Lo yacht 8

di
genere
etero

- Bibi, sai se c’è del caffè? –

- Sì, americano, se ti piace. L’espresso italiano occorre farlo con le cialde, oppure al bar del porto fanno un buon caffè turco. –

- No, mi accontento di quello americano. Ne vuoi anche tu? –

- Magari, ho ancora un po’ da fare per migliorare il segnale. –

- Ci penso io. –

Poco dopo, Natasha torna con due tazze fumanti e ne porge una al nero.

- Grazie, sei molto gentile –

- Figurati. Come mai parli così bene l’italiano? –

- Sono da parecchi anni in Italia, ho cominciato presto a navigare. –

- E ti piace? Intendo come vita, sempre in mare, mai un punto fisso. –

- Sì, a parte che passo parecchio tempo a Salerno, ma non sarei capace di fermarmi troppo a lungo in un unico posto. –

Cala di nuovo il silenzio, con Natasha che guarda le agili dita di lui muoversi sui tasti del computer di bordo. Per un istante immagina quelle mani su di lei e comincia a sentirsi calda.
Non era mai stata con un nero prima ma, pensa, questa è la crociera delle prime volte per lei. Ride tra se e se ricordandosi le aspettative che si era create e la realtà che le ha ampiamente superate.

- Perché sorridi? –

- Nulla, un pensiero buffo. –

- Su di me? Me ne faresti partecipe? –

- No… cioè… pensavo alle tue mani, se… -

Il tono di voce della ragazza dice a Bibi tutto quello che c’è da sapere. Con calma sposta la destra sulla coscia di lei, all’interno, e ve la lascia per qualche secondo aspettando una reazione. Quando questa viene si tratta solo di un respiro trattenuto, di uno sguardo fisso, del corpo di lei che esprime attesa. La mano sale lentamente sulla pelle, in una carezza lieve che mette i brividi alla ragazza. Tace ancora senza smettere di fissarlo negli occhi, su quella splendida dentatura. Le viene voglia di toccarla, di assaporarla con la lingua. Istintivamente si sporge in avanti e la mano scivola ancora più in alto, al limite del costume.
Bibi stringe appena la carne calda sotto il palmo, incerto se salire ancora prima o baciare quella bocca invitante a pochi centimetri dalla sua.

- Ehy, di bordo, c’è qualcuno sveglio? –

Il grido di Arianna li scuote. Bibi ritira in fretta la mano, Natasha si tira indietro con aria colpevole mentre Arianna, Alessandro e Sibylle salgono la passerella e li raggiungono.

- Allora? Tutto a posto? –

- Sì, ho sistemato il navigatore, adesso dovrebbe essere preciso nel raggio di un metro –

- Bene, ben fatto. –

Alessandro si informa sul lavoro svolto e poi si dirige verso la cucina seguito da Sibylle che si gira a guardare gli altri. Né a lei né ad Arianna è sfuggito l’atteggiamento di Natasha. Bibi pare tranquillo, innocente, solo lei ha un atteggiamento “strano”.

- Tutto a posto^? Hai dormito? –

Si informa la figlia di Alessandro guardando l’amica.

- Sì, ma mi sono svegliata per il caldo. Meglio qui dove tira un po’ d’aria. Bevevo un caffè e facevo compagnia a Bibi. –

- Excusatio non petita…. Ah ah ah, scherzo. Vado a farmi una doccia, ci vediamo poi –

Arianna non resiste dal prendere in giro l’amica, chiarendo subito appena le vede lo sguardo allarmato. Si ripromette di approfondire appena saranno sole. Poi guarda meglio Bibi avendo la conferma di avere davanti un maschio attraente ed atletico. Anche lei è attratta particolarmente dal suo sorriso splendente, il bianco candido dei denti è come un raggio di sole, quando appare sulla faccia già simpatica e virile di lui, che amplifica la naturale attrattività dei lineamenti.

