Vacanze di Natale - Parte III
di
Bettina Saw Morgan
genere
incesti
Le vacanze di natale erano trascorse velocemente con tutte le attenzioni che ricevevo da zio Brian e Dave. Solo che la mia fighetta era ancora vergine, a quanto pare i due preferivano la mia bocca e il mio culetto per divertirsi, anche se a dirla tutta si prendevano tutto il tempo necessario per leccarmela e sditalinarmela a dovere. Solo non si erano spinti oltre e ora era arrivato Capodanno. L'inizio di un nuovo anno era veramente vicino e io volevo iniziare il nuovo anno al meglio!
Infatti, per l'occasione, oltre al mio abito a portafoglio color oro e chiuso solamente da un fiocco, avevo scelto un sexy completino di pizzo rosso. Il reggiseno push up sollevava il mio seno in maniera veramente deliziosa e poi c'era il perizoma rosso a completare il tutto.. ma alla fin fine potevo rimanere anche senza per quanto era minuscolo quel pezzetto di stoffa oltre al fatto che lasciava ben poco all'immaginazione e la cosa mi piaceva un sacco. Non vedevo l'ora che i due lo vedessero, ma per ora era celato sotto a un paio di collant neri, era pur sempre inverno e io non volevo morire assiderata!
Finalmente la festa era giunta al termine e al rientro a casa fui subito intercettata dallo zio che mi abbracciò da dietro facendomi sentire quanto fosse eccitato. E nemmeno il tempo di sfilarmi il cappottino che il mio abito finì a terra. Mi leccai le labbra e mi girai a guardarlo, cosicchè potesse vedere il completino che avevo indossato.
«Ancora meglio di quello che mi ero immaginato da quando ti ho vista con quel vestitino. Non vedevo l'ora di togliertelo di dosso. Ma ora..»
Non finì la frase mi prese per i fianchi mentre le sue labbra si impossessarono delle mie e mi spinse fino a raggiungere la cucina, dove le mie natiche impattarono con il ripiano.. lo stesso ripiano dove stavo facendo i biscotti quando Dave si era approfittato di me e del mio culetto. Mi bastò ricordare questo per arrossire vistosamente.
«Piccola, dolce e troietta Kiki perderai la verginità qui, credo proprio che sia il posto più appropriato.»
«Io.. non credo.. lo sia..»
Mormorai ansimando mentre mi aiutava a sedermi sul ripiano e dopo qualche istante si insinuò fra le mie cosce premendosi ancora contro di me per farmi sentire quanto era eccitato e, dannazione, stava facendo eccitare anche me!
«Shh, persino le calze sono bagnate per quanto sei eccitata.»
E aveva ragione! Erano fradicie, ero proprio una troietta arrapata, pensai fra me e me mentre lo zio B afferrava un lembo dei collant e li strappava proprio fra le mie cosce, mettendo in mostra quei misero pezzetto di stoffa. Lo osservò per qualche istante con un sorrisetto compiaciuto e poi lo spostò di lato, esponendo così la mia intimità fradicia.
«Toccami, fa qualcosa. Non limitarti a guardarmi compiaciuto!»
Borbottai infastidita mentre sollevavo una gamba sul ripiano e con l'altra gli circondavo il fianco. Volevo che vedesse la mia passera fradicia per lui. Intanto lo zietto allargò lo squarcio delle calze esponendo così entrambi i miei buchi.
«Sai, potevi anche evitare di mettere questo inutile pezzetto di stoffa per quanto copre.» Disse mentre spingeva due dita in me facendomi sussultare, sia per la sorpresa che per il piacere «Sarebbe stato ancora più eccitante saperti senza mutandine.. ma in quel caso saresti dovuta venire senza calze.. oppure mettere un paio di autoreggenti come per la cena di natale.»
Mi bastò quello per venire seduta stante, ma a quanto pare non era sazio e non era ancora disposto a penetrarmi. Mi aiutò a sollevare anche l'altra gamba sul ripiano facendomi poggiare il piede sul bordo.
