Capitolo 6
di
Babi e Gregorio Erizzo
genere
etero
Un cappello. Probabilmente tutti gli adulti su questa spiaggia, vedrebbero un grosso cappello, se fossi un boa che sta digerendo un pachiderma.
Le apparenze in questo mondo, ahi ahi, sono quelle che più contano.
Se solo smettessimo di fidarci solo di cosa vedono i nostri occhi, sarebbe così facile rendere il mondo un posto più… che ne so… bello…?!
Invece no… Guardali, tutti così impegnati a sembrare perfetti… a sembrare sereni e rilassati… Ognuno indaffarato a essere quello che la gente si aspetta. Chissà quanti di loro, scommetto che saranno molti, si sono dimenticati per sempre, di cosa avrebbero potuto essere…
Io non capisco perchè voler apparire come un “cappello”, quando puoi essere un boa con un elefante nella pancia?!
Io non sono Saint-Exupéry, ma "diventare 'adulti' fa schifo", ecco cosa scriverei io in un libro per bambini…
Beh, sì, non credo venderebbe poi molto e non diventerebbe un capolavoro come "Il Piccolo Principe", ma almeno qualche sassolino dalla scarpa me lo toglierei…
Ok. Eccomi arrivata.
Paolo non è in postazione… Al suo posto c'è un signore mai visto prima.
Uhm, ecco, lui non è indaffarato a sembrare quello che la gente si aspetta. Nel senso che non è che proprio proprio mi ispiri tutta 'sta fiducia come bagnino, eh!
Così a occhio, mi sembra più il vincitore indiscusso di “Birra e Salsiccie”…
Tipo, che più che un uomo che nuota per venire a salvarti, me lo vedo come una palla un po' sgonfia, che trasportata dalla corrente, finisce alla deriva.
Vabbè. Facciamoci gli scongiuri perché non mi serva di esser soccorsa, 'si sa mai.
Ok, Nicholas & Family invece, sono già sotto l’ombrellone…
Ma beh, dati i miei orari non proprio mattinieri, c'era da aspettarselo che fossero già qui…
Uhm.
Oggi cavolo, mi sento propensa alla socievolezza e alla tolleranza almeno quanto Hitler… È proprio meglio per tutti, che tutti mi stiano alla larga.
Non ne conosco bene il motivo, ma mi sento proprio scazzatissima…
Mi viene perfino il dubbio di essere sotto ciclo. Ma cavolo, non è mica che mi sembra sia il momento… Adesso magari controllo sull’App, per sicurezza… Anche perché grazie alla pillola, le mie mestruazioni sono più puntuali dell’Agenzia dell’Entrate…
Eh, vedi che no?! Se seguissi l'Ogino Knaus, sarei pressoché certa che non mi debbano venire…
Però, certo è, che in ogni caso, l’umore è dei peggiori!!
Chissà, forse ho ancora sonno.
Devo smetterla di puntare la sveglia. Dev'essere proprio quella maledetta a darmi noia!
No, no! Miseriaccia, speravo fosse il suo giorno libero! E invece:… "Venghino, Signore e Signori, venghino! Sta per andare ancora in scena Il solito teatrino con mister Paolo, the Baywatcher!"
Mmh.
C'è da riconoscergli di avere una gran costanza, eh… Ma però, dico io, se continui a fare il figo e io continuo a smorzarti il sorriso, non ti viene da pensare che non c'è più trippa per gatti?!
Perdinci, manchi di logica, stellino caro…
Se è da dopo la serata trascorsa insieme, che ti tratto male, peggio che i cani, prova a fare due più due… Santino il cielo, non è difficile!
Eccolo, te pareva.
«Ciao "Miss"…»
Io seriamente, non ho proprio, sul serio, per davvero veramente in tutta sincerità, voglia di fare teatrino con lui. Meglio se lo interrompo prima che possa dire altro.
«Eh, ciao… Ehm… Ti ho mai detto che è proprio bello il tuo costume?! Lo fanno anche da uomo?»
Ok, l'ho seccato.
È lì che boccheggia.
Guardalo. Deve avere una voglia di dire una qualche porcata!
Vabbè che ha anche gli argomenti giusti, nulla da eccepire, ma che rimanga in silenzio è il mio principale obiettivo.
O meglio, l'unico. Quindi…
«No vabbè, era una domanda retorica, non serve che rispondi… Perciò addio. Adieu. Adiós. Aloha. Auf Wiedersehen. Goodbye. Sayōnara.»
Mi sdraio, cancellandolo dal mio quadro visivo. E quasi mi sento soddisfatta del colorito che sta assumendo la mia pelle. Abbasso un po’ l’elastico degli slip e ammiro il segno netto dell’abbronzatura.
Probabilmente aveva ragione mia madre… Abbronzata forse, sto meglio.
…
Ommioddio!
…
Ommisericordia!
…
No, io ho qualcosa che non va!
Sto perfino pensando che mia mamma c'ha visto giusto su qualcosa… Ma davvero?!
Ma non ci posso credere!
...
Sto sognando.
Sì, è la cosa più probabile.
Non ricordo sia mai successo, nella realtà.
Non c'è altra spiegazione che il sogno.
