Esperienze di un giovane bisex

di
genere
gay

Sono Roberto un ragazzino moro occhi verdi cangianti alla luce del sole, più alto della media dei ragazzi della mia età, di buona famiglia piccolo borghese, in casa da me lavorano tutti e quando rientro da scuola non trovo nessuno, resto solo in casa, frequento la scuola a Roma nel quartiere Appio Claudio vicino agli acquedotti dove vado spesso a giocare con i ragazzi del palazzo dove abito, dove passiamo il pomeriggio, dopo aver giocato ci mettiamo tra maschi a parlare di noi, di scuola e delle nostre esperienze sessuali, di omosessuali che qualcuno chiama froci, di chi ha il cazzo più lungo come ognuno di noi si fa una sega e questo mostrare di cazzi mi eccita e tornando a casa mi faccio una sega, la cosa mi piace molto, oggi voglio provare come potrebbe essere con un compagno e lo sguardo e il desiderio corre da Diego, mio compagno di banco, ed Enrico e ho scelto di provare con Enrico che è un ragazzino carino capelli lunghi biondi e pelle bianca adolescente, che partecipa ai nostri incontri e mi accorgo di come che ci guardiamo con occhiate che mi fa pensare che non gli dispiaccio, ha un bel cazzo e intuisco che anche il mio gli piace, all’uscito da scuola gli chiedo:

“Enrico come va la scuola?”

“abbastanza bene, difficile ma va bene”

“mi piacerebbe essere tuo amico, vuoi salire su da me per una merenda?”

“volentieri, come ti ho visto ho capito che potevo e volevo essere tuo amico”

saliamo in ascensore per andare da me, lo spazio è piccolo e “distrattamente” gli tocco il cazzo e lui non lo evita, siamo arrivati, apro la porta di casa gli prendo la mano e lo faccio entrare in casa mi accompagna in cucina, ci prepariamo un bel panino con la cioccolata e un bicchiere di latte ci sediamo sul divano, e parliamo della scuola e degli incontri fuori di essa e cosa gli provocano e mi racconta di come gli si indurisce il cazzo, finiamo la merenda, avvicino la mia gamba alla sua poi ci appoggio la mia mano Enrico non si rifiuta, la faccio scorrere sulla coscia e arrivo al cazzo, nessuna reazione da parte di Enrico, se lo aspettava e la cosa sembra fargli piacere, inizio a toccare e massaggiare il suo cazzo da sopra i calzoni che si indurisce subito, Enrico mi capisce e tira giù la lampo e lo tira fuori, lo aiuto e gli abbasso le mutande e finalmente ho il suo cazzo in mano odora molto dei suoi ormoni, lo scappello, è bello duro, e bagnandomi con la saliva la mano come faccio quando mi sego, lo sego con lentezza ed Enrico mugolando di piacere si abbandona al godimento e sborra nella mia mano

“ti è piaciuto?”

“sì, molto, fammi vedere il tuo, vuoi che ti faccio una sega?”

“sì, certo Enrico, ma mi piacerebbe vederti il culo e io ti faccio vedere il mio”

Enrico finisce di abbassare i pantaloni e io i miei, e mi porge il suo culo che io accarezzo con voluttà, Enrico mi gira appoggia il suo cazzo, che non era più duro, al mio culo e ve lo strofina prende il mio cazzo in mano e lo sega finché non sborro, mai tanta sborra, andiamo in bagno e ci laviamo, attenti a non lasciare tracce per i genitori, magnifico pomeriggio, ne seguirono molti altri di seghe reciproche ma non siamo mai arrivati ad incularci, una volta ho provato, mentre segavo Enrico ho avvicinato le mie labbra al suo cazzo ma non riuscii a prenderlo in bocca, mi limitai a leccarlo ne sento ancora il forte odore. se vi piace mettete un commento,arriverà una seconda puntata
scritto il
2020-07-11
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