Desiderio realizzato - Prima parte

di
genere
prime esperienze

“Sai Ale, il mio desiderio più folle e perverso è essere messa su un tavolo ed essere l’oggetto del piacere di più persone”.

“Bello Sandra, una fantasia molto intrigante e piena di risvolti tutti da scoprire. Bisognerebbe provare a realizzarla sai?”.

Era iniziato tutto così. In una chiacchierata di un tranquillo mercoledì di carnevale sulla chat di CiaoAmigos. Un incontro casuale come ce ne sono tanti ogni giorno nelle chat erotiche, un incrocio di cervelli, di fantasie, di voglie represse e di fantasie sognate.

Sandra è una bella donna di 30 anni, felicemente sposata, con un bel lavoro che in pochi anni l’ha portata a dirigere un reparto di produzione di una importante azienda di produzione manifatturiera dell’Emilia. Una ragazza molto semplice, un corpo esile, un seno piccolo, un viso stupendo, due occhioni da cerbiatta, uno sguardo dolce ma a volte duro quando la gattina diventa una tigre e tira fuori le sue unghie.

Sandra, come tante donne della sua età, è felice. Ha tutto per considerare la propria vita una bella vita ma … c’è sempre un ma. Sposata con un bellissimo uomo, appassionato, divertente, deciso e dolce, allegro ma serio, con un reddito familiare che le permette di togliersi alcuni sfizi importanti per la sua età. Tutto bello. Troppo bello. E come tutte le cose apparentemente troppo belle, sotto sotto c’è sempre qualcosa che cova nel germe dell’inquietudine.

Sandra non era entrata quel mercoledì in chat così per caso. Lei sapeva che c’era qualcosa nella sua testa che non andava. La scusa era di guardare il film porno che proiettavano in una delle stanze “Cinema”, tanto per distrarsi un po’ nella pausa pranzo invece di uscire con i colleghi e le colleghe. Questa spruzzata di malizia e di mistero non aveva tenuto conto del possibile incontro con Alessandro.

Alessandro era stato chiaro fin dall’inizio. “Il mio piacere sarà quello di far diventare le tue candide e fresche mutandine in un caldo e delizioso laghetto di piacere”. Presuntuoso e arrogante fin dall’inizio ma cazzo ce l’aveva fatta. Aveva trascinato Sandra in una spirale di piacere, di condivisione, di emozioni tanto da farle piano piano confessare il suo più remoto e irrealizzabile sogno.

...

“Chiudi gli occhi, fatti bendare e soprattutto da adesso non proferire alcuna parola”

Sandra sentendo la voce dietro di lei non si fece pregare due volte, chiuse gli occhi e aspettò.

“come ti avevo detto, la privazione di uno o più sensi, acuisce il funzionamento degli altri. Per questo ti toglierò alcune funzioni che diamo sempre per scontate per darti la possibilità di aumentare il tuo piacere”

Sandra era arrivata pochi minuti prima e l’accordo era chiaro. Non avrebbe dovuto fare altro che sedersi sulla poltrona e aspettare gli eventi.

Nel suo tubino crema, con relativa giacchina, si sentiva strana ma tremendamente eccitata. Quante volte aveva pensato di girare la macchina e tornare verso casa ma chilometro dopo chilometro era arrivata al luogo dell’appuntamento. Eppure adesso era lì e sentiva le mani di Alessandro che la privavano in maniera assolutamente maniacale del senso della vista.

“Alzati, prendi la mia mano e seguimi”

Sandra si era alzata e aveva trovato la mano di Alessandro tra le sue e si era fatta guidare nei primi passi di quello che ormai era certa essere un oscuro cammino verso la perdizione.

“adesso ti spoglierò completamente nuda”

E così indumento dopo indumento si era trovata nuda e bendata in piedi con solo le scarpe tacco 10 che aveva indossato meticolosamente insieme a tutto il resto degli indumenti indicati da Alessandro nella mail di riepilogo.

“ora iniziamo a fare le cose sul serio. Adesso dovrai sederti su una superficie e farti semplicemente guidare dalle mia mani mentre ti sistemo al meglio”

Sandra sentiva le mani che la sfioravano mentre saliva su una superficie piana e si stendeva sopra questo piccolo materasso che sembrava essere appoggiato sopra. Le mani le afferrarono le sue mani e le portarono sopra la testa, prima la sinistra e poi la destra.

