La calda estate di Francesca 19
di
Ti Tento Io
genere
orge
La sera successiva i ragazzi tornarono sulla terrazza, arrivarono poco vestiti, sapevano ormai come andavano a finire quelle serate. Francesca indossava solo una maglietta di Sandro che le copriva a stento il culo, ovviamente non aveva intimo. Sandro indossava un paio di pantaloncini, senza mutande. Laura arrivò solo con un sensualissimo body praticamente trasparente che lasciava poco all’immaginazione. Roby, come Sandro indossava solo un pantaloncino.
Si accomodarono e tutti fissavano Sandro, era il suo turno.
Prima che Sandro potesse iniziare la sua confessione Laura si alzò, porse ad ognuno un drink e propose un brindisi:” A noi, alle nostre avventure, alla nostra complicità, a tutti i bei momenti che abbiamo passato assieme.” Tutti si alzarono, fecero toccare i bicchieri e bevvero.
Parlò Francesca: “Mi dispiace un sacco che domani dovremo partire, spero di rifare più avanti una vacanza come questa” tutti annuirono.
Sandro si accomodò e iniziò la sua confessione:” Vi vorrei raccontare di Giorgia, una ragazza che conosco da molto tempo, con la quale sono cresciuto, ho condiviso molti momenti. La cosa che più mi eccita ogni volta che penso a lei è come ci siamo conosciuti. È stata una cosa casuale, che però ha segnato fortemente entrambi.
Io ero una matricola all’università, ero completamente spaesato, nuova città, un nuovo mondo in cui vieni catapultato, una nuova casa.
Non sapevo a chi rivolgermi.
Dopo le prima settimane di lezione però ci vengono presentati i tutor del nostro corso.
Erano due ragazzi e una ragazza. La ragazza ci disse che non sarebbe rimasta con noi per molto perché nell’arco di qualche mese si sarebbe laureata e sarebbe diventata l’assistente di un professore.
La notizia non mi fece né caldo né freddo.
I tutor di dissero che noi potevamo contattarli per qualsiasi dubbio e che ci avrebbero potuto aiutare con gli esercizi.
Fummo divisi in gruppi e assegnati ad un tutor, io, ora posso dire per fortuna, fui assegnato al gruppo della ragazza che scoprì chiamarsi Giorgia.
Passarono i primi mesi di lezione e mi ritrovai davanti alle prime difficoltà. Parlando con i miei compagni non sapevo di nessuno che avesse chiesto aiuto ai tutor ma io decisi di provare, quanto mi sarebbe cosato? Così scrissi una email a Giorgia nella quale le esponevo il mio problema.
Lei mi rassicurò e mi disse che il pomeriggio successivo ci saremmo incontrati in biblioteca per risolverlo assieme.
Io ero molto nervoso, ma appena iniziai a parlare con Giorgia mi ci trovai subito bene.
Risolvemmo il problema, e lei, molto gentilmente si rese disponibile per ulteriori spiegazioni.
Stare accanto a lei mi aveva scosso, lei era una bellissima ragazza: capelli biondi, occhi azzurri, un fisico ben definito. Tette sode e della giusta misura, una terza, sempre messe in risalto da magliette non troppo aderenti. Il culo era da urlo.
Non ero certo alle prime armi, anzi avevo già scopato parecchio, ma verso Giorgia provavo un desiderio estremo.
Mi ritrovai spesso a mandarle email anche per cose di poco conto, solo per poterla vedere in privato.
Il caso volle che un pomeriggio la biblioteca fosse interamente occupata così io e lei ci recammo a casa mia, a pochi minuti dalla sede.
Eravamo apparentemente soli.
Ci accomodammo in camera mia e iniziammo a discutere.
Ogni tanto ci lanciavamo delle rapide occhiate.
Sentivo il mio desiderio aumentare e notavo come lei stesse iniziando a smaniare.
Accavallava le gambe, si toccava i capelli, si leccava le labbra.
Mente si muoveva fece cadere il libro e io mi piegai subito per raccoglierlo e nel farlo le sfiorai accidentalmente una coscia.
Lei gemette, ma subito si tappò la bocca imbarazzata. Io feci finta di nulla.
Andammo avanti con la spiegazione, ma ad un tratto, penso che lei non resistette più.
Come se fosse la cosa più normale del mondo si alzò dalla sedia e fingendo di stiracchiarsi si mise a 90 mostrandomi la sua figa nuda attraverso la gonna.
Quando si girò io rimasi spiazzato.
