L'Apparenza Inganna II Capitolo 3
di
Locke
genere
tradimenti
John prese Eleonora per i fianchi, la girò e la fece appoggiare con le mani sulla ringhiera della terrazza. Le ripiegò il vestito sulla schiena e ammirò il suo abbondante sedere nudo.
"Questo bel sedere, così morbido, così bianco...."
Eleonora sorrise mentre John le diede uno schiaffo sulla natica.
"Nessuna biancheria...ti eri già preparata, vero?"
"Sei davvero arrogante, John! Cosa ti fa pensare che mi fossi preparata per te?", gli disse sorridendo.
"Andiamo, mi hai mangiato con gli occhi dalla prima volta che mi hai visto!"
"Credo che anche tu lo abbia fatto! E credimi, ho una discreta esperienza in materia!"
Lui le baciò il collo e l'orecchio, mentre lei sospirava.
"Non dovrei farlo", disse lei sospirando.
"Se vuoi possiamo fermarci! Non ti voglio obbligare...capisco la tua situazione!"
Eleonora pensava a Luca, a quanto avrebbe sofferto se l'avesse vista im quel momento. Ma le mani di John sul suo piccolo seno la fecero muggire di piacere.
"Continua...continua..."
Lui si slacciò i pantaloni, si abbassò le mutande e tirò fuori il cazzo. Eleonora girò la testa per sbirciare. E quello che vide le fece spalancare gli occhi: un pene enorme, lungo e robusto. Più del doppio di quello di Luca, ma anche più grosso di quello di Roberto. Una lunga, possente, anaconda nera pronta a divorarla.
"Allora...continuo..." le sospirò nell'orecchio. Nel dirlo, le appoggiò il grosso cazzo sulla schiena e lei poteva quasi sentire il peso di quel titanico boa. Glielo fece scivolare nella fica lentamente, sempre da dietro. Lei spalancò gli occhi di scatto.
"Ahi...ahi..." le scappò quasi naturalmente.
"Non preoccuparti, lo so. Reagiscono tutte così all'inizio. Sarò dolce..."
John lasciò penetrare l'enorme serpente dentro di lei. Eleonora si lasciò sfuggire un secondo muggito, questa volta più prolungato, seguito da un sospiro.
"Dioooo..." disse ansimando.
"Così va meglio?"
"Oh si..." sussurrò senza voce.
Non aveva mai provato quella sensazione prima. La sensazione di essere completamente scavata di dentro da qualcosa. Un enorme entità stava prendendo possesso di lei, di ogni sua intima parte. La riempiva come l'acqua dirompete allagava la stiva del Titanic.
"Oddio...oddio...oddio!!!" Esclamò come posseduta. Lui rimalzava come una palla da dentro a fuori. Un pistone automatico con una pressione incredibile. Lei ansimava e gemeva. Doveva dar fondo a tutto il suo residuo autocontrollo per non gridare come un'ossessa come avrebbe voluto fare.
"Non hai mai provato una cosa del genere, vero?" le disse sornione.
"Oddio no....no mai...non mai...non fermarti...ti prego!" Ogni parola era scandita da un ansimo o un muggito. Lui aumentava la forza e lei stringeva i denti per non gridare. Perdeva bava dalla bocca e dalla sua fica uscivano liquidi che formavano pozzanghere ai suoi piedi. Aveva gli occhi incrociati e la bocca contorta in una smorfia.
"Oddio vengo....sto venendo..."
Si lasciò sfuggire un urlo di piacere talmente liberatorio che si sentì in paradiso. Lui le mise subito la mano sulla bocca, aumentando di conseguenza l'intensità di quell'orgasmo nucleare.
"Zitta...o ci sentiranno!"
"Chi se ne fotte! Ne voglio ancora...ancora!!!" Lo diceva con un tono tra il disperato e l'entusiasta.
"Certo che ne vuoi ancora..."
Lei si voltò, si girò e lo baciò appassionatamente.
"Sdraiati...presto!!!" Gli intimò. Lui eseguì, lasciandosi coricare a terra. Lei salì sopra di lui
"Ne voglio ancora...."
La sua fica era talmente bagnata che sembrava perdeva come un rubinetto. Lei prese quell'enorme pilastro tra le mani e iniziò a succhiarlo voracemente.
"Wow...non pensavo che tu..."
"Perchè? Credi che le ragazze di classe come me non vogliano godere dei piaceri della vita?" e nel dirlo continuò a succhiargli il cazzo. Lui iniziò a sospirare.
"Oh si...sei decisamente perfetta, lo sai?"