Distolgo lo sguardo dal segno del costume sul fianco…
La “famigliola felice” sta andando verso il bagnasciuga.
Mi irritano. Parecchio.
Sono l’esatta fotografia della perfezione apparente…
Sono pronta a scommettere che da quando sono qui, Nicholas e sua moglie non si sono fatti ancora una scopata…
Anzi, calcolando quanto lei sta appiccicata a quei figli, se scopano una volta a settimana pure a casa, è tanto…
Poi, le dinamiche fra di loro, sono piuttosto palesi… Lui non è un chiacchierone, lei invece parla, parla, parla… Cavolo, ma quanto parla quella donna! Se non sta parlando con i figli, parla con lui di persone di cui a lui, non frega niente… Glielo leggo in faccia io, possibile che lei non ci arrivi? Gli farà venire l’orchite, prima o poi.
Sembrano scene che ho già visto. Dinamiche che conosco. Potrei scrivere la storia dei loro prossimi anni.
Vorrei prendere da parte la bimba, e dirle tutte le cose che nessuno ha mai detto a me, alla sua età...
Però... guardo Nicholas far fare i tuffi a suo figlio, e il mio cervello prende in contemporanea tre fili di ragionamento diversi:
Uno. A memoria storica, mio padre non si è mai prodigato così tanto per farci divertire. Quindi, forse mi sbaglio nelle previsioni nefaste, riguardo il loro matrimonio.
Due. Cazzarola, quanto sesso che mi fa quel diavolo di uomo!
Tre. Mi piace il costume di sua moglie….
Ecco, il terzo punto trova sinceramente molto impreparata anche me, perché è di un rosa fluo, che proprio non credevo potesse piacermi… Però, diamine, è davvero carino.
Il mio pensiero multitasking crasha.
'Sta cosa mi fa quasi preoccupare.
Sto mutando di personalità!
Cioè, intendo: sto iniziando ad apprezzare l’abbronzatura e i costumi colorati… ma soprattutto, sono d'accordo su qualcosa che ha detto mia madre!
Inizio sinceramente a credere che questa vacanza mi stia facendo male!
Vabbè, voglio cercare di non pensarci.
Mi giro a pancia in giù, mi slaccio il laccetto del reggiseno e prendo il mio libro.
“Vediamo se riesco a leggerti!!”
Guardo la scritta “Capitolo 10”, ché sarà almeno la quarta volta che provo a leggerlo. Oh, ma oggi, cascasse il mondo, giuro che lo faccio…
...
Uhm. Che casino. E che è?
Quanto urlano 'sti marmocchi!
...
No, dài, non è possibile…. mi sono addormentata… Dev'essere stata una vera e propria crisi narcolettica.
Ho il braccio informicolatissimo e faccio persino fatica a muoverlo…
No, aspetta, mi ero messa a pancia in giù… e ora sono sdraiata su un fianco…
Oh porca miseria! Il libro è lì, in mezzo alla sabbia, proprio vicino alla parte sopra del mio costume… Uhm… Perfetto, ho il vento in poppa… O per dirla meglio, ho le poppe al vento.
"Ottimo".
Devo cercare di uscirne con eleganza, per cui, provo a vietarmi di coprirmi subito con gesti ridicoli.
Nicholas sta leggendo.
No, col cavolo, se la ride sotto i baffi.
Che faccia da sberle!
Ma perché?
Qualcuno mi dica perché ho questo istinto duale di picchiarlo, ma anche di farmi usare come una sgualdrina da lui!
Ok. Lasciamo stare.
Facciamo finta di niente.
Fingiamo che la cosa non mi turbi…
Diciamo che in linea di principio, non c’è proprio niente di male.
Voglio dire, siamo nella seconda decade del terzo millennio: si può decisamente considerare sdoganato il topless sulle spiaggie… Eppoi sono finiti i tempi in cui mi vergonavo di avere le tette grandi, no? Non ho più quattordic'anni!
Il fatto è che però, mi fa sentire stranamente a disagio che Nicholas mi veda così. Sono già pressoché certa, che mi trovi una mezza mignotta! Mancavano solo le mie tette in spiaggiavisione. E chi glielo spiega adesso, che non sono una mignotta?
Oh. Oooh.
Ma a me, da quand'è che m’importa davvero di cosa pensa il prossimo?
Voglio dire, di tette ne avrà viste pure lui, no? Anzi, spero per la sua vita sessuale che ne abbia viste pure parecchie…
Che però, una cosa è sicura. Le mie, le deve aver viste proprio bene, dato che il fianco su cui mi sono girata mentre dormivo, è proprio quello nella sua direzione!
Bon. Ormai è fatta… A proposito di mammelle: è inutile piangere sul latte versato, ed è pure inutile affrettarsi a coprirsi, no?
Nell'alzarmi per mettermi seduta, noto che il segno del costume è ben visibile; anzi, a dire il vero, di segni sulle tette ne ho più di uno, dato che non ho un pezzo sopra uguale all’altro, ma sicuramente la zona vicina ai capezzoli è bianca come il latte.
I miei capezzoli rosa, sembrano proprio il centro di un bersagno del tiro a freccette. Per fortuna non si sono inturgiditi, sennò...
