Toccami
di
valchiria96
genere
incesti
So che mi stai spiando, so che quella webcam è accesa, so che quell’archivio segreto che tanto gelosamente custodisci lo hai dedicato a me, tua sorella. So che scrivi di me, sul tuo diario online. Ho letto le tue fantasie, i tuoi sogni e tutto ciò che credi di nascondermi. Ma nonostante tutto io sono ancora qui a toccarmi per te anche se tu ora non ci sei e potrai godere di me solo quando me ne sarò andata.
So di essere la tua fonte di ispirazione nei tuoi momenti felici. Vuoi nascondermi tutto questo ma non sai che sempre indosso le mie mutandine sulle quali sei venuto. Ti porto sempre con me.
So che sono il tuo sogno la notte perché pronunci il mio nome nel sonno ma non sai che sono sveglia e che se solo tu sapessi ti basterebbe stenderti nel letto proprio accanto al tuo. Quante notti ti sei toccato convinto che io stessi dormendo quando invece facevo lo stesso. Quante volte avrei voluto farti un cenno e quanto vorrei dirti di farmi tua una volta per tutte.
Se solo non avessi così timore di ferirmi ed io così paura di farmi avanti potremmo abbattere quelle barriere che ci separano ma che a modo tuo stai lentamente demolendo. Ma io ti vorrei ora.
Nel tuo diario scrivi dei tuoi sentimenti, so che mi ami e di quanto eri geloso quando ero fidanzata. So che piangevi per amore, e questo mi distrugge logorandomi l’anima perché so di amarti anche io.
E non sai quanto, quanto vorrei dirtelo.
So che questo è un amore malato, una bomba pronta ad esplodere che raderebbe al suolo tutto. Ma io sono malata di te.
Sapevo di te già da quando amoreggiavo con un altro ragazzo e tanta era la paura che provavo all’idea che potesse scoprire della nostra malattia, scoprire cosa facevi con il mio intimo intriso del tuo sperma, del nostro sangue, e che indossavo anche quando ero con lui e che lui stesso me ne privava per farmi sua. Ed io, ogni volta che mi penetrava, guardavo verso il tuo letto vuoto per poi sperare , girandomi, che sopra di me ci fossi tu.
Sapere che mi scopava proprio sul letto dove avresti voluto scoparmi tu, per te era una coltellata inflitta con un pugnale di ghiaccio. So che lo odiavi per questo ma sopratutto perché prese la mia verginità che tu ora non potrai più avere. Ma so anche che hai ancora la speranza che io possa prendere la tua e ti prego solo di aspettarmi, di non buttarla via.
Tutte le tue canzoni parlano di me, anche se non mi nomini mai. Ma il tuo è un amore vero come il mio. Quando me le canti il mio sguardo si perde, il mio cuore batte e il mio sesso si infuoca. Mi emozioni, in un certo senso dici di amarmi ma io non so cantare e non posso fare lo stesso per te.
Se solo tu sapessi che ogni gemito, ogni sussulto, ogni orgasmo ed ogni goccia dei miei umori sono dedicati a te quando sul tuo letto, davanti a quella webcam, mi masturbo. E quanto la odio, se solo penso che al suo posto dovresti esserci tu.
L’altra notte ho sognato la tua lingua dentro di me, la tua instancabile ricerca del mio sapore, del mio odore. Ti muovevi come se conoscessi il mio corpo alla perfezione, toccavi i punti giusti, succhiavi il mio clitoride in modo impeccabile e stringevi i miei seni con forza tanto da lasciare il segno. I miei orgasmi era tanti ed andavano a tempo come se stessi eseguendo lo spartito di un tuo brano. Non mi davi tregua, dovevi vedermi esausta ed essere sicuro che ogni goccia dei miei umori fossero sostituiti esclusivamente dalla tua saliva, prima di staccarti dalle mie labbra. Seppur nel sonno, mi hai fatta sentire una regina, la tua regina.
E forse già conosci il mio sapore come io conosco il tuo ma non potranno per sempre essere le mie mutandine ad essere l’unica cosa che ci unisce così.
Ti voglia sopra di me, ti voglio dentro di me, voglio poter posare le mie labbra sul tuo membro, voglio sentire il tuo calore tra le mie cosce ma sopratutto voglio incrociare il tuo sguardo, con le mie braccia intorno al tuo collo, mentre ti insinui nella mia intimità legandoci finalmente in un sol corpo fatto della stessa carne e dello stesso sangue.
Un giorno tutto questo sarà realtà e potrai finalmente smetterla riversare il tuo amore sui miei indumenti. Quel giorno ci sarò io, pronta ad accogliere il tuo orgasmo ovunque tu vorrai e a mia volta ripagarmi con il mio.
