Leccaculo del papà del mio migliore amico
di
Dicotomo
genere
gay
Non avrei dovuto prendere la pizza grana e rucola perché ad agosto già bevo molto per il caldo e ora mi tocca andare in cucina nel bel mezzo della notte a scolarmi l'ennesimo litro d'acqua.
Essendo ospite nella casa estiva del mio migliore amico, non accendo le luci per non svegliare nessuno dato che tutte le porte sono aperte per godere del condizionatore e mi aiuto con la torcia del mio smartphone per farmi strada nel corridoio.
Vedo un piccolo sprazzo di luce provenire da una porta semichiusa e sento dei gemiti soffocati proprio da quella camera.
Spengo immediatamente la torcia del mio smartphone e mi avvicino a passo felpato.
Wow! I genitori del mio migliore amico stanno scopando e ciò che vedono i miei occhi è sublime: il grosso e perfetto culo di Gianfranco che si muove su e giù mostrando un buco che mi fa diventare subito il cazzo duro che non tardo a smanettare.
Mi è sempre piaciuto Gianfranco: un gran bell'uomo di 50 anni, molto alto, dal fisico muscoloso e sempre ben curato, una persona per bene, garbata e di successo nel campo della finanza.
Da gay non dichiarato ho dedicato tantissime seghe a quell'uomo immaginando di tutto e di più e finalmente posso vederlo in azione; peccato solo che non posso ammirare il suo cazzo perché dentro la fica della moglie alla pecorina sul letto.
Scosto leggermente la porta per vedere meglio senza far rumore e senza farmi vedere; fortunatamente sono entrambi di spalle e non rischio granché.
Poi...l'inevitabile: Gianfranco alza la testa verso il soffitto per ansimare e incrocia il mio sguardo arrapato nello specchio di fronte a me sopra la testata del letto.
Oh cazzo!
Mi paralizzo.
Smetto di segarmi.
Lui mi sorride continuando ad ansimare e tenere bassa la testa della moglie; dopodiché caccia la lingua e indica il suo culo con l'indice.
Rimango basito.
Allora lui ruota leggermente la testa guardandomi direttamente e mi fa cenno di avvicinarmi indicandomi di nuovo il suo culo, stando bene attento a far sì che la moglie non si volti.
Ho perfettamente capito cosa vuole.
Tolgo gli infradito, entro nella stanza silenziosamente, mi avvicino al culo di Gianfranco che non smette di muoversi e inizio a leccare quel meraviglioso e invitante buco.
I suoi gemiti si fanno più forti, i suoi muscoli si irrigidiscono, gode come un porco.
Continua a fottere la fica della moglie più velocemente e più selvaggiamente di prima, tanto che anche lei aumenta il volume dei suoi gemiti.
Gianfranco è in piena estasi mentre io continuo a fottere il suo culo con la mia lingua calda e vogliosa: assaporo quel gusto misto di sudore maschile e odore anale pungente, mi fa eccitare tantissimo al punto che afferro quelle grosse chiappe per immergerci tutta la faccia.
"Ahhhhhhhhhhhhhhhhh!"
A quell'urlo di goduria capisco che è il momento giusto per voltarmi e uscire all'istante.
Prendo le infradito in mano e torno nella mia camera, cercando di riprendere sonno nonostante sia ancora assetato di acqua e di culo.
Il giorno dopo Gianfranco si comporta normalmente con me e altrettanto faccio io, come se non fosse successo nulla.
Dopo aver trascorso la mattinata a giocare a calcio e a tuffarci in piscina, io e il mio migliore amico aiutiamo Gianfranco a sistemare tutto l'occorrente per un barbecue.
Dopo una sostanziosa abbuffata di pesce alla brace, il mio migliore amico e sua madre entrano in casa, fresca di condizionatore, per una pennichella rigenerante mentre io rimango ad aiutare Gianfranco a pulire tutto.
Dopo aver finito, lo vedo recarsi verso le docce della piscina mentre mi fa cenno di seguirlo e io ovviamente non me lo faccio ripetere.
Siamo a riparo da qualsiasi occhi indiscreti, protetti dalle pareti delle docce, ed è su una di queste che Gianfranco si poggia col petto rivolgendo la testa alla porta di casa, dopo essersi calato gli slip da mare, mostrandomi quel capolavoro del suo culo.
Immediatamente mi inginocchio e immergo nuovamente la mia faccia tra quelle chiappe carnose e pelose al punto giusto.
Sento Gianfranco godere e sento la sua mano premere sulla mia testa per incitarmi di più.
Che meraviglia: vorrei che questo momento non passasse mai.
Non ce la faccio più: mi rimetto in piedi e avvicino il mio cazzo al suo culo.
Gianfranco se ne accorge e mi blocca immediatamente.
"No! Sei scemo?" mi urla basso "voglio solo che mi lecchi il culo perché a mia moglie non piace farlo".
"Quindi non posso nemmeno spompinarti" faccio per chiedergli.
"Non dire cazzate. Non sono gay" mi risponde "tu lo sei, e lo rispetto" aggiunge passandomi la mano tra i capelli con fare paterno "l'ho capito da come mi guardi".
"Ne stai approfittando, altro che rispetto" controbatto "mi va bene, purché accetti che io faccia il mio tirocinio per la facoltà di economia presso il tuo studio" colgo la palla al balzo perché da quello che so Gianfranco non ha mai voluto aver a che fare con stagisti, tirocinanti o rotture di coglioni varie.
