Come diventai un attore 2
di
Suve
genere
etero
Arrivò il momento del ciack: vestito in abiti sfarzosi che ero riuscito a farmi entrare spalancai la porta che dava su una camera ampia con un letto a baldacchino. Su di questo, coprendosi con le lenzuola ma non tanto da non far vedere il seno, c’era Giada con la bocca spalancata e l’aria impaurita. Di fianco, sotto le coperte, s’intuiva un’altra forma umana. Cominciai a recitare la scena del marito geloso che sorprende la moglie a letto con l’amante: urla, gesti nervosi fino a strappare via le coperte e poi bloccarsi. Sì, perché invece dell’amante maschio sotto c’era una donna, e che donna. Marina, bionda quanto Giada era mora, pornostar di successo quasi quanto quest’ultima.
La scena proseguiva con Giada in ginocchio sul letto che mi implorava e Marina che si nascondeva dietro di lei non mancando di abbracciarla con la mano su un seno. Poi Giada cambiò espressione e gattonando si mosse verso il bordo del letto dove ero io allungando una mano a toccarmi la patta. Ovviamente io dovevo essere eccitato e infatti lo ero e il mio affare svettò orgoglioso quando Giada mi abbassò i calzoni.
Potete immaginare il seguito, pompino, doppio pompino con le due ragazze che si contendevano la mia asta a colpi di lingua e io, che nella scena avevo chiaramente perdonato, che mi godevo il servizio con aria beata. Poi si passò a fare sul serio, Giada prese per mano Marina e la tirò a se stendendosi sul letto in posizione inversa. Le due iniziarono un 69 come infischiandosene di me. Vedevo la lingua di Giada che da sotto leccava avidamente il fiore di Marina, mugolavano entrambe e non capivo se il luccichio che vedevo dipendesse dalla saliva o dagli umori di Marina. Mi accostai dietro quelle chiappe appetitose avvicinando la mia asta a quella fessura. Giada se ne impadronì succhiandola brevemente per poi dedicarsi al clito mentre io penetravo lentamente. Era calda Marina, calda e bagnata, scivolai dentro senza problemi sino in fondo sentendo i suoi gemiti aumentare di volume. Presi a scoparla mettendole le mani sui fianchi e dando dei gran colpi. Ogni tanto sentivo gemere anche Giada, segno che la lingua di Marina, con la testa tra le sue cosce, non era inattiva. Ma io vedevo solo quella testa chinata, quel corpo che fremeva, quelle chiappe bianche che ballonzolavano sotto i miei colpi. Cercai di concentrarmi per evitare di venirmene presto e sono certo che non stavo sfigurando anche se principiante.
Il regista intervenne per farci modificare la scena, provvidenzialmente perché non ero poi tanto lontano dal punto di non ritorno e avrei voluto solo entrare in dirittura finale e riempire con il mio seme quel ventre caldo che mi accoglieva.
Obbedendo lo tirai fuori e ebbi qualche istante di riposo che mi fece raffreddare un po’ i bollori, ma subito sentii la bocca di Giada appropriarsi ancora della mia cappella. Succhiata, slinguata, succhiata, slinguata …….. sensazione di fresco. Mi aveva lasciato andare. Ora toccava a me procedere. Mi abbassai a leccare il sedere di Marina, insistendo a umettare l’ano e incontrando la lingua di Giada in un breve duello. Poi mi raddrizzai e appoggiai la punta su quel buchino all’apparenza tanto stretto. Doveva sembrare una prima volta e in effetti feci fatica a far entrare la punta, Marina sapientemente dosava la tensione del muscolo emettendo contemporaneamente un urlo strozzato mentre inarcava la testa all’indietro per poi subito rituffarla tra le cosce di Giada. Spinsi ancora un po’, ora ero dentro a metà. Dietro di me sentivo il regista con la telecamera ma non me ne fregava niente, quel buchetto mi stringeva in maniera deliziosa e mi godevo ogni secondo di quell’amplesso. Affondai ancora, lentamente e sino in fondo. Un singulto di Marina, il suo corpo ebbe un tremito ma non smise di leccare Giada la quale, invece, si dedicò alle mie palle con tocchi delicati che alzarono ancora di più il mio livello di eccitazione. Iniziai il movimento di va e vieni secondo i canoni classici dell’inculata. Durò diversi minuti durante i quali faticai a non venire subito e finalmente il regista mi diede l’ok per la cavalcata finale. Mi aggrappai alle spalle di Marina e spinsi con forza, colpendo violentemente ogni volta che entravo a fondo, venni ripagato dai suoi gemiti e da quelli di Giada fino a che, urlando, scaricai nel suo intestino tutto il mio piacere. Un orgasmo magnifico ma non potei rilassarmi subito, la scena prevedeva che uscissi da quel buchetto affidando il mio affare alle labbra di Giada la quale mi diede le ultime stilettate di piacere con la sua lingua per poi andare a raccogliere lo sperma che fuoriusciva lento dall’ano.
