Lo sconosciuto tormentatore

di
genere
masturbazione

Lo sconosciuto tormentatore.
(Nota: Per gli antecedenti leggere “Cambio di vita”)
Euforia regna nel locale, adornato da palloncini multicolore e stelle filanti. È il secondo anniversario dell’azienda “2-B-SMART” di mio marito, Giulio ed il suo leale socio Mauro. Nel grande locale del ristorante si sono raccolti tutti i dipendenti, una trentina circa, cinque tavoli rotondi con sei commensali ciascuno. Al mio tavolo ci sono mio marito, Mauro, Silvia sua moglie e il capo della pubblicità Walter e suo marito Enzo. Mauro si alza dal tavolo e si dirige verso un podio improvvisato; un computer proietta il logo della compagnia sullo schermo. Le luci si abbassano. Dopo i soliti commenti introduttivi, Mauro presenta i risultati finanziari dell’anno. Una inaspettata vibrazione piacevolissima inizia in crescendo, si impadronisce della mia figa, mi fa tentennare, ho degli spasmi che mi scuotono da capo a piedi. Il calice di spumante che ho in mano si scuote e un po’ ne esce. Nessuno se ne accorge, tutti gli occhi sono puntati al podio. La vibrazione dura una decina di secondi. Guardo mio marito, è impassibile con l’attenzione fissata sullo schermo. Altre vibrazioni, una dopo l’altra in rapida successione mi assalgono, non resisto a star ferma, mi piego in avanti, sento che potrei facilmente raggiungere un orgasmo. Silvia si accorge e mi sussurra – “Stai bene Hanna? Vuoi uscire un momento?” – “No, non ce n’è bisogno, grazie”. Rispondo quasi farfugliando. La vibrazione si ferma. Sento che il mio clitoride si è inturgidito e sono su di giri. Ancora un po’ e avrei orgasmato, lì al tavolo con tutti intorno. Guardo mio marito, mi sorride innocentemente. Per lui ora è il momento di avviarsi al podio e presentare i piani futuri. Ci sono applausi, lui ringrazia e un’altra vibrazione mi attanaglia, sto godendo; mi vengono spasmi incontrollabili, non capisco, Giulio è lontano da me, il segnale del telecomando del vibratore che ha insistito di inserirmi nella figa prima della festa non può arrivare dove sono. A chi ha dato il telecomando? Cerco di capire chi lo governa. Un altro tremore arriva inaspettato, mentre sto conversando con una collaboratrice. Con una fatica immensa riesco a malapena mascherare indifferenza, malgrado piccoli spasmi del bacino. Questa volta dura tanto, sono sull’orlo dell’orgasmo, ma si ferma. Chi controlla il telecomando sa esattamente quando fermarlo per non farmi venire. Il responsabile ha una capacità diabolica di portarmi appena, appena al limite, è un vero supplizio! Non ce la faccio più, voglio venire lì a tutti i costi, con tutti intorno non me ne frega nulla. Inizio a perspirare copiosamente, non ho mai desiderato un orgasmo così intensamente come in quel momento. Su consiglio di mio marito, mi ero messa un maxi-assorbente poiché’ quando orgasmo ed anche prima mi bagno profusamente e ora sono grata del suggerimento. Mio marito sta finendo il discorso; tutti si alzano battendo le mani e con il bicchiere di Champagne in mano per il brindisi finale. Sto per accostare le labbra al bicchiere quando un’altra potente vibrazione mi assale, mi piego in due, tutti guardano il podio e nessuno se ne accorge. Mormoro a me stessa – “Sì, sì…no fermarti, voglio venire” Finalmente un orgasmo liberatorio si scatena, mi arriva come un’ondata, mi scuote tutta; lo spumante si sparge sul tavolo, mi accascio sulla sedia in preda a contrazioni irresistibili, ho la stessa sensazione di dover spingere con i muscoli della vagina come quando il punto G mi viene stimolato e so che, quando questo accade, eiaculo. Per fortuna che ho indossato l’assorbente – “Ma sarà sufficiente a catturare tutto l’eiaculato?” Mi domando. Silvia si gira verso di me con aria preoccupata e mi chiede – “Hanna, ma stai bene? Tutto a posto?” Io rispondo – “Si’, grazie, forse ho bevuto forse un po’ troppo Champagne”. Crollo completamente spenta sulla sedia, cercando di identificare l’autore di quel delizioso tormento.
scritto il
2020-12-29
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