Lo gnomo annusafiche
di
Pantelleria
genere
sentimentali
Parlo dell’odore della fica che ti rimane sulle dita per tutta la giornata, anche se ti lavi le mani, che inavvertitamente ti entra di nuovo nel cervello ogni volta che ti gratti il naso. Non sempre succede, di certo non con tutte. La cosa strana di quella fragranza è che provoca un’escalation di connessioni tra le sinapsi, tutti gli altri sensi restituiscono, come se ne avessero memoria, le sensazioni che li hanno stimolati. Il sapore che hai sentito quando hai baciato, leccato non solo la fica ma tutto il resto della proprietaria, la morbidezza dei suoi seni e dei suoi glutei, l’odore dei suoi capelli e del suo collo, l'armonia dei disegni creati dal muoversi delle sue gambe. Il rumore dei suoi sospiri e le parole di godimento. Ti aggrappi con tutte le tue forze al vorrei ma non posso, al potrei ma non voglio, mentre uno gnomo sdentato seduto sulla staccionata dei tuoi pensieri ti deride, smangiucchiando semi, “questa ti ha messo nel sacco pivello, ne vedremo delle belle”. Sono io che voglio vedere lo gnomo o è lo gnomo a ricordarmi quello che non voglio vedere?
3
voti
voti
valutazione
9.3
9.3
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Un sabato normaleracconto sucessivo
Il sesso ipocrita
Commenti dei lettori al racconto erotico