Guardo il mio reggiseno a triangolo. È pieno di sabbia. Io odio la sabbia… Prima anche solo di pensare, di rimetterlo, dovrò sciacquarlo.
Lo raccolgo insieme al libro, il tutto con la punta delle dita, perché quella sabbia infame, poi ti si appiccica e non va più via. Voglio dargli poca superfice d’appoggio.
Mentre li scrollo entrambi, alzo lo sguardo.
In realtà, avrei evitato volentieri di incrociare proprio quello di Nicholas, ma beh, diciamo che non sono proprio i miei occhi, quelli che sta guardando… Il che è quasi un sollievo, mi fa pensare che allora, anche lui sia umano… Oppure, è come quando ti volti a guardare le campane, quando suonano; potrebbe essere solo colpa del movimento che nello scrollare, sto imprimendo alle tette, a catturare la sua attenzione.
Ma chissà se gli piacerebbe toccarmele? Chissà se è uno che stringe, o se uno delicato? Io me lo immagino un po' dolce, un po' rude….
Ooohnno! Santalapeppetta, non farti film mentali.
No. Non immaginarti le sue mani che ti accarezzano. Non visualizzarti le sue dita che ti pizzicano i capezzoli.
Non pensare.
Non pensare. Non pensare…
…"Dài. Su, va' a sciacquare il costume"… Mi dico, spronandomi.
Mi alzo e cammino piano, senza palesare la fretta, fino al mare.
"'Azzarola! L’acqua è gelida oggi…" Penso, quando la prima onda mi bagna i piedi. Faccio finta di niente… Cammino fin quando l’acqua mi arriva ormai alla passera… Non sento più la circolazione dei piedi …è freddissima… colpa della pioggia di ieri…
I miei capezzoli si potrebbero usare per bucare l'acciaio.
Ok.
Tre, due, uno e giù…
Ecco la botta di vita che serviva al mio cervello per svegliarsi completamente…
Rimanendo giù fino alle spalle, inizio a pulire il reggiseno sott’acqua. Fino a quando mi sembra di avergli tolto tutta la sabbia dalla stoffa.
"Dovrebbe essere a posto."
Ora… voglio mettermelo o aspetto ancora un po’?
Ok. Riemergo dall'acqua.
Avere lo sguardo di Nicholas addosso mi piace, pure parecchio… anche se non so bene a cosa stia pensando mentre mi guarda…
Eh, guarda davvero proprio bene, il paparino.
Zozzone.
No, ok… basta voltarmi verso la postazione di Paolo, per pensare di rimettere subito il reggiseno! Tra lui e il suo collega nuovo, non so chi abbia più l'espressione da maniaco. Il suo collega, poi, sembra addirittura il cugino brutto di Mr.Bean.
Per non cadere in tentazione è sufficiente pensare a lui. Me lo devo ricordare.
Anzi, non solo me lo rimetto, ma vado pure a farmi una nuotata al largo… Da quando sono qui, non faccio che mangiare e stare sdraiata, un po’ di attività fisica può fare solo bene…
Dopo i primi cinque metri in cui sono partita alla Pellegrini… mi fermo e mi ricordo perché il nuoto non sia il mio sport preferito. È una stramaledetta faticaccia!!
Sono già senza fiato.
Ok, allora… Testiamo il principio di Archimede… Faccio il morto…
Wow, che figata.
Tutti i rumori sono ovattati, il mare mi culla e sopra di me, solo il cielo terso e il sole che mi fa strizzare gli occhi. Vorrei che fosse così l’ultimo momento di vita… Rilassante… Del resto non mi sembra così improbabile, no? Nasciamo dalla placenta, sarebbe la giusta chiusura del cerchio se il cervello ti riportasse a quel momento nell’ultimo istante…
“Chissà se ha parlato a sua moglie, della nostra conversazione di ieri?…”
Ehi, ma perché adesso penso a lui?...
Forse perché non sto veramente morendo…
Chissà quale sarebbe il film che mi vedrei passare davanti agli occhi, se morissi ora? Quali sarebbero i momento importanti che il mio cervello ha conservato per quel momento?
Ma poi… ne ho di momenti importanti?
Da un certo punto in poi, credo di no. Ci sono solo attimi in cui cerco di rincorrere l’idea di un momento che forse… forse non esiste…
Ooooh santo cielo… No.
Paranoia e depressione…
Dài, focalizza: Ci sarà un momento davvero FIGO nei tuoi ultimi dieci anni, no?
Andiamo a ritroso… Allora… NO, la conversazione con Nicholas, direi che non si può nemmeno definire "momento"…
La sega all’Emo proprio no… Paolo e il suo amico, assolutamente no. Cavolo no, se penso a quello prima di morire, preferisco essere immortale…
Frugo nel mio archivio mentale e trovo alcuni momenti in cui sono stata bene, ma che rispondando all’aggettivo “FIGO”, no… almeno non nell’archivio più recente.
Quello che supera i quindici anni di storia è off limits… lì, non ci voglio più andare.
Vado sott’acqua poi riemergo e torno a nuovare verso la riva.
Incrocio la moglie di Nicholas sulla battigia. È con un’altra donna, la mamma di un’altra bambina con cui la figlia sta giocando.
