L'Apparenza Inganna Capitolo 12
di
Locke
genere
tradimenti
Separate solo da un tavolino coperto da una tovaglia bianca, le due giovani donne erano finalmente a confronto. Eleonora aveva appena perso la sua opportunità di carriera, prendendosi anche un umiliante ceffone da Milena Vitali, moglie (quasi ex moglie) di quel Francois Urbain che lei era riuscita a sedurre. Non era mai stata arrabbiata in quel modo. Federica, invece, si fumava tranquilla la sua sigaretta e sembrava molto rilassata. La sua tranquillità irritava parecchio Eleonora.
"Vuoi parlare?" La incalzò con nervosimo. Federica bevve un goccio di birra e sorrise.
"Ho sempre trovato questa spiaggia molto bella. Ci sono sempre venuta, da quando ero piccola. In due anni di storia con Roberto, abbiamo passato qui molto tempo!"
"Sto perdendo la pazienza! Perchè hai il cellulare di Francois?" Eleonora era sempre più innervosita.
"Non avrei mai immaginato che proprio in questa spiaggia, il mio fidanzato mi avrebbe tradita!"
Eleonora sbuffò annoiata.
"Avete avuto da divertirvi voialtri! L'avete fatto qui in spiaggia. L'avete fatto al centro mentre ero in cabina a lavorare. Avete scopato in macchina e poi in hotel! Devo dire che non ti credevo così audace, lo sai? Mi ha sorpreso soprattutto il sadomaso! Non riesco ad immaginarti col frustino!"
Eleonora si alzò dalla poltrona. "Ne ho abbastanza!"
"Siediti", disse fermamente Federica. "Ho appena cominciato!"
Eleonora tornò a sedersi mordendosi le labbra.
"Roberto mi ha raccontato tutto, compresa l'infamata che gli stai facendo con le foto! Mi ha detto anche che gli hai confessato che saresti andata in un nuovo centro come responsabile!"
Eleonora maledì se stessa per avergli fatto quella confidenza.
"E invece, Alessandro, il tuo ex, mi ha raccontato che ti frequentavi con Francois Urbain!"
"Come hai potuto parlare con lui?"
"Io parlo con chi mi pare e non mi sembra tu sia nella posizione di muovere alcuna critica!"
Eleonora strinse i pugni dalla rabbia.
"E' stato facile per me collegare tutto! Ho udito dietro alla porta di casa di Urbain il vostro...rapporto feticista...e ho avuto un'idea!"
"Tu...tu mi hai spiata?"
"Questo farebbe di me una bambina cattiva, vero?"
Eleonora digrignò i denti.
"Prima l'ho incontrato nel suo ufficio e l'ho convinto a cenare con me, a casa mia. Dopo pochi minuti che eravamo sul divano mi ha confessato di avere un'amante di nome Eleonora e che gli aveva promesso un posto da responsabile in cambio dei dati privati delle clienti del Raggio di Luna."
Eleonora era paonazza di rabbia.
"Non ti crucciare troppo, Ele. Dopo avergli fatto annusare i piedi ti ha venduta quasi subito!"
Eleonora era incredula, scioccata.
"Naturalmente a quell'appuntamento hanno assistito, ben nascoste, anche Vicky e Milena Vitali, la quale gli ha fatto una bella sfuriata e gli ha annunciato il divorzio!"
Eleonora era distrutta, appoggiò la testa su una mano.
"Vicky voleva denunciarti per diffusione di dati sensibili e violazione della privacy! Era davvero furiosa!"
Eleonora sbiancò, il labbro tremante.
"Naturalmente l'ho convinta a desistere, una denuncia sarebbe una cosa pesante, con tutte le prove che abbiamo verresti condannata e in fin dei conti non ne vale la pena!"
Eleonora sospirò sollevata. "Grazie, grazie! Vi chiedo perdono per tutto!"
"E' ovvio, però, che l'unica condizione per denunciarti è la consegna delle tue dimissioni irrevocabili! Su questo non ci sono margini di discussione!" Eleonora iniziò a singhiozzare facendo un cenno d'assenso col capo.
"Oh, non piangere, Tesoro! Avrai molte altre occasioni, in fin dei conti sei una ragazza piena di capacità, saprai trovare qualcos'altro velocemente."
Eleonora si asciugò le lacrime e singhiozzò: "Ora vorrei andarmene..."
Federica gli fece una smorfia col volto: "Cè ancora una questione da risolvere!" Eleonora spalancò gli occhi: "Cosa cè ancora?"
Federica si accese un'altra sigaretta: "La questione di Roberto! Devi consegnargli tutte le copie delle foto che gli hai fatto!" Eleonora tornò seria e impettita: "Non so di cosa stai parlando! Qualsiasi cosa ti abbia detto è una menzogna! Lui ce l'ha con me perchè non volevo più stare con lui."
"Io conosco una storia diversa! La storia di una ragazza invidiosa e frustrata che nasconde i suoi impulsi dietro ad una maschera di gentilezza e perbenismo. Che non si fa scrupoli a narcotizzare una collega per scoparle il fidanzato alle spalle!"
"Non ti ho mai narcotizzata!!!"
"Me l'ha detto lui!"
