Valentina ripetizioni 20
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dominazione
Valentina 20
Sottomessa competamente da due Mistress..... "PUTTANELLA RICORDATI CHE SABATO SEI INVITATA DI NUOVO ALLA FESTA.... PASSERÒ IO PER LA SCUOLA E TI LASCERÒ UN PACHETTINO..." l'ultimo whatsapp del mio padrone dice cosi. Un paio di giorni dopo passò per la scuola e mi consegnò il pacco. Troppo curiosa... corsi subito in bagno per vedere il contenuto del pacchetto, all'interno trovai un biglietto con delle istuzioni, un bellissimo completino tutto trasparente con dei fiorellini ricamati, color pesca chiaro, reggiseno, perizoma, reggicalze con relative calze color carne. Nel biglietto c'era scritto come dovevo vestirmi, e l'orario per il quale dovevo farmi trovare pronta...
Arrivò il sabato, solito bagno rinfrescante agli olii profumati, per essere fresca e profumata... per l'occasione indossai la divisa da brava scolaretta, gonna plissetata alla scozzese, camicetta bianca e cardigan. E sotto da troietta... puntualissimo arrivò il mio padrone all'appuntamento, mondai in macchina e subito fuori città arrivammo al casolare, ci venne ad aprire il cancello un signore anziano forse il fattore, questa volta non c'erano i maggiordomi ad accoglierci, ma era quasi deserto, c'erano solo due auto, ci venne ad aprire il portone un signore, entrammo e ci accompagnò in un sala, non quella dell'altra volta, il mio padrone mi lasciò sulla porta, entrai da sola in questa stanza c'era un bellissimo caminetto acceso, e sul divano sedute due belle signore ben vestite sulla quarantina, una di queste signore mi chiamò per nome. "VALENTINA VIENI NON RESTARE SULLA PORTA, NON TI MANGIAMO MICA..." mi avvicinai, e loro molto garbatamente mi misero a mio agio, mi fecero sedere in mezzo a loro, una si chiamava Anna e l'altra Laura, Anna infilandomi la mano sotto la gonna mi disse: " il tuo padrone ci ha parlato molto bene di te, e anche altre persone ci hanno ,parlato bene di te, sei una ragazza speciale..." Laura accarezzandomi il viso dolcemente, mi disse: " lo sai che siamo due mistress e il tuo padrone in via eccezzionale, ti ha concesso a noi per questa serata, possiamo fare di te quello che vogliamo." Quasi inpauritita feci con la testa un cenno di approvazione.... mi presero per mano e Anna mi disse: "dai vieni con noi, se e vero di quello che dicono di te, stasera ci divertiremo tantissimo.... entrammo in un salone illuminattissmo, con tante candele accese, dei divani, un letto grandissimo di quelli antichi, un tavolo, mi colpi due cose che non avevano a che fare con l'arredamento, una gabbia, e una X di legno vicino al muro, pensai subito che quella sala era adibita, al " salone delle torture..." Anna e Laura mi videro un po impaurita, mi rassicuravano iniziandomi a baciare e a spogliarmi, mi riempivano di complimenti per il mio fisico... Anna incominciò a tirar fuori da un baule un collare e me lo indossò, poi prese una forbice mi tagliò reggiseno e perizoma, lasciandomi solo reggicalze e calze. Laura mi fa girare con la faccia contro il muro, con una mano mi blocca le braccia dietro la schiena e comincia un’ispezione approfondita. Con la mano libera inizia a carezzarmi con vigore sulla pancia, lungo le cosce, tra le tette. Improvvisamente mi prende un capezzolo tra le dita e lo stringe forte. Mi fa un po male, lancio un gridolino ma mi piace essere usata e maltratta e subito la figa mi si incomincia a bagnare. Laura lascia il capezzolo, e con una gamba mi fa allargare i piedi, fino a che ho le gambe, molto aperte. Allora con la mano Laura scende lentamente verso la figa e m'infila in modo brutale due dita dentro. Sono veramente eccitata, anche se questa intrusione così improvvisa mi procura un certo dolore. Ma non posso fare a meno di godere.....Così come sono entrate, rapidamente le dita di Laura escono fuori. In un attimo me li ritrova in bocca: “leccale troia, senti come sono buone” come sempre ubbidisco. Vedo Anna che va a prendere qualcosa nel baule, Si tratta di una corda di canapa molto ruvida e nodosa. è la prima volta che vede una corda di quel tipo.
