Vacanza con la figlia. Quattro.
di
Tibet
genere
etero
Patty.
Mi addormento per svegliarmi poco dopo.
Un senso anomalo di inquietudine e di solitudine, ma dov'è questo maledetto uomo? Ora che avrei bisogno di lui, di sentire il suo calore, il suo odore! Di parlargli.
Al solito! Non è mai stato presente nella mia vita, l'ho visto si e no un mese all'anno fino al divorzio e poi? Saltuariamente, insomma è un vero estraneo. Vero anche che non mi ha fatto mancare mai nulla, ogni mia richiesta era esaudita e che... verità per verità, fu la mia dolce mammina a chiedere la separazione. Ma fare la “vedova bianca”? La compagna di un uomo sempre via per lavoro? Non era per lei, non ne aveva la vocazione, un certo giorno, io avevo dieci anni, mi sono trovata un uomo in casa, ma probabile che si desse da fare anche prima!
-Ecco il mio nuovo compagno!-
Per fortuna che almeno non mi disse: “il tuo nuovo papà”!
Il primo, lunga la serie, no... mammina?
Beh... ammetto di essere troia ma forse qualcosa ho preso da te. Non credi?
E lo sai... che i tuoi compagni tentavano di scoparmi? Quasi tutti! L'avresti mai immaginato? O l'hai volutamente ignorato? Per egoismo?
Lui? E' il suo lavoro... non ricordo neanche tutti i posti dai quali mi scriveva... Canada, Indonesia, America del sud, Cina, Australia e ancora altri posti comunque posizionati nel nulla.
Ho freddo... vorrei che mi stringesse fra le braccia, che mi rassicurasse e invece? Quel bastardo figlio di cagna starà scopando quella tardona!
Passa il tempo e mi incazzo sempre di più!
La mente inizia ad immaginare... lui e questa, lui che la scopa e gode! Lei che urla!
Fanculo, Victor!
Ho voglia di levarti gli occhi! Padre porco e degenerato! Non pensi a tua figlia?
Eccolo, finalmente!
Lo sento entrare... ma quanto puzza? Questo sa della figa di quella puttana!
-Ma dove cazzo sei stato? E' tutta la notte che ti aspetto!-
E' anche mezzo ubriaco... 'sto bastardo.
-Ti prego Patrizia, ogni discussione domani, ok? Non vedo l'ora di stendermi!-
-Ma cosa hai fatto? Puzzi come il cesso di un bordello!-
-Ma cosa vuoi che abbia fatto? Ho scopato! S.c.o.p.a.t.o. Ok? Ho bevuto! Tu ne sai qualcosa, no?-
Si toglie la maglietta e si butta sul letto. Si addormenta istantaneamente... o sviene?
Ma che bastardo senza sentimento! Non voglio considerarlo! Lo odio!
Ho bisogno di affetto... o di scopare? Sono gelosa o solo indispettita di essere messa in secondo piano?
So che ho freddo e mi spalmo sul suo corpo e tiro su di noi il lenzuolo, una mia tetta preme sul suo petto, una mia gamba è fra le sue, lo accarezzo... mi piace quel suo pelo maschio sul petto, mi piace l'odore forte del suo corpo, di uomo... di sudore acre. Gli cerco la bocca... ma cazzo! E' una vera fogna! Sa di tutto il peggio possibile! Ma avrà leccato il culo sporco smerdato di quella puttana? Metto la mano nel suo bermuda... lo trovo, è ancora bagnato, lo accarezzo, lo scappello, porto le dita al naso, sa... di sborra... sa di figa.
Sto strofinandomi sulla sua coscia, il suo pelo ispido mi stimola il clito, insisto... ora il movimento è determinato, veloce.
Cazzo... ho bisogno di un orgasmo! Ho bisogno di godere! Strofino sempre più forte... lo sento arrivare!
Uhhhhhhhhhhhhhhhh!
Cazzo... si!!