Eleonora fece un sospiro. Lo so che te l'ha detto, perchè sono stata io a dirglielo!"
"Ah si? E perchè avresti detto una cosa del genere?"
Eleonora tirò un sospiro. "Dammi una sigaretta, per favore!"
Federica le passò la sigaretta e la accese. Eleonora tirò una profonda boccata.
"Tutti i ragazzi come Roberto, le ragazze come me non le vedono nemmeno! Non perchè siamo meno attraenti, o meno belle, ma perchè non ci conciamo come voi! Non siamo esibizioniste, non siamo volgari, non siamo mondane! Per una come te è facile: ti metti mezza nuda, mostri il tuo culo tondo e perfetto, il tuo ventre piatto come una tavola e tutti ti corrono dietro. Per me è diverso, ho bisogno di altri modi per avere l'attenzione completa di un uomo."
Eleonora aspirò altro fumo.
"Quando lo vedevo arrivare al centro estetico, a malapena mi salutava. Io invece lo trovavo bellissimo, affascinante e sexy. Avevo scoperto che si allenava in una palestra e andavo a vederlo mentre gonfiava i muscoli. Mi ero innamorata a prima vista di lui."
Federica ascoltava attentamente, Eleonora era di nuovo sul punto di piangere.
"Così quel giorno in spiaggia, quando lo vidi in costume, sentii un impulso irresistibile di averlo. Ma quando mi misi in costume lui non mi degnò di uno sguardo. E come avrebbe potuto, quando aveva una ragazza col fisico come il tuo. Andai a prendere quelle birre solo perchè avevo voglia di bere. Ma tu ti addormentasti. E pensato che dovevo cogliere l'attimo a tutti i costi. Così mi misi in topless e lo portai dietro la roccia. Gli dissi quella storia del sonnifero solo per tranquillizzarlo che non ti saresti svegliata."
Federica spense la sigaretta nel portacenere. Eleonora prese un'altra boccata e continuò.
"Eppure, quando gli diedi me stessa era estasiato. Divenne ossessionato da me. Mi giurò amore e mi disse quanto meglio ero di te! Mi disse che con me aveva provato cose che tu non sei mai riuscita a fargli provare! Mi disse quanto era bello stare con una vera donna e non con una ragazzina superficiale."
Federica non si scompose di una virgola, le parole di Eleonora non la ferivano.
"Non ti ha parlato della nostra scopata in macchina? Oppure della nostra giornata in hotel? Di sicuro non ti ha fornito i particolari! Era ai miei piedi, mi aveva giurato che ti avrebbe lasciata, che non ti voleva più..."
"E tuttavia è lui che ha lasciato te!"
Eleonora ebbe un reflusso di bile.
"E ti ha strozzato l'orgasmo in gola l'ultima volta che lo avete fatto, il giorno in cui ti ha lasciata. Perchè mentre ti scopava stava pensando a me!"
Eleonora si morse le labbra fino a sanguinare. Federica continuava inflessibile.
"Pensava a me perchè guardandoti non riusciva ad avere l'erezione. Perchè si, è vero, lo hai eccitato e lo hai avuto ai tuoi piedi, ma forse più per il brivido di fare qualcosa di proibito che per merito tuo. Quando quel proibito stava per diventare la norma, si è reso conto di quanto poco vali, fisicamente e uamanamente, e ti ha scaricata."
Eleonora digrignava i denti e le sue guance erano nuovamente rigate dalle lacrime. Detestava piangere davanti a Federica, ma non poteva resistere. Quella terribile verità che le veniva gettata in faccia e che intimamente aveva sempre saputo era troppo anche per lei.
"E poi, per vendicarti di quel rifiuto, o per meglio dire, di non essere mai stata veramente presa in considerazione, lo hai minacciato di rendere pubbliche quelle foto umilianti per rovinargli la reputazione!"
Eleonora cercava di darsi un contegno e guardava impettita Federica.
"Quel bastardo mi ha spezzato il cuore! Io lo amavo! E lui mi ha usata! Mi ha umiliata! E io gliela farò pagare!"
"Non te lo permetterò!"
Eleonora si concesse una risata. "Tu non me lo permetterai? Come potrai impedirmi di inviare quelle foto ad ogni singolo individuo che lavora nell'azienda di Roberto?"
"Se una sola di quelle foto viene resa pubblica ti denuncerò per divulgazione di materiale pornografico e per revenge porn!"
Eleonora scoppiò in una risata fragorosa.
"E con quali prove? Invierò lettere anonime, nessuno potrà risalire a me!"
Federica sorrise maliziosamente.
"Tu stessa!"
"Come?" Disse Eleonora.
Federica mostrò il telefono ad Eleonora. "Sto registrando la nostra conversazione da parecchi minuti, mi hai praticamente fatto una confessione spontanea!"
Eleonora spalancò la bocca, mentre Federica sorrideva trionfalmente.
"Mi credevi tanto stupida, ma qui l'unica stupida sei tu!"
Eleonora si sentì scoppiare di rabbia. Era stata privata di tutto: dell'uomo di cui era innamorata, della sua carriera, del suo lavoro. In più quella gretta puttanella l'aveva fatta umiliare e mandato a monte i suoi progetti. Cominciò a tremare in preda alla furia. Non l'avrebbe fatta desistere dal vendicarsi di Roberto.