Entrambe mi guardano parecchio strane…
cos’ho un granchio in testa?
Un’alga che mi esce dall’orecchio?
«Lei è una fata!» Urla Adele all’amica e mi indica: «Si chiama Serenella…» Spiega.
Il mio sguardo non sa esattamente dove andare.
Bimbe… Moglie di Nicholas… Nicholas… Ancora Bimbe… Ancora moglie…
E adesso?!
Ma io che cavolo ne so di cosa gli racconta lui??!!
Sorriso alle bimbe… Mezzo sorriso alle donne, con l'aggiunta di «Salve…», dato che mi stanno ancora guardando.
E poi camminata disinvolta verso il mio lettino.
Ce l'ho fatta.
Vedo una netta occhiata stile “poi me lo spieghi” della moglie a Nicholas. Io penso un “io non c’entro…” e…
Mi squilla il cellulare.
Non ho mai risposto con così tanta enfasi ad una chiamata di Ludovica.
Detesto trovarmi in mezzo anche solo all’odore delle dinamiche di “gelosia”… ed anche se so che in certi casi, mi è capitato di scatenarle… so anche che in questo caso specifico, io giuro di non aver fatto proprio niente… ancora. Non metto la firma per il futuro, ma al momento, mi sento proprio innocente e candida come una suorina…. Quindi gestitevela da soli, graaaazieeee!
Ovviamente Ludovica mi sta dicendo che non ha il week-end libero… ma già l'immaginavo. È troppo buona e il suo capo se ne approfitta. In realtà, il fatto che non venga qui, dispiace più a lei che a me.
Non che non mi avrebbe fatto piacere se fosse venuta, anzi, ma alla fine, sto bene da sola… Le voglio bene. Di più, forse è l’unico essere umano a cui voglia davvero, ma davvero bene… però riesco a volerle bene pure da lontano. Non siamo gemelle siamesi.
«...Vabbè, lì tutto bene?»
«Si , mi sto pure abbronzando…» Dico, mettendomi comoda sul lettino.
Ora, se c’è una che sgama tutti i miei bluff è proprio Ludo… Il fatto è però, che pur sgamandoli, non li scoperchia, anzi sa che deve spalleggiarli, perché è consapevole che altrimenti, mi chiudo a riccio.
La cosa strana in questo caso, è che io non stavo bluffando, dandole quella risposta. Eppure lei...
«Sicura? Hai la voce strana…»
«Forse perché ho appena fatto una nuotata …» Le rispondo, pensando che questa domanda di Ludo mi ha decisamente spiazzato. È un po’ come se vedessi la pioggia salire in cielo, anziché cadere a terra…
«Aah, hai fatto pure la camminata stile Aforidte che nasce dal mare?» Mi chiede sarcastica.
«Ovvio… Masticando pure i genitali di Urano che mi ha creato…» Dico, ricordano il mito della nascita della Dea.
Il vantaggio di un’istruzione classica è conoscere i miti greci, ché sono fra i più macabri e truci che abbia mai letto.
Immensa stima agli Ellenici!!
«Minkia! Ma c’è una cosa che non riesci a rendere macabra?» Mi chiede, ridendo.
«È mitologia, mica è colpa mia!»
La telefonata va avanti ancora per un poco, poi salutata Ludovica, mi illudo di poter tornare al mio libro. Invece…
«…Afrodite non si è masticata i genitali di suo padre, il dio Urano.»
Macchè…? «…Cosa fai, origli le telefonate dei vicini di ombrellone?!»
«Mah, a dire la verità, si fa parecchia fatica ad escluderti dai propri sensi…»
«…Sì, ok, Nicholas, la cosa di masticare i genitali del dio Urano è una mia licenza poetica, ma dubito che la mia amica Ludo, vada a controllare… Però, tu, attento! Ché il fatto che tu mi dica di non essere capace di escludermi dai tuoi sensi, può essere presa per un tentato approccio!… Non so quanto sarebbe contenta tua moglie!»
Ride, 'sto maledetto!
Cazzarola, mi fa proprio inumidire la figa!
«Ahahah, ma no, intendevo che stavi parlando a voce alta, non ti si riusciva a non ascoltare!»
«…Ah sì, eh? Però quando mi guardavi le tette, non mi sembrava che stessero urlando!»
Uh. Stavolta l'ho azzittito.
«Beh, a modo loro direi di sì… Certo attirano l'attenzione.»
È serio. Forse rammaricato.
Mi sa che ho esagerato.
«Non volevo metterti a disagio, in realtà… Non volevo mettermi nemmeno in topless, a dire il vero. Sembrerà di no, ma giuro, che non è stato volontario.»
«Ma sì, l'avevo capito.»
«…Vabbè, cambiando argomento, vedo che a differenza mia tu riesci a leggere parecchio. Libro nuovo?»
«Nuovo… Sto rinfrancando le letture, perché i miei studenti provano sempre a fregarmi. Allora è meglio se ogni tanto mi riguardo i classici…»
«Ah, ma allora sei proprio un prof! …Liceo?»
«No, Istituto Tecnico.»
«Uhm… Cosa leggi adesso?»
«Il fu Mattia Pascal.»
