La monta (amico di letto 2)

di
genere
gay

La luce pigra del tardo pomeriggio filtra dalle imposte socchiuse, cadendo morbida sul grande specchio appeso alla parete. Guardo la mia immagine riflessa,mi piacciono le gambe appena depilate,languidamente aperte e rivolte verso il soffitto. Le ho fasciate in un paio di autoreggenti rosa pastello molto sensuali. Cosi com'è sensuale la carezza del lenzuolo di seta sulla schiena adeguatamente inarcata per assecondare la monta del mio focoso stallone. Per scoparmi non mi ha nemmeno sfilato le mutandine di pizzo in coordinato con le calze, le ha solo scostate per permettwre l'ingresso del suo scettro di carne dentro di me. Il getto del mio primo orgasmo ha disegnato sulla sua pancia un ghirigoro di sperma simile ad un quadro d'arte moderna. Il membro equino di Pedro infatti ha mandato in tilt tutte le terminazioni nervose attorno al mio ano fremente, provocandomi scosse di piacere talmente intense da farmi venire senza nemmeno toccarmi.Chiudo gli occhi e mi godo ogni centimetro del suo pene, e intanto assaporo tutte le sensazioni che provo. Il calore del suo corpo color cioccolato che contrasta col mio, bianco e madido di sudore, poi il fruscio del lenzuolo che fa da contrappunto ai miei gemiti. Ho perso il senso del tempo, mi sembra di essere scopato da ore e non sono stanco, di essere alla mercé di quella macchina da sesso. Dalla finestra entrano i versi degli uccelli nascosti fra i rami degli alberi del giardino, un tosaerba in lontananza, e la radio a pieno volume degli operai che stanno lavorando nella casa sfitta accanto alla mia. Rumori che si accordano ai grugniti di piacere di Pedro ed al suo respiro affannato. Ora, dopo qualche carezza per riprendere fiato e qualche bacio profondo e lungo, ha ripreso a chiavarmi come un animale, sono costretto a mettermi una mano sulla bocca per impedirmi di gridare. Aumenta il ritmo e poi si ferma di botto, e mi preparo ad accogliere una delle sue copiose eiaculazioni. Estrae il suo cazzo con estenuante lentezza, ora solo il grosso glande è ancora dentro il mio culo. Falso allarme si è fermato solo per riprendere il controllo del suo corpo, vuole fottermi ancora un po'. Affonda dentro di me all'improvviso, questa volta grido, alla faccia degli operai che potrebbero sentirmi. Sono stremato adesso, ma non smetto di incitarlo a scoparmi più forte. Ultime spinte poderose, intuisco il suo imminente orgasmo. Mi fa inginocchiare e io obbedisco pronto ad arginare con la bocca il fiume di seme che la inondera. Ingoio i primi schizzi controvoglia, gli altri me li spalmo sul viso guardandolo negli occhi. Ci abbracciamo sfiniti sul letto e mi addormento sul suo petto.....continua
scritto il
2019-05-29
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