"Dammi quel telefono!!! Disse minacciosa.
Federica la guardò storta. "Nemmeno per sogno!"
Come mossa da una forza irresistibile, Eleonora scattò dalla poltrona e afferrò il telefono con due mani, ma Federica lo teneva ben saldo.
"Dammelo subito!!! Dammelo!!!"
"Vaffanculo!!!" Urlò Federica.
Nel tirare il telefono le due finirono per azzuffarsi l'una addosso all'altra, spingendosi e dimenandosi. Eleonora urlava di rabbia, mentre Federica digrinava i denti. Eleonora urlava ogni insulto e cercava di strappare il telefono di mano dalla rivale. Federica mollò il telefono ed afferrò Eleonora con entrambe le mani per i capelli ed iniziò a scuoterle la testa con forza. La donna perse l'equilibrio e cadde a terra sulla sabbia, Federica sopra di lei. Tentò di girarsi su un fianco per per farsi forza e alzarsi, ma Federica la teneva per i capelli con forza e finì solamente per girarsi a pancia in giù, schiacciata a terra dal peso di Federica, ora seduta sulla sua schiena che le stringeva i capelli con una mano come una cavallerizza faceva con la sua puledra. Eleonora tentò disperatamente di liberarsi scalciando e muovendo le braccia, ma Federica le schiacciò il volto nella sabbia con forza. Il tutto durò una manciata di secondi soltanto. Tirò su la faccia di Eleonora che sputava e tossiva sabbia.
"Molla il cellulare!!!" Le urlò Federica. Eleonora obbedì immediatamente. La vincitrice prese il telefono e si alzò in piedi. La sconfitta giaceva a terra ai suoi piedi. Tossiva e sputava. Federica contemplò l'immagine della sua nemica, la donna che le aveva fatto perdere l'amore, ridotta in quell'umiliante condizione: supina a terra, il vestito rovinato (strappato in una spallina e coperto di sabbia) si era arrotolato all'altezza della vita, rivelando il sedere della donna e la sua mutandina nera, il cui fiocco ornamentale si era staccato. Federica prese fiato.
"Entro domani, farai recapitare a Roberto tutto il materiale che lo riguarda in tuo possesso!" Notò che Eleonora aveva perso una scarpa nella collutazione: si era rotto il laccetto della chanel. Vide la cavigliera e i due anellini e si ricordò che era un regalo di Alessandro. Così, si avvicinò a lei e le prese il piede con la mano. Eleonora, ancora sconvolta, riuscì solo a dire.
"Lasciami..."
Federica le strappò prima la cavigliera e poi le sfilò i due anellini.
"Questi gioielli non ti appartengono più."
Detto questo, Federica prese la borsetta, tirò fuori 20 euro e li butto in testa ad Eleonora.
"Pago io, tieni pure il resto! E non farti vedere mai più, o la prossima volta prenderò definitivamente a calci quel tuo culone grasso! Addio, Tesoro!" Calcò sulla parola "tesoro", si voltò e se ne andò con aria trionfante.
Eleonora si alzò leggermente sulle ginocchia, sputando altra sabbia. Si guardò il vestito, quel vestito che tanto amava e che tanto la rendeva bella, elegante e raggiante. Era distrutto: la spallina strappata e completamente insozzato di sabbia. Senza più una carriera, senza un lavoro, senza l'amore, e senza il suo amato vestito. Una sconfitta totale, imbarazzante, senza appello. Maledì Federica, maledì il giorno in cui decise di prendersi Roberto e maledì se stessa. Si toccò la caviglia e il piede, e si accorse che Federica aveva veramente preso i suoi gioielli più amati, quei doni di Alessandro che lei utilizzava come armi di seduzione e che amava far baciare come preliminare. Iniziò a piangere. Appoggiò la mano a terra per rialzarsi e sentì sotto il palmo qualcosa. Alzò la mano e vide il fiocchetto delle sue mutande. In preda all'umiliazione e allo sconforto, non trovò la forza di rialzarsi e si gettò nuovamente a terra, piangendo con tutte le sue forze.
Federica, invece, andò prima al lavoro. Raccontò tutto a Vicky che rimase esterrefatta e che, in fin dei conti, era sollevata dal non dover intentare una causa. Si sarebbe accontentata delle dimissioni di Eleonora. Nel pomeriggio, Federica andò a casa prima, si lavò, indossò un bel vestito attillato bianco e si mise in macchina. Prese il telefono e chiamò Roberto. Lui se ne stava nel suo ufficio, a guardare il monitor impassibile, terrorizzato all'idea di quello che sarebbe potuto succedere in qualsiasi momento. Quando vide il numero di Federica sullo schermo del telefono rispose subito.
"Fede!!!"
"Ti rubo due minuti e basta! Non devi più preoccuparti delle foto!"
"Come?"
"Eleonora ti farà avere tutto il materiale che ti riguarda. La storia è finita!"
"Ma davvero? Ma come hai fatto?"
"Lascia perdere! L'importante è che sia tutto finito!"
"E' davvero tutto finito?"
"Certo!"
