| Phantasix, racconti di sesso e magia | Episodio 4: Passione interrazziale
di
Sarus
genere
etero
Ero ancora un bambino quando Elys, elfa dei boschi, mi salvò assieme ai suo compagni da un'orda di orchi. Quelle ignobili creature stavano trucidando gli abitanti del villaggio, avevano già colpito i miei genitori e stavano per uccidere anche me, quando le frecce degli elfi mi salvarono. Mia madre, in fin di vita, ebbe il tempo di strappare una promessa ad Elys, le chiese di occuparsi di me, di non lasciarmi solo, e così fece.
Mi accolse in casa sua e mi educò per quasi quindici anni e per me fu come una seconda madre; poi gli anni passarono e cominciai a sviluppare attrazione per il sesso femminile, quindi iniziai a vedere Elys con nuovi occhi.
Gli esseri umani maturano per poi avvizzire; gli elfi invece, arrivati alla maturità, mantengono quella forma giovanile e perfetta per l'eternità.
Ed Elys è proprio così: perfetta. Alta, snella, dalle forme armoniose, biondissima e dagli occhi azzurri come zaffiri.
Gli elfi, inoltre, venerano e celebrano la bellezza di tutto il creato, compresa quella della propria specie, ritenuta (giustamente, direi) la più sublime dal punto di vista estetico.
Sono soliti, quindi, indossare vesti che lasciano poco all'immaginazione per esaltare la bellezza del corpo. Elys non faceva eccezione, quindi girava per casa con vesti molto sottili, gonne molto corte o con spacchi generosi, scollature profonde o qualsiasi altro indumento provocante. Capirete bene quanto sia stata difficoltosa la mia pubertà in quella casa: ero costantemente in preda agli ormoni.
Alle volte la spiavo mentre faceva il bagno, masturbandomi di nascosto.
Il punto di non ritorno fu quando una sera, rientrando a casa dopo una appuntamento con alcuni amici, sulla soglia di casa sentii che ci stava dando dentro con un suo amante.
- aaah! aaah! sì Aerith! sfondami! -
Entrai in casa senza far rumore e mi avvicinai alla porta della sua stanza da letto, non resistetti allo sbirciare dal buco della serratura quello spettacolo.
Un elfo la penetrava violentemente da dietro afferrandole i fianchi; i suoi seni voluminosi ondeggiavano e non avevo mai visto quella espressione di piacere sul suo volto.
Dietro la porta non riuscivo a staccare la mano dal cazzo e sentii che stavo per venire allora mi alzai di scatto per uscire fuori; non potevo lasciare tracce di sborra lì, e urtai per sbaglio la porta.
- Loreth, sei tu? - Elys mi aveva sentito ma io ero già uscito.
Dopo quell'episodio, Elys mi guardò con imbarazzo per qualche giorno e io non potevo più togliermela dalla testa. Ormai era costantemente nelle mie fantasie.
Entrambi sapevamo che io l'avevo vista quella notte ma evitammo l'argomento.
Era questione di tempo, ma la situazione era diventata insostenibile. I miei sguardi non riuscivano più a nascondere la mia attrazione per la mia madre adottiva e lei ne era sempre più consapevole.
Una sera uscii sul terrazzo e la vidi: era di spalle, la luce della luna traspariva dalla sua veste sottile rivelando le forme del corpo, quella visione eterea e angelica era la goccia che fece traboccare il vaso, non riuscii a trattenermi.
Mi avvicinai piano a lei e la presi per la base del seno. Sussultò.
- Loreth che fai? -
Non risposi, continuai a massaggiarle i seni mentre le baciavo il collo.
- Dai! fermati! - Ma quelle parole non corrispondevano ai suoi desideri.
Mi abbassai i pantaloni e strofinai il mio cazzo già eretto tra le sue natiche sode.
- Aaah... aahh... continua così... dolcemente... -
Poi si girò e mi baciò. Mentre ci baciavamo lei aveva afferrato il mio membro e cominciò a segarmelo. Si inginocchiò e lo prese in bocca succhiandolo piano mentre con una mano si stimolava il clitoride.
Poi mise il mio cazzo tra le tette e lo segò con quelle.
- Aaaah... è un sogno! - dissi io. Quella sensazione di piacere era migliore di tutte le mie fantasie.
Venni in quel modo, spruzzai il mio seme sulla sua faccia e sulle sue tette. Allora si avvicinò un seno alla bocca per ripulirlo dallo sperma con la lingua.
Quella visione così eccitante mi fece scatenare.
La girai e la penetrai con vigore come quella volta l'avevo solo osservata.
- Aaaah sììì! così! più forte! fottimi più forte! -
Le afferravo quei seni stupendi mentre la cavalcavo freneticamente, tutto il mio desiderio sopito si stava scatenando in quella notte, avrei voluto che il mio cazzo fosse suo per sempre.
