Quando la carne chiama - Parte I

di
genere
prime esperienze

Mi chiamo Beatrice, sono una donna di 49 anni, questo nome è l'unico che non è inventato, mentre lo sono invece i nomi delle persone che citerò nel raccontarvi la lunga storia che riguarda le mie prime vere esperienze...da donna; la storia è vera.
Estate 1988, avevo appena compiuto 18 anni, io e la mia famiglia vivevamo a Milano ma mia mamma è di origini grossetane e come tutte le estati andavamo a passare qualche giorno dai miei nonni che facevano i contadini e avevano una grande e tipica cascina toscana circondata dai terreni poco fuori da un comune in provincia di Grosseto. I miei genitori si sarebbero fermati solo qualche giorno poi sarebbero tornati a Milano per lavorare mentre io sarei rimasta li, tanto anche gli anni scorsi qualche amica l'avevo sempre trovata ed il paese era a circa 4 km dalla casa dei miei nonni, con la bicicletta di mia nonna era un attimo...
Ero fortunata ad avere i nonni cosi giovani, mia Nonna, Susanna, aveva avuto mia mamma a 18 anni e mia mamma aveva avuto me a 19, quindi mia nonna era una bella donna di 55 anni e mio nonno Manfredo aveva 7 anni in piu di lei.
Quel giorno di metà giugno, da poco terminata la scuola, arrivammo alla casa dei nonni, i soliti baci e abbracci e poi ognuno nella propria camera al piano di sopra a svuotare le valigie, dalla finestra della mia camera si poteva scorgere un bel panorama collinare tipico di questa zona, in primo piano vi erano parte dei vasti terreni di mio nonno, in lontananza, vicino ad un recinto, un uomo stava lavorando, pensai che fosse uno di quei lavoratori stagionali che mio nonno ogni tanto ingaggiava.
Finito di sistemare i miei vestiti scesi subito al piano di sotto, ero poco più che adolescente ma a certi richiami di mia nonna, che mi dava voce per sapere se gradivo un pò di pane e miele, ancora non sapevo resistere e quindi corsi giu come una bimba impaziente di avere la sua merenda.
Dalla porta aperta della cucina rividi in giardino l'uomo che dalla finestra avevo visto lavorare nei campi, entrò in cucina con mio nonno per dissetarsi e me lo presentarono:
"Bea, lui è Piero " disse mia nonna, mi diede la mano, praticamente un badile rispetto alla mia manina, non potei non notare che era davvero un bell'uomo molto robusto, squadrato, sui 35 / 40 anni, i tratti severi del viso, notai subito i suoi occhi, veramente belli, tanto belli...quanto stranamente ed immensamente tristi...
Una volta rimasta sola con mia madre e mia nonna esternai quanto avevo notato, mi disse mia nonna che Piero aveva perso la moglie per un ictus, circa 4 anni prima e dalla disperazione non si era più ripreso, aveva smesso di lavorare nell'azienda dove tra l'altro aveva conosciuto sua moglie, probabilmente erano troppi i ricordi, si era chiuso in sè stesso e mio nonno, che era stato un grande amico di suo padre, dallo scorso autunno lo aveva preso sotto la sua ala facendolo lavorare con lui.
Un paio di giorni dopo, una mattina, salutai i miei che partivano per rientrare a Milano, poi mi incamminai verso un laghetto che conoscevo, alimentato da un piccolo ruscello che passava nei terreni dei miei nonni, spesso in passato andavo li a fare il bagno e a prendere il sole anche con qualche amica.
Appena arrivata al laghetto, stesi un asciugamano e sentii dei rumori da dietro alcuni alberi, fece capolino Piero che mi sorrise : "oh buongiorno Beatrice, sei venuta a prendere il sole ? "
Lo salutai anche io e mi avvicinai dove stava lavorando per ripulire un punto del laghetto dove arrivava un tubo, sapevo che tramite un'autoclave questo tubo portava acqua alla cascina di mio nonno per dissetare le bestie : " si è rotto ? " chiesi io sorridendo; "no no, nulla di grave, ho solo ripulito un pò dalle foglie che impedivano all'acqua di entrare nel tubo ", Piero era accovacciato ma aveva finito di lavorare quindi si alzò...e fu li che per la prima volta sentii il suo odore, non era un odore di sudore o di sporco, non era sgradevole anzi, tutt'altro ! ...era proprio l'odore del suo corpo. Nemmeno oggi saprei descriverlo, sò solo che rimasi per un momento inebetita, come ipnotizzata, Piero mi guardò incuriosito: " tutto bene ? ",
risposi : "Ehm...si si certo certo" quasi balbettavo, non capivo cosa cavolo mi stesse succedendo, in quanto a sesso non avevo avuto grandi esperienze, ero ancora vergine e gli unici approcci erano stati un paio di tentativi (falliti) di masturbare il pisellino al mio ex fidanzatino qualche mese prima.