Mi girava un po’ la testa, non ero abituato a avere tre orgasmi, e di quell’intensità, in poco tempo. Quasi barcollando mi sedetti su una poltrona guardando Giada e Marina che si scioglievano dall’abbraccio saffico con un ultimo bacio, doveva esserci qualcosa tra di loro perché mi parve più intimo di una simpatia professionale.
Finita la scena ci facemmo una nuova doccia, questa volta separati, e ci recammo nelle nostre stanze per un breve riposo.
La sera la cena fu diversa dal pranzo; sempre catering ma questa volta comodamente seduti a un lungo tavolo. Approfittammo con entusiasmo delle pietanze annaffiandole con un vino bianco leggero. L’atmosfera era gioiosa, serena, si scherzava tra di noi e ebbi i complimenti per il mio "esordio" da tutti i membri della troupe. Giada sedeva tra Rick e Marina, di fronte a me che di fianco avevo Anna, una stellina quasi esordiente che ci aveva raggiunto insieme a Paolo, altro attore seduto alla sua destra, per la scena finale che avremmo girato il giorno dopo. Ora ero a buon titolo inserito nel cast e sia Anna che Paolo, scherzando, mi dissero che non vedevano l’ora di osservare le mie “doti di attore” il giorno dopo.
Concludemmo la serata con una piacevole conversazione e colsi diverse volte lo sguardo di Giada rivolto verso di me mentre parlava con Marina, ebbi anche l’impressione che parlassero di me viste le risatine e gli sguardi di sottecchi.
Alla fine ci alzammo dirigendoci verso le nostre camere per la notte. Entrando nella mia vidi che Giada e Marina entravano nella stessa, quella di Giada, e pensai che effettivamente doveva esserci qualcosa tra di loro. Non che mi importasse ma lo sguardo che Giada mi rivolse entrando mi fece temere che volessero invitarmi. Ero stanco, mentalmente e fisicamente. Il fisico forse poteva dare ancora qualcosa, inteso come un’erezione, ma mentalmente ero scarico, troppe emozioni in una sola giornata.
Dormii come un bambino. Se sognai non lo ricordo.
Al mattino seguente mi svegliai fresco e riposato. Una breve doccia e seguendo l’odore del caffè raggiunsi gli altri, ero l’ultimo a arrivare e subii la battuta ironica di Rick sulla gioventù che non è più quella di una volta.
In breve ci ritrovammo nel giardino della villa, in uno spiazzo erboso con alcune panchine in pietra. La scena prevedeva che tutti e sei avremmo avuto un’orgia seguendo le indicazioni di volta in volta fornite dal regista.
Ci spogliammo in fretta, io con un certo imbarazzo, non ero ancora abituato, e partì il ciack. Io in piedi vicino Rick steso per terra mentre Paolo era su una panchina a un paio di metri. Io avevo Marina in ginocchio che si era impossessata del mio affare e succhiava lentamente, mentre Rick aveva Anna e Paolo aveva Giada che offrivano lo stesso servizio. Alcuni minuti mentre il regista girava intorno e tra di noi per fare riprese ora di questo ora di quel particolare.
