Il raggiro di Will
di
Hanna Huxley
genere
bisex
Il resoconto degli eventi seguenti mi è stato riferito da un mio carissimo amico, Will, un ben noto rubacuori. Will è un proprio un bellissimo uomo e sarei presuntuosa se dicessi che è stato vittima del mio fascino. A dire il vero non possiede un grand acume, ma ehi, quando il sesso con lui è favoloso, che importa? Ci conosciamo da quando eravamo bambini; in passato sbocciò una relazione intima fra di noi, ma da tempo finita (Will non è materiale da matrimonio), però siamo rimasti molto amici, tanto che quelle poche volte che ci parliamo o incontriamo, lo chiamo ancora Willy, così da stuzzicarlo (in inglese britannico, “the willy” denota il pene flaccido, ma è anche usato come abbreviazione di William, come lo è Will). Fondamentalmente sono un edonista e credo che alla fine della vita, la propria individualità cessa di esistere per sempre. - “Le fede di milioni non trasmuta magicamente la fantasia in realtà”. La mia filosofia ed obiettivo è quindi di godere di piacevoli diversivi, ovviamente evitando come la peste quelli che mettono in pericolo la vita stessa. Uno di questi diversivi è andare a letto con Will. Una notte, dopo del sesso travolgente, mentre eravamo in letto totalmente spenti, mi raccontò di questo episodio della sua vita. Lo scrivo come se fosse lui a scrivere, me ne ha dato il permesso, lo giuro. Ho cercato di rispettare i fatti così come me gli ha descritti. Spero di esserci riuscita.
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Ero impaziente di rivedere Katlyn. Decisi di incontrarci nella mia casa di famiglia, in campagna, nella località chiamata Cotswolds, a sud di Stratford-upon-Avon, resa famosa da Shakespeare. Chiamarla casa è proprio un diminutivo, perché’ si tratta di un romanticissimo thatched cottage, con il tetto fatto di paglia intrecciata alta almeno 12 pollici, come si usa ancora oggi in molti luoghi nel centro dell’Inghilterra. Il cottage apparteneva alla famiglia di mia madre da molte generazioni ed il suo interno, rimodernato attraverso gli anni, è pieno di ricordi della famiglia materna. Foto seppia di bisnonni, sbiadite dal tempo, foto militari in bianco e nero di parenti della Prima e Seconda guerra mondiale, vecchi orologi a pendolo con la carica esaurita da decenni, una vecchia doppietta di mio nonno appesa alla parete con la sua spada da ufficiale e così via. Quel cottage è stato testimone di tanta storia della mia famiglia ed è il mio rifugio preferito dove porto le mie conquiste femminili; lo so non dovrei dirlo, oggigiorno non è politicamente corretto, ma è che altro posso dire? Per combinazione, Katlyn, la mia amante, si trovava, per non so quali ragioni, a poche miglia dal mio cottage e mia moglie, nello stesso giorno, aveva deciso di andare a Londra in treno, per incontrarsi con la sorella e tentare di riappacificarsi, dopo anni di silenzio. Accompagnai mia moglie alla stazione ferroviaria, poi sulla via del ritorno pensai bene di acquistare una dozzina di rose rosse che piazzai in maniera prominente sul tavolo del soggiorno, aspettando impaziente l’arrivo di Katlyn. Finalmente avremmo avuto la privacy che volevamo. Mia moglie, Pauleen, sarebbe tornata solo a fine settimana, così sarei stato libero di avere Katlyn tutta per me, almeno per quei giorni in cui ero solo. Katlyn arrivò puntuale in taxi. Appena udii arrivare il taxi, lungo la stradina sterrata che porta al cottage, uscii dalla porta del cottage ricordandomi come sempre di abbassare la testa, essendo la soglia piuttosto bassa. Aprii il cancelletto del giardino e l’accolsi fra le braccia. Come di sua abitudine si era vestita con dei legging viola da yoga che non lasciavano molto alla fantasia, aderenti come un rivestimento conforme, una bella camicetta a fiori che lasciava intravvedere il reggiseno nero e un cappellino da baseball con la coda dei capelli che le spuntava dietro. Era così attraente, sensuale, adoravo come si muoveva con grazia quasi felina. Appena chiusa la porta di casa, ci saltammo addosso come due ragazzini. Ci cominciammo a baciare ed accarezzare, tanto era il desiderio di stare insieme per la passione che avevamo l’uno con l’altro. Senza indugi, sicuri entrambi di ciò che volevamo, la spinsi verso la camera da letto e con una calma difficilmente repressa, fra un bacio e l’altro le passavo le mani sul suo corpicino fremente. Lei si stringeva fortemente a me, sentivo i suoi capezzoli sdrusciarsi sul mio torace. Con un fluido movimento della mano, in un battibaleno le slacciai il reggiseno. Lei si liberò della camicetta esponendo le sue tette nude. Erano belle ed attraenti, di dimensioni normali ma con dei capezzoli ben pronunciati.