Ero estremamente eccitato, il cazzo duro risaltava dai pantaloni.
Ci lanciammo una occhiata di fuoco e iniziamo a baciarci.
Le mani iniziarono ad esplorare i nostri corpi, a saggiarne le consistenze. Le sue tette erano soffici, toste. I capezzoli parevano spilli, pronti per essere succhiati.
Lei intanto mi massaggiava il cazzo da sopra i pantaloni, facendomi gemere.
Ci staccammo quando sentimmo la porta di casa aprirsi. Ci ricomponemmo e riprendemmo a studiare.
Prima di uscire lei mi lasciò il suo numero.
Dopo qualche settimana lei si laureò e al suo posto arrivò un nuovo tutor maschio.
Continuai a sentire quasi quotidianamente Giorgia, approfondendo la nostra conoscenza.
Dopo la fine delle lezioni tornai a casa per le vacanze invernali durante le quali messagiai molto spesso con Giorgia, spesso fino a notte fonda.
Era eccitantissimo parlare con lei che, dal nulla, mandava foto delle tette o della figa, facendomi eccitare.
Molto spesso infatti finimmo per venire assieme in videochiamata.
Arrivarono i primi esami che andarono abbastanza bene.
Arrivò però l’esame di analisi, una materia che mi metteva un po’ in difficoltà.
Passai lo scritto per il rotto della cuffia, dovevo impegnarmi per passare l’orale a pieni voti per evitare una bocciatura.
Studiai parecchio ma non mi dimenticai nemmeno di Giorgia che mi teneva compagnia dei momenti più difficili.
Il giorno dell’esame ero molto teso, alcuni miei compagni di corso erano stati bocciati all’orale nonostante avessero fatto uno scritto molto migliore del mio.
Sentivo salire l’ansia. Tutti si lamentavano della nuova assistente del professore che era molto più severa di lui. Io ero uno degli ultimi e così attesi il mio turno.
Pochi alunni uscirono sorridenti dallo studio, avevo la tremarella.
Speravo con tutto me stesso che l’assistente essendo ormai pomeriggio avanzato avesse clemenza con gli ultimi alunni.
Io ero il penultimo e dopo di me c’era una mia compagna, molto carina. Mi aveva fatto intendere che mi trovava carino e che non le sarebbe dispiaciuto rimanere sola con me.
Il ragazzo prima di me uscì e mi disse: “Buona fortuna, amico. Spero che non ti faccia nero, quello prima di me deve aver fatto un casino, era incazzata nera.”
Io ero avvilito.
Entrai nello studio a testa alta, però. Volevo che pensasse che fossi pronto.
Io guardai l’assistente e per poco non mi misi ad esultare di gioia. Era Giorgia.
Lei mi guardò e mi sorrise.
Mi fece sedere e mi fece qualche domanda, molto facile, sugli argomenti base.
Mi chiese le cose che avevamo riguardato assieme e alla fine mi disse: “L’esame è andato benissimo, mi sembra che tu abbia una perfetta conoscenza della materia. Mi dispiace però per lo scritto, è andato parecchio male. Non penso che tu possa prendere più di 18.”
Io ero avvilito, mentre mi alzavo però mi sussurrò:” Se vuoi però un modo per alzare il voto ci sarebbe”
Il mio volto si illuminò: “Quale?” le chiesi, lei senza parlare si spostò dalla cattedra dietro la quale era seduta e si mostrò.
Dalla vita in giù era nuda e un grosso vibratore le riempiva la figa.
Mi guardò e disse:” È da quando ho iniziato che mi stimola, sono diventata nervosa dall’eccitazione” non vedo l’ora di sfogarmi un po’”
Ero imbambolato.
Il cazzo mi si era indurito nei pantaloni.
Mi avvicinai a lei che intanto si era tolta la giacca e la camicia mostrandomi le sue bellissime tette.
Io mi avvicinai e le succhiai. Subito gemette. Io prontamente le dissi: “Fai piano che fuori c’è Sara. Non vorrei che ci sentisse”.
Lei mi fece un occhiolino.
Mi spogliò iniziò a leccare il cazzo da sopra le mutande.
Io gemevo, sentivo il cazzo pulsare, vibrare dall’eccitazione.
Lo tirò fuori e subito se lo mise in bocca.
Iniziò a succhiare in modo divino. Sentivo che avrei potuto sborrare così, solo facendomelo succhiare.
Però volvevo altro. Mi staccai e lei si mise a 90 sulla cattedra.