«Caspiterina, Pirandello. Bel mattoncino. E sei pure avanti…»
«Già. Tac Tac Tac…
Capitolo 6.»
Le apparenze in questo mondo, ahi ahi, sono quelle che più contano.
Se solo smettessimo di fidarci solo di cosa vedono i nostri occhi, sarebbe così facile rendere il mondo un posto più… che ne so… bello…?!
Invece no… Guardali, tutti così impegnati a sembrare perfetti… a sembrare sereni e rilassati… Ognuno indaffarato a essere quello che la gente si aspetta. Chissà quanti di loro, scommetto che saranno molti, si sono dimenticati per sempre, di cosa avrebbero potuto essere…
Io non capisco perchè voler apparire come un “cappello”, quando puoi essere un boa con un elefante nella pancia?!
Io non sono Saint-Exupéry, ma "diventare 'adulti' fa schifo", ecco cosa scriverei io in un libro per bambini…
Beh, sì, non credo venderebbe poi molto e non diventerebbe un capolavoro come "Il Piccolo Principe", ma almeno qualche sassolino dalla scarpa me lo toglierei…
Ok. Eccomi arrivata.
Paolo non è in postazione… Al suo posto c'è un signore mai visto prima.
Uhm, ecco, lui non è indaffarato a sembrare quello che la gente si aspetta. Nel senso che non è che proprio proprio mi ispiri tutta 'sta fiducia come bagnino, eh!
Così a occhio, mi sembra più il vincitore indiscusso di “Birra e Salsiccie”…
Tipo, che più che un uomo che nuota per venire a salvarti, me lo vedo come una palla un po' sgonfia, che trasportata dalla corrente, finisce alla deriva.
Vabbè. Facciamoci gli scongiuri perché non mi serva di esser soccorsa, 'si sa mai.
Ok, Nicholas & Family invece, sono già sotto l’ombrellone…
Ma beh, dati i miei orari non proprio mattinieri, c'era da aspettarselo che fossero già qui…
Uhm.
Oggi cavolo, mi sento propensa alla socievolezza e alla tolleranza almeno quanto Hitler… È proprio meglio per tutti, che tutti mi stiano alla larga.
Non ne conosco bene il motivo, ma mi sento proprio scazzatissima…
Mi viene perfino il dubbio di essere sotto ciclo. Ma cavolo, non è mica che mi sembra sia il momento… Adesso magari controllo sull’App, per sicurezza… Anche perché grazie alla pillola, le mie mestruazioni sono più puntuali dell’Agenzia dell’Entrate…
Eh, vedi che no?! Se seguissi l'Ogino Knaus, sarei pressoché certa che non mi debbano venire…
Però, certo è, che in ogni caso, l’umore è dei peggiori!!
Chissà, forse ho ancora sonno.
Devo smetterla di puntare la sveglia. Dev'essere proprio quella maledetta a darmi noia!
No, no! Miseriaccia, speravo fosse il suo giorno libero! E invece:… "Venghino, Signore e Signori, venghino! Sta per andare ancora in scena Il solito teatrino con mister Paolo, the Baywatcher!"
Mmh.
C'è da riconoscergli di avere una gran costanza, eh… Ma però, dico io, se continui a fare il figo e io continuo a smorzarti il sorriso, non ti viene da pensare che non c'è più trippa per gatti?!
Perdinci, manchi di logica, stellino caro…
Se è da dopo la serata trascorsa insieme, che ti tratto male, peggio che i cani, prova a fare due più due… Santino il cielo, non è difficile!
Eccolo, te pareva.
«Ciao "Miss"…»
Io seriamente, non ho proprio, sul serio, per davvero veramente in tutta sincerità, voglia di fare teatrino con lui. Meglio se lo interrompo prima che possa dire altro.
«Eh, ciao… Ehm… Ti ho mai detto che è proprio bello il tuo costume?! Lo fanno anche da uomo?»
Ok, l'ho seccato.
È lì che boccheggia.
Guardalo. Deve avere una voglia di dire una qualche porcata!
Vabbè che ha anche gli argomenti giusti, nulla da eccepire, ma che rimanga in silenzio è il mio principale obiettivo.
O meglio, l'unico. Quindi…
«No vabbè, era una domanda retorica, non serve che rispondi… Perciò addio. Adieu. Adiós. Aloha. Auf Wiedersehen. Goodbye. Sayōnara.»
Mi sdraio, cancellandolo dal mio quadro visivo. E quasi mi sento soddisfatta del colorito che sta assumendo la mia pelle. Abbasso un po’ l’elastico degli slip e ammiro il segno netto dell’abbronzatura.
Probabilmente aveva ragione mia madre… Abbronzata forse, sto meglio.
…
Ommioddio!
…
Ommisericordia!
…
No, io ho qualcosa che non va!
Sto perfino pensando che mia mamma c'ha visto giusto su qualcosa… Ma davvero?!
Ma non ci posso credere!
...
Sto sognando.
Sì, è la cosa più probabile.
Non ricordo sia mai successo, nella realtà.
Non c'è altra spiegazione che il sogno.
Distolgo lo sguardo dal segno del costume sul fianco…
La “famigliola felice” sta andando verso il bagnasciuga.
