La caccia alle sirene
di
Barsine
genere
tradimenti
questo racconto è la mia personale risposta a Cla85 nel suo Canto delle Sirene https://www.eroticiracconti.it/racconto/42632-il-canto-delle-sirene. Spero sia apprezzato!
Con questo caldo le città diventano tutte uguali, tutte calde, noiose, appiccicose e molto molto lente. Quando esco dal mio ufficio mi piace fare due passi, guardare le persone, studiarle bene nel loro tran tran quotidiano, quando ormai la fatica della giornata abbatte ogni forma di barriera ed esce il vero io che è dentro di noi. Mentre stavo passeggiando per il viale, lo sguardo è immediatamente puntato sulla fermata del 20, un punto che a me piace sempre guardare perché alle fermate degli autobus c'è sempre la più varia umanità, dalla mamma con i figlioletti, alle ragazzine che stanno aspettando trepidanti il mezzo per andare a divertirsi, dalla donna frustrata che aspetta di rientrare nel suo mondo familiare fatto di noia e routine. La fermata dell'autobus è da sempre un luogo di incontro assolutamente trasversale. E mentre mi avvicino mi accorgo che seduta sulla panchina c'è una bella ragazza, con un abitino estivo leggerino con una birra in mano che sembra esattamente il controaltare mio. Scruta, guarda, osserva. Non sta decisamente aspettando l'autobus. No lei guarda. Lei osserva. Lei cerca qualcosa e mi guarda. Mi avvicino alla pensilina e con fare scocciato e stanco mi siedo, mi siedo perchè questa fanciulla mi intriga, mi incuriosisce. Vediamo a che gioco gioca e cosa mi ha riservato il destino stasera. Mentre mi sto per approcciare a lei il maledetto whatsapp mi comunica che "lei" si proprio "lei" stasera ha fatto il suo solito casino. Diciamoci la verità, fosse per me lei "lei" l'avrei già mandata a quel paese ma mi dispiace, ci tengo a "lei", forse le voglio anche bene, ma soprattutto mi da fastidio questa sua incapacità di dover affrontare la verità. La chiamo. "Pronto...no, ti prego non riattaccar...!". Caduta la linea. La richiamo. Nulla segreteria. Penso di mandarle un messaggio ma tanto so che non lo leggerà, è proprio un maledetto casino, non riesco proprio a fare quello che dovrebbe essere fatto con lei, maledetto cuore tenero che in fondo in fondo so di avere ... e mentre penso a questo mi riavvio i capelli e penso a quanto sarebbe tutto più semplice se potessi fare lo stronzo con "lei" e ...
"Cos'hai bello, problemi di cuore?"
Mi fermo, la guardo lanciandole un'occhiata senza risponderle nulla.
"Noi donne sappiamo essere delle belle stronze a volte..."
La guardo perplesso e mi chiedo cosa voglia questa qua ... "Che cosa vuole?". Maledetta questa mia educazione british che tende a dare del lei a tutti, anche a chi a volte di meriterebbe un bel vaffa diretto.
"Niente...Semplicemente fare due chiacchiere. Magari parlarne ti aiuta".
Ecco siamo passati al tu. Adesso siamo amiconi. E certo. E poi due chiacchiere alla fermata del 20? Mah.
"Non ho voglia di parlare, ho avuto una brutta giornata", e se solo sapesse quanto è stata pessima la mia giornata con tutte le grane che ho avuto oggi.
"Di certo non migliorerà se continuerai a crogiolarti nei tuoi oscuri pensieri. Dai vieni al bar che ti offro una birra".
Scusa? Al bar? Una birra? Al bar davanti alla fermata del 20? Chissà che piscio di cane che hanno come birra ... ma "crogiolarti" ah però tanta roba la ragazzina, bel lessico. Sembra una scappata di casa ma ha una bella proprietà di linguaggio oltre che un bel fisichetto.
"No grazie, non bevo" ... certo non quello schifo del bar davanti
"Ah però... Una sigaretta la vuoi?"
Ecco adesso ci prova con la sigaretta. Ma non era la scusa preferita di noi maschi, offrire una sigaretta alle ragazzine indifese? Fumi piccola? Adesso le ragazze di oggi, ti abbordano con la scusa della sigaretta? Potrei dirle che non fumo mai solo tabacco, ma forse si scandalizzerebbe, forse è meglio un "non fumo, ho smesso dieci anni fa".
"Ah quindi tu sei un cazzo di perfettino. Scommetto pure che è stato facile per te, ti è bastato decidere e da un giorno all'altro hai smesso. Giusto?"
Si certo come no. Effettivamente due mesi di giornate facili facili. Me le ricordo ancora quei 60 meravigliosi giorni di panico. Ma questa fanciullina qua cosa vuole da me? Fa la rizzacazzi con me? Cucciola!
