La migliore amica di mia moglie (2)

di
genere
prime esperienze

E‘ LA MIGLIORE AMICA DELLA MIA SIGNORA (2)
ABBIAMO DECISO : ANDIAMO AVANTI
Ora me la scopo, infilo il mio pene dentro la sua vagina.
Io però non vorrei finire qui e in questo modo, esserci fatti solo un 69, anche se bello e fatto bene, mi sembra un po’ pochino, ormai ci siamo sporcati, nel senso che abbiamo fatto quello che da vecchi amici non avremmo dovuto fare mai e ora non possiamo sprecare questa occasione che forse sarà unica, dobbiamo andare avanti e vedere, anzi sentire come sessualmente va a finire questa avventura. Perciò mi tiro su, in ginocchio sul lettone, anche Simona è silenziosamente della mia stessa idea, visto che mi segue, sempre arrapatissima, nel fare quello che faccio io, si alza in ginocchio, a pecoroni, con ancora il mio cazzo dentro la sua boccuccia, non lo vuole lasciare più, gli piace proprio tanto, io glielo sfilo dalla bocca e gli dico “Cara Simona, lo sai che sei molto brava dove, da chi, e con chi hai imparato a fare sesso così bene, la tua è proprio fame di cazzo o no? ti ricordi che in merito alle misure del mio Pierino a confronto con il pisellone del negretto del porno mi avevi detto “staremo a vedere”adesso che lo hai visto, toccato, baciato, leccato, succhiato e mangiato, come ti sembra il mio pene, ti può andare bene, ne sei rimasta soddisfatta, ma lasciamo perdere, adesso resta in ginocchio e girati, metti la testa sopra il cuscino e abbraccialo, divarica le gambe che arrivo con una grossa, calda e bella sorpresa, prima però dimmi dove trovo un po’ di crema per le mani o se hai della vaselina”. Lei timidamente mi risponde e mi chiede “caro Piter, io non ho mai fatto sesso con nessun altro, la mia forse è anche e non solo fame di cazzo come dici tu, forse mi sono arrapata molto guardando troppo il giornale porno, spero che domani faccia lo stesso effetto anche alla tua signora quando lo guarderemo insieme, poi ti farò sapere, ma tornando a noi dicevo che sono molto contenta di quello che mi stai facendo provare sessualmente, e anche io cerco di fare contento te, spero di riuscirci, per quanto riguarda le misure del tuo Pierino forse avevi ragione tu, adesso che lo vedo e lo sento grosso, lungo e duro è proprio bello, è proprio della mia misura, e quando sarà entrato nella mia vagina te lo farò sapere con più certezza; ma mi devo proprio girare, mi devo mettere con il mio sederone all’ aria, a pecorina, perché, dove me lo vuoi mettere? cosa mi vuoi fare? A proposito dentro il comodino trovi la vaselina, ma a che ti serve“, mi chiede innocentemente, io le dico “prima vorrei sapere dopo che avrete guardato la rivista porno voi due insieme e che vi sarete arrapate voi due da sole, con chi vi sfogherete, farete tutto da sole come le lesbiche, non credo proprio, o mi manderete a chiamare e faremo sesso noi tre, a me sta bene, ma tornando a noi non ti preoccupare sarà qualcosa che sicuramente ti piacerà, fino ad ora com’è andata, sei rimasta contenta, sei soddisfatta? Per quanto riguarda la vaselina davvero non sai a cosa mi può servire, ma dove vivi nel mondo delle fate turchine?” , mentre lei si mette nella posizione da me richiesta, cioè a pecorina, io mi allungo e prendo la vaselina dentro al comodino e la metto sopra il letto, a portata di mano, poi Simona mi risponde “si Piter per ora è stato tutto bello, ma stai attento non voglio lì …. lì no, lì no” (Penso fra di me attento a cosa?e lì no? Non capisco, forse è la posizione che le sto chiedendo di assumere a farle pensare giustamente a chissà che cosa, ma non fa niente, io vado avanti normalmente ché la sorpresa che pensa lei gliela farò, ma solo dopo …. , prima la passera poi il culo). Anche io mi sono girato, sempre in ginocchio sul lettone mi metto dietro al sedere di Simona, con le mie ginocchia in mezzo alle sue, appoggio entrambe le palme delle mie mani sulle sue enormi cosce. Le accarezzo tutte e due, all’interno e all’esterno, quando le carezzo la parte interna, salgo con le mani dalle ginocchia in su fino ad arrivare alla grossa vagina pelosa, che urto volutamente con un po’ di forza e contemporaneamente la strizzo con i mignoli delle mani, provocando un leggero fremito di piacere alla sua passera, ché ogni volta che urtandola la solletico trema, passera che fra poco sarà il fodero dove riporrò la mia spada; dopo aver urtato e strizzato la passera con i mignoli per un po’ di volte, giro con le mani intorno alle cosce carezzando delicatamente il culo rosso e caldo di Simona e scendo lungo l’esterno delle cosce. Continuo a carezzare l’interno coscia, vagina, sedere e con le dita delle mani, molto delicatamente comincio ad aprire il mio fodero.