Entro sera tornano anche gli altri marinai, carichi di provviste ed altro. Jacques ha sbrigato alcune pratiche burocratiche, Alessandro ha passato il tempo al satellitare per alcune questioni di lavoro. Dopo l’ennesima doccia post abbronzatura ed la cena veloce, le due ragazze manifestano la voglia di andare per locali. Le loro vacanze, fino a quel momento, si erano limitate a sole, mare e sesso sfrenato. Molto piacevoli, soprattutto l’ultimo, ma la voglia di vedere facce nuove, di sentire della musica, le invoglia a chiedere ad Alessandro di poter andare nel villaggio. Lui, timoroso, propone di farle accompagnare da Mino e Carlos ma le due rifiutano allegramente e così, in abiti leggeri e svolazzanti alla lieve brezza marina, lasciano la barca su dei sandali assassini mostrando, di tanto in tanto, le loro belle gambe tornite ai fortunati spettatori occasionali

E’ mezzanotte quando Alessandro, preoccupato nel non vederle tornare, si avventura alla ricerca insieme a Carlos. Con Bibi e Mino che fanno lo stesso in un’altra direzione.

Nulla, le due ragazze non si trovano. Le hanno viste al bar nella piccola piazza ma sono poi andate via. Preoccupatissimo, Alessandro torna verso la Sophie e proprio sul molo le vede, di fianco a Bibi, che stanno rientrando.
Natasha ed Arianna riferiscono di non essersi accorte del passare del tempo. Che sono state in un locale ad ascoltare musica e poi hanno seguito altri giovani sulla spiaggia per altra musica ed un bagno notturno. Lì le ha trovate Bibi riaccompagnandole a bordo.

Arrabbiato e sollevato allo stesso tempo, Alessandro manda tutti a dormire e rientra nella camera dove Sibylle già dorme beatamente.
Prende subito sonno, rilassandosi, non sa che le giovani hanno mentito e la verità è un’altra:



- Dove andiamo Ari? –

- Non lo so, girare per il borgo non mi tira, vediamo se c’è qualche posticino dove fanno musica. –

Non devono percorrere molta strada, il villaggio è minuscolo, abbarbicato sulle rocce a strapiombo sul mare, per arrivare nella piccola piazza centrale dove, da una specie di bar con un’insegna a loro incomprensibile, giunge il suono di una musica. Entrano in questo locale per scoprire che è minuscolo, in pratica una stanzia con un bancone bar, ma che ha un’ampia terrazza dove giovani, locali e non, si muovono al ritmo delle hit internazionali del momento mescolate e musica greca remixata.

- Ecco, questo cercavo. –

Dice Arianna dirigendosi verso un piccolo tavolino rotondo in disparte, vicino ad un parapetto, miracolosamente libero. Si siedono, attendono che arrivi un ragazzo in jeans che porge loro una carta dove, per fortuna, le scritte sono anche in inglese. Ordinano due Rhum e coca e si guardano intorno. Molti occhi sono puntati su di loro, specialmente di giovani maschi soli. Ci sono forse 70 persone sulla terrazza, tutti giovani tranne una coppia sulla cinquantina, chiaramente tedesca a giudicare dagli immensi boccali di birra sul loro tavolo,

- Ehy, quello mi sta guardando –

Dice Natasha dando di gomito all’amica.

- Ci stanno guardando un po’ tutti veramente, sembra non abbiano mai visto due ragazze. –

In effetti le ragazze sono forse in rapporto 1/3 con i presenti. Ci sono soprattutto locali, giovani pescatori, lavoratori del porto, figli di, per i quali vedere due belle ragazze da sole è l’occasione cercata ogni estate, oltre a due o tre gruppi di turisti.

- No, no, quello mi sta proprio fissando. Accidenti, sta venendo qui. –

Davanti a loro si presenta un ragazzo di 24-25 anni, la pelle scurita dal sole, una corta capigliatura di riccioli neri. Jeans e una camicia bianca aperta su un petto glabro e muscoloso.

“Bello” pensano all’unisono le due fissandolo incantate. “un Dio greco” pensa Natasha subito dopo, “accidenti che figo” pensa l’amica. Il ragazzo si ferma davanti a loro. Alto, dall’aria sicura, dice un qualcosa in greco e poi si siede. “un po’ cafone” pensa ancora Arianna ma già lui, in un inglese stentato, sta parlando con Natasha che fa di tutto per capirlo sporgendosi verso di lui e mostrando così, dall’ampia scollatura, che non indossa reggiseno.
Il ragazzo recupera punti, nella classifica personale di Arianna, coinvolgendola nella conversazione che è comunque stentata. Bene o male si capiscono; abbastanza da accettare un altro drink, ridere con lui senza essere sicure di aver capito le sue parole. Quel ragazzo ha un fascino magnetico, e sa di averlo.
Sorridendo sicuro di se, conduce prima Natasha e poi Arianna nel piccolo spazio dove altri giovani ballano. La sua preferenza è chiaramente per Natasha, che tocca spesso e volentieri, abbracciandola su una musica greca dal ritmo difficile da seguire, toccandole come per caso il sedere, facendola girare e mostrare le gambe abbronzate. Con Arianna è più compito, forse perché alla prima toccata di culo lei si è scostata guardandolo torva. Ad ogni modo, dopo una mezzoretta le due sono sedute accaldate e mezze ubriache grazie ad un terzo cocktail. In un piccolo intermezzo solitario, quando le due vanno al bagno, riescono a parlare.

