Sesso .....e amore di mezza estate
di
Fausto
genere
etero
Il caldo in quelle prime ore della domenica mattina di mezza estate si faceva sentire e non poco in quel di Firenze ed Eleonora, un’impiegata 40enne single e divorziata, si nascondeva dietro i suoi occhiali scuri e un tallieur con prendisole quasi trasparente. Ogni curva e della sua gonna bianca evidenzava la sua sensualità, ogni centimetro dei suoi tacchi alti era sinonimo di erezione maschile. Seduta nel suo bar preferito in piazza della signoria. Tersa nei suoi pensieri mischiati tra lavoro e vita sociale, sorseggiava il suo caffè macchiato freddo. La vita le scorreva veloce davanti a lei con tutti quei turisti americani e giapponesi occupati a farsi i selfie, o dei schiamazzi di bambini e di i ragazzini chinati sui propri smartphone. La loro ignoranza era egoisticamente profuso dalla storia che circondava questa piazza, Eleonora, stufa e nauseata di tutto ciò che le circondava, se ne andò via veloce, ma girandosi a 90 gradi non si accorse di andare a scontrarsi con un uomo. Un uomo che le lasciò quasi il fiato di quanto fosse bello. I suoi occhi erano di un celeste ghiaccio, alto 1,90, portava una camicia aderente e quasi trasparente, ma grazie al piccolo incidente con il succo d’arancio, ogni lineamento si intravedeva ancora meglio, ogni muscolo scolpito sul suo petto……si disse “mmm che uomo”. Eleonara passò all’improvviso dall’imbarazzo all’eccitazione in meno di 1 secondo. Il caldo si fece sempre più forte in lei, in particolare nelle parti basse. In quella frazione pensò all’ultima volta che fece sesso col suo ex marito…lei pensò “mamma mia, è passato troppo tempo e ho una voglia pazzesca……….vorrei saltargli addosso qui ora davanti a tutti”. Il suo cuore era in gola quando gli disse balbettando…..”c-ciao……..s-scusa non ti ho visto arrivare”. Lui, con il sorriso e dentatura perfetta le rispose con la voce bassa . “ciao…no scusa te. Ultimamente sono distratto…………comunque io sono Andrea”……Lei “ciao, io sono Eleonora piacere…………….ascolta, mi dispiace tanto per la tua …….c-c-camicia, Io abito qui vicino, bisogna togliere la macchia finché è ancora bhaaa-b-bagnato. ” disse Eleonora balbettando con l’eccitazione al massimo. Andrea non poteva rifiutare l’offerta. Eleonora era eccitata ma al tempo stesso terrorizzata a ospitare uno sconosciuto in casa sua. Era come se si fosse buttata senza pensare alle conseguenze. Aveva troppo bisogno di affetto, di essere toccata da qualcuno. Nella sua testa si crearono film porno di ogni genere, immaginandolo in ogni posizione. Eleonora pensò tra se e se. “Dai calmati, di sicuro chi vuole una come me ? io sono vecchia……uff che mi sta succedendo?”………
Ormai erano davanti la porta di ingresso. Eleonora tremava come una foglia mentre tirava fuori le chiavi, il suo cuore batteva all’impazzata, il corpo reagiva come non aveva mali fatto in vita sua, nemmeno quando era sposata. Le sue gambe erano zuppe dei suoi umori, e cercò di nasconderle ad Andrea, ma lui percepì lo stesso senza che lo venisse a sapere. Sapevano entrambi cosa fare una volta varcata quella porta. Quasi come se quella porta fosse quella dell’inferno della divina commedia di Dante :”lasciate ogni speranza o voi che entrate”
Nemmeno il tempo di girare, e Andrea aveva già le mani sul corpo di Eleonora. La camicia, la quale era il motivo per cui erano saliti in casa, non importava più a nessuno, anzi Eleonora l’aveva aperta a forza facendo staccare tutti i bottoni. Il corpo scolpito e abbronzato di Andrea le faceva impazzire. Tanto da leccare ogni centimetro del suo petto, per poi scendere fino a slacciare i pantaloni. Lei sentiva che il membro era turgido duro e pronto per prenderlo in bocca.
Però lui la fermò e le disse……”spogliati, voglio vederti nuda”. Eleonora non si fece ripetere due volte, però lo fece molto lentamente, lo voleva in qualche modo farlo soffrire. Lo prese per mano e lo portò in camera da letto. Iniziò a fargli uno spogliarello. Glielo fece talmente bene che nemmeno le spogliarelliste più professionali non erano capaci. Andrea era su di giri e non vedeva l’ora di prenderla e sbatterla sul letto. Eleonora non si riconobbe in tutto quello che stava facendo. Pensò “10 minuti fa pensavo a tutte le cose tristi del mondo e adesso mi ritrovo con uno sconosciuto in casa mia, sul mio letto………cosa mi sta succedendo? ma è così bello, è un sogno…….lo voglio”. La curiosità di Andrea era al culmine quando Eleonora arrivò quasi a togliersi le mutandine . E quelle erano talmente bagnate che attraverso il tessuto si vedeva quasi la fessura della figa. Era tutta depilata e liscia la sotto e questo grazie alle sue sedute mensili dall’estetista.