Appoggio i palmi delle mani contro le cosce di Simona, con i pollici rivolti verso l’interno, e muovendo i pollici sulla vagina faccio in modo di aprirla come prima, come sfogliare un bocciolo di rosa, apro la mia gran bella cozza; pian piano dalla vagina escono le grandi labbra, le piccole labbra e il pisellino, metto un po’ di vaselina sulla punta della mia spada per lubrificarla e un po’ la metto anche sul mio fodero che è pronto a riceverla, questo per godere di più e irritare meno entrambi i nostri organi sessuali, già che ci sono metto un po’ di vaselina anche sul sedere di Simona, sta lì a portata di mano, e non si sa mai, potrà essere utile prossimamente, potrebbe essere la prossima sorpresa che farò a Simona; a questo punto sono pronto, appoggio la punta della mia spada contro il suo fodero, questa è la prima bella sorpresa, quella che avevo promesso a Simona, (me la scopo, gli infilo il mio cazzo dentro la sua grossa rossa fregna), ma appena la vagina di Simona viene toccata dal mio pene, sento che Simona s’irrigidisce un po’, diventa dura, si ritrae, la sua vagina si restringe, mi respinge, forse la sorpresa non le piace penso fra di me, forse il mio Pierino è una sorpresa troppo grossa, ma va non è ancora neanche entrato, glielo ho appena appoggiato sulla sua ficona, le dico “stai calma, rilassati, che non succede niente, hai partorito due figli e il mio pisellino non è grosso com’erano loro quando sono usciti dalla tua passera, non ti farò niente di male, ma se per caso dovessi sentire fastidio o dolore dimmelo che tornerò indietro, stai tranquilla, prima di oggi non hai mai fatto l’amore?, e come lo hai fatto?, solo col pensiero? non mi dire che dentro la tua passera non è mai entrato nessuno prima di me, che non ci posso credere, non hai mai scopato prima.” Simona, alzando la testa dal cuscino, mi risponde “stai tranquillo Piter, sono calma, rilassata, tranquillissima, è solo che: il sesso che ho fatto fino ad oggi era solo routine, ma non era sicuramente sesso, solo dopo cena, una volta al mese, 10, 15 secondi di puro lavoro straordinario, sempre sdraiati nel letto, lui sopra ed io sotto, ta ta, una botta e via, come i conigli, sempre nello stesso modo, nella stessa ed unica posizione, una sveltina fatta in religioso silenzio, al buio senza poter vedere niente di quello che stavamo facendo, non abbiamo mai visto i nostri corpi nudi mentre scopavamo, ma neanche in altri momenti, sesso fatto con la tv accesa, poi lui veniva e io restavo appena un po’ ingrifata, con il suo cerino moscio in mano, la cosa era finita, di corsa al bagno, io seduta sul bidet e lui in piedi sul lavandino a lavare i nostri sessi, senza neanche guardarci??, ma perché il sesso è una cosa sporca??, e poi di nuovo a letto con la tv sempre accesa, fine del rapporto sessuale, orgasmo, coito, sesso completo, ma che roba è?? Da film porno, è roba che si mangia? Poi la misura del pene di Mario bene o male la conosco, me la ricordo, anche perché è l’unico che ho provato, la misura del tuo uccellino invece no, visto, anzi sentito, che è la prima volta che stai penetrando dentro il mio corpo, dentro la mia povera passerina, perché il tuo uccellino non lo avevo ancora mai ne visto ne tantomeno sentito o provato, lo ho solo intravisto al mare sotto al costume, ma non