Le tolsi il grosso vibratore dalla figa e lei gemette ancora.
Era gonfia, aperta, colante di umori.
Ora capivo perché agli altri era sembrata nervosa. Stateci voi quattro ore con un bestione del genere in figa senza potersi muovere o toccare.
Senza nemmeno pensarci le sbattei il cazzo nella figa, arrivai fino in fondo riempiendola completamente.
Lei venne subito urlando.
Sentimmo qualcuno bussare alla porta, era Sara che chiese se andava tutto bene. Giorgia le disse di si e di non preoccuparsi.
Quando però la ragazza sentì provenire dallo studio i tipici rumori di una scopata si insospettì, si fece coraggio ed aprì la porta.
Fortunatamente la richiuse subito così che nessuno potesse vedere ciò che accadeva dentro.
Giorgia mi stava montando mentre io spingevo il mio cazzo nella sua figa e le scopavo il culo con il vibratore.
La ragazza non aspettò che le dicessimo nulla, si denudò e si unì alla scopata.
Si mise subito a baciare Giorgia che la masturbava sapientemente.
Dopo un po’ anche Sara violette provare la mia verga così la accontentai.
Fu una scopata mozzafiato.
Quando finì, con la mia sborrata nella bocca di Giorgia, quest’ultima ci promosse con 30 e lode.
Io e Sara uscimmo da lì e ci mettemmo fidanzammo.
Nei mesi successivi mi capitava spesso di masturbarmi assieme a Sara durante le lezioni, nelle ultime file delle aule.
Ogni tanto capiva persino che lo facessimo nei bagni incuranti di ciò che sentivano i passanti.
Ovviamente non mi scordai di Giorgia, scopandomela ogni tanto.
Ora però mi serve un attimo di pausa, questo ricordo mi fa sempre venire il cazzo di marmo, dai Fra aiutami un attimo…”
Mente Sandro diceva quelle ultime parole alzò lo sguardo e vide quello che stava accadendo davanti a lui.
Le due ragazze si stavano strusciando le fighe messe a forbice. Roby assisteva al tutto segandosi il cazzo davanti a quella vista mozzafiato.
Sandro le fissava, sembravano due divinità mentre si donavano piacere a vicenda.
Erano una visione spettacolare.
Dopo un violento orgasmo le due si guardarono attorno e video e due ragazzi con i cazzi duri in mano che le osservavano.
Francesca e Laura si guardarono e baciandosi si misero a 90 porgendo le fighe zuppe di umori ai ragazzi.
Ora si guardarono i ragazzi.
Subito si scambiarono le ragazze, senza timori.
Laura apprezzò molto il cazzo di Sandro e le sue forti spinte le la fecero gemere continuamente.
Roby diede a Francesca una conferma di quello che in precedenza le aveva già fatto provare.
Non ebbe pietà di lei.
Sembrava un toro impazzito. Non faceva altro che entrare e uscire dalla figa mentre con le mani le stuzzicava i capezzoli già duri.
Poi Laura chiamò il ragazzo. Voleva entrambi i cazzoni nella figa.
Lui la accontentò subito.
Entrò e lui e Sandro iniziarono a scoparla prima assieme, così da farle provare la sensazione di essere sfondata da un cazzo enorme e poi alternati per non darle tregua nemmeno un istante.
Francesca non voleva osservare e basta così si stese sotto Laura, come per un 69 e le leccò il clitoride con la lingua mentre la ragazza sfondata ricambiava l’amica.
La doppia toccò poi a Francesca che però, ormai innamorata del sesso anale li volle entrambi nel suo buchino mentre l’amica si divertiva con le sue dita nella figa.
Il terrazzo sembrava ormai un bordello.
L’odore di sesso era pungente e i gemiti e i brontolii non mancavano.
Le ragazze erano continuamente scosse da tremanti orgasmi che si facevano via via più intesi e profondi.
Quando anche i ragazzi raggiunsero il limite senza alcun problema si fiondarono nelle fighe delle ragazze: Roby farcì con una imponente sborrata la figa di Francesca che gonfia più che mai non riuscì a contenere tutto il seme e iniziò a farlo colare mentre Roby sborrava ancora.
Sandro inondò la figa di Laura facendola venire per l’ultima volta.
Le due ragazze più scosse che mai decisero che avrebbero passato l’ultima notte di vacanza assieme, donandosi piacere fino all’alba.
I ragazzi non furono contrari ma dissero che sarebbero rimasti li anche loro se per caso avessero avuto voglia di succhiare o scopare un cazzo duro.