Appena realizzai cosa aveva fatto, ossia essere totalmente aperta per lui, cercai di coprirmi in qualche modo.. anche se tutto questo era totalmente assurdo visto quello che avevamo fatto fino a quel momento.
«Non coprirti Kiki la vista è meravigliosa.»
Mio fratello e il suo cazzo più duro che mai. Si stava segando mentre ci guardava! Ma come mi aveva chiesto non mi coprii, ma anzi, con le dita presi a raccogliere un po' di umori – che ancora colavano copiosi - e li avvicinai alle labbra dello zio che prontamente prese a succhiarle avidamente.
«Proprio buona, ma ora ti scopo quella fighetta stretta.»
Mimai un ok con le labbra mentre avvicinava la punta del cazzo alla mia vagina, si spinse lentamente in me, ma nonostante tutto sobbalzai un po' per il dolore e un po' per il bruciore che sentii scatenarsi mentre mi riempiva centimetro dopo centimetro. Dopo qualche istante si fermò e si sfilò da me per mostrarmi il cazzo sporco del mio sangue virginale.
«Oh.»
Dire che diventati un peperone a quella vista fu seriamente un eufemismo, ma lo zietto non mi diede modo di soffermarmi sulla cosa perché si spinse nuovamente in me impalandomi con il suo cazzo. Solo che questa volta tirò le mie gambe in modo che gli circondassi i fianchi e lo stringessi maggiormente a me.
Intanto del dolore iniziare non c'era più traccia, tanto che dalle mie labbra presero a sfuggire gemiti incontrollati e decisamente rumorosi. Ma non era finita qui, Dave si era avvicinato a noi e pur continuando a massaggiarsi il cazzo, prese a tormentare i miei seni con la mano libera.
Si divertiva a pizzicarmi i capezzoli, a tirarli con forza facendomi si piagnucolare, ma al tempo stesso eccitare ancora di più tanto che mi ritrovai a conficcare le unghie nelle spalle dello zietto.
Tutto questo era decisamente troppo, mi stava dando alla testa. Eppure il mio corpo bramava tutte quelle sollecitazioni, bramava il tocco di uno e le spinte dell'altro, se ne nutriva ricaricandosi all'inverosimile prima dell'esplosione finale.
«Dovresti vederti in questo momento Kiki, sei così bella.»
Non potevo vedermi, ma mi immaginavo. Labbra gonfie, capelli arruffati, capezzoli dannatamente turgidi, la pelle ricoperta da un sottile strato di sudore, calza strappate e perizoma spostato di lato a mostrare la mia intimità imbrattata di sangue e degli umori che colavano sempre più copiosi.
«Non vedo l'ora di scoparti anche io.. magari mentre lo zio B ti sfonda quel bel culetto. Sono certo che non avresti proprio nulla in contrario.»
Nulla in contrario? Forse aveva ragione, ma la cosa dovevo ammetterlo che mi terrorizzava un pochino.. no, mi terrorizzava decisamente tanto. Avevo paura che potesse far male! Ma l'orgasmo sempre più vicino, tanto da sentire qualsiasi parte del mio corpo contrarsi e fremere, mi fece dimenticare qualsiasi cosa. Anche le paure provate fino a qualche secondo prima.
«Potrete avere tutto quello che vorrete.»
«Brava piccola, sapevo avresti detto di si.»
Zio B, dopo essere venuto a sua volta e avermi riempito con il suo seme, si sfilò da me e portò due dita sulla mia passera. Prese a farle scorrere lungo le grandi labbra e poi senza troppi complimenti le spinse in me, prendendo subito a muoverle forsennatamente, proprio come aveva fatto durante la cena di natale. Ma per l'orgasmo appena avuto era ancora troppo sensibile. Tanto che sentii praticamente subito la mia fighetta contrarsi convulsamente attorno alle sue dita e dopo qualche istante schizzai ovunque con il mio orgasmo mescolato ancora al suo seme.
Boccheggiai in cerca di ossigeno mentre il mio corpo era ancora scosso dal potente orgasmo.
«Però ora ho bisogno di una pausa.»