è che ho capito molto sulle sue dimensioni, anche perché lo ho visto sempre moscio, e poi ti dico la verità, fino ad oggi non è che tu mi interessavi più di tanto, si eri il marito della mia più cara amica, ma tutto lì, sessualmente parlando eri un signor nessuno, uno che non valeva la pena di guardare con un certo interesse, figurati se mi poteva interessare di guardare quel bozzetto che si intravedeva sotto ai pantaloncini o sotto il costume, di certo non era una bella grossa banana di marca ‘ CIQUITA ‘”. Simona continua “adesso invece è tutto diverso perciò la mia è solo una normale agitazione perché sto facendo sesso con te, che è la prima volta, sono le 4 del pomeriggio, è pieno giorno, siamo entrambi nudi come mamma ci ha fatto. Ci possiamo tranquillamente guardare e parlare mentre facciamo sesso, è più di mezz’ora che stiamo giocando a fare l’amore e ancora non abbiamo iniziato a fare sesso veramente, adesso è come se fossi una verginella per te, ma anche per me, essendo la prima volta che proviamo a scopare insieme noi due, poi almeno per quanto mi riguarda, anche se non ci credi dentro il mio corpo, nel mio seno, nel mio ventre, insomma, dentro di me non è mai penetrato niente e nessuno, è la prima volta che faccio sesso con un uomo che non sia Mario, anzi sai che ti dico, visto che ci sono e che ne abbiamo parlato voglio proprio vederlo questo tuo uccellino, lo voglio toccare e strizzare a dovere, sentire che misura ha da duro e da moscio, quanto è grosso e quanto è lungo, voglio sentire se mi va bene come misura, per la mia passerina, poi ti dirò se è meglio del pisellone del negretto del porno, io voglio sapere tutto di te, e perciò del tuo pisellone, quante volte hai chiavato altre femmine, chi sono queste altre oltre alla mia migliore amica, cosa ci hai fatto insieme, sei soddisfatto dal sesso coniugale o no? E da quello extraconiugale?”; la sento tutta agitata perciò le dico “calma, Simona stai calma va bene, va tutto bene, anche a me con te va bene così, anche per me è la prima volta che faccio sesso con te; anche tu sei molto brava e ti dai molto da fare per farmi contento, ti sento molto calda tutta tanto calda, e da per tutto, sei cotta a puntino; in merito al mio punto di vista sessuale nei tuoi confronti tu per me fino ad oggi eri solo la più cara amica della mia signora, una enorme signora cicciona, senza forme ne davanti ne dietro, un grosso baule pieno di ciccia, sessualmente zero senza zinne, culo e fica; per quanto riguarda il mio sesso coniugale è come il tuo con Mario, niente di che, tutto alquanto moscio, per quanto riguarda il sesso con le altre donne, non ci sono altre femmine, perciò … , e anche se non ci credi sei la prima donna femmina con cui vado a letto, dopo la mia signora, con la quale il sesso fatto fra noi , è come il sesso che tu hai fatto fino ad oggi con Mario, tuo marito; oggi invece, da un’ora fa circa, da quando cioè sono entrato qui dentro e tu eri seminuda nel tuo lettone già mezza arrapata con il negro del porno, mi è scattata una molla nel cervello che inspiegabilmente mi ha fatto addrizzare il cazzo, per cui sono qui a fare sesso con te. Ma a questo punto non mi ricordo più dove ero arrivato, scherzo, ricominciamo da capo”.
Sono finiti i preliminari, era ora, finalmente me la scopo davvero.
