OPS!! - Mezzi pensieri e mezze parole ( 5)
di
Babi
genere
etero
Non si erano scambiati nemmeno il numero di telefono.
L'arrivo di quella macchina sembrava averli riportati improvvisamente in una realtà in cui non sembravano “avere senso”.
Quanto avrebbe voluto essere nella sua testa. Quanto avrebbe voluto chiedergli cosa stesse pensando mentre si salutavano davanti all’albergo.
Nicolò come le avrebbe giustificato quello che era successo?
Marta aveva pensato tanto, cercando di spiegarselo… per la seconda volta aveva fatto sesso con un “quasi” perfetto estraneo, eppure era palese che non fosse la stessa cosa… pensava a Claudio e non aveva dubbi nell’inserirlo nella categoria "errori macroscopici", poi pensava a Nicolò e la sola cosa di cui riusciva ad essere certa, era che lo desiderava, che non aveva mai nemmeno pensato potesse esistere davvero una sintonia così precisa, un'attrazione così forte o delle emozioni così profonde.
Era stata 2 anni con Leonardo e mai nemmeno per un istante si era sentita come quell’unica sera con Nicolò.
Però era una vera follia… non ci si può innamorare di qualcuno così velocemente…
“Smetti di pensarci!!” disse fra se' e se', facendo colazione ed iniziando la sua giornata libera . “Magari ora lui è solo a farsi paranoie per i sensi di colpa, per aver tradito sua moglie… o forse no.. forse è un traditore seriale, magari sei stata solo una scopata in trasferta…” disse cercando di convincersene, anche se proprio non gli sembrava il tipo, ma se così fosse, sarebbe stato molto più facile “allontanarlo” dalla sua mente.
“Dai!!” pensò poi, guardandosi allo specchio “ magari queste 24 ore lontane dal lavoro, ti fanno pure tornare il cervello in fase!!”
Stava per uscire, per andare a fare un pò di spesa, dato che ormai a forza di rimandarla, nel suo frigorifero si era ricreato il vuoto cosmico, quando le squillò il cellulare.
“Leonardo” sul display c’era ancora la foto di loro due insieme.
“Devo ricordarmi di cancellarla!” pensò Marta rispondendo.
“Mi hai lasciato per andare in giro a fare la troia?” le disse lui con tono aggressivo, appena rispose.
Non ci voleva Einstein per capire che quel coglione di Claudio non era stato discreto in merito. Ma, a prescindere dal fatto che lei avesse o non avesse fatto la troia, di certo lui era l’ultima persona al mondo a cui doveva importare.
“No, ti ho lasciato perchè ti scopavi qualsiasi ragazza che respirasse.. hai la memoria corta?” gli chiese.
“Marta…non farmi incazzare o..”
“O cosa? Posso pure scoparmi una squadra di calcio se mi va …di certo non sono cazzi tuoi…” lo interruppe lei, uscendo di casa.
“Quindi te lo sei scopato davvero Claudio!! Non dice minchiate…” rispose Leonardo.
“Ma vaffanculo a te ed a lui!!” disse lei chiudendo la chiamata, decidendo che non aveva proprio voglia di parlare con il suo ex della sua vita sessuale…
Ovviamente Leonardo, pensando di avere un qualche diritto, la richiamò almeno 10 volte e Marta per 10 volte rifiutò la chiamata.
Era quasi divertente vagare per il centro commerciale il mercoldì mattina… era praticamente deserto, era perfino riuscita a parcheggiare davanti all’entrata.
Carrello, nero che ti chiede un euro (perchè loro ci sono a qualsiasi orario), tac.. stincata contro il portaacqua.
“Ahia!!” un grande classico. “Ma perchè hanno messo sta minkia di ferro, proprio qui!!” pensò Marta, cercando di prendere la misura del passo, per evitare di sbatterci di nuovo.
“Uuh, ma quanto è bello quel cappello!!” pensò, passando davanti ad un negozio, che aveva già allestito la vetrina con gli arrivi invernali. Ma sì! Un regalo se lo meritava!!
Quando diede la carta alla commessa, però questa non funzionò.
Era impossibile! Rinunciò all’acquisto e chiamò la sede della banca e dopo lunghi minuti di attesa e musichette irritanti, il tipo al telefono le disse che dai loro computer non risultava nessun problema.
“Provi a passarla in un altro negozio…” le disse il super genio.
“Faccio prima ad andare là…” pensò Marta. Tanto non aveva nient’altro da fare!!
Solo una volta davanti alla filiale della sua banca realizzò che era la stessa in cui lavorava Nicolò.
Vabbeh, ma di certo non si sarebbe trovato lì in quella filiale, per quanto ne sapeva lei, Nicolò si trovava nella sede Centrale.
“Piantala di pensare a lui!!!” si impose entrando.
La donna a cui stava esponendo il suo problema le sembrò in assoluto la persona più scocciata della terra. Ora, Marta capiva che non faceva di sicuro il lavoro più divertente del mondo, ma un mezzo sorriso avrebbe potuto farlo!!
“Probabilmente la sua carta è danneggiata, dovremmo sostituirla…” disse la tipa, dopo aver guardato il computer.