"Sai li conosco i tipi come te, pensate sempre di avere qualcosa da insegnare agli altri. Volete essere ammirati, riconosciuti, vi elevate sopra a tutti e l’unica cosa che ottenete è farvi ancora più male quando precipitate”.
Tu conosci i tipi come me cucciola? Non credo proprio. Tu non hai proprio idea di chi hai davanti. E non ti rendi conto nella tua ingenua gioventù di quale tremendo sbaglio stai facendo. Ho qualcosa da insegnare? Oh questo si. Sapessi quante cose ti potrei insegnare cucciolina bella, voglio essere ammirato? Riconosciuto? Nooo, meno mi si conosce, meno si sa chi sono, cosa faccio e meglio è … figuriamoci se voglio elevarmi sopra di tutti ma… vediamo dove vuole andare a parare la cucciolina.
“Lei non sa niente di me. La smetta di parlare così”. E ti posso assicurare che se tu avessi un minimo di cervello te ne andresti a gambe levate da questa panchina e torneresti a casina tua da mammina.
“Ah si, scusa hai ragione. Dovrei dirti che sei uno in gamba, tosto, forte. Magari poi pure che sei bravo a scopare e hai il cazzo grosso. A voi piace tanto questa cosa delle misure…Sbaglio?”
Ah però. Che lingua biforcuta la ragazzina. Complimenti cucciola. Hai due palle fumanti sai? Tosto, forte, cazzo grosso… accidenti tutto il repertorio da grande acchiappo. Brava. Se sapesse chi ha davanti farebbe meno la figa, decisamente meno la figa. Beata ignoranza.
“E tutta questa profonda e fine conoscenza del genere maschile, signorina, dove l’ha acquisita?” vediamo un po’ cosa mi racconta adesso, dei suoi trascorsi da donna cacciatrice, da impalatrice di maschi, di cockhunter.
“Dai fai uno sforzo, scommetto che riesci a darti una risposta”
Ah cucciolina bella, se mi sforzo un pochino potrei disegnare scenari che tu neanche puoi immaginare ma … mentre la guardo, si appoggia alla pensilina e mi guarda con l’occhietto rizzacazzi invitandomi a far scivolare il mio sguardo sul suo corpicino dietro quello straccetto che lei chiama abitino. Come se io non avessi già fatto un body scan totale del suo corpo da oltre 10 minuti. Forse due secondi dopo l’averla notata seduta sulla pensilina. Che ingenue le femminucce, non sanno le proprietà di un occhio maschile di scansionare una figa a distanza di chilometri. La guardo, sono sorpreso da questa sfacciataggine. E se adesso arrivasse l’autobus? E scendesse una pletora di gente, mammine stanche, casalinghe distrutte, maschietti sfigati di ritorno dal lavoro sudati e annoiati, cosa succederebbe? Meno male che gli autobus non passano mai quando dice l’orario.
Hai capito come beve la birra. O sarebbe meglio dire quella roba gialla fresca dal vago colore di birra che ha nel bicchiere. Chissà quanto si è allenata a casa per far scivolare una parte della birra giu per il collo e tra i seni. Brava la cucciolina mia. Bella attrice. Respiri profondi, seno in fuori. Belle tette non c’è dubbio. E va beh dai giochiamo.
“È giovane e bella, perché non si cerca un lavoro?”. Adesso vediamo cosa si inventa.
“Non riuscirei a mantenermi nessun lavoro. Sono fatta così, per me la stabilità è solo un buon modo di morire. Così invece non mi annoio e guadagno bene”.
Ah però. Che bella parafrasi per raccontare che gioca a fare la mignotta, perché mignotta non è. Se lo fosse veramente avrebbe tutto il suo giro di protezioni. Non si batte per strada in questa maniera così folle. O è molto stupida o è molto ingenua. “È una scelta quindi”
“Si credo di sé, anche se dopo tanto tempo è difficile distinguere tra scelta e abitudine…”.
Pinocchia. Mamma mia quanto ti si è allungato il nasino mia piccola cucciola. Ma quante bugie stai accumulando questa sera e se proprio capitata male … “Da quanto tempo lo fa?”
Eccola là. Adesso coup de teatre… vediamo cosa spara. “Da molto…Sai quando ho capito che questa era la mia strada? Dopo il primo pompino. Ero giovane, ancora andavo a scuola. Gliel’ho succhiato così bene che dopo che è venuto mio padre mi ha detto che quella era la mia vocazione”.
Ahhh eccolo qua il colpo di teatro. Oddio quante puttanate messe insieme. Adesso secondo te se un padre stupra una figlia poi la indirizza alla prostituzione? Certo che la ragazza ha un campionario di fantasie pazzesche e sciorinarle in mezzo di una strada dove oggi mi sono seduto io con la mia aria e vestitino da piccolo dolce agnellino coccoloso ma un domani potrebbe sedersi un lupo cattivo da mantello rognoso e macchiato di sangue, cucciola che rischi che ti prendi. Mah…
“È la verità?” la guardo con fare perplesso e choccato. Hai un bel fegato a dire queste cose ad una panchina di un autobus a sera inoltrata cucciolina bella.