Sto sempre con il mio cazzo appena appoggiato alla fica di Simona e riprendo a muovere i pollici sulla vagina facendo uscire nuovamente le grandi labbra, le piccole labbra e il pisellino, l’apparato è di nuovo tutto fuori, in bella mostra, pronto per l’uso, appoggio di nuovo la punta della mia spada contro il suo fodero e sempre tenendo con i pollici la sua vagina aperta spingo piano e dolcemente il mio cazzo contro il suo corpo, contro le cosce di Simona. Cerco di penetrarla pian piano, ma non appena è entrata la sola punta del mio uccello mi fermo, non entro più ….. continuo a muovere solo i pollici, con i quali gli muovo tutto il pacchetto vaginale. Simona dondola di qua e di la il suo culone enorme, freme, si muove a destra e a sinistra, si agita tutta, è in attesa, si aspetta che io continui nella penetrazione, ma io invece voglio che sia lei a volersi far penetrare, deve essere lei a cercare il mio pene, a volerlo sentire tutto per intero dentro di sé, lei deve voler sentire tutti i miei 20 centimetri di cazzo entrare e muoversi dentro la sua fregna prima e poi tenerlo al caldo nel suo grande pancione, sì ma come può farlo?, indietreggiando col suo culo, e così facendo, cioè indietreggiando, aprirà al massimo la sua fregna vogliosa di cazzo; e tutti i suoi organi ricettivi, la sua panciona, le sue cosce, il suo culone e la sua ficona; passa qualche secondo e lei sente che io continuo solo a muovere il suo sesso con le dita dei pollici, ma che con il mio cazzo sono rimasto fermo, Pierino è rimasto solamente puntato contro la fica di Simona, ne sono entrati solo un paio di centimetri; a questo punto ha capito cosa deve fare se vuole godere, se vuole scopare, se vuole essere penetrata dal mio cazzo, Simona si muove, indietreggia, è lei che, dondolando lentamente a destra e a sinistra muove il suo enorme sedere all’indietro, facendo cosi penetrare il mio cazzo duro ma immobile, entro nella sua fregna che si allarga sempre di più, ma non solo, anche il suo culo indietreggiando lo vedo che si apre sempre di più, mi sembra che la passera sia diventata una caverna rossa enorme, si è bagnata tutta, sento Simona che ansima, trema tutta, le sue braccia stringono con forza i due cuscini e continua ad indietreggiare piano molto piano, dolcemente, continuando ad aprire tutto quello che sessualmente può ancora aprire, assaporando e gustando l’amplesso che stiamo vivendo insieme, e il mio pene sta entrando dentro ad un vulcano in piena eruzione che è la fica di Simona; anzi adesso è entrato tutto, fino in fondo, la grossa fica rossa di Simona si è succhiata tutti i miei 20 centimetri di cazzo, ne restano fuori solo i peli e i coglioni, ma mi sembra giusto; Pierino è entrato tutto, ma proprio tutto, la mia spada è tutta nel suo fodero, finalmente il mio Pierino è tutto dentro al fodero e nelle viscere della calda pancia di Simona.
Simona rimane impietrita, immobile per un attimo, tira il fiato, sta con la bocca aperta, ritira tutti i suoi muscoli sessuali dentro al suo corpo e con loro si risucchia anche il mio Pierino, come sorpresa di quello che sta facendo e che sta provando per la prima volta in vita sua; che cosa sta facendo?, cosa le sta capitando?, perché proprio con me, il partner della sua migliore amica, non riesce a crederci che a essere cosi felice è proprio lei e me lo dice “grazie Piter di quello che tu mi stai facendo, e di quello che io sto facendo con te, se non c’eri tu non avrei mai capito cos’è il sesso, sto provando quello che non avrei mai e poi mai pensato di provare in vita mia, e cioè il sesso quello vero con la esse maiuscola, l’amore”. Io non dico niente, m’inchino con il corpo leggermente in avanti, restando sempre in fase di amplesso, metto le mie mani sotto di lei, sotto la sua pancia, sui suoi seni enormi che penzolano dal corpo, e quasi toccano il lettone, li prendo tutti e due a piene mani, li carezzo, ne tocco i suoi grossi capezzoli turgidi e duri, gli do una leggera strizzatina, poi passo le mie mani sopra il suo ombelico, ci gioco un po’, gli infilo un dito dentro e glielo giro un po’ all’interno. Arrivo sotto, alla pancia, gliela stringo forte con entrambe le mani, gliela muovo e tasto tutta, sto cercando di sentire dall’esterno la mia spada che è all’interno del suo fodero, e che si trova e si muove dentro la calda pancia di Simona, anche lei ha capito cosa voglio fare e sta cercando di aiutarmi, muovendo il suo corpo avanti e indietro e da destra a sinistra, poi toglie la sua mano destra da sotto il cuscino e mi prende la mia, toccando lei con la mia mano la sua pancia dove lei sola sente il posto dove si trova il mio pisellone, infatti, eccolo finalmente lo sento anch’io, la mia mano sente il mio pene che si muove dentro la pancia di Simona, la cappella è vicino all’ombelico e si muove, si agita come se fosse una creatura. Che bello, anche Simona è contenta e gode da morire, lo sento da come agisce e reagisce, freme e trema tutta, dalla punta dei capelli a quella dei piedi; forse è lei che muovendosi e agitando i muscoli del suo ventre muove e fa fare su e giù al mio uccello che è dentro la sua passera, siamo 100 Kili i suoi e 70 Kili i miei, 170 Kili di ciccia sessualmente arrapata e ardente, è come se fossimo sulla graticola, ma stiamo facendo solo sesso, che fino a prova contraria piace a tutti e due, siamo entrambi nella fase di quasi orgasmo, ma non ci va di finire così.