Mi irritano. Parecchio.
Sono l’esatta fotografia della perfezione apparente…
Sono pronta a scommettere che da quando sono qui, Nicholas e sua moglie non si sono fatti ancora una scopata…
Anzi, calcolando quanto lei sta appiccicata a quei figli, se scopano una volta a settimana pure a casa, è tanto…
Poi, le dinamiche fra di loro, sono piuttosto palesi… Lui non è un chiacchierone, lei invece parla, parla, parla… Cavolo, ma quanto parla quella donna! Se non sta parlando con i figli, parla con lui di persone di cui a lui, non frega niente… Glielo leggo in faccia io, possibile che lei non ci arrivi? Gli farà venire l’orchite, prima o poi.
Sembrano scene che ho già visto. Dinamiche che conosco. Potrei scrivere la storia dei loro prossimi anni.
Vorrei prendere da parte la bimba, e dirle tutte le cose che nessuno ha mai detto a me, alla sua età...
Però... guardo Nicholas far fare i tuffi a suo figlio, e il mio cervello prende in contemporanea tre fili di ragionamento diversi:
Uno. A memoria storica, mio padre non si è mai prodigato così tanto per farci divertire. Quindi, forse mi sbaglio nelle previsioni nefaste, riguardo il loro matrimonio.
Due. Cazzarola, quanto sesso che mi fa quel diavolo di uomo!
Tre. Mi piace il costume di sua moglie….
Ecco, il terzo punto trova sinceramente molto impreparata anche me, perché è di un rosa fluo, che proprio non credevo potesse piacermi… Però, diamine, è davvero carino.
Il mio pensiero multitasking crasha.
'Sta cosa mi fa quasi preoccupare.
Sto mutando di personalità!
Cioè, intendo: sto iniziando ad apprezzare l’abbronzatura e i costumi colorati… ma soprattutto, sono d'accordo su qualcosa che ha detto mia madre!
Inizio sinceramente a credere che questa vacanza mi stia facendo male!
Vabbè, voglio cercare di non pensarci.
Mi giro a pancia in giù, mi slaccio il laccetto del reggiseno e prendo il mio libro.
“Vediamo se riesco a leggerti!!”
Guardo la scritta “Capitolo 10”, ché sarà almeno la quarta volta che provo a leggerlo. Oh, ma oggi, cascasse il mondo, giuro che lo faccio…
...
Uhm. Che casino. E che è?
Quanto urlano 'sti marmocchi!
...
No, dài, non è possibile…. mi sono addormentata… Dev'essere stata una vera e propria crisi narcolettica.
Ho il braccio informicolatissimo e faccio persino fatica a muoverlo…
No, aspetta, mi ero messa a pancia in giù… e ora sono sdraiata su un fianco…
Oh porca miseria! Il libro è lì, in mezzo alla sabbia, proprio vicino alla parte sopra del mio costume… Uhm… Perfetto, ho il vento in poppa… O per dirla meglio, ho le poppe al vento.
"Ottimo".
Devo cercare di uscirne con eleganza, per cui, provo a vietarmi di coprirmi subito con gesti ridicoli.
Nicholas sta leggendo.
No, col cavolo, se la ride sotto i baffi.
Che faccia da sberle!
Ma perché?
Qualcuno mi dica perché ho questo istinto duale di picchiarlo, ma anche di farmi usare come una sgualdrina da lui!
Ok. Lasciamo stare.
Facciamo finta di niente.
Fingiamo che la cosa non mi turbi…
Diciamo che in linea di principio, non c’è proprio niente di male.
Voglio dire, siamo nella seconda decade del terzo millennio: si può decisamente considerare sdoganato il topless sulle spiaggie… Eppoi sono finiti i tempi in cui mi vergonavo di avere le tette grandi, no? Non ho più quattordic'anni!
Il fatto è che però, mi fa sentire stranamente a disagio che Nicholas mi veda così. Sono già pressoché certa, che mi trovi una mezza mignotta! Mancavano solo le mie tette in spiaggiavisione. E chi glielo spiega adesso, che non sono una mignotta?
Oh. Oooh.
Ma a me, da quand'è che m’importa davvero di cosa pensa il prossimo?
Voglio dire, di tette ne avrà viste pure lui, no? Anzi, spero per la sua vita sessuale che ne abbia viste pure parecchie…
Che però, una cosa è sicura. Le mie, le deve aver viste proprio bene, dato che il fianco su cui mi sono girata mentre dormivo, è proprio quello nella sua direzione!
Bon. Ormai è fatta… A proposito di mammelle: è inutile piangere sul latte versato, ed è pure inutile affrettarsi a coprirsi, no?
Nell'alzarmi per mettermi seduta, noto che il segno del costume è ben visibile; anzi, a dire il vero, di segni sulle tette ne ho più di uno, dato che non ho un pezzo sopra uguale all’altro, ma sicuramente la zona vicina ai capezzoli è bianca come il latte.
I miei capezzoli rosa, sembrano proprio il centro di un bersagno del tiro a freccette. Per fortuna non si sono inturgiditi, sennò...
Guardo il mio reggiseno a triangolo. È pieno di sabbia. Io odio la sabbia… Prima anche solo di pensare, di rimetterlo, dovrò sciacquarlo.