- Alla fine l’hai trovato il tuo ragazzo greco –

Le dice Arianna in tono scherzoso. Natasha invece è più seria nonostante gli occhi brillanti ed il viso arrossato

- Non lo so, è bono da paura ma… non mi convince. –

- Eppure ti ho visto baciarlo e non mi sembra che gli hai fermato le mani –

- No, mi attizza parecchio ma… non lo so, non mi sento di andare oltre. –

- Beh, non hai molto tempo per decidere, ricordati che dobbiamo tornare alla barca –

- Sì, lo so. Vedremo dai. –

Restano ancora un po’ con lui, ballano sentendosi la testa sempre più leggera mentre l’alcool prosegue il suo percorso nelle vene. Lui è gentile, forse troppo. Pur senza essere completamente partite, le due sentono i freni inibitori allentarsi e quando il greco si offre per riaccompagnarle accettano stringendolo in mezzo, senza protestare per le mani di lui che scivolano sui loro glutei sotto l’occhio invidioso di altri giovani presenti.

Camminano nelle stradine semibuie ridendo e appoggiandosi a lui, al centro tra le due. Quando vedono il porticciolo e mancano poche centinaia di metri per arrivare lui devia a sinistra verso la spiaggia e le due lo seguono senza porsi problemi. Camminano per un centinaio di metri sulla sabbia, vedendo nella poca luce due coppie intente a scambiarsi effusioni. I versi che odono fanno ridacchiare i tre predisponendoli. Poco dopo girano intorno ad uno sperone roccioso e lui le ferma. Abbracciati insieme, entrambe arrendono le labbra quando lui le bacia. Prima una e poi l’altra, giocando con la lingua, succhiando le labbra protese, i lobi delle orecchie, scivolando umide sui colli caldi. Nel momento in cui si apre i pantaloni e lo tira fuori le due scivolano insieme sulle ginocchia come fosse la cosa più naturale del mondo. Natasha è la prima a allungare la mano e stringerlo. Con una risatina lo porge verso l’amica:

- Ricordi? … Se è veramente figo lo devo dividere con te… -

La battuta fa riferimento ai discorsi tra le due prima della vacanza e fa ridacchiare anche Arianna che apre le labbra pronta a passare la lingua sulla punta.

Una mano di lui la ferma e lei resta sorpresa guardandolo tirar fuori dalla tasca una bustina, estrarre un profilattico e indossarlo sul pene eretto. Sospirando, Arianna apre ancora le labbra e ne prende in bocca la testa, assaggiandolo, succhiando brevemente prima di scivolare lungo l’asta per alcuni centimetri. Non le piace il sapore, anche se è uno di quelli aromatizzati alla frutta, ma comprende e ringrazia lo sconosciuto greco per la premura pur sapendo che non è premura per loro ma egoismo. Lo pompa un poco prima di farsi indietro e lasciarlo all’amica in ansiosa attesa. Natasha non perde un istante per imboccarlo e succhiarlo a sua volta. In perfetta armonia, le due si dedicano al ragazzo che di tanto in tanto grugnisce qualcosa nella sua lingua. Arianna cede ancora il pene all’amica e la guarda mentre realizza che lui non vorrà limitarsi a quello. Si sente calda, la figa le si sta già bagnando ma non è sicura di volerlo fare. Vorrebbe chiedere all’amica ma in quell’istante decide il ragazzo per tutti. Si tira indietro, sottraendo il cazzo duro alla bocca di Natasha:

- Let’s fuck. –

Dice nel suo inglese gutturale. “Scopiamo”. E alza Natasha cercando di farla girare. Lei si divincola.