ATTAPPO DUE BUCHI ALLA VOLTA
Continuo la scopata, con il mio pene in vagina e dito nel suo culone.
Ci fermiamo un po’ tutti e due, ci riposiamo un momento, restando sempre a pecoroni, attaccati in fase di amplesso, mi alzo con la schiena, guardo il suo sederone che è sempre tanto, troppo, a me sembra enorme. Quel suo culone sta proprio sopra il mio uccello che è ancora dentro la sua passera ed é un bel buchino tutto marrone, è l’ano di Simona, è tanto troppo invitante, non posso non farlo, glielo tocco prima con tutta la mano, accarezzandolo, poi con il dito indice, ma sento Simona che irrigidisce un po’ tutto il suo apparato genitale, vedo lo sfintere del suo culone che si chiude, anche la sua passera dove dentro c’è ancora il mio uccello si stringe, le chiedo “cosa c’è che non va? Perché sei diventata così rigida? Non ti sto facendo male vero?”, lei mi risponde “no, no, non mi fai male, ma lì non voglio, …. lì no, lì no, ho paura per via delle emorroidi, mi hanno detto che dopo … lui si rompe e sono guai, non so se è vero, tu che dici?” le rispondo “ti pare che se non fossi sicuro di farti solo felice e di farti godere, mi azzarderei a toccarti e a farti del male o addirittura a romperti qualcosa come il tuo culetto, no sono tutte fesserie, non fa assolutamente male, tu rilassati e non irrigidirti, stai calma, moscia. Pensa solo al mio Pierino che sta ancora al caldo dentro la tua pancia, muovilo, succhialo con i tuoi muscoletti interni, fagli sentire con forza che lo vuoi tenere dentro di te, non lasciartelo scappare. Per quanto riguarda le emorroidi quelle vengono solo se sei predisposta o dopo un grande sforzo, non certo per quello che stiamo facendo noi, comunque se non vuoi per me, va bene lo stesso, quando senti che non vuoi più continuare me lo dici ed io mi fermo subito, torno indietro, te lo prometto”, non la sento molto convinta, ma mi dice che va bene. Metto un po’ di vaselina sopra il dito indice della mano destra e torno a toccare il buchino marrone che Simona ha proprio in mezzo alle sue cosce e che si chiama culo, ano, sedere, chiamalo come vuoi, ma sempre di quello si tratta. Ungo nuovamente il buco tutto intorno all’esterno e poi piano piano senza fare male ne dare fastidio, infilo dentro il dito, un pezzettino per volta, quando è entrato tutto chiedo ad Simona “come va, senti fastidio, dolore, è tutto dentro di te, come te lo senti, ti piace, cosa ti senti?” Simona mi risponde “no non sento né fastidio né tanto meno dolore, non è tanto male, anzi mentre lo muovi delicatamente dentro di me, quando lo giri, mi piace. Si certamente mi piace, quando poi tu con il tuo dito, cerchi di toccare il tuo pene che è dentro il mio corpo, ed io da dentro la mia pancia, con i miei muscoletti cerco e riesco a muovere il tuo pisellone, questo è il massimo di godimento che posso provare, una sensazione meravigliosa, che non si può descrivere, pene e dito che si toccano, che giocano dentro la mia pancia da due entrate diverse, culo e vagina, non lo avrei mai pensato fino ad oggi, grazie di nuovo Piter di quello che mi stai facendo provare per la prima volta, continua così, fai di me quello che vuoi, io sono la tua schiava e tu il mio re e padrone, metti il tuo Pierino dove ti pare, non mi chiedere più niente, fallo e basta”.