Aspetto di lasciar svanire gli spasmi dell'orgasmo, mi metto una sua mano fra le cosce, a contatto e mi addormento... finalmente!
Victor.
Quando mi risveglio mi sento di merda.
Ma cosa ho bevuto? Fiele di serpente? D'acchito penso di avere su di me ancora Marina... ma realizzo subito che è Patrizia! Nuda... ho la mano fra le sue cosce e ho il cazzo duro. Cosa è successo? Non quello che temo, vero? Ero ubriaco e ho fatto cosa? Ah... no! Marina mi ha davvero svuotato in quella lunga interminabile sessione di sesso sfrenato! Di quello sono sicuro! Adesso sono eccitato ma è la solita erezione mattutina.
Mi libero vado nel minuscolo bagno. Ma a chi appartiene quella faccia che vedo allo specchio?
Svuoto la vescica, mi sciacquo il viso, ho bisogno di una doccia ma intendo farla ai bagni del campeggio, mi lavo la bocca che fa schifo.
Ho fame... è mezzogiorno passato. Torno da Patrizia, si è scoperta completamente e ora è nuda, il suo culo è ancora appena arrossato.
Cazzo, se è bella! Ma è una ammirazione fine a se stessa, del bello, non il desiderio sessuale! Accarezzo la sua pelle di raso per il gusto di sentirne la levigatezza.
Cerco di svegliarla, ottengo solo un mugolio di protesta...
-Patrizia... ti aspetto al ristorante! Ho fame... vedi di sbrigarti!-
Sono al secondo pastis, ho appena ordinato una buorride provenzale per due e triglie impanate e per restare in tema regionale una bottiglia di Còtes de Provence, quando arriva.
-Ma che brutto viso... Patrizia, che succede?-
-Ti odio...-
-Che peccato! E io che invece ti adoro? Su siediti... che arriva da mangiare! Ho una fame!-
-Eccerto! Con tutto quello scopare che fai? E a me... ci pensi? Mi lasci sempre sola!-
-Non mi sembra affatto che tu lo sia, hai un mucchio di ammiratori, hai Matilde...-
-Quella troia...-
-Su... conosci la buorride? Assomiglia al nostro brodetto...
Disdegna ma per poi abbuffarsi senza rispetto!
Passo tutto il pomeriggio sul lettino da spiaggia. Passa Marina... mi chiedo io se ho voglia di lei, uhm... non subito, mi chiede se vado con loro a una festa, rifiuto...
Passa Matilde... ma che bel culo ha! Magra, ma il culo? Da lasciarci gli occhi!
Patrizia? E chi sa dov'è andata...
Mi appisolo, mi risveglio, la sera mi trova ancora in spiaggia. Bevo qualcosa, mi guardo in giro, ceno... e mi ritiro nel camper.
Patty.
Sono ancora incazzata con lui!
Ma possibile che non mi desideri più? Per una sciocca presunzione etica? Ma se non potremmo essere più estranei di così, lui e io! Nei miei ventuno anni saremo stati assieme... che ne so? Qualche mese?
Lo odio e mi nasce la voglia di vendicarmi di lui e del mondo tutto!
Vedo Matilde... mi sorride e fa un cenno, si struscia addosso ad un moraccione ballando la salsa, fanculo... puttana! Io resto seduta al bancone bar del lido sorseggiando un tè freddo sotto le lanterne colorate.
Mi guardo intorno, osservo quella calca di giovani scatenati e in lontananza una sagoma maschile mi fa un cenno con la birra che stringe in mano.
Lo conosco? No, mai visto! Ma è un bel tipo, gli sorrido.
Si scansa dal muro a cui era poggiato e noto la sua chioma mossa e fluente su un volto lineare, gli occhi scuri come la notte e una lieve barba che gli contorna delle labbra carnose.
E’ alto, il fisico è snello e la carnagione abbronzata.
Si siede sullo sgabello vicino a me.
