Xdressing
di
Gioelefantasy
genere
feticismo
Fatima conosceva i desideri più reconditi di Gioele. Il piacere di lui nell'indossare lingerie nel segreto della sua casa. Più volte le aveva mandato immagini dove appariva visibilmente eccitato mentre indossava dei collant velatissimi o delle calze autoreggenti accompagnate da intimo femminile. Più volte Fatima gli aveva dato dei consigli su come posare per quelle foto proibite, frutto di un segreto gelosamente custodito da Gioele e che ora, finalmente, le aveva confidato.
Pur mantenendo la sua mascolinità egli aveva sempre amato giocare con gli indumenti femminili, e da un po' di tempo a questa parte aveva creato un proprio guardaroba dove custodiva i capi che indossava quando la voglia di trasgredire aumentava.
Quella sera Fatima era andata a trovarlo. Dovevano solo scambiare quattro chiacchiere e sfogarsi reciprocamente sulle amarezze dei giorni trascorsi. Fu lui a chiederle se poteva esibirsi, anche per un solo istante, indossando della lingerie. Lei acconsentì senza esitare neanche un istante e così Gioele si recò in camera da letto a prelevare il suo tesoro gelosamente custodito. Posò alcuni capi sul tavolo per farli vedere alla donna. C'erano alcuni collant, delle brasiliane e un reggiseno. Fatima li prese e li osservò uno per uno. Poi gli chiese di indossare alcune cose e gli passò un paio di calze autoreggenti, una brasiliana nera ed un reggiseno rosso. Anche se non sono abbinati non importa - gli disse mentre lui si spostava per cambiarsi. Subito dopo Gioele rientrò al cospetto di Fatima con indosso ciò che gli aveva passato. La donna lo guardò sorridente, mentre lui mal celava la propria eccitazione con il pene in erezione che a fatica veniva trattenuto dalla brasiliana. Gli si avvicinò e dopo averlo scrutato gli fece i complimenti per come indossava il tutto. Gioele, vinto l'iniziale imbarazzo, si sentiva ora orgoglioso di potersi mostrare a lei così come aveva sempre desiderato. Lo aiutò a sistemare le bretelline del reggiseno e continuava ad osservarlo, ora che era palese il suo essere sicuro di se. Stavolta fu Gioele a fare il primo passo. Dopo essersi avvicinato a lei ed averla cinta per i fianchi posò le labbra sulle sue. I due si lasciarono andare ad un bacio appassionato. La situazione era eccitantissima, mentre lui la stringeva a se afferrandola per i glutei e lei gli accarezzava le gambe velate. Gli sfilò la canotta, mentre ancora si baciavano, mettendo a nudo i suoi seni che sfregavano sul petto dell'uomo coperto dal reggiseno rosso. I capezzoli di lei turgidi, mentre con una mano li toccava e, dopo essersi chinato, aveva iniziato a baciare avidamente. Poi, mentre lei lo baciava sul collo e gli accarezzava il sedere, lui le slacciò i pantaloncini che scivolando lungo le gambe caddero a terra. Di peso la portò sul tavolo della cucina sul quale la fece sdraiare prima di iniziare a leccarle le grandi labbra da sopra gli slip. Era bagnatissima, mentre la sua lingua la stimolava e con le mani le stringeva forte i seni. La lingua di lui era avida di quella delizia, che dopo aver spostato gli slip si godeva ad ogni leccata. I due gemevano. Ora tocca a me - disse lei, e lo fece sedere sul divano. Il pene di lui ora strabordava dalla mutandina. Lei gli si inginocchiò davanti e iniziò a leccarlo, mentre lui la afferrava con le gambe. Sentire il contatto della sua pelle e quello della calza lo mandava in estasi. Così mentre lui la accarezzava, lei affondava tutto il pene dentro la sua bocca, muovendosi al ritmo del suo respiro. La situazione era talmente eccitante che lui era consapevole che non avrebbe resistito ancora a lungo. Fatima capì quello che stava per accadere e con lo sguardo gli fece un cenno di approvazione, mentre aumentava il ritmo ed affondava il pene dentro la sua bocca sempre più voracemente. Gli ansimi si fecero sempre più forti, fino a quando ad un grido liberatorio seguì una violenta eiaculazione. Tre forti schizzi di sperma riempirono la bocca di Fatima che ora lo osservava compiaciuta contorcersi. Poi, staccandosi da lui si sposto e dalla sua bocca fece cadere il liquido seminale sul petto di lui e sul reggiseno che indossava per poi straiarsi su di lui e ricominciare a baciarsi. I due si addormentarono così, compiaciuti e appagati.