A questo punto e dopo questi buoni risultati non mi resta altro da fare se non di andare avanti, mi fermo un momento, così prendiamo fiato entrambi, pur continuando a restare attaccati, uniti sessualmente, perché nessuno dei due ha la minima intenzione di smettere o di staccarsi, ma neanche di venire, provocando l’orgasmo e quindi il coito, finendo così quest’amplesso meraviglioso che è troppo importante per noi, poiché potrebbe essere la prima ma anche l’ultima volta che …. .
Mi riposo un p0’ medio nell’ano e pollice in vagina.
Dopo un po’ tolgo, piano piano il mio pene dalla sua vagina e poi sempre con molta delicatezza tolgo anche il mio dito indice da dentro il sedere di Simona. Al suo posto ci infilo il mio dito medio, bello oliato, che entra senza alcuna difficoltà, liscio come l’olio, poi infilo il mio dito pollice dentro la sua fregna, li muovo entrambi con un movimento a mo di tenaglia che si apre e si chiude, chiedo a Simona “come va, come ti senti?” mi risponde “era meglio prima, questa posizione non è un gran che, tu che ne dici?”. Fra me e me penso che ha ragione e …… cambio
Cambio posto, ora ci metto il mio pene dentro il suo ano,
si direbbe che (me la … inculo), ebbene si.
Sfilo entrambe le dita e dal culo e dalla vagina di Simona; che a questo punto rimane vuota, non ha più niente di mio dentro al suo corpo, resto fermo così per qualche istante, sento Simona che è un po’ delusa e mi dice “Piter che già hai finito così, non facciamo più niente, io non vorrei aver finito in questo modo, mi sento vuota, sento che sono rimasta a metà, ché non sono ancora venuta come avrei voluto, e tu nemmeno hai ancora il pisello pieno e duro.” Le rispondo “cara Simona, stai calma, non avere fretta, hai appena finito di dirmi che sono il tuo re, di fare di te quello che voglio, e ora pensi davvero che io finisca così, lasciando scontenta te e anche me, il mio uccello e la tua passera a questo punto si aspettano qualcosa di meglio dalla nostra accoppiata, che fino ad ora mi sembra stia andando al massimo, o no?, capisco che sei affamata di pene, ma dimmi quanto tempo è che non …. , anche io sono affamato di fica”. Mi riprendo in mano il mio bel pene sempre diritto e oliato, lo appoggio sul sedere di Simona; lei dopo quello che le ho appena detto, in merito alla rottura del culo, e la prova del dito che gli ho appena sfilato da suo sedere, non fa nulla, non si irrigidisce, anche perché sessualmente non ha più niente di mio dentro perciò resta fiduciosa in attesa di quello che gli faccio io, si sente vuota, lei vuole essere nuovamente riempita; io intanto gli appoggio il palmo delle mani contro le sue cosce, con i pollici rivolti verso l’interno, e muovendo i pollici intorno alla vagina faccio in modo di farla sbocciare come una rosa, gli apro i petali uno alla volta, poi mentre lei è tutta intenta ad aprire la sua fregna ancora affamata di cazzo, io, piano, quasi di nascosto, passo i miei pollici un po’ più in alto, sul suo sedere, dove è appoggiato il mio cazzo dritto, lucido e in attesa di essere usato; strappo un paio di peli dal suo sedere, ché danno fastidio all’entrata del mio Pierino, sento Simona che fa un piccolo strillo di dolore allo strappo dei peli, e mi dice “ Piter che mi stai facendo così mi fai male, mi vuoi depilare dal vivo”, le dico “scusa, scusa ma c’erano un paio di peli della tua Pierina che ho dovuto proprio togliere perché si erano infilati tra il mio Pierino e il tuo culetto, dopo ci avrebbero dato fastidio” . Con il palmo delle mani muovo le sue cosce e con i pollici, muovo il suo sedere, con un movimento coordinato atto a far aprire e chiudere il suo ano, e mentre vedo che lo sfintere del culo di Simona si apre e si chiude io cerco delicatissimamente di penetrare dentro il suo culone, ma per cercare di assecondarla e fargli pesare il meno possibile questa posizione che ho capito per lei non è molto semplice da accettare, la penetro piano molto piano, seguendo l’aprire e chiudere del suo ano provocato dall’azione alternata dei miei pollici sul suo sfintere; cioè quando i miei pollici e il suo sfintere si muovono verso l’interno io non spingo, non penetro con il mio pene ma resto fermo, mantengo la posizione acquisita, mentre quando i miei pollici e il suo sfintere si muovono verso l’esterno io spingo, penetro con la mia spada cerco di metterla dentro al suo fodero, che in questo caso è il culo di Simona. Devo stare molto attento ché probabilmente l’ano di Simona è veramente vergine e non vorrei farle male, qui dentro al 99% non ce’ entrato niente e nessuno all’infuori oggi del mio Pierino, perciò se vorrò riprovare ad entrare anche un domani, dovrò stare molto attento oggi, non devo assolutamente fare qualcosa di sbagliato.