Mi abbassai e le presi il sinistro in bocca e cominciai a succhiale e mordicchiarle il capezzolo bruno. Lei cominciò ad ansare, stringendomi la testa contro il petto. Alternavo le succhiate, andando da un capezzolo all’altro, cercando invano di prenderli entrambi in bocca. Lei ridendo, commentò che le sue tette non erano come quelle di mia moglie con la quale io riuscivo a farlo. Mi rimossi la camicia e rimasi a torso nudo. Le mani di Katlyn mi slacciarono la cintura dei jeans e me li abbassò. La mia erezione era evidentissima, tanto che la cappella già faceva capolino dalla cintura dei boxer. Nel frattempo, io le rimossi i leggings abbassandoglieli con una certa fatica, tanto erano aderenti. I g-strings neri che indossava era già umidi ed il profumo del suo sesso mi salì alle narici. Le chiesi – “Ma non ti sei accorta che con i leggings che porti, il taglio della tua figa è alquanto appariscente? Lei rise e mi disse – “Sapessi la fatica del tassista a distogliere lo sguardo dal mio pube. Lo faccio apposta!” Sapevo che lei era una esibizionista consumata, ne sono testimone tutte le foto e video che lei ha pubblicato, col viso mascherato, su certi siti internet e la goduria che prova a ricevere commenti, foto e video di uomini e donne che si masturbano guardandola, perché’ è, per l’appunto, un bel pezzo di donna. Le abbassai lentamente i g-strings, la sua figa era invitante come sempre, perfettamente liscia con un solo triangolino di pelini neri corti sul monte di Venere, appena sopra la vulva; lei si aprì con le dita le grandi labbra per stimolarmi ulteriormente, dicendo – “Lei è qui solo per te, ti appartiene, mio amore”. Le piccole labbia le sporgevano un po’ fuori. Le passai il dito indice fra le grandi labbra. Era già così madida, che mi portai il dito alla bocca per degustare e odorare quel nettare inebriante. Il profumo della sua passera era un afrodisiaco irresistibile. Mi liberai dei jeans e Katlyn si abbassò, liberando la mia verga dalle restrizioni dei boxer.
Era rigido, sull’attenti, pronto a fare il suo dovere. Già un po’ di liquidino usciva dal taglio della cappella. Completamente nudi, l’adagiai sulla parte del letto dove dorme mia moglie, sulle lenzuola ancora sgualcite dalla notte precedente ed impregnate del suo sentore, perché ciò mi eccitava. Cominciai a baciarla, sussurrando parole d’amore, dicendole quanto mi era mancata. Le accarezzavo tutto il corpo e con la punta delle dita le stimolavo i capezzoli che erano sempre più turgidi. La palpeggiavo tutta, sbaciucchiando il suo nudo corpo, travolgendola con brividi di piacere. La sentivo fremere dal desiderio, mi abbassai verso il pube dicendole di aprire le gambe. Lei sapeva cosa volessi, però prima che diedi inizio al tanto desiderato cunnilinguo, mi meravigliò con la richiesta di poter annusare, se le avevo, un paio di slip di mia moglie usate recentemente, perché’ voleva odorare la sua figa.
Totalmente sconcertato dalla richiesta gliele portati, erano nere come le sue. Cercò il cavallo e si mise la parte ancora umida sotto il naso ed annusò profondamente. Mi disse – “Mio caro non sorprenderti, vedi, sessualmente tua moglie mi ha sempre attratto e devo ammettere che la trovo molto allettante. L’odore della sua figa mi solletica assai e se non ti dispiace terrò sotto il naso le sue mutandine mentre tu mi fai godere con la tua lingua diabolica”. Con le dita si aprì la vulva. Le sue piccole labbra erano appena dischiuse ed avevano una gradazione che passavano dal color crema al rosa. Le grandi labbra erano invece contenute, infatti lasciavano sporgere le piccole labbra. Volevo titillare, leccare, succhiare il clitoride e l’entrata della sua figa fino a farla orgasmare innumerevoli volte come piaceva così tanto a lei. Mi avvicinai al suo sesso, inebriato dal profumo che emanava. Già era bagnata con goccine dei suoi umori che pigramente scivolavano verso l’ano. Avevo appena iniziato a leccarle la vulva, infilandole tutta la mia lingua nella vagina, che già lei era in estasi, distesa sul letto, con gli slip di mia moglie sotto il naso, a gambe aperte mentre con le mani si accarezzava le tette. Eravamo completamente tagliati fuori dal mondo, intenti a godere dei nostri corpi e per questo non notammo che qualcuno era entrato nel cottage. D’improvviso la porta della camera da letto si spalancò.
Mia moglie, Pauleen entrò esattamente in quel momento. Ovviamente doveva essere successo qualcosa di imprevisto ed era tornata a casa. Alzai il viso con la bocca e il mento bagnati dalla figa di Katlyn. Pauleen rimase senza parole. Superando a malapena quel momento di straordinario imbarazzo, le dissi che aveva tre scelte, andar via, rimanere a guardarci o partecipare. Katlyn era rimasta paralizzata, immobile con le gambe lascivamente spalancate e le mutandine nere sotto il naso. Pauleen rimase in silenzio per quello che mi sembrò un tempo interminabile, poi senza dire una parola uscì dalla stanza. Pensai che avesse deciso di andarsene.
Noi certamente non avremmo interrotto quel magnifico interludio d’amore. Tornai a leccare la figa di Katlyn, quando di nuovo, dopo una decina di minuti, la porta si aprì e mia moglie entrò completamente nuda nella stanza. In passato avevo cercato di convincerla di entrare in un rapporto a tre con Katlyn che aveva incontrato già altre volte, ma si era sempre rifiutata. Questa volta esclamò - “Sono stufa di ostacolare sempre i tuoi tentativi di creare un rapporto a tre con Katlyn. Ho deciso di provare e, a dir la verità, mi intriga far sesso anche con lei; è certamente una bella donna, non c’è che dire!” Katlyn ed io rimanemmo a bocca aperta e dire di essere rimasti totalmente sbalorditi, è un eufemismo!