Fu così che i quattro scoparono quasi tutta la notte.
All’alba le ragazze erano piene di sborra ovunque. Nessun buco era stato risparmiato.
Quella era la conclusione perfetta per la vacanza.
CONTINUA…
Si accomodarono e tutti fissavano Sandro, era il suo turno.
Prima che Sandro potesse iniziare la sua confessione Laura si alzò, porse ad ognuno un drink e propose un brindisi:” A noi, alle nostre avventure, alla nostra complicità, a tutti i bei momenti che abbiamo passato assieme.” Tutti si alzarono, fecero toccare i bicchieri e bevvero.
Parlò Francesca: “Mi dispiace un sacco che domani dovremo partire, spero di rifare più avanti una vacanza come questa” tutti annuirono.
Sandro si accomodò e iniziò la sua confessione:” Vi vorrei raccontare di Giorgia, una ragazza che conosco da molto tempo, con la quale sono cresciuto, ho condiviso molti momenti. La cosa che più mi eccita ogni volta che penso a lei è come ci siamo conosciuti. È stata una cosa casuale, che però ha segnato fortemente entrambi.
Io ero una matricola all’università, ero completamente spaesato, nuova città, un nuovo mondo in cui vieni catapultato, una nuova casa.
Non sapevo a chi rivolgermi.
Dopo le prima settimane di lezione però ci vengono presentati i tutor del nostro corso.
Erano due ragazzi e una ragazza. La ragazza ci disse che non sarebbe rimasta con noi per molto perché nell’arco di qualche mese si sarebbe laureata e sarebbe diventata l’assistente di un professore.
La notizia non mi fece né caldo né freddo.
I tutor di dissero che noi potevamo contattarli per qualsiasi dubbio e che ci avrebbero potuto aiutare con gli esercizi.
Fummo divisi in gruppi e assegnati ad un tutor, io, ora posso dire per fortuna, fui assegnato al gruppo della ragazza che scoprì chiamarsi Giorgia.
Passarono i primi mesi di lezione e mi ritrovai davanti alle prime difficoltà. Parlando con i miei compagni non sapevo di nessuno che avesse chiesto aiuto ai tutor ma io decisi di provare, quanto mi sarebbe cosato? Così scrissi una email a Giorgia nella quale le esponevo il mio problema.
Lei mi rassicurò e mi disse che il pomeriggio successivo ci saremmo incontrati in biblioteca per risolverlo assieme.
Io ero molto nervoso, ma appena iniziai a parlare con Giorgia mi ci trovai subito bene.
Risolvemmo il problema, e lei, molto gentilmente si rese disponibile per ulteriori spiegazioni.
Stare accanto a lei mi aveva scosso, lei era una bellissima ragazza: capelli biondi, occhi azzurri, un fisico ben definito. Tette sode e della giusta misura, una terza, sempre messe in risalto da magliette non troppo aderenti. Il culo era da urlo.
Non ero certo alle prime armi, anzi avevo già scopato parecchio, ma verso Giorgia provavo un desiderio estremo.
Mi ritrovai spesso a mandarle email anche per cose di poco conto, solo per poterla vedere in privato.
Il caso volle che un pomeriggio la biblioteca fosse interamente occupata così io e lei ci recammo a casa mia, a pochi minuti dalla sede.
Eravamo apparentemente soli.
Ci accomodammo in camera mia e iniziammo a discutere.
Ogni tanto ci lanciavamo delle rapide occhiate.
Sentivo il mio desiderio aumentare e notavo come lei stesse iniziando a smaniare.
Accavallava le gambe, si toccava i capelli, si leccava le labbra.
Mente si muoveva fece cadere il libro e io mi piegai subito per raccoglierlo e nel farlo le sfiorai accidentalmente una coscia.
Lei gemette, ma subito si tappò la bocca imbarazzata. Io feci finta di nulla.
Andammo avanti con la spiegazione, ma ad un tratto, penso che lei non resistette più.
Come se fosse la cosa più normale del mondo si alzò dalla sedia e fingendo di stiracchiarsi si mise a 90 mostrandomi la sua figa nuda attraverso la gonna.
Quando si girò io rimasi spiazzato.
Ero estremamente eccitato, il cazzo duro risaltava dai pantaloni.
Ci lanciammo una occhiata di fuoco e iniziamo a baciarci.
Le mani iniziarono ad esplorare i nostri corpi, a saggiarne le consistenze. Le sue tette erano soffici, toste. I capezzoli parevano spilli, pronti per essere succhiati.
