Fase 5: un'altra
di
Consolatore
genere
etero
Continuazione di Fase 4b: sorpresa per mamma.
Siamo tornati a casa nel tardo pomeriggio e quella sera dopo una cenetta veloce mia mamma è andata a letto presto. Papà era di turno alla sera. Io quella sera ho guardato un paio di episodi di una serie TV e poi sono andato a letto. Passando per il corridoio per andare in camera sono passato davanti alla camera di mamma. Lei dormiva profondamente e siccome era caldo era mezza scoperta e si intravvedeva il suo seno abbondante leggermente coperto dal reggiseno. Ci si può stancare della figa? Io non credo! Per cui sono entrato silenziosamente in camera senza svegliarla, mi spoglio: il mio cazzo era bello in tiro. Delicatamente sposto il lenzuolo che la copriva. Mamma era addormentata a pancia in su, con le mani all’altezza della testa, la gamba sinistra distesa e quella destra leggermente piegata con il piede che andava a toccarle il polpaccio sinistro. Silenziosamente cercando di non svegliarla mi metto sopra di lei, mi sputo sul cazzo per lubrificarlo, con una mano delicatamente le sposto le mutandine. Lei continuava a dormire incurante di quello che le aspettava. Le appoggio la cappella sulle labbra e con un colpetto il mio cazzo entra facilmente tra le sue gambe. Comincio a scoparmela con un buon ritmo. Dopo pochi colpi mamma si sveglia un po’ stordita mogugnando di piacere. Quando si accorge quello che le sta succedendo: “Mmmm, siiiii, ma tesoro non ti sei sfogato abbastanza oggi pomeriggio?”
“Eri fantastica lì bella addormentata… il mio cazzo si è alzato…non potevo non accontentarlo. Ma sei vuoi smetto?
“Sei matto!!?? Ti prego sfondami amore”
La continuo a sbattere da sopra, andiamo avanti 10 min buoni, lei non voleva cambiare posizione, e la riempio di sperma. Rimango lì ad accarezzarla ed a palpeggiarla finché non si riaddormenta. Poi torno nella mia camera lasciandola lì addormentata nuda con la figa colante.
Sono passate circa 2-3 settimane da quegli avvenimenti e io e mamma non ci siamo di certo riposati in quel frangente. Io, però mi sono trovato una ragazza, lei ha 3 anni in meno di me, bassetta (sui 1.55 m), capelli marrone scuro però se li tinge di biondo, lisci e lunghi. Faccia carinissima: tipo orsetto di peluche con due fossette sulle guance quando ride. Due tette enormi: una terza abbondante e un culetto che non è da meno. Vi spiego com’è successo: è cominciato tutto un giovedì sera in piazza. Lei si chiama Angela e la conosco da parecchio tempo, ma l’ultimo anno è andata in America per cui non ci siamo più visti e quando quel giovedì ci siamo incontrati non mi pareva fosse lei perché l’effetto anno in america aveva dato i sui frutti sulla bilancia, ma la sua bellezza rimaneva sotto quei 9-10 kili in più. Dopo un paio di baci per salutarci cominciamo a parlare di noi: “Dai Angela vieni a bere qualcosa”
Lei accetta e andiamo in un bar lì vicino, visto che era giovedì non c’era quasi nessuno in giro. Lei prende uno spriz io una coca (dovevo guidare per tornare a casa). Comincio a farmi raccontare com’è andata, della scuola, del pallavolo, … Intanto fra un discorso e l’altro ha bevuto un altro bicchiere ed era un po’ brilla così le chiedo: “E con i ragazzi com’è andata?”
“Non ne ho avuto nessuno”
Scherzando: “Intendi nessuno di serio e tutte esperienze senza impegno? O che non vuoi dirmi nulla?”
“Ma cosa mi chiedi!?” ma l’alcol le aveva leggermente allentato i freni inibitori e mi risponde “Un po’ tutte e due”
“Infatti ci avevo visto giusto. E mi sa che ti sei divertita anche con un nero vedendo tutte le foto che hai fatto con lui su Instagram non potrebbe che esser stato solo un amico”
“Ma che dici!? Diciamo che ci siamo frequentati per un po’ ”
Comincio a farle qualche battutina sui neri e le loro capacità a letto… poi lei vedendo l’ora: “E’ tardi devo tornare a casa…”
“Angela vuoi un passaggio?”