Stavo per venire la seconda volta, lo sfilai da lei, Elys si girò e spruzzai una gran quantità di sborra sul suo corpo.
Anche così imbrattata rimaneva perfetta.
Fu così che non eravamo più figlio e madre ma diventammo due amanti finchè le mie forze da mortale me lo concessero.
Mi accolse in casa sua e mi educò per quasi quindici anni e per me fu come una seconda madre; poi gli anni passarono e cominciai a sviluppare attrazione per il sesso femminile, quindi iniziai a vedere Elys con nuovi occhi.
Gli esseri umani maturano per poi avvizzire; gli elfi invece, arrivati alla maturità, mantengono quella forma giovanile e perfetta per l'eternità.
Ed Elys è proprio così: perfetta. Alta, snella, dalle forme armoniose, biondissima e dagli occhi azzurri come zaffiri.
Gli elfi, inoltre, venerano e celebrano la bellezza di tutto il creato, compresa quella della propria specie, ritenuta (giustamente, direi) la più sublime dal punto di vista estetico.
Sono soliti, quindi, indossare vesti che lasciano poco all'immaginazione per esaltare la bellezza del corpo. Elys non faceva eccezione, quindi girava per casa con vesti molto sottili, gonne molto corte o con spacchi generosi, scollature profonde o qualsiasi altro indumento provocante. Capirete bene quanto sia stata difficoltosa la mia pubertà in quella casa: ero costantemente in preda agli ormoni.
Alle volte la spiavo mentre faceva il bagno, masturbandomi di nascosto.
Il punto di non ritorno fu quando una sera, rientrando a casa dopo una appuntamento con alcuni amici, sulla soglia di casa sentii che ci stava dando dentro con un suo amante.
- aaah! aaah! sì Aerith! sfondami! -
Entrai in casa senza far rumore e mi avvicinai alla porta della sua stanza da letto, non resistetti allo sbirciare dal buco della serratura quello spettacolo.
Un elfo la penetrava violentemente da dietro afferrandole i fianchi; i suoi seni voluminosi ondeggiavano e non avevo mai visto quella espressione di piacere sul suo volto.
Dietro la porta non riuscivo a staccare la mano dal cazzo e sentii che stavo per venire allora mi alzai di scatto per uscire fuori; non potevo lasciare tracce di sborra lì, e urtai per sbaglio la porta.
- Loreth, sei tu? - Elys mi aveva sentito ma io ero già uscito.
Dopo quell'episodio, Elys mi guardò con imbarazzo per qualche giorno e io non potevo più togliermela dalla testa. Ormai era costantemente nelle mie fantasie.
Entrambi sapevamo che io l'avevo vista quella notte ma evitammo l'argomento.
Era questione di tempo, ma la situazione era diventata insostenibile. I miei sguardi non riuscivano più a nascondere la mia attrazione per la mia madre adottiva e lei ne era sempre più consapevole.
Una sera uscii sul terrazzo e la vidi: era di spalle, la luce della luna traspariva dalla sua veste sottile rivelando le forme del corpo, quella visione eterea e angelica era la goccia che fece traboccare il vaso, non riuscii a trattenermi.
Mi avvicinai piano a lei e la presi per la base del seno. Sussultò.
- Loreth che fai? -
Non risposi, continuai a massaggiarle i seni mentre le baciavo il collo.
- Dai! fermati! - Ma quelle parole non corrispondevano ai suoi desideri.
Mi abbassai i pantaloni e strofinai il mio cazzo già eretto tra le sue natiche sode.
- Aaah... aahh... continua così... dolcemente... -
Poi si girò e mi baciò. Mentre ci baciavamo lei aveva afferrato il mio membro e cominciò a segarmelo. Si inginocchiò e lo prese in bocca succhiandolo piano mentre con una mano si stimolava il clitoride.
Poi mise il mio cazzo tra le tette e lo segò con quelle.
- Aaaah... è un sogno! - dissi io. Quella sensazione di piacere era migliore di tutte le mie fantasie.
Venni in quel modo, spruzzai il mio seme sulla sua faccia e sulle sue tette. Allora si avvicinò un seno alla bocca per ripulirlo dallo sperma con la lingua.
Quella visione così eccitante mi fece scatenare.
La girai e la penetrai con vigore come quella volta l'avevo solo osservata.
- Aaaah sììì! così! più forte! fottimi più forte! -
Le afferravo quei seni stupendi mentre la cavalcavo freneticamente, tutto il mio desiderio sopito si stava scatenando in quella notte, avrei voluto che il mio cazzo fosse suo per sempre.
Stavo per venire la seconda volta, lo sfilai da lei, Elys si girò e spruzzai una gran quantità di sborra sul suo corpo.
Anche così imbrattata rimaneva perfetta.
Fu così che non eravamo più figlio e madre ma diventammo due amanti finchè le mie forze da mortale me lo concessero.
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