" Vieni con me, ti faccio vedere una cosa " disse Piero, mi portò lungo gli argini del laghetto per qualche minuto, girammo intorno a degli alberi e mi mostrò un posto dove c'era una grande e stupenda quercia, ricordavo di averla già vista gli anni precedenti.
" Ti ricordi qui cosa c'era Beatrice ? tutta quella ramaglia, roveti e cespugli, guarda io e tuo nonno come abbiamo pulito bene ! "
Era vero, avevano creato un angolino meraviglioso, un praticello con la grande quercia a poca distanza dal laghetto, ma mentre Piero mi mostrava e mi spiegava come avevano fatto a ripulire tutto io sentivo sempre più l'odore del suo corpo, ero in tremenda difficoltà, sentivo di essermi bagnata sotto ed i seni mi iniziavano addirittura a fare male. "Ma che cavolo" pensavo, che situazione! che razza di situazione ! "
Piero mi salutò, doveva tornare nei campi, io recuperai la mia roba e mi sdraiai vicino la quercia, non era successo nulla di che ma mi sentivo scombussolata, provavo un desiderio sessuale fortissimo. Decisi di farmi un bagno nel laghetto, pensai che la cosa potesse rilassarmi.
Niente da fare, uscita dall'acqua la mia amichetta là in basso continuava a chiamare carne, cosi, dato che il posto era comunque circondato da alberi iniziai ad infilarmi la mano sotto la mutandina del costume.
C'era un lago li sotto e non parlo di quello in cui avevo appena fatto il bagno ! Iniziai da quello che io chiamavo il 'bottoncino magico', che era dritto come una torre, fino a quasi penetrarmi con le dita, mi fermai perchè sentivo male, la mia passerotta non aveva mai accolto nulla oltre ad un assorbente interno, ma io non ne potevo più, continuai a strapazzare il clitoride, ero completamente fuori di me, perdevo persino della saliva dalla bocca.
Ci misi veramente poco a soddisfarmi, complice il fatto che era un pò che non mi masturbavo, appena venuta mi lasciai andare un momento, sdraiata e completamente rilassata, con le mutandine mezze spostate, il reggiseno storto con un seno scoperto e l'altro no, manco avessi passato 4 ore di sesso con uno stallone da monta !
"mamma mia che scema ! " pensai ridendo poi di gusto.
Mi ricomposi e rimasi li un altro pò, arrivata l'ora di pranzo rientrai a casa dei nonni. Per pranzo, Panzanella, fiori di zucca fritti una bella insalatona e per dolce...l'odore del corpo e la vista di Piero che naturalmente pranzava con me e i nonni e che mi dovevo trattenere dal mangiarmi con gli occhi ! Mio Dio, più lo osservavo e più mi piaceva.
Finito il pranzo mi alzai per aiutare mia nonna a sistemare mentre gli uomini scambiavano le solite due chiacchere sui lavori da fare nel resto della giornata; ero contenta di dare una mano a mia nonna, temevo infatti che quel qualcosa di strano che sentivo di vivere in quel momento potesse essere notato.
Nel pomeriggio fece molto caldo, decisi di rimanere in camera mia per fare un pò di compiti di scuola, naturalmente non ci riuscii, continuavo a pensare a quanto successo quella mattina. Cuffiette, walkman, cassetta musicale dei Toto a tutto volume e subito dopo mi sdraiai sul pavimento del terrazzino della porta- finestra della mia camera. Finita la cassetta mi misi a sonnecchiare.
Ad un certo punto mi svegliai dal torpore, mia nonna mi chiamava perchè era pronta la cena...era già  ora di cena e non avevo combinato niente !
A Cena eravamo solo io e i nonni, Piero la sera rientrava a casa sua; mi spiaceva ma al tempo stesso mi sentivo...sollevata ecco, rivederlo mi avrebbe messa di nuovo in difficoltà  ? Sentire l'odore del suo corpo mi avrebbe fatto di nuovo "ubriacare di passione" ? Non lo sò ma in quel momento credetti fosse meglio cosi.