“Si grazie” e mi dà un bacetto sulle labbra.
La accompagno a casa, abitava fuori dal centro a 10 a piedi in una zona collinare dove c’era solo la sua casa. La porto fino a casa sua. L’ultimo tratto era una stradina bianca tra un vigneto. Io parcheggio la macchina lì. Scesi dalla macchina: “Angela dai che ti accompagno fino a là”
“No, no non serve…”
“Dai tesoro, non vorrei mai che incontrassi uno stupratore…” le dico ridendo.
Mi dà una pacchetta sulla spalla: “Dai scemo”
Le sussurro su un orecchio “Lo prendo per un sì” e lentamente mi metto a due centimetri dalla sua bocca e visto che non si ritrae la bacio, lei ricambia condividendo la lingua.
La accompagno per mano, poi ci dividiamo e le metto una mano un vita e camminiamo così. Poi la mia mano piano piano scende finché non arriva al suo culo: glielo palpo. Lei si gira e mi tira uno schiaffetto poco convinto: “Ma che fai!”
“Scusami, se non volevi…” eravamo uno difronte all’altra e così la ribacio, le mie braccia la stringevano sulla schiena, lei con una mano fa scendere la mia e me la mette sul suo culo. Mi stacco, le sussurro sull’orecchio “Se per caso faccio qualcosa che va oltre fermami”, una mano va sulle sue tette e comincio a palparle. Le alzo la maglietta e il reggiseno e le faccio uscire le sue boccie. Con le dita le stuzzico i capezzoli che erano due chiodi, poi comincio a succhiarle i capezzoli e poi tutta la tetta. Lei fa scendere una mano sul mio pacco e lo palpeggia. “Mi dispiace, ma qui non possiamo scopare”
“Ma dai Angela, non ci scoprirà nessuno…e poi sei tutta eccitata”
“Non ti ho detto che non scopiamo, seguimi”. Mi porta in mezzo al vigneto: di notte lì non si riusciva a scorgere nulla. Si toglie la maglietta e il reggiseno e si inginocchia davanti a me. Mi slaccia la zip e bassa le mutande. Tira fuori il mio cazzo che era in tiro. “Cazzo è enorme, stasera ci sarà da divertirsi” e comincia a succhiarmelo. Non lo succhiava con la stessa bravura di mia mamma, ma non so come si potesse dire, ma lei ci metteva amore. La tiro su le abbassa i pantaloni e le mutande, lei con nonchalance si toglie tutti i vestiti e li abbandona nel campo. Si butta per terra e la vidi bellissima e la sua figa morbida: la comincio a leccare con passione e voglia, lei gemeva di piacere ad ogni leccata. Mi alzo stavo per penetrarla, quando lei: “Per favore lascia che ti lecchi un altro po’ il cazzo prima di scoparmi se no ho paura che mi farai male”
Mi butto su di lei e la bacio. “Tranquilla amo non sofrirai”
“Grazie tesoro, non sono mai andata a letto con un ragazzo che ce l’aveva così e sono un po’ spaventata ma anche molto eccitata” Mi butto io nel campo e facciamo un 69. Dopo che i nostri sessi si sono ben lubrificati lei si alza e si mette sopra il mio cazzo. Comincia a scendere piano per farlo entrare, urlava: in quel momento non capivo se fosse piacere o dolore, ma continuava a scendere finché non è arrivata in fondo. Le prendo una mano e guardandola negli occhi che si vedevano e non si vedevano per il buoi le chiedo “Come va?”
“E me lo chiedi? Se avevo dubbi di essere ancora vergine adesso sicuramente li ho tolti. Però fantastico!!!”
