La buca di Rossana

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genere
prime esperienze

LA BUCA DI ROSSANA
MI COSTRINGE A USCIRE CON ANNAMARIA
Questa è stata una bella avventura che volevo andasse in un modo ed invece mi hanno incastrato ed è andata in un altro, ma poteva andare anche peggio, nel senso che io avevo organizzato tutto per uscire con Rossana e Annamaria, andare al cinema, poi una volta usciti dal cinema avrei scaricato Annamaria a casa sua, che era di strada, e sarei rimasto solo con Rossana, che avrei portato da qualche parte per provare a farci sesso. Un pomeriggio, era all’inizio dell’estate, mi sono messo d’accordo con Rossana e Annamaria (avevano entrambe 10 anni più di me, perciò circa 30 anni), ci siamo accordati che la sera dopo uscendo dal lavoro saremmo andati tutti e tre al cinema, però Rossana quel giorno non lavorava, si era preso un giorno di ferie, per cui ci siamo dati appuntamento al capolinea dell’auto che era lì vicino. All’uscita dal lavoro io e Annamaria siamo saliti in macchina e siamo andati al capolinea ad aspettare Rossana, l’abbiamo aspettata per più di mezzora, poi ce ne siamo andati al cinema noi due soli, solo dopo Annamaria mi dirà che loro erano d’accordo così, cioè che Rossana non sarebbe venuta all’appuntamento per lasciarci soli noi due. Al cinema io ed Annamaria siamo andati sopra, in galleria, dove c’era meno gente, tutte coppiette che non guardavano il film, ma facevano altro, noi abbiamo cominciato a baciarci, toccarci sopra e sotto i vestiti, fin dove potevamo dato si è che eravamo in una sala con altra gente. Io ho aperto i bottoni della camicetta di Annamaria, ho infilato le mani sotto la camicetta ed ho fatto uscire dal suo reggiseno tutte e due le sue belle sisette, non erano molto grosse, erano giuste e sode per poter essere maneggiate con soddisfazione e gusto, poi mentre baciavo e succhiavo le sue sisette ho infilato le mani sotto la gonna e con le dita in mezzo alle mutandine sono arrivato fino alla sua fica, e gli ho infilato dentro le mie dita, facendogli un ditalino, intanto Annamaria ha aperto la ribalta dei miei pantaloni ed ha fatto uscire il mio pene dalle mutande, il mio Pierino era libero, all’aria aperta, fra le mani di Annamaria, che se lo spupazzava su e giù, eravamo tutti e due arrapati al punto giusto, ma non potevamo andare avanti così dentro al cinema, almeno potevamo solo, io farle un ditalino e lei farmi una pippa, o al massimo un bocchino con ringoio, ma solo questo; a noi questo non bastava, perciò chiedo a Annamaria “che vuoi fare, continuare qui o ce ne andiamo altrove a finire in un modo migliore”
VADO IN MOTEL CON ANNAMARIA
Annamaria mi risponde “no Piero non mi va di restare qui in mezzo a tanta gente a non fare quello che sicuramente piace a me e anche a te, andiamocene altrove”, quindi ci alziamo ci rimettiamo tutto a posto pisello, mutande e pantaloni io e reggiseno, zinne, camicetta, mutande e gonna Annamaria. Usciamo dal cinema e chiedo ad Annamaria “dove vuoi andare, hai un posto che conosci”, sento che ho fatto una gaffe la ho presa per una puttana che conosce dove portare i suoi clienti, subito le chiedo scusa per quello che ho detto, ma intendevo dire se voleva andare in pineta e stare in macchina, oppure aveva lei qualche posto particolare dove andare o se volevamo andare in un motel del raccordo, Annamaria mi risponde “no Piero, ti ringrazio delle scuse ma io non conosco dei posti particolari per fare l’amore, certo in macchina si sta scomodi, fai tu, dove vuoi andare tu va bene anche a me, tanto a casa mia non ho orari per il rientro, ormai sono maggiorenne da un po’ di anni, e lo sanno che questa sera sarei uscita con te.” Perciò Annamaria mi ha già detto dove vuole andare a scopare con me, perché ha detto no in macchina, non conosce posti particolari, resta solo il motel, saliamo in macchina , metto in moto e mi avvio verso la periferia della città, al primo grande motel che incontriamo entro nel parcheggio e fermo la macchina, chiedo ad Annamaria, proprio per farla contenta, per farle vedere che faccio quello che vuole e che piace anche a lei, “che ne dici Annamaria, ti va bene qui o vuoi che vada più avanti, ti piace questo posto?” lei risponde “si, si va bene basta che sia un posto pulito, che non ci prendiamo qualche malattia” le rispondo “ma che dici questo è un posto dove vengono gli stranieri che visitano di giorno la città, o rappresentanti di commercio, gente che gli serve un punto di appoggio solo per la notte.”