“Minchia, è 10 minuti che lo sto dicendo io!!” pensò Marta
“Si..cambiamola…grazie…”
“Eh, non è così immediato…” iniziò a dire, elencandole una lunga serie di cose che Marta non ascoltò, perchè dietro alle spalle di quella signorina Rottermeier, vide passare proprio Nicolò.
“No no no, non girarti…” pensò Marta, sentendo immediatamente il terrore che lui la vedesse e pensasse che lei lo stesse pedinando come una stalker impazzita.
“Sì.. va bene…” disse sbrigativa alla tipa.
“Vuole prelevare del contante in attesa della nuova carta?” chiese la donna, notando che Marta sembrava avere improvvisamente fretta.
“Sì.. 500 euro…”disse Marta sparando un cifra a caso, guardando Nicolò fermo che lavorava su un pc.
“Un documento…” disse la donna.
“Sì.. un documento.. ce l’ho!!” disse Marta iniziando a cercare nello zainetto, il portafoglio.
“L’ha appoggiato lì..” disse la tipa, indicandolo sul banco
“Ah..giusto…ecco…“ disse porgendogli la carta d’identità.
Una panterona Bionda sui 50 anni si era avvicinata a Nicolò e sembrava si stesse facendo spiegare qualcosa, perchè lui gli indicava qualcosa sul monitor.
“Ma guarda come gli sbatte in faccia le tette!!” pensò infastidita Marta, e poi che minchia aveva lui da sorridere?
“No ok!! Non deve fregartene niente…”
“Ecco a lei.. nel giro di due o tre giorni dovrebbe già essere pronta la sua nuova carta…”
“Sì.. grandioso grazie!!… Arrivederci..” disse, prendendo i soldi e girandosi per scappare via.
Era fuori!! Lui non si era accorto di nulla.. era salva, doveva solo prendere la macchina, eh…
“Porca merda!!!” pensò, infilando la mano nella tasca dello zaino e non trovando le chiavi della macchina.
L’aveva appoggiata sul bancone.
“Ok.. veloce come un ninjia!!” pensò rientrando.
Testa bassa, capelli davanti allla faccia …
“Marta?” la voce di Nicolò.
“Ciao…” disse lei, accettando il fallimento dell’operazione recupero chiavi in segretezza.
“Mi sembrava d’averti visto.. allora eri tu… che ci fai qui?” le chiese.
“Dovevo fare la spesa…” disse, realizzando subito che le stava per andare in tilt in cervello.
“In banca?” rise lui.
“No.. dovevo… ma poi non mi andava la carta e….. giuro non sapevo eri qui!!” disse, rinunciando ad una parvenza di raziocinio “Non ti sto stalkerizzando!!”
“Ok.. -sorrise lui- ed hai risolto?”
“Sì.. ma ho scordato le chiavi della macchina…”
“Signorina sono sue?” chiese la guardia, avvicinandosi con le chiavi in mano.
“Si.. grazie…”
“Di nulla.. Buonagiornata” disse l’uomo andandosene.
“Chiavi recuperate… puoi tornare dalla panterona…” Ma perchè le era venuta quella frase?! “Al lavoro.. volevo dire… al lavoro… -poi fece una smorfia imbarazzata- Puoi far finta che non abbia detto niente..?” Marta avrebbe solo voluto sotterrarsi.
“Potrei… ma poi mi dovresti un favore.” rispose Nicolò, sembrava particolarmente divertito ed anche dannatamente bello.
“Tutto quello che vuoi! Odio iniziare la mia giornata libera, con delle figure di merda!!”
“Ah.. ecco ..quindi oggi non vedrò la mia receptionist preferita…”
“Eh no… per oggi devi accontentarti delle sue colleghe”
“Per caso tu non potresti darmi il suo numero di cellulare? Vorrei ringraziarla per ieri sera…”
“Mmmm sai, non sono sicura di potertelo dare.. sai tutte quelle norme sulla privacy..non vorrei che poi mi denunciasse…” scherzò Marta
“Ti ricordo che mi devi un favore…”
“Dammi il telefono..” sorrise Marta.
Lui glielo diede e lei gli salvò il suo numero e glielo ridiede.
“Grazie… e comunque con la panterona ho finito…”
“Ma dovevi dimenticartelo!? Imbroglione!!!” disse Marta, spingendolo.
“Dimenticato!”
“Sarà meglio o dico la tua receptionist preferita di trattarti male..” disse Marta, guardandolo con espressione minacciosa.
“Meglio se torno in sede …”
“Sì.. ti serve un passaggio? “chiese Marta.
“No grazie, non voglio disturbarti, prendo un taxi, tanto me lo rimborsano …se mi accompagnassi tu, non saprei come ricambiare”
Uscirono dalla banca mentre parlavano.
“Nessun disturbo, non ho niente da fare… cioè dovrei fare la spesa ma i supermercati sono aperti fino alle nove… e se vuoi rimborsarmi puoi offrirmi l’aperitivo..”
“Anche il pranzo se è per questo..” sorrise Nicolò “Il mio collega è ancora K.O..”
Marta lo accompagnò alla sede centrale, mentre lui avrebbe lavorato fino alla pausa pranzo, lei sarebbe andata a fare quel minino di spesa, che le avrebbe permesso la sopravvivenza.