Anna si avvicina con la corda e mi lega in vita, abbastanza stretta. la gira dietro, di nuovo davanti, fa tre giri intorno al mio seno, a una a una e stringe le corde, il seno mi pare che sta per scoppiare, I capezzoloni diventano grossisimi, e durissimi come un marmo, mi piace.... emetto dei gridolini di piacere e dolore, poi la corda la passa in mezzo alle mie cosce e la tira su da davanti, fino a legarla alla parte che gira intorno alla vita. prima di fermarla, inizia a tirarle con decisione, con la corda che mi si insinua tra le grandi labbra della figa. Anna da un occhiata alla posizione della corda, la allenta e fa un nodo in una posizione ben precisa, quindi la tira di nuovo e la ferma. Ora mi trovo la corda legata stretta tutta sparita dentro alla mia figa, ma soprattutto si trova il nodo perfettamente in corrispondenza del clitoride. La presenza della corda mi fa provare sensazioni nuove ed estremamente contrastanti: fastidio, eccitazione, stimolazione continua ai limiti del dolore. Vidi Anna andare verso il baule, e tornò con delle mollette da bucato in mano e dei pezzi di spago. In un attimo mi trovo con due mollette sui capezzoli e due sulle labbra della figa. Ogni molletta aveva uno spago, che vennero legati tutto insieme, mettendole in trazione tra loro tanto i capezzoli che le parti esterne della mia figa, che così doveva essere tutta allargata ed esposta. Una quinta molletta, infine, mi viene applicata al mio clitoride e legata con lo spago all'anello del mio collare. Mettendola in trazione quest’ultima molletta, io dovevo stare con la testa fortemente piegata in avanti, in una posizione faticosa e innaturale.
Non solo le mollette mi procuravano un dolore sordo che si irradiava in tutto il corpo, ma appena mi muovevo in un qualsiasi modo tutti i miei punti più sensibili erano devastati dalla trazione che gli spaghi esercitavano. Mi misero un guinzaglio all'anello del collare, e combinata in quel modo mi fecero girare per il salone per un bel po, Camminare con quella corda piantata nella figa una vera tortura. La corda si muoveva ad ogni mio passo e strusciava con forza il nodo sul clitoride, facendomi male, e facendomi eccitare moltissimo. Tirandomi con il guinzaglio uscimmo dal salone, ed entrammo in un altra stanza, dove seduti vicino al caminetto c'èrano il signore che ci venne ad aprire il portone, e il vecchio che ci aprii il cancello, “che dite vi garba la nuova schiavetta?” mettendosi la mano sulla patta dei pantaloni, risposero.
“si ci piace sembra molto gradevole e sfiziosa...” mi fecero avvicinare a quei due e Anna con voce autoritaria mi disse:
“ troia tira fuori I cazzi dei nonnetti e prendili in bocca....” ubbidii imediatamente, m'inginochiai e a uno a uno glieli tirai fuori e accennai un pompino sui cazzi mosci dei nonnetti... dopo un cinque minuti di ciucciamento dei cazzi mosci dei nonnetti, anche mosci avevano una notevole dimensione...sentii Laura che mi disse “troia vedo che sei brava anche con la bocca adesso andiamo di la, con I nonnetti finirai dopo....” Laura tirandomi con il guinzaglio ci spostammo di nuovo nel salone, adesso la mia figa è un vero lago di umori, al punto che temo che possa gocciolare lungo le cosce. Ma la corda mi fa da pannolino, assorbe tutti I miei umori e diventa sempre più morbida e meno aggressiva. Insomma, il fastidio si sta tramutando in un massaggio continuo e vigoroso alla figa e al clitoride. Anche solo camminare lentamente mi sento il piacere crescermi dentro. Solo che non lo può far vedere, ad un certo punto non ce la faccio più, l’orgasmo è ormai vicino mi fermo e mi accascio per terra... “Troia, ti sei eccitata hai avuto un orgasmo vero?” feci cenno con la testa di si. Anna prese dal baule la gag ball,il morso della palla, e me lo indossa, vidi Laura che in mano aveva un frustino, con il quale mi accarezzava quasi con dolcezza la mia pelle. Avevo gli occhi chiusi dal piacere che le carezze del frustino mi cominciavano a dare. Da carezze delicate, però, in breve quelle carezze divennero più vere e più spinte,potenti, sui capezzoli, sulla fica, in mezzo alla pancia. Spinte