Famiglia nudista 18

di
genere
incesti

Resta ancora un mistero da chiarire e dopo aver procrastinato per un bel po alla fine mi decido e la affronto un giorno in cui siamo a casa da soli.
Lei sta guardando Amici in tv, io gioco col telefono e senza alzare gli occhi glielo domando.
“Sei tu che mi hai fatto un pompino quella sera vero Monica?”.
Lei tutta nuda e bellissima non ribatte.
“Monica dai ammettilo. Mamma era in camera, Marika dormiva, sei stata tu per forza”.
“Ma che cazzo dici! Ma tu a forza di ciulare ti sei sborrato fuori anche il senno”.
“Guarda che non ci sarebbe nulla di male”.
“Bhe una sorella che spompino il fratello tanto normale non è” ribatte lei seriosa.
“Non un fratello che già si sbatte la madre e l’altra sorella. Dai sarebbe solo il nostro modo di volerci bene. Dai ammettilo e non lo dico a nessuno”.
Sbuffa, si alza in piedi agitata “E va bene! Si va bene! Volevo sapere cosa si prova anche io. Volevo capire perché la mamma ha tutta questa fregola di succhiarti il cazzo”.
“E ti è piaciuto?” chiedo impassibile.
“Ma che cazzo di domanda!” scatta lei minacciosa.
“Dai ammettilo che ti è piaciuto se no non saresti andata avanti fino allo schizzo e soprattutto non avresti bevuto lo sperma. Era lucida la cappella... guarda che l’ho sentito”.
“E va bene si. Ho bevuto la sborra di mio fratello. Va bene sono una porca. Ora però lasciami in pace. Che vuoi fare lapidarmi? Umiliarmi?”.
“Monica tu non capisci. Io non ti ho mai amata tanto come in questo momento” sorrido io alzandomi in piedi per abbracciarla con tutte le mie forze.
I nostri corpi si scaldano l’uno con l’altro, le nostre guance si toccano, siamo nudi, i nostri sessi si sfiorano attratti come calamite. Sembra quasi che il mio cazzo stia cercando la sua naturale collocazione per cui è stato creato.
La spingo sul divano, la stringo a me e la bacio con tutta la passione che ho in corpo. La sento tremare fra le mie braccia timorosa, indifesa ma anche eccitata.
Con una mano cerco di guidare il pene fra le sue gambe ma lei mi afferra un polso “No ti prego. Non voglio”.
“Monica dai lo sento che hai voglia...”.
“Sei mio fratello non voglio e poi tu mi farai male porco bastardo”.
Lascio andare il suo corpo e mi tiro indietro “Guarda che non ti sto obbligando. Non sono uno stupratore. Se non vuoi pazienza”.
Lei mi guarda in piedi davanti a lei “C’è l’hai durissimo, sembri un cavallo e hai anche la stessa grazia. Voi sapete solo ammucchiarvi come maiali e troie, tu mamma, Marika.... Troie”.
“Cristo dai è solo un po’ di sesso consensuale non facciamo male a nessuno” sbuffo io.
“A me fai male. Tu vorresti infilarmi quel coso dentro, farmi sanguinare, farmi soffrire, possedermi e io non voglio”.
“Sei vergine vero...?”.
“Coi maschi si. Perché a te cosa frega?”.
“Niente era solo per dire. Comunque pace. Se devo farlo con forza mi passa la voglia. Non sono uno che gode a far del male. A me da piacere quando sento che lo sto dando a mia volta. Scusa il disturbo” e faccio per andarmene in camera mia.
Lei inizia a piangere sonoramente.
Mi fermo, mi giro, la guardo “Cosa ho fatto adesso?”.
“Ma non lo capisci che ho paura!?”.
“Ma di cosa. Ti ho detto che non ti faccio niente. Me ne sto pure andando”.
“Ecco bravo mollami qui da sola a farmi i ditalini come una stronza”.
Comincio a non capirci più una mazza “Insomma Monica ma cosa cavolo vuoi da me. Ci stavamo baciando e l’ho sentito che sotto ti stavi bagnando. Mi hai già succhiato il cazzo di nascosto e continui a girarmi davanti nuda e bellissima. Ascoltassi la voglia ti dovrei essere già saltato addosso da un po’. Invece per amore tuo e per il rispetto che ho della mia sorellina vado di là e faccio con la mano. Ma cosa stracazzo vuoi da me?”.
“Nessuno mi ama” frigna lei a testa bassa.
“Senti io non riesco a capirti. Guarda fammi andare in camera mia prima che faccia cose che non vorrei mai farti”.
“Ecco bravo stronzo, vattene”.
Cerco di non ascoltarla e obbedisco.

