Nonne vacche 5
di
Key7
genere
incesti
Non ci ho fatto caso subito perché l’ho presa da dietro mentre lavava i piatti ma adesso che abbiamo finito e si volta non posso non notare che la fica di nonna oltre a colare il mio sperma con cui l’ho appena riempita ha anche il pelo di un vivo biondo platino.
“Ti sei tinta la figa?”.
Lei sorride “Ti piace? La ringiovanisce un po’”.
Questa cosa della figa tinta sa di porca lontano un chilometro ma devo dire che è davvero bella con la patata biondo platino.
“Ma te la sei tinta da sola?”.
“No questa vaccona è andata dalla parrucchiera” ride la zia che è appena entrata dal giardino.
“Ma dai sei andata dalla parrucchiera a farti colorare la fica.... e lei? Lei lo fa?”.
“Certo che lo fa, non è mica la prima” spiega la zia.
“Ma dai” mi stupisco io.
“La Ornella non si fa questi problemi -spiega la nonna- si tinge anche la sua se vuoi saperlo”.
“E tu nonna come fai a saperlo?”.
“Lo sa perchè gliel'ha leccata” la punzecchia la zia.
“Se io gliel'ho leccata io tu che hai fatto porca” scatta lei attaccando Olga.
La zia mi strizza l'occhio. E' chiaro che ci ha lesbicato bene bene.
Solo all'idea mi si rizza di nuovo il cazzo.
“Allora mi sa tanto che questa Ornella me la dovete proprio far conoscere” dico ansioso di aggiungere una vacca alla mia collezione. Zia mi accarezza il cazzo lisciandomi il pelo “tu non hai mica bisogno della tinta” ride. Ma è chiaro che ha già capito cosa voglio.
“Se vuoi la chiamo per farti tagliare i capelli. E poi vediamo.... Da cosa nasce cosa”.
“Magari giusto una spuntatina” dico io mentre sento già la trave di carne marmorizzarsi.
Zia Olga non aspetta occasione migliore. Lesta si china in avanti contro al tavolo e alza la gonna. Sotto è nuda e la sua patata pelosa è già pronta a ricevere.
Senza indugi mi avvicino da dietro e glielo infilo a forza.
Una sveltina in fica fatta bene. Io godo, lei pure e siamo tutti felici e contenti.
Il giorno dopo Olga, come promesso, telefona alla cara amica Ornella e fissa un appuntamento. Taglio di capelli per me e messa in piega per lei.
Lei dice che ha un buco libero alle cinque del pomeriggio se per noi va bene.
“Ummm ha il buco libero” ripete mia zia fissandomi con aria peccaminosa.
Così eccoci da lei a tardo pomeriggio, ultimi clienti della giornata. Ornella ha un piccolo laboratorio di acconciature al piano terra di una vecchia casa. Non è propriamente un negozio sulla strada e quindi gode di ampia intimità. La maggior parte delle clienti sono conoscenti che vanno da lei su appuntamento e, visti i trattamenti speciali che fa, ora capisco perchè ci tenga tanto a lavorare in un posticino riservato e solitario.
Arrivati la zia mi fa cenno di seguirla e anziché entrare dalla porta dello studio inforca quella accanto e mi intima di fare silenzio.
Invece di entrare nel salone da parrucchiera proseguiamo il corridoio e qualche metro più avanti mi mostra una specie di finestrella trenta centimetri per trenta. “Mettiti qui buono buono. Da qui si vede tutto”.
La zietta è molto pratica del posto evidentemente ci ha fatto chissà quali porcate da chissà quanto tempo.
Al solo pensarci già mi viene duro.
Trovo una sedia la metto di fronte alla finestrella e mi siedo a guardare.
La zia entra.
Ornella, la parrucchiera è una bella donna cinquantenne coi capelli biondi, probabilmente tinti. Ha un viso largo e squadrato con degli occhiali da miope che le danno l'aspetto di una tonta. Una che glielo infili alla pecora e si gira a guardarti per chiedere “Scusi la conosco?”.
Indossa il classico grembiule da parrucchiera. Azzurro molto leggero e senza maniche lungo fino alle cosce e sotto si vedono solo le calze nere come se non indossasse la gonna. Ai piedi ha delle scarpe nere con un tacco vertiginoso specialmente per chi sta lavorando.
La zia la saluta con affetto e le due si scambiano un bacio sulla guancia.
Il fare lascivo con cui mia zia si sofferma sulla sua guancia già è un preludio molto piacevole.
Poi la zia si siede sulla poltrona per il taglio. Io le sono di fronte e quindi vedo tutto.
Posso anche sentirla chiaramente quando dice a Ornella “Trattamento speciale”.
E così inizia lo spettacolo. La parrucchiera si mette alle sue spalle, fa scendere l'acqua in quella sorta di catino sopra la testa della poltrona e inizia un porcosissimo shampo. Tutto bene, la zia sembra rilassarsi abbastanza mentre Ornella le massaggia delicatamente i capelli.
E' a quel punto che la parrucchiera da un cassetto fa spuntare un cazzo di gomma verde fluorescente. Mia zia lo afferra meccanicamente e facendosi strada sotto alla gonna se lo infila piano piano nella figa.
Allo stesso tempo la gonna nera di Olga scivola lungo i fianchi ed ora è nuda dalla vita in giù. Le gambe spalancate, il cazzo di lattice piantato dentro.
Geme un pochino mentre la parrucchiera continua a massaggiarle i capelli. Si capisce che la zia è già bella arrapata visto come cola...
Anche io mi metto comodo. Sfilo i pantaloni mi libero il cazzo e beato sulla sedia mi accarezzo il bastone duro lentamente. Lo scopo non è venire ma solo godersela con calma.
Ornella pare aver finito coi capelli e si piazza davanti alla zia. Si china tra le sue gambe e la posso vedere muoverle ben bene il cazzo di lattice nella gnocca. Mia zia geme e si gode il ditalino, Ornella le accarezza anche una coscia per aumentarne il piacere.
Toglie il fallo. Il suo scopo è raggiunto.
Ornella si piazza decisa fra le cosce di zia Olga e comincia a darsi da fare. Con le dita e la lingua la masturba a tutto spiano. Sgrilletta in modo assolutamente divino. Si vede che è pratica della cosa.
Zia Olga ulula e viene.
Placata la voglia Ornella prende un rasoio rosa e comincia a lavorare sul pelo della zia.
La riempie di schiuma e procede al taglio.
Bello da vedere, con la mano di una maestra rasa la gnocca pelosa di zia Olga fin che non ne rimane solo un piccolo ciuffetto in alto.
In seguito scoprirò che la parrucchiera porca offre anche per la patata una decina di tagli diversi che le clienti possono scegliere su apposito catalogo.
Ora è il momento della tinta.
Un bel colore nero intenso che con dovizia le spalma sui capelli e poi con un pennellino passa in mezzo alle gambe e le colora ben bene i peli della gnocca. “Sembra quella di una ragazzina” dice mia zia.
“Si hai una fica bellissima” dice Ornella.
Le due confabulano un po'. C'è un piccolo tempo di attesa per far prendere la tinta e anche qui Ornella ha di che ingannare il tempo “Vuoi un lecca lecca o un ciuccino?” chiede (in seguito saprò che con ciuccino intende una voluttuosa succhiata dei capezzoli che la parrucchiera pratica con grande professionalità).
Zia Olga però preferisce il lecca lecca. E così ecco che Ornella si sfila con un unico gesto il grembiulone azzurro e sotto, come immaginavo, non ha nulla. Solo le calze nere a rete autoreggenti con una deliziosa giarrettiera ricamata e le scarpe nere a tacco alto.
Si mette così davanti alla zia, solleva una gamba poggiando il piede proprio tra le sue gambe e gliela porge dritta in faccia.
E' questo il lecca lecca... La bella fica depilata della parrucchiera pronta per essere leccata e succhiata come meglio si crede.
E mia zia sembra gradirla molto.
A guardare quella vecchia troia che lecca la fica alla parrucchiera ho una voglia di fottere incontenibile e così non resistendo oltre e decido di entrare.
Sono lì con l'uccello dritto a fissare mia zia con le labbra pregne di umori della parrucchiera e a studiare i capezzoli duri di Ornella.
“Buongiorno” dico.
Ornella si gira a fissarmi un po' spaesata ma mia zia la tranquillizza “Il mio nipotino voleva conoscerti”.
“Ciao” dice lei e posso chiaramente notare che strabuzza gli occhi notando la grandezza del mio cazzo.
“Complimenti è il più grosso che ho visto” dice a mia zia.
“Si mi da tante soddisfazioni” sorride lei.
“Lo immagino” annuisce Ornella.
“Fai anche trattamenti maschili” chiedo.
“Bhe dipende da cosa mi chiedi di fare”.
“Pensavo a un bello shampoo e poi a una sfoltita del pelo intorno alle palle, sai per farmele leccare meglio”.
“Si può fare” annuisce lei. Mettiti sull'altra poltrona che provvediamo tanto che a tua zia asciuga la tinta”.
E così mi ritrovo a farmi fare una sega a base di sapone. Mi lava il cazzo che si indurisce sempre di più e io approfitto della posizione per afferrarle una tetta e palparla bene bene.
Quando dalla mano passa alla bocca ingoiandomi la cappella io scivolo tra le sue cosce e la sgrilletto.
Sentirla così stretta mi aumenta la voglia di aprirla come una noce.
Procede alla depilazione e pizzicandomi un po' mi fa diventare il pelo del cazzo regolare e uniforme. Ora ho un uccello che oltre a essere grosso e duro è anche ben pettinato.
Mia zia intanto si è ripresa il vibratore verde e inganna l'attesa masturbandosi e godendo il nostro spettacolino.
“Fatto” annuncia Ornella facendo un passo indietro per ammirare la mia nerchia ben rasata.
“Perfetto” dico io e poggiandole una mano sul sedere la tiro verso di me invitandolo a salirmi in groppa cosa che lei fa senza indugio.
Mi siede in grembo sbattendomi le tette in bocca e si lascia scivolare lenta sul mio cazzo. Deve essere parecchio che non ne prende perchè sembra di sfondare la fica di una ragazzina vergine.
A ogni affondo geme e ansima di piacere e io non posso fare a meno di fissare divertito quella faccia da tonta con l'espressione da troia che ulula a tutto spiano.
La chiavo. Anzi è lei che chiava me visto che stando sopra mi cavalca a tutta forza. La sento venire una, due, tre volte.
Porca e multi orgasmica mi fa contare 27 orgasmi in venti minuti prima che anche io mi lasci andare.
“Posso dentro ti spiace?” chiedo educato.
“Fai, fai pure, riempimi tutta” ciondola lei che ormai schiava dei sensi non dice no a nulla.
E così la inondo mentre lei chiude la scopata a 28!
Appena il tempo di scendermi di groppa col mio sperma che le cola sulle gambe che già ho mia zia pronta. “Adesso vediamo che effetto ti fa la patata depilata della zia” dice.
“Mi pare chiaro no” dico io mostrandole che è ancora bello dritto e duro.
La vecchia maiala prende il posto della parrucchiera. Coi suoi tettoni enormi, tre misure in più di Ornella quasi mi soffoca mentre il mio uccello la penetra ancora sporco degli umori dell'altra.
Col pelo depilato mi dà un lieve pizzicore che è un piacevole diversivo molto gradito.
Sommerso dalle sue tette che succhio avidamente me la strombazzo per bene fino all'ennesima sborrata....
Soddisfatti e ancora nudi salutiamo Ornella.
Pare esausta per la chiavata ma si vede che è felice.
Ovviamente le paghiamo i sue shampo e la tinta come da tariffa appesa al muro.
Neanche caro considerando quanto ci siamo divertiti....
“Ti sei tinta la figa?”.
Lei sorride “Ti piace? La ringiovanisce un po’”.
Questa cosa della figa tinta sa di porca lontano un chilometro ma devo dire che è davvero bella con la patata biondo platino.
“Ma te la sei tinta da sola?”.
“No questa vaccona è andata dalla parrucchiera” ride la zia che è appena entrata dal giardino.
“Ma dai sei andata dalla parrucchiera a farti colorare la fica.... e lei? Lei lo fa?”.
“Certo che lo fa, non è mica la prima” spiega la zia.
“Ma dai” mi stupisco io.
“La Ornella non si fa questi problemi -spiega la nonna- si tinge anche la sua se vuoi saperlo”.
“E tu nonna come fai a saperlo?”.
“Lo sa perchè gliel'ha leccata” la punzecchia la zia.
“Se io gliel'ho leccata io tu che hai fatto porca” scatta lei attaccando Olga.
La zia mi strizza l'occhio. E' chiaro che ci ha lesbicato bene bene.
Solo all'idea mi si rizza di nuovo il cazzo.
“Allora mi sa tanto che questa Ornella me la dovete proprio far conoscere” dico ansioso di aggiungere una vacca alla mia collezione. Zia mi accarezza il cazzo lisciandomi il pelo “tu non hai mica bisogno della tinta” ride. Ma è chiaro che ha già capito cosa voglio.
“Se vuoi la chiamo per farti tagliare i capelli. E poi vediamo.... Da cosa nasce cosa”.
“Magari giusto una spuntatina” dico io mentre sento già la trave di carne marmorizzarsi.
Zia Olga non aspetta occasione migliore. Lesta si china in avanti contro al tavolo e alza la gonna. Sotto è nuda e la sua patata pelosa è già pronta a ricevere.
Senza indugi mi avvicino da dietro e glielo infilo a forza.
Una sveltina in fica fatta bene. Io godo, lei pure e siamo tutti felici e contenti.
Il giorno dopo Olga, come promesso, telefona alla cara amica Ornella e fissa un appuntamento. Taglio di capelli per me e messa in piega per lei.
Lei dice che ha un buco libero alle cinque del pomeriggio se per noi va bene.
“Ummm ha il buco libero” ripete mia zia fissandomi con aria peccaminosa.
Così eccoci da lei a tardo pomeriggio, ultimi clienti della giornata. Ornella ha un piccolo laboratorio di acconciature al piano terra di una vecchia casa. Non è propriamente un negozio sulla strada e quindi gode di ampia intimità. La maggior parte delle clienti sono conoscenti che vanno da lei su appuntamento e, visti i trattamenti speciali che fa, ora capisco perchè ci tenga tanto a lavorare in un posticino riservato e solitario.
Arrivati la zia mi fa cenno di seguirla e anziché entrare dalla porta dello studio inforca quella accanto e mi intima di fare silenzio.
Invece di entrare nel salone da parrucchiera proseguiamo il corridoio e qualche metro più avanti mi mostra una specie di finestrella trenta centimetri per trenta. “Mettiti qui buono buono. Da qui si vede tutto”.
La zietta è molto pratica del posto evidentemente ci ha fatto chissà quali porcate da chissà quanto tempo.
Al solo pensarci già mi viene duro.
Trovo una sedia la metto di fronte alla finestrella e mi siedo a guardare.
La zia entra.
Ornella, la parrucchiera è una bella donna cinquantenne coi capelli biondi, probabilmente tinti. Ha un viso largo e squadrato con degli occhiali da miope che le danno l'aspetto di una tonta. Una che glielo infili alla pecora e si gira a guardarti per chiedere “Scusi la conosco?”.
Indossa il classico grembiule da parrucchiera. Azzurro molto leggero e senza maniche lungo fino alle cosce e sotto si vedono solo le calze nere come se non indossasse la gonna. Ai piedi ha delle scarpe nere con un tacco vertiginoso specialmente per chi sta lavorando.
La zia la saluta con affetto e le due si scambiano un bacio sulla guancia.
Il fare lascivo con cui mia zia si sofferma sulla sua guancia già è un preludio molto piacevole.
Poi la zia si siede sulla poltrona per il taglio. Io le sono di fronte e quindi vedo tutto.
Posso anche sentirla chiaramente quando dice a Ornella “Trattamento speciale”.
E così inizia lo spettacolo. La parrucchiera si mette alle sue spalle, fa scendere l'acqua in quella sorta di catino sopra la testa della poltrona e inizia un porcosissimo shampo. Tutto bene, la zia sembra rilassarsi abbastanza mentre Ornella le massaggia delicatamente i capelli.
E' a quel punto che la parrucchiera da un cassetto fa spuntare un cazzo di gomma verde fluorescente. Mia zia lo afferra meccanicamente e facendosi strada sotto alla gonna se lo infila piano piano nella figa.
Allo stesso tempo la gonna nera di Olga scivola lungo i fianchi ed ora è nuda dalla vita in giù. Le gambe spalancate, il cazzo di lattice piantato dentro.
Geme un pochino mentre la parrucchiera continua a massaggiarle i capelli. Si capisce che la zia è già bella arrapata visto come cola...
Anche io mi metto comodo. Sfilo i pantaloni mi libero il cazzo e beato sulla sedia mi accarezzo il bastone duro lentamente. Lo scopo non è venire ma solo godersela con calma.
Ornella pare aver finito coi capelli e si piazza davanti alla zia. Si china tra le sue gambe e la posso vedere muoverle ben bene il cazzo di lattice nella gnocca. Mia zia geme e si gode il ditalino, Ornella le accarezza anche una coscia per aumentarne il piacere.
Toglie il fallo. Il suo scopo è raggiunto.
Ornella si piazza decisa fra le cosce di zia Olga e comincia a darsi da fare. Con le dita e la lingua la masturba a tutto spiano. Sgrilletta in modo assolutamente divino. Si vede che è pratica della cosa.
Zia Olga ulula e viene.
Placata la voglia Ornella prende un rasoio rosa e comincia a lavorare sul pelo della zia.
La riempie di schiuma e procede al taglio.
Bello da vedere, con la mano di una maestra rasa la gnocca pelosa di zia Olga fin che non ne rimane solo un piccolo ciuffetto in alto.
In seguito scoprirò che la parrucchiera porca offre anche per la patata una decina di tagli diversi che le clienti possono scegliere su apposito catalogo.
Ora è il momento della tinta.
Un bel colore nero intenso che con dovizia le spalma sui capelli e poi con un pennellino passa in mezzo alle gambe e le colora ben bene i peli della gnocca. “Sembra quella di una ragazzina” dice mia zia.
“Si hai una fica bellissima” dice Ornella.
Le due confabulano un po'. C'è un piccolo tempo di attesa per far prendere la tinta e anche qui Ornella ha di che ingannare il tempo “Vuoi un lecca lecca o un ciuccino?” chiede (in seguito saprò che con ciuccino intende una voluttuosa succhiata dei capezzoli che la parrucchiera pratica con grande professionalità).
Zia Olga però preferisce il lecca lecca. E così ecco che Ornella si sfila con un unico gesto il grembiulone azzurro e sotto, come immaginavo, non ha nulla. Solo le calze nere a rete autoreggenti con una deliziosa giarrettiera ricamata e le scarpe nere a tacco alto.
Si mette così davanti alla zia, solleva una gamba poggiando il piede proprio tra le sue gambe e gliela porge dritta in faccia.
E' questo il lecca lecca... La bella fica depilata della parrucchiera pronta per essere leccata e succhiata come meglio si crede.
E mia zia sembra gradirla molto.
A guardare quella vecchia troia che lecca la fica alla parrucchiera ho una voglia di fottere incontenibile e così non resistendo oltre e decido di entrare.
Sono lì con l'uccello dritto a fissare mia zia con le labbra pregne di umori della parrucchiera e a studiare i capezzoli duri di Ornella.
“Buongiorno” dico.
Ornella si gira a fissarmi un po' spaesata ma mia zia la tranquillizza “Il mio nipotino voleva conoscerti”.
“Ciao” dice lei e posso chiaramente notare che strabuzza gli occhi notando la grandezza del mio cazzo.
“Complimenti è il più grosso che ho visto” dice a mia zia.
“Si mi da tante soddisfazioni” sorride lei.
“Lo immagino” annuisce Ornella.
“Fai anche trattamenti maschili” chiedo.
“Bhe dipende da cosa mi chiedi di fare”.
“Pensavo a un bello shampoo e poi a una sfoltita del pelo intorno alle palle, sai per farmele leccare meglio”.
“Si può fare” annuisce lei. Mettiti sull'altra poltrona che provvediamo tanto che a tua zia asciuga la tinta”.
E così mi ritrovo a farmi fare una sega a base di sapone. Mi lava il cazzo che si indurisce sempre di più e io approfitto della posizione per afferrarle una tetta e palparla bene bene.
Quando dalla mano passa alla bocca ingoiandomi la cappella io scivolo tra le sue cosce e la sgrilletto.
Sentirla così stretta mi aumenta la voglia di aprirla come una noce.
Procede alla depilazione e pizzicandomi un po' mi fa diventare il pelo del cazzo regolare e uniforme. Ora ho un uccello che oltre a essere grosso e duro è anche ben pettinato.
Mia zia intanto si è ripresa il vibratore verde e inganna l'attesa masturbandosi e godendo il nostro spettacolino.
“Fatto” annuncia Ornella facendo un passo indietro per ammirare la mia nerchia ben rasata.
“Perfetto” dico io e poggiandole una mano sul sedere la tiro verso di me invitandolo a salirmi in groppa cosa che lei fa senza indugio.
Mi siede in grembo sbattendomi le tette in bocca e si lascia scivolare lenta sul mio cazzo. Deve essere parecchio che non ne prende perchè sembra di sfondare la fica di una ragazzina vergine.
A ogni affondo geme e ansima di piacere e io non posso fare a meno di fissare divertito quella faccia da tonta con l'espressione da troia che ulula a tutto spiano.
La chiavo. Anzi è lei che chiava me visto che stando sopra mi cavalca a tutta forza. La sento venire una, due, tre volte.
Porca e multi orgasmica mi fa contare 27 orgasmi in venti minuti prima che anche io mi lasci andare.
“Posso dentro ti spiace?” chiedo educato.
“Fai, fai pure, riempimi tutta” ciondola lei che ormai schiava dei sensi non dice no a nulla.
E così la inondo mentre lei chiude la scopata a 28!
Appena il tempo di scendermi di groppa col mio sperma che le cola sulle gambe che già ho mia zia pronta. “Adesso vediamo che effetto ti fa la patata depilata della zia” dice.
“Mi pare chiaro no” dico io mostrandole che è ancora bello dritto e duro.
La vecchia maiala prende il posto della parrucchiera. Coi suoi tettoni enormi, tre misure in più di Ornella quasi mi soffoca mentre il mio uccello la penetra ancora sporco degli umori dell'altra.
Col pelo depilato mi dà un lieve pizzicore che è un piacevole diversivo molto gradito.
Sommerso dalle sue tette che succhio avidamente me la strombazzo per bene fino all'ennesima sborrata....
Soddisfatti e ancora nudi salutiamo Ornella.
Pare esausta per la chiavata ma si vede che è felice.
Ovviamente le paghiamo i sue shampo e la tinta come da tariffa appesa al muro.
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