che mi deformavano localmente la pelle e che mi strappavano mugolii e lamenti fortissimi. Poi iniziò a colpirmi sempre negli stessi punti più sensibili. Mi lamentava ad ogni colpo e cercava di chiudere le gambe ogni volta che il frustino mi centrava il clitoride. Ancora una volta, però, la mia espressione era di chi in realtà sta desiderando fortemente proprio quello che stava accadendo. I miei occhi languidi e i miei lamenti di piacere tradivano la mia eccitazione, anche se ogni tanto sotto i colpi più forti mi scappava anche qualche urlo di dolore. I capezzoloni erano diventati grossissimi, dritti e duri e svettavano verso l’alto, tutti arrossati e gonfi. E ugualmente anche il clitoride ormai era talmente eretto e gonfio da sporgere praticamente dalle labbra della figa. Ma la cosa più sconcertante erano gli umori che copiosi colavano lungo le mie cosce imbrattando tutte le calze. Anna si rivolse a Laura, “guarda come gode questa troia, l'avevano detto che era una vacca da monta... ma adesso vogliamo godere anche noi...” vidi Laura che apri un armadio e prese uno strumento tipo cuscino di pelle nera, con sopra un notevole cazzo di gomma, lo posizionò per terra e mi fecero sedere sopra, sparii immediatamente nella mia figa allagata... capii che era un vibratore, aveva anche diversi livelli di velocità, Laura lo mise in funzione, prima a una velocità bassa, e poi pian piano aumentava la velocità.... godevo tantissimo.... come una vacca da monta, Anna dal baule prese uno strano strapon mai visto prima, era corto ma grossisimo con una cappella enorme, capii cos'era quando me lo fece indossare, mi tolse il morso della palla dalla bocca, e mi mise questo tipo di strapon.... fu Laura a provarlo per prima, si posizionò di fronte al mio viso con lo strapon, e Anna gli alzò la gonna e abbassò il perizoma, era allagata anche la figa di Laura, perchè quel cazzone di gomma spari imeddiatamente tutto dentro senza incontrare nessuna difficoltà... e io con la testa muovevo quel cazzone nella figa di Laura, “Puttana più veloce e più forte” più la mia testa si muoveva più forte, più Laura ansimava più forte, la figa sbrodolava di umori, anche la mia figa sbrodolava di umori, perchè Anna aveva aumentato la velocità di quel cazzo di gomma che cavalcavo.... Anna mi tirò indietro la testa, e fece uscire quel cazzone di gomma dalla figa di Laura, poi Anna infilò prima due e poi tre dita nella figa di Laura, roccolse un po di umori e glieli spalmò sul buco del culo, massaggiandolo dolcemente c'infilò prima due e poi anche il terzo dito, mi fece avvicinare con la testa e con la mano sulla nuca, mi guidò sul buco del culo di Laura, e con un colpo secco sulla mia testa introdusse quel cazzone con la cappella enorme, nel buco del culo di Laura, questa volta Laura emise un urlo di dolore forte, però pian piano che io li stantuffavo il culo, il dolore si attenuava...
diventarono urletti di dolore e piacere..... mentre con la testa e il cazzone mi scopavo il culo di Laura, vidi Anna che si alzava la gonna e con mio stupore, vedevo che indossava un doppio dildo, aveva sempre avuto sia la figa che il culo occupato per tutto il tempo che ci eravamo incontrati... si avvicinò vicino a me mi spostò la testa dal culo di Laura, tirando fuori il cazzone, e me lo sfilò dalla testa, Anna si tolse il doppio dildo grondante di umori e me lo fece leccare tutto, sentii Laura dirmi.”Puttana mi hai fatto un po male, ma mi è piaciuto tantissimo, adesso da brava schiavetta puliscici la figa e il buco del culo a me e Anna,” e io da brava schiavetta, mi pappai tutti gli umori dalla figa e dal buco del culo, di tutte e due... appena finii di pulire con la lingua fino a l'ultima goccia, Anna mi disse, “Valentina sei stata bravissima... avevano ragione, che saresti stata una schiavetta ubbidiente....” ribattè Laura “Proprio brava ma adesso ci sono I nonneti con tutto questo tempo sicuramente gli saranno venuti I cazzi duri, ti va di farli sfogare un po? Con la testa feci segno di si... Mi tolsero tutte mollette, le corde, delicatamente e mi baciarono dolcemente ogni parte del mio corpo....