Era davvero assurdo ma non si era mai sentita così felice, elettrizzata ed eccitata per un appuntamento … Non riusciva quasi a credere che lui l’avesse invitata veramente ed ogni tanto controllava il telefono per essere certa che non ci avesse ripensato.
Per la prima volta nella sua vita riuscì anche ad essere puntuale.
“Quanto tempo hai per mangiare?” gli chiese, non appena salì in macchina.
“due orette.. ma poi son da solo, non devo timbrare il cartellino..”
Marta lo portò a mangiare in una piccola osteria, a pochi passi dalla Mole.
Era un posto piccolino, non troppo impegnativo, ma molto carino .
Si sedettero in uno dei tavoli per due persone e quando il cameriere portò loro il menù: “Devi assolutamente sentire i taijarin al ragù di salsiccia di Bra!!” disse Marta.
“Bra?” chiese lui, non sapendo di cosa si trattasse.
“E’ una salsiccia.. ma di bovino… fidati sono buonissimi!!” RIspose Marta
“Ok! Se me li consigli tu, li mangio!” sorrise lui, chiudendo il menù.
“Peccato che non avremo tempo o ti porterei sulla Mole..” disse Marta, più che altro per non rimanere in silenzio e per cercare un qualsiasi argomento che potesse distrarla dalla voglia che aveva di baciarlo. Si sentiva davvero ad un passo dalla Ninfomania… possibile che in testa le ritornassero tutte le immagini della sera prima, su a Superga..
“Beh, magari prima di andare ci faccio un giro..” rispose lui.
“Girano un casino di leggende sulla Mole Antonelliana.. la più bella è che sia stata costruita per nascondere l’entrata dell’Inferno…”
“Caspita.. una cosa seria!” rispose lui, poco spaventato dall’ipotesi.
“Pensa se fosse vero…” inizio a dire Marta, perdendosi in un labirito di pensieri, un pò a casaccio, ai quali non solo Nicolò prestò attenzione, ma ai quali rispondeva pure..
La paura di Marta di non sapere di cosa conversare, sembrava completamente infondata, perchè non rimasero zitti nemmeno un secondo.
La cosa davvero figa è che lui sembrava perfettamente a suo agio nel sostenere o dibattere scherzosamente, ogni sconclusionata teoria o argomento che veniva fuori.
Marta, finito il suo piatto, si rese conto che non aveva indossato nessuna maschera..era stata se' stessa e basta.
Sì perchè è piuttosto normale, davanti a qualcuno che non si conosce, voler sembrare, almeno le prime volte, una versione migliore di se' stessi… voler apparire più interessanti di quanto non lo si è veramente.. istintivamente lo fanno tutti, tutti, tranne lei, quando era con Nicolò.
Questo pensiero però la riportò anche a pensare al fatto che in ogni caso, anche se si fossero visti ogni giorno, era comunque un rapporto che aveva già una data di scadenza.
Nicolò avrebbe fatto il lavoro per cui era venuto e poi sarebbe ripartito.
“Per quanto rimarrete qui a Torino?” gli chiese. Lo sapeva, era stata lei a registrarli al loro arrivo, sapeva esattamente fino a che giorno avevano prenotato la loro camera. Ma sperava di ricordarlo male, sperava di avere più tempo… sperava di non ricordare la data corretta.
“Eh.. non saprei bene! Doveva essere una settimana ..ma ci sono diversi bug nel sistema ..il nuovo softwere è fatto un pò alla carlona, mettici poi che il mio collega si è ammalato ..quindi probabilmente un pò di più.. ma non saprei dire bene quanto.“
“Ah.. mi dispiace..” disse Marta in modo decisamente poco convinto, per colpa del criceto che le girava in testa in quel momento, che si era messo a ballare la samba, lanciando coriandoli e suonando la trombetta come si fosse ritrovato a Rio per il carnevale.
“Non sembra, da come lo dici ..” sorrise Nicolò
“No, scusa… mi dispiace per te… ma.. a me non dispiace per niente.. inizio ad abituarmi a portarti in giro per Torino.”
“Beh, io non riesco ad abituarmici , in realtà…”
“Dai .. non guido così male!!” disse Marta, cercando di buttare sull’ironia una frase che poteva anche portare a sentirlo dire che gli mancava casa sua; argomento che in effetti ci poteva pure stare, ma che avrebbe placato il suo attuale buon umore.
“Aahaha no.. -rise lui- Intendo che mi piace proprio tanto stare insieme a te… non è .. come dire, una sensazione normale..”
Marta poteva sentire le sue guance diventare rosse, nemmeno nei suoi pensieri più nascosti avrebbe mai sperato di sentirgli dire quelle parole.
“No, forse non è normale -disse piuttosto imbarazzata ma decisa ad essere altrettanto sincera- ma piace molto anche a me stare con te… a stare bene ci si abitua piuttosto in fretta…” aggiunse mentre con la mano sbriciolava uno dei grissini, perchè,porca miseria, se fra di loro non ci fosse stato quel maledetto tavolino, gli sarebbe volentieri saltata addosso per baciarlo. Quanto voleva assaggiarle ancora, le sue labbra!! Ci avrebbe voluto passare il resto della settimana a sbaciucchiarselo!
Per fortuna (o sfortuna) quel momento fu rotto dalla suoneria del cellulare di Nicolò.