Mi sorride ed entrambi pensiamo la stessa cosa: sarò un leccaculo in tutti i sensi quando andrò nel suo ufficio.
Essendo ospite nella casa estiva del mio migliore amico, non accendo le luci per non svegliare nessuno dato che tutte le porte sono aperte per godere del condizionatore e mi aiuto con la torcia del mio smartphone per farmi strada nel corridoio.
Vedo un piccolo sprazzo di luce provenire da una porta semichiusa e sento dei gemiti soffocati proprio da quella camera.
Spengo immediatamente la torcia del mio smartphone e mi avvicino a passo felpato.
Wow! I genitori del mio migliore amico stanno scopando e ciò che vedono i miei occhi è sublime: il grosso e perfetto culo di Gianfranco che si muove su e giù mostrando un buco che mi fa diventare subito il cazzo duro che non tardo a smanettare.
Mi è sempre piaciuto Gianfranco: un gran bell'uomo di 50 anni, molto alto, dal fisico muscoloso e sempre ben curato, una persona per bene, garbata e di successo nel campo della finanza.
Da gay non dichiarato ho dedicato tantissime seghe a quell'uomo immaginando di tutto e di più e finalmente posso vederlo in azione; peccato solo che non posso ammirare il suo cazzo perché dentro la fica della moglie alla pecorina sul letto.
Scosto leggermente la porta per vedere meglio senza far rumore e senza farmi vedere; fortunatamente sono entrambi di spalle e non rischio granché.
Poi...l'inevitabile: Gianfranco alza la testa verso il soffitto per ansimare e incrocia il mio sguardo arrapato nello specchio di fronte a me sopra la testata del letto.
Oh cazzo!
Mi paralizzo.
Smetto di segarmi.
Lui mi sorride continuando ad ansimare e tenere bassa la testa della moglie; dopodiché caccia la lingua e indica il suo culo con l'indice.
Rimango basito.
Allora lui ruota leggermente la testa guardandomi direttamente e mi fa cenno di avvicinarmi indicandomi di nuovo il suo culo, stando bene attento a far sì che la moglie non si volti.
Ho perfettamente capito cosa vuole.
Tolgo gli infradito, entro nella stanza silenziosamente, mi avvicino al culo di Gianfranco che non smette di muoversi e inizio a leccare quel meraviglioso e invitante buco.
I suoi gemiti si fanno più forti, i suoi muscoli si irrigidiscono, gode come un porco.
Continua a fottere la fica della moglie più velocemente e più selvaggiamente di prima, tanto che anche lei aumenta il volume dei suoi gemiti.
Gianfranco è in piena estasi mentre io continuo a fottere il suo culo con la mia lingua calda e vogliosa: assaporo quel gusto misto di sudore maschile e odore anale pungente, mi fa eccitare tantissimo al punto che afferro quelle grosse chiappe per immergerci tutta la faccia.
"Ahhhhhhhhhhhhhhhhh!"
A quell'urlo di goduria capisco che è il momento giusto per voltarmi e uscire all'istante.
Prendo le infradito in mano e torno nella mia camera, cercando di riprendere sonno nonostante sia ancora assetato di acqua e di culo.
Il giorno dopo Gianfranco si comporta normalmente con me e altrettanto faccio io, come se non fosse successo nulla.
Dopo aver trascorso la mattinata a giocare a calcio e a tuffarci in piscina, io e il mio migliore amico aiutiamo Gianfranco a sistemare tutto l'occorrente per un barbecue.
Dopo una sostanziosa abbuffata di pesce alla brace, il mio migliore amico e sua madre entrano in casa, fresca di condizionatore, per una pennichella rigenerante mentre io rimango ad aiutare Gianfranco a pulire tutto.
Dopo aver finito, lo vedo recarsi verso le docce della piscina mentre mi fa cenno di seguirlo e io ovviamente non me lo faccio ripetere.
Siamo a riparo da qualsiasi occhi indiscreti, protetti dalle pareti delle docce, ed è su una di queste che Gianfranco si poggia col petto rivolgendo la testa alla porta di casa, dopo essersi calato gli slip da mare, mostrandomi quel capolavoro del suo culo.
Immediatamente mi inginocchio e immergo nuovamente la mia faccia tra quelle chiappe carnose e pelose al punto giusto.
Sento Gianfranco godere e sento la sua mano premere sulla mia testa per incitarmi di più.
Che meraviglia: vorrei che questo momento non passasse mai.
Non ce la faccio più: mi rimetto in piedi e avvicino il mio cazzo al suo culo.
Gianfranco se ne accorge e mi blocca immediatamente.
"No! Sei scemo?" mi urla basso "voglio solo che mi lecchi il culo perché a mia moglie non piace farlo".
"Quindi non posso nemmeno spompinarti" faccio per chiedergli.
"Non dire cazzate. Non sono gay" mi risponde "tu lo sei, e lo rispetto" aggiunge passandomi la mano tra i capelli con fare paterno "l'ho capito da come mi guardi".
"Ne stai approfittando, altro che rispetto" controbatto "mi va bene, purché accetti che io faccia il mio tirocinio per la facoltà di economia presso il tuo studio" colgo la palla al balzo perché da quello che so Gianfranco non ha mai voluto aver a che fare con stagisti, tirocinanti o rotture di coglioni varie.
Mi sorride ed entrambi pensiamo la stessa cosa: sarò un leccaculo in tutti i sensi quando andrò nel suo ufficio.
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