- No, aspetta, non mi va. –

Arianna sente l’amica negarsi e lui dire qualcos’altro con un tono di voce completamente diverso. Natasha ancora si muove, cerca di sottrarsi alla mano di lui che le stringe un braccio, e ancora lui dice, con voce dura:

- Let’s fuck –

- No, non voglio –

Risponde Natasha con tono altrettanto deciso, improvvisamente sobria e conscia che il ragazzo così gentile ora non c’è più ed ha lasciato il posto ad un uomo arrapato e prepotente.

Arianna cerca di aiutare l’amica a liberarsi. Riceve una spinta che la manda a sedere sulla sabbia e poi… poi un’ombra appare nel buio strappando Natasha dalla presa del greco e spingendo lui da parte. Questi reagisce lanciandosi contro l’ombra scura.
Alla poca luce della luna e del porto lì vicino, Arianna riconosce la figura di Bibi. I denti candidi che tanto le piacciono appaiono, ma adesso sembrano più le zanne di una fiera pronta a sbranare. La colluttazione dura pochissimo, il tempo per Bibi di alzare di peso il greco e scaraventarlo da parte, lasciandolo poi rialzarsi e correre via gridando qualcosa, probabilmente insulti a cui Bibi risponde nella stessa lingua con tono di sfida.

- State bene? –

La voce familiare di Bibi è un porto sicuro per le due ragazze, così come le sue braccia nelle quali si rifugiano spaventate abbracciandolo strettamente.
Quando si sono calmate, Bibi spiega loro che le stava cercando per conto di Alessandro, che si era separato da Mino per cercare meglio e che gli era venuta in mente questa piccola spiaggia che conosceva. Sincero, dice anche che era da un paio di minuti che le aveva trovate ma era intervenuto solo quando il ragazzo si era fatto troppo aggressivo.

Arrossendo nella notte le due, consce di essere state colte nel momento in cui, consenzienti, succhiavano a turno il cazzo di quel tipo, si scuotono di dosso la sabbia e, strette ancora intorno a Bibi, si incamminano verso il porto.

Manca poco al molo dove è ormeggiata la Sophie. Camminando abbracciate a Bibi, le due ragazze diventano presto consce del fisico prestante di lui. La paura è passata, non completamente l'eccitazione che le aveva prese prima che il greco diventasse violento.
E' Natasha, la più sfacciata delle due, che prende l'iniziativa:

- Bibi, dobbiamo ringraziarti per averci salvate. -

- Di nulla ragazze, spero abbiate imparato che un uomo, quando arriva ad un certo punto, spesso non sa controllarsi... e voi due quel ragazzo l'avevate portato ben oltre il limite -

Ridacchia Bibi sentendo i corpi delle due giovani accostati al suo, le mani strette intorno alle braccia muscolose, mentre fa loro una paternale scherzosa.

- Quel verme... si poteva accontentare no? -

- Avevate scelto il tipo sbagliato. Comunque, non è successo niente. Io non direi nemmeno nulla ad Alessandro, inutile farlo preoccupare, ma se restiamo qui e volete scendere ancora a terra sarà meglio che vi accompagni qualcuno, anche se ne risentirà il vostro divertimento. -

Ridacchia ancora Bibi marcando la voce sull'allusione finale.

- Già, il “divertimento”... e se ti ringraziassimo “divertendoci”? -

Natasha si ferma guardandosi in giro. Arianna non crede alle proprie orecchie nel sentire l'amica fare una proposta tanto esplicita, eppure anche a lei non dispiacerebbe essere abbracciata da quel nero aitante. Il pensiero le fa palpitare la micina aspettando la risposta di Bibi. Questi, egualmente sorpreso, non riesce a rispondere perché Natasha, adocchiato un angolino buio di un edificio, spinge tutti quanti in quella direzione.
Sono forse tre metri di buio totale, dietro un angolo di un vecchio magazzino, dove la luce dei lampioni distanti non arriva. Bibi viene spinto contro il muro da Natasha le cui mani già sono sulla cintura dell'uomo.

- Aspetta, non è il caso... -

- Lasciami fare Bibi, lo vuoi anche tu, lo so che lo vuoi anche tu. -

Le mani della ragazza aprono i pantaloni dell'uomo, li fanno scivolare sulle gambe insieme agli slip. Il tatto è il solo senso che può usare per vedere se lui è pronto, e lo usa subito cercando e stringendo il membro di lui già diretto verso l'erezione.