“Io devo rispondere..”disse quasi scusandosi, leggendo chi lo stesse chiamando.
“Sì sì ..fai pure.. vado in bagno intanto..” disse lei, alzandosi.
INTANTO AD ALDILANDIA :
Ok, vi riassumo ciò che ho letto nei fascicoli che la Signora mi ha dato:
Marta sarebbe rimasta con Leonardo per un altro anno più o meno, sarebbe stata lei a lasciarlo poi per un altro, un certo Luca, con il quale poi avrebbe dovuto sposarsi e trasferirsi a Londra. E tutto sommato, da ciò che ho letto avrebbe avuto anche un vita piuttosto felice.
Nicolò pochi giorni dopo il rientro da quella trasferta, avrebbee dovuto ricevere la notizia che sarebbe diventato papà per la seconda volta (un maschio, per l’esattezza) e fra alti e bassi la sua vita sarebbe rimasta identica a quella vissuta fino a quel momento.
Leggendo ho preso appunti, in pratica, ora, c’è una Marta, single con largo anticipo, che non può ancora incontrare Luca, ma che ha incontrato Nicolò, che non era proprio previsto, questo sta portando lei sempre più distante dall’incontro con l’uomo di quella sua vita e sempre più fra le braccia dell’uomo dell’altra sua vita. Il quale però, anche se ancora non lo sa, sta per avere un figlio.. eh sì, perchè che avrà quel figlio è sicuro!!
Sto riguardando un pò i miei appunti, con le mie riflessioni a margine e, sono onesto, mi sembra la sceneggiatura di una di quelle telenovelas che guardava mia mamma.
Già, mia mamma, chissà che mi direbbe se fosse qui ora? Probabilmente una lunga sequela di insulti !! Amo mia mamma eh, ma, giuro che non mi manca.
Chissà come se la passa senza di me? E’ davvero strano sono qui da ….non lo so esattamente da quanto sono qui …allora il giorno in cui sono morto faceva freddo …ooh sì.. questo lo ricordo bene.. ogni volta che ripenso a quel giorno mi viene davvero il nervoso!! Ma chi è quel malato che ha scritto che la mia vita si doveva concludere così!!
Passi morire giovane, passi pure morire vergine… ma con il concorso di colpa di un pò del ghiaccio no!! Dai!!
Giuro che se rinasco voglio farlo in un paese dove è sempre estate!!
35%…..36%….37%….
No no no! Lenta ma inesorabile la barra della percentuale sale.. ma porca miseria, non posso nemmeno pensare ai cavoli miei!!
Apro la visuale su quanto sta succedendo, mentre spingo il bottone per convocare la Signora.
Li vedo, sono così belli insieme però.. pranzano, parlano..
38%….39%….
Ho capito!!
“Che altro succede?!”dice la Signora, entrando nel mio ufficio/loculo/sgabuzzino.
Guarda. Mi guarda.
“Dai questa è facile.. come li puoi interrompere?” mi chiede.
“Io?” dico spaesato.
L’ultima volta che ho spinto io qualcosa su una tastiera ho combinato un gran casino… non so se me la sento!!
“Forza, non sai cosa interrompe sempre sul più bello, una conversazione??!!” mi sta mettendo ancora più ansia!!
Che ne so?? Non è che abbia mai conversato troppo, con il sesso opposto.
Mi viene in mente però che ogni volta che mi facevo coraggio e provavo a parlare con una qualche mia amica per chiederle di uscire, compariva quasi sempre mia madre..e se non c’era mi telefonava.
“Una chiamata della madre?” dico.
“Una chiamata….ma non della madre…” dice la Signora quasi soddisfatta di me, dico quasi, perchè non è che sono ancora molto bravo ad interpretarla.
La guardo, digita qualcosa e non appena spinge invio, il telefono di Nicolò squilla.
La barra si ferma al 39%.
“Letto i fascicoli?” mi chiede.
“Sì.”
Prende i miei appunti, li guarda.
Ho scritto in caratteri grandi “Luca?”.
“Sei così ingenuo, pensi che noterà un perfetto sconosciuto, preferendolo a lui?” dice.
“Forse” dico incerto.
“Si vede che non sei troppo esperto di donne.. ma vale la pena tentare..” rilancia i miei appunti dove li aveva trovati.
Sta per andare via, poi si gira, mi guarda e:
“Tua madre, tutto sommato sta bene…” poi esce.
Ma come faceva a sapere cosa stavo pensando? Mi legge il pensiero? Forse da un certo livello, impari a leggere nel pensiero… o forse è il braccialetto che mi ha messo …
Devo stare attento a cosa penso… vabbeh dai, almeno mia mamma se la cava bene ..chissà che intende la Signora per “bene”… Giuro che la prossima volta mi faccio coraggio e glielo chiedo !!
Sì, sì, lo so che siete ancora lì … e che buona parte di voi, si sta chiedendo ancora come sia morto… francamente è la prima volta che qualcuno s’interessa a cosa dico …ma non sono ancora certo di volervelo dire.. infondo non è di me che si parla ma di Marta e Nicolò…concentratevi no??!!! Prometto che se tutta questa storia va a finire bene ve lo dico …
Ora perdonatemi ma con questi due non posso davvero distrarmi troppo… vi tengo aggiornati!!