Sentiva la figa pulsare all’interno e anche lei non vedeva l’ora di essere leccata e penetrata in ogni modo. Però lo faceva penare anche per fargli salire la voglia al massimo. Eleonora aveva praticamente il coltello dalla parte del manico ed aveva le redini per fargli quello che voleva lei. Lui continuava a supplicare di toglierle. Era sadica, però anche lei voleva vederlo nudo. Andrea non ne poteva più, la prese per i fianchi e con una mossa le tolse subito le mutandine. Eleonora era in balia della sua voglia e si arrese sentendo ogni tocco delle sue mani sul suo corpo. La punta del suo pene pulsava in contatto delle labbra delle figa. Le dimensioni erano enormi, ma la penetrazione fu facile in quanto fradicia in ogni dove per via anche del caldo, il sudore di entrambi mescolati con gli umori di lei. Poi un pensiero le balenò in testa……..”non ho preso la pillola uff……” non importa, voglio il suo seme nella mia figa, voglio un figlio da lui………..e gli disse ……..”vienimi dentro”………….Lui non si fece ripetere due volte. Vennero entrambi in un’esplosione di orgasmi. Eleonara gli disse “sborrami dentro caro, ancora ancora lo voglio.” I cuori esplodevano in tutti i sensi: di gioia, di tutto……….e anche di amore, perché entrambi furono folgorati dal primo sguardo. Da quel giorno Andrea ed Eleonora, rimasero per sempre insieme e 9 mesi più tardi nacque il piccolo Nicola.
Ormai erano davanti la porta di ingresso. Eleonora tremava come una foglia mentre tirava fuori le chiavi, il suo cuore batteva all’impazzata, il corpo reagiva come non aveva mali fatto in vita sua, nemmeno quando era sposata. Le sue gambe erano zuppe dei suoi umori, e cercò di nasconderle ad Andrea, ma lui percepì lo stesso senza che lo venisse a sapere. Sapevano entrambi cosa fare una volta varcata quella porta. Quasi come se quella porta fosse quella dell’inferno della divina commedia di Dante :”lasciate ogni speranza o voi che entrate”
Nemmeno il tempo di girare, e Andrea aveva già le mani sul corpo di Eleonora. La camicia, la quale era il motivo per cui erano saliti in casa, non importava più a nessuno, anzi Eleonora l’aveva aperta a forza facendo staccare tutti i bottoni. Il corpo scolpito e abbronzato di Andrea le faceva impazzire. Tanto da leccare ogni centimetro del suo petto, per poi scendere fino a slacciare i pantaloni. Lei sentiva che il membro era turgido duro e pronto per prenderlo in bocca.
Però lui la fermò e le disse……”spogliati, voglio vederti nuda”. Eleonora non si fece ripetere due volte, però lo fece molto lentamente, lo voleva in qualche modo farlo soffrire. Lo prese per mano e lo portò in camera da letto. Iniziò a fargli uno spogliarello. Glielo fece talmente bene che nemmeno le spogliarelliste più professionali non erano capaci. Andrea era su di giri e non vedeva l’ora di prenderla e sbatterla sul letto. Eleonora non si riconobbe in tutto quello che stava facendo. Pensò “10 minuti fa pensavo a tutte le cose tristi del mondo e adesso mi ritrovo con uno sconosciuto in casa mia, sul mio letto………cosa mi sta succedendo? ma è così bello, è un sogno…….lo voglio”. La curiosità di Andrea era al culmine quando Eleonora arrivò quasi a togliersi le mutandine . E quelle erano talmente bagnate che attraverso il tessuto si vedeva quasi la fessura della figa. Era tutta depilata e liscia la sotto e questo grazie alle sue sedute mensili dall’estetista.
Sentiva la figa pulsare all’interno e anche lei non vedeva l’ora di essere leccata e penetrata in ogni modo. Però lo faceva penare anche per fargli salire la voglia al massimo. Eleonora aveva praticamente il coltello dalla parte del manico ed aveva le redini per fargli quello che voleva lei. Lui continuava a supplicare di toglierle. Era sadica, però anche lei voleva vederlo nudo. Andrea non ne poteva più, la prese per i fianchi e con una mossa le tolse subito le mutandine. Eleonora era in balia della sua voglia e si arrese sentendo ogni tocco delle sue mani sul suo corpo. La punta del suo pene pulsava in contatto delle labbra delle figa. Le dimensioni erano enormi, ma la penetrazione fu facile in quanto fradicia in ogni dove per via anche del caldo, il sudore di entrambi mescolati con gli umori di lei. Poi un pensiero le balenò in testa……..”non ho preso la pillola uff……” non importa, voglio il suo seme nella mia figa, voglio un figlio da lui………..e gli disse ……..”vienimi dentro”………….Lui non si fece ripetere due volte. Vennero entrambi in un’esplosione di orgasmi. Eleonara gli disse “sborrami dentro caro, ancora ancora lo voglio.” I cuori esplodevano in tutti i sensi: di gioia, di tutto……….e anche di amore, perché entrambi furono folgorati dal primo sguardo. Da quel giorno Andrea ed Eleonora, rimasero per sempre insieme e 9 mesi più tardi nacque il piccolo Nicola.
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