Scoppia in una fragorosa risata e poi torna seria. “Certo che no… ma lo stupore ti dona più della tristezza”
Questa è fuori di testa. Veramente fuori di melone totale, scuoto la testa e mi chiedo con chi mi sia imbattuto stasera. Vediamo adesso se mi chiede i soldi per una dose così abbiamo fatto bingo e la prendo a calci.
“Tu sei pazza!” E sei pazza proprio cucciola. Stai correndo felice su un campo minato e non sai neanche dove sei.
“Se vuoi posso far impazzire anche te…”
Eccola là. Ahhhh allora era questo a cui miravi fin dall’inizio. Bel giro del cavolo per chiedere un giochino sessuale in cambio di soldini. Ahhhh hai capito l’universitaria annoiata che per arrotondare la paghetta di mami e papi (pover’ uomo tirato in mezzo sempre come uno stupratore seriale) si fa qualche scopatina qua e là giusto per comprarsi la borsetta da sfoggiare con le amiche.
“Vieni a casa mia, il 20 ormai non passa più. Ceniamo e poi ti accompagno dove vuoi”. Ahhh riceve a casina sua. A casetta sua con le compagne di università magari ignare, ragazze ho il mio nuovo fidanzato oggi, se facciamo un po’ di casino non vi spaventate. E giù 200 euro. Mamma mia com’è finito il mondo.
“A casa tua?”
“Si abito qui vicino con le mie coinquiline. Guarda che non ti violento mica! Al massimo posso drogarti e derubarti… Ma no dai sto scherzando”.
Drogarmi? Derubarmi? Violentarmi? Bambolina… tu apri bocca e lasci andare le parole così per caso. Forse dovresti prestare un po’ di attenzione a quello che dici.
… “si vede che sei un tipo responsabile … bla bla bla bla bla se vuoi cone le mie coinquiline che con un tipo come te non si lascerebbero sfuggire l’occasione” mi guarda e ammicca.
Ahhh ci sono anche le coinquiline nel gioco. Hai capito. Ragazze arriva il nostro nuovo fidanzato e facciamo bisboccia e sono 500 euro che ci dividiamo come l’altra settimana. Domani shopping!
“cosa sarei un cliente?” e adesso dai spara il prezzo bambolina di porcellana. Tira alto, se no tutto il gioco è stata solo una montatura.
“No…. Ti ho detto un mucchio di cazzate… non era vero niente. Volevo solo convincerti a venire con me”.
No va beh, questa è fuori di testa. Pazza? Squilibrata? Ma come? Tutta sta storia e poi vuole scopare? Non vuole essere pagata? No questa storia sa di bruciato lontano un miglio. Bisogna stare attenti. Molto attenti. Questa è più di quello che vuole dipingersi.
“non mi fido di te”
“potrai andartene quando vorrai, non ti tratterrò”.
Ah su questo puoi starne assolutamente certa. Figurati. Sai quante belle personcine hanno provato a trattenermi in un posto e io sono sempre andato via quando volevo? E va beh. Andiamo a vedere cosa mi riserva questa bambolina scriteriata.
Entriamo in casa e c’è silenzio. Strana casa, specchi dappertutto. Non certo una casa da universitaria. Qua gatta ci cova. Vediamo dove mi porta la gattina. Vediamo chi dei due ci rimette lo zampino, se la gatta o il lupo cattivo.
“Ehi rilassati chiappe strette, siamo qui per divertirci” mi ha toccato il culo la fanciulla, mi piace l’arroganza delle ventenni di oggi. Mi piace quando fanno i maschi alfa e pensano di essere loro a comandare. Dai vediamo se ha le palle … “Sto facendo una cazzata” … ecco questa è l’ultima tua chance per non finire all’inferno bambolina …
Mi spinge sul letto, si sfila l’abito e inizia a baciarmi piano piano togliendomi la camicia “Sei ancora in tempo ad andartene se vuoi”.
Se voglio? Io dovrei andarmene? Sei tu che dovresti mandarmi via. Non hai capito nulla. Mi dispiace ma a volte bisogna essere cattivi nella vita e il lupo se lo mangia sempre il gattino, per quanto caruccio sia. Siamo in ballo, balliamo.
Inizia a carezzarmi e scivola tra le gambe e … “Allora ce l’hai davvero il cazzo grosso”. Perché forse io ti avevo detto di no? O avevo confutato qualcuna delle tue stronzate che avevi detto prima? “Ma non dovevano esserci anche le tue amiche?”
“A dunque, noto con piacere che ti sei sciolto. Se le chiamo però sappi che poi non potrai più tornare indietro” … Chiamale chiamale, vedrai che non potrete più tornare indietro.