Finiranno le notti solitarie, quel giorno potremmo stare sotto le coperte insieme e se pronuncerai ancora il mio nome nel sonno, sarò li con te e ti bacerò.
Con amore, la tua sorella gemella.
So di essere la tua fonte di ispirazione nei tuoi momenti felici. Vuoi nascondermi tutto questo ma non sai che sempre indosso le mie mutandine sulle quali sei venuto. Ti porto sempre con me.
So che sono il tuo sogno la notte perché pronunci il mio nome nel sonno ma non sai che sono sveglia e che se solo tu sapessi ti basterebbe stenderti nel letto proprio accanto al tuo. Quante notti ti sei toccato convinto che io stessi dormendo quando invece facevo lo stesso. Quante volte avrei voluto farti un cenno e quanto vorrei dirti di farmi tua una volta per tutte.
Se solo non avessi così timore di ferirmi ed io così paura di farmi avanti potremmo abbattere quelle barriere che ci separano ma che a modo tuo stai lentamente demolendo. Ma io ti vorrei ora.
Nel tuo diario scrivi dei tuoi sentimenti, so che mi ami e di quanto eri geloso quando ero fidanzata. So che piangevi per amore, e questo mi distrugge logorandomi l’anima perché so di amarti anche io.
E non sai quanto, quanto vorrei dirtelo.
So che questo è un amore malato, una bomba pronta ad esplodere che raderebbe al suolo tutto. Ma io sono malata di te.
Sapevo di te già da quando amoreggiavo con un altro ragazzo e tanta era la paura che provavo all’idea che potesse scoprire della nostra malattia, scoprire cosa facevi con il mio intimo intriso del tuo sperma, del nostro sangue, e che indossavo anche quando ero con lui e che lui stesso me ne privava per farmi sua. Ed io, ogni volta che mi penetrava, guardavo verso il tuo letto vuoto per poi sperare , girandomi, che sopra di me ci fossi tu.
Sapere che mi scopava proprio sul letto dove avresti voluto scoparmi tu, per te era una coltellata inflitta con un pugnale di ghiaccio. So che lo odiavi per questo ma sopratutto perché prese la mia verginità che tu ora non potrai più avere. Ma so anche che hai ancora la speranza che io possa prendere la tua e ti prego solo di aspettarmi, di non buttarla via.
Tutte le tue canzoni parlano di me, anche se non mi nomini mai. Ma il tuo è un amore vero come il mio. Quando me le canti il mio sguardo si perde, il mio cuore batte e il mio sesso si infuoca. Mi emozioni, in un certo senso dici di amarmi ma io non so cantare e non posso fare lo stesso per te.
Se solo tu sapessi che ogni gemito, ogni sussulto, ogni orgasmo ed ogni goccia dei miei umori sono dedicati a te quando sul tuo letto, davanti a quella webcam, mi masturbo. E quanto la odio, se solo penso che al suo posto dovresti esserci tu.
L’altra notte ho sognato la tua lingua dentro di me, la tua instancabile ricerca del mio sapore, del mio odore. Ti muovevi come se conoscessi il mio corpo alla perfezione, toccavi i punti giusti, succhiavi il mio clitoride in modo impeccabile e stringevi i miei seni con forza tanto da lasciare il segno. I miei orgasmi era tanti ed andavano a tempo come se stessi eseguendo lo spartito di un tuo brano. Non mi davi tregua, dovevi vedermi esausta ed essere sicuro che ogni goccia dei miei umori fossero sostituiti esclusivamente dalla tua saliva, prima di staccarti dalle mie labbra. Seppur nel sonno, mi hai fatta sentire una regina, la tua regina.
E forse già conosci il mio sapore come io conosco il tuo ma non potranno per sempre essere le mie mutandine ad essere l’unica cosa che ci unisce così.
Ti voglia sopra di me, ti voglio dentro di me, voglio poter posare le mie labbra sul tuo membro, voglio sentire il tuo calore tra le mie cosce ma sopratutto voglio incrociare il tuo sguardo, con le mie braccia intorno al tuo collo, mentre ti insinui nella mia intimità legandoci finalmente in un sol corpo fatto della stessa carne e dello stesso sangue.
Un giorno tutto questo sarà realtà e potrai finalmente smetterla riversare il tuo amore sui miei indumenti. Quel giorno ci sarò io, pronta ad accogliere il tuo orgasmo ovunque tu vorrai e a mia volta ripagarmi con il mio.
Finiranno le notti solitarie, quel giorno potremmo stare sotto le coperte insieme e se pronuncerai ancora il mio nome nel sonno, sarò li con te e ti bacerò.
Con amore, la tua sorella gemella.
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