"Intendo noi due! Vediamoci ti prego, voglio parlarti!"
Federica era determinata più che mai. "Io e te non abbiamo più niente da dirci! Non ti amo più! Non sei l'uomo di cui ho bisogno!"
"Ma aspetta, lascia che io ti dimostri..."
"Non mi interessa! Ti ho fatto quest'ultimo favore, ma ora basta! Cerca di trovare un equilibrio nella tua vita, Roberto! Addio!" E riattaccò.
"Aspetta..." Roberto si sentì sollevato, il pericolo era scampato. Ma aveva perso per sempre la sua Federica. Si mise sulla scrivania con la testa e iniziò a piangere a dirotto.
Lei, invece, era felicissima. Volle arrivare all'Alex Man all'orario di chiusura, quando la serranda era abbassata per metà. Come la sera prima, entrò sorridente.
"Buonasera!" Disse con aria allegra. Alessandro era dietro il bancone del bar che riassettava le stoviglie.
"Fede! E' un vizio quello di arrivare quando sto chiudendo! Niente birra nemmeno stasera!"
"Stasera non sono qui per la birra, niente scuse!" Si sedette al bancone del bar.
"Fede, ne abbiamo parlato ieri..."
"E io ho fatto come ho detto! Ho chiuso il mio cerchio..."
Poi appoggiò la mano sul bancone e ci appoggiò la cavigliera e gli anelli.
"...e ho chiuso anche il tuo!"
Alessandro spalancò gli occhi incredulo.
"Ma questi sono..."
"Sono i gioielli che le avevi regalato!"
"Perchè ce l'hai tu?"
"Glieli ho strappati di dosso!"
"Cosa!?" Disse lui con aria scioccata.
"E' una storia lunga! Il punto è che...lei non deve perseguitarti più! Ho capito che il tuo essere così ombroso è dovuto alla delusione della vostra storia d'amore! Ma quello spettro non deve aleggiare su di te per sempre..."
"Fede...io..."
"Tu mi hai detto che non volevi essere lo scacciachiodo di Roberto! Ebbene, Roberto l'ho scacciato da sola! Ma al contrario...io voglio essere il tuo scacciachiodo!"
Alessandro la guardava serio.
"Voglio aiutarti a dimenticarla, voglio aiutarti ad essere felice! Voglio essere felice con te! Ti prego...lascia che io sia felice con te..."
Alessandro aggirò il bancone e si avvicinò a Federica, prese con la mano la cavigliera e gli anellini e li gettò nella spazzatura. Lei lo abbracciò e gli diede un bacio pieno di passione. Si aggrovigliarono come serpenti. Lui la adagiò lentamente su un tavolino e le tolse il vestito.
"Sei talmente bella che potrei svenire, qui ed ora"
Federica sorrise.
Iniziò a baciarla sulla bocca, scese lentamente sul collo, poi su seni e sul ventre.
"Sei perfetta"
Iniziò a baciarle l'inguine e lentamente la vagina. Baciava e leccava, mordicchiava con dolcezza ogni angolo della sua intimità e lei iniziava a bagnarsi e gemere. Leccava con abilità e pazienza. Dalla spina dorsale di Federica partì un brivido che si ramificò come un albero in tutto il suo corpo. Lui le salì sopra e dolcemente la penetrò. Si muoveva regolarmente, con dolcezza ma deciso. Lei cingeva il suo corpo con le gambe.
"Ti amo" si lasciò scappare lei. Non avrebbe mai immaginato di dirlo ad un uomo che aveva conosciuto così da poco tempo e si maledì pensando di aver rovinato tutto. Ma la risposta che arrivò le aprì il cuore.
"Ti amo da impazzire!"
Lui le prese le gambe e le alzò tenendole aperte, baciando i suoi polpacci e i suoi talloni.
"Sei...il secondo uomo nella mia vita", disse lei tra gli ansimi.
"Anche tu...sei la seconda donna della mia vita", le rispose. Quella confessione di entrambi li rendeva ancora più simili tra loro. Federica era eccitata, ma non dalla lussuria o dal sesso, ma dall'amore profondo che quei due individui esprimevano con tanta dolcezza.
"Non voglio che te, Fede! Ti amo! Ti amo!"
Federica godeva come non mai. Godeva come mai aveva goduto prima. Per la prima volta stava veramente facendo l'amore.
"Anche io...anche io!!! Ti amo!!! Quelle parole pronunciate col fiatone fecero eccitare talmente tanto la ragazza che raggiunse l'apice del orgasmo.
"Sto venendo..." urlò
"Anche io" rispose Alessandro.
Si strinsero intensamente mentre l'orgasmo dilagava nei loro corpi come una benedizione di fuoco dello Spirito Santo. Due urli di piacere, così sensuali e così autentici che si levarono al cielo come segno della loro concupiscenza. Si guardarono intensamente negli occhi, Federica era bella come un angelo, un sorriso pieno di amore e sensualità. Il volto di Alessandro divenne luminoso nella sua ombrosità. Si ammirarono per diversi secondi, finchè Federica non lo tirò a se baciandolo con tutta la sua passione.
TO BE CONTINUED...