Sabina e Teresa sono bellissime. Sono entrate in camera già nude e quando le ho viste lo ammetto mi è mancato un po’ il fiato dalla sorpresa. Qua c’è proprio un giro di gnocca da paura, organizzate e strutturata. Assolutamente inattesa la serata. Se penso com’era iniziata. Le fanciulle hanno iniziato a toccarsi, baciarsi, succhiarsi mentre la bambolina ha iniziato a giocare con il mio corpo. Gli specchi ovunque garantivano delle visuali degli intrecci veramente da brividi. Sembrava di essere in una matassa di corpi nudi, umidi e vogliosi. È sempre una meraviglia per gli occhi vedere due persone fare l’amore con passione, figuriamoci vederne quattro e poi così belle e sensuali. Il mix dei suoi, degli odori, delle bocche, delle mani, il perdere il conto di chi mi stia baciando, di chi mi stia succhiando, di quale fica stia penetrando e dopo un po’ la bambolina torna dall’altra stanza con una stupenda benda. Eccola là … finalmente si inizia a giocare. Eccolo il gioco. Finalmente iniziavo a dubitare che fosse solo una stupenda straordinaria scopata. Mi benda. Mi carezza, mi lecca. Adesso si che non so più chi è che è con me, chi invece è lontana dal letto, perché si è chiaro che ogni tanto qualcuna si alza dal letto, si sente il materasso che si contrae e si rilassa perché una persona si è alzata, ma bocche, lingue, denti, unghie, mani, fiche, culi… c’è un tale pot-pourri di femmina in questo letto che sinceramente non voglio neanche troppo preoccuparmi di chi si stia alzando e cosa stiano facendo queste tre piccole ninfe del sesso.
Dopo un paio d’ore hanno deciso che era finito tutto. Mi hanno consolato. Mi hanno detto che ero stanco e spompato. Come d’istinto ho controllato che tutte le mie cose fossero apposto e che i soldi ci fossero tutti. CI sono rimasto un po’ male. Speravo che mi avessero preso almeno i duecento euro. E invece nulla. Interessante serata. Sicuramente serata veramente interessante. Ciao bambolina dammi un bacio e grazie della serata assolutamente fuori schema. Ciao a presto. Ci ribecchiamo sicuramente alla fermata del 20.
Esco e vado a casa. So già che mi hanno controllato il telefonino. I documenti. Hanno preso tutto. Lo vedo. Sono furbe ma non così furbe. Hanno chiuso tutto quello che hanno aperto ma il mio keylogger salva tutto quello che è stato fatto sul mio cellulare, sul mio pc e quindi già so che devo solo aspettare.
Passano due settimane e sul mio profilo di facebook arriva un bel messaggino. “Ciao sono la tua bambolina, come ti piaceva tanto chiamarmi quella sera dopo la nostra chiacchierata alla fermata del 20. Guarda cosa ti ho messo in allegato al messaggio. Sono solo alcuni dei piacevoli momenti che abbiamo passato insieme a Sabina e Teresa (ovviamente i nomi sono di fantasia, come il mio, quindi non pensare di cercarci). Chissà cosa direbbe tua moglie. Questo è il suo profilo vero? Chissà come reagirebbe se ricevesse queste fotine al suo indirizzo. Che ne dici? Riusciamo a sistemare tutto magari con qualche regalino da parte tua?”.
“ciao bambolina. Finalmente ti sei fatta viva. Iniziavo a pensare che non mi avresti più cercata e sinceramente non sono il tipo che ama andare a rincorrere le donne. Belle foto. Interessanti. Decisamente ben fatte, anche se probabilmente con una macchina più professionale sarebbero stati più caldi e sensuali. In fin dei conti non si può essere tutti fotografi. Ah scusami vorrei raccontarti velocemente chi sono io. Io sono a capo di una delle più grandi reti di escort europee e sono sempre alla ricerca di ragazze interessanti da aggiungere alla mia importante scuderia. Prendo solamente persone di classe, che non abbiano mai battuto per strada e senza alcuna traccia di droga nelle vene. Sono molto severo con le mie fanciulle. Ovviamente non esiste fanciulla che io non abbia provato prima in anteprima, prima di inserirla nel mio giro. Ah il profilo di mia moglie in realtà è quello della mia socia in affari, con cui simuliamo un matrimonio quando serve perché sai in certi giri è importante far finta anche di essere una coppia perbene, almeno a prima vista poi… insomma sai come funziona il mondo. Che ne dici? La mia vita è abbastanza incasinata, a volte le mie fanciulle mi fanno arrabbiare e con alcune sono fin troppo bravo, ricordi quella che chiamavo quando eravamo alla fermata? Ecco era una di quelle più sciocche che a volte mi fa impazzire. Ti mando su questo account 3 biglietti per un Trello, il treno francese, con destinazione Montecarlo. Arrivo domani alle ore 12 e 45 alla stazione di Montecarlo Centrale. Questo è il numero di telefono che devi chiamare quando arrivi. Là troverai un mio ragazzo che vi porterà alla nostra piccola casetta nel Principato. Vi aspetto per pranzo. Non fate tardi! Ciao Il Lupo Cattivo”.