Dopo cena, chiesi alla nonna se potevo usare la bicicletta per fare un giro in paese, la strada sterrata che si raccordava con la strada asfaltata non era brutta, anche da fare con il buio, circa 4 km e sarei arrivata in un bar dove sapevo che spesso i ragazzi del posto ed i villeggianti si trovavano per giocare ai videogame del bar e bere qualcosa, ci andai perchè speravo di incontrare...Jessica e Chiara che mi videro arrivare con la bicicletta e : " Beaaaaaaaaaa !!!!, ma ciaooo !!! Quando sei arrivata ???? ".
Jessica e Chiara, due sorelle rispettivamente di 19 e 18 anni, abitavano nella provincia di Torino, i loro genitori si erano innamorati della maremma toscana e si erano comprati un appartamento per le vacanze, quindi nelle precedenti estati avevamo avuto modo di fare amicizia e di divertirci.
Un abbraccione e poi le solite frasi di rito, entrammo nel bar e occupammo l'unico tavolo libero, ci sedemmo, alzai lo sguardo per guardarmi intorno e pensai : " oh caspita, un Dio Greco", era Piero, per la prima volta senza abiti da lavoro, con una camicia bianca mezza slacciata lasciava intravvedere parte del suo petto, era seduto ad un tavolo e giocava a carte con altri 3 uomini,
qualche volta un mezzo sorriso alle battute scontate dei suoi amici al tavolo ma per il resto come sempre l'espressione piuttosto triste e malinconica : "Beaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa, ma sei con noi ?" mi richiamava all'attenzione Chiara : " sembri su un altro pianeta ! Allora ti va di venire in bicicletta domani a fare un giro tra le colline ?"
Risposi a Chiara che anche il giorno dopo era previsto un gran caldo, se mai potevamo vederci di pomeriggio al laghetto tutte e tre e fare il bagno proposi io, proposta accettata.
La serata prosegui tranquillamente, ad una certa ora ci alzammo per tornare a casa, fu a quel punto che Piero si accorse della mia presenza, per la prima volta in tutta la sera lo vidi sorridere : "Ciao Beatrice !".
Ricambiai il saluto sorridendo e cercando di non balbettare, poi fuori dal bar salutai Jessica e Chiara e mi avviai in bicicletta verso casa, ignara della notte che mi aspettava...
Mi feci una doccia veloce per rinfrescarmi, qualche pagina di un libro per prendere sonno e spensi la luce, l'orologio appeso davanti al mio letto però segnava l'una appena passata quando mi svegliai di soprassalto, sudata, ansimante, di nuovo con i seni doloranti e la mia passera la sotto che se avesse potuto urlare l'avrebbero scambiata per un soprano !
Lo avevo sognato ! Avevo sognato Piero, mi baciava, mi prendeva, mi possedeva, momenti di una dolcezza infinita con lui che mi stringeva forte tra le braccia e momenti di puro e rude sesso dove lui mi penetrava con decisione e mi scopava con forza, non capivo più niente, non potevo fare altro che masturbarmi, dopo un paio di minuti ero già venuta, ma non era abbastanza, avevo bisogno di sentire Piero, volevo Piero ! Lo volevo dentro di me ! Ma lui non c'era, vicino a me su una sedia vicino al letto, solo la mia spazzola per capelli, con un manico di forma cilindrica...
"fanculo ! " sbottai, afferrai la spazzola e cercai di penetrarmi con quella, ma non ci riuscii, la paura e il principio di dolore mi fermarono, non rassegnata, sputai sulla spazzola e provai...a metterla dietro, in passato durante qualche influenza mi capitò di usare delle supposte e la penetrazione con quelle non mi aveva dato poi cosi fastidio...
Il manico della spazzola però era un'altra cosa, riuscii ad infilarla nel mio bruno fiore posteriore solo per qualche centimetro, mi irrigidivo e quindi non riuscivo a farla entrare di più; per un minimo però potevo chiudere gli occhi e sognare che fosse Piero a sodomizzarmi.
Andai avanti per un pò, non ricordo quante volte riuscii a godere, credo fossero passate le 3 di notte prima di crollare distrutta dal sonno.
"Beatrice ! mi senti...? Sei sveglia ? Beatrice ! " mi svegliò mia nonna, le risposi che scendevo subito...erano già  le 10 del mattino, io sono sempre stata mattiniera come sottolineò mia nonna, le dissi che avevo faticato ad addormentarmi, forse per il caldo...beh, le dissi una mezza verità  considerato il fuoco che avevo provato dentro di me quella notte !