La sfida è finita! Federica ha sconfitto Eleonora e conquistato, finalmente, l'amore di Alessandro. Ora un nuovo orizzonte si apre davanti a loro. Nel prossimo capitolo vi mosterò l'epilogo di questa storia. Lasciatemi un sempiterno commento qui sotto o, se volete, scrivetemi a cobralocke@gmail.com
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"Vuoi parlare?" La incalzò con nervosimo. Federica bevve un goccio di birra e sorrise.
"Ho sempre trovato questa spiaggia molto bella. Ci sono sempre venuta, da quando ero piccola. In due anni di storia con Roberto, abbiamo passato qui molto tempo!"
"Sto perdendo la pazienza! Perchè hai il cellulare di Francois?" Eleonora era sempre più innervosita.
"Non avrei mai immaginato che proprio in questa spiaggia, il mio fidanzato mi avrebbe tradita!"
Eleonora sbuffò annoiata.
"Avete avuto da divertirvi voialtri! L'avete fatto qui in spiaggia. L'avete fatto al centro mentre ero in cabina a lavorare. Avete scopato in macchina e poi in hotel! Devo dire che non ti credevo così audace, lo sai? Mi ha sorpreso soprattutto il sadomaso! Non riesco ad immaginarti col frustino!"
Eleonora si alzò dalla poltrona. "Ne ho abbastanza!"
"Siediti", disse fermamente Federica. "Ho appena cominciato!"
Eleonora tornò a sedersi mordendosi le labbra.
"Roberto mi ha raccontato tutto, compresa l'infamata che gli stai facendo con le foto! Mi ha detto anche che gli hai confessato che saresti andata in un nuovo centro come responsabile!"
Eleonora maledì se stessa per avergli fatto quella confidenza.
"E invece, Alessandro, il tuo ex, mi ha raccontato che ti frequentavi con Francois Urbain!"
"Come hai potuto parlare con lui?"
"Io parlo con chi mi pare e non mi sembra tu sia nella posizione di muovere alcuna critica!"
Eleonora strinse i pugni dalla rabbia.
"E' stato facile per me collegare tutto! Ho udito dietro alla porta di casa di Urbain il vostro...rapporto feticista...e ho avuto un'idea!"
"Tu...tu mi hai spiata?"
"Questo farebbe di me una bambina cattiva, vero?"
Eleonora digrignò i denti.
"Prima l'ho incontrato nel suo ufficio e l'ho convinto a cenare con me, a casa mia. Dopo pochi minuti che eravamo sul divano mi ha confessato di avere un'amante di nome Eleonora e che gli aveva promesso un posto da responsabile in cambio dei dati privati delle clienti del Raggio di Luna."
Eleonora era paonazza di rabbia.
"Non ti crucciare troppo, Ele. Dopo avergli fatto annusare i piedi ti ha venduta quasi subito!"
Eleonora era incredula, scioccata.
"Naturalmente a quell'appuntamento hanno assistito, ben nascoste, anche Vicky e Milena Vitali, la quale gli ha fatto una bella sfuriata e gli ha annunciato il divorzio!"
Eleonora era distrutta, appoggiò la testa su una mano.
"Vicky voleva denunciarti per diffusione di dati sensibili e violazione della privacy! Era davvero furiosa!"
Eleonora sbiancò, il labbro tremante.
"Naturalmente l'ho convinta a desistere, una denuncia sarebbe una cosa pesante, con tutte le prove che abbiamo verresti condannata e in fin dei conti non ne vale la pena!"
Eleonora sospirò sollevata. "Grazie, grazie! Vi chiedo perdono per tutto!"
"E' ovvio, però, che l'unica condizione per denunciarti è la consegna delle tue dimissioni irrevocabili! Su questo non ci sono margini di discussione!" Eleonora iniziò a singhiozzare facendo un cenno d'assenso col capo.
"Oh, non piangere, Tesoro! Avrai molte altre occasioni, in fin dei conti sei una ragazza piena di capacità, saprai trovare qualcos'altro velocemente."
Eleonora si asciugò le lacrime e singhiozzò: "Ora vorrei andarmene..."
Federica gli fece una smorfia col volto: "Cè ancora una questione da risolvere!" Eleonora spalancò gli occhi: "Cosa cè ancora?"
Federica si accese un'altra sigaretta: "La questione di Roberto! Devi consegnargli tutte le copie delle foto che gli hai fatto!" Eleonora tornò seria e impettita: "Non so di cosa stai parlando! Qualsiasi cosa ti abbia detto è una menzogna! Lui ce l'ha con me perchè non volevo più stare con lui."
"Io conosco una storia diversa! La storia di una ragazza invidiosa e frustrata che nasconde i suoi impulsi dietro ad una maschera di gentilezza e perbenismo. Che non si fa scrupoli a narcotizzare una collega per scoparle il fidanzato alle spalle!"
"Non ti ho mai narcotizzata!!!"
"Me l'ha detto lui!"
Eleonora fece un sospiro. Lo so che te l'ha detto, perchè sono stata io a dirglielo!"
"Ah si? E perchè avresti detto una cosa del genere?"
Eleonora tirò un sospiro. "Dammi una sigaretta, per favore!"
Federica le passò la sigaretta e la accese. Eleonora tirò una profonda boccata.