Lei intanto mi massaggiava il cazzo da sopra i pantaloni, facendomi gemere.
Ci staccammo quando sentimmo la porta di casa aprirsi. Ci ricomponemmo e riprendemmo a studiare.
Prima di uscire lei mi lasciò il suo numero.
Dopo qualche settimana lei si laureò e al suo posto arrivò un nuovo tutor maschio.
Continuai a sentire quasi quotidianamente Giorgia, approfondendo la nostra conoscenza.
Dopo la fine delle lezioni tornai a casa per le vacanze invernali durante le quali messagiai molto spesso con Giorgia, spesso fino a notte fonda.
Era eccitantissimo parlare con lei che, dal nulla, mandava foto delle tette o della figa, facendomi eccitare.
Molto spesso infatti finimmo per venire assieme in videochiamata.
Arrivarono i primi esami che andarono abbastanza bene.
Arrivò però l’esame di analisi, una materia che mi metteva un po’ in difficoltà.
Passai lo scritto per il rotto della cuffia, dovevo impegnarmi per passare l’orale a pieni voti per evitare una bocciatura.
Studiai parecchio ma non mi dimenticai nemmeno di Giorgia che mi teneva compagnia dei momenti più difficili.
Il giorno dell’esame ero molto teso, alcuni miei compagni di corso erano stati bocciati all’orale nonostante avessero fatto uno scritto molto migliore del mio.
Sentivo salire l’ansia. Tutti si lamentavano della nuova assistente del professore che era molto più severa di lui. Io ero uno degli ultimi e così attesi il mio turno.
Pochi alunni uscirono sorridenti dallo studio, avevo la tremarella.
Speravo con tutto me stesso che l’assistente essendo ormai pomeriggio avanzato avesse clemenza con gli ultimi alunni.
Io ero il penultimo e dopo di me c’era una mia compagna, molto carina. Mi aveva fatto intendere che mi trovava carino e che non le sarebbe dispiaciuto rimanere sola con me.
Il ragazzo prima di me uscì e mi disse: “Buona fortuna, amico. Spero che non ti faccia nero, quello prima di me deve aver fatto un casino, era incazzata nera.”
Io ero avvilito.
Entrai nello studio a testa alta, però. Volevo che pensasse che fossi pronto.
Io guardai l’assistente e per poco non mi misi ad esultare di gioia. Era Giorgia.
Lei mi guardò e mi sorrise.
Mi fece sedere e mi fece qualche domanda, molto facile, sugli argomenti base.
Mi chiese le cose che avevamo riguardato assieme e alla fine mi disse: “L’esame è andato benissimo, mi sembra che tu abbia una perfetta conoscenza della materia. Mi dispiace però per lo scritto, è andato parecchio male. Non penso che tu possa prendere più di 18.”
Io ero avvilito, mentre mi alzavo però mi sussurrò:” Se vuoi però un modo per alzare il voto ci sarebbe”
Il mio volto si illuminò: “Quale?” le chiesi, lei senza parlare si spostò dalla cattedra dietro la quale era seduta e si mostrò.
Dalla vita in giù era nuda e un grosso vibratore le riempiva la figa.
Mi guardò e disse:” È da quando ho iniziato che mi stimola, sono diventata nervosa dall’eccitazione” non vedo l’ora di sfogarmi un po’”
Ero imbambolato.
Il cazzo mi si era indurito nei pantaloni.
Mi avvicinai a lei che intanto si era tolta la giacca e la camicia mostrandomi le sue bellissime tette.
Io mi avvicinai e le succhiai. Subito gemette. Io prontamente le dissi: “Fai piano che fuori c’è Sara. Non vorrei che ci sentisse”.
Lei mi fece un occhiolino.
Mi spogliò iniziò a leccare il cazzo da sopra le mutande.
Io gemevo, sentivo il cazzo pulsare, vibrare dall’eccitazione.
Lo tirò fuori e subito se lo mise in bocca.
Iniziò a succhiare in modo divino. Sentivo che avrei potuto sborrare così, solo facendomelo succhiare.
Però volvevo altro. Mi staccai e lei si mise a 90 sulla cattedra.
Le tolsi il grosso vibratore dalla figa e lei gemette ancora.
Era gonfia, aperta, colante di umori.
Ora capivo perché agli altri era sembrata nervosa. Stateci voi quattro ore con un bestione del genere in figa senza potersi muovere o toccare.