Quello che è successo dopo è storia. Una volta rimessi in sesto la accompagno davanti alla porta di casa e con un limone la saluto. Lei: “Spero ci rivedremo presto”
“Anche domani per me”
“Ci conto…”
CONTINUA…
Siamo tornati a casa nel tardo pomeriggio e quella sera dopo una cenetta veloce mia mamma è andata a letto presto. Papà era di turno alla sera. Io quella sera ho guardato un paio di episodi di una serie TV e poi sono andato a letto. Passando per il corridoio per andare in camera sono passato davanti alla camera di mamma. Lei dormiva profondamente e siccome era caldo era mezza scoperta e si intravvedeva il suo seno abbondante leggermente coperto dal reggiseno. Ci si può stancare della figa? Io non credo! Per cui sono entrato silenziosamente in camera senza svegliarla, mi spoglio: il mio cazzo era bello in tiro. Delicatamente sposto il lenzuolo che la copriva. Mamma era addormentata a pancia in su, con le mani all’altezza della testa, la gamba sinistra distesa e quella destra leggermente piegata con il piede che andava a toccarle il polpaccio sinistro. Silenziosamente cercando di non svegliarla mi metto sopra di lei, mi sputo sul cazzo per lubrificarlo, con una mano delicatamente le sposto le mutandine. Lei continuava a dormire incurante di quello che le aspettava. Le appoggio la cappella sulle labbra e con un colpetto il mio cazzo entra facilmente tra le sue gambe. Comincio a scoparmela con un buon ritmo. Dopo pochi colpi mamma si sveglia un po’ stordita mogugnando di piacere. Quando si accorge quello che le sta succedendo: “Mmmm, siiiii, ma tesoro non ti sei sfogato abbastanza oggi pomeriggio?”
“Eri fantastica lì bella addormentata… il mio cazzo si è alzato…non potevo non accontentarlo. Ma sei vuoi smetto?
“Sei matto!!?? Ti prego sfondami amore”
La continuo a sbattere da sopra, andiamo avanti 10 min buoni, lei non voleva cambiare posizione, e la riempio di sperma. Rimango lì ad accarezzarla ed a palpeggiarla finché non si riaddormenta. Poi torno nella mia camera lasciandola lì addormentata nuda con la figa colante.
Sono passate circa 2-3 settimane da quegli avvenimenti e io e mamma non ci siamo di certo riposati in quel frangente. Io, però mi sono trovato una ragazza, lei ha 3 anni in meno di me, bassetta (sui 1.55 m), capelli marrone scuro però se li tinge di biondo, lisci e lunghi. Faccia carinissima: tipo orsetto di peluche con due fossette sulle guance quando ride. Due tette enormi: una terza abbondante e un culetto che non è da meno. Vi spiego com’è successo: è cominciato tutto un giovedì sera in piazza. Lei si chiama Angela e la conosco da parecchio tempo, ma l’ultimo anno è andata in America per cui non ci siamo più visti e quando quel giovedì ci siamo incontrati non mi pareva fosse lei perché l’effetto anno in america aveva dato i sui frutti sulla bilancia, ma la sua bellezza rimaneva sotto quei 9-10 kili in più. Dopo un paio di baci per salutarci cominciamo a parlare di noi: “Dai Angela vieni a bere qualcosa”
Lei accetta e andiamo in un bar lì vicino, visto che era giovedì non c’era quasi nessuno in giro. Lei prende uno spriz io una coca (dovevo guidare per tornare a casa). Comincio a farmi raccontare com’è andata, della scuola, del pallavolo, … Intanto fra un discorso e l’altro ha bevuto un altro bicchiere ed era un po’ brilla così le chiedo: “E con i ragazzi com’è andata?”
“Non ne ho avuto nessuno”
Scherzando: “Intendi nessuno di serio e tutte esperienze senza impegno? O che non vuoi dirmi nulla?”
“Ma cosa mi chiedi!?” ma l’alcol le aveva leggermente allentato i freni inibitori e mi risponde “Un po’ tutte e due”
“Infatti ci avevo visto giusto. E mi sa che ti sei divertita anche con un nero vedendo tutte le foto che hai fatto con lui su Instagram non potrebbe che esser stato solo un amico”
“Ma che dici!? Diciamo che ci siamo frequentati per un po’ ”
Comincio a farle qualche battutina sui neri e le loro capacità a letto… poi lei vedendo l’ora: “E’ tardi devo tornare a casa…”
“Angela vuoi un passaggio?”