"Tutti i ragazzi come Roberto, le ragazze come me non le vedono nemmeno! Non perchè siamo meno attraenti, o meno belle, ma perchè non ci conciamo come voi! Non siamo esibizioniste, non siamo volgari, non siamo mondane! Per una come te è facile: ti metti mezza nuda, mostri il tuo culo tondo e perfetto, il tuo ventre piatto come una tavola e tutti ti corrono dietro. Per me è diverso, ho bisogno di altri modi per avere l'attenzione completa di un uomo."
Eleonora aspirò altro fumo.
"Quando lo vedevo arrivare al centro estetico, a malapena mi salutava. Io invece lo trovavo bellissimo, affascinante e sexy. Avevo scoperto che si allenava in una palestra e andavo a vederlo mentre gonfiava i muscoli. Mi ero innamorata a prima vista di lui."
Federica ascoltava attentamente, Eleonora era di nuovo sul punto di piangere.
"Così quel giorno in spiaggia, quando lo vidi in costume, sentii un impulso irresistibile di averlo. Ma quando mi misi in costume lui non mi degnò di uno sguardo. E come avrebbe potuto, quando aveva una ragazza col fisico come il tuo. Andai a prendere quelle birre solo perchè avevo voglia di bere. Ma tu ti addormentasti. E pensato che dovevo cogliere l'attimo a tutti i costi. Così mi misi in topless e lo portai dietro la roccia. Gli dissi quella storia del sonnifero solo per tranquillizzarlo che non ti saresti svegliata."
Federica spense la sigaretta nel portacenere. Eleonora prese un'altra boccata e continuò.
"Eppure, quando gli diedi me stessa era estasiato. Divenne ossessionato da me. Mi giurò amore e mi disse quanto meglio ero di te! Mi disse che con me aveva provato cose che tu non sei mai riuscita a fargli provare! Mi disse quanto era bello stare con una vera donna e non con una ragazzina superficiale."
Federica non si scompose di una virgola, le parole di Eleonora non la ferivano.
"Non ti ha parlato della nostra scopata in macchina? Oppure della nostra giornata in hotel? Di sicuro non ti ha fornito i particolari! Era ai miei piedi, mi aveva giurato che ti avrebbe lasciata, che non ti voleva più..."
"E tuttavia è lui che ha lasciato te!"
Eleonora ebbe un reflusso di bile.
"E ti ha strozzato l'orgasmo in gola l'ultima volta che lo avete fatto, il giorno in cui ti ha lasciata. Perchè mentre ti scopava stava pensando a me!"
Eleonora si morse le labbra fino a sanguinare. Federica continuava inflessibile.
"Pensava a me perchè guardandoti non riusciva ad avere l'erezione. Perchè si, è vero, lo hai eccitato e lo hai avuto ai tuoi piedi, ma forse più per il brivido di fare qualcosa di proibito che per merito tuo. Quando quel proibito stava per diventare la norma, si è reso conto di quanto poco vali, fisicamente e uamanamente, e ti ha scaricata."
Eleonora digrignava i denti e le sue guance erano nuovamente rigate dalle lacrime. Detestava piangere davanti a Federica, ma non poteva resistere. Quella terribile verità che le veniva gettata in faccia e che intimamente aveva sempre saputo era troppo anche per lei.
"E poi, per vendicarti di quel rifiuto, o per meglio dire, di non essere mai stata veramente presa in considerazione, lo hai minacciato di rendere pubbliche quelle foto umilianti per rovinargli la reputazione!"
Eleonora cercava di darsi un contegno e guardava impettita Federica.
"Quel bastardo mi ha spezzato il cuore! Io lo amavo! E lui mi ha usata! Mi ha umiliata! E io gliela farò pagare!"
"Non te lo permetterò!"
Eleonora si concesse una risata. "Tu non me lo permetterai? Come potrai impedirmi di inviare quelle foto ad ogni singolo individuo che lavora nell'azienda di Roberto?"
"Se una sola di quelle foto viene resa pubblica ti denuncerò per divulgazione di materiale pornografico e per revenge porn!"
Eleonora scoppiò in una risata fragorosa.
"E con quali prove? Invierò lettere anonime, nessuno potrà risalire a me!"
Federica sorrise maliziosamente.
"Tu stessa!"
"Come?" Disse Eleonora.
Federica mostrò il telefono ad Eleonora. "Sto registrando la nostra conversazione da parecchi minuti, mi hai praticamente fatto una confessione spontanea!"
Eleonora spalancò la bocca, mentre Federica sorrideva trionfalmente.
"Mi credevi tanto stupida, ma qui l'unica stupida sei tu!"
Eleonora si sentì scoppiare di rabbia. Era stata privata di tutto: dell'uomo di cui era innamorata, della sua carriera, del suo lavoro. In più quella gretta puttanella l'aveva fatta umiliare e mandato a monte i suoi progetti. Cominciò a tremare in preda alla furia. Non l'avrebbe fatta desistere dal vendicarsi di Roberto.
"Dammi quel telefono!!! Disse minacciosa.
Federica la guardò storta. "Nemmeno per sogno!"