Senza nemmeno pensarci le sbattei il cazzo nella figa, arrivai fino in fondo riempiendola completamente.
Lei venne subito urlando.
Sentimmo qualcuno bussare alla porta, era Sara che chiese se andava tutto bene. Giorgia le disse di si e di non preoccuparsi.
Quando però la ragazza sentì provenire dallo studio i tipici rumori di una scopata si insospettì, si fece coraggio ed aprì la porta.
Fortunatamente la richiuse subito così che nessuno potesse vedere ciò che accadeva dentro.
Giorgia mi stava montando mentre io spingevo il mio cazzo nella sua figa e le scopavo il culo con il vibratore.
La ragazza non aspettò che le dicessimo nulla, si denudò e si unì alla scopata.
Si mise subito a baciare Giorgia che la masturbava sapientemente.
Dopo un po’ anche Sara violette provare la mia verga così la accontentai.
Fu una scopata mozzafiato.
Quando finì, con la mia sborrata nella bocca di Giorgia, quest’ultima ci promosse con 30 e lode.
Io e Sara uscimmo da lì e ci mettemmo fidanzammo.
Nei mesi successivi mi capitava spesso di masturbarmi assieme a Sara durante le lezioni, nelle ultime file delle aule.
Ogni tanto capiva persino che lo facessimo nei bagni incuranti di ciò che sentivano i passanti.
Ovviamente non mi scordai di Giorgia, scopandomela ogni tanto.
Ora però mi serve un attimo di pausa, questo ricordo mi fa sempre venire il cazzo di marmo, dai Fra aiutami un attimo…”
Mente Sandro diceva quelle ultime parole alzò lo sguardo e vide quello che stava accadendo davanti a lui.
Le due ragazze si stavano strusciando le fighe messe a forbice. Roby assisteva al tutto segandosi il cazzo davanti a quella vista mozzafiato.
Sandro le fissava, sembravano due divinità mentre si donavano piacere a vicenda.
Erano una visione spettacolare.
Dopo un violento orgasmo le due si guardarono attorno e video e due ragazzi con i cazzi duri in mano che le osservavano.
Francesca e Laura si guardarono e baciandosi si misero a 90 porgendo le fighe zuppe di umori ai ragazzi.
Ora si guardarono i ragazzi.
Subito si scambiarono le ragazze, senza timori.
Laura apprezzò molto il cazzo di Sandro e le sue forti spinte le la fecero gemere continuamente.
Roby diede a Francesca una conferma di quello che in precedenza le aveva già fatto provare.
Non ebbe pietà di lei.
Sembrava un toro impazzito. Non faceva altro che entrare e uscire dalla figa mentre con le mani le stuzzicava i capezzoli già duri.
Poi Laura chiamò il ragazzo. Voleva entrambi i cazzoni nella figa.
Lui la accontentò subito.
Entrò e lui e Sandro iniziarono a scoparla prima assieme, così da farle provare la sensazione di essere sfondata da un cazzo enorme e poi alternati per non darle tregua nemmeno un istante.
Francesca non voleva osservare e basta così si stese sotto Laura, come per un 69 e le leccò il clitoride con la lingua mentre la ragazza sfondata ricambiava l’amica.
La doppia toccò poi a Francesca che però, ormai innamorata del sesso anale li volle entrambi nel suo buchino mentre l’amica si divertiva con le sue dita nella figa.
Il terrazzo sembrava ormai un bordello.
L’odore di sesso era pungente e i gemiti e i brontolii non mancavano.
Le ragazze erano continuamente scosse da tremanti orgasmi che si facevano via via più intesi e profondi.
Quando anche i ragazzi raggiunsero il limite senza alcun problema si fiondarono nelle fighe delle ragazze: Roby farcì con una imponente sborrata la figa di Francesca che gonfia più che mai non riuscì a contenere tutto il seme e iniziò a farlo colare mentre Roby sborrava ancora.
Sandro inondò la figa di Laura facendola venire per l’ultima volta.
Le due ragazze più scosse che mai decisero che avrebbero passato l’ultima notte di vacanza assieme, donandosi piacere fino all’alba.
I ragazzi non furono contrari ma dissero che sarebbero rimasti li anche loro se per caso avessero avuto voglia di succhiare o scopare un cazzo duro.
Fu così che i quattro scoparono quasi tutta la notte.
All’alba le ragazze erano piene di sborra ovunque. Nessun buco era stato risparmiato.
Quella era la conclusione perfetta per la vacanza.
CONTINUA…
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