" Siamo sicure che ci divertiremo ancora tantissimo insieme vero?" Feci segno con la testa di sii... mi accompagnavano nell'altra stanza, dove c'erano i nonnetti che di fronte al caminetto imperterriti continuavano a menarsi il cazzo... raggiungendo una discreta consistenza... Laura disse, " Trattatemela bene Valentina, perché è una ragazza speciale....."
Mi avvicinai e in una mano uno, nell'altra l'altro iniziai dolcemente a segarli... loro intanto delicatamente mi accarezzavamo dappertutto... con quelle manoni grandi, due dita incominciavano ad aprirmi le grandi labbra. L'altro con un dito costatava elasticità del mio buco del culo... favoriti dai miei umori sgorgogliati prima, le dita non trovavano nessuna difficoltà ad entrare e uscire dalla mia figa e dal mio culo... un piacere immenso ricevere questo trattamento, di fronte al caminetto. Il più vecchio mi disse. " Ci credo che sei speciale, due capezzoloni cosi non lo mai visti nella mia vita." I miei capezzoli gia erano grandi, dopo il che il mio seno era stato legato, e il trattamento ricevuto con le mollette da bucato e il filo di spago in tensione, le areole e i capezzoli erono diventati enormi e violaceii... come due grosse ciliegie. Il nonnetto subito si appiccico come un neonato che ciuccia il latte al seno materno, anche se mi faceva un po male lo feci ciucciare mi faceva una tenerezza... dopo un po m'inginocchiai e a turno gli presi le cappelle in bocca, gli lucidavo le cappelle a dovere... quello con il cazzo più duro ha voluto che mi sedessi sopra di lui, glielo presi in mano e lo indirizzai nella figa, entrò tutto dentro, con le mani si aggrappava al mio seno, un su e giù molto piacevole, godevo di nuovo.... quando mi fermavo il nonnetto mi strizzava i capezzoloni e mi scopava la bocca con il cazzo moscio, quello più giovane che m'impalava la figa, mi sussurro nell'orecchio. " Lo prendi nel culo?" Senza farmelo ripetere, mi alzai, con la mano me lo sfilai dalla figa, mi bagnai il buchetto con un po di saliva, lo presi di nuovo in mano, e puntai la cappella sul buco del culo, e pian piano mi sedetti sopra fino a farmelo entrare tutto nel culo, sentii una bella consistenza.... quattro cinque su e giù, che sentii un lunghissimo rantolo di piacere, mi aveva sborrato nel culo adesso scivolava meglio, lubrificato con la sborra... mi sfilai e il cazzo fece da tappo, come lo tolsi la sborra mi Colò tutta nell'interno coscia... volevo far venire anche il nonnetto m'inginocchiai e glielo presi in bocca, non sapevo se ci sarei riuscita a farlo venire, aveva il cazzo moscio, ci misi tutto il mio impegno per un succolento pompino, il nonnetto gemeva, ad un tratto sentii un lamento, un rantolo strozzato, la mia bocca si riempi al inverosimile, di un liquido biancastro liscio, non la solita sborra pastosa, secondo me era sperma mista a urina, con un po di difficoltà la ingoiai quasi tutta, ma un po mi usci dai lati della bocca... il nonnetto mi guardò negli occhi, ridendo e con aria soddisfatta, mi diede un buffetto sulla guancia mi disse."Piccolina sei stata brava.... la stanza a fianco c'è il tuo padrone che ti aspetta" uscii e entrai nell'altra stanza, c'era il mio padrone seduto su una poltrona con i miei vestiti, mi avvicinai lui si alzò, e mi diede un bacio sulla fronte e mi disse. "Puttanella stai facendo scalpore, le mie amiche mi hanno parlato molto bene di te... sei bravissima in tutti i senzi... brava continua cosi che ci divertiremo tantissimo, dai adesso vestiti che ti accompagno a casa."