In un sorso svuoto il poco contenuto del bicchiere. Il ghiaccio scivola sul fondo e lo accompagno coi movimenti del polso.
Mi volto, lo osservo, mi sorride.
Si chiama Alfred. E’ un ragazzo socievole e ha un non so che di seducente… sarà il suo sguardo o il suo modo di fare, non so. Per un po’ scordo quanto odio Vic!
Mi sfiora la mano, mi sorride e si avvicina sempre più. Osa un bacio sfiorato al mio orecchio. Mi solleva i capelli con una mano e sento la sua lingua accarezzarmi il lobo dolcemente.
Perché no, mi chiedo? Non voglio sentirmi rifiutata!
Un brivido di eccitazione mi scuote quando mi propone di andare in un posto più tranquillo. Con un cenno acconsento.
Un istante prima di alzarci una ragazza molto carina mi si avvicina.
Bionda, esile, ma con due seni spropositati rispetto alla sua figura.
Si avvicina a noi e saluta Alfred.
-Vedo che hai già fatto conquiste!- Mi strizza l’occhio e sorride a lui.
-Ti presento Monique… è una mia amica- le porgo la mano e me la stringe.
-Siamo un particolare tipo di “amici” io e Alfred…-.
E che non l'avevo capito? Non è che sono scesa dagli alberi ieri!
Si siede con noi e inizia un particolare gioco tra me e lei.
Poco dopo le sue mani sono sulla mia coscia, risalgono fino a sfiorare il lembo dei miei attillati short.
Mi sussurra all’orecchio… mi dice che sono bella, che sono il suo tipo, mi chiede se ci sto con lei. Le faccio cenno di si.
Mi prende per mano e mi conduce con lei.
Lasciamo Alfred e ci incamminiamo verso il gruppo dei bungalow.
Ci voltiamo e lo vediamo seguirci.
Mi sorride, io le sorrido. Sono eccitata. Ho voglia, voglia di godere, voglia di esagerare! E godo di una particolare forma di rivalsa verso Vic. Che si inculi... quel bastardo!
Nella stanza io e lei ci spogliamo inginocchiate sul letto. Lei mi sfila il top dorato mettendo in mostra le mie tette, io le sbottono la gonna e gliela calo. Metto una mano tra le sue cosce e la trovo umida e bollente.
La stanza odora già di figa.
Alfred è seduto vicino al letto e ci guarda compiaciuto mentre ci diamo piacere.
Le mordo le grosse tette, gliele lecco, le stringo, ci gioco.
Le sue mani mi esplorano la figa e il culo, mi scopa con le dita. Le inserisce a forma di uncino e mi gratta le pareti interne facendomi sobbalzare di piacere. I suoi gemiti si confondono con i miei. Prendiamo a leccarci alternativamente. La sua figa sa di sale e di pelle, sa di morbido miele, mi impregna le narici, mi unge il viso mentre sono calata tra le sue gambe. Lei gode quanto se non più di me, riempiamo la stanza del nostro piacere… solo grida di donne e mani affusolate che si toccano, che si danno piacere, che si scopano… .
Dopo chissà quanti orgasmi Monique fa cenno ad Alfred.
-Sai che genere di amici siamo io e lui?- sorride con lo sguardo torbido dall’eccitazione.
Alfred si alza e toglie la camicia. Si avvicina a noi a bordo letto.
Entrambe inginocchiate davanti alla patta dei suoi pantaloni, lo sbottoniamo insieme come fossimo due bambine curiose che scartano un regalo.
Poco per volta tiriamo fuori questo cazzo, lungo e ricurvo all’insù, tendente verso sinistra, venato… tanto… e turgido. Sento la mia figa illanguidirsi, Alfred mi aiuta a distendermi e si posiziona tra le mie gambe.