L'arrivo di quella macchina sembrava averli riportati improvvisamente in una realtà in cui non sembravano “avere senso”.
Quanto avrebbe voluto essere nella sua testa. Quanto avrebbe voluto chiedergli cosa stesse pensando mentre si salutavano davanti all’albergo.
Nicolò come le avrebbe giustificato quello che era successo?
Marta aveva pensato tanto, cercando di spiegarselo… per la seconda volta aveva fatto sesso con un “quasi” perfetto estraneo, eppure era palese che non fosse la stessa cosa… pensava a Claudio e non aveva dubbi nell’inserirlo nella categoria "errori macroscopici", poi pensava a Nicolò e la sola cosa di cui riusciva ad essere certa, era che lo desiderava, che non aveva mai nemmeno pensato potesse esistere davvero una sintonia così precisa, un'attrazione così forte o delle emozioni così profonde.
Era stata 2 anni con Leonardo e mai nemmeno per un istante si era sentita come quell’unica sera con Nicolò.
Però era una vera follia… non ci si può innamorare di qualcuno così velocemente…
“Smetti di pensarci!!” disse fra se' e se', facendo colazione ed iniziando la sua giornata libera . “Magari ora lui è solo a farsi paranoie per i sensi di colpa, per aver tradito sua moglie… o forse no.. forse è un traditore seriale, magari sei stata solo una scopata in trasferta…” disse cercando di convincersene, anche se proprio non gli sembrava il tipo, ma se così fosse, sarebbe stato molto più facile “allontanarlo” dalla sua mente.
“Dai!!” pensò poi, guardandosi allo specchio “ magari queste 24 ore lontane dal lavoro, ti fanno pure tornare il cervello in fase!!”
Stava per uscire, per andare a fare un pò di spesa, dato che ormai a forza di rimandarla, nel suo frigorifero si era ricreato il vuoto cosmico, quando le squillò il cellulare.
“Leonardo” sul display c’era ancora la foto di loro due insieme.
“Devo ricordarmi di cancellarla!” pensò Marta rispondendo.
“Mi hai lasciato per andare in giro a fare la troia?” le disse lui con tono aggressivo, appena rispose.
Non ci voleva Einstein per capire che quel coglione di Claudio non era stato discreto in merito. Ma, a prescindere dal fatto che lei avesse o non avesse fatto la troia, di certo lui era l’ultima persona al mondo a cui doveva importare.
“No, ti ho lasciato perchè ti scopavi qualsiasi ragazza che respirasse.. hai la memoria corta?” gli chiese.
“Marta…non farmi incazzare o..”
“O cosa? Posso pure scoparmi una squadra di calcio se mi va …di certo non sono cazzi tuoi…” lo interruppe lei, uscendo di casa.
“Quindi te lo sei scopato davvero Claudio!! Non dice minchiate…” rispose Leonardo.
“Ma vaffanculo a te ed a lui!!” disse lei chiudendo la chiamata, decidendo che non aveva proprio voglia di parlare con il suo ex della sua vita sessuale…
Ovviamente Leonardo, pensando di avere un qualche diritto, la richiamò almeno 10 volte e Marta per 10 volte rifiutò la chiamata.
Era quasi divertente vagare per il centro commerciale il mercoldì mattina… era praticamente deserto, era perfino riuscita a parcheggiare davanti all’entrata.
Carrello, nero che ti chiede un euro (perchè loro ci sono a qualsiasi orario), tac.. stincata contro il portaacqua.
“Ahia!!” un grande classico. “Ma perchè hanno messo sta minkia di ferro, proprio qui!!” pensò Marta, cercando di prendere la misura del passo, per evitare di sbatterci di nuovo.
“Uuh, ma quanto è bello quel cappello!!” pensò, passando davanti ad un negozio, che aveva già allestito la vetrina con gli arrivi invernali. Ma sì! Un regalo se lo meritava!!
Quando diede la carta alla commessa, però questa non funzionò.
Era impossibile! Rinunciò all’acquisto e chiamò la sede della banca e dopo lunghi minuti di attesa e musichette irritanti, il tipo al telefono le disse che dai loro computer non risultava nessun problema.
“Provi a passarla in un altro negozio…” le disse il super genio.
“Faccio prima ad andare là…” pensò Marta. Tanto non aveva nient’altro da fare!!
Solo una volta davanti alla filiale della sua banca realizzò che era la stessa in cui lavorava Nicolò.
Vabbeh, ma di certo non si sarebbe trovato lì in quella filiale, per quanto ne sapeva lei, Nicolò si trovava nella sede Centrale.
“Piantala di pensare a lui!!!” si impose entrando.
La donna a cui stava esponendo il suo problema le sembrò in assoluto la persona più scocciata della terra. Ora, Marta capiva che non faceva di sicuro il lavoro più divertente del mondo, ma un mezzo sorriso avrebbe potuto farlo!!
“Probabilmente la sua carta è danneggiata, dovremmo sostituirla…” disse la tipa, dopo aver guardato il computer.
“Minchia, è 10 minuti che lo sto dicendo io!!” pensò Marta
“Si..cambiamola…grazie…”
“Eh, non è così immediato…” iniziò a dire, elencandole una lunga serie di cose che Marta non ascoltò, perchè dietro alle spalle di quella signorina Rottermeier, vide passare proprio Nicolò.