Mia moglie è una rossa, dalla carnagione lattea, con una figura sul rotondo che ricorda la donna al centro del quadro “Le bagnanti” di Renoir, ma con tutte le curve al posto giusto. Occhi azzurri che si incupivano quando si arrabbiava. Le sue tette erano leggermente più grandi di Katlyn, leggermente cascanti come lo sono sempre state anche da giovane e sormontate da capezzoli rosa; la sua vulva, dalle grandi labbra molto prominenti, era coperta da peli rossicci, tagliati corti e perfettamente inquadrati. Ci disse di continuare pure e con un certo disagio tornai a leccare la figa di Katlyn, con lei seduta di fianco che ci guardava, mentre con la mano, quasi distrattamente, si accarezzava la vulva. Raccolse i g-strings neri di Katlyn che erano sul letto e li annusò. Mentre continuavo a leccare, fra un gemito e l’altro, Katlyn le chiese se le piaceva l’odore della sua figa come a lei piaceva l’odore della sua; lei rispose che in modo particolare le piaceva perché il bagnato era causato da suo marito. Noi eravamo del tutto strabiliati da quel giro di eventi. Lentamente Pauleen si abbassò prendendo in bocca i capezzoli di Katlyn e li cominciò a succhiare, mentre con la mano continuava ad accarezzarsi la figa. Poi si mise a cavalcioni di Katlyn e con le dita si aprì la vulva, esponendo il clitoride e tutta la figa proprio di fronte al suo viso. Le disse – “Katlyn, ora puoi odorare la mia figa direttamente e se vuoi sono pronta a farmela leccare da te”. Così mentre facevo il cunnilinguo a Katlyn, lei faceva il cunnilinguo a Pauleen, mia moglie. – “Incredibile, è questa forse un’allucinazione?”. Mi chiesi. Entrambe si agitavano contorcendosi sotto le leccate e ansimavano per la voluttà erotica che le aveva invase. Ero esterrefatto dalla passione di Katlyn con la quale leccava la figa di Pauleen e già il suo viso era bagnato dai suoi umori.
Aleggiava nella camera il sentore della figa di mia moglie mescolato a quello di Katlyn. Katlyn allungò la mano per accarezzarle le tette e Pauleen si abbassò baciandola sulle labbra; improvvisamente le chiese se noi avevamo fatto all’amore molte altre volte prima. Katlyn, ansando per le mie continue leccate confessò che lo avevamo fatto spesso e pure fatto all’amore mentre guardavamo i suoi video intimi dove lei che si masturbava. Ci elettrizzava guardarla mentre orgasmava con quel grosso dildo infilato nel suo sesso. Ciò sembrò attizzarla ancora di più. Io continuavo a leccare Katlyn mentre mia moglie voleva sapere tutti i particolari più intimi del nostro rapporto.
La confessione sembrò eccitare Pauleen ancora di più. Totalmente arrapata disse di spostarmi perché’ voleva provare a leccare la figa di una donna per la prima volta in vita sua.
Inizialmente, tentennante con una lentezza di una lumaca, si avvicinò alla vulva di Katlyn, le accostò la lingua al clitoride, prendendo il mio posto. Iniziò lentamente, ma poi ci prese gusto. Katlyn mi fece intendere che voleva spompinarmi il cazzo, così mentre mia moglie leccava la figa della mia amante, la mia amante si era presa in bocca tutta la mia verga e la succhiava entusiasticamente sotto gli occhi eccitati di mia moglie.
Katlyn boccheggiando, mormorava che Pauleen sapeva bene come farla godere, i suoi succhiamenti e leccate erano sublimi. D’altra parte, mia moglie osservava come Katlyn ingoiava il mio cazzo eretto, come mi leccava la cappella e i testicoli con una bravura senza paralleli. Ero eccitato da matti ma non volevo ancora venire, così dissi ad entrambi di provare a fare un sessantanove. Guardavo affascinato le due, con Katlyn sopra Pauleen che si leccavano le fighe. Entrambe ansimavano senza ritegno, muovendo il bacino ritmicamente. Di sua iniziativa, mia moglie mi disse – “Will fammi vedere come chiavi Katlyn mi eccita vedere il tuo cazzo che la penetra”. Senza indugio lo feci. Mi piazzai dietro Katlyn e lentamente le appoggiai la cappella tutta rossa e gonfia contro l’apertura della sua vulva.
Vedevo che mia moglie osservava attentamente la lenta penetrazione, ma sussultava sotto le leccate magistrali di Katlyn. Le infilai il cazzo tutto dentro senza fatica e cominciai a pomparla ritmicamente; mia moglie ogni tanto mi tirava fuori il cazzo tutto bagnato per prenderlo in bocca e leccare il bagno di Katlyn, per poi rimetterlo dentro e tornava a leccarmi lo scroto, bello liscio e senza peli. Katlyn aveva la facoltà di fare squirting quando orgasmava ed avvenne almeno un paio di volte, colpendo in viso mia moglie, la quale sembrava perfettamente beata di continuare a lambire Katlyn. Mi incoraggiava a chiavarla bene, a farla godere tanto. Ben presto tutti e tre scossi dall’enorme godimento, venimmo travolti da un orgasmo magnifico. Sorprendentemente mia moglie, con la lingua e la bocca, golosamente aspirò dalla figa di Katlyn, ingoiando il mio sperma che sgocciolava dalla figa aperta, cosa che non aveva mai fatto in vita sua. Ci abbandonammo sul letto esausti.