Mormorai mentre scendevo dal ripiano con ancora il cuore che batteva all'impazzata e il respiro corto. Mi liberai delle calze strappate e le usai per ripulirmi alla bell'e meglio e poi mi liberai anche del perizoma gettando tutto a terra.
Respirai ancora profondamente e poi sorrisi maliziosa ad entrambi.
Ero pronta ad iniziare un nuovo round!
Infatti, per l'occasione, oltre al mio abito a portafoglio color oro e chiuso solamente da un fiocco, avevo scelto un sexy completino di pizzo rosso. Il reggiseno push up sollevava il mio seno in maniera veramente deliziosa e poi c'era il perizoma rosso a completare il tutto.. ma alla fin fine potevo rimanere anche senza per quanto era minuscolo quel pezzetto di stoffa oltre al fatto che lasciava ben poco all'immaginazione e la cosa mi piaceva un sacco. Non vedevo l'ora che i due lo vedessero, ma per ora era celato sotto a un paio di collant neri, era pur sempre inverno e io non volevo morire assiderata!
Finalmente la festa era giunta al termine e al rientro a casa fui subito intercettata dallo zio che mi abbracciò da dietro facendomi sentire quanto fosse eccitato. E nemmeno il tempo di sfilarmi il cappottino che il mio abito finì a terra. Mi leccai le labbra e mi girai a guardarlo, cosicchè potesse vedere il completino che avevo indossato.
«Ancora meglio di quello che mi ero immaginato da quando ti ho vista con quel vestitino. Non vedevo l'ora di togliertelo di dosso. Ma ora..»
Non finì la frase mi prese per i fianchi mentre le sue labbra si impossessarono delle mie e mi spinse fino a raggiungere la cucina, dove le mie natiche impattarono con il ripiano.. lo stesso ripiano dove stavo facendo i biscotti quando Dave si era approfittato di me e del mio culetto. Mi bastò ricordare questo per arrossire vistosamente.
«Piccola, dolce e troietta Kiki perderai la verginità qui, credo proprio che sia il posto più appropriato.»
«Io.. non credo.. lo sia..»
Mormorai ansimando mentre mi aiutava a sedermi sul ripiano e dopo qualche istante si insinuò fra le mie cosce premendosi ancora contro di me per farmi sentire quanto era eccitato e, dannazione, stava facendo eccitare anche me!
«Shh, persino le calze sono bagnate per quanto sei eccitata.»
E aveva ragione! Erano fradicie, ero proprio una troietta arrapata, pensai fra me e me mentre lo zio B afferrava un lembo dei collant e li strappava proprio fra le mie cosce, mettendo in mostra quei misero pezzetto di stoffa. Lo osservò per qualche istante con un sorrisetto compiaciuto e poi lo spostò di lato, esponendo così la mia intimità fradicia.
«Toccami, fa qualcosa. Non limitarti a guardarmi compiaciuto!»
Borbottai infastidita mentre sollevavo una gamba sul ripiano e con l'altra gli circondavo il fianco. Volevo che vedesse la mia passera fradicia per lui. Intanto lo zietto allargò lo squarcio delle calze esponendo così entrambi i miei buchi.
«Sai, potevi anche evitare di mettere questo inutile pezzetto di stoffa per quanto copre.» Disse mentre spingeva due dita in me facendomi sussultare, sia per la sorpresa che per il piacere «Sarebbe stato ancora più eccitante saperti senza mutandine.. ma in quel caso saresti dovuta venire senza calze.. oppure mettere un paio di autoreggenti come per la cena di natale.»
Mi bastò quello per venire seduta stante, ma a quanto pare non era sazio e non era ancora disposto a penetrarmi. Mi aiutò a sollevare anche l'altra gamba sul ripiano facendomi poggiare il piede sul bordo.
Appena realizzai cosa aveva fatto, ossia essere totalmente aperta per lui, cercai di coprirmi in qualche modo.. anche se tutto questo era totalmente assurdo visto quello che avevamo fatto fino a quel momento.
«Non coprirti Kiki la vista è meravigliosa.»