“No no no, non girarti…” pensò Marta, sentendo immediatamente il terrore che lui la vedesse e pensasse che lei lo stesse pedinando come una stalker impazzita.
“Sì.. va bene…” disse sbrigativa alla tipa.
“Vuole prelevare del contante in attesa della nuova carta?” chiese la donna, notando che Marta sembrava avere improvvisamente fretta.
“Sì.. 500 euro…”disse Marta sparando un cifra a caso, guardando Nicolò fermo che lavorava su un pc.
“Un documento…” disse la donna.
“Sì.. un documento.. ce l’ho!!” disse Marta iniziando a cercare nello zainetto, il portafoglio.
“L’ha appoggiato lì..” disse la tipa, indicandolo sul banco
“Ah..giusto…ecco…“ disse porgendogli la carta d’identità.
Una panterona Bionda sui 50 anni si era avvicinata a Nicolò e sembrava si stesse facendo spiegare qualcosa, perchè lui gli indicava qualcosa sul monitor.
“Ma guarda come gli sbatte in faccia le tette!!” pensò infastidita Marta, e poi che minchia aveva lui da sorridere?
“No ok!! Non deve fregartene niente…”
“Ecco a lei.. nel giro di due o tre giorni dovrebbe già essere pronta la sua nuova carta…”
“Sì.. grandioso grazie!!… Arrivederci..” disse, prendendo i soldi e girandosi per scappare via.
Era fuori!! Lui non si era accorto di nulla.. era salva, doveva solo prendere la macchina, eh…
“Porca merda!!!” pensò, infilando la mano nella tasca dello zaino e non trovando le chiavi della macchina.
L’aveva appoggiata sul bancone.
“Ok.. veloce come un ninjia!!” pensò rientrando.
Testa bassa, capelli davanti allla faccia …
“Marta?” la voce di Nicolò.
“Ciao…” disse lei, accettando il fallimento dell’operazione recupero chiavi in segretezza.
“Mi sembrava d’averti visto.. allora eri tu… che ci fai qui?” le chiese.
“Dovevo fare la spesa…” disse, realizzando subito che le stava per andare in tilt in cervello.
“In banca?” rise lui.
“No.. dovevo… ma poi non mi andava la carta e….. giuro non sapevo eri qui!!” disse, rinunciando ad una parvenza di raziocinio “Non ti sto stalkerizzando!!”
“Ok.. -sorrise lui- ed hai risolto?”
“Sì.. ma ho scordato le chiavi della macchina…”
“Signorina sono sue?” chiese la guardia, avvicinandosi con le chiavi in mano.
“Si.. grazie…”
“Di nulla.. Buonagiornata” disse l’uomo andandosene.
“Chiavi recuperate… puoi tornare dalla panterona…” Ma perchè le era venuta quella frase?! “Al lavoro.. volevo dire… al lavoro… -poi fece una smorfia imbarazzata- Puoi far finta che non abbia detto niente..?” Marta avrebbe solo voluto sotterrarsi.
“Potrei… ma poi mi dovresti un favore.” rispose Nicolò, sembrava particolarmente divertito ed anche dannatamente bello.
“Tutto quello che vuoi! Odio iniziare la mia giornata libera, con delle figure di merda!!”
“Ah.. ecco ..quindi oggi non vedrò la mia receptionist preferita…”
“Eh no… per oggi devi accontentarti delle sue colleghe”
“Per caso tu non potresti darmi il suo numero di cellulare? Vorrei ringraziarla per ieri sera…”
“Mmmm sai, non sono sicura di potertelo dare.. sai tutte quelle norme sulla privacy..non vorrei che poi mi denunciasse…” scherzò Marta
“Ti ricordo che mi devi un favore…”
“Dammi il telefono..” sorrise Marta.
Lui glielo diede e lei gli salvò il suo numero e glielo ridiede.
“Grazie… e comunque con la panterona ho finito…”
“Ma dovevi dimenticartelo!? Imbroglione!!!” disse Marta, spingendolo.
“Dimenticato!”
“Sarà meglio o dico la tua receptionist preferita di trattarti male..” disse Marta, guardandolo con espressione minacciosa.
“Meglio se torno in sede …”
“Sì.. ti serve un passaggio? “chiese Marta.
“No grazie, non voglio disturbarti, prendo un taxi, tanto me lo rimborsano …se mi accompagnassi tu, non saprei come ricambiare”
Uscirono dalla banca mentre parlavano.
“Nessun disturbo, non ho niente da fare… cioè dovrei fare la spesa ma i supermercati sono aperti fino alle nove… e se vuoi rimborsarmi puoi offrirmi l’aperitivo..”
“Anche il pranzo se è per questo..” sorrise Nicolò “Il mio collega è ancora K.O..”
Marta lo accompagnò alla sede centrale, mentre lui avrebbe lavorato fino alla pausa pranzo, lei sarebbe andata a fare quel minino di spesa, che le avrebbe permesso la sopravvivenza.
Era davvero assurdo ma non si era mai sentita così felice, elettrizzata ed eccitata per un appuntamento … Non riusciva quasi a credere che lui l’avesse invitata veramente ed ogni tanto controllava il telefono per essere certa che non ci avesse ripensato.