Lei salì su di lui, prese il cazzo e se lo infilò dentro con velocità.
"Ora ti cavalco io!"
Iniziò a muoversi velocemente, saltellando come una cavalletta. Quell'enorme, grosso, lungo cazzo la stava facendo godere come mai nella vita.
"Oh si!" ripeteva lei, ormai in preda all'estasi più totale.
Lui le massaggiava i seni con le mani.
"Sto venendo...sto venendo..." ripetè lei incredula.
Lui si lasciò sfuggire una risata mentre lei esplodeva in un nuovo, potentissimo orgasmo. Si accasciò su di lui, con la faccia appoggiata alla sua spalla.
"Oddio...", il fiatone le toglieva la parola.
"Vuoi continuare, bambola? Io ne ho ancora per un bel pò, lo sai?"
"Si...ne voglio di più!"
"Ma forse dovremmo tornare, qualcuno potrebbe insospettirsi."
"Non me ne frega niente! Noi non andiamo da nessuna parte!"
Lui la rovesciò dolcemente con la schiena a terra, la mise su un fianco.
"E allora eccotene ancora"
Le aprì le gambe a forbice e la penetrò in quella posizione.
"Si, ti prego, scopami ancora!"
Lui ricominciò con i suoi colpi forti, decisi, continui. Lei iniziava già ad ansimare. Possibile che stesse arrivando un terzo orgasmo dopo pochi secondi? La risposta le si deflagrò nello stomaco immediatamente.
"Oddioooooo!!!" urlò in estasi. "Oddioooooo!"
"Dannazione...sei una ragazza fortunata! Poche donne vengono con questa facilità!"
Lei ansimava presa dalla goduria. Lo guardava con quel suo ghigno che fece già battere i cuori di Alessandro, Roberto e Luca. Lui ne rimase colpito. Quella ragazza era molto diversa da tutte le troiette che si era sbattuto nel corso degli anni. Era la personificazione stessa del piacere del sesso.
"Siamo 3 a 0!" disse ridendo.
"Non scenderemo giù finchè non ti farò esplodere, Signor Ryder..." gli rispose con quel ghigno sensuale.
Lui si alzò in piedi, la fece alzare.
"Molto bene!"
Le mise le mani sulle natiche e la tirò su di peso, infilandole il cazzo dentro lentamente. Lei si avvinghiò con le gambe intorno al suo tronco, mentre lui la teneva con forza. La faceva andare su e giù velocemente.
"Quanto sei forte..." lo adorò lei.
"Sei abituata a tipi di uomini molto deboli, vero?" l'allusione a Luca la fece eccitare ancora di più.
"Non sei carino a fare certi paragoni, lo sai?"
"Io non voglio essere carino, voglio te! Ti voglio tutta per me!"
"Oddio..." Eleonora sentì il quarto orgasmo che le saliva dalle viscere. Lui continuava a pomparla con ferocia.
"Siamo 4 a zero?" le chiese tra un ansimo e l'altro.
"Non ancora..." le rispose lei muggendo.
Eleonora si buttò con la bocca a leccargli il volto, mordergli le labbra e le orecchie, mentre lui, con forza, continuava a tenerla in braccio e scoparla da quella scomoda posizione.
"Ah si! Si! Si! Si! Si!" Urlò Eleonora in preda agli spasmi. Finalmente anche John era sul punto di venire.
"Cosa, bambola, così! Ci sono, ci sono!!!"
Eleonora non riuscì più a resistere e sentì l'orgasmo risalirle da dentro e spiccare il volo verso il cielo sotto forma di un grido. A quel grido si unì, come in un coro, il ruggito di piacere di John.
"Oh si!!!! Urlò lui!!!"
Lei gli sorrise con la sua espressione goduriosa, lui rispose al sorriso con un lungo bacio. Rimasero aggrovigliati in quella posizione per alcuni minuti.
"Ora dobbiamo proprio andare..." le disse sottovoce.
"Forse hai ragione..."
Eleonora scese e si ricompose. Cercò di sistemarsi il vestito e la capigliatura.
"E' stato fantastico" disse lui mentre si rimetteva i pantaloni a posto.
"Decisamente..."
John si avvicinò a lei. "Non può essere solo per stasera..."
Lei arricciò le labbra. "John...sono fidanzata..."
"Questo non ti ha impedito di fare quello che abbiamo fatto..."
"Lo so...però..."
Lui le diede un bacio al quale lei non oppose nessun tipo di resistenza.
"Sei confusa, lo capisco. Dopo quello che è successo...è ovvio!"