Dopo tutto ciò, avevamo bisogno di un giusto riposo e recuperare le forze. Per fortuna avevo comprato dal pub vicino, una steak & kidney pie che una volta tolta dal forno, divorammo famelici, il tutto naturalmente innaffiato da un’ottima birra stout. Katlyn suggerì – “Will adesso dovresti farmi vedere come ti scopi tua moglie, non pensi?” – “Benissimo” dissi – “Torniamo in camera da letto e voi due vi mettete nella stessa posizione di prima, ma questa volta con Pauleen sopra. Katlyn disse – “Aspetta Will, io devo andare in bagno, comincia pure, sono di ritorno fra poco”. Mia moglie si mise a pecorina sul letto con la figa pronta ad essere penetrata. Ammirai le lattee e sode chiappe e la sua figura rotonda. Presi il dildo vibrante che a volte usa per masturbarsi nella doccia, dal comodino, dopo averlo ben lubrificato, le dissi che glielo avrei infilato nell’ano mentre la chiavavo, così avrebbe goduto della doppia penetrazione. Lei era riluttante, ma si era così eccitata che ogni dubbio le passò e con le mani si aprì i glutei per facilitare l’introduzione del dildo nel suo ano. Le infilai il dildo nel buchino mentre allo stesso tempo la penetrai nella figa. Acchiappai i suoi fianchi morbidi e la tirai a me, impalandola col mio cazzo fino alla radice che nel frattempo era tornato duro come il marmo. Lei ansimava, godendo per quelle due penetrazioni, nel giro di qualche minuto ebbe il suo primo orgasmo, vidi il suo sfintere stringersi intorno al dildo, mentre le ondate delle sue contrazioni orgasmiche la scuotevano, ma, nonostante ciò, mi incoraggiava a continuare a pomparla. Per alcune donne dopo l’orgasmo, il clitoride è così sensibile che provoca una sensazione intollerabile a continuare a stimolarlo. Non era il caso per Katlyn e Pauleen, entrambe erano capaci di orgasmare senza interruzione.
Sentii dei rumori dietro di me, era Katlyn che tornava dal bagno. Le sue mani da dietro mi accarezzavano il torace, poi inaspettatamente sentii qualcosa di umido che cercava di entrare nel mio ano. – “Katlyn cosa stai facendo?” Lei mi disse di non muovermi e lentamente mi infilò un dildo nello sfintere, mi voltai e vidi che si trattava di un doppio dildo con una curvatura speciale adatta per lo scopo, una parte lo teneva dentro la vagina e l’altra me lo aveva infilato nell’ano. Avevo capito, lo chiamano “pegging”, la donna gode con meta del dildo nella figa e l’uomo ha la prostata massaggiata particolarmente quando si masturba o come in questo caso sta scopando. Ad ogni pompata ritmicamente venivo penetrato dal dildo. Katlyn ansava spingendo il doppio dildo dentro di me, mentre io godevo scopando mia moglie ed allo stesso tempo provavo una sensazione deliziosa alla prostata. Pauleen ansava dal godimento della mia chiavata e balbettando disse – “Katlyn glielo diciamo?” – “Sì, è il momento giusto” disse lei. – “Cosa state dicendo?” replicai io. Katlyn disse – “Will, sei proprio uno stupidone, ma non ti è venuto il minimo sospetto che per un caso incredibile Pauleen, dopo anni che non vedeva la sorella, dopo quello che le ha fatto, andava a Londra ed allo stesso tempo io ero “casualmente” nelle vicinanze? Abbiamo organizzato tutto noi due. Non ti sei accorto che poco prima che Pauleen improvvisamente entrasse in camera, le avevo mandato un segnale col telefonino avvisandola che era il momento giusto per “sorprenderci”? E cosa dici del fatto che Pauleen non ha mostrato nessuna reazione che chiunque si sarebbe aspettato, a sorprendendoci durante il cunnilinguo?” Rimasi totalmente allibito e mi fermai di pompare mia moglie. Lei protestò – “Forza, Will continua a scoparmi. Voi uomini siete così boccaloni, che noi donne sappiamo bene come manipolarvi, ma non arrabbiarti perché’ non è questo rapporto a tre ciò che desideravi? Solo che siamo state noi due a metterlo in piedi, per cui non prendertela!”. – “Cosa c’era di meglio?” pensai – “Ho due donne stupende per fare all’amore, è quello che ho sempre sognato, sii contento. Sebbene la sensazione di essere stato raggirato non mi abbandonò per un istante. Con più energia continuai a chiavare mia moglie mentre Katlyn dietro di me orgasmava già per il dildo infilato nella sua figa. Quando venni, mi sembrò che non finisse più. Continuavo ad emettere sborra come mai in vita mia. Il massaggio della prostata l’aveva svuotata completamente del liquido seminale e tutto andò ad inondare la vagina di mia moglie. Notai le contrazioni anali di mia moglie mentre orgasmava ancora per l’ennesima volta fortemente stimolata dalla sensazione di caldo nel profondo della sua vagina. Katlyn, quando vide che avevo finito di sborrare, mi spinse da parte, si prese in bocca il mio cazzo ormai flaccido, lo asciugò con la bocca ingoiando le ultime gocce di sperma. A seguito di quel sorprendente incontro a tre, Katlyn e Pauleen si erano diventate veramente intime. Pauleen finalmente aveva capito che avevo avuto sempre una forte attrazione per Katlyn, come d’altra parte lei stessa e dopo tutto il sesso fra di noi, l’aveva accettata come partner, anzi ci disse che rimpiangeva il fatto di averci ostacolato tempo prima e di non aver capito che Katlyn non era una concorrente, ma bensì una sincera e adorabile amante.