Lo raccolgo insieme al libro, il tutto con la punta delle dita, perché quella sabbia infame, poi ti si appiccica e non va più via. Voglio dargli poca superfice d’appoggio.
Mentre li scrollo entrambi, alzo lo sguardo.
In realtà, avrei evitato volentieri di incrociare proprio quello di Nicholas, ma beh, diciamo che non sono proprio i miei occhi, quelli che sta guardando… Il che è quasi un sollievo, mi fa pensare che allora, anche lui sia umano… Oppure, è come quando ti volti a guardare le campane, quando suonano; potrebbe essere solo colpa del movimento che nello scrollare, sto imprimendo alle tette, a catturare la sua attenzione.
Ma chissà se gli piacerebbe toccarmele? Chissà se è uno che stringe, o se uno delicato? Io me lo immagino un po' dolce, un po' rude….
Ooohnno! Santalapeppetta, non farti film mentali.
No. Non immaginarti le sue mani che ti accarezzano. Non visualizzarti le sue dita che ti pizzicano i capezzoli.
Non pensare.
Non pensare. Non pensare…
…"Dài. Su, va' a sciacquare il costume"… Mi dico, spronandomi.
Mi alzo e cammino piano, senza palesare la fretta, fino al mare.
"'Azzarola! L’acqua è gelida oggi…" Penso, quando la prima onda mi bagna i piedi. Faccio finta di niente… Cammino fin quando l’acqua mi arriva ormai alla passera… Non sento più la circolazione dei piedi …è freddissima… colpa della pioggia di ieri…
I miei capezzoli si potrebbero usare per bucare l'acciaio.
Ok.
Tre, due, uno e giù…
Ecco la botta di vita che serviva al mio cervello per svegliarsi completamente…
Rimanendo giù fino alle spalle, inizio a pulire il reggiseno sott’acqua. Fino a quando mi sembra di avergli tolto tutta la sabbia dalla stoffa.
"Dovrebbe essere a posto."
Ora… voglio mettermelo o aspetto ancora un po’?
Ok. Riemergo dall'acqua.
Avere lo sguardo di Nicholas addosso mi piace, pure parecchio… anche se non so bene a cosa stia pensando mentre mi guarda…
Eh, guarda davvero proprio bene, il paparino.
Zozzone.
No, ok… basta voltarmi verso la postazione di Paolo, per pensare di rimettere subito il reggiseno! Tra lui e il suo collega nuovo, non so chi abbia più l'espressione da maniaco. Il suo collega, poi, sembra addirittura il cugino brutto di Mr.Bean.
Per non cadere in tentazione è sufficiente pensare a lui. Me lo devo ricordare.
Anzi, non solo me lo rimetto, ma vado pure a farmi una nuotata al largo… Da quando sono qui, non faccio che mangiare e stare sdraiata, un po’ di attività fisica può fare solo bene…
Dopo i primi cinque metri in cui sono partita alla Pellegrini… mi fermo e mi ricordo perché il nuoto non sia il mio sport preferito. È una stramaledetta faticaccia!!
Sono già senza fiato.
Ok, allora… Testiamo il principio di Archimede… Faccio il morto…
Wow, che figata.
Tutti i rumori sono ovattati, il mare mi culla e sopra di me, solo il cielo terso e il sole che mi fa strizzare gli occhi. Vorrei che fosse così l’ultimo momento di vita… Rilassante… Del resto non mi sembra così improbabile, no? Nasciamo dalla placenta, sarebbe la giusta chiusura del cerchio se il cervello ti riportasse a quel momento nell’ultimo istante…
“Chissà se ha parlato a sua moglie, della nostra conversazione di ieri?…”
Ehi, ma perché adesso penso a lui?...
Forse perché non sto veramente morendo…
Chissà quale sarebbe il film che mi vedrei passare davanti agli occhi, se morissi ora? Quali sarebbero i momento importanti che il mio cervello ha conservato per quel momento?
Ma poi… ne ho di momenti importanti?
Da un certo punto in poi, credo di no. Ci sono solo attimi in cui cerco di rincorrere l’idea di un momento che forse… forse non esiste…
Ooooh santo cielo… No.
Paranoia e depressione…
Dài, focalizza: Ci sarà un momento davvero FIGO nei tuoi ultimi dieci anni, no?
Andiamo a ritroso… Allora… NO, la conversazione con Nicholas, direi che non si può nemmeno definire "momento"…
La sega all’Emo proprio no… Paolo e il suo amico, assolutamente no. Cavolo no, se penso a quello prima di morire, preferisco essere immortale…
Frugo nel mio archivio mentale e trovo alcuni momenti in cui sono stata bene, ma che rispondando all’aggettivo “FIGO”, no… almeno non nell’archivio più recente.
Quello che supera i quindici anni di storia è off limits… lì, non ci voglio più andare.
Vado sott’acqua poi riemergo e torno a nuovare verso la riva.
Incrocio la moglie di Nicholas sulla battigia. È con un’altra donna, la mamma di un’altra bambina con cui la figlia sta giocando.
Entrambe mi guardano parecchio strane…
cos’ho un granchio in testa?
Un’alga che mi esce dall’orecchio?