Ed era veramente confusa. Le cose con Luca non andavano bene, sia dal punto di vista sessuale che dal punto di vista sentimentale. E in quel momento aveva tra le braccia un toro meraviglioso che, dopo averla scopata come mai nella vita, le faceva spietatamente la corte.
"Voglio avere del tempo per riflettere e capire se...potranno esserci altri incontri..."
"Altri incontri ci saranno, lo sai già! Vero?" gli ammiccò lui. Lei non potè resistere.
"D'accordo...ma deve rimanere tutto segreto, chiaro? Nessuno lo deve sapere!"
Lui la baciò di nuovo. "Lo renderemo pubblico quando vorrai tu!"
Quella sua sicurezza e sfrontatezza la eccitavano da matti.
"Andiamo, John, torniamo giù!"
I due scesero nella sala da pranzo. Eleonora notò come Luca stesse ancora parlando animatamente con i due sgherri di John. Parlava e viveva per gli affari.
"Hai visto, bambola? Manco si è accorto che sei stata via per tutto questo tempo..."
Quando arrivò la fine della serata, John, Eleonora, Luca, Mauro e sua moglie, si salutarono formalmente.
"Grazie della splendida serata", disse Mauro.
"Concordo! E grazie per averci presentato i suoi soci!" aggiunse Luca.
"Grazie a voi!", avrebbe voluto rispondere: "Grazie a te per avermi permesso di scopare tua moglie! " ma non sarebbe stato il caso. Si avvicinò ad Eleonora e le fece il baciamano.
"Chiamami domani" le disse sottovoce. Lei rispose ammiccando. Dopodichè le coppie salirono sulle rispettive macchine e si allontanarono in direzioni opposte. Luca sorrideva sornione.
"Abbiamo fatto dei grandi discorsi! Credo che lavoreremo bene! Quel Ryder è fantastico, non cè che dire! Un vero signore!"
Eleonora fece del suo meglio per trattenere una risata e rispose solamente, con un leggero tono d'ironia.
"E che signore..."
TO BE CONTINUED....
Care Lettrici e Cari Lettori, vi chiedo scusa per aver pubblicato così in ritardo questo terzo capitolo, ma mi trovo in un periodo di lavoro intenso e ho poco tempo per i miei hobby. A breve vi rilascerò il quarto capitolo. Lasciatemi pure un sempiterno commento oppure scrivetemi a cobralocke@gmail.com
"Questo bel sedere, così morbido, così bianco...."
Eleonora sorrise mentre John le diede uno schiaffo sulla natica.
"Nessuna biancheria...ti eri già preparata, vero?"
"Sei davvero arrogante, John! Cosa ti fa pensare che mi fossi preparata per te?", gli disse sorridendo.
"Andiamo, mi hai mangiato con gli occhi dalla prima volta che mi hai visto!"
"Credo che anche tu lo abbia fatto! E credimi, ho una discreta esperienza in materia!"
Lui le baciò il collo e l'orecchio, mentre lei sospirava.
"Non dovrei farlo", disse lei sospirando.
"Se vuoi possiamo fermarci! Non ti voglio obbligare...capisco la tua situazione!"
Eleonora pensava a Luca, a quanto avrebbe sofferto se l'avesse vista im quel momento. Ma le mani di John sul suo piccolo seno la fecero muggire di piacere.
"Continua...continua..."
Lui si slacciò i pantaloni, si abbassò le mutande e tirò fuori il cazzo. Eleonora girò la testa per sbirciare. E quello che vide le fece spalancare gli occhi: un pene enorme, lungo e robusto. Più del doppio di quello di Luca, ma anche più grosso di quello di Roberto. Una lunga, possente, anaconda nera pronta a divorarla.
"Allora...continuo..." le sospirò nell'orecchio. Nel dirlo, le appoggiò il grosso cazzo sulla schiena e lei poteva quasi sentire il peso di quel titanico boa. Glielo fece scivolare nella fica lentamente, sempre da dietro. Lei spalancò gli occhi di scatto.
"Ahi...ahi..." le scappò quasi naturalmente.
"Non preoccuparti, lo so. Reagiscono tutte così all'inizio. Sarò dolce..."
John lasciò penetrare l'enorme serpente dentro di lei. Eleonora si lasciò sfuggire un secondo muggito, questa volta più prolungato, seguito da un sospiro.
"Dioooo..." disse ansimando.
"Così va meglio?"
"Oh si..." sussurrò senza voce.
Non aveva mai provato quella sensazione prima. La sensazione di essere completamente scavata di dentro da qualcosa. Un enorme entità stava prendendo possesso di lei, di ogni sua intima parte. La riempiva come l'acqua dirompete allagava la stiva del Titanic.