Con questo caldo le città diventano tutte uguali, tutte calde, noiose, appiccicose e molto molto lente. Quando esco dal mio ufficio mi piace fare due passi, guardare le persone, studiarle bene nel loro tran tran quotidiano, quando ormai la fatica della giornata abbatte ogni forma di barriera ed esce il vero io che è dentro di noi. Mentre stavo passeggiando per il viale, lo sguardo è immediatamente puntato sulla fermata del 20, un punto che a me piace sempre guardare perché alle fermate degli autobus c'è sempre la più varia umanità, dalla mamma con i figlioletti, alle ragazzine che stanno aspettando trepidanti il mezzo per andare a divertirsi, dalla donna frustrata che aspetta di rientrare nel suo mondo familiare fatto di noia e routine. La fermata dell'autobus è da sempre un luogo di incontro assolutamente trasversale. E mentre mi avvicino mi accorgo che seduta sulla panchina c'è una bella ragazza, con un abitino estivo leggerino con una birra in mano che sembra esattamente il controaltare mio. Scruta, guarda, osserva. Non sta decisamente aspettando l'autobus. No lei guarda. Lei osserva. Lei cerca qualcosa e mi guarda. Mi avvicino alla pensilina e con fare scocciato e stanco mi siedo, mi siedo perchè questa fanciulla mi intriga, mi incuriosisce. Vediamo a che gioco gioca e cosa mi ha riservato il destino stasera. Mentre mi sto per approcciare a lei il maledetto whatsapp mi comunica che "lei" si proprio "lei" stasera ha fatto il suo solito casino. Diciamoci la verità, fosse per me lei "lei" l'avrei già mandata a quel paese ma mi dispiace, ci tengo a "lei", forse le voglio anche bene, ma soprattutto mi da fastidio questa sua incapacità di dover affrontare la verità. La chiamo. "Pronto...no, ti prego non riattaccar...!". Caduta la linea. La richiamo. Nulla segreteria. Penso di mandarle un messaggio ma tanto so che non lo leggerà, è proprio un maledetto casino, non riesco proprio a fare quello che dovrebbe essere fatto con lei, maledetto cuore tenero che in fondo in fondo so di avere ... e mentre penso a questo mi riavvio i capelli e penso a quanto sarebbe tutto più semplice se potessi fare lo stronzo con "lei" e ...
"Cos'hai bello, problemi di cuore?"
Mi fermo, la guardo lanciandole un'occhiata senza risponderle nulla.
"Noi donne sappiamo essere delle belle stronze a volte..."
La guardo perplesso e mi chiedo cosa voglia questa qua ... "Che cosa vuole?". Maledetta questa mia educazione british che tende a dare del lei a tutti, anche a chi a volte di meriterebbe un bel vaffa diretto.
"Niente...Semplicemente fare due chiacchiere. Magari parlarne ti aiuta".
Ecco siamo passati al tu. Adesso siamo amiconi. E certo. E poi due chiacchiere alla fermata del 20? Mah.
"Non ho voglia di parlare, ho avuto una brutta giornata", e se solo sapesse quanto è stata pessima la mia giornata con tutte le grane che ho avuto oggi.
"Di certo non migliorerà se continuerai a crogiolarti nei tuoi oscuri pensieri. Dai vieni al bar che ti offro una birra".
Scusa? Al bar? Una birra? Al bar davanti alla fermata del 20? Chissà che piscio di cane che hanno come birra ... ma "crogiolarti" ah però tanta roba la ragazzina, bel lessico. Sembra una scappata di casa ma ha una bella proprietà di linguaggio oltre che un bel fisichetto.
"No grazie, non bevo" ... certo non quello schifo del bar davanti
"Ah però... Una sigaretta la vuoi?"
Ecco adesso ci prova con la sigaretta. Ma non era la scusa preferita di noi maschi, offrire una sigaretta alle ragazzine indifese? Fumi piccola? Adesso le ragazze di oggi, ti abbordano con la scusa della sigaretta? Potrei dirle che non fumo mai solo tabacco, ma forse si scandalizzerebbe, forse è meglio un "non fumo, ho smesso dieci anni fa".
"Ah quindi tu sei un cazzo di perfettino. Scommetto pure che è stato facile per te, ti è bastato decidere e da un giorno all'altro hai smesso. Giusto?"
Si certo come no. Effettivamente due mesi di giornate facili facili. Me le ricordo ancora quei 60 meravigliosi giorni di panico. Ma questa fanciullina qua cosa vuole da me? Fa la rizzacazzi con me? Cucciola!
"Sai li conosco i tipi come te, pensate sempre di avere qualcosa da insegnare agli altri. Volete essere ammirati, riconosciuti, vi elevate sopra a tutti e l’unica cosa che ottenete è farvi ancora più male quando precipitate”.