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Con questo si conclude ciò che Will, anzi Willy, mi raccontò di quella notte. So che la relazione fra i tre andò avanti per un anno circa, ma finì quando Katlyn e Pauleen decisero di andare a vivere insieme. Se Will avesse bisogno di conforto sotto le coperte, sa che è sempre il benvenuto nel mio letto.
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Ero impaziente di rivedere Katlyn. Decisi di incontrarci nella mia casa di famiglia, in campagna, nella località chiamata Cotswolds, a sud di Stratford-upon-Avon, resa famosa da Shakespeare. Chiamarla casa è proprio un diminutivo, perché’ si tratta di un romanticissimo thatched cottage, con il tetto fatto di paglia intrecciata alta almeno 12 pollici, come si usa ancora oggi in molti luoghi nel centro dell’Inghilterra. Il cottage apparteneva alla famiglia di mia madre da molte generazioni ed il suo interno, rimodernato attraverso gli anni, è pieno di ricordi della famiglia materna. Foto seppia di bisnonni, sbiadite dal tempo, foto militari in bianco e nero di parenti della Prima e Seconda guerra mondiale, vecchi orologi a pendolo con la carica esaurita da decenni, una vecchia doppietta di mio nonno appesa alla parete con la sua spada da ufficiale e così via. Quel cottage è stato testimone di tanta storia della mia famiglia ed è il mio rifugio preferito dove porto le mie conquiste femminili; lo so non dovrei dirlo, oggigiorno non è politicamente corretto, ma è che altro posso dire? Per combinazione, Katlyn, la mia amante, si trovava, per non so quali ragioni, a poche miglia dal mio cottage e mia moglie, nello stesso giorno, aveva deciso di andare a Londra in treno, per incontrarsi con la sorella e tentare di riappacificarsi, dopo anni di silenzio. Accompagnai mia moglie alla stazione ferroviaria, poi sulla via del ritorno pensai bene di acquistare una dozzina di rose rosse che piazzai in maniera prominente sul tavolo del soggiorno, aspettando impaziente l’arrivo di Katlyn. Finalmente avremmo avuto la privacy che volevamo. Mia moglie, Pauleen, sarebbe tornata solo a fine settimana, così sarei stato libero di avere Katlyn tutta per me, almeno per quei giorni in cui ero solo. Katlyn arrivò puntuale in taxi. Appena udii arrivare il taxi, lungo la stradina sterrata che porta al cottage, uscii dalla porta del cottage ricordandomi come sempre di abbassare la testa, essendo la soglia piuttosto bassa. Aprii il cancelletto del giardino e l’accolsi fra le braccia. Come di sua abitudine si era vestita con dei legging viola da yoga che non lasciavano molto alla fantasia, aderenti come un rivestimento conforme, una bella camicetta a fiori che lasciava intravvedere il reggiseno nero e un cappellino da baseball con la coda dei capelli che le spuntava dietro. Era così attraente, sensuale, adoravo come si muoveva con grazia quasi felina. Appena chiusa la porta di casa, ci saltammo addosso come due ragazzini. Ci cominciammo a baciare ed accarezzare, tanto era il desiderio di stare insieme per la passione che avevamo l’uno con l’altro. Senza indugi, sicuri entrambi di ciò che volevamo, la spinsi verso la camera da letto e con una calma difficilmente repressa, fra un bacio e l’altro le passavo le mani sul suo corpicino fremente. Lei si stringeva fortemente a me, sentivo i suoi capezzoli sdrusciarsi sul mio torace. Con un fluido movimento della mano, in un battibaleno le slacciai il reggiseno. Lei si liberò della camicetta esponendo le sue tette nude. Erano belle ed attraenti, di dimensioni normali ma con dei capezzoli ben pronunciati.
Mi abbassai e le presi il sinistro in bocca e cominciai a succhiale e mordicchiarle il capezzolo bruno. Lei cominciò ad ansare, stringendomi la testa contro il petto. Alternavo le succhiate, andando da un capezzolo all’altro, cercando invano di prenderli entrambi in bocca. Lei ridendo, commentò che le sue tette non erano come quelle di mia moglie con la quale io riuscivo a farlo. Mi rimossi la camicia e rimasi a torso nudo. Le mani di Katlyn mi slacciarono la cintura dei jeans e me li abbassò. La mia erezione era evidentissima, tanto che la cappella già faceva capolino dalla cintura dei boxer. Nel frattempo, io le rimossi i leggings abbassandoglieli con una certa fatica, tanto erano aderenti. I g-strings neri che indossava era già umidi ed il profumo del suo sesso mi salì alle narici. Le chiesi – “Ma non ti sei accorta che con i leggings che porti, il taglio della tua figa è alquanto appariscente? Lei rise e mi disse – “Sapessi la fatica del tassista a distogliere lo sguardo dal mio pube. Lo faccio apposta!” Sapevo che lei era una esibizionista consumata, ne sono testimone tutte le foto e video che lei ha pubblicato, col viso mascherato, su certi siti internet e la goduria che prova a ricevere commenti, foto e video di uomini e donne che si masturbano guardandola, perché’ è, per l’appunto, un bel pezzo di donna. Le abbassai lentamente i g-strings, la sua figa era invitante come sempre, perfettamente liscia con un solo triangolino di pelini neri corti sul monte di Venere, appena sopra la vulva; lei si aprì con le dita le grandi labbra per stimolarmi ulteriormente, dicendo – “Lei è qui solo per te, ti appartiene, mio amore”. Le piccole labbia le sporgevano un po’ fuori. Le passai il dito indice fra le grandi labbra. Era già così madida, che mi portai il dito alla bocca per degustare e odorare quel nettare inebriante. Il profumo della sua passera era un afrodisiaco irresistibile. Mi liberai dei jeans e Katlyn si abbassò, liberando la mia verga dalle restrizioni dei boxer.