"Oddio...oddio...oddio!!!" Esclamò come posseduta. Lui rimalzava come una palla da dentro a fuori. Un pistone automatico con una pressione incredibile. Lei ansimava e gemeva. Doveva dar fondo a tutto il suo residuo autocontrollo per non gridare come un'ossessa come avrebbe voluto fare.
"Non hai mai provato una cosa del genere, vero?" le disse sornione.
"Oddio no....no mai...non mai...non fermarti...ti prego!" Ogni parola era scandita da un ansimo o un muggito. Lui aumentava la forza e lei stringeva i denti per non gridare. Perdeva bava dalla bocca e dalla sua fica uscivano liquidi che formavano pozzanghere ai suoi piedi. Aveva gli occhi incrociati e la bocca contorta in una smorfia.
"Oddio vengo....sto venendo..."
Si lasciò sfuggire un urlo di piacere talmente liberatorio che si sentì in paradiso. Lui le mise subito la mano sulla bocca, aumentando di conseguenza l'intensità di quell'orgasmo nucleare.
"Zitta...o ci sentiranno!"
"Chi se ne fotte! Ne voglio ancora...ancora!!!" Lo diceva con un tono tra il disperato e l'entusiasta.
"Certo che ne vuoi ancora..."
Lei si voltò, si girò e lo baciò appassionatamente.
"Sdraiati...presto!!!" Gli intimò. Lui eseguì, lasciandosi coricare a terra. Lei salì sopra di lui
"Ne voglio ancora...."
La sua fica era talmente bagnata che sembrava perdeva come un rubinetto. Lei prese quell'enorme pilastro tra le mani e iniziò a succhiarlo voracemente.
"Wow...non pensavo che tu..."
"Perchè? Credi che le ragazze di classe come me non vogliano godere dei piaceri della vita?" e nel dirlo continuò a succhiargli il cazzo. Lui iniziò a sospirare.
"Oh si...sei decisamente perfetta, lo sai?"
Lei salì su di lui, prese il cazzo e se lo infilò dentro con velocità.
"Ora ti cavalco io!"
Iniziò a muoversi velocemente, saltellando come una cavalletta. Quell'enorme, grosso, lungo cazzo la stava facendo godere come mai nella vita.
"Oh si!" ripeteva lei, ormai in preda all'estasi più totale.
Lui le massaggiava i seni con le mani.
"Sto venendo...sto venendo..." ripetè lei incredula.
Lui si lasciò sfuggire una risata mentre lei esplodeva in un nuovo, potentissimo orgasmo. Si accasciò su di lui, con la faccia appoggiata alla sua spalla.
"Oddio...", il fiatone le toglieva la parola.
"Vuoi continuare, bambola? Io ne ho ancora per un bel pò, lo sai?"
"Si...ne voglio di più!"
"Ma forse dovremmo tornare, qualcuno potrebbe insospettirsi."
"Non me ne frega niente! Noi non andiamo da nessuna parte!"
Lui la rovesciò dolcemente con la schiena a terra, la mise su un fianco.
"E allora eccotene ancora"
Le aprì le gambe a forbice e la penetrò in quella posizione.
"Si, ti prego, scopami ancora!"
Lui ricominciò con i suoi colpi forti, decisi, continui. Lei iniziava già ad ansimare. Possibile che stesse arrivando un terzo orgasmo dopo pochi secondi? La risposta le si deflagrò nello stomaco immediatamente.
"Oddioooooo!!!" urlò in estasi. "Oddioooooo!"
"Dannazione...sei una ragazza fortunata! Poche donne vengono con questa facilità!"
Lei ansimava presa dalla goduria. Lo guardava con quel suo ghigno che fece già battere i cuori di Alessandro, Roberto e Luca. Lui ne rimase colpito. Quella ragazza era molto diversa da tutte le troiette che si era sbattuto nel corso degli anni. Era la personificazione stessa del piacere del sesso.
"Siamo 3 a 0!" disse ridendo.
"Non scenderemo giù finchè non ti farò esplodere, Signor Ryder..." gli rispose con quel ghigno sensuale.
Lui si alzò in piedi, la fece alzare.
"Molto bene!"
Le mise le mani sulle natiche e la tirò su di peso, infilandole il cazzo dentro lentamente. Lei si avvinghiò con le gambe intorno al suo tronco, mentre lui la teneva con forza. La faceva andare su e giù velocemente.
"Quanto sei forte..." lo adorò lei.