Sto lavorando in questo modo, cioè quando il suo sfintere, sollecitato dai miei pollici che lo spingono, rientra all’interno del suo corpo, il mio pene non spinge tentando di entrare di più, ma segue l’andamento naturale della natura, cioè resta fermo nella posizione che ha conquistato nel culo di Simona; perché in questa fase lo sfintere si sta chiudendo verso l’interno, cioè il muscolo si ritira, si restringe, il culo si chiude. Invece quando il suo sfintere, sollecitato dai miei pollici che lo tirano, riesce verso l’esterno il mio pene spinge cercando di entrare più a fondo, approfittando del fatto che lo sfintere è in fase di apertura, cioè il muscolo si allarga, il culo si apre verso l’esterno, come quando naturalmente espelle il contenuto dello stomaco. Così pian piano, facendo alternativamente su e giù, almeno metà del mio pene è entrato dentro l’ano di Simona, senza che lei abbia detto o fatto niente che mi potesse far capire di smettere perché c’era qualcosa che non andava o che non le piaceva; a questo punto mi fermo e chiedo a Simona “come va?, ti piace?, ti da fastidio?, ti fa male? dimmi qualcosa, che devo fare?”, Simona mi risponde “no, no, va tutto bene, avevi ragione tu è tutta un’impressione, non fa male, forse anche perché tu sei bravo e delicato, dove hai e con chi hai imparato?” io rispondo “ grazie, ma lascia perdere, il merito è anche tuo ché non mi ostacoli, anzi tante volte mi precedi in quello che sto facendo, sembra che mi leggi nel pensiero, le tue voglie sessuali sono più audaci e incazzate delle mie, ma vai avanti dimmi tu cosa devo fare?”. Simona mi dice “no no davvero mi piace, non fa male, certo era meglio prima, quando con l’uccello eri dentro la passera e col tuo dito nel mio sedere, ma va bene lo stesso, a che punto sei, nel senso è entrato tutto, perché ti sento distante, non mi tocchi tutta, non ti sento appiccicato, non sei a contatto completo con il mio corpo?”, le rispondo “no non sono entrato con tutto il mio pisello, perché forse è la prima volta che un uccello penetra nel tuo sedere, insomma è la prima volta che lo prendi nel culo … e avevo paura di farti un po’ male, o che non ti piacesse questa posizione, visto che mi avevi detto … lì no, lì no; comunque ne è entrato circa la metà del mio uccellino , che faccio, lascio perdere ed esco, o continuo e vado avanti?” mi risponde Simona “in tutto questo tempo ne hai infilato solo metà?, come sarebbe a dire che esci e te ne vai, ma dove vai?, e mi lasci così a metà, non fare lo sciocco, vai avanti, che aspetti, devo fare tutto io, mettilo tutto dentro, però stai attento, quando arrivi all’ombelico, gira a destra o a sinistra ma gira, non mi fare un buco nuovo”. E Simona si mette a ridere, ride forte con metà del mio cazzo dentro il suo culo, io per non farlo uscire, perché me lo sento spingere fuori, lo spingo per rimandarlo dentro, e oplà Pierino entra tutto di botto, tutto insieme, in un istante, i peli del mio cazzo sono a contatto con il culo e le cosce di Simona e i nostri corpi sono fusi insieme, il culo di Simona si è bevuto tutto il mio cazzo in un sorso solo. “Come è bello” penso fra di me, sento il mio Pierino che è diventato bollente, qui dentro dove si trova lui, la temperatura è salita di parecchi gradi, sembra un fornetto acceso che mi sta cucinando il mio passero, lì fuori ci sono due uova, dentro ce’ la salsiccia , ci facciamo due uova al tegame con salsiccia?, scherzo. Sono rimasto