"Bea, io devo andare in paese, il nonno invece è andato al consorzio agricolo con il trattore ed il carro, quindi fino ad ora di pranzo la casa sarà tutta tua !" mi disse la nonna sorridendo.
In quel momento dalla finestra vidi arrivare Piero con il suo vecchio furgoncino tipo pickup, non pensavo a nulla, ...non volevo ...pensare a nulla, Piero entrò in casa : "buongiorno, come va ? Accidenti che caldo in giro anche oggi, Susanna, guarda che il recinto dell'uliveto è a posto ora" disse,
"ottimo !", rispose mia nonna, "io stò per uscire, Bea perchè non fai un caffè anche per Piero ? " mi disse la nonna, " con piacere " risposi io, mentre pensavo a quanto fosse strano che Piero solitamente dava del Lei ai miei nonni mentre poco fa aveva dato del "tu" a mia nonna chiamandola con il nome di battesimo...boh.
La nonna uscì, preparai il caffè per Piero e ne bevetti una tazza anche io, ci sedemmo, chiaccherammo un pò ma ad un certo punto pensai : "....Piero...ancora il suo odore, oh santo cielo ! Non è possibile accidenti, devo fare qualcosa..." cercai di non pensare a nulla: "cosi tu ti arrangi un pò a fare tutto ? " chiesi a Piero, mi rispose che si arrangiava con lavoretti di falegnameria, muratura, idraulica e ci capiva anche un pò di motori sorrise.
"Allora forse potresti sistemarmi la finestra su di sopra ! Ti scoccerebbe ? " davvero non era una scusa per portarlo di sopra, avevo veramente un problema alla finestra, cercando di non pensare a quello che sarebbe potuto succedere involontariamente stavo creando la situazione ideale perchè succedesse qualcosa !
"ma certo Bea, con piacere" rispose sorridendo, così finito il caffè salimmo al piano di sopra, non mi rendevo conto che ci avvicinavamo sempre più al 'punto di non ritorno', mostrai a Piero come la finestra si chiudesse con fatica e lui mi rispose che era una stupidata metterla a posto, che aveva bisogno solo di recuperare qualche suo attrezzo; mostrandomi il punto dove la finestra si chiudeva male alzò il braccio ed una ventata dell'odore del suo corpo mi arrivo addosso... era la fine! noi due, da soli in una stanza, cosi vicini, chiusi gli occhi, mi tremavano le gambe : "Beatrice che cos'hai? " disse lui; in tutta risposta aprii gli occhi e lo baciai, inizialmente Piero mise le mani tra noi due come per fermarmi, era forte fisicamente, appoggiai le mani sul sjo petto sembrava di marmo, poteva fermarmi quando voleva ma non fu cosi, andammo avanti a baciarci credo per almeno un paio di minuti, quando ci staccammo respiravo con affanno ero spaventata, felice, confusa, entusiasta e non sò cos'altro ancora.
Piero aveva uno sguardo sorpreso ovviamente, stava per dire qualcosa ma prima che proferisse parola ripresi a baciarlo e questa volta le sue braccia mi avvolsero con forza e tenerezza allo stesso tempo; ma nulla di più, di fatto Piero era più bloccato di me, presi coraggio con quel poco che avevo imparato (si fa per dire) con il mio ex, gli slacciai i pantaloncini e infilai la mano nelle sue mutande....pensai : " oh mio Dio...altro che spazzola per i capelli qua !";
mentre le nostre lingue continuavano a svolgere una sorta di lotta libera nelle nostre bocche, glielo tirai fuori ed incominciai maldestramente a masturbarlo, ero imbarazzata, che frana, non ero letteralmente capace di fare una sega !
L'arnese di Piero comunque si risvegliò in fretta e a quel punto Piero incominciò a perdere il controllo, mi alzò la maglietta per cercare i miei seni, entrambi ansimavamo mi slacciai il reggiseno e lui iniziò a succhiarmi i capezzoli e...oh mio Dio...panico...andai in panico una paura tremenda, non sapevo da dove nascesse, avevo le gambe che erano diventate come di gelatina, urlai: " NO !!!! " ci bloccammo di colpo, Piero era tra l'incredulo e il perplesso.