Sottomessa competamente da due Mistress..... "PUTTANELLA RICORDATI CHE SABATO SEI INVITATA DI NUOVO ALLA FESTA.... PASSERÒ IO PER LA SCUOLA E TI LASCERÒ UN PACHETTINO..." l'ultimo whatsapp del mio padrone dice cosi. Un paio di giorni dopo passò per la scuola e mi consegnò il pacco. Troppo curiosa... corsi subito in bagno per vedere il contenuto del pacchetto, all'interno trovai un biglietto con delle istuzioni, un bellissimo completino tutto trasparente con dei fiorellini ricamati, color pesca chiaro, reggiseno, perizoma, reggicalze con relative calze color carne. Nel biglietto c'era scritto come dovevo vestirmi, e l'orario per il quale dovevo farmi trovare pronta...
Arrivò il sabato, solito bagno rinfrescante agli olii profumati, per essere fresca e profumata... per l'occasione indossai la divisa da brava scolaretta, gonna plissetata alla scozzese, camicetta bianca e cardigan. E sotto da troietta... puntualissimo arrivò il mio padrone all'appuntamento, mondai in macchina e subito fuori città arrivammo al casolare, ci venne ad aprire il cancello un signore anziano forse il fattore, questa volta non c'erano i maggiordomi ad accoglierci, ma era quasi deserto, c'erano solo due auto, ci venne ad aprire il portone un signore, entrammo e ci accompagnò in un sala, non quella dell'altra volta, il mio padrone mi lasciò sulla porta, entrai da sola in questa stanza c'era un bellissimo caminetto acceso, e sul divano sedute due belle signore ben vestite sulla quarantina, una di queste signore mi chiamò per nome. "VALENTINA VIENI NON RESTARE SULLA PORTA, NON TI MANGIAMO MICA..." mi avvicinai, e loro molto garbatamente mi misero a mio agio, mi fecero sedere in mezzo a loro, una si chiamava Anna e l'altra Laura, Anna infilandomi la mano sotto la gonna mi disse: " il tuo padrone ci ha parlato molto bene di te, e anche altre persone ci hanno ,parlato bene di te, sei una ragazza speciale..." Laura accarezzandomi il viso dolcemente, mi disse: " lo sai che siamo due mistress e il tuo padrone in via eccezzionale, ti ha concesso a noi per questa serata, possiamo fare di te quello che vogliamo." Quasi inpauritita feci con la testa un cenno di approvazione.... mi presero per mano e Anna mi disse: "dai vieni con noi, se e vero di quello che dicono di te, stasera ci divertiremo tantissimo.... entrammo in un salone illuminattissmo, con tante candele accese, dei divani, un letto grandissimo di quelli antichi, un tavolo, mi colpi due cose che non avevano a che fare con l'arredamento, una gabbia, e una X di legno vicino al muro, pensai subito che quella sala era adibita, al " salone delle torture..." Anna e Laura mi videro un po impaurita, mi rassicuravano iniziandomi a baciare e a spogliarmi, mi riempivano di complimenti per il mio fisico... Anna incominciò a tirar fuori da un baule un collare e me lo indossò, poi prese una forbice mi tagliò reggiseno e perizoma, lasciandomi solo reggicalze e calze. Laura mi fa girare con la faccia contro il muro, con una mano mi blocca le braccia dietro la schiena e comincia un’ispezione approfondita. Con la mano libera inizia a carezzarmi con vigore sulla pancia, lungo le cosce, tra le tette. Improvvisamente mi prende un capezzolo tra le dita e lo stringe forte. Mi fa un po male, lancio un gridolino ma mi piace essere usata e maltratta e subito la figa mi si incomincia a bagnare. Laura lascia il capezzolo, e con una gamba mi fa allargare i piedi, fino a che ho le gambe, molto aperte. Allora con la mano Laura scende lentamente verso la figa e m'infila in modo brutale due dita dentro. Sono veramente eccitata, anche se questa intrusione così improvvisa mi procura un certo dolore. Ma non posso fare a meno di godere.....Così come sono entrate, rapidamente le dita di Laura escono fuori. In un attimo me li ritrova in bocca: “leccale troia, senti come sono buone” come sempre ubbidisco. Vedo Anna che va a prendere qualcosa nel baule, Si tratta di una corda di canapa molto ruvida e nodosa. è la prima volta che vede una corda di quel tipo.