A un suo ordine Marina e Anna si scambiarono di posto e Anna mi fece l’occhiolino prima di imboccarmi quasi completamente sussurrandomi: “finalmente ti provo” . Rossa di capelli, quasi ricci, con un fisico ben proporzionato in cui il seno era l’elemento di spicco, aveva un’abilità orale che mi fece raggiungere in breve il massimo dell’erezione. Alternava brevi e lente lappate a lingua estesa a improvvise e violente succhiate con solo il glande in bocca, poi se lo faceva scomparire interamente nella bocca per estrarlo lentamente distribuendo slinguate a ogni centimetro di pelle. Dubitai della mia capacità di resistere, in fondo non ero un attore professionista ma solo un “gagliardo” giovanotto con ormoni a mille.
Nuovo cambio di posizione, Marina messa a pecora con Rick che la montava da dietro, io steso sull’erba con Anna stile amazzone e Paolo con Giada seduta fronte a lui. Non sapevo se ero più stimolato dal su e giù di Anna sul mio membro e dalla visione delle altre due coppie o dalla coscienza di essere parte integrante anziché spettatore. Evidentemente avevo una vena esibizionista.
Altro cambio, Anna sopra di me e Rick dietro che la penetrava nell’ano nella classica doppia penetrazione. Sentivo distintamente i movimenti del suo cazzo separato dal mio da un sottile strato di epidermide e guardavo Marina che, seduta sull’erba di fianco, si masturbava guardandoci. Ancora altro cambio, ora Marina si era seduta sopra di me volgendomi la schiena e facendosi penetrare nel retto mentre Rick la penetrava nella vagina, Anna solita spettatrice. Avevo perso di vista Giada e Paolo ma al cambio successivo li ritrovai di fianco a me, Paolo steso nella mia stessa posizione e, all’ordine del regista, Rick cambiò passando a inculare lei. Ormai era mezz’ora che stavamo facendo sesso, riuscivo a mantenermi distaccato senza venire solo grazie a un’attenta concentrazione e al regista che "rompeva" con le sue indicazioni.
Ora toccò a me spostarmi e mettermi davanti a Giada per farmi fare un pompino mentre Rick e Paolo la scopavano contemporaneamente. Anna e Marina erano lì vicino prese in un 69 da favola.
Ancora cambio, mi spostai dietro Anna e dopo averle leccato il buchino presi a incularla mentre scambiava leccate con Marina sopra di essa. Per quanto tutti professionisti, tranne me, ora l’atmosfera era piena di gemiti di godimento, l’eccitazione era palpabile e girando lo sguardo mi capitò di vedere il fonico e l’assistente che si aggiustavano un’evidente erezione mentre la segretaria di produzione, non una grande bellezza, si manipolava il seno guardandoci.
Andammo avanti ancora un po’ fino alla scena finale, in cui io steso a terra, ancora, penetravo Giada nella vagina mentre Paolo l’inculava con colpi possenti e Rick le riempiva la bocca con il suo affare. Anna e Marina erano in ginocchio vicino la mia testa contendendo a Giada il cazzo di Rick in un pompino a tre che vedevo dalla prima fila.
Arrivò l’ultimo ordine del regista:
- Okay, ora potete venire, scegliete voi come, basta che mi avvertite prima, siate i più naturali possibile -
Intensificai i colpi da sotto sgroppando come un puledro quasi disarcionando Giada che era comunque tenuta bloccata da Paolo che la inculava furiosamente. Sentivo la sua vagina bollire intorno al mio cazzo e stringermelo forte. Pochi istanti ancora e venni riempiendola del mio seme e mentre Rick faceva altrettanto nel buchino posteriore Giada abbandonò il cazzo di Rick gemendo forte, lasciandolo alle cure di Anna e Marina. Si abbassò su di me cercandomi la bocca. Inizialmente mi parve di sentire un sapore strano, pensai al cazzo di Rick e provai un principio di repulsione ma venni immediatamente distratto dalla lingua di Giada che s’impossessò della mia bocca, mugolando in preda a un orgasmo che sentivo non simulato e duellando con la mia lingua. Furono istanti irripetibili, mi sembrò di toccare il cielo con un dito mentre ricevevo l’orgasmo di Giada donandole il mio.