Scendiamo dall’auto ed entriamo nel motel, ci assegnano una stanza matrimoniale, andiamo nella stanza, entriamo, non abbiamo bagagli? È un po’ strano ma chi se ne frega, per noi va bene lo stesso, il cameriere esce dopo averci fatto vedere la stanza, il lettone che è al centro e il bagno. Noi ci guardiamo in faccia e Annamaria mi dice di chiudere la porta a chiave, che lei intanto si spoglia, io vado alla porta metto il catenaccio interno e mi giro, Annamaria si è già sbottonata e tolta la camicetta e la ha appoggiata sulla sedia accanto al lettone, si è slacciata la gonna, e si è inchinata sul letto per togliersela, così facendo ha girato il suo sedere verso di me, lei ora è in mutande, reggiseno e scarpe, io che mi sto già arrapando me la guardo e le dico “sei proprio brava stai cominciando senza di me, e io che faccio me ne vado?” lei senza girarsi mi risponde “ma va sciocco, ho cominciato per fare prima, vieni qui che ti spoglio io, vediamo se ti piace, o lo vuoi fare da solo?” le rispondo io “no, no, non lo voglio fare da solo, ma potevamo spogliarci insieme, io levo una cosa a te e tu una a me”, sono arrivato alle sue spalle, mi appoggio al suo sedere con i miei pantaloni dove ce’ un cazzo che si sta gonfiando e allungando sempre di più, lei lo sente, lo strofina un po’ con il suo sedere, poi si gira e comincia a slacciarmi la camicia, poi i pantaloni, cade tutto in terra, lei mette la mano destra dentro i miei slip e tira fuori quel cazzo di Pierino, se lo prende tutto in mano e lo appoggia in mezzo alle sue gambe che ha leggermente aperto per farlo entrare fra le sue cosce, io le slaccio il reggiseno, lo butto in terra, escono due belle palline non molto grandi, giuste, sode,direi dure, con due capezzoli neri che spuntano fuori e sono belli grandi e turgidi, buoni da succhiare, me la stringo appoggiando le sue sisette dure al mio petto, a occhio, orecchio e a tastoni mi sembra una seconda misura. Ora Annamaria fa uscire il mio cazzo dalle sue cosce e si inginocchia davanti a me, me lo prende in bocca, si è infilato il mio cazzo tutto in bocca, ma come fa senza soffocare, ma è un attimo, poi lo risputa e gli fa su e giù con la bocca un paio di volte, intanto mi toglie gli slip, tasta le chiappe del mio culo, stringendomele forte, le sue dita sono vicinissime al mio ano. Io la tiro su, la faccio rialzare, e mi metto io in ginocchio davanti a lei, sono con la bocca davanti alla sua vagina, gli tolgo le mutandine traforate di pizzo viola che indossa e gliele faccio cadere in terra poi sposto la sua foresta di peli neri che sta intorno alla sua passera e gli lecco tutto il suo pacchetto sessuale che è a mia disposizione, mi alzo, la faccio girare e gli appoggio il mio pisello sul suo culo, la faccio camminare così fino al lettone, qui lei si appoggia piegata sul letto e apre le sue cosce, sa già cosa deve fare, è lei che mi guida, io mi accingo a penetrarla, non so se metterlo prima al culo e poi in fregna o fare al contrario, ma lei mi dice “aspetta Piero, un attimo, vienimi dietro, fai come me, vedrai che ti farò divertire”, lei sempre a pecoroni sale sul lettone si mette in ginocchio al centro del letto, a gambe divaricate, io le sto sempre dietro, con le mie gambe dentro le sue, lei si passa una mano sotto il suo ventre, si prende in mano il mio Pierino, lo tira e se lo appoggia sulla sua pancia, stringendoselo forte contro il suo corpo, Pierino gli arriva fino all’ombelico, sento le grandi labbra della sua fica che si aprono, baciano e accarezzano il mio Pierino, vogliono succhiarlo, mangiarlo; poi la sua mano divide tutta la sua foresta di peli e si infila il mio uccello dentro la sua nera pelosa vagina che nel frattempo si è bagnata tutta, io sto cominciando a fare su e giù con il mio pene, come si fa normalmente in questa