Pensieri di mezza estate
di
Pillole di Passione
genere
sentimentali
Finalmente ci siamo ritrovati
Dopo quasi due anni, siamo ancora qua:
Seduti l'uno accanto all'altra.
Mi guardi negli occhi,
Mi parli della tua giornata e dei tuoi progetti per il futuro,
Ma io non ti sento.
La piazza é libera e ti avvicini a me,
Mi indichi il monumento in fondo alla via e inizi a descriverne l'architettura.
Sai che mi piace quando mostri la tua cultura;
Ma, ancora una volta, non ti sento.
Sono troppo impegnato a fissare le tue labbra,
Mentre continuo a umidificare con la lingua le mie, in attesa di un improbabile bacio.
Sei impegnata, lo so. L'hai messo in chiaro subito, disarmandomi e ferendomi. Brutalmente, ma diretta come sempre.
Ma allora perché ti sei rifatta viva? Perché mi chiedi di uscire e perché passi le giornate a scrivermi?
Cerco di distrarmi, di concentrarmi su quel fottuto monumento, ma la mia mente torna alle tue labbra.
A come sarebbe ribaciarle ancora, sentire anche solo per una volta nuovamente il tuo sapore.
Le tue gambe sono ora accavallate e sensuali, le fisso immaginando la tua pelle liscia scorrere sotto i palmi delle mie mani.
Continui a parlare, la tua voce mi ammalia la mente. Come il canto delle sirene di Ulisse,
Ma non riesco a distinguere una singola parola.
Passano i minuti e rimango in questo limbo.
È ora di andare, ci alziamo, continuamo il nostro giro e io non sono riuscito a baciarti.
Dopo quasi due anni, siamo ancora qua:
Seduti l'uno accanto all'altra.
Mi guardi negli occhi,
Mi parli della tua giornata e dei tuoi progetti per il futuro,
Ma io non ti sento.
La piazza é libera e ti avvicini a me,
Mi indichi il monumento in fondo alla via e inizi a descriverne l'architettura.
Sai che mi piace quando mostri la tua cultura;
Ma, ancora una volta, non ti sento.
Sono troppo impegnato a fissare le tue labbra,
Mentre continuo a umidificare con la lingua le mie, in attesa di un improbabile bacio.
Sei impegnata, lo so. L'hai messo in chiaro subito, disarmandomi e ferendomi. Brutalmente, ma diretta come sempre.
Ma allora perché ti sei rifatta viva? Perché mi chiedi di uscire e perché passi le giornate a scrivermi?
Cerco di distrarmi, di concentrarmi su quel fottuto monumento, ma la mia mente torna alle tue labbra.
A come sarebbe ribaciarle ancora, sentire anche solo per una volta nuovamente il tuo sapore.
Le tue gambe sono ora accavallate e sensuali, le fisso immaginando la tua pelle liscia scorrere sotto i palmi delle mie mani.
Continui a parlare, la tua voce mi ammalia la mente. Come il canto delle sirene di Ulisse,
Ma non riesco a distinguere una singola parola.
Passano i minuti e rimango in questo limbo.
È ora di andare, ci alziamo, continuamo il nostro giro e io non sono riuscito a baciarti.
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