Come mossa da una forza irresistibile, Eleonora scattò dalla poltrona e afferrò il telefono con due mani, ma Federica lo teneva ben saldo.
"Dammelo subito!!! Dammelo!!!"
"Vaffanculo!!!" Urlò Federica.
Nel tirare il telefono le due finirono per azzuffarsi l'una addosso all'altra, spingendosi e dimenandosi. Eleonora urlava di rabbia, mentre Federica digrinava i denti. Eleonora urlava ogni insulto e cercava di strappare il telefono di mano dalla rivale. Federica mollò il telefono ed afferrò Eleonora con entrambe le mani per i capelli ed iniziò a scuoterle la testa con forza. La donna perse l'equilibrio e cadde a terra sulla sabbia, Federica sopra di lei. Tentò di girarsi su un fianco per per farsi forza e alzarsi, ma Federica la teneva per i capelli con forza e finì solamente per girarsi a pancia in giù, schiacciata a terra dal peso di Federica, ora seduta sulla sua schiena che le stringeva i capelli con una mano come una cavallerizza faceva con la sua puledra. Eleonora tentò disperatamente di liberarsi scalciando e muovendo le braccia, ma Federica le schiacciò il volto nella sabbia con forza. Il tutto durò una manciata di secondi soltanto. Tirò su la faccia di Eleonora che sputava e tossiva sabbia.
"Molla il cellulare!!!" Le urlò Federica. Eleonora obbedì immediatamente. La vincitrice prese il telefono e si alzò in piedi. La sconfitta giaceva a terra ai suoi piedi. Tossiva e sputava. Federica contemplò l'immagine della sua nemica, la donna che le aveva fatto perdere l'amore, ridotta in quell'umiliante condizione: supina a terra, il vestito rovinato (strappato in una spallina e coperto di sabbia) si era arrotolato all'altezza della vita, rivelando il sedere della donna e la sua mutandina nera, il cui fiocco ornamentale si era staccato. Federica prese fiato.
"Entro domani, farai recapitare a Roberto tutto il materiale che lo riguarda in tuo possesso!" Notò che Eleonora aveva perso una scarpa nella collutazione: si era rotto il laccetto della chanel. Vide la cavigliera e i due anellini e si ricordò che era un regalo di Alessandro. Così, si avvicinò a lei e le prese il piede con la mano. Eleonora, ancora sconvolta, riuscì solo a dire.
"Lasciami..."
Federica le strappò prima la cavigliera e poi le sfilò i due anellini.
"Questi gioielli non ti appartengono più."
Detto questo, Federica prese la borsetta, tirò fuori 20 euro e li butto in testa ad Eleonora.
"Pago io, tieni pure il resto! E non farti vedere mai più, o la prossima volta prenderò definitivamente a calci quel tuo culone grasso! Addio, Tesoro!" Calcò sulla parola "tesoro", si voltò e se ne andò con aria trionfante.
Eleonora si alzò leggermente sulle ginocchia, sputando altra sabbia. Si guardò il vestito, quel vestito che tanto amava e che tanto la rendeva bella, elegante e raggiante. Era distrutto: la spallina strappata e completamente insozzato di sabbia. Senza più una carriera, senza un lavoro, senza l'amore, e senza il suo amato vestito. Una sconfitta totale, imbarazzante, senza appello. Maledì Federica, maledì il giorno in cui decise di prendersi Roberto e maledì se stessa. Si toccò la caviglia e il piede, e si accorse che Federica aveva veramente preso i suoi gioielli più amati, quei doni di Alessandro che lei utilizzava come armi di seduzione e che amava far baciare come preliminare. Iniziò a piangere. Appoggiò la mano a terra per rialzarsi e sentì sotto il palmo qualcosa. Alzò la mano e vide il fiocchetto delle sue mutande. In preda all'umiliazione e allo sconforto, non trovò la forza di rialzarsi e si gettò nuovamente a terra, piangendo con tutte le sue forze.
Federica, invece, andò prima al lavoro. Raccontò tutto a Vicky che rimase esterrefatta e che, in fin dei conti, era sollevata dal non dover intentare una causa. Si sarebbe accontentata delle dimissioni di Eleonora. Nel pomeriggio, Federica andò a casa prima, si lavò, indossò un bel vestito attillato bianco e si mise in macchina. Prese il telefono e chiamò Roberto. Lui se ne stava nel suo ufficio, a guardare il monitor impassibile, terrorizzato all'idea di quello che sarebbe potuto succedere in qualsiasi momento. Quando vide il numero di Federica sullo schermo del telefono rispose subito.
"Fede!!!"
"Ti rubo due minuti e basta! Non devi più preoccuparti delle foto!"
"Come?"
"Eleonora ti farà avere tutto il materiale che ti riguarda. La storia è finita!"
"Ma davvero? Ma come hai fatto?"
"Lascia perdere! L'importante è che sia tutto finito!"
"E' davvero tutto finito?"
"Certo!"
"Intendo noi due! Vediamoci ti prego, voglio parlarti!"
Federica era determinata più che mai. "Io e te non abbiamo più niente da dirci! Non ti amo più! Non sei l'uomo di cui ho bisogno!"
"Ma aspetta, lascia che io ti dimostri..."