Per la prima volta nella sua vita riuscì anche ad essere puntuale.
“Quanto tempo hai per mangiare?” gli chiese, non appena salì in macchina.
“due orette.. ma poi son da solo, non devo timbrare il cartellino..”
Marta lo portò a mangiare in una piccola osteria, a pochi passi dalla Mole.
Era un posto piccolino, non troppo impegnativo, ma molto carino .
Si sedettero in uno dei tavoli per due persone e quando il cameriere portò loro il menù: “Devi assolutamente sentire i taijarin al ragù di salsiccia di Bra!!” disse Marta.
“Bra?” chiese lui, non sapendo di cosa si trattasse.
“E’ una salsiccia.. ma di bovino… fidati sono buonissimi!!” RIspose Marta
“Ok! Se me li consigli tu, li mangio!” sorrise lui, chiudendo il menù.
“Peccato che non avremo tempo o ti porterei sulla Mole..” disse Marta, più che altro per non rimanere in silenzio e per cercare un qualsiasi argomento che potesse distrarla dalla voglia che aveva di baciarlo. Si sentiva davvero ad un passo dalla Ninfomania… possibile che in testa le ritornassero tutte le immagini della sera prima, su a Superga..
“Beh, magari prima di andare ci faccio un giro..” rispose lui.
“Girano un casino di leggende sulla Mole Antonelliana.. la più bella è che sia stata costruita per nascondere l’entrata dell’Inferno…”
“Caspita.. una cosa seria!” rispose lui, poco spaventato dall’ipotesi.
“Pensa se fosse vero…” inizio a dire Marta, perdendosi in un labirito di pensieri, un pò a casaccio, ai quali non solo Nicolò prestò attenzione, ma ai quali rispondeva pure..
La paura di Marta di non sapere di cosa conversare, sembrava completamente infondata, perchè non rimasero zitti nemmeno un secondo.
La cosa davvero figa è che lui sembrava perfettamente a suo agio nel sostenere o dibattere scherzosamente, ogni sconclusionata teoria o argomento che veniva fuori.
Marta, finito il suo piatto, si rese conto che non aveva indossato nessuna maschera..era stata se' stessa e basta.
Sì perchè è piuttosto normale, davanti a qualcuno che non si conosce, voler sembrare, almeno le prime volte, una versione migliore di se' stessi… voler apparire più interessanti di quanto non lo si è veramente.. istintivamente lo fanno tutti, tutti, tranne lei, quando era con Nicolò.
Questo pensiero però la riportò anche a pensare al fatto che in ogni caso, anche se si fossero visti ogni giorno, era comunque un rapporto che aveva già una data di scadenza.
Nicolò avrebbe fatto il lavoro per cui era venuto e poi sarebbe ripartito.
“Per quanto rimarrete qui a Torino?” gli chiese. Lo sapeva, era stata lei a registrarli al loro arrivo, sapeva esattamente fino a che giorno avevano prenotato la loro camera. Ma sperava di ricordarlo male, sperava di avere più tempo… sperava di non ricordare la data corretta.
“Eh.. non saprei bene! Doveva essere una settimana ..ma ci sono diversi bug nel sistema ..il nuovo softwere è fatto un pò alla carlona, mettici poi che il mio collega si è ammalato ..quindi probabilmente un pò di più.. ma non saprei dire bene quanto.“
“Ah.. mi dispiace..” disse Marta in modo decisamente poco convinto, per colpa del criceto che le girava in testa in quel momento, che si era messo a ballare la samba, lanciando coriandoli e suonando la trombetta come si fosse ritrovato a Rio per il carnevale.
“Non sembra, da come lo dici ..” sorrise Nicolò
“No, scusa… mi dispiace per te… ma.. a me non dispiace per niente.. inizio ad abituarmi a portarti in giro per Torino.”
“Beh, io non riesco ad abituarmici , in realtà…”
“Dai .. non guido così male!!” disse Marta, cercando di buttare sull’ironia una frase che poteva anche portare a sentirlo dire che gli mancava casa sua; argomento che in effetti ci poteva pure stare, ma che avrebbe placato il suo attuale buon umore.
“Aahaha no.. -rise lui- Intendo che mi piace proprio tanto stare insieme a te… non è .. come dire, una sensazione normale..”
Marta poteva sentire le sue guance diventare rosse, nemmeno nei suoi pensieri più nascosti avrebbe mai sperato di sentirgli dire quelle parole.
“No, forse non è normale -disse piuttosto imbarazzata ma decisa ad essere altrettanto sincera- ma piace molto anche a me stare con te… a stare bene ci si abitua piuttosto in fretta…” aggiunse mentre con la mano sbriciolava uno dei grissini, perchè,porca miseria, se fra di loro non ci fosse stato quel maledetto tavolino, gli sarebbe volentieri saltata addosso per baciarlo. Quanto voleva assaggiarle ancora, le sue labbra!! Ci avrebbe voluto passare il resto della settimana a sbaciucchiarselo!
Per fortuna (o sfortuna) quel momento fu rotto dalla suoneria del cellulare di Nicolò.
“Io devo rispondere..”disse quasi scusandosi, leggendo chi lo stesse chiamando.
“Sì sì ..fai pure.. vado in bagno intanto..” disse lei, alzandosi.