Anna si avvicina con la corda e mi lega in vita, abbastanza stretta. la gira dietro, di nuovo davanti, fa tre giri intorno al mio seno, a una a una e stringe le corde, il seno mi pare che sta per scoppiare, I capezzoloni diventano grossisimi, e durissimi come un marmo, mi piace.... emetto dei gridolini di piacere e dolore, poi la corda la passa in mezzo alle mie cosce e la tira su da davanti, fino a legarla alla parte che gira intorno alla vita. prima di fermarla, inizia a tirarle con decisione, con la corda che mi si insinua tra le grandi labbra della figa. Anna da un occhiata alla posizione della corda, la allenta e fa un nodo in una posizione ben precisa, quindi la tira di nuovo e la ferma. Ora mi trovo la corda legata stretta tutta sparita dentro alla mia figa, ma soprattutto si trova il nodo perfettamente in corrispondenza del clitoride. La presenza della corda mi fa provare sensazioni nuove ed estremamente contrastanti: fastidio, eccitazione, stimolazione continua ai limiti del dolore. Vidi Anna andare verso il baule, e tornò con delle mollette da bucato in mano e dei pezzi di spago. In un attimo mi trovo con due mollette sui capezzoli e due sulle labbra della figa. Ogni molletta aveva uno spago, che vennero legati tutto insieme, mettendole in trazione tra loro tanto i capezzoli che le parti esterne della mia figa, che così doveva essere tutta allargata ed esposta. Una quinta molletta, infine, mi viene applicata al mio clitoride e legata con lo spago all'anello del mio collare. Mettendola in trazione quest’ultima molletta, io dovevo stare con la testa fortemente piegata in avanti, in una posizione faticosa e innaturale.
Non solo le mollette mi procuravano un dolore sordo che si irradiava in tutto il corpo, ma appena mi muovevo in un qualsiasi modo tutti i miei punti più sensibili erano devastati dalla trazione che gli spaghi esercitavano. Mi misero un guinzaglio all'anello del collare, e combinata in quel modo mi fecero girare per il salone per un bel po, Camminare con quella corda piantata nella figa una vera tortura. La corda si muoveva ad ogni mio passo e strusciava con forza il nodo sul clitoride, facendomi male, e facendomi eccitare moltissimo. Tirandomi con il guinzaglio uscimmo dal salone, ed entrammo in un altra stanza, dove seduti vicino al caminetto c'èrano il signore che ci venne ad aprire il portone, e il vecchio che ci aprii il cancello, “che dite vi garba la nuova schiavetta?” mettendosi la mano sulla patta dei pantaloni, risposero.
“si ci piace sembra molto gradevole e sfiziosa...” mi fecero avvicinare a quei due e Anna con voce autoritaria mi disse:
“ troia tira fuori I cazzi dei nonnetti e prendili in bocca....” ubbidii imediatamente, m'inginochiai e a uno a uno glieli tirai fuori e accennai un pompino sui cazzi mosci dei nonnetti... dopo un cinque minuti di ciucciamento dei cazzi mosci dei nonnetti, anche mosci avevano una notevole dimensione...sentii Laura che mi disse “troia vedo che sei brava anche con la bocca adesso andiamo di la, con I nonnetti finirai dopo....” Laura tirandomi con il guinzaglio ci spostammo di nuovo nel salone, adesso la mia figa è un vero lago di umori, al punto che temo che possa gocciolare lungo le cosce. Ma la corda mi fa da pannolino, assorbe tutti I miei umori e diventa sempre più morbida e meno aggressiva. Insomma, il fastidio si sta tramutando in un massaggio continuo e vigoroso alla figa e al clitoride. Anche solo camminare lentamente mi sento il piacere crescermi dentro. Solo che non lo può far vedere, ad un certo punto non ce la faccio più, l’orgasmo è ormai vicino mi fermo e mi accascio per terra... “Troia, ti sei eccitata hai avuto un orgasmo vero?” feci cenno con la testa di si. Anna prese dal baule la gag ball,il morso della palla, e me lo indossa, vidi Laura che in mano aveva un frustino, con il quale mi accarezzava quasi con dolcezza la mia pelle. Avevo gli occhi chiusi dal piacere che le carezze del frustino mi cominciavano a dare. Da carezze delicate, però, in breve quelle carezze divennero più vere e più spinte,potenti, sui capezzoli, sulla fica, in mezzo alla pancia. Spinte