Pur mantenendo la sua mascolinità egli aveva sempre amato giocare con gli indumenti femminili, e da un po' di tempo a questa parte aveva creato un proprio guardaroba dove custodiva i capi che indossava quando la voglia di trasgredire aumentava.
Quella sera Fatima era andata a trovarlo. Dovevano solo scambiare quattro chiacchiere e sfogarsi reciprocamente sulle amarezze dei giorni trascorsi. Fu lui a chiederle se poteva esibirsi, anche per un solo istante, indossando della lingerie. Lei acconsentì senza esitare neanche un istante e così Gioele si recò in camera da letto a prelevare il suo tesoro gelosamente custodito. Posò alcuni capi sul tavolo per farli vedere alla donna. C'erano alcuni collant, delle brasiliane e un reggiseno. Fatima li prese e li osservò uno per uno. Poi gli chiese di indossare alcune cose e gli passò un paio di calze autoreggenti, una brasiliana nera ed un reggiseno rosso. Anche se non sono abbinati non importa - gli disse mentre lui si spostava per cambiarsi. Subito dopo Gioele rientrò al cospetto di Fatima con indosso ciò che gli aveva passato. La donna lo guardò sorridente, mentre lui mal celava la propria eccitazione con il pene in erezione che a fatica veniva trattenuto dalla brasiliana. Gli si avvicinò e dopo averlo scrutato gli fece i complimenti per come indossava il tutto. Gioele, vinto l'iniziale imbarazzo, si sentiva ora orgoglioso di potersi mostrare a lei così come aveva sempre desiderato. Lo aiutò a sistemare le bretelline del reggiseno e continuava ad osservarlo, ora che era palese il suo essere sicuro di se. Stavolta fu Gioele a fare il primo passo. Dopo essersi avvicinato a lei ed averla cinta per i fianchi posò le labbra sulle sue. I due si lasciarono andare ad un bacio appassionato. La situazione era eccitantissima, mentre lui la stringeva a se afferrandola per i glutei e lei gli accarezzava le gambe velate. Gli sfilò la canotta, mentre ancora si baciavano, mettendo a nudo i suoi seni che sfregavano sul petto dell'uomo coperto dal reggiseno rosso. I capezzoli di lei turgidi, mentre con una mano li toccava e, dopo essersi chinato, aveva iniziato a baciare avidamente. Poi, mentre lei lo baciava sul collo e gli accarezzava il sedere, lui le slacciò i pantaloncini che scivolando lungo le gambe caddero a terra. Di peso la portò sul tavolo della cucina sul quale la fece sdraiare prima di iniziare a leccarle le grandi labbra da sopra gli slip. Era bagnatissima, mentre la sua lingua la stimolava e con le mani le stringeva forte i seni. La lingua di lui era avida di quella delizia, che dopo aver spostato gli slip si godeva ad ogni leccata. I due gemevano. Ora tocca a me - disse lei, e lo fece sedere sul divano. Il pene di lui ora strabordava dalla mutandina. Lei gli si inginocchiò davanti e iniziò a leccarlo, mentre lui la afferrava con le gambe. Sentire il contatto della sua pelle e quello della calza lo mandava in estasi. Così mentre lui la accarezzava, lei affondava tutto il pene dentro la sua bocca, muovendosi al ritmo del suo respiro. La situazione era talmente eccitante che lui era consapevole che non avrebbe resistito ancora a lungo. Fatima capì quello che stava per accadere e con lo sguardo gli fece un cenno di approvazione, mentre aumentava il ritmo ed affondava il pene dentro la sua bocca sempre più voracemente. Gli ansimi si fecero sempre più forti, fino a quando ad un grido liberatorio seguì una violenta eiaculazione. Tre forti schizzi di sperma riempirono la bocca di Fatima che ora lo osservava compiaciuta contorcersi. Poi, staccandosi da lui si sposto e dalla sua bocca fece cadere il liquido seminale sul petto di lui e sul reggiseno che indossava per poi straiarsi su di lui e ricominciare a baciarsi. I due si addormentarono così, compiaciuti e appagati.
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