Mentre Monique mi massaggia il clitoride lui mi spinge il cazzo in figa. Lo fa strisciare tutto, dentro, veloce e a fondo. Mi inarco un istante e mi si spezza il respiro. Appena mi rilasso un secondo, prende a scoparmi con foga mentre Monique lo incita… “spacca la figa a questa puttana, voglio vederla arrossata, dolorante dal troppo godere…”.
Tra le mie grida di godimento la vedo smettere di masturbarmi e sedersi sul mio volto.
-Tira fuori la lingua e leccami… dai puttana, fammi godere… dai…- mi dice.
Il suo umore mi impregna del tutto il volto. Tento malamente di soddisfarla, scossa come sono dagli orgasmi che mi procura il cazzo di Alfred.
Sembra non stancarsi mai. Ci fa mettere entrambe a bordo letto, col culo in su e ci scopa una dopo l’altra, a turno. A una riserva le dita o palpate al culo mentre l’altra davanti a lui viene scopata con forza.
Poi lecca il culo ad entrambe… ci allarga il buco con le dita. Vedo Monique aiutarlo tenendomi le natiche aperte per lui. La sua lingua mi sonda il buco, lo percorre e lo inumidisce; poi sono le sue dita ad entrare, prima solo l’indice, poi indice e medio.
-Ha un bel culo questa troietta… guarda Monique… ora glielo fotto…-
lei sorride entusiasta.
Gli lecca il cazzo, glielo bagna per bene e poi, con la bocca che sa del pompino che gli ha appena fatto, prende a baciarmi con passione. I miei gemiti muoiono nella sua bocca mentre sento la grossa asta di carne che si intrufola nello stretto cunicolo del mio intestino.
Inizia scopandomi piano, prende spazio e ne ottiene, il mio culo si adatta alle sue dimensioni; poi prende a fottermi, con una mano mi afferra un fianco e l’altra mi masturba il clitoride.
Lei smette di baciarmi e ci guarda. Si masturba ad un palmo dal mio naso e lo incita ancora… “falla godere, rompile il culo ma voglio sentirla godere”.
Poi è lei a voler essere inculata. Mi mette le natiche contro il viso e sono io a prepararla. Le lecco il buco e glielo massaggio fino ad ammorbidirlo. Alfred si posiziona davanti alle sue chiappe sode e le stringe tra le mani. Con lei usa meno delicatezza… dopo pochi secondi già grida di dolore ma anche di goduria.
Le raggiungo le tette con una mano e gliele tocco… la tensione gliele ha rese gonfie e dure come il marmo. Se ne sfioro i capezzoli la vedo sussultare.
I nostri amplessi si susseguono in modo continuo… ci diamo piacere a vicenda ininterrottamente, senza darci pace né trovarla. Gli orgasmi sono forti tanto da essere dolorosi e brucianti.
Quando finalmente Alfred sborra per la seconda volta anch'io e Monique ci accasciamo stanche e sfinite.
Sono le due e quarantacinque. Prendo i vestiti, li infilo e saluto.
Lei mi dà il suo numero di cellulare e mi dice che quando avrò voglia li troverò di nuovo disponibili.
Victor.
Sono disteso al buio, tranquillo... un po' di brezza marina entra dalle finestre.
Sento un leggero bussare.
-Vic? Sono Matilde...-
Entra, rinchiude.
-Matilde? Ma Patrizia non c'è...-
-Oh... lo so! E' andata via con una coppia, l'ho vista andare e sono venuta... sono davvero una cattiva ragazza, Vic! Sono qui per farmi sculacciare a sangue!-
Patty.
Sono stanca e decido di darmi solo una passata di salvietta in camper lasciando la doccia all’indomani.
Quando varco la porta Vic è al buio, sdraiato sul letto ma sveglio.
Ma cos'è questo odore?
Cazzo... ha scopato! Ancora?
E il profumo?
E' l'Hypnotic Poison di Dior! Quello che usa la troia di Matilde!
Oh... cazzo! Ora gli levo gli occhi a questo porco!
Ha scopato con Matilde!!!
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