che mi deformavano localmente la pelle e che mi strappavano mugolii e lamenti fortissimi. Poi iniziò a colpirmi sempre negli stessi punti più sensibili. Mi lamentava ad ogni colpo e cercava di chiudere le gambe ogni volta che il frustino mi centrava il clitoride. Ancora una volta, però, la mia espressione era di chi in realtà sta desiderando fortemente proprio quello che stava accadendo. I miei occhi languidi e i miei lamenti di piacere tradivano la mia eccitazione, anche se ogni tanto sotto i colpi più forti mi scappava anche qualche urlo di dolore. I capezzoloni erano diventati grossissimi, dritti e duri e svettavano verso l’alto, tutti arrossati e gonfi. E ugualmente anche il clitoride ormai era talmente eretto e gonfio da sporgere praticamente dalle labbra della figa. Ma la cosa più sconcertante erano gli umori che copiosi colavano lungo le mie cosce imbrattando tutte le calze. Anna si rivolse a Laura, “guarda come gode questa troia, l'avevano detto che era una vacca da monta... ma adesso vogliamo godere anche noi...” vidi Laura che apri un armadio e prese uno strumento tipo cuscino di pelle nera, con sopra un notevole cazzo di gomma, lo posizionò per terra e mi fecero sedere sopra, sparii immediatamente nella mia figa allagata... capii che era un vibratore, aveva anche diversi livelli di velocità, Laura lo mise in funzione, prima a una velocità bassa, e poi pian piano aumentava la velocità.... godevo tantissimo.... come una vacca da monta, Anna dal baule prese uno strano strapon mai visto prima, era corto ma grossisimo con una cappella enorme, capii cos'era quando me lo fece indossare, mi tolse il morso della palla dalla bocca, e mi mise questo tipo di strapon.... fu Laura a provarlo per prima, si posizionò di fronte al mio viso con lo strapon, e Anna gli alzò la gonna e abbassò il perizoma, era allagata anche la figa di Laura, perchè quel cazzone di gomma spari imeddiatamente tutto dentro senza incontrare nessuna difficoltà... e io con la testa muovevo quel cazzone nella figa di Laura, “Puttana più veloce e più forte” più la mia testa si muoveva più forte, più Laura ansimava più forte, la figa sbrodolava di umori, anche la mia figa sbrodolava di umori, perchè Anna aveva aumentato la velocità di quel cazzo di gomma che cavalcavo.... Anna mi tirò indietro la testa, e fece uscire quel cazzone di gomma dalla figa di Laura, poi Anna infilò prima due e poi tre dita nella figa di Laura, roccolse un po di umori e glieli spalmò sul buco del culo, massaggiandolo dolcemente c'infilò prima due e poi anche il terzo dito, mi fece avvicinare con la testa e con la mano sulla nuca, mi guidò sul buco del culo di Laura, e con un colpo secco sulla mia testa introdusse quel cazzone con la cappella enorme, nel buco del culo di Laura, questa volta Laura emise un urlo di dolore forte, però pian piano che io li stantuffavo il culo, il dolore si attenuava...
diventarono urletti di dolore e piacere..... mentre con la testa e il cazzone mi scopavo il culo di Laura, vidi Anna che si alzava la gonna e con mio stupore, vedevo che indossava un doppio dildo, aveva sempre avuto sia la figa che il culo occupato per tutto il tempo che ci eravamo incontrati... si avvicinò vicino a me mi spostò la testa dal culo di Laura, tirando fuori il cazzone, e me lo sfilò dalla testa, Anna si tolse il doppio dildo grondante di umori e me lo fece leccare tutto, sentii Laura dirmi.”Puttana mi hai fatto un po male, ma mi è piaciuto tantissimo, adesso da brava schiavetta puliscici la figa e il buco del culo a me e Anna,” e io da brava schiavetta, mi pappai tutti gli umori dalla figa e dal buco del culo, di tutte e due... appena finii di pulire con la lingua fino a l'ultima goccia, Anna mi disse, “Valentina sei stata bravissima... avevano ragione, che saresti stata una schiavetta ubbidiente....” ribattè Laura “Proprio brava ma adesso ci sono I nonneti con tutto questo tempo sicuramente gli saranno venuti I cazzi duri, ti va di farli sfogare un po? Con la testa feci segno di si... Mi tolsero tutte mollette, le corde, delicatamente e mi baciarono dolcemente ogni parte del mio corpo....