INTANTO AD ALDILANDIA :
Ok, vi riassumo ciò che ho letto nei fascicoli che la Signora mi ha dato:
Marta sarebbe rimasta con Leonardo per un altro anno più o meno, sarebbe stata lei a lasciarlo poi per un altro, un certo Luca, con il quale poi avrebbe dovuto sposarsi e trasferirsi a Londra. E tutto sommato, da ciò che ho letto avrebbe avuto anche un vita piuttosto felice.
Nicolò pochi giorni dopo il rientro da quella trasferta, avrebbee dovuto ricevere la notizia che sarebbe diventato papà per la seconda volta (un maschio, per l’esattezza) e fra alti e bassi la sua vita sarebbe rimasta identica a quella vissuta fino a quel momento.
Leggendo ho preso appunti, in pratica, ora, c’è una Marta, single con largo anticipo, che non può ancora incontrare Luca, ma che ha incontrato Nicolò, che non era proprio previsto, questo sta portando lei sempre più distante dall’incontro con l’uomo di quella sua vita e sempre più fra le braccia dell’uomo dell’altra sua vita. Il quale però, anche se ancora non lo sa, sta per avere un figlio.. eh sì, perchè che avrà quel figlio è sicuro!!
Sto riguardando un pò i miei appunti, con le mie riflessioni a margine e, sono onesto, mi sembra la sceneggiatura di una di quelle telenovelas che guardava mia mamma.
Già, mia mamma, chissà che mi direbbe se fosse qui ora? Probabilmente una lunga sequela di insulti !! Amo mia mamma eh, ma, giuro che non mi manca.
Chissà come se la passa senza di me? E’ davvero strano sono qui da ….non lo so esattamente da quanto sono qui …allora il giorno in cui sono morto faceva freddo …ooh sì.. questo lo ricordo bene.. ogni volta che ripenso a quel giorno mi viene davvero il nervoso!! Ma chi è quel malato che ha scritto che la mia vita si doveva concludere così!!
Passi morire giovane, passi pure morire vergine… ma con il concorso di colpa di un pò del ghiaccio no!! Dai!!
Giuro che se rinasco voglio farlo in un paese dove è sempre estate!!
35%…..36%….37%….
No no no! Lenta ma inesorabile la barra della percentuale sale.. ma porca miseria, non posso nemmeno pensare ai cavoli miei!!
Apro la visuale su quanto sta succedendo, mentre spingo il bottone per convocare la Signora.
Li vedo, sono così belli insieme però.. pranzano, parlano..
38%….39%….
Ho capito!!
“Che altro succede?!”dice la Signora, entrando nel mio ufficio/loculo/sgabuzzino.
Guarda. Mi guarda.
“Dai questa è facile.. come li puoi interrompere?” mi chiede.
“Io?” dico spaesato.
L’ultima volta che ho spinto io qualcosa su una tastiera ho combinato un gran casino… non so se me la sento!!
“Forza, non sai cosa interrompe sempre sul più bello, una conversazione??!!” mi sta mettendo ancora più ansia!!
Che ne so?? Non è che abbia mai conversato troppo, con il sesso opposto.
Mi viene in mente però che ogni volta che mi facevo coraggio e provavo a parlare con una qualche mia amica per chiederle di uscire, compariva quasi sempre mia madre..e se non c’era mi telefonava.
“Una chiamata della madre?” dico.
“Una chiamata….ma non della madre…” dice la Signora quasi soddisfatta di me, dico quasi, perchè non è che sono ancora molto bravo ad interpretarla.
La guardo, digita qualcosa e non appena spinge invio, il telefono di Nicolò squilla.
La barra si ferma al 39%.
“Letto i fascicoli?” mi chiede.
“Sì.”
Prende i miei appunti, li guarda.
Ho scritto in caratteri grandi “Luca?”.
“Sei così ingenuo, pensi che noterà un perfetto sconosciuto, preferendolo a lui?” dice.
“Forse” dico incerto.
“Si vede che non sei troppo esperto di donne.. ma vale la pena tentare..” rilancia i miei appunti dove li aveva trovati.
Sta per andare via, poi si gira, mi guarda e:
“Tua madre, tutto sommato sta bene…” poi esce.
Ma come faceva a sapere cosa stavo pensando? Mi legge il pensiero? Forse da un certo livello, impari a leggere nel pensiero… o forse è il braccialetto che mi ha messo …
Devo stare attento a cosa penso… vabbeh dai, almeno mia mamma se la cava bene ..chissà che intende la Signora per “bene”… Giuro che la prossima volta mi faccio coraggio e glielo chiedo !!
Sì, sì, lo so che siete ancora lì … e che buona parte di voi, si sta chiedendo ancora come sia morto… francamente è la prima volta che qualcuno s’interessa a cosa dico …ma non sono ancora certo di volervelo dire.. infondo non è di me che si parla ma di Marta e Nicolò…concentratevi no??!!! Prometto che se tutta questa storia va a finire bene ve lo dico …
Ora perdonatemi ma con questi due non posso davvero distrarmi troppo… vi tengo aggiornati!!
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Ops!! - Allarme Rosso (4)racconto sucessivo
Vinili ed inculate
Commenti dei lettori al racconto erotico