Alla faccia del Covid!

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Un capolavoro della vacca. Si è superata. Luca, alias il cornuto, non poteva pensare che arrivasse a essere così meticolosamente troia. Non che in passato non l’abbia stupito prendendo lei l’iniziativa ma ora era arrivata al top!
Martedì 15 dicembre 2020.
Per chi leggerà questo racconto tra qualche tempo ricordo che siamo in piena pandemia Covid e sono problematici qualunque tipo di incontri, figurarsi fare sesso con estranei.
I siti infatti languono, i privé sono chiusi. Si parla molto di sesso ma è solo un pour parler. Un tenersi in contatto per eventuali e futuri incontri in data da definirsi.
Tutto combaciava per una mente porca come Anna.
Un invito improvviso da uno dei molti tori fidati. Uno di quelli incontrati anche da sola a casa propria. Uno di quelli che prediligono scoparla senza il cornuto presente ma a casa del medesimo.
Ma soprattutto uno di quelli con cui la zoccola è capace di avere anche cinque orgasmi in un solo incontro.
Servizio completo: un bel sessantanove per cominciare e poi figa in tutte le posizioni finché non viene il momento di una bella inculata alla pecorina per poi concludere con la consueta bevuta di sborra.
Quindi una piccola pausa. Per poi ricominciare. Inoltre, a quel toro piace incularla da sopra, senza profilattico. E lei gradisce che il secondo tempo avvenga in quel modo.
Niente di nuovo se non che stavolta il cornuto non se lo aspetta. In pieno Covid!
Inoltre, lui sta lavorando da casa, in smart working.
Ma quel mattino del 15 dicembre ha un impegno mattiniero. Un impegno serio che lo occuperà per un paio di ore. Buona parte del tempo la dovrà passare in coda. All’aperto, ma non può farne a meno.
È in zona. Non dista molto da casa sua. Quindi esce. Non sa che, appena sarà in strada, uno sguardo particolare si poserà su di lui.
Lo sguardo del toro che è in procinto di entrare in casa sua.
Lo stesso toro è sull’ascensore quando riceve il messaggio della zoccola che dice “il cornuto è uscito”.
Usa proprio quel termine: “il cornuto”. Lo fa perché, da poco tempo, si è liberata dalle ipocrisie di molti anni precedenti in cui lo pensava ma non osava dirlo.
Inoltre, apostrofarlo come cornuto rende ancora più infoiato il toro, ammesso che ne abbia bisogno.
La vacca impara da ogni esperienza. Quindi ricorda che è già capitato varie volte che telefonasse o invitasse Luca a facendogli la “sorpresa”. La vacca si rende conto che seppur anche solo per un brevissimo istante potrebbe Luca potrebbe intuire che stia accadendo qualcosa di sospetto. Magari giusto quei pochi secondi in cui compare il nome della vacca e il tempo di rispondere.
Ora però ha un'altra possibilità. Conversando con il toro venne a sapere che il medesimo aveva un secondo numero telefonico. Un numero fino a quel momento sconosciuto, un numero che usava essenzialmente per lavoro.
Ma si può dire di no a una vacca come Anna?
Fu lei a guidarlo. “Vedrai che ci cascherà alla grande!” disse la troia.
Invitò quindi il toro a scrivere un messaggio preliminare: “Gentile Sig.….sono (nome finto) della ditta (la vacca sapeva che Luca aspettava alcune info da quella ditta). Tra poco la chiamerò per conferire con lei, se non disturbo”.
L’unico pericolo era rappresentato da un WhatsApp divergente ma Anna contava che il cornuto non avrebbe avuto il tempo di verificare. E poi, perché non fidarsi?
I tempi dell’invio dovevano essere perfetti. In piena monta. Prima il messaggio e subito dopo la chiamata.
Oramai la vacca era scaltra nell’accendere il pc e per farsi filmare. Meglio il pc che la videocamera che ha una memoria limitata. Inoltre, questo toro è capace di prestazioni che vanno ben oltre i venti e passa minuti di una telecamera. In altre circostanze è stato capace di montarsela per quasi un’ora senza interruzioni se non per dissetarsi velocemente.
Ma la vacca si rende conto che può fare di più!
Un precedente toro la aveva montata con un passamontagna tale non renderlo riconoscibile. E il video andava per la maggiore nel sito. La vacca chiese al porco di lasciargli il passamontagna come ricordo aggiungendo:” magari lo usiamo anche un'altra volta”.
Ora era disponibile quel passamontagna.
La troia propose al toro: “Indossalo subito così non ti riconosce immediatamente. Poi a metà monta lo togli, magari quando sei davanti alla telecamera e ti fai riconoscere!”
“Buona idea” disse il toro” ma solo a condizione che lo apostrofiamo come cornuto. A voce alta. Non come le altre volte”.