Ci accasciammo sfiniti e da sotto vidi le bocche di Anna e Marina contendersi lo sperma di Rick. Poi chiusi gli occhi.
Il regista ci risvegliò da quell’incanto complimentandosi con tutti. Ci sciogliemmo dall’abbraccio e ci recammo nella villa per farci una doccia. Sapevo che era finita e saremmo andati via e ripensavo a come da semplice operatore ero diventato protagonista di uno di quei film. Non che m’interessasse più di tanto essere riconosciuto da qualcuno, ma era un’esperienza che non avevo mai considerato sino al giorno prima.
Pronti, riempite le valige, ci ritrovammo nel parcheggio antistante la villa. Il regista mi diede una busta che sapevo contenere il mio compenso anche se di solito era un o una segretaria di produzione a darmela. Aprendola vidi che c’erano parecchi biglietti da cento euro e lo guardai ma lui prevenne la mia domanda dicendomi che era la paga da attore, non da operatore, e che mi avrebbe richiamato per l’una o l’altra cosa a breve, che avevo una carriera davanti eccetera eccetera.
Salutai tutti con un gesto della mano e mi diressi verso il mio rottame. Giada mi tagliò la strada fermandomi per abbracciarmi e darmi un bacio sulle guance.
- Sei stato bravo, eccoti il mio numero privato, chiamami, potrei darti consigli se decidi di fare la carriera -
e mi porse un biglietto che feci sparire nella tasca dei jeans. Marina mi abbracciò e baciò come Giada senza dirmi nulla e Anna si limitò a uno sguardo prolungato e un cenno della mano a lanciarmi un bacio.
Partii e dallo specchietto vidi Giada e Marina salire sulla stessa auto, ora era palese che stessero insieme. Guidai elaborando gli ultimi due giorni, avevo scopato con tre fighe stupende, Giada aveva chiaramente un interesse per me, avevo guadagnato abbastanza da pagare l’affitto del mio appartamento da studente per due mesi e…………. avevo una carriera davanti. Sì, potevo essere più che soddisfatto e sicuramente avrei chiamato Giada. Ma questa è un’altra storia…….
La scena proseguiva con Giada in ginocchio sul letto che mi implorava e Marina che si nascondeva dietro di lei non mancando di abbracciarla con la mano su un seno. Poi Giada cambiò espressione e gattonando si mosse verso il bordo del letto dove ero io allungando una mano a toccarmi la patta. Ovviamente io dovevo essere eccitato e infatti lo ero e il mio affare svettò orgoglioso quando Giada mi abbassò i calzoni.
Potete immaginare il seguito, pompino, doppio pompino con le due ragazze che si contendevano la mia asta a colpi di lingua e io, che nella scena avevo chiaramente perdonato, che mi godevo il servizio con aria beata. Poi si passò a fare sul serio, Giada prese per mano Marina e la tirò a se stendendosi sul letto in posizione inversa. Le due iniziarono un 69 come infischiandosene di me. Vedevo la lingua di Giada che da sotto leccava avidamente il fiore di Marina, mugolavano entrambe e non capivo se il luccichio che vedevo dipendesse dalla saliva o dagli umori di Marina. Mi accostai dietro quelle chiappe appetitose avvicinando la mia asta a quella fessura. Giada se ne impadronì succhiandola brevemente per poi dedicarsi al clito mentre io penetravo lentamente. Era calda Marina, calda e bagnata, scivolai dentro senza problemi sino in fondo sentendo i suoi gemiti aumentare di volume. Presi a scoparla mettendole le mani sui fianchi e dando dei gran colpi. Ogni tanto sentivo gemere anche Giada, segno che la lingua di Marina, con la testa tra le sue cosce, non era inattiva. Ma io vedevo solo quella testa chinata, quel corpo che fremeva, quelle chiappe bianche che ballonzolavano sotto i miei colpi. Cercai di concentrarmi per evitare di venirmene presto e sono certo che non stavo sfigurando anche se principiante.