Adesso vado in camera mia e mi faccio un bel pippone alla faccia sua, penso, ma appena chiusa la porta, forse colto dal senso di sconforto mi accorgo che la mia erezione è sfumata.
Strano a dirsi perché di solito ho il problema opposto cioè è sempre duro anche più del dovuto.
Mi butto sul letto e fisso il soffitto. Ma in fondo di che cazzo mi preoccupo. Ho una fidanzata fantastica che mi lascia pure scopare la futura suocera e, se non bastasse, pure la nonna e la badante. Mia madre in casa è più attiva di una pornostar tedesca e l’altra mia sorella non è da meno.
Ma che cazzo mi frega se fotto o no quella lesbica stramba?
Allora perché ci sto così male?

Sto ancora riflettendo su queste cose quando si apre la porta. Monica entra solo con la testa e mi fissa “Ti stai masturbando?” chiede.
Io ho le mani giunte dietro la testa quindi evidentemente no “Sono mica un polipo! Ho solo due mani”.
“Ti posso parlare?” domanda.
“Parla” annuisco annoiato.
“Mi fai sedere?”.
“Fai tu”.
Lei scivola sul letto accanto a me, il suo corpo aderente al mio. Volta la testa e mi guarda “Anni fa la mia amica Nadia ha fatto sesso con suo fratello” dice.
“Nadia la lesbica?”.
“Si adesso. Facevamo il liceo, suo fratello aveva qualche anno più di noi. Un giorno era eccitato forse ubriaco, è saltato nel suo letto mentre dormiva, le ha strappato il pigiama e l’ha scopata a forza. Lei piangeva ma stava zitta perché lui era suo fratello e lei gli aveva sempre voluto bene, forse lo amava anche un po’ quindi anche se perdeva sangue e aveva dentro un dolore inimmaginabile ha resistito. Lui aveva bisogno di venire e lei lo ha soddisfatto. Gli voleva bene e lo ha soddisfatto capisci?”.
“Ma questo è uno stupro cazzo. Io mica faccio ste robe, mi fanno pure schifo”.
“Ma tu capisci come mi sento?”.
“No. Non lo capisco. Noi facciamo solo “ginnastica” mamma lo ha già ribadito molte volte che è solo uno sfogo fisico, un piccolo gioco che ci unisce ancor di più come famiglia ma nessuno è costretto... mi ha detto che ha provato a invitarti a letto con lei e ti sei tirata indietro e a lei va bene lo stesso, però non vuol dire che ti ami meno come figlia”.
“Non è vero. Mamma ama Marika molto più di me. La sento come geme, come la esalta quando lei le lecca la vagina e la fa venire mentre io sono la figlia stronza che queste cose non le fa”.
“Bhe se a uno non va, non va. Anche a me, per dire, se invece di mamma avessimo un papà non so se gli leccherei il pisello senza farmi problemi. A me il pisello mica piace”.
“Ma a ma invece piace. Piace tantissimo. Però poi penso che è mia madre e non ci riesco. È bellissima, eccitante, ha un seno fantastico ma è mia madre e... non ci riesco”.
“Bhe si anche io all’inizio quando mi facevo qualche seghetta pensando a voi due o a lei un po’ di sensi di colpa dopo li avevo. È stato proprio scoprire che il mio desiderio era ricambiato che mi ha fatto stare meglio. Prima mi credevo un porco malato di mente che immaginava la madre e le sorelle come troie... adesso...”.
“Adesso che sono troie davvero” intendi, mi blocca lei.
“Non darei mai della troia a mamma, non sul serio”.
“Ma tu la ami mamma?”.
Ci penso un attimo “Non lo so. Non nel senso che dici tu penso. Io penso a lei come alla donna che mi ha cresciuto e mi ha sempre voluto bene poi va bene, quando apre le gambe e mi dice che posso entrare magari scatta qualcosa di diverso e più irrazionale e la scopo con tutte le forze che ho ma resta sempre la mia cara mamma”.
“Ti rendi conto che non è normale quello che dici vero?”.
“Non normalissimo questo lo ammetto. Però penso che se molte madri facessero fottere un po’ i figli tanto male non sarebbe. Avremmo meno donne sposate insoddisfatte dal marito e meno ragazzi che spossano la prima che capita solo per farci sesso quando vogliono. Guarda, ne ho conosciuti diversi che basta poter pucciare il biscotto si sono portati a casa la prima che ci stava e nemmeno la amavano e dopo un po’ nemmeno facevano più sesso. Guarda zia Clara, ha divorziato tre volte. Tre stronzi uno peggio dell’altro”.
Mi fissa con gli occhi vuoti come se avesse pietà di me “E tu ti credi migliore?”.
“Bhe io Valentina mica la sposo per il sesso. Se fosse per il sesso posso averne a casa mia quanto voglio. Secondo me è meglio”.
“E il fatto che con tua moglie potrai sempre fare l’orgia con la madre e la nonna non ti tange vero? Ma non dire stronzate. Tu ti sposi Valentina perché è una mezza ninfomane con due baldarcche al seguito. È il tuo istinto di maschio alfa che ti spinge a farti l”harem personale. Non è amore questo”.
“Ma tu che cazzo ne sai dell’amore? Ma che cazzo vuoi da me che mi fai la morale. Siamo solo fratelli. Nessuno ci obbliga ad accoppiarci per forza anche se a me piacerebbe, ma se a te non va pace. Fine della storia. Si può sapere che altro vuoi...?”.
Parte uno schiaffo e mi becca in pieno viso. A mano aperta dolorosissimo, almeno avesse tolto gli anelli “Cazzzzzzz”.
“Io ti amo coglione! Possibile che non lo hai mai capito che sono innamorata di te” scatta la sorellina. Di rabbia si alza in piedi e sparisce sbattendo la porta.
E di nuovo non ci capisco più un cazzo...