"Sei abituata a tipi di uomini molto deboli, vero?" l'allusione a Luca la fece eccitare ancora di più.
"Non sei carino a fare certi paragoni, lo sai?"
"Io non voglio essere carino, voglio te! Ti voglio tutta per me!"
"Oddio..." Eleonora sentì il quarto orgasmo che le saliva dalle viscere. Lui continuava a pomparla con ferocia.
"Siamo 4 a zero?" le chiese tra un ansimo e l'altro.
"Non ancora..." le rispose lei muggendo.
Eleonora si buttò con la bocca a leccargli il volto, mordergli le labbra e le orecchie, mentre lui, con forza, continuava a tenerla in braccio e scoparla da quella scomoda posizione.
"Ah si! Si! Si! Si! Si!" Urlò Eleonora in preda agli spasmi. Finalmente anche John era sul punto di venire.
"Cosa, bambola, così! Ci sono, ci sono!!!"
Eleonora non riuscì più a resistere e sentì l'orgasmo risalirle da dentro e spiccare il volo verso il cielo sotto forma di un grido. A quel grido si unì, come in un coro, il ruggito di piacere di John.
"Oh si!!!! Urlò lui!!!"
Lei gli sorrise con la sua espressione goduriosa, lui rispose al sorriso con un lungo bacio. Rimasero aggrovigliati in quella posizione per alcuni minuti.
"Ora dobbiamo proprio andare..." le disse sottovoce.
"Forse hai ragione..."
Eleonora scese e si ricompose. Cercò di sistemarsi il vestito e la capigliatura.
"E' stato fantastico" disse lui mentre si rimetteva i pantaloni a posto.
"Decisamente..."
John si avvicinò a lei. "Non può essere solo per stasera..."
Lei arricciò le labbra. "John...sono fidanzata..."
"Questo non ti ha impedito di fare quello che abbiamo fatto..."
"Lo so...però..."
Lui le diede un bacio al quale lei non oppose nessun tipo di resistenza.
"Sei confusa, lo capisco. Dopo quello che è successo...è ovvio!"
Ed era veramente confusa. Le cose con Luca non andavano bene, sia dal punto di vista sessuale che dal punto di vista sentimentale. E in quel momento aveva tra le braccia un toro meraviglioso che, dopo averla scopata come mai nella vita, le faceva spietatamente la corte.
"Voglio avere del tempo per riflettere e capire se...potranno esserci altri incontri..."
"Altri incontri ci saranno, lo sai già! Vero?" gli ammiccò lui. Lei non potè resistere.
"D'accordo...ma deve rimanere tutto segreto, chiaro? Nessuno lo deve sapere!"
Lui la baciò di nuovo. "Lo renderemo pubblico quando vorrai tu!"
Quella sua sicurezza e sfrontatezza la eccitavano da matti.
"Andiamo, John, torniamo giù!"
I due scesero nella sala da pranzo. Eleonora notò come Luca stesse ancora parlando animatamente con i due sgherri di John. Parlava e viveva per gli affari.
"Hai visto, bambola? Manco si è accorto che sei stata via per tutto questo tempo..."
Quando arrivò la fine della serata, John, Eleonora, Luca, Mauro e sua moglie, si salutarono formalmente.
"Grazie della splendida serata", disse Mauro.
"Concordo! E grazie per averci presentato i suoi soci!" aggiunse Luca.
"Grazie a voi!", avrebbe voluto rispondere: "Grazie a te per avermi permesso di scopare tua moglie! " ma non sarebbe stato il caso. Si avvicinò ad Eleonora e le fece il baciamano.
"Chiamami domani" le disse sottovoce. Lei rispose ammiccando. Dopodichè le coppie salirono sulle rispettive macchine e si allontanarono in direzioni opposte. Luca sorrideva sornione.
"Abbiamo fatto dei grandi discorsi! Credo che lavoreremo bene! Quel Ryder è fantastico, non cè che dire! Un vero signore!"
Eleonora fece del suo meglio per trattenere una risata e rispose solamente, con un leggero tono d'ironia.
"E che signore..."
TO BE CONTINUED....
Care Lettrici e Cari Lettori, vi chiedo scusa per aver pubblicato così in ritardo questo terzo capitolo, ma mi trovo in un periodo di lavoro intenso e ho poco tempo per i miei hobby. A breve vi rilascerò il quarto capitolo. Lasciatemi pure un sempiterno commento oppure scrivetemi a cobralocke@gmail.com
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
L'Apparenza Inganna II Capitolo 2racconto sucessivo
Strawberries & Cigarettes I
Commenti dei lettori al racconto erotico