con le mani appoggiate sul culo, i pollici che ancora muovono lo sfintere e il mio cazzo che è entrato di botto dentro sta lì fermo. Chiedo a Simona “scusa, ti ho fatto male?, ma è stato più forte di me, quando ridevi sentivo che il pesciolino mi stava scappando fuori dell’acquario, me lo stavi spingendo fuori, e mi è venuto d’istinto di spingere forte e lui è entrato tutto insieme, di colpo, scusa di nuovo”. Simona, che ha smesso di ridere, mi risponde “ma che scusa, no non mi hai fatto male, si effettivamente è la prima volta che il cazzo di qualcuno penetra dentro il mio culone, fino ad ora era vergine, sono contenta che sia stato tu Piter il primo a farlo, a sverginarlo mi dispiace solo che il tuo pesciolino è entrato tutto di colpo mentre io ridevo, così mi sono persa una parte della sensazione di sentirmelo penetrare tutto insieme nel mio sedere e perciò all’interno della mia pancia, ma non fa niente, sarà per un’altra volta … , comunque è stato bello lo stesso, tu resta fermo così, muovi solo il tuo Pierino dentro di me, ché lo voglio sentire bene dentro, voglio sentire fin dove arriva ”, restiamo entrambi in silenzio, un silenzio strano, imbarazzante Simona ha detto che staremo insieme a fare l’amore un’altra volta, e poi per quante altre volte, io pure penso questo, ma non lo ho detto, perché? Perché lei sì ed io no; mi rispondo da solo, perché lei è donna, e sono le donne che comandano, dico sempre che se rinasco voglio nascere donna, possibilmente “bona” e metterò tutti gli uomini, in ginocchio, ai miei piedi, con la loro testa in mezzo alle mie cosce, farò di loro e gli farò fare tutto quello che voglio io.
FINALMENTE CI SIAMO. ERA ORA .
Arriviamo insieme all’orgasmo, pene e coito in vagina e dito medio nel culo.
Dopo un attimo di riposo sfilo il mio cazzo ancora pieno e duro dal suo culone, lo sfilo forzando un po’, ché Simona non vuole lasciarlo uscire, lo trattiene stringendo il suo sfintere e quando il mio passero esce dal culo di Simona fa FLOP, un rumore simile al tappo che esce dalla bottiglia di spumante, io lo riposiziono subito qualche centimetro più in basso, nella sua fregna pelosa, che è tutta bagnata e il mio Pierino entra piano, ma deciso all’interno del suo corpo, ora è tutto dentro la sua vagina, in cerca del punto G di Simona, io metto dentro al suo culo il mio dito medio bello lucido di vaselina; lei comincia a muovere il suo corpo in tutte le direzioni, sento l’interno della sua pancia girare intorno al mio pisello, sembra che me lo stia succhiando da dentro, sento Simona che muove i suoi muscoli del ventre e manda il mio Pierino al massimo, io invece pian piano faccio su e giù con il dito medio dentro all’ano, e avanti e indietro con il corpo, infilando e sfilando il mio cazzo da dentro al fica, man mano che passa il tempo entrambi acceleriamo i nostri movimenti, fino al punto che sento Simona che freme, ansima, saltella, trema, si contorce dal piacere, vibra tutta, quasi fa un salto sul lettone; io,invece, mentre lei salta mi sono fermato, sono rimasto immobile …. , anch’io me ne sto venendo, tre forse quattro spinte vigorose del mio cazzo, stanno per entrare nel suo grosso ficone anche i miei coglioni, ed eiaculo dentro la vagina di Simona, anche la fica di Simona si è aperta tutta, anche la sua natura si sbrodola, se ne viene, eiacula anche lei insieme a me, siamo arrivati all’orgasmo, insieme restiamo fermi, rigidi, attaccati come i cani, assaporