In mezzo tra padre e figlio
di
Dicotomo
genere
gay
Frequentando la facoltà di economia, ho conosciuto molti compagni e tra questi uno in particolare ha catturato la mia attenzione. Si chiama Graziano ed è un ragazzo molto affascinante, con un sorriso rassicurante, il fisico atletico e i modi non proprio civili. Nel senso che non pensa mai prima di parlare ed è molto aperto al contatto fisico tra pacche amichevoli e pugni di gioco.
Ne sono terribilmente attratto anche perché, essendo io un tipo di città, sono sempre stato abituato a mantenere un comportamento educato e a volte anche perbenista nei confronti degli altri senza mai far trasparire quali siano le mie vere emozioni.
Complice anche il fatto di essere gay e di preservarmi da eventuali insulti e discriminazioni. Fortunatamente nessuno si è mai accorto delle mie tendenze sessuali e nemmeno Graziano, preso dalla sua vitalità e gioia di vivere.
"Che ne dici se te ne vieni da me per questo fine settimana?" mi chiede dopo avergli detto che sarei stato da solo perché i miei sarebbero andati all'estero.
Lì per lì stavo per declinare l'invito ma il pensiero di poterlo guardare dormire e magari allungare le mani sul suo corpo mi convince ad accettare.
Venerdì abbiamo preso il treno e siamo arrivati nel suo paese.
Graziano abita con suo padre in una fattoria in aperta campagna. Mi disse tempo fa che i suoi erano divorziati e che suo fratello più grande e sua sorella più piccola vivevano in paese con la madre mentre lui ha preferito stare con suo padre visto che vanno molto d'accordo.
"Papà lui è Marco" mi presenta a un uomo sulla sessantina, più piazzato che alto, con lo stesso fascino del figlio ma molto trascurato nel vestire.
Tendo la mano come segno di presentazione e lui invece mi abbraccia così forte che posso sentire il suo odore di sudore da gran lavoratore.
Ha gli stessi modi bruschi e poco convenzionali di Graziano e in più è maleducato non poco.
"Sei na mezza pippia" mi fa "lo dobbiamo intostare per bene questo qua" rivolgendosi poi al figlio.
Trascorriamo il resto della giornata nei campi a raccogliere sterpaglie e ad accudire galline e vacche. Non ho mai fatto cose del genere in vita mia ed è bello entrare così in contatto con la natura. Specie se poi posso ammirare il fisico di Graziano senza maglietta che ha tolto per il caldo. Me lo mangio con gli occhi e solo dopo essere rimasto imbambolato per mezzo minuto capisco che devo cambiare atteggiamento per non essere scoperto.
A cena mangiamo del formaggio fatto da loro, dei panini con i salumi stagionati nella loro taverna e beviamo tanto vino locale.
"Non ho il dolce" dice il papà di Graziano con una dizione quasi a sfottò "ma ti posso dare qualcos'altro".
Lo vedo alzarsi da tavola e venire accanto a me. Mi preme la guancia con la patta dei pantaloni lasciandomi interdetto.
"Papà ma che cazzo fai?"
"Vedi figliolo mio, a questo qua piace il cazzo. L'ho visto che ti sbavava dietro".
Merda, mi ha scoperto e non capisco quale offesa fa più male se quella a parole o quella del suo pacco sul viso che sento indurirsi.
"Dai frocetto... lo so che lo vuoi" continua a strusciarsi mentre guardo quegli occhi da gran bastardo e porco voglioso.
Sono preda dei miei stessi istinti e non faccio passare altro tempo che apro la fibbia della sua cintura, sbottono i pantaloni, li tiro in giù e comincio a sniffare e toccare una bella dotazione nelle mutande bianche con una chiazza gialla di piscio.
Abbasso anche quelle e prendo in bocca un cazzo veramente duro e molto ma molto peloso. Succhio di gran gusto mentre il bastardo continua a insultarmi e a tirarmi i capelli.
"Lo sapevo che ti piace" e ora mi sputa direttamente in bocca.
Non ho coraggio a guardare Graziano ma la mia libidine vorrebbe tanto che anche lui si unisse a noi.
"Cammina dai" gli ordina il padre vedendolo ancora seduto con la faccia da ebete per quello che sta vedendo "è come na donna, anzi" e mi guarda "i froci sono ancora meglio".
Vedo Graziano che si avvicina al mio lato libero, tira giù i pantaloni della tuta e mi sbatte in faccia un altro cazzo di tutto rispetto.
"Bravo figlio mio" gli fa il padre toccandogli la spalla.
Non so su quale dei due cazzi mi devo concentrare: uno è bello maturo e vissuto, scappellato a dovere e dall'odore forte di piscio mentre l'altro è più acerbo, poco peloso e molto sensibile.
Cerco di metterli contemporaneamente in bocca ma non ci stanno ed è in quel momento che il papà bastardo mi prende di peso, mi fa alzare dalla sedia e mi porta in camera prendendomi il braccio. Mi fa cadere sul letto e mi spoglia con violenza.
Graziano ci raggiunge ancora incredulo.
"Ora ce lo trombiamo di brutto questo qui" gli dice e dopo essersi spogliato si getta su di me infilandomi la lingua in bocca.
Cazzo! Ma è proprio un maiale.
Puzza di alcol e scommetto che ha un alito cattivo anche da sobrio. Non mi fa respirare perché con la bocca mi chiude le narici e continua a sputarmi in faccia.
"Che cazzo aspetti?" si rivolge al figlio ancora in piedi mentre si smanetta il cazzo "vai a prenderlo" mi ordina.
Eseguo subito.
Sono di fronte a Graziano, voglioso come non mai, e gli tolgo via la tuta lasciandolo nudo. I nostri sguardi si incrociano e vedo che lui è ancora dubbioso su lasciarsi andare.
So bene cosa gli serve come incentivo e gli volto le spalle lasciando che ammiri il mio culo sodo e depilato.
Quel porco di suo padre è disteso sul letto a pancia in su e io mi stendo su di lui cominciando a strusciarmi su tutto il suo corpo peloso che puzza di sudore e sterco.
Sento le sue dita insalivate che mi penetrano il buco del culo e il suo cazzo peloso farsi strada sempre più a fondo. Mi siedo per farlo entrare tutto mentre le sue mani grandi e rugose mi guidano in quel movimento.
Qualcosa mi fa perdere l'equilibrio e cado di nuovo sul suo corpo peloso: è Graziano che sta cercando di mettermi anche il suo cazzo in culo.
"No, insieme no" grido per quel dolore che sto avvertendo.
"Ma stai zitto" mi schiaffeggia in viso quel bastardo mentre incita il figlio "vai Graziano rompiamoli il culo come le troie".
Spinge, spinge, spinge e... alla fine me lo mette tutto dentro.
Porca puttana ho due cazzi in culo!
Due cazzi dello stesso sangue per di più.
Provo un dolore lancinante.
Un calore improvviso e due movimenti alternanti mi lacerano la carne facendomi urlare come un pazzo.
"Basta... vi prego... basta!" ma non è vero, non voglio che smettano anzi, voglio che vadano più veloci.
"Godi ricchione, godi!" il papà di Graziano non mi da tregua e continua a sputarmi e insultarmi mentre suo figlio si limita solo a gemere ad ogni bottarella che mi da.
Ed è proprio lui a sborrare per primo urlando e respirando a fatica.
"Sei venuto già? Non sei proprio mio figlio" gli fa contro quel bastardo.
Graziano si stende sul letto accanto a noi, chiude gli occhi, respira profondamente e si abbandona al piacere appena provato.
"Ora ti faccio vedere io" leggo negli occhi del bastardo una rabbia e una foga innaturali.
Continua a sbattermi sempre più violentemente con la sborra di suo figlio che mi cola dal culo.
Devo ammettere che ci sa proprio fare. Mi mette in ogni posizione possibile e mi sbatte a più no posso per almeno mezz'ora.
"Ohhh...siiiiiiiiiiiii!" le sue unghie graffiano la mia pelle mentre sento la sua sborra calda in culo.
Tutta la sua foga ed energia viene sempre meno, fino ad abbandonare il suo corpo madido di sudore. Si stende anche lui sul letto e dopo aver scorreggiato rumorosamente si addormenta senza dire nulla.
Mi alzo dal letto, mi metto in piedi e godo nel vedere la sborra dei miei uomini cadere a terra dal mio buco del culo.
Guardo padre e figlio dormire uno accanto all'altro e penso che sarà meglio riposare dato che il fine settimana è ancora lungo.
Ne sono terribilmente attratto anche perché, essendo io un tipo di città, sono sempre stato abituato a mantenere un comportamento educato e a volte anche perbenista nei confronti degli altri senza mai far trasparire quali siano le mie vere emozioni.
Complice anche il fatto di essere gay e di preservarmi da eventuali insulti e discriminazioni. Fortunatamente nessuno si è mai accorto delle mie tendenze sessuali e nemmeno Graziano, preso dalla sua vitalità e gioia di vivere.
"Che ne dici se te ne vieni da me per questo fine settimana?" mi chiede dopo avergli detto che sarei stato da solo perché i miei sarebbero andati all'estero.
Lì per lì stavo per declinare l'invito ma il pensiero di poterlo guardare dormire e magari allungare le mani sul suo corpo mi convince ad accettare.
Venerdì abbiamo preso il treno e siamo arrivati nel suo paese.
Graziano abita con suo padre in una fattoria in aperta campagna. Mi disse tempo fa che i suoi erano divorziati e che suo fratello più grande e sua sorella più piccola vivevano in paese con la madre mentre lui ha preferito stare con suo padre visto che vanno molto d'accordo.
"Papà lui è Marco" mi presenta a un uomo sulla sessantina, più piazzato che alto, con lo stesso fascino del figlio ma molto trascurato nel vestire.
Tendo la mano come segno di presentazione e lui invece mi abbraccia così forte che posso sentire il suo odore di sudore da gran lavoratore.
Ha gli stessi modi bruschi e poco convenzionali di Graziano e in più è maleducato non poco.
"Sei na mezza pippia" mi fa "lo dobbiamo intostare per bene questo qua" rivolgendosi poi al figlio.
Trascorriamo il resto della giornata nei campi a raccogliere sterpaglie e ad accudire galline e vacche. Non ho mai fatto cose del genere in vita mia ed è bello entrare così in contatto con la natura. Specie se poi posso ammirare il fisico di Graziano senza maglietta che ha tolto per il caldo. Me lo mangio con gli occhi e solo dopo essere rimasto imbambolato per mezzo minuto capisco che devo cambiare atteggiamento per non essere scoperto.
A cena mangiamo del formaggio fatto da loro, dei panini con i salumi stagionati nella loro taverna e beviamo tanto vino locale.
"Non ho il dolce" dice il papà di Graziano con una dizione quasi a sfottò "ma ti posso dare qualcos'altro".
Lo vedo alzarsi da tavola e venire accanto a me. Mi preme la guancia con la patta dei pantaloni lasciandomi interdetto.
"Papà ma che cazzo fai?"
"Vedi figliolo mio, a questo qua piace il cazzo. L'ho visto che ti sbavava dietro".
Merda, mi ha scoperto e non capisco quale offesa fa più male se quella a parole o quella del suo pacco sul viso che sento indurirsi.
"Dai frocetto... lo so che lo vuoi" continua a strusciarsi mentre guardo quegli occhi da gran bastardo e porco voglioso.
Sono preda dei miei stessi istinti e non faccio passare altro tempo che apro la fibbia della sua cintura, sbottono i pantaloni, li tiro in giù e comincio a sniffare e toccare una bella dotazione nelle mutande bianche con una chiazza gialla di piscio.
Abbasso anche quelle e prendo in bocca un cazzo veramente duro e molto ma molto peloso. Succhio di gran gusto mentre il bastardo continua a insultarmi e a tirarmi i capelli.
"Lo sapevo che ti piace" e ora mi sputa direttamente in bocca.
Non ho coraggio a guardare Graziano ma la mia libidine vorrebbe tanto che anche lui si unisse a noi.
"Cammina dai" gli ordina il padre vedendolo ancora seduto con la faccia da ebete per quello che sta vedendo "è come na donna, anzi" e mi guarda "i froci sono ancora meglio".
Vedo Graziano che si avvicina al mio lato libero, tira giù i pantaloni della tuta e mi sbatte in faccia un altro cazzo di tutto rispetto.