posizione, ma sento che Annamaria sta facendo qualche cosa di diverso dal solito, mi fermo, resto in ascolto per sentire che cosa mi sta facendo, ma quello che sento non lo sento con le mie orecchie ma con il mio cazzo, che sta silenziosamente urlando dal piacere di essere masturbato, leccato, stretto, triturato, rivoltato come un calzino, in quella calda e affamata vagina di Annamaria, dentro la sua pancia che è un vulcano ardente e in ebollizione ce’ il mio Pierino che sta morendo dal piacere. Annamaria ha capito che me ne sto quasi venendo, si ferma e mi dice “che vuoi fare Piero, vuoi venire adesso o più tardi?”, io mentre riprendo fiato, rispondo ad Annamaria “tu a che punto sei che vorrei tanto venire, ed avere un orgasmo con te, ma insieme”, mi dice “va bene ho capito, vieni con me”, lei spinge il mio Pierino fuori dalla sua fica, lo sputa fuori, si alza in piedi sul letto, nuda, io che sono rimasto sdraiato nel letto, con il mio cazzo ancora diritto che guarda in su, me la guardo dal basso in alto e penso fra di me ‘ certo è un po’ piccolina, è alta 1,60, poi le dico “lo sai Annamaria che sto pensando proprio a te, sei proprio bella, bona e fatta bene, hai tutto al posto giusto e nelle giuste proporzioni” lei si gira, mi guarda e ridendo mi dice “grazie Piero, mi hai fatto un complimento per dirmi che sono piccolina, mi dicono tutti che sono Calimero bello, piccolo e nero, ma anche tu sei un bel ragazzo, ben fatto, e con tutto quel po’ po’ di pisellone bello, tosto, dritto, al posto giusto e della misura giusta, che mi piace e mi sta proprio bene dentro la mia sorcettina. Ma ora che vuoi fare, resti qui a letto da solo o vieni con me?”
IO E ANNAMARIA ANDIAMO SOTTO LA DOCCIA
Io mi metto seduto nel letto, lei scende e si avvia verso il bagno, la seguo, Annamaria entra nella doccia e io entro con lei, apre l’acqua calda ma solo per un attimo, quel tanto che ci serve per bagnarci tutti dalla testa ai piedi, poi prende il bagno schiuma e me lo versa addosso, comincia dalle spalle, poi sulla schiena, sul sedere, sulle cosce, fino ai piedi, poi mi fa girare e ricomincia a versare il bagno schiuma sopra il mio petto, peloso ma non tanto, sopra il mio pene ancora diritto, sui miei testicoli pieni, e arriva fino alle mie ginocchia, quindi si rialza diritta e dopo aver posato la bottiglia mi fa girare di nuovo e inizia a spalmarmi, con tutte e due le sue manine, il sapone che ho addosso, prima sulle spalle, sulla schiena e poi sulle chiappe del mio sedere, si mette ginocchioni, e qui mi fa quasi un massaggio anale, con i suoi ditini mi solletica il mio culo, io per aiutarla alzo una coscia e lei mi strofina il sapone sull’ano, sui testicoli e sul pisello, poi abbasso la coscia e a questo punto io mi giro e lei, che sapeva lo avrei fatto, si trova con il mio cazzo ancora diritto piazzato davanti alla sua bocca, mi spalma il sapone sul pene, lo fa diventare tutto bianco e grosso di schiuma, lo spalma sui peli intorno, e sui testicoli che diventano anche loro sempre più duri, sono tutto insaponato. Io però non voglio andare avanti cosi, altrimenti me ne vengo da solo, e dico “Annamaria, per piacere alzati, adesso tocca a me insaponarti, che se aspetto un altro po’ me ne vengo da solo, e poi tu ti arrangi” lei mi risponde “ e bravo il mio Piero, vedo che stai imparando, io speravo che lo avessi detto tu, adesso gli do una bella schicchera sulla cappella del tuo Pierino cosi si calmano i suoi bollenti spiriti almeno per un po’di tempo”. Annamaria fa quello che ha detto a Pierino, che un pochino si ammoscia, poi si alza in piedi, si gira di spalle a me ed io comincio a insaponarla, insapono le spalle, le sue cosce, le sue chiappe, anche lei alza la gamba e io posso insaponare per bene il suo ano e la sua vagina, poi la faccio girare e ricomincio