Quindi, ricapitolando, Monica è innamorata di me. E siccome mi ama alla follia, così dice, non vuole fare sesso con me. Ottimo! Chiaro come una notte senza luna.
Apro l’armadio, mi infilo un paio di pantaloni per evitare tentazioni e vado da lei a chiedere spiegazioni. Questa non gliela lascio passare. Una non può succhiarmi il cazzo, venire nel mio letto a strusciarsi, dirmi che mi ama e poi darmi dello stronzo come se fosse colpa mia. Adesso me la spiega o si trova un bravo psicologo perché io mi sto rompendo.
Apro la porta, lei si è messa nel suo letto nascosta sotto alle coperte. “Adesso mi spieghi sta cosa”.
Non riesce a guardarmi, tiene gli occhi bassi e fissa il vuoto “Te l’ho detto. Sono innamorata di te. Sono anni che ti vorrei come mio compagno. A volte sogno anche la nostra vita assieme, ho sognato il vestito bianco in chiesa e tu che mi portavi all’altare in braccio, ho sognato che avevano dei figli assieme..”.
Cazzo che sogni!
“Lo sai che è impossibile vero e comunque per fare figli insomma.... mica li trovi sotto al cavolo”.
“E pensi che non lo sappia?”
“Ma allora cosa vuoi da me Monica! Guarda dimmi cosa vuoi e lo faccio ma smettiamola”.
“Io non lo so -sbatte gli occhi lei- a volte penso a quanto sarebbe bello fare l’amore con te e intendo amore vero, non come quando monti Marika da dietro tipo cani in calore. Una cosa bella, dolce, sincera”.
“Comunque a Marika piace farlo a pecorina. Dice che sente di più. Se a uno piace mica c’è nulla di male”.
“Ma io voglio amore non sesso. E poi ripenso a Nadia e a suo fratello. Ora lo odia. Dopo che si è fatta devastare dal suo cazzo per anni assecondando le sue voglie in ogni modo lui si è trovato la ragazza e si è poi sposato. E sai che le ha detto quando lei non voleva? Che era solo una svuota sborra e non doveva rompere il cazzo che ora che era sposato doveva smettere di rompere. Io non sono una svuota sborra Max”.
“Io non l’ho mai detto!”.
“Però lo pensi. È quello che fai con mamma e Marika in fondo”.
“Non la devi vedere così, te l’ho già spiegato”.
“Io quello vedo.... perché tu non le ami”.
“No, non le amo. Gli voglio solo bene”.
“E a me? A me un po’ mi ami?”.
“Non lo so...”.
Piange di nuovo... Allungo una mano e le faccio una carezza “Io ti vorrò sempre bene sappilo”.
Lei scosta la coperta, il suo corpo nudo e perfetto risveglia sensazioni fra le mie gambe “Ti va di stare un po’ qui accanto a me...”.
“Ok”.
“Si ma vieni a letto coi pantaloni...?”.
“Sono per prevenire certe cose lo sai”.
“Magari non mi va di prevenirle cosa ne dici?”.
Non dico nulla. Mi spoglio, entro nel letto con lei e spegniamo la luce...
di
scritto il
2020-02-23
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