Tu conosci i tipi come me cucciola? Non credo proprio. Tu non hai proprio idea di chi hai davanti. E non ti rendi conto nella tua ingenua gioventù di quale tremendo sbaglio stai facendo. Ho qualcosa da insegnare? Oh questo si. Sapessi quante cose ti potrei insegnare cucciolina bella, voglio essere ammirato? Riconosciuto? Nooo, meno mi si conosce, meno si sa chi sono, cosa faccio e meglio è … figuriamoci se voglio elevarmi sopra di tutti ma… vediamo dove vuole andare a parare la cucciolina.
“Lei non sa niente di me. La smetta di parlare così”. E ti posso assicurare che se tu avessi un minimo di cervello te ne andresti a gambe levate da questa panchina e torneresti a casina tua da mammina.
“Ah si, scusa hai ragione. Dovrei dirti che sei uno in gamba, tosto, forte. Magari poi pure che sei bravo a scopare e hai il cazzo grosso. A voi piace tanto questa cosa delle misure…Sbaglio?”
Ah però. Che lingua biforcuta la ragazzina. Complimenti cucciola. Hai due palle fumanti sai? Tosto, forte, cazzo grosso… accidenti tutto il repertorio da grande acchiappo. Brava. Se sapesse chi ha davanti farebbe meno la figa, decisamente meno la figa. Beata ignoranza.
“E tutta questa profonda e fine conoscenza del genere maschile, signorina, dove l’ha acquisita?” vediamo un po’ cosa mi racconta adesso, dei suoi trascorsi da donna cacciatrice, da impalatrice di maschi, di cockhunter.
“Dai fai uno sforzo, scommetto che riesci a darti una risposta”
Ah cucciolina bella, se mi sforzo un pochino potrei disegnare scenari che tu neanche puoi immaginare ma … mentre la guardo, si appoggia alla pensilina e mi guarda con l’occhietto rizzacazzi invitandomi a far scivolare il mio sguardo sul suo corpicino dietro quello straccetto che lei chiama abitino. Come se io non avessi già fatto un body scan totale del suo corpo da oltre 10 minuti. Forse due secondi dopo l’averla notata seduta sulla pensilina. Che ingenue le femminucce, non sanno le proprietà di un occhio maschile di scansionare una figa a distanza di chilometri. La guardo, sono sorpreso da questa sfacciataggine. E se adesso arrivasse l’autobus? E scendesse una pletora di gente, mammine stanche, casalinghe distrutte, maschietti sfigati di ritorno dal lavoro sudati e annoiati, cosa succederebbe? Meno male che gli autobus non passano mai quando dice l’orario.
Hai capito come beve la birra. O sarebbe meglio dire quella roba gialla fresca dal vago colore di birra che ha nel bicchiere. Chissà quanto si è allenata a casa per far scivolare una parte della birra giu per il collo e tra i seni. Brava la cucciolina mia. Bella attrice. Respiri profondi, seno in fuori. Belle tette non c’è dubbio. E va beh dai giochiamo.
“È giovane e bella, perché non si cerca un lavoro?”. Adesso vediamo cosa si inventa.
“Non riuscirei a mantenermi nessun lavoro. Sono fatta così, per me la stabilità è solo un buon modo di morire. Così invece non mi annoio e guadagno bene”.
Ah però. Che bella parafrasi per raccontare che gioca a fare la mignotta, perché mignotta non è. Se lo fosse veramente avrebbe tutto il suo giro di protezioni. Non si batte per strada in questa maniera così folle. O è molto stupida o è molto ingenua. “È una scelta quindi”
“Si credo di sé, anche se dopo tanto tempo è difficile distinguere tra scelta e abitudine…”.
Pinocchia. Mamma mia quanto ti si è allungato il nasino mia piccola cucciola. Ma quante bugie stai accumulando questa sera e se proprio capitata male … “Da quanto tempo lo fa?”
Eccola là. Adesso coup de teatre… vediamo cosa spara. “Da molto…Sai quando ho capito che questa era la mia strada? Dopo il primo pompino. Ero giovane, ancora andavo a scuola. Gliel’ho succhiato così bene che dopo che è venuto mio padre mi ha detto che quella era la mia vocazione”.
Ahhh eccolo qua il colpo di teatro. Oddio quante puttanate messe insieme. Adesso secondo te se un padre stupra una figlia poi la indirizza alla prostituzione? Certo che la ragazza ha un campionario di fantasie pazzesche e sciorinarle in mezzo di una strada dove oggi mi sono seduto io con la mia aria e vestitino da piccolo dolce agnellino coccoloso ma un domani potrebbe sedersi un lupo cattivo da mantello rognoso e macchiato di sangue, cucciola che rischi che ti prendi. Mah…
“È la verità?” la guardo con fare perplesso e choccato. Hai un bel fegato a dire queste cose ad una panchina di un autobus a sera inoltrata cucciolina bella.