ad insaponare i suoi seni, l’ombelico, la sua nera, pelosa vagina, e le sue gambe, quindi poso il sapone e faccio girare Annamaria che ora mi è di spalle e gli spalmo il sapone che le ho messo addosso, sulle spalle, sulla schiena, sulle sue chiappette piccole ma sode e ben fatte, sono proprio appuntite, a mandolino, come piacciono a me, io mi inginocchio e gli apro le cosce per guardargli il buchino marrone del suo bel culetto, lei mi asseconda, si inchina in avanti con il corpo e apre le sue coscette, io gli spargo il sapone nel suo ano e nella sua vagina, quindi scendo con le mani insaponandogli le sue cosce fino alle ginocchia, ora è Annamaria che si addrizza in piedi e si gira, la sua sorcetta insaponata, ora è davanti ai miei occhi, gli insapono le palline dure del suo seno con i suoi capezzoli neri e turgidi, non gli cala proprio niente, anzi sembrano due perette dure e acerbe, insapono il suo ombelico, finalmente sono arrivato al mio paradiso, la sua fighetta nera e pelosa, la finisco di insaponare, lei alza una coscia e appoggia la sua gamba sulle mie spalle, appoggia le sue mani sulla mia testa, ché sta in equilibrio su una gamba sola, io continuo ad insaponare ed allargare la sua passera e culetto insieme, la sento fremere, sta tremando di piacere, questo doppio massaggio contemporaneo di fica e culo insieme gli piace proprio e me lo dice;” caro Piero sei molto bravo a fare queste cose, chissà a quante ragazze hai fatto questo, con tutte le donne che ci sono dove lavoriamo, tutte donne molto più grandi di te alcune molto navigate e che pur di avere un cazzo duro, giovane e bello come il tuo chissà cosa farebbero, lo sai che sei la mascotte del gruppo, ma ora basta, alziamoci e andiamo a finire il lavoretto che ti avevo promesso ?” ci alziamo entrambi in piedi, siamo tutti e due insaponati dalle spalle in giù e anche un bel po’ arrapati, accaldati, eccitati.

I NOSTROI CORPI CALDI CON DOCCIA FREDDA
Siamo entrambi in piedi, ora Annamaria apre l’acqua della doccia, ma non quella calda, apre quella fredda …. , mamma mia, ci attacchiamo insieme e restiamo appiccicati cosi un momento che ci sembra non finire mai, lei aspetta un po’ poi chiude l’acqua e mi dice “caro il mio Piero ti è piaciuto lo scherzo, sicuramente no, però guarda il tuo Pierino come è diventato piccolo e moscio e anche la mia passera si è raffreddata e ritirata tutta, è diventata viola come anche il tuo uccello, prima erano entrambi rosso fuoco, guardali un po’ adesso sono pronti per ricominciare da capo davvero”. Annamaria riapre l’acqua della doccia, ma questa volta a temperatura normale, e finiamo di sciacquarci dal sapone, ci sciacquiamo a vicenda giocando anche un po’. Annamaria all’improvviso mi dice “Piero ti andrebbe di continuare a fare sesso con me qui, sotto la doccia con l’acqua, questa volta tiepida non fredda, che ci scorre addosso, io non lo ho mai provato però mi piacerebbe farlo con te, che ne dici?”, io mi stacco un po’ da lei, la guardo in faccia, è proprio seria, sta parlando sul serio, gli rispondo “cara Annamaria se sei contenta tu a me sta bene tutto, però mi sembra un po’ scomodo, dobbiamo farlo in piedi, o con te a pecorina, qui dentro la doccia con un metro quadrato di spazio, tu che ne dici?” lei mi guarda, ci sta pensando su, scuote un po’ la sua testolina ancora bagnata e mi dice, “si Piero, forse hai ragione tu, abbiamo un comodo lettone, perché ci dobbiamo complicare la vita anche per scopare, per fare sesso, e poi è la prima volta che facciamo sesso insieme io e te vieni, andiamo, ricominciamo da capo, ma questa volta comando io, che sono la più grande, di età s’intende, vieni pisellone mio” mi dice prendendomi per il mio pene e tirandolo fuori dalla doccia insieme a me, ci asciughiamo il corpo dall’acqua e ci gettiamo sul lettone.