Il regista intervenne per farci modificare la scena, provvidenzialmente perché non ero poi tanto lontano dal punto di non ritorno e avrei voluto solo entrare in dirittura finale e riempire con il mio seme quel ventre caldo che mi accoglieva.
Obbedendo lo tirai fuori e ebbi qualche istante di riposo che mi fece raffreddare un po’ i bollori, ma subito sentii la bocca di Giada appropriarsi ancora della mia cappella. Succhiata, slinguata, succhiata, slinguata …….. sensazione di fresco. Mi aveva lasciato andare. Ora toccava a me procedere. Mi abbassai a leccare il sedere di Marina, insistendo a umettare l’ano e incontrando la lingua di Giada in un breve duello. Poi mi raddrizzai e appoggiai la punta su quel buchino all’apparenza tanto stretto. Doveva sembrare una prima volta e in effetti feci fatica a far entrare la punta, Marina sapientemente dosava la tensione del muscolo emettendo contemporaneamente un urlo strozzato mentre inarcava la testa all’indietro per poi subito rituffarla tra le cosce di Giada. Spinsi ancora un po’, ora ero dentro a metà. Dietro di me sentivo il regista con la telecamera ma non me ne fregava niente, quel buchetto mi stringeva in maniera deliziosa e mi godevo ogni secondo di quell’amplesso. Affondai ancora, lentamente e sino in fondo. Un singulto di Marina, il suo corpo ebbe un tremito ma non smise di leccare Giada la quale, invece, si dedicò alle mie palle con tocchi delicati che alzarono ancora di più il mio livello di eccitazione. Iniziai il movimento di va e vieni secondo i canoni classici dell’inculata. Durò diversi minuti durante i quali faticai a non venire subito e finalmente il regista mi diede l’ok per la cavalcata finale. Mi aggrappai alle spalle di Marina e spinsi con forza, colpendo violentemente ogni volta che entravo a fondo, venni ripagato dai suoi gemiti e da quelli di Giada fino a che, urlando, scaricai nel suo intestino tutto il mio piacere. Un orgasmo magnifico ma non potei rilassarmi subito, la scena prevedeva che uscissi da quel buchetto affidando il mio affare alle labbra di Giada la quale mi diede le ultime stilettate di piacere con la sua lingua per poi andare a raccogliere lo sperma che fuoriusciva lento dall’ano.
Mi girava un po’ la testa, non ero abituato a avere tre orgasmi, e di quell’intensità, in poco tempo. Quasi barcollando mi sedetti su una poltrona guardando Giada e Marina che si scioglievano dall’abbraccio saffico con un ultimo bacio, doveva esserci qualcosa tra di loro perché mi parve più intimo di una simpatia professionale.
Finita la scena ci facemmo una nuova doccia, questa volta separati, e ci recammo nelle nostre stanze per un breve riposo.
La sera la cena fu diversa dal pranzo; sempre catering ma questa volta comodamente seduti a un lungo tavolo. Approfittammo con entusiasmo delle pietanze annaffiandole con un vino bianco leggero. L’atmosfera era gioiosa, serena, si scherzava tra di noi e ebbi i complimenti per il mio "esordio" da tutti i membri della troupe. Giada sedeva tra Rick e Marina, di fronte a me che di fianco avevo Anna, una stellina quasi esordiente che ci aveva raggiunto insieme a Paolo, altro attore seduto alla sua destra, per la scena finale che avremmo girato il giorno dopo. Ora ero a buon titolo inserito nel cast e sia Anna che Paolo, scherzando, mi dissero che non vedevano l’ora di osservare le mie “doti di attore” il giorno dopo.
Concludemmo la serata con una piacevole conversazione e colsi diverse volte lo sguardo di Giada rivolto verso di me mentre parlava con Marina, ebbi anche l’impressione che parlassero di me viste le risatine e gli sguardi di sottecchi.
