pronta per essere la mia signorina... Perchè non mi fai vedere come ti muovi su quei tacchi?"
Mi alzo e ne approfitto per ammirare allo specchio il risultato della trasformazione; inaspettatamente mi faccio prendere dalla vanità mentre giro e rigiro per guardarmi da ogni angolazione. Cammino incerto davanti alla mia ospite come in una sfilata, mentre lei, seduta sul letto, mi osserva divertita.
"Muovi quel culo, ti voglio vedere sculettare bambolina!", mi incita.
Cerco di accontentarla come meglio posso, è soltanto la seconda volta che indosso i tacchi a spillo in vita mia, e dopo qualche tentativo riesco a muovere i fianchi in maniera sexy, mentre lei sottolinea con un fischio la sua soddisfazione.
"E adesso vieni qui!", mi dice porgendomi un piede.
Mi volto verso di lei e resto impietrito: un dildo si erge eretto tra le sue gambe ed affonda nella sua vagina, mentre lei lo agita e sorride maliziosa.
"Non avere paura", mi dice, "fidati di me..."
Mi inginocchio e le prendo un piede tra le mani; lo bacio lentamente, soffermandomi sulle dita smaltate di blu e risalendo verso la caviglia per mordicchiarla. Percorro con i baci tutta la gamba fino ad arrivare all'inguine, più e più volte, in una sorta di adorazione della donna che mi ha dato la possibilità di far emergere la mia passione segreta; sposto leggermente lo strap on e passo a leccare la sua fica, alternando le mie attenzioni tra le grandi labbra e quelle interne, mentre lei mi dimostra tutto il suo gradimento con delle carezze sulla testa e con la copiosità dei suoi umori.
"Dai non fare la timida...", mi invita mentre fa scorrere l'indice lungo tutta l'asta del sex toy.
"Ma Lorena..."
"Dai ti prego, fallo per me bambolina..."
Finisco per cedere a questa sua insolita richiesta, così appoggio le labbra sulla punta dell'oggetto ed inizio a succhiare, cercando di ripetere i movimenti che le ho visto fare poco prima, mentre con la mano tengo fermo l'attrezzo.
"Si brava Sissy, continua così", sono le parole che pronuncia a mezza bocca tra un gemito e l'altro mentre il suo bacino si muove a ritmo con la mia testa.
Continuo a succhiare e lei in risposta si agita sempre più; sento che la sto portando all'orgasmo quando lei mi ferma e mi alza la testa con la mano, sfilandomi lo strap on dalla bocca.
"Prendi il mio posto sul letto, mettiti a pecorella..."

Non me lo faccio ripetere due volte e mi metto a quattro zampe sul letto; Lorena mi slaccia la fibbia delle scarpe e poi mi abbassa lentamente i collant e le mutandine, fino a sfilarmele completamente.
"Oggi me lo voglio mangiare tutto!", mi dice mentre mi mordicchia con passione il culo, facendo crescere ancor di più il mio desiderio.
Finalmente sento la sensazione fredda del lubrificante sul mio buchetto e mi accingo a ricevere il suo dito inarcando la schiena; questa volta l'ingresso non è doloroso, anzi un'intensa sensazione di piacere rapidamente si impadronisce di me e senza remore mi abbandono completamente a lei. Mentre Lorena si dedica al mio lato B, io ne approfitto per massaggiarmi il cazzo e mi accorgo di essere bagnatissima nonostante non abbia ancora raggiunto l'erezione. Non voglio trattenermi, mi sento sua e senza più imbarazzo mi lascio andare a dei mugolii che fanno da colonna sonora alla penetrazione; improvvisamente la sento uscire e mi blocco, non voglio che finisca così, ma dopo qualche istante la sento appoggiare la punta dello strap on sul mio buchetto. Mi faccio prendere dalla paura, penso che sia troppo grosso per me, che mi farà solo male e così, istintivamente, stringo le natiche e mi irrigidisco; lei continua, disinvolta, la leggera pressione con la punta dell'attrezzo, mentre con le mani mi accarezza il culo, arrivando fino alla scapole.
"Dai bambolina, non ti preoccupare", mi dice con voce suadente, "sarò dolce..."