- Però... mi piacerebbe vederlo ma adesso non c'è tempo -

Natasha massaggia il cazzo del nero fino a che non è soddisfatta della sua durezza, poi si gira voltandogli le spalle, si alza la corta gonnellina abbassandosi in fretta le mutandine e se lo guida all'ingresso della vulva già umida.

- Oooooohhhhhh, lo sento... Spingi Bibi, fottimi, fottimi forte. -

L'eccitazione di Natasha, bloccata dalla rudezza del ragazzo greco, si riaffaccia prepotente facendole spingere il bacino indietro, verso l'inguine dell'uomo, favorendone la penetrazione a fondo. Le mani dell'uomo sono sui suoi fianchi, li stringono per guidare il movimento che si fa sempre più veloce trasportando la ragazza verso il paradiso.

Geme forte Natasha, tanto che Arianna, eccitata dalla situazione venutasi improvvisamente a creare, si impaurisce e, a tentoni, cerca e trova la testa dell'amica, ponendole una mano sulla bocca a smorzare i versi sempre più alti che emette.

- AAAAHHHHHH, sto venendo, spingi Bibi, non fermarti .-

Natasha gode sentendosi molle sulle gambe, una scarica elettrica che le parte dall'inguine e le corre per la pelle fino alla testa che scuote nell'orgasmo. Arianna è sempre più eccitata, la sua mano stenta a tenere chiusa la bocca di Natasha, sente che le labbra di lei si impadroniscono delle sue dita, le leccano, le succhiano, le coprono di saliva. E' un'ulteriore scudisciata per i suoi sensi eccitati.
Non appena sente il corpo dell'amica rilassarsi tira verso di se l'uomo facendolo staccare dall'altra. Non le importa se lui voleva godere, le preme solo di sentire la sua carne tenera aprirsi sotto la durezza di lui. Febbrilmente si scende le mutandine, si appoggia di faccia al muro, sporge il culetto in fuori e tira ancora l'uomo verso di se. Bibi, strappato al caldo ricettacolo mentre era vicino al suo piacere, a tentoni individua la posizione della ragazza. Gli basta allungare le mani per sentire il corpo fremente di lei, seguirne i contorni, alzare la corta gonnellina ed entrare in lei di colpo, trovandola già bagnata e ricettiva. Stringe le mani sui fianchi e ricomincia a muoversi, sbattendo il corpo esile di lei contro il muro. Tocca ad Arianna gemere, in modo più sommesso dell'amica ma perfettamente udibile nel silenzio notturno. Non lo incita, non gli dice nulla, solo sporge il culetto indietro per sentirlo meglio, in un invito irresistibile che Bibi raccoglie muovendosi avanti e indietro con colpi cadenzati.
Sta per godere Arianna, da sola si copre la bocca per non urlare e sente la sua mano scostata da quella morbida, femminile, di Natasha. Poi due labbra la sostituiscono, l'asprezza del muro adesso è il morbido seno dell'amica, e Arianna mugola forte intrecciando la lingua con quella di lei, spingendo con ancora più forza indietro, il rumore dei corpi che si scontrano perfettamente udibile, la micina che palpita avvolgendo la carne dura che si muove veloce dentro di lei toccandole i punti più sensibili.

- Ragazze, sto per... -

Bibi è arrivato al limite, le contrazioni della vulva di Arianna intorno al cazzo teso vincono ogni sua resistenza. Si tira indietro per non goderle dentro, se lo prende in mano e sente, senza vedere, le labbra morbide di Natasha che gli si chiudono intorno alla punta.
Dopo che Arianna ha goduto, udendo l'avvertimento del nero, Natasha si inginocchia sul selciato umido cercando, sempre col solo ausilio del tatto, l'uccello pronto a sborrare. Lo trova e se ne impadronisce con la bocca, lo succhia con forza, la mano di lui che muovendosi le sbatte sulle labbra, e di colpo il seme caldo le invade la gola in dense ondate. Succhia fino a che non sente più gli schizzi, poi ingoia quel che lui le ha donato e passa la lingua sulla cappella in un'ultima intima carezza che fa rabbrividire l'uomo.
di
scritto il
2019-09-25
3 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Lo yacht 7

racconto sucessivo

Lo yacht 9
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.