Era rigido, sull’attenti, pronto a fare il suo dovere. Già un po’ di liquidino usciva dal taglio della cappella. Completamente nudi, l’adagiai sulla parte del letto dove dorme mia moglie, sulle lenzuola ancora sgualcite dalla notte precedente ed impregnate del suo sentore, perché ciò mi eccitava. Cominciai a baciarla, sussurrando parole d’amore, dicendole quanto mi era mancata. Le accarezzavo tutto il corpo e con la punta delle dita le stimolavo i capezzoli che erano sempre più turgidi. La palpeggiavo tutta, sbaciucchiando il suo nudo corpo, travolgendola con brividi di piacere. La sentivo fremere dal desiderio, mi abbassai verso il pube dicendole di aprire le gambe. Lei sapeva cosa volessi, però prima che diedi inizio al tanto desiderato cunnilinguo, mi meravigliò con la richiesta di poter annusare, se le avevo, un paio di slip di mia moglie usate recentemente, perché’ voleva odorare la sua figa.
Totalmente sconcertato dalla richiesta gliele portati, erano nere come le sue. Cercò il cavallo e si mise la parte ancora umida sotto il naso ed annusò profondamente. Mi disse – “Mio caro non sorprenderti, vedi, sessualmente tua moglie mi ha sempre attratto e devo ammettere che la trovo molto allettante. L’odore della sua figa mi solletica assai e se non ti dispiace terrò sotto il naso le sue mutandine mentre tu mi fai godere con la tua lingua diabolica”. Con le dita si aprì la vulva. Le sue piccole labbra erano appena dischiuse ed avevano una gradazione che passavano dal color crema al rosa. Le grandi labbra erano invece contenute, infatti lasciavano sporgere le piccole labbra. Volevo titillare, leccare, succhiare il clitoride e l’entrata della sua figa fino a farla orgasmare innumerevoli volte come piaceva così tanto a lei. Mi avvicinai al suo sesso, inebriato dal profumo che emanava. Già era bagnata con goccine dei suoi umori che pigramente scivolavano verso l’ano. Avevo appena iniziato a leccarle la vulva, infilandole tutta la mia lingua nella vagina, che già lei era in estasi, distesa sul letto, con gli slip di mia moglie sotto il naso, a gambe aperte mentre con le mani si accarezzava le tette. Eravamo completamente tagliati fuori dal mondo, intenti a godere dei nostri corpi e per questo non notammo che qualcuno era entrato nel cottage. D’improvviso la porta della camera da letto si spalancò.
Mia moglie, Pauleen entrò esattamente in quel momento. Ovviamente doveva essere successo qualcosa di imprevisto ed era tornata a casa. Alzai il viso con la bocca e il mento bagnati dalla figa di Katlyn. Pauleen rimase senza parole. Superando a malapena quel momento di straordinario imbarazzo, le dissi che aveva tre scelte, andar via, rimanere a guardarci o partecipare. Katlyn era rimasta paralizzata, immobile con le gambe lascivamente spalancate e le mutandine nere sotto il naso. Pauleen rimase in silenzio per quello che mi sembrò un tempo interminabile, poi senza dire una parola uscì dalla stanza. Pensai che avesse deciso di andarsene.
Noi certamente non avremmo interrotto quel magnifico interludio d’amore. Tornai a leccare la figa di Katlyn, quando di nuovo, dopo una decina di minuti, la porta si aprì e mia moglie entrò completamente nuda nella stanza. In passato avevo cercato di convincerla di entrare in un rapporto a tre con Katlyn che aveva incontrato già altre volte, ma si era sempre rifiutata. Questa volta esclamò - “Sono stufa di ostacolare sempre i tuoi tentativi di creare un rapporto a tre con Katlyn. Ho deciso di provare e, a dir la verità, mi intriga far sesso anche con lei; è certamente una bella donna, non c’è che dire!” Katlyn ed io rimanemmo a bocca aperta e dire di essere rimasti totalmente sbalorditi, è un eufemismo!