Infatti, negli incontri precedenti la parola “cornuto” compariva sommessamente, quasi impercettibilmente, sussurrata.
“Non è problema!” rispose la vacca senza titubanze.
E così andò. Due giorni fa.
Il cornuto inizialmente contento di ricevere, finalmente, il contatto sperato da quella ditta. Per sua fortuna si appartò per poter conversare con maggiore tranquillità ma invece di un tono lavorativo sentì delle vere urla di godimento di sua moglie. E una voca che diceva: “la senti come gode? Cornutone! La senti come la faccio godere?”.
La vacca non rispose nemmeno alle chiamate successive di Luca.
Solo in tarda mattinata, al rientro, la puttana, sorridendo maliziosa e mentre era affaccendata a cucinare, le indicò il pc ancora acceso.
“Metti le cuffie. Che è meglio! Se non vuoi che mi senta tutto il palazzo” le disse solo con sorriso.
porco.
Per la precisione il primo video dura quarantasei minuti. Solo sesso.
Come attori consumati la vacca e il toro si regolavano davanti alla telecamera. La scena clou vede la puttana davanti alla medesima, alla pecorina mentre il toro la incula rabbiosamente.
E la parola cornuto, cornutone, razza di cornuto è ripetuta infinite volte.
Stavolta scandita bene! Anche dalla troia. E come se non bastasse sia lei che il toro allungano le braccia indicandogli le corna.
“Beccati queste!” dice il toro mentre fa il gesto.
La vacca chiese di iniziare davanti allo schermo. In primissimo piano. Il viso della troia e il cazzone del toro. Grosso, lungo, nodoso ma soprattutto duro. Un pazzo marmoreo.
Oltre cinque minuti di succhiare, leccare, ingoiare uccello, divorare le palle. Lavorarlo sia con una che con due mani.
Poi la monta. La vacca avverte che è arrivato il momento della sborrata. Pensa di avere poco tempo, quindi, sollecita il toro a trattenersi: “Non adesso! Aspetta! Aspetta! Andiamo davanti al pc”.
La vacca ci tiene a farsi vedere nel momento dell’ingoio. Da buona, come veniva apostrofata da ragazza, regina dell’ingoio.
La bocca vorace della puttana, una mano a coppa sulle palle e urlo del toro.
Un bel “Bevi troia! Beviiiii troia!”. E lei non chiede altro di bere. Seppur sia un toro che (parole della vacca) “sborra come un cammello” neanche una goccia di sperma compare nel video.
È risaputo che nei film porno lo sperma deve sempre comparire. È un vincolo.
“Mi ci vedevo nella carriera da pornostar” disse la troia con grande sincerità” non avessi avuto niente da perdere con figli e parenti mi sarebbe piaciuto fare la puttana e anche la attrice porno. Però penso che avrei fatto fatica a non bere la sborra direttamente dal cazzo. Mi piace troppo farlo così. Con il cazzo che mi esplode in bocca!”
Quindi, anche in questo caso, andò come la vacca desiderava.
E il passamontagna?
Come da copione. A metà monta, quando il toro lo reputò giusto, lo svelamento. Un rapido gesto et voilà.
“Hai visto chi sono? Cornuto! Hai visto chi sono?” mentre pompava la troia giusto di fronte alla telecamera.
E il secondo tempo?
Anche qui come desiderava la troia.
Il ritorno in camera. Nel frattempo, il pc era rimasto acceso e si sentivano, dalla sala, arrivare le voci della troia e del porco. Ridacchiavano e scherzavano. Giusto dodici minuti. Il tempo di bere qualcosa. Poi il silenzio, seppur non comparissero nello schermo.
Il tempo della lingua in bocca. Alla vacca quel toro piace molto anche fisicamente quindi non disdegna una bella limonata.
Quindi il rientro in camera. Altri venti minuti. Il porco sempre sopra di lei. Una bella inculata a pelle. Senza profilattico e senza telefonate al cornuto.
La posizione permette anche la lingua con lingua. Senza pudore! La zoccola allunga il viso per succhiare i capezzoli e intuisce quando arriva il momento e lo accompagna con le parole.
“Dai sborrami in culo! Porco! Riempimi il culo!”
Il maiale caccia una specie di grugnito e si gode il momento.
Prima di uscire e mentre la zoccola è in bagno lui indugia ancora davanti alla telecamera.
Saluta con una mano e dice” Ora vado cornuto. Volevo solo dirti che forse non sai che mia moglie non mi dà il culo! Dice che ho un cazzo troppo grosso. E quando voglio inculare mi basta chiamare quella vacca di tua moglie”.
Quindi arriva la zoccola che spegne il pc!

scritto il
2020-12-19
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