“Si grazie” e mi dà un bacetto sulle labbra.
La accompagno a casa, abitava fuori dal centro a 10 a piedi in una zona collinare dove c’era solo la sua casa. La porto fino a casa sua. L’ultimo tratto era una stradina bianca tra un vigneto. Io parcheggio la macchina lì. Scesi dalla macchina: “Angela dai che ti accompagno fino a là”
“No, no non serve…”
“Dai tesoro, non vorrei mai che incontrassi uno stupratore…” le dico ridendo.
Mi dà una pacchetta sulla spalla: “Dai scemo”
Le sussurro su un orecchio “Lo prendo per un sì” e lentamente mi metto a due centimetri dalla sua bocca e visto che non si ritrae la bacio, lei ricambia condividendo la lingua.
La accompagno per mano, poi ci dividiamo e le metto una mano un vita e camminiamo così. Poi la mia mano piano piano scende finché non arriva al suo culo: glielo palpo. Lei si gira e mi tira uno schiaffetto poco convinto: “Ma che fai!”
“Scusami, se non volevi…” eravamo uno difronte all’altra e così la ribacio, le mie braccia la stringevano sulla schiena, lei con una mano fa scendere la mia e me la mette sul suo culo. Mi stacco, le sussurro sull’orecchio “Se per caso faccio qualcosa che va oltre fermami”, una mano va sulle sue tette e comincio a palparle. Le alzo la maglietta e il reggiseno e le faccio uscire le sue boccie. Con le dita le stuzzico i capezzoli che erano due chiodi, poi comincio a succhiarle i capezzoli e poi tutta la tetta. Lei fa scendere una mano sul mio pacco e lo palpeggia. “Mi dispiace, ma qui non possiamo scopare”
“Ma dai Angela, non ci scoprirà nessuno…e poi sei tutta eccitata”
“Non ti ho detto che non scopiamo, seguimi”. Mi porta in mezzo al vigneto: di notte lì non si riusciva a scorgere nulla. Si toglie la maglietta e il reggiseno e si inginocchia davanti a me. Mi slaccia la zip e bassa le mutande. Tira fuori il mio cazzo che era in tiro. “Cazzo è enorme, stasera ci sarà da divertirsi” e comincia a succhiarmelo. Non lo succhiava con la stessa bravura di mia mamma, ma non so come si potesse dire, ma lei ci metteva amore. La tiro su le abbassa i pantaloni e le mutande, lei con nonchalance si toglie tutti i vestiti e li abbandona nel campo. Si butta per terra e la vidi bellissima e la sua figa morbida: la comincio a leccare con passione e voglia, lei gemeva di piacere ad ogni leccata. Mi alzo stavo per penetrarla, quando lei: “Per favore lascia che ti lecchi un altro po’ il cazzo prima di scoparmi se no ho paura che mi farai male”
Mi butto su di lei e la bacio. “Tranquilla amo non sofrirai”
“Grazie tesoro, non sono mai andata a letto con un ragazzo che ce l’aveva così e sono un po’ spaventata ma anche molto eccitata” Mi butto io nel campo e facciamo un 69. Dopo che i nostri sessi si sono ben lubrificati lei si alza e si mette sopra il mio cazzo. Comincia a scendere piano per farlo entrare, urlava: in quel momento non capivo se fosse piacere o dolore, ma continuava a scendere finché non è arrivata in fondo. Le prendo una mano e guardandola negli occhi che si vedevano e non si vedevano per il buoi le chiedo “Come va?”
“E me lo chiedi? Se avevo dubbi di essere ancora vergine adesso sicuramente li ho tolti. Però fantastico!!!”
Quello che è successo dopo è storia. Una volta rimessi in sesto la accompagno davanti alla porta di casa e con un limone la saluto. Lei: “Spero ci rivedremo presto”
“Anche domani per me”
“Ci conto…”
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