Mia moglie è una rossa, dalla carnagione lattea, con una figura sul rotondo che ricorda la donna al centro del quadro “Le bagnanti” di Renoir, ma con tutte le curve al posto giusto. Occhi azzurri che si incupivano quando si arrabbiava. Le sue tette erano leggermente più grandi di Katlyn, leggermente cascanti come lo sono sempre state anche da giovane e sormontate da capezzoli rosa; la sua vulva, dalle grandi labbra molto prominenti, era coperta da peli rossicci, tagliati corti e perfettamente inquadrati. Ci disse di continuare pure e con un certo disagio tornai a leccare la figa di Katlyn, con lei seduta di fianco che ci guardava, mentre con la mano, quasi distrattamente, si accarezzava la vulva. Raccolse i g-strings neri di Katlyn che erano sul letto e li annusò. Mentre continuavo a leccare, fra un gemito e l’altro, Katlyn le chiese se le piaceva l’odore della sua figa come a lei piaceva l’odore della sua; lei rispose che in modo particolare le piaceva perché il bagnato era causato da suo marito. Noi eravamo del tutto strabiliati da quel giro di eventi. Lentamente Pauleen si abbassò prendendo in bocca i capezzoli di Katlyn e li cominciò a succhiare, mentre con la mano continuava ad accarezzarsi la figa. Poi si mise a cavalcioni di Katlyn e con le dita si aprì la vulva, esponendo il clitoride e tutta la figa proprio di fronte al suo viso. Le disse – “Katlyn, ora puoi odorare la mia figa direttamente e se vuoi sono pronta a farmela leccare da te”. Così mentre facevo il cunnilinguo a Katlyn, lei faceva il cunnilinguo a Pauleen, mia moglie. – “Incredibile, è questa forse un’allucinazione?”. Mi chiesi. Entrambe si agitavano contorcendosi sotto le leccate e ansimavano per la voluttà erotica che le aveva invase. Ero esterrefatto dalla passione di Katlyn con la quale leccava la figa di Pauleen e già il suo viso era bagnato dai suoi umori.
Aleggiava nella camera il sentore della figa di mia moglie mescolato a quello di Katlyn. Katlyn allungò la mano per accarezzarle le tette e Pauleen si abbassò baciandola sulle labbra; improvvisamente le chiese se noi avevamo fatto all’amore molte altre volte prima. Katlyn, ansando per le mie continue leccate confessò che lo avevamo fatto spesso e pure fatto all’amore mentre guardavamo i suoi video intimi dove lei che si masturbava. Ci elettrizzava guardarla mentre orgasmava con quel grosso dildo infilato nel suo sesso. Ciò sembrò attizzarla ancora di più. Io continuavo a leccare Katlyn mentre mia moglie voleva sapere tutti i particolari più intimi del nostro rapporto.
La confessione sembrò eccitare Pauleen ancora di più. Totalmente arrapata disse di spostarmi perché’ voleva provare a leccare la figa di una donna per la prima volta in vita sua.
Inizialmente, tentennante con una lentezza di una lumaca, si avvicinò alla vulva di Katlyn, le accostò la lingua al clitoride, prendendo il mio posto. Iniziò lentamente, ma poi ci prese gusto. Katlyn mi fece intendere che voleva spompinarmi il cazzo, così mentre mia moglie leccava la figa della mia amante, la mia amante si era presa in bocca tutta la mia verga e la succhiava entusiasticamente sotto gli occhi eccitati di mia moglie.
Katlyn boccheggiando, mormorava che Pauleen sapeva bene come farla godere, i suoi succhiamenti e leccate erano sublimi. D’altra parte, mia moglie osservava come Katlyn ingoiava il mio cazzo eretto, come mi leccava la cappella e i testicoli con una bravura senza paralleli. Ero eccitato da matti ma non volevo ancora venire, così dissi ad entrambi di provare a fare un sessantanove. Guardavo affascinato le due, con Katlyn sopra Pauleen che si leccavano le fighe. Entrambe ansimavano senza ritegno, muovendo il bacino ritmicamente. Di sua iniziativa, mia moglie mi disse – “Will fammi vedere come chiavi Katlyn mi eccita vedere il tuo cazzo che la penetra”. Senza indugio lo feci. Mi piazzai dietro Katlyn e lentamente le appoggiai la cappella tutta rossa e gonfia contro l’apertura della sua vulva.
Vedevo che mia moglie osservava attentamente la lenta penetrazione, ma sussultava sotto le leccate magistrali di Katlyn. Le infilai il cazzo tutto dentro senza fatica e cominciai a pomparla ritmicamente; mia moglie ogni tanto mi tirava fuori il cazzo tutto bagnato per prenderlo in bocca e leccare il bagno di Katlyn, per poi rimetterlo dentro e tornava a leccarmi lo scroto, bello liscio e senza peli. Katlyn aveva la facoltà di fare squirting quando orgasmava ed avvenne almeno un paio di volte, colpendo in viso mia moglie, la quale sembrava perfettamente beata di continuare a lambire Katlyn. Mi incoraggiava a chiavarla bene, a farla godere tanto. Ben presto tutti e tre scossi dall’enorme godimento, venimmo travolti da un orgasmo magnifico. Sorprendentemente mia moglie, con la lingua e la bocca, golosamente aspirò dalla figa di Katlyn, ingoiando il mio sperma che sgocciolava dalla figa aperta, cosa che non aveva mai fatto in vita sua. Ci abbandonammo sul letto esausti.