Mio fratello e il suo cazzo più duro che mai. Si stava segando mentre ci guardava! Ma come mi aveva chiesto non mi coprii, ma anzi, con le dita presi a raccogliere un po' di umori – che ancora colavano copiosi - e li avvicinai alle labbra dello zio che prontamente prese a succhiarle avidamente.
«Proprio buona, ma ora ti scopo quella fighetta stretta.»
Mimai un ok con le labbra mentre avvicinava la punta del cazzo alla mia vagina, si spinse lentamente in me, ma nonostante tutto sobbalzai un po' per il dolore e un po' per il bruciore che sentii scatenarsi mentre mi riempiva centimetro dopo centimetro. Dopo qualche istante si fermò e si sfilò da me per mostrarmi il cazzo sporco del mio sangue virginale.
«Oh.»
Dire che diventati un peperone a quella vista fu seriamente un eufemismo, ma lo zietto non mi diede modo di soffermarmi sulla cosa perché si spinse nuovamente in me impalandomi con il suo cazzo. Solo che questa volta tirò le mie gambe in modo che gli circondassi i fianchi e lo stringessi maggiormente a me.
Intanto del dolore iniziare non c'era più traccia, tanto che dalle mie labbra presero a sfuggire gemiti incontrollati e decisamente rumorosi. Ma non era finita qui, Dave si era avvicinato a noi e pur continuando a massaggiarsi il cazzo, prese a tormentare i miei seni con la mano libera.
Si divertiva a pizzicarmi i capezzoli, a tirarli con forza facendomi si piagnucolare, ma al tempo stesso eccitare ancora di più tanto che mi ritrovai a conficcare le unghie nelle spalle dello zietto.
Tutto questo era decisamente troppo, mi stava dando alla testa. Eppure il mio corpo bramava tutte quelle sollecitazioni, bramava il tocco di uno e le spinte dell'altro, se ne nutriva ricaricandosi all'inverosimile prima dell'esplosione finale.
«Dovresti vederti in questo momento Kiki, sei così bella.»
Non potevo vedermi, ma mi immaginavo. Labbra gonfie, capelli arruffati, capezzoli dannatamente turgidi, la pelle ricoperta da un sottile strato di sudore, calza strappate e perizoma spostato di lato a mostrare la mia intimità imbrattata di sangue e degli umori che colavano sempre più copiosi.
«Non vedo l'ora di scoparti anche io.. magari mentre lo zio B ti sfonda quel bel culetto. Sono certo che non avresti proprio nulla in contrario.»
Nulla in contrario? Forse aveva ragione, ma la cosa dovevo ammetterlo che mi terrorizzava un pochino.. no, mi terrorizzava decisamente tanto. Avevo paura che potesse far male! Ma l'orgasmo sempre più vicino, tanto da sentire qualsiasi parte del mio corpo contrarsi e fremere, mi fece dimenticare qualsiasi cosa. Anche le paure provate fino a qualche secondo prima.
«Potrete avere tutto quello che vorrete.»
«Brava piccola, sapevo avresti detto di si.»
Zio B, dopo essere venuto a sua volta e avermi riempito con il suo seme, si sfilò da me e portò due dita sulla mia passera. Prese a farle scorrere lungo le grandi labbra e poi senza troppi complimenti le spinse in me, prendendo subito a muoverle forsennatamente, proprio come aveva fatto durante la cena di natale. Ma per l'orgasmo appena avuto era ancora troppo sensibile. Tanto che sentii praticamente subito la mia fighetta contrarsi convulsamente attorno alle sue dita e dopo qualche istante schizzai ovunque con il mio orgasmo mescolato ancora al suo seme.
Boccheggiai in cerca di ossigeno mentre il mio corpo era ancora scosso dal potente orgasmo.
«Però ora ho bisogno di una pausa.»
Mormorai mentre scendevo dal ripiano con ancora il cuore che batteva all'impazzata e il respiro corto. Mi liberai delle calze strappate e le usai per ripulirmi alla bell'e meglio e poi mi liberai anche del perizoma gettando tutto a terra.
Respirai ancora profondamente e poi sorrisi maliziosa ad entrambi.
Ero pronta ad iniziare un nuovo round!
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