«Lei è una fata!» Urla Adele all’amica e mi indica: «Si chiama Serenella…» Spiega.
Il mio sguardo non sa esattamente dove andare.
Bimbe… Moglie di Nicholas… Nicholas… Ancora Bimbe… Ancora moglie…
E adesso?!
Ma io che cavolo ne so di cosa gli racconta lui??!!
Sorriso alle bimbe… Mezzo sorriso alle donne, con l'aggiunta di «Salve…», dato che mi stanno ancora guardando.
E poi camminata disinvolta verso il mio lettino.
Ce l'ho fatta.
Vedo una netta occhiata stile “poi me lo spieghi” della moglie a Nicholas. Io penso un “io non c’entro…” e…
Mi squilla il cellulare.
Non ho mai risposto con così tanta enfasi ad una chiamata di Ludovica.
Detesto trovarmi in mezzo anche solo all’odore delle dinamiche di “gelosia”… ed anche se so che in certi casi, mi è capitato di scatenarle… so anche che in questo caso specifico, io giuro di non aver fatto proprio niente… ancora. Non metto la firma per il futuro, ma al momento, mi sento proprio innocente e candida come una suorina…. Quindi gestitevela da soli, graaaazieeee!
Ovviamente Ludovica mi sta dicendo che non ha il week-end libero… ma già l'immaginavo. È troppo buona e il suo capo se ne approfitta. In realtà, il fatto che non venga qui, dispiace più a lei che a me.
Non che non mi avrebbe fatto piacere se fosse venuta, anzi, ma alla fine, sto bene da sola… Le voglio bene. Di più, forse è l’unico essere umano a cui voglia davvero, ma davvero bene… però riesco a volerle bene pure da lontano. Non siamo gemelle siamesi.
«...Vabbè, lì tutto bene?»
«Si , mi sto pure abbronzando…» Dico, mettendomi comoda sul lettino.
Ora, se c’è una che sgama tutti i miei bluff è proprio Ludo… Il fatto è però, che pur sgamandoli, non li scoperchia, anzi sa che deve spalleggiarli, perché è consapevole che altrimenti, mi chiudo a riccio.
La cosa strana in questo caso, è che io non stavo bluffando, dandole quella risposta. Eppure lei...
«Sicura? Hai la voce strana…»
«Forse perché ho appena fatto una nuotata …» Le rispondo, pensando che questa domanda di Ludo mi ha decisamente spiazzato. È un po’ come se vedessi la pioggia salire in cielo, anziché cadere a terra…
«Aah, hai fatto pure la camminata stile Aforidte che nasce dal mare?» Mi chiede sarcastica.
«Ovvio… Masticando pure i genitali di Urano che mi ha creato…» Dico, ricordano il mito della nascita della Dea.
Il vantaggio di un’istruzione classica è conoscere i miti greci, ché sono fra i più macabri e truci che abbia mai letto.
Immensa stima agli Ellenici!!
«Minkia! Ma c’è una cosa che non riesci a rendere macabra?» Mi chiede, ridendo.
«È mitologia, mica è colpa mia!»
La telefonata va avanti ancora per un poco, poi salutata Ludovica, mi illudo di poter tornare al mio libro. Invece…
«…Afrodite non si è masticata i genitali di suo padre, il dio Urano.»
Macchè…? «…Cosa fai, origli le telefonate dei vicini di ombrellone?!»
«Mah, a dire la verità, si fa parecchia fatica ad escluderti dai propri sensi…»
«…Sì, ok, Nicholas, la cosa di masticare i genitali del dio Urano è una mia licenza poetica, ma dubito che la mia amica Ludo, vada a controllare… Però, tu, attento! Ché il fatto che tu mi dica di non essere capace di escludermi dai tuoi sensi, può essere presa per un tentato approccio!… Non so quanto sarebbe contenta tua moglie!»
Ride, 'sto maledetto!
Cazzarola, mi fa proprio inumidire la figa!
«Ahahah, ma no, intendevo che stavi parlando a voce alta, non ti si riusciva a non ascoltare!»
«…Ah sì, eh? Però quando mi guardavi le tette, non mi sembrava che stessero urlando!»
Uh. Stavolta l'ho azzittito.
«Beh, a modo loro direi di sì… Certo attirano l'attenzione.»
È serio. Forse rammaricato.
Mi sa che ho esagerato.
«Non volevo metterti a disagio, in realtà… Non volevo mettermi nemmeno in topless, a dire il vero. Sembrerà di no, ma giuro, che non è stato volontario.»
«Ma sì, l'avevo capito.»
«…Vabbè, cambiando argomento, vedo che a differenza mia tu riesci a leggere parecchio. Libro nuovo?»
«Nuovo… Sto rinfrancando le letture, perché i miei studenti provano sempre a fregarmi. Allora è meglio se ogni tanto mi riguardo i classici…»
«Ah, ma allora sei proprio un prof! …Liceo?»
«No, Istituto Tecnico.»
«Uhm… Cosa leggi adesso?»
«Il fu Mattia Pascal.»
«Caspiterina, Pirandello. Bel mattoncino. E sei pure avanti…»
«Già. Tac Tac Tac…
Capitolo 6.»
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