Skate

di
genere
etero

Ho passato tutta la settima a prepararmi per un esame in facoltà e ho bisogno di un po' di tempo per me.
Per fortuna in casa non c'è nessuno, i miei sono dalla nonna e torneranno stasera tardi, mio fratello è sempre fuori tutto il giorno da quando ha la ragazza.
Libera come l'aria giro per casa ,vado in cucina ,mangio uno yogurt senza cucchiaio prendendo la crema dal vasetto direttamente con le dita ,bevo un cola Zero , sparo un rutto atomico e rido come una scema, mi svacco sul divano in salotto, per una volta tutto per me e faccio una cosa che non mi riesce mai, mi disfo dei pantaloncini del pigiama e mi masturbo a gambe aperte senza dovermi nascondere o con l'ansia che qualcuno mi becchi sul più bello, lo faccio due volte con la mano e una terza sbattendomi il telecomando dentro la passera, alla fine il cuscino rivestito di pelle sotto di me è tutto bagnato e il telecomando appiccicoso ripulisco tutto e corro in bagno.
Faccio una lunga doccia, mi depilo le gambe e le ascelle, un trucco leggero, indosso mutandine un perizoma a fantasia Animalier e reggiseno nero.
Sto proprio bene ,ho preso almeno 5 kg, mi capita sempre prima di un esame, forse per lo stress.
Lo smartphone vibra, messaggino, mio Zio Luca si lamenta che è solo a casa e che si annoia poi, mi chiede cosa sto facendo e se ho voglia di andare a fargli due coccole ,gli rispondo con un selfie d'avanti allo specchio del bagno con gli slip leggermente abbassati per fargli vedere che mi sono depilata la passerina, lui impazzisce ma, non lo assecondo lo liquido con un emoji e lo silenzio.
Mi butto sul letto a rilassarmi, ma dopo un pò mi prende la noia, non mi va di stare a casa, fa caldo è una bellissima giornata ,cosi metto gli shorts , una T-shirt nera con stampato un teschio rosa fluò, corta che mette in mostra l'ombelico , le sneakers, prendo, gli occhiali da sole, infilo lo smartphone nella tasca posteriore ,le cuffie in testa.
Una volta in garage, da uno scaffale, correndo il rischio di tirarmi sulla testa l'attrezzatura da sub di papà, con un pò di fatica riesco a recuperare il mio vecchio skatebord, che ricordi spensierati, di quando da adolescente me ne fottevo di tutto ,della scuola, dei ragazzi , e sulla miatavolami sentivo uno spirito libero.
Il quartiere mi scorre attorno, con gli il metal nelle orecchie, a farmi da colonna sonora, sui marciapiedi e nel giardinetto dietro casa, faccio qualche vecchio trucco, scoprendo che non ho per niente perso la mano, ricevo i complimenti da un terzetto di ragazzini che stanno passando in bici , li ringrazio e proseguo. Torno sulla strada principale risalgo sullo skate direzione del parco, poco dopo essermi liberata dei tre moscerini, una signora alla guida di una station wagon si accosta al marciapiede e mi chiede un informazione sul vicino ospedale, il posto d'avanti è occupato dal seggiolino del figlio neonato, mentre sto china per mostrarle la strada sulla cartina, l'uomo seduto dietro sporge la mano dal finestrino e mi fotografa il culo con il cellulare, gli shorts che indosso lasciano veramente poco all'immaginazione, non dico niente, non so che rapporto ci sia tra i due e non vorrei rovinare la giornata a nessuno, li saluto e quando l'auto riparte, l'uomo con il pugno chiuso mi fa il gesto che si intende per fottere.
Comincio a credere che ci sia qualcosa nel mio modo di vestire che attira i pervertiti.
Sono sulla via del ritorno, mi affretto ,sento l'impellente bisogno di fare pipì visto, quando ad un incrocio un coupe nero mi supera ,mi taglia la strada ,inchioda e ci sbatto contro finendo col culo per terra.
Che male!
Recupero lo skate e come una furia gli batto sul cofano gridandogliene di tutti i colori, ne esce un uomo sulla cinquantina, dall'aspetto elegante e ben curato ,è mortificato, si scusa, mi dice che era distratto ,si è accorto solo all'ultimo momento dello Stop e per evitare di finire in mezzo all'incrocio rischiando di essere investito da un Tir che stava sopraggiungendo da una via laterale ,ha dovuto inchiodare, poi mi chiede se sto bene e si offre di accompagnarmi all'ospedale, casa mia è qualche isolato infondo alla strada, sono dolorante, sudata, stanca e incazzata, lui paziente e garbato insiste cosi tanto che alla fine mi faccio convincere almeno a lasciarmi portare fino a casa.
L'auto che l'uomo guida è una vera figata, non ho idea di che marca sia, un pò stupida, gli chiedo se è una Ferrari, lui mi sorride ,mentre ripone lo skate nel portabagagli e risponde di no.
