Sposini in luna di miele:Lei troia Lui cornuto 9°

di
genere
tradimenti

Al mattino il prima a svegliarsi era stato lui.

Il sole era già alto,la stanza era ancora intrisa degli odori di sudore e di sesso della movimentata e rumorosa notte trascorsa.

Le lenzuola erano chiazzate dalle numerose macchie di sperma e umori sgorgati dal corpo della sposa e del suo giovane amante.

Lei giaceva supina con ancora indosso e sui capelli i segni di una trasgressiva e appassionata notte di sesso.

Sul viso le si poteva leggere ancora la soddisfazione per quella meravigliosa avventura alla quale aveva voluto che partecipasse anche il suo innamorato e devoto sposo.

Tra la rada e scura peluria che le ornava il sesso dischiuso e rosso come una ferita,gli pareva di vedere ancora il luccichio del seme appena versato la cui vista lo aveva eccitato quando,entrando in camera e coricandosi sulle lenzuola bagnate,l'aveva stretta forte a se addormentandosi abbracciata a lei come se avessero appena finito di fare l'amore.

Il ricordo di quella notte e quella visione accarezzata dai raggi del sole che filtravano attraverso le imposte,gli avevano provocato una erezione che però,aveva cercato di ignorare.

Il divano nel piccolo soggiorno era libero.

Chissà da quanto tempo Andrea era uscito per recarsi al lavoro.

Sul fornello in cucina vi era la moka già pronta e in un piccolo vassoio vi erano dei biscotti,del latte e del miele locale.

Dopo aver preparato il caffè,aveva portato il vassoio in camera e poggiando le labbra su quelle della moglie l'aveva svegliata:

-Sveglia amore...c'è il caffe e la colazione.-

-Subito lei aveva aperto gli occhi e con un balzo si era seduta ed aveva abbracciato il marito stringendolo a se e baciandolo con un profondo lingua in bocca.

-Vieni quì amore,siediti accanto a me e facciamo colazione insieme altrimenti con la fame che ho,non so proprio cosa resterebbe per te!-

Avevano riso e poi lui:

-Già,hai proprio ragione tesoro con tutte le energie che hai consumato stanotte,hai proprio il diritto di rifocillarti!-

-Come le energie che ho consumato?

Che abbiamo consumato vorrai dire!-

Aveva risposto lei con lo sguardo severo.

Al termine della colazione,lei,scendendo dal letto lo aveva preso per mano e gli aveva detto:

-Andiamo tesoro,ho bisogno che tu mi aiuti a fare la doccia non so perché,ma mi sento appiccicosa dappertutto....persino sui capelli.-

Sotto il fresco e ritemprante scroscio,mentre si insaponavano reciprocamente,giocavano con l'acqua come fossero bambini.

-Ehi...ehi....che fa quel birichino del tuo amichetto?

Hai visto come è dritto e mi guarda con quel suo occhiolino curioso?-

In effetti,nonostante che il getto della doccia fosse freddo,il cazzo del marito era in erezione.

-Dai amore,fatti una sega così si calme e possiamo andare in cucina a vedere cosa c'è da mangiare.-

Mentre si asciugavano,lei gli sfiorava il pene per mantenerlo in erezione e permettergli di masturbarsi.

Quando entrambi erano finalmente asciutti,lei gli si era inginocchiata davanti e strizzandogli l'asta ne aveva estratto le prime goccioline che aveva raccolto col dito che si era potata tra le labbra guardandolo negli occhi.

Dai amore...non vedi come lacrima il tuo amichetto,fatti una sega e scaldami le tette colla tua cremina.

Quegli atteggiamenti provocanti,quelle parole scandite con tono voglioso,la sua mano che gli accarezzava lo scroto e poi,gli ansimi che fuggivano dalla sua bocca come se stesse godendo,lo avevano eccitato al punto che pochi secondi dopo che aveva iniziato a masturbarsi,le era schizzato sul seno.

Lei continuando a gemere,si era spalmata la sborra tra le mammelle e sui capezzoli poi,sollevandosi sulle gambe e prendendogli la testa tra le mani,lo aveva tirato a se per fargli leccare il suo stesso seme:

-Guarda cosa mi hai fatto...sei proprio un maialino e adesso per punizione,mi devi ripulire tutta con la lingua altrimenti mi costringi a fare un'altra doccia.-

Ansimante per il piacere provato e da buon maritino cornuto,l'aveva leccata e ripulita come come una gatta coi suoi micini.

Verso le tre del pomeriggio dopo che avevano pranzato e fatto un giro per il paese,mentre tornavano a casa,avevano incrociato Andrea che rientrava per il suo turno di riposo di 2 ore.

Non era certo molto il tempo a loro disposizione ma lui e la sposina erano talmente infoiati che l'avrebbero fatto bastare.

segue

scritto il
2019-05-25
8 . 8 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.