L’avvocatessa calda

di
genere
etero

Avevo 20 anni quando la conobbi quell’estate.
Essendo un ragazzo di buona famiglia potevo permettermi di andare in vacanza in località direi abbastanza esclusive.
La vidi la prima volta una delle rarissime volte che andavo in spiaggia al mattino.
Era un gran bella figa,capelli lunghi mori alta 170 circa un bel sedere è un seno ben proporzionato al suo fisico.
Passava le giornate sola ,tutto il giorno in spiaggia lettino mare lettino mare.
Non l’avevo mai vista parlare con nessuno a parte al telefono.
Dall’accento doveva essere del nord Italia come me,ogni tanto i nostri sguardi si incrociavano.
Era bella mi piaceva se avessi potuto l’avrei scopata anche in spiaggia.
Una sera mi feci male ad una mano cadendo sugli scogli e mi ruppi un dito.
Che sfiga ero in vacanza con il dito rotto.
Una sera mentre aspettavo il mio turno in farmacia sentii una voce sconosciuta dietro di me chiedermi come stava il mio dito.
Mi girai, era lei con dei grossi occhiali da sole un vestito da spiaggia è un bel sorriso.
Imbarazzato perché non mi aspettavo di trovarla li le risposi che andava tutto bene anche se non era così.
E non sapendo cosa chiederle anche perché non la conoscevo le dissi “e tu perché sei qui.....???”
Mi rispose che aveva preso troppo sole e forse era meglio una crema che la proteggesse di più.
Allora a quel punto mi buttai nel chiederle se potevo offrirle un caffè siccome era stata gentile nel chiedermi le mie condizioni di salute.
Usciti dalla farmacia andammo in un bar non molto lontano e lì davanti ad una tazzina di caffè ebbi modo di conoscerla meglio.
Era un’avvocatessa di 33 anni aveva prenotato con largo anticipo l’hotel con il suo compagno,ma la storia tra di loro era finita e lei non voleva perdere l’anticipo all’hotel e le ferie soprattutto.
E quindi aveva deciso di farsi questa bella vacanza sola e in totale relax.
Con la strada spianata deciso di invitarla a bere una cosa la sera stessa.
Fortunatamente accetto,e per tutto la sera prima di andare a prenderla i dubbi mi passavano per la testa non sapevo che fare,provarci non provarci...finché non fui sotto il suo hotel...
Si presentò tutta tirata la squadrai come uno vecchio arrapato.
Era vestita con un bel sandalo nero una minigonna nera maglia fucsia in lino con scollatura davanti e i capelli legati con una coda alta.
Ero già innamorato.
Per tutta la sera girammo per locali senza una meta parlammo del più e del meno fino a quando al sesto gin tonic non mi scappi la mitica frase che cambio tutto....in meglio.
Forse volevo solo pensarla e la dissi ad alta voce ma mi scappo un “ sono davvero attratto da te”.
Rimasi in imbarazzo rosso ed in silenzio per un momento,poi lei mi sorrise mise una mano sulla mia e mi disse “anche io sono attratta da te, se no non avrei mai accettato di uscire stasera sono una donna non una ragazzina”
Non avevo parole giusto il tempo di avvicinarmi a lei che le nostre lingue erano già incrociate in un meraviglioso bacio.
Girammo ancora un ora circa per locali scambiandoci effusioni fino a quando mi invitò a farle compagnia in hotel.
Era molto scaltra sapeva bene i tempi di come chiedere le cose e quando.
Ovviamente non riuscì a far altro che annuire,non vedevo l’ora di togliermi i pantaloni...
Mi porto in camera da lei dove nel tragitto ci scambiammo effusioni ancora più spinte ormai quello che avrei visto del suo corpo da lì a poco già lo conoscevo.
Entrati in camera mi fece subito togliere la maglia e mi comincio a baciare i capezzoli,io le avevo infilato una mano nella maglia e tenevo in mano una sua tetta dentro il reggiseno.
Poi con l’abilità di un prestigiatore mi slaccio i pantaloni e li fece cadere ai miei piedi con le mutande...
E comincio un lavoro straordinario con la bocca.
Mai avevo provato nulla del genere eppure avevo già ricevuto innumerevoli pompini.
Con la punta della lingua da sotto mi accarezzava il cazzo e quando arrivava alla cappella la faceva scoparire per un momento nella sua bocca e poi scendeva accarezzandolo con le labbra socchiuse tornando indietro.
Con una mano mi accarezzava bene le palle che tremavano quasi dal piacere e dalla situazione eccitante che si era creata.
Ero in balia della bocca di quella donna.
Poi la sua mano comincio a masturbarmi lentamente scappellandolo bene per poi tenere solo la cappella in bocca.
Fu meraviglioso quando poi la mano ricomincio a massaggiarmi le palle per lasciare spazio alla sola bocca.
La tenevo per la coda dei capelli mentre con la bocca faceva avanti e indietro sul mio cazzo....
Rischiai quasi di venire subito, e quando mi vide bello pronto si alzò di scatto con il seno mezzo scoperto alzò la minigonna fino ai fianchi e abbasso quel micro perizoma che scalcio via,poi si mise a pecora in fondo al letto con la figa in bella vista.
La penetrai senza troppi problemi ero già troppo caldo,si toccava la figa rapidamente aveva voglia di venire.
La sbattevo più che potevo avevo paura di venire subito,aveva la faccia nel cuscino,la sentivo godere.
Poi ad un tratto la sentii mugolare che stava venendo,fu una liberazione così mi scaricai anche io dentro di lei....
Quasi mi vedevano le gambe.Mi staccai e mi misi sul divanetto di fronte al letto,dovevo riprendermi.
Lei rimasi forse un minuto o forse più in quella posizione.
Poi si alzò lentamente fini di spogliarsi del tutto e venne verso di me.
Aveva una faccia da cannibale...quella voleva ancora scopare.
Si sedette accanto a me e comincio ad accarezzarmi il cazzo che si era ammosciato dopo la sborrata.
Con uno sguardo da maiala mi guardò e mi disse “sai non sono mai stata con uno così giovane...ma sono sicura che mi farai divertire”
Il cazzo ricomicio a riprendere vita lei si mise a cavalcioni su di me,con una mano si allargò le labbra dell figa e si mise dentro il mio cazzo...
Mi butto la faccia tra le tette e comincio a calvalcare.
Per me fu un mezzo calvario quella situazione..
Ero talmente eccitato che sborrai di nuovo quel poco che avevo ancora.,mentre lei si massaggiava il clitoride e mi cavalcava con piacere
Continuava a ripetermi che voleva venire
Mi tenevo al suo culo mentre mi torturava usandomi come un dildo.
Finché non vidi la sua mano diminuire il ritmo del massaggio al clitoride il suo respiro diventare più affannoso e poco dopo stringere le gambe e con la sua figa che grondava piacere su di me...
Quando si alzò avevo il cazzo dolorante non riuscivo nemmeno più a tenerlo duro.
Potrei dire che aveva abusato di me,con mio immenso piacere.
Mi concesse almeno la doccia prima di congedarmi e darmi appuntamento al giorno successivo.
Non avevo mai provato nulla del genere specialmente perché diventai il suo toy boy...
scritto il
2019-11-03
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