Scoppia in una fragorosa risata e poi torna seria. “Certo che no… ma lo stupore ti dona più della tristezza”
Questa è fuori di testa. Veramente fuori di melone totale, scuoto la testa e mi chiedo con chi mi sia imbattuto stasera. Vediamo adesso se mi chiede i soldi per una dose così abbiamo fatto bingo e la prendo a calci.
“Tu sei pazza!” E sei pazza proprio cucciola. Stai correndo felice su un campo minato e non sai neanche dove sei.
“Se vuoi posso far impazzire anche te…”
Eccola là. Ahhhh allora era questo a cui miravi fin dall’inizio. Bel giro del cavolo per chiedere un giochino sessuale in cambio di soldini. Ahhhh hai capito l’universitaria annoiata che per arrotondare la paghetta di mami e papi (pover’ uomo tirato in mezzo sempre come uno stupratore seriale) si fa qualche scopatina qua e là giusto per comprarsi la borsetta da sfoggiare con le amiche.
“Vieni a casa mia, il 20 ormai non passa più. Ceniamo e poi ti accompagno dove vuoi”. Ahhh riceve a casina sua. A casetta sua con le compagne di università magari ignare, ragazze ho il mio nuovo fidanzato oggi, se facciamo un po’ di casino non vi spaventate. E giù 200 euro. Mamma mia com’è finito il mondo.
“A casa tua?”
“Si abito qui vicino con le mie coinquiline. Guarda che non ti violento mica! Al massimo posso drogarti e derubarti… Ma no dai sto scherzando”.
Drogarmi? Derubarmi? Violentarmi? Bambolina… tu apri bocca e lasci andare le parole così per caso. Forse dovresti prestare un po’ di attenzione a quello che dici.
… “si vede che sei un tipo responsabile … bla bla bla bla bla se vuoi cone le mie coinquiline che con un tipo come te non si lascerebbero sfuggire l’occasione” mi guarda e ammicca.
Ahhh ci sono anche le coinquiline nel gioco. Hai capito. Ragazze arriva il nostro nuovo fidanzato e facciamo bisboccia e sono 500 euro che ci dividiamo come l’altra settimana. Domani shopping!
“cosa sarei un cliente?” e adesso dai spara il prezzo bambolina di porcellana. Tira alto, se no tutto il gioco è stata solo una montatura.
“No…. Ti ho detto un mucchio di cazzate… non era vero niente. Volevo solo convincerti a venire con me”.
No va beh, questa è fuori di testa. Pazza? Squilibrata? Ma come? Tutta sta storia e poi vuole scopare? Non vuole essere pagata? No questa storia sa di bruciato lontano un miglio. Bisogna stare attenti. Molto attenti. Questa è più di quello che vuole dipingersi.
“non mi fido di te”
“potrai andartene quando vorrai, non ti tratterrò”.
Ah su questo puoi starne assolutamente certa. Figurati. Sai quante belle personcine hanno provato a trattenermi in un posto e io sono sempre andato via quando volevo? E va beh. Andiamo a vedere cosa mi riserva questa bambolina scriteriata.
Entriamo in casa e c’è silenzio. Strana casa, specchi dappertutto. Non certo una casa da universitaria. Qua gatta ci cova. Vediamo dove mi porta la gattina. Vediamo chi dei due ci rimette lo zampino, se la gatta o il lupo cattivo.
“Ehi rilassati chiappe strette, siamo qui per divertirci” mi ha toccato il culo la fanciulla, mi piace l’arroganza delle ventenni di oggi. Mi piace quando fanno i maschi alfa e pensano di essere loro a comandare. Dai vediamo se ha le palle … “Sto facendo una cazzata” … ecco questa è l’ultima tua chance per non finire all’inferno bambolina …
Mi spinge sul letto, si sfila l’abito e inizia a baciarmi piano piano togliendomi la camicia “Sei ancora in tempo ad andartene se vuoi”.
Se voglio? Io dovrei andarmene? Sei tu che dovresti mandarmi via. Non hai capito nulla. Mi dispiace ma a volte bisogna essere cattivi nella vita e il lupo se lo mangia sempre il gattino, per quanto caruccio sia. Siamo in ballo, balliamo.
Inizia a carezzarmi e scivola tra le gambe e … “Allora ce l’hai davvero il cazzo grosso”. Perché forse io ti avevo detto di no? O avevo confutato qualcuna delle tue stronzate che avevi detto prima? “Ma non dovevano esserci anche le tue amiche?”
“A dunque, noto con piacere che ti sei sciolto. Se le chiamo però sappi che poi non potrai più tornare indietro” … Chiamale chiamale, vedrai che non potrete più tornare indietro.
