Il vicino di casa

di
genere
gay

Mi presento, mi chiamo Marco e vivo a Roma al secondo piano di un condominio in una zona non molto frequentata. Sono alto e fissato con la palestra, infatti ho dei pettorali abbastanza grandi, addominali scolpiti e braccia muscolose. Erano le undici e mezza di sera quando decisi di farmi la doccia. Il mio salone affaccia su un appartamento dove vive un ragazzo che avevo adocchiato già da un po'. Così decisi di spogliarmi davanti alla finestra rimanendo solo con gli slip per vedere la sua faccia. Notai che quando iniziai a spogliarmi lui iniziò a fissarmi cercando di evitare il mio sguardo. Alla fine mi tolsi anche gli slip davanti la finestra e mi accorsi che lui iniziava a toccarsi. Andai a fare la doccia e quando ebbi finito tornai in salone con l'accappatoio aperto e un asciugamano con cui iniziai ad asciugare i capelli. A quel punto lui non riuscendo più a trattenersi si abbassò le mutande e iniziò a farsi una sega guardandomi. Gli feci segno di venire a casa mia, lui non aspettò un secondo e dopo poco era già da me. Iniziai a spogliarlo. Gli tolsi prima la maglietta scoprendo dei pettorali e degli addominali come i miei. Dopo avergli leccato un po' i capezzoli scesi verso il basso e gli tolsi pantaloni e mutande. Lui mi disse di spostarci sotto la doccia. Mi diede un bacio iniziando a toccarmi prima i capezzoli per poi scendere a giocare con il mio membro, che nel frattempo stava diventando sempre più duro. Dopo averci giocato un po' iniziò a prenderlo in bocca. Prima mi leccò la cappella per poi prenderlo sempre di più baciando le mie palle. Durai abbastanza prima di inondargli la bocca con il mio seme caldo e denso. Dopo averlo tenuto in bocca, mi baciò di nuovo passandomi parte della mia sborra. Decisi di ricambiare il servizio. Mi inginocchiai davanti a lui iniziando a baciare il suo pene eretto e lungo. Lo presi in bocca succhiandolo avidamente. La mia lunga esperienza alle superiori si rivelò molto utile, infatti dopo pochi minuti iniziai a sentire che stava per venire. Poco prima che sborrasse mi allontanai per farmi schizzare tutto sul viso e sul petto. Leccai via quello che potevo dalla faccia. Poi ancora tutto bagnato uscii dalla doccia e andai verso la cemera. Mi sdraiai sul letto e poco dopo arrivò anche lui. Gli dissi: "Vieni a riprenderti quello che è tuo...". Appena dissi così lui mi saltò addosso iniziando a leccarmi tutto il petto. La sensazione della sua lingua sul mio petto mi fece tornare un erezione. Subito lo presi per i fianchi poggiando la sua faccia sul cuscino e mettendolo a pecora. Iniziai a poggiare la punta della mia asta sul suo buchino, che pian piano si iniziò ad allargare. Appena vidi che si stava rilassando infilai tutto insieme il mio pene nel suo sedere. Lui urlò prima per il dolore poi per il piacere. Iniziai a cavalcarlo, sentivo il suo ano che si stringeva intorno al mio pene. Mentre lo cavalcavo gli presi il membro iniziando a segarlo. Il mio pene era al limite ma lui venne prima di me inondandomi la mano di sborra calda. Anche io venni nel suo culo. Alla fine ci spostammo sotto la doccia per lavarci a vicenda. Da quel giorno iniziammo a vederci tutti i venerdì sera per farlo insieme.
scritto il
2020-10-22
9 . 2 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Tutto per una scommessa

racconto sucessivo

Il campo scuola
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.