Dopo tutto ciò, avevamo bisogno di un giusto riposo e recuperare le forze. Per fortuna avevo comprato dal pub vicino, una steak & kidney pie che una volta tolta dal forno, divorammo famelici, il tutto naturalmente innaffiato da un’ottima birra stout. Katlyn suggerì – “Will adesso dovresti farmi vedere come ti scopi tua moglie, non pensi?” – “Benissimo” dissi – “Torniamo in camera da letto e voi due vi mettete nella stessa posizione di prima, ma questa volta con Pauleen sopra. Katlyn disse – “Aspetta Will, io devo andare in bagno, comincia pure, sono di ritorno fra poco”. Mia moglie si mise a pecorina sul letto con la figa pronta ad essere penetrata. Ammirai le lattee e sode chiappe e la sua figura rotonda. Presi il dildo vibrante che a volte usa per masturbarsi nella doccia, dal comodino, dopo averlo ben lubrificato, le dissi che glielo avrei infilato nell’ano mentre la chiavavo, così avrebbe goduto della doppia penetrazione. Lei era riluttante, ma si era così eccitata che ogni dubbio le passò e con le mani si aprì i glutei per facilitare l’introduzione del dildo nel suo ano. Le infilai il dildo nel buchino mentre allo stesso tempo la penetrai nella figa. Acchiappai i suoi fianchi morbidi e la tirai a me, impalandola col mio cazzo fino alla radice che nel frattempo era tornato duro come il marmo. Lei ansimava, godendo per quelle due penetrazioni, nel giro di qualche minuto ebbe il suo primo orgasmo, vidi il suo sfintere stringersi intorno al dildo, mentre le ondate delle sue contrazioni orgasmiche la scuotevano, ma, nonostante ciò, mi incoraggiava a continuare a pomparla. Per alcune donne dopo l’orgasmo, il clitoride è così sensibile che provoca una sensazione intollerabile a continuare a stimolarlo. Non era il caso per Katlyn e Pauleen, entrambe erano capaci di orgasmare senza interruzione.
Sentii dei rumori dietro di me, era Katlyn che tornava dal bagno. Le sue mani da dietro mi accarezzavano il torace, poi inaspettatamente sentii qualcosa di umido che cercava di entrare nel mio ano. – “Katlyn cosa stai facendo?” Lei mi disse di non muovermi e lentamente mi infilò un dildo nello sfintere, mi voltai e vidi che si trattava di un doppio dildo con una curvatura speciale adatta per lo scopo, una parte lo teneva dentro la vagina e l’altra me lo aveva infilato nell’ano. Avevo capito, lo chiamano “pegging”, la donna gode con meta del dildo nella figa e l’uomo ha la prostata massaggiata particolarmente quando si masturba o come in questo caso sta scopando. Ad ogni pompata ritmicamente venivo penetrato dal dildo. Katlyn ansava spingendo il doppio dildo dentro di me, mentre io godevo scopando mia moglie ed allo stesso tempo provavo una sensazione deliziosa alla prostata. Pauleen ansava dal godimento della mia chiavata e balbettando disse – “Katlyn glielo diciamo?” – “Sì, è il momento giusto” disse lei. – “Cosa state dicendo?” replicai io. Katlyn disse – “Will, sei proprio uno stupidone, ma non ti è venuto il minimo sospetto che per un caso incredibile Pauleen, dopo anni che non vedeva la sorella, dopo quello che le ha fatto, andava a Londra ed allo stesso tempo io ero “casualmente” nelle vicinanze? Abbiamo organizzato tutto noi due. Non ti sei accorto che poco prima che Pauleen improvvisamente entrasse in camera, le avevo mandato un segnale col telefonino avvisandola che era il momento giusto per “sorprenderci”? E cosa dici del fatto che Pauleen non ha mostrato nessuna reazione che chiunque si sarebbe aspettato, a sorprendendoci durante il cunnilinguo?” Rimasi totalmente allibito e mi fermai di pompare mia moglie. Lei protestò – “Forza, Will continua a scoparmi. Voi uomini siete così boccaloni, che noi donne sappiamo bene come manipolarvi, ma non arrabbiarti perché’ non è questo rapporto a tre ciò che desideravi? Solo che siamo state noi due a metterlo in piedi, per cui non prendertela!”. – “Cosa c’era di meglio?” pensai – “Ho due donne stupende per fare all’amore, è quello che ho sempre sognato, sii contento. Sebbene la sensazione di essere stato raggirato non mi abbandonò per un istante. Con più energia continuai a chiavare mia moglie mentre Katlyn dietro di me orgasmava già per il dildo infilato nella sua figa. Quando venni, mi sembrò che non finisse più. Continuavo ad emettere sborra come mai in vita mia. Il massaggio della prostata l’aveva svuotata completamente del liquido seminale e tutto andò ad inondare la vagina di mia moglie. Notai le contrazioni anali di mia moglie mentre orgasmava ancora per l’ennesima volta fortemente stimolata dalla sensazione di caldo nel profondo della sua vagina. Katlyn, quando vide che avevo finito di sborrare, mi spinse da parte, si prese in bocca il mio cazzo ormai flaccido, lo asciugò con la bocca ingoiando le ultime gocce di sperma. A seguito di quel sorprendente incontro a tre, Katlyn e Pauleen si erano diventate veramente intime. Pauleen finalmente aveva capito che avevo avuto sempre una forte attrazione per Katlyn, come d’altra parte lei stessa e dopo tutto il sesso fra di noi, l’aveva accettata come partner, anzi ci disse che rimpiangeva il fatto di averci ostacolato tempo prima e di non aver capito che Katlyn non era una concorrente, ma bensì una sincera e adorabile amante.
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Con questo si conclude ciò che Will, anzi Willy, mi raccontò di quella notte. So che la relazione fra i tre andò avanti per un anno circa, ma finì quando Katlyn e Pauleen decisero di andare a vivere insieme. Se Will avesse bisogno di conforto sotto le coperte, sa che è sempre il benvenuto nel mio letto.
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