Era de maggio-capitolo 12

di
genere
sentimentali

Negli ultimi mesi di chat tra Giovanni ed Elisa, dopo quella rottura, le cose si erano fatte difficili per entrambi.
Elisa credeva che lasciare Giovanni per mettersi con questo ragazzo era stata un'idea che per qualche mese era durata. Fino a quando poi durante l'estate, dopo aver finito la maturità, era venuta a sapere che lui la voleva lasciare perché non gli dedicava abbastanza attenzioni e perché anche si stava sentendo con un'altra della sua stessa città e ci aveva passato una notte di passione. Lei era a pezzi ed era stata ripagata con la stessa moneta. Non sapeva nemmeno come consolarsi e per di più, con il riavvicinarsi della madre, aveva pure avuto la malsana idea di trasferirsi da lei, lasciando suo padre e sua sorella in balia della gestione casalinga, senza che lo avessero mai fatto.
Fatto sta che per consolarsi, spesso si dedicava al bere e al farsi tatuaggi e a cambiare ragazzo di mese in mese imparando a farsi prescrivere la pillola, prendendo una strada poco adatta a lei... tanto che Giovanni perse le sue tracce e tranquillamente abbandonò quel nome di romanzo e ritornò ad essere il D di sempre.

Per D fu un anno terribile, legato al non superamento di diversi esami e al dover recuperare le forze, dopo aver perso peso per l'accaduto ed essere caduto in una depressione per tutta l'estate.
Venne abbandonato dagli amici nel momento del bisogno e si consolò con qualche sexting virtuale, venendo a conoscenza dell'ipocrisia delle persone in chat che non era un caso sporadico, bensì un qualcosa di ben affermato.
Nelle ultime settimane con Elisa, aveva provato solo una volta a ricucire il rapporto: si era fatto promettere che la ragazza non avrebbe buttato tutto solo per la voglia di sentire uno sconosciuto... ma lei avrebbe dovuto cancellare ogni suo contatto. Arrivò a dichiarare che non poteva perdere di nuovo uno come lui e D alla fine decise che non potevano più stare insieme, dopo anche aver raccontato anche ai genitori tutto il fatto. Avvisò anche i parenti di lei, che aveva conosciuto, congedandosi da loro e ringraziandoli per tutto quello che avevano fatto, seppur in poco tempo. Si sentì per quel poco gratificato... controllando nei mesi successivi di riprendere in mano la sua vita. Alla fine si rese conto che la morale di tutta quella storia, una volta accertatosi di non aver più scorie fisiche o emotive di quella disavventura, era che non è tutto oro quello che luccica. E anche se non bisogna giudicare un libro dalla copertina, bisogna far viso a cattivo gioco per comprendere se ci si mette il nemico in casa o meno... e se son rose fioriranno. Come i fiori di maggio.

E ripensando a quei flashback, dopo tutto quel tempo passato, la felicità era ritornata nel cuore del protagonista.
Dimenticarsi di vivere la vita reale, mettendo al primo posto quella virtuale (con tutti i problemi della sfera sessuale o della sfera emotiva che poteva comportare) non poteva assolutamente essere la strada per poter trovare l'anima gemella.
Aveva imparato ad apprezzare le piccole cose e in tutto quel tempo era stato necessario solo eliminare tutto quello di cui aveva bisogno(delle cose effimere) e di circondarsi di parole positive, di chi lo apprezzasse veramente e anche di cose più vicine al suo mondo... superando nuovi esami e portandosi anche a vivere anni più tranquilli e di maturità.
scritto il
2020-02-18
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