Sabina e Teresa sono bellissime. Sono entrate in camera già nude e quando le ho viste lo ammetto mi è mancato un po’ il fiato dalla sorpresa. Qua c’è proprio un giro di gnocca da paura, organizzate e strutturata. Assolutamente inattesa la serata. Se penso com’era iniziata. Le fanciulle hanno iniziato a toccarsi, baciarsi, succhiarsi mentre la bambolina ha iniziato a giocare con il mio corpo. Gli specchi ovunque garantivano delle visuali degli intrecci veramente da brividi. Sembrava di essere in una matassa di corpi nudi, umidi e vogliosi. È sempre una meraviglia per gli occhi vedere due persone fare l’amore con passione, figuriamoci vederne quattro e poi così belle e sensuali. Il mix dei suoi, degli odori, delle bocche, delle mani, il perdere il conto di chi mi stia baciando, di chi mi stia succhiando, di quale fica stia penetrando e dopo un po’ la bambolina torna dall’altra stanza con una stupenda benda. Eccola là … finalmente si inizia a giocare. Eccolo il gioco. Finalmente iniziavo a dubitare che fosse solo una stupenda straordinaria scopata. Mi benda. Mi carezza, mi lecca. Adesso si che non so più chi è che è con me, chi invece è lontana dal letto, perché si è chiaro che ogni tanto qualcuna si alza dal letto, si sente il materasso che si contrae e si rilassa perché una persona si è alzata, ma bocche, lingue, denti, unghie, mani, fiche, culi… c’è un tale pot-pourri di femmina in questo letto che sinceramente non voglio neanche troppo preoccuparmi di chi si stia alzando e cosa stiano facendo queste tre piccole ninfe del sesso.
Dopo un paio d’ore hanno deciso che era finito tutto. Mi hanno consolato. Mi hanno detto che ero stanco e spompato. Come d’istinto ho controllato che tutte le mie cose fossero apposto e che i soldi ci fossero tutti. CI sono rimasto un po’ male. Speravo che mi avessero preso almeno i duecento euro. E invece nulla. Interessante serata. Sicuramente serata veramente interessante. Ciao bambolina dammi un bacio e grazie della serata assolutamente fuori schema. Ciao a presto. Ci ribecchiamo sicuramente alla fermata del 20.
Esco e vado a casa. So già che mi hanno controllato il telefonino. I documenti. Hanno preso tutto. Lo vedo. Sono furbe ma non così furbe. Hanno chiuso tutto quello che hanno aperto ma il mio keylogger salva tutto quello che è stato fatto sul mio cellulare, sul mio pc e quindi già so che devo solo aspettare.
Passano due settimane e sul mio profilo di facebook arriva un bel messaggino. “Ciao sono la tua bambolina, come ti piaceva tanto chiamarmi quella sera dopo la nostra chiacchierata alla fermata del 20. Guarda cosa ti ho messo in allegato al messaggio. Sono solo alcuni dei piacevoli momenti che abbiamo passato insieme a Sabina e Teresa (ovviamente i nomi sono di fantasia, come il mio, quindi non pensare di cercarci). Chissà cosa direbbe tua moglie. Questo è il suo profilo vero? Chissà come reagirebbe se ricevesse queste fotine al suo indirizzo. Che ne dici? Riusciamo a sistemare tutto magari con qualche regalino da parte tua?”.
“ciao bambolina. Finalmente ti sei fatta viva. Iniziavo a pensare che non mi avresti più cercata e sinceramente non sono il tipo che ama andare a rincorrere le donne. Belle foto. Interessanti. Decisamente ben fatte, anche se probabilmente con una macchina più professionale sarebbero stati più caldi e sensuali. In fin dei conti non si può essere tutti fotografi. Ah scusami vorrei raccontarti velocemente chi sono io. Io sono a capo di una delle più grandi reti di escort europee e sono sempre alla ricerca di ragazze interessanti da aggiungere alla mia importante scuderia. Prendo solamente persone di classe, che non abbiano mai battuto per strada e senza alcuna traccia di droga nelle vene. Sono molto severo con le mie fanciulle. Ovviamente non esiste fanciulla che io non abbia provato prima in anteprima, prima di inserirla nel mio giro. Ah il profilo di mia moglie in realtà è quello della mia socia in affari, con cui simuliamo un matrimonio quando serve perché sai in certi giri è importante far finta anche di essere una coppia perbene, almeno a prima vista poi… insomma sai come funziona il mondo. Che ne dici? La mia vita è abbastanza incasinata, a volte le mie fanciulle mi fanno arrabbiare e con alcune sono fin troppo bravo, ricordi quella che chiamavo quando eravamo alla fermata? Ecco era una di quelle più sciocche che a volte mi fa impazzire. Ti mando su questo account 3 biglietti per un Trello, il treno francese, con destinazione Montecarlo. Arrivo domani alle ore 12 e 45 alla stazione di Montecarlo Centrale. Questo è il numero di telefono che devi chiamare quando arrivi. Là troverai un mio ragazzo che vi porterà alla nostra piccola casetta nel Principato. Vi aspetto per pranzo. Non fate tardi! Ciao Il Lupo Cattivo”.
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