Sogno o son desto- 5 mesi dopo (Parte 2)
di
Jimpoi
genere
dominazione
Franco si bloccò, ormai in balia di Nora, avrebbe fatto tutto quello che gli avrebbe chiesto in quel momento. Ebbe una stretta allo stomaco quando si sentì tirare su da due mani forti che poi lo tennero bloccato con le braccia dietro alla schiena. Nora gli presentò quel uomo misterioso: «Questo è Fernando».
Franco si chiese chi potesse essere, ma immaginò velocemente che Nora si fosse trovata un nuovo amico. La sua ex moglie si avvicinò a lui e gli diede un bacio a fior di labbra, gli sfilò la maglietta, aiutata da Fernando che però non mollò la presa ferrea sui suoi polsi, iniziò a baciargli il petto, scendendo fino ad inginocchiarsi davanti a lui, gli abbassò i pantaloncini e i boxer, facendo guizzare il pene di modeste dimensioni, ma durissimo. Franco era incredulo e stupito da questo cambiamento repentino della sua ex moglie, aveva il cuore che batteva a mille ed il fiato corto. Nora, con voce più dolce, gli disse: «Bravo ti sei meritato il perdono…», avvicinò il viso al pene fremente di Franco, ma poi, improvvisamente, disse di nuovo con voce dura: «Anzi no. Niente perdono per i traditori come te! Legalo, tesoro.». A quel punto Fernando si tolse la cintura e gli legò stretto le mani dietro alla schiena poi lo trascinò in camera da letto. Nora, che li aveva preceduti e si era spogliata completamente, si stese sul letto con i piedi che spuntavano dal materasso, Fernando fece inginocchiare bruscamente Franco per terra in fondo al letto e la donna gli ordinò: «Leccali!». Nora aveva camminato scalza fino a li perciò Franco, obbedendo al suo ordine, sentì la pelle liscia delle piante fredda sotto alla lingua. Come prima iniziò a succhiare le dita, leccava e baciava la pianta e il collo. Il nuovo amante della donna, intanto, si era spogliato anche lui e si era messo in piedi vicino al letto, Nora non aveva perso tempo a prendere i bocca il grosso pene dell’uomo, succhiandolo e gemendo di gusto. Franco aveva le lacrime agli occhi per l’umiliazione, ma sentiva il suo pene durissimo fremere. Avrebbe voluto masturbarsi, la le mani legate dietro alla schiena glielo impedivano.
«Insalivali bene, stronzo», gli intimò Fernando dopo un po’ Franco non poté fare altro che obbedire, poi Nora si girò e mise i piedi ben umidi sul pene di Fernando, iniziando a masturbarlo. A Franco non lo aveva mai fatto, però con il suo nuovo amante doveva aver fatto molta pratica, era molto brava: iniziò ad accarezzare il glande con le dita, poi scese lungo l’asta e massaggiò i testicoli, lo inforcò tra le piccole piante ed iniziò ad andare su e giù, prima lentamente, poi pian piano aumentò il ritmo.
«È brava la tua mogliettina, eh?», lo schernì Fernando.
«Peccato che lui lo abbia capito troppo tardi», rispose Nora, «Adesso fagli vedere come un vero uomo tratta una donna».
Si stese sul letto e allargò le belle gambe, Franco notò subito che ora la sua ex moglie portava la vagina completamente rasata, lui glielo aveva chiesto molto volte e lei non lo aveva mai esaudito. Fernando si mise su di lei e la penetrò con vigore, strappandole da subito forti urletti di piacere.
«Continua a leccarmi i piedi, schiavo! Sei utile solo a quello! Il tuo cazzettino non mi ha mai fatto sentire niente!», esclamò Nora tra un gemito e l’altro. Franco camminò sulle ginocchia fino a raggiungere i piedi della sua ex moglie sollevati vicino al sedere di Fernando che andava avanti ed indietro mentre l’uomo si muoveva dentro Nora. Più volte lo colpì in viso con le natiche. Franco si rese conto dalle urla di Nora, ma soprattutto dai fremiti intensi che avevano i suoi piedi, che avevano ragione sia lei che Marta: come amante non valeva niente. Nora, grazie a Fernando, era già venuta più volte ed ormai non sembrava che gli importasse più se il suo ex marito c’era ancora o no. A Fernando invece andava proprio di umiliarlo, perciò esclamò: «Facciamogli vedere com’è una vera sborrata!», tirò fuori il pene dalla vagina di Nora e la fece girare, la donna, che aveva capito cosa voleva il suo uomo, alzò le gambe ed iniziò a masturbarlo con i piedi ben insalivati da Franco. Dopo qualche istante l’uomo raggiunse l’orgasmo e lo sperma schizzò copioso dal suo glande gonfio finendo sui piedi e sulle gambe di Nora, ma arrivando anche addosso a Franco che, legato, non riuscì a ritrarsi in tempo.
«Spero che la lezione ti sia servita! Non farti più vedere!», esclamò Nora, poi Fernando lo prese per i polsi e lo portò davanti alla porta, lo slegò e lo gettò fuori di casa, chiudendo poi la porta. Franco si trovò a terra, nudo e con lo sperma del nuovo uomo di Nora.