Alla fine ci alzammo dirigendoci verso le nostre camere per la notte. Entrando nella mia vidi che Giada e Marina entravano nella stessa, quella di Giada, e pensai che effettivamente doveva esserci qualcosa tra di loro. Non che mi importasse ma lo sguardo che Giada mi rivolse entrando mi fece temere che volessero invitarmi. Ero stanco, mentalmente e fisicamente. Il fisico forse poteva dare ancora qualcosa, inteso come un’erezione, ma mentalmente ero scarico, troppe emozioni in una sola giornata.
Dormii come un bambino. Se sognai non lo ricordo.
Al mattino seguente mi svegliai fresco e riposato. Una breve doccia e seguendo l’odore del caffè raggiunsi gli altri, ero l’ultimo a arrivare e subii la battuta ironica di Rick sulla gioventù che non è più quella di una volta.
In breve ci ritrovammo nel giardino della villa, in uno spiazzo erboso con alcune panchine in pietra. La scena prevedeva che tutti e sei avremmo avuto un’orgia seguendo le indicazioni di volta in volta fornite dal regista.
Ci spogliammo in fretta, io con un certo imbarazzo, non ero ancora abituato, e partì il ciack. Io in piedi vicino Rick steso per terra mentre Paolo era su una panchina a un paio di metri. Io avevo Marina in ginocchio che si era impossessata del mio affare e succhiava lentamente, mentre Rick aveva Anna e Paolo aveva Giada che offrivano lo stesso servizio. Alcuni minuti mentre il regista girava intorno e tra di noi per fare riprese ora di questo ora di quel particolare.
A un suo ordine Marina e Anna si scambiarono di posto e Anna mi fece l’occhiolino prima di imboccarmi quasi completamente sussurrandomi: “finalmente ti provo” . Rossa di capelli, quasi ricci, con un fisico ben proporzionato in cui il seno era l’elemento di spicco, aveva un’abilità orale che mi fece raggiungere in breve il massimo dell’erezione. Alternava brevi e lente lappate a lingua estesa a improvvise e violente succhiate con solo il glande in bocca, poi se lo faceva scomparire interamente nella bocca per estrarlo lentamente distribuendo slinguate a ogni centimetro di pelle. Dubitai della mia capacità di resistere, in fondo non ero un attore professionista ma solo un “gagliardo” giovanotto con ormoni a mille.
Nuovo cambio di posizione, Marina messa a pecora con Rick che la montava da dietro, io steso sull’erba con Anna stile amazzone e Paolo con Giada seduta fronte a lui. Non sapevo se ero più stimolato dal su e giù di Anna sul mio membro e dalla visione delle altre due coppie o dalla coscienza di essere parte integrante anziché spettatore. Evidentemente avevo una vena esibizionista.
Altro cambio, Anna sopra di me e Rick dietro che la penetrava nell’ano nella classica doppia penetrazione. Sentivo distintamente i movimenti del suo cazzo separato dal mio da un sottile strato di epidermide e guardavo Marina che, seduta sull’erba di fianco, si masturbava guardandoci. Ancora altro cambio, ora Marina si era seduta sopra di me volgendomi la schiena e facendosi penetrare nel retto mentre Rick la penetrava nella vagina, Anna solita spettatrice. Avevo perso di vista Giada e Paolo ma al cambio successivo li ritrovai di fianco a me, Paolo steso nella mia stessa posizione e, all’ordine del regista, Rick cambiò passando a inculare lei. Ormai era mezz’ora che stavamo facendo sesso, riuscivo a mantenermi distaccato senza venire solo grazie a un’attenta concentrazione e al regista che "rompeva" con le sue indicazioni.
Ora toccò a me spostarmi e mettermi davanti a Giada per farmi fare un pompino mentre Rick e Paolo la scopavano contemporaneamente. Anna e Marina erano lì vicino prese in un 69 da favola.