" Siamo sicure che ci divertiremo ancora tantissimo insieme vero?" Feci segno con la testa di sii... mi accompagnavano nell'altra stanza, dove c'erano i nonnetti che di fronte al caminetto imperterriti continuavano a menarsi il cazzo... raggiungendo una discreta consistenza... Laura disse, " Trattatemela bene Valentina, perché è una ragazza speciale....."
Mi avvicinai e in una mano uno, nell'altra l'altro iniziai dolcemente a segarli... loro intanto delicatamente mi accarezzavamo dappertutto... con quelle manoni grandi, due dita incominciavano ad aprirmi le grandi labbra. L'altro con un dito costatava elasticità del mio buco del culo... favoriti dai miei umori sgorgogliati prima, le dita non trovavano nessuna difficoltà ad entrare e uscire dalla mia figa e dal mio culo... un piacere immenso ricevere questo trattamento, di fronte al caminetto. Il più vecchio mi disse. " Ci credo che sei speciale, due capezzoloni cosi non lo mai visti nella mia vita." I miei capezzoli gia erano grandi, dopo il che il mio seno era stato legato, e il trattamento ricevuto con le mollette da bucato e il filo di spago in tensione, le areole e i capezzoli erono diventati enormi e violaceii... come due grosse ciliegie. Il nonnetto subito si appiccico come un neonato che ciuccia il latte al seno materno, anche se mi faceva un po male lo feci ciucciare mi faceva una tenerezza... dopo un po m'inginocchiai e a turno gli presi le cappelle in bocca, gli lucidavo le cappelle a dovere... quello con il cazzo più duro ha voluto che mi sedessi sopra di lui, glielo presi in mano e lo indirizzai nella figa, entrò tutto dentro, con le mani si aggrappava al mio seno, un su e giù molto piacevole, godevo di nuovo.... quando mi fermavo il nonnetto mi strizzava i capezzoloni e mi scopava la bocca con il cazzo moscio, quello più giovane che m'impalava la figa, mi sussurro nell'orecchio. " Lo prendi nel culo?" Senza farmelo ripetere, mi alzai, con la mano me lo sfilai dalla figa, mi bagnai il buchetto con un po di saliva, lo presi di nuovo in mano, e puntai la cappella sul buco del culo, e pian piano mi sedetti sopra fino a farmelo entrare tutto nel culo, sentii una bella consistenza.... quattro cinque su e giù, che sentii un lunghissimo rantolo di piacere, mi aveva sborrato nel culo adesso scivolava meglio, lubrificato con la sborra... mi sfilai e il cazzo fece da tappo, come lo tolsi la sborra mi Colò tutta nell'interno coscia... volevo far venire anche il nonnetto m'inginocchiai e glielo presi in bocca, non sapevo se ci sarei riuscita a farlo venire, aveva il cazzo moscio, ci misi tutto il mio impegno per un succolento pompino, il nonnetto gemeva, ad un tratto sentii un lamento, un rantolo strozzato, la mia bocca si riempi al inverosimile, di un liquido biancastro liscio, non la solita sborra pastosa, secondo me era sperma mista a urina, con un po di difficoltà la ingoiai quasi tutta, ma un po mi usci dai lati della bocca... il nonnetto mi guardò negli occhi, ridendo e con aria soddisfatta, mi diede un buffetto sulla guancia mi disse."Piccolina sei stata brava.... la stanza a fianco c'è il tuo padrone che ti aspetta" uscii e entrai nell'altra stanza, c'era il mio padrone seduto su una poltrona con i miei vestiti, mi avvicinai lui si alzò, e mi diede un bacio sulla fronte e mi disse. "Puttanella stai facendo scalpore, le mie amiche mi hanno parlato molto bene di te... sei bravissima in tutti i senzi... brava continua cosi che ci divertiremo tantissimo, dai adesso vestiti che ti accompagno a casa."
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