"Bravo figlio mio" gli fa il padre toccandogli la spalla.
Non so su quale dei due cazzi mi devo concentrare: uno è bello maturo e vissuto, scappellato a dovere e dall'odore forte di piscio mentre l'altro è più acerbo, poco peloso e molto sensibile.
Cerco di metterli contemporaneamente in bocca ma non ci stanno ed è in quel momento che il papà bastardo mi prende di peso, mi fa alzare dalla sedia e mi porta in camera prendendomi il braccio. Mi fa cadere sul letto e mi spoglia con violenza.
Graziano ci raggiunge ancora incredulo.
"Ora ce lo trombiamo di brutto questo qui" gli dice e dopo essersi spogliato si getta su di me infilandomi la lingua in bocca.
Cazzo! Ma è proprio un maiale.
Puzza di alcol e scommetto che ha un alito cattivo anche da sobrio. Non mi fa respirare perché con la bocca mi chiude le narici e continua a sputarmi in faccia.
"Che cazzo aspetti?" si rivolge al figlio ancora in piedi mentre si smanetta il cazzo "vai a prenderlo" mi ordina.
Eseguo subito.
Sono di fronte a Graziano, voglioso come non mai, e gli tolgo via la tuta lasciandolo nudo. I nostri sguardi si incrociano e vedo che lui è ancora dubbioso su lasciarsi andare.
So bene cosa gli serve come incentivo e gli volto le spalle lasciando che ammiri il mio culo sodo e depilato.
Quel porco di suo padre è disteso sul letto a pancia in su e io mi stendo su di lui cominciando a strusciarmi su tutto il suo corpo peloso che puzza di sudore e sterco.
Sento le sue dita insalivate che mi penetrano il buco del culo e il suo cazzo peloso farsi strada sempre più a fondo. Mi siedo per farlo entrare tutto mentre le sue mani grandi e rugose mi guidano in quel movimento.
Qualcosa mi fa perdere l'equilibrio e cado di nuovo sul suo corpo peloso: è Graziano che sta cercando di mettermi anche il suo cazzo in culo.
"No, insieme no" grido per quel dolore che sto avvertendo.
"Ma stai zitto" mi schiaffeggia in viso quel bastardo mentre incita il figlio "vai Graziano rompiamoli il culo come le troie".
Spinge, spinge, spinge e... alla fine me lo mette tutto dentro.
Porca puttana ho due cazzi in culo!
Due cazzi dello stesso sangue per di più.
Provo un dolore lancinante.
Un calore improvviso e due movimenti alternanti mi lacerano la carne facendomi urlare come un pazzo.
"Basta... vi prego... basta!" ma non è vero, non voglio che smettano anzi, voglio che vadano più veloci.
"Godi ricchione, godi!" il papà di Graziano non mi da tregua e continua a sputarmi e insultarmi mentre suo figlio si limita solo a gemere ad ogni bottarella che mi da.
Ed è proprio lui a sborrare per primo urlando e respirando a fatica.
"Sei venuto già? Non sei proprio mio figlio" gli fa contro quel bastardo.
Graziano si stende sul letto accanto a noi, chiude gli occhi, respira profondamente e si abbandona al piacere appena provato.
"Ora ti faccio vedere io" leggo negli occhi del bastardo una rabbia e una foga innaturali.
Continua a sbattermi sempre più violentemente con la sborra di suo figlio che mi cola dal culo.
Devo ammettere che ci sa proprio fare. Mi mette in ogni posizione possibile e mi sbatte a più no posso per almeno mezz'ora.
"Ohhh...siiiiiiiiiiiii!" le sue unghie graffiano la mia pelle mentre sento la sua sborra calda in culo.
Tutta la sua foga ed energia viene sempre meno, fino ad abbandonare il suo corpo madido di sudore. Si stende anche lui sul letto e dopo aver scorreggiato rumorosamente si addormenta senza dire nulla.
Mi alzo dal letto, mi metto in piedi e godo nel vedere la sborra dei miei uomini cadere a terra dal mio buco del culo.
Guardo padre e figlio dormire uno accanto all'altro e penso che sarà meglio riposare dato che il fine settimana è ancora lungo.
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