"Non mi interessa! Ti ho fatto quest'ultimo favore, ma ora basta! Cerca di trovare un equilibrio nella tua vita, Roberto! Addio!" E riattaccò.
"Aspetta..." Roberto si sentì sollevato, il pericolo era scampato. Ma aveva perso per sempre la sua Federica. Si mise sulla scrivania con la testa e iniziò a piangere a dirotto.
Lei, invece, era felicissima. Volle arrivare all'Alex Man all'orario di chiusura, quando la serranda era abbassata per metà. Come la sera prima, entrò sorridente.
"Buonasera!" Disse con aria allegra. Alessandro era dietro il bancone del bar che riassettava le stoviglie.
"Fede! E' un vizio quello di arrivare quando sto chiudendo! Niente birra nemmeno stasera!"
"Stasera non sono qui per la birra, niente scuse!" Si sedette al bancone del bar.
"Fede, ne abbiamo parlato ieri..."
"E io ho fatto come ho detto! Ho chiuso il mio cerchio..."
Poi appoggiò la mano sul bancone e ci appoggiò la cavigliera e gli anelli.
"...e ho chiuso anche il tuo!"
Alessandro spalancò gli occhi incredulo.
"Ma questi sono..."
"Sono i gioielli che le avevi regalato!"
"Perchè ce l'hai tu?"
"Glieli ho strappati di dosso!"
"Cosa!?" Disse lui con aria scioccata.
"E' una storia lunga! Il punto è che...lei non deve perseguitarti più! Ho capito che il tuo essere così ombroso è dovuto alla delusione della vostra storia d'amore! Ma quello spettro non deve aleggiare su di te per sempre..."
"Fede...io..."
"Tu mi hai detto che non volevi essere lo scacciachiodo di Roberto! Ebbene, Roberto l'ho scacciato da sola! Ma al contrario...io voglio essere il tuo scacciachiodo!"
Alessandro la guardava serio.
"Voglio aiutarti a dimenticarla, voglio aiutarti ad essere felice! Voglio essere felice con te! Ti prego...lascia che io sia felice con te..."
Alessandro aggirò il bancone e si avvicinò a Federica, prese con la mano la cavigliera e gli anellini e li gettò nella spazzatura. Lei lo abbracciò e gli diede un bacio pieno di passione. Si aggrovigliarono come serpenti. Lui la adagiò lentamente su un tavolino e le tolse il vestito.
"Sei talmente bella che potrei svenire, qui ed ora"
Federica sorrise.
Iniziò a baciarla sulla bocca, scese lentamente sul collo, poi su seni e sul ventre.
"Sei perfetta"
Iniziò a baciarle l'inguine e lentamente la vagina. Baciava e leccava, mordicchiava con dolcezza ogni angolo della sua intimità e lei iniziava a bagnarsi e gemere. Leccava con abilità e pazienza. Dalla spina dorsale di Federica partì un brivido che si ramificò come un albero in tutto il suo corpo. Lui le salì sopra e dolcemente la penetrò. Si muoveva regolarmente, con dolcezza ma deciso. Lei cingeva il suo corpo con le gambe.
"Ti amo" si lasciò scappare lei. Non avrebbe mai immaginato di dirlo ad un uomo che aveva conosciuto così da poco tempo e si maledì pensando di aver rovinato tutto. Ma la risposta che arrivò le aprì il cuore.
"Ti amo da impazzire!"
Lui le prese le gambe e le alzò tenendole aperte, baciando i suoi polpacci e i suoi talloni.
"Sei...il secondo uomo nella mia vita", disse lei tra gli ansimi.
"Anche tu...sei la seconda donna della mia vita", le rispose. Quella confessione di entrambi li rendeva ancora più simili tra loro. Federica era eccitata, ma non dalla lussuria o dal sesso, ma dall'amore profondo che quei due individui esprimevano con tanta dolcezza.
"Non voglio che te, Fede! Ti amo! Ti amo!"
Federica godeva come non mai. Godeva come mai aveva goduto prima. Per la prima volta stava veramente facendo l'amore.
"Anche io...anche io!!! Ti amo!!! Quelle parole pronunciate col fiatone fecero eccitare talmente tanto la ragazza che raggiunse l'apice del orgasmo.
"Sto venendo..." urlò
"Anche io" rispose Alessandro.
Si strinsero intensamente mentre l'orgasmo dilagava nei loro corpi come una benedizione di fuoco dello Spirito Santo. Due urli di piacere, così sensuali e così autentici che si levarono al cielo come segno della loro concupiscenza. Si guardarono intensamente negli occhi, Federica era bella come un angelo, un sorriso pieno di amore e sensualità. Il volto di Alessandro divenne luminoso nella sua ombrosità. Si ammirarono per diversi secondi, finchè Federica non lo tirò a se baciandolo con tutta la sua passione.
TO BE CONTINUED...
La sfida è finita! Federica ha sconfitto Eleonora e conquistato, finalmente, l'amore di Alessandro. Ora un nuovo orizzonte si apre davanti a loro. Nel prossimo capitolo vi mosterò l'epilogo di questa storia. Lasciatemi un sempiterno commento qui sotto o, se volete, scrivetemi a cobralocke@gmail.com
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