Con le mie mani sulla mia faccia, balbettavo cose del tipo : " Scusami, mi dispiace...è colpa mia, io...non sò cosa mi succede, ti desidero tanto ma...non sò...è colpa mia, scusami tanto ti prego ", Piero mi sorrise : "eh dai, non è successo nulla non preoccuparti, forse semplicemente non sei pronta per questo...però magari sei pronta per qualcos'altro! ", " cosa intendi ? " chiesi io;
Piero questa volta prese l'iniziativa per davvero, mi fece girare ed abbassare facendomi appoggiare con le mani alla sedia a dondolo della mia camera, " ci sono tanti modi per divertirsi " mi disse con una voce molto calma e rassicurante; " devi stare tranquilla, serena e rilassata, ti aiuto io, ma in qualsiasi momento se preferisci che io mi fermi non devi che dirlo "
mi abbassò i pantaloncini, poi le mutandine, si inginocchiò e iniziò a leccarmi il buchetto posteriore, tremavo ma ...piano piano la cosa mi rilassava, era bellissimo, mentre mi leccava li dietro iniziò da sotto a giocare anche con il mio clitoride.
Ad un certo punto il mio buchetto iniziò ad ospitare un dito di Piero, che piano piano si era fatto strada, lui si alzò in piedi in modo da potermi leccare il collo, le orecchie, con l'altra mano mi massaggiava il seno. " Bea, hai un corpo molto bello, sei molto sensuale, il profumo della tua pelle...Dio mio quanto sei bella ", mi girai con la testa per cercare la sua bocca, la sua lingua, l'odore del suo corpo aveva ripreso a stordirmi, ma lui si abbassò di nuovo e riprese a leccarmi dietro, sentii che sputava sulle dita per poi riprendere a penetrarmi con una di esse...con una ? Si ! e poi con due ! sentii un pò di fastidio mentre Piero mi ricordava di restare rilassata, cosi facendo continuavo a godermi quel momento. Ad un certo punto sentii che sputava di nuovo, più volte, ma non erano le dita che stava lubrificando; Piero si rimise in piedi si avvicino al mio orecchio : "resta rilassata capito? Non preoccuparti, fidati di me ". Sentii premere sul mio buchetto, ma non erano le dita delle sue mani perchè con le stesse mi stava tenendo per i fianchi, d'istinto cercai di chiudere invece che aprirmi, non ero ancora pronta, riprese a leccarmi e a penetrarmi dietro con le dita, ancora ancora e ancora, poi riprovò con la sua verga...e finalmente... entrò, solo la punta all'inizio.
"Respira Beatrice, rilassati e fai respiri profondi, tranquilla, fidati di me ", obbedii, aveva ragione, ad un certo punto estrasse il suo arnese ci sputò sopra di nuovo, mi leccò ancora un pò il buchetto e di nuovo riprovò a penetrarmi...questa volta lo sentii scivolare dentro fino in fondo; mi sentii mancare il respiro, sentivo pulsare le tempie, avevo paura di svenire, ma non mi faceva molto male, sentivo anche molto piacere, Piero aveva ragione, dovevo stare rilassata e cercare di non avere paura. Piero stava fermo, continuava a baciarmi il collo, la bocca ero completamente rilassata adesso, cosi Piero iniziò a scoparmi, lentamente all'inizio per poi aumentare piano piano il ritmo, mi tenevo stretta con le mani alla sedia a dondolo e mentre mi scopava non mi teneva più per i fianchi ma per i seni, Ogni tanto si fermava, sfilava la verga, lubrichificava e lo reinfilava, la mia fighetta fosse stata un mammifero sarebbe annegata nel suo stesso brodo ! Non sò quante volte sono venuta sò solo che quando toccò a Piero me ne accorsi eccome, ansimava come un toro mentre veniva dentro di me riempendomi la pancia del suo seme.
Rimanemmo fermi un momento, mi chiese se stavo bene...se era tutto a posto, gli sorrisi e annuii. Tirò fuori il suo membro dal mio corpo e mentre andammo in bagno a lavarci non potemmo che commentare che dato che in camera c'era anche un letto forse avremmo anche potuto fare le cose con più comodità ! Cosa fa fare la passione !
"Piero, davvero ti piace tanto il mio corpo ? "
"Bea, sei molto bella, davvero, posso solo darti un consiglio ? Quel pelo li sotto..cosi folto e trascurato rende volgare persino una ragazza fine come te, dovresti depilarti un pò ! Scusa se te lo dico ma davvero, credo che saresti irresistibile !"

Piero mi disse che aveva promesso a mio nonno di fare un paio di lavoretti nel fienile entro fine giornata e che doveva scappare a ritirare prima del materiale, non avrebbe pranzato da noi, sarebbe tornato nel pomeriggio, gli risposi che ero d'accordo con le mie amiche di vederci al laghetto nel pomeriggio, magari ci saremmo rivisti la sera.
scritto il
2019-07-25
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