Solo quando poso il sedere sui comodi sedili di pelle di quell'auto di lusso, mi rendo conto di avere il culo leggermente bagnato e non di sudore, per lo spavento e il dolore ho lasciato andare la vescica e mi sono bangata le mutandine, stringo le gambe ,mi mordo le labbra e tengo la testa bassa, sperando che lui non se ne accorga, ma l'abitacolo della vettura è molto ben ermetizzato e l'aria condizionata fa circolare rapidamente ogni minimo odore, non ci vuole molto che il profumo della mia urina gli vada a solleticare le narici, reagisce sorridendo e io arrossisco di brutto.
Si presenta ,mi dice di chiamarsi Gaetano e , anche se non glielo chiesto, di essere un imprenditore, non sembra aver fretta di riaccompagnarmi a casa, guida al di sotto dei limiti di velocità consentiti in un zona residenziale come quella , si attarda ai semafori e nel dare la precedenza ,sbaglia piu volte nel seguire le mie indicazioni per allungare il tragitto, è divertente, ed evidente che vuole godersi al massimo la mia compagnia e anche a me non dispiace stare un pò con lui.
Gaetano è un bell'uomo ha un forte accento napoletano, dall'aspetto molto curato e rassicurante, molto affascinante ed è facile entrarci in confidenza, quel tipo mi piace sul serio e quando posandomi una mano sulla coscia, dicendo che sono proprio una bella ragazza, finisco per ridacchiare, intanto la sua mano non si ferma risale fino al cavallo, io non lo ostacolo ,lascio che si infili sotto al bordo dei pantaloncini, superare l'ultima difesa delle mutandine e lasciargli scoprire che sono bagnatissima e non solo di urina.
Ritira la mano l'annusa e se la pulisce sulla gamba dei pantaloni, poi mi chiede se almeno lo fatta tutta, quando ammetto che avrei ancora bisogno di liberarmi la vescica, mi dice che se voglio può accostare in una stradina laterale tra due case farmi scendere e farmela fare prima di tornare a casa.
Casa mia è proprio infondo alla strada ma già immagino come andrà a finire, la cosa mi stuzzica e gli rispondo che sarebbe meglio, non so ,forse tutta la situazione, la sua auto, il suo fascino. mi ha reso molto più disinibita.
Ci infiliamo nella stradina, si ferma, apro lo sportello e scendo, ma non mi allontano dall'auto cosi che lui non si perda lo spettacolo, gli do le spalle ,tiro giù i pantaloncini resto per qualche istante ferma per lasciare che ammiri quel culo, mi volto leggermente e gli sorrido maliziosa, poi mi accuccio sposto di lato il tanga e lascio che un arco dorato della mia urina bagni il ciuffo d'erba che spunta tra l'asfalt , quando rientro in auto il mio nuovo amico ha l'uccello fuori dalla patta dei pantaloni ,non c'è bisogno di aggiungere altro ,gattono fino da lui e glielo prendo in mano, non è ancora del tutto dritto, ma a quello c'è rimedio.
L'uomo prende a imprecare in napoletano, mentre ingoio il suo cazzo e lo faccio crescere centimetro dopo centimetro nel palato ,avvolto nella mia lingua, non capisco molto quello che dice ,ma per alcune cose non ci vuole la traduzione.
L'auto una sportiva non è molto comoda per fare certe cose, mi piazzo cavalcioni su di lui e ci baciamo avidi l'uno della lingua dell'altra, le sue mani sono ovunque ,tra le mie cosce ,sul mio culo ,mi aiuta slaccia il reggiseno, mi mette a nudo le tette per poi divorarle goloso, io intanto gli lucido il cazzo con l'unto che mi esce dalla fica, quando ormai è pronto ,lo vesto con il lattice del guanto lo porto all'ingresso palpitante della mia passera, la spalanco con le dita e finalmente lo faccio entrare.
Mi agito ,scuoto il bacino e faccio in modo che il suo uccellone mi solchi sempre più a fondo, lui mi tiene per i fianchi e invoca la madonna del carmine, mentre aumento la cavalcata fino al galoppo, l'auto rimbalza sulle sospensioni ,l'abitacolo è un forno, i verti completamente appannati, quando veniamo, io un attimo prima di lui, finisco con la schiena sul clacson e lo faccio squillare per buoni 10 secondi, scopata incredibile.
Mentre mi rivesto, lui si disfa del preservativo lasciandolo cadere fuori dall'auto, ha ancora il cazzo in tiro e io non so resistergli, scendo dall'auto faccio il giro apro la portiera dal lato del conducente ,mi inginocchio lui si mette in piedi davanti a me e io gli regalo un pompino con tanto di ingoio.
Quando ci lasciamo, mi da il suo numero di cellulare, si raccomanda di chiamarlo per qualunque cosa mi servisse o solo se ho voglia di vederlo. io, vista la macchina, il personaggio e il suo grosso cazzo, so già che non dovrà patire molto l'attesa.
di
scritto il
2020-03-08
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