Sarà la voce, sarà quello che trasmette, sarà che dalla prima volta la trovo irresistibile, così scelgo di fidarmi di lei e mi rilasso il più possibile, anche se non riesco a farlo fino in fondo: l'ingresso è molto doloroso, mi sento letteralmente aprire in due, ma Lorena si ferma e mi concede qualche istante per iniziare ad abituarmi.
Quando ricomincia a penetrarmi, il dolore si è calmato di molto e lei affonda lentamente ma inerosabilemente lo strap on dentro di me, come una lama nel burro; si ferma soltanto quando il suo basso ventre sbatte sulle mie natiche, segno che l'asta è tutta dentro di me. Lei mi scopa dolcemente, con un movimento lento e costante, e dopo pochi istanti il mio cazzo svetta di nuovo turgido tra le gambe; la mia signora aumenta gradualmente la velocità e l'intensità della penetrazione, tenendomi per le anche, e di pari passo aumentano anche i nostri gemiti con le nostri voci che si fondono in un unico grido di piacere.
"Oddio Sissy, oddio!", mi urla mentre i nostri corpi si muovono all'unisono in questa passionale danza del sesso.
"Si Lorena, scopami", le rispondo, lasciando andare del tutto le mie inibizioni e consegnandomi completamente a lei.
Perdiamo la concezione del tempo, il ticchettio dell'orologio è sostituito dal rumore del suo basso ventre che sbatte sul mio culo con sempre più passionalità ed io oramai godo senza più toccarmi, mentre carponi mi tengo al letto per evitare di essere travolto da questo uragano del sesso; a mano a mano che lei si avvicina all'amplesso i suoi affondi si fanno sempre più rapidi, seguendo il ritmo del suo respiro, e poi nel massimo momento del piacere rallenta sensibilmente, dandomi dei colpi molto più intensi che quasi mi lasciano senza fiato, mentre lei accoglie con un urlo l'orgasmo.
"Ooooooooooooooh siiiiiiiiiiiii".
Quando estrae le strap on dal mio culo, fremo ancora dal desiderio di essere sua, così mi giro e la vedo con gli occhi chiusi, mentre assapora gli ultimi istanti di piacere; quando li riapre mi guarda voluttuosa e sensuale e si passa la lingua sulle labbra, scatenando una carica erotica che poche donne posseggono.
"Stenditi, ti voglio guardare in faccia mentre godi!"
Vogliosa ed eccitata la ubbidisco e lei mi alza le gambe in aria ed infila l'asta nel mio buchetto pulsante di desiderio; una scarica di piacere si diffonde in tutto il corpo ed involontariamente stringo le dita dei piedi quando lei comincia a scoparmi.
"Scopami più forte Lorena!", la invito ad abbandonare ogni delicatezza ed a fare di me la sua signorina passiva.
Lei non si lascia pregare e comincia a penetrarmi in maniera quasi furibonda, come se dovesse domare la mia anima porcellina e imbizzarrita, mentre io urlo di piacere e provo a masturbarmi.
"Lascia fare a me Sissy, tu pensa solo ad essere la mia bambolina" mi dice sostituendo la sua mano alla mia e masturbandomi a ritmo con la cavalcata.
"Si ti prego Lorena, ti prego!", urlo, oramai preso in un vortice di nuove sensazioni che finora non avevo mai sperimentato.
L'orgasmo mmi prende di colpo e mi mette quasi ko per la sua intensità, mentre il mio cazzo duro come il marmo e bagnatissimo erutta gran parte del suo nettare sul babydoll e sulla mia faccia. Lei non smette subito di scoparmi, ma prosegue ancora per qualche minuto prima di accasciarsi su di me e stamparmi un bacio appassionato sulle labbra.

Stesi sul letto ci ripuliamo, mentre lei mi mordicchia l'orecchio e con il dito disegna forme immaginarie sul mio busto.
"Sai, era la prima volta anche per me", mi confessa quasi timidamente.
"Beh, spero che non sia l'ultima, voglio essere tua ancora per tanto..."
"Te l'avevo detto che non saresti stata più così pura dopo stasera, bambolina mia..."
scritto il
2019-04-08
5 . 6 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Incidente in collant
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.