“stai ferma e goditi il momento”

Immobile, sentì le sue mani che venivano prima legate con un … cos’era? Ah sì sicuramente era un foulard di seta, era morbido ma bello rigido e iniziava a stringere forte. In men che non si dica, le braccia di Sandra erano legate sopra la sua testa, unite per il polsi e poi legate ulteriormente alla superficie, forse ad anello, non capiva bene.

Non si era ancora ripresa dallo choc di essere legata per le mani, quando sentì le mani afferrare la caviglia sinistra e portarla di lato della superficie e un nuovo foulard di seta che legava la caviglia ad un altro anello posizionato sulla superficie. In pochi istanti anche l’altra gamba veniva afferrata e legata al lato opposto, lasciandola a gambe divaricate e parzialmente piegate. Le scarpe erano state sfilate con molta cura lasciandola adesso completamente nuda in balia delle sue oscure fantasie.

Non fece in tempo a riprendersi dall’emozione che sentì le labbra sfiorarle la spalla. Un bacio dolce leggero che saliva piano lungo il collo. Cavoli si era aperta così tanto, aveva raccontato così tante cose ad Alessandro, adesso ne avrebbe dovuto pagare le piacevoli conseguenze.

Il bacio scivolò leggero sulla sua pelle fino ad arrivare al viso e alle sue labbra e come rapita, anche se impedita nei movimenti cercò disperatamente di andare incontro a quel bacio e poter mangiare quella lingua che tanto aveva desiderato in questi mesi.

Il primo bacio è sempre indimenticabile. La scossa elettrica che ti scuote le viscere la prima volta che senti dardeggiare la sua lingua contro la tua. L’emozione del primo incontro. Un bacio profondo, un bacio di follia, un bacio sognato durante gli innumerevoli ditalini che avevano seguito le sue chat folli con Alessandro.

Il bacio si interruppe all’improvviso e Sandra con i pochi sensi che poteva ancora utlizzare cercò di comprendere cosa stava succedendo attorno a lei. Mentre cercava di percepire il più piccolo rumore, fu nuovamente colpita da un nuovo bacio sulla sua spalla sinistra, l’opposto dalla prima aggressione.

Un bacio ancora più leggero, più dolce, delicato. Un bacio eccitante che le scendeva lungo il braccio fino ad arrivare al polso e al foulard che la teneva inchiodata al tavolo. Una striscia di baci leggera sulla cassa toracica, su su fino alla piega del seno, la sua fiera e piccola seconda che tanto aveva eccitato Alessandro in questi mesi. Una carezza leggera con le labbra fino al capezzolo.

Oh sì. Ora finalmente poteva vedere com’erano i suoi capezzoli quando erano turgidi. Quante volte Alessandro le aveva chiesto se erano duri, se erano pieni, se erano eccitati. Ecco guardali porco. Adesso li puoi guardare e goderti la loro rigidità.

Ohhh le labbra che succhiano il capezzolo. Ohh da quanto lo sognava quel bacio. Quante volte quando era a letto con suo marito, si era immaginata quel bacio sul seno? Quante volte si era accarezzata distrattamente il capezzolo immaginando il bacio di Alessandro.

E piano piano il bacio nuovamente saliva verso le labbra. Due labbra calde, sottili, delicate. Una lingua decisa e leggera la stava facendo impazzire di piacere. Ed ecco un nuovo bacio. La lingua che si intrecciata alla sua. Strana sensazione. Una freschezza diversa, un alito diverso, una lingua e due labbra diverse.

Che strane allucinazioni crea la privazione della vista, era il pensiero di Sandra mentre riceveva questo secondo bacio e all’improvviso una folgorazione duplice.

Una ciocca di capelli leggera era scivolata sul suo viso. Oh cavoli. Ha i capelli lunghi? Neanche il tempo di darsi una risposta che improvvisamente aveva sentito il contatto di un corpo sulla sua spalla. Un corpo morbido. Sì. Non era il corpo che si aspettava. Questo corpo aveva un seno. Ma sì cavoli. Era un seno quello che si era appoggiato sulla sua spalla mentre si baciavano.

Cazzo. Sto baciando una donna. Ma cazzo. No questo no. Cavoli ma questo proprio no. Io sono etero Alessandro, cazzo cosa stai combinan…

Ma il bacio era sempre più deciso e convinto e l’aggressione di una seconda bocca al capezzolo destro e la consapevolezza che ci fosse più di una persona attorno al tavolo, folgorò definitivamente il cervello di Sandra.

“...messa su un tavolo, oggetto del piacere di più persone”.

Cazzo allora era tutto vero. Ed eravamo solo all’inizio.

Continua.
scritto il
2023-03-01
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