IO SOTTO E ANNAMARIA SOPRA
Annamaria mi dice “sdraiati sul letto a pancia all’aria guardami ma non ti muovere devi stare fermo, ché al resto penso io” gli chiedo “scusa Annamaria, ma posso almeno sapere cosa mi vuoi fare” ma lei continua a dirmi “no, non ti dico niente, anche perché non lo so neanche io di preciso cosa ti farò, lo deciderò al momento in base a come mi sento io e a come reagisci tu, ho fatto un corso di ginnastica sessuale e voglio fare la prova con te, per vedere, anzi per sentire se funziona ma non ti preoccupare, non ti faccio del male, ti pare che io possa fare del male a te e al mio pisellone più caro che ho”, ho deciso di accontentarla, lei si mette sopra di me a cavalcioni, con la sua bocca sopra il mio cazzo e la sua vagina sopra la mia bocca, ma non a contatto, io la posso solo guardare o toccare con le mani, ma non con la bocca e tanto meno con la lingua. Annamaria prende il mio pisello, che è ancora piccolo, moscio e freddo dopo la doccia gelida, lo prende con le sue manine e lo scappuccia completamente, il mio glande è nudo, lei ha tirato giù tutta la pelle, in basso vicino ai testicoli, lei tira fuori la sua lingua e se lo lecca tutto, Pierino è moscio e piccolo, piccolo e Annamaria se lo mette tutto in bocca e se lo rigira con la lingua, Pierino adesso è tutto dentro la bocca di Annamaria al caldo e pian piano si ingrossa si allunga e diventa duro, lei lo lascia uscire dalla bocca man mano che cresce e che diventa grosso, dopo avergli dato un bacio sulla punta grossa e rossa si alza in ginocchio mettendo la sua pelosa vagina proprio a contatto della mia bocca. Io che fino a quel momento avevo solo giocato con le mani intorno alle sue cosce, sedere e vagina, do una bella leccata a quella massa pelosa che mi è capitata in bocca, ma è solo un attimo ché Annamaria si sposta tutta da un lato, sta rovistando dentro la sua borsetta che è sopra il comodino vicino al letto, ne tira fuori una scatoletta rotonda, è crema per il viso, la apre, ne prende un bel po’ con il suo dito medio, posa la scatoletta e mi passa la crema sul mio cazzo, me lo unge tutto da sopra a sotto fino ai testicoli. Annamaria, sempre stando in ginocchio sopra di me, vedo che abbassa la sua schiena e mi mostra le sue natiche e il suo ano, scivola sopra la mia pancia facendomi il solletico con i suoi peli che passano sul mio corpo, arriva con la fregna sopra il mio cazzo, ma non si ferma, va avanti, appoggia il suo culetto sopra il mio pisello unto a dovere; con le sue mani si apre le chiappe e si sistema il mio Pierino proprio sotto al suo buco del culo, e sempre tenendosi le chiappe aperte, scende pian piano facendosi penetrare, Pierino entra pian piano nel culo di Annamaria, è entrato tutto nell’ano di Annamaria, non poteva fare altro, ma è tutto contento di stare al caldo lì dentro. Adesso Annamaria fa una cosa che non mi sarei mai aspettato, sta girando il suo corpo di 180 gradi, vuole guardarmi in faccia, ma questo con il mio pene sempre dentro il suo culetto, mi viene da strillare dal piacere, il mio povero Pierino sta girando come un cavatappi che entra in un tappo e che poi viene tirato fuori dalla bottiglia, finalmente siamo uno di fronte all’altro, sento che la pelle del mio Pierino sta tornando nella posizione giusta, dopo essersi contorta e attorcigliata intorno al mio membro, io mi guardo Annamaria che è nuda, guardo le sue dure e acerbe sisette, la sua nera sorcetta pelosa,vedo lei che è seduta sul mio cazzo che è dentro al suo culetto. Annamaria si muove un pochino, fa su e giù un paio di volte poi si raddrizza con il corpo e fa uscire Pierino, che non è molto contento di questo, perciò gli dico “Annamaria perché hai finito cosi presto, non potevi restare ancora un po’, il tuo culetto è molto bello, e lì dentro ci sto molto bene; scusa ma quel cavatappi che hai fatto al mio povero Pierino, quando ti sei girata con il mio cazzo nel tuo culo, faceva parte della ginnastica sessuale di cui mi hai parlato”, lei mi risponde “ma bravo egoista, io ti lascio il tuo pene nel mio ano e poi tu te ne vieni e io resto a bocca asciutta, non volevi venire insieme a me?” io non parlo ché ha ragione, poi Annamaria continua a dirmi “riguardo a quel cavatappi, come dici tu, no non fa parte della ginnastica sessuale, ma è una cosa che mi è venuta spontanea, mi volevo girare per guardarti in faccia mentre il tuo Pierino era dentro il mio culetto, ma lo volevo fare senza farlo uscire, e ci sono riuscita, è stato bello sentirlo girare tutto, proprio come un cavatappi, scommetto che è piaciuto anche a te”.
Annamaria continua dicendomi “adesso però stai fermo davvero non fare niente, non ti muovere, assecondami in quello che faccio, ma senza muoverti, ci penso io, sarà bello vedrai, anzi sentirai, dopo mi dirai se sei rimasto contento oppure no”, lei sta sempre con le gambe larghe in ginocchio a cavalcioni sopra di me la sua fica sfiora il mio cazzo, mi mette le mani sopra le mie spalle, con il corpo leggermente inchinato su di me, gli vedo le sue zinnette dure che non penzolano dal suo corpo, ma restano attaccate, ferme al loro posto, mi viene voglia di toccarle, di morderle, ma lei mi ha ordinato di non muovermi, Annamaria sistema la sua fica sopra il mio cazzo, la apre un po’ con la punta delle sue dita e pian pianino si abbassa e si fa penetrare dal mio cazzo, che ancora tutto impomatato, entra tutto dentro, a questo punto succede di tutto, sento che qualcuno accarezza il mio cazzo facendolo scivolare avanti e indietro con i suoi muscoli pelvici, sento il mio pene che si muove dentro la pancia di Annamaria, lei me lo lecca, lo morde, lo succhia, lo gira, me lo rigira come un calzino, me lo sputa fuori e poi prima che esca del tutto se lo riprende dentro, mi sta scopando LEI . Annamaria va avanti così per un po’ di tempo poi, sentendo che sto per venire mi chiede “caro Piero, come è andata, ti è piaciuto, che vuoi fare venire con me? Dimmi qualcosa, che vuoi che faccia?” io le rispondo “ cara Annamaria, sei stata stupenda, sublime, non ho mai fatto sesso cosi fino ad oggi, scopare senza muovere i nostri corpi, ma solo muovendo i muscoli interni della tua vagina, della tua pancia, sei troppo forte, questa ginnastica sessuale funziona davvero, quanti esercizi hai fatto per poter fare questo, il mio povero pene, poco può fare, può solo fare su e giù, certo che voglio venire con te, ché me lo domandi?, che devo fare? Ordina e sarai servita, scherzo, ma dimmi.” Annamaria comincia a fare lentamente su e giù con il suo corpo, quando lei sale su, il mio uccello quasi esce fuori, resta solo il glande dentro la sua fregna, ma lei a questo punto scende giù e se lo riprende tutto dentro, i miei coglioni toccano il sedere di Annamaria, vorrebbero entrare anche loro, è lei che mi sta scopando, ma a me piace molto così, sento che lei accelera il movimento, ha sentito che io me ne sto venendo e anche lei sta venendo con me, siamo arrivati, inarco violentemente il mio corpo tre o quattro volte, il mio cazzo penetra tutto dentro la fica di Annamaria, nella sua pancia che lo succhia e lo accoglie mentre anche la sua vagina si apre sempre di più, anche Annamaria spinge insieme al mio cazzo, ce ne stiamo venendo insieme, abbiamo avuto l’orgasmo insieme come volevamo, restiamo così, fermi immobili, assaporando i nostri sessi che si spengono, si svuotano, si ammoscia il mio cazzo e si restringe la fica di Annamaria, a questo punto Annamaria si sdraia su di me rilassandosi tutta, le sue zinnette piccole e dure con i suoi bei neri turgidi capezzoli sporgenti stanno bucando il mio petto, le sue cosce e le sue gambe si distendono sopra le mie, il mio cazzo resta dentro la sua fica anche se pian piano si sta ammosciando e ritirando, restiamo cosi insieme in dolce contatto, me la bacio in bocca lungamente e le dico solo “grazie Annamaria, sei stata la prima donna con la quale ho avuto un rapporto sessuale meraviglioso, completo, e tu sei stata bravissima, sei troppo forte”.
scritto il
2012-01-18
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