La porta si riaprì e vide Nora che gli disse: «Ricordati che il quindici c’è l’udienza per il divorzio!».
Franco si chiese chi potesse essere, ma immaginò velocemente che Nora si fosse trovata un nuovo amico. La sua ex moglie si avvicinò a lui e gli diede un bacio a fior di labbra, gli sfilò la maglietta, aiutata da Fernando che però non mollò la presa ferrea sui suoi polsi, iniziò a baciargli il petto, scendendo fino ad inginocchiarsi davanti a lui, gli abbassò i pantaloncini e i boxer, facendo guizzare il pene di modeste dimensioni, ma durissimo. Franco era incredulo e stupito da questo cambiamento repentino della sua ex moglie, aveva il cuore che batteva a mille ed il fiato corto. Nora, con voce più dolce, gli disse: «Bravo ti sei meritato il perdono…», avvicinò il viso al pene fremente di Franco, ma poi, improvvisamente, disse di nuovo con voce dura: «Anzi no. Niente perdono per i traditori come te! Legalo, tesoro.». A quel punto Fernando si tolse la cintura e gli legò stretto le mani dietro alla schiena poi lo trascinò in camera da letto. Nora, che li aveva preceduti e si era spogliata completamente, si stese sul letto con i piedi che spuntavano dal materasso, Fernando fece inginocchiare bruscamente Franco per terra in fondo al letto e la donna gli ordinò: «Leccali!». Nora aveva camminato scalza fino a li perciò Franco, obbedendo al suo ordine, sentì la pelle liscia delle piante fredda sotto alla lingua. Come prima iniziò a succhiare le dita, leccava e baciava la pianta e il collo. Il nuovo amante della donna, intanto, si era spogliato anche lui e si era messo in piedi vicino al letto, Nora non aveva perso tempo a prendere i bocca il grosso pene dell’uomo, succhiandolo e gemendo di gusto. Franco aveva le lacrime agli occhi per l’umiliazione, ma sentiva il suo pene durissimo fremere. Avrebbe voluto masturbarsi, la le mani legate dietro alla schiena glielo impedivano.
«Insalivali bene, stronzo», gli intimò Fernando dopo un po’ Franco non poté fare altro che obbedire, poi Nora si girò e mise i piedi ben umidi sul pene di Fernando, iniziando a masturbarlo. A Franco non lo aveva mai fatto, però con il suo nuovo amante doveva aver fatto molta pratica, era molto brava: iniziò ad accarezzare il glande con le dita, poi scese lungo l’asta e massaggiò i testicoli, lo inforcò tra le piccole piante ed iniziò ad andare su e giù, prima lentamente, poi pian piano aumentò il ritmo.
«È brava la tua mogliettina, eh?», lo schernì Fernando.
«Peccato che lui lo abbia capito troppo tardi», rispose Nora, «Adesso fagli vedere come un vero uomo tratta una donna».
Si stese sul letto e allargò le belle gambe, Franco notò subito che ora la sua ex moglie portava la vagina completamente rasata, lui glielo aveva chiesto molto volte e lei non lo aveva mai esaudito. Fernando si mise su di lei e la penetrò con vigore, strappandole da subito forti urletti di piacere.
«Continua a leccarmi i piedi, schiavo! Sei utile solo a quello! Il tuo cazzettino non mi ha mai fatto sentire niente!», esclamò Nora tra un gemito e l’altro. Franco camminò sulle ginocchia fino a raggiungere i piedi della sua ex moglie sollevati vicino al sedere di Fernando che andava avanti ed indietro mentre l’uomo si muoveva dentro Nora. Più volte lo colpì in viso con le natiche. Franco si rese conto dalle urla di Nora, ma soprattutto dai fremiti intensi che avevano i suoi piedi, che avevano ragione sia lei che Marta: come amante non valeva niente. Nora, grazie a Fernando, era già venuta più volte ed ormai non sembrava che gli importasse più se il suo ex marito c’era ancora o no. A Fernando invece andava proprio di umiliarlo, perciò esclamò: «Facciamogli vedere com’è una vera sborrata!», tirò fuori il pene dalla vagina di Nora e la fece girare, la donna, che aveva capito cosa voleva il suo uomo, alzò le gambe ed iniziò a masturbarlo con i piedi ben insalivati da Franco. Dopo qualche istante l’uomo raggiunse l’orgasmo e lo sperma schizzò copioso dal suo glande gonfio finendo sui piedi e sulle gambe di Nora, ma arrivando anche addosso a Franco che, legato, non riuscì a ritrarsi in tempo.
«Spero che la lezione ti sia servita! Non farti più vedere!», esclamò Nora, poi Fernando lo prese per i polsi e lo portò davanti alla porta, lo slegò e lo gettò fuori di casa, chiudendo poi la porta. Franco si trovò a terra, nudo e con lo sperma del nuovo uomo di Nora.
La porta si riaprì e vide Nora che gli disse: «Ricordati che il quindici c’è l’udienza per il divorzio!».
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