Ancora cambio, mi spostai dietro Anna e dopo averle leccato il buchino presi a incularla mentre scambiava leccate con Marina sopra di essa. Per quanto tutti professionisti, tranne me, ora l’atmosfera era piena di gemiti di godimento, l’eccitazione era palpabile e girando lo sguardo mi capitò di vedere il fonico e l’assistente che si aggiustavano un’evidente erezione mentre la segretaria di produzione, non una grande bellezza, si manipolava il seno guardandoci.
Andammo avanti ancora un po’ fino alla scena finale, in cui io steso a terra, ancora, penetravo Giada nella vagina mentre Paolo l’inculava con colpi possenti e Rick le riempiva la bocca con il suo affare. Anna e Marina erano in ginocchio vicino la mia testa contendendo a Giada il cazzo di Rick in un pompino a tre che vedevo dalla prima fila.
Arrivò l’ultimo ordine del regista:
- Okay, ora potete venire, scegliete voi come, basta che mi avvertite prima, siate i più naturali possibile -
Intensificai i colpi da sotto sgroppando come un puledro quasi disarcionando Giada che era comunque tenuta bloccata da Paolo che la inculava furiosamente. Sentivo la sua vagina bollire intorno al mio cazzo e stringermelo forte. Pochi istanti ancora e venni riempiendola del mio seme e mentre Rick faceva altrettanto nel buchino posteriore Giada abbandonò il cazzo di Rick gemendo forte, lasciandolo alle cure di Anna e Marina. Si abbassò su di me cercandomi la bocca. Inizialmente mi parve di sentire un sapore strano, pensai al cazzo di Rick e provai un principio di repulsione ma venni immediatamente distratto dalla lingua di Giada che s’impossessò della mia bocca, mugolando in preda a un orgasmo che sentivo non simulato e duellando con la mia lingua. Furono istanti irripetibili, mi sembrò di toccare il cielo con un dito mentre ricevevo l’orgasmo di Giada donandole il mio.
Ci accasciammo sfiniti e da sotto vidi le bocche di Anna e Marina contendersi lo sperma di Rick. Poi chiusi gli occhi.
Il regista ci risvegliò da quell’incanto complimentandosi con tutti. Ci sciogliemmo dall’abbraccio e ci recammo nella villa per farci una doccia. Sapevo che era finita e saremmo andati via e ripensavo a come da semplice operatore ero diventato protagonista di uno di quei film. Non che m’interessasse più di tanto essere riconosciuto da qualcuno, ma era un’esperienza che non avevo mai considerato sino al giorno prima.
Pronti, riempite le valige, ci ritrovammo nel parcheggio antistante la villa. Il regista mi diede una busta che sapevo contenere il mio compenso anche se di solito era un o una segretaria di produzione a darmela. Aprendola vidi che c’erano parecchi biglietti da cento euro e lo guardai ma lui prevenne la mia domanda dicendomi che era la paga da attore, non da operatore, e che mi avrebbe richiamato per l’una o l’altra cosa a breve, che avevo una carriera davanti eccetera eccetera.
Salutai tutti con un gesto della mano e mi diressi verso il mio rottame. Giada mi tagliò la strada fermandomi per abbracciarmi e darmi un bacio sulle guance.
- Sei stato bravo, eccoti il mio numero privato, chiamami, potrei darti consigli se decidi di fare la carriera -
e mi porse un biglietto che feci sparire nella tasca dei jeans. Marina mi abbracciò e baciò come Giada senza dirmi nulla e Anna si limitò a uno sguardo prolungato e un cenno della mano a lanciarmi un bacio.
Partii e dallo specchietto vidi Giada e Marina salire sulla stessa auto, ora era palese che stessero insieme. Guidai elaborando gli ultimi due giorni, avevo scopato con tre fighe stupende, Giada aveva chiaramente un interesse per me, avevo guadagnato abbastanza da pagare l’affitto del mio appartamento da studente per due mesi e…………. avevo una carriera davanti. Sì, potevo essere più che soddisfatto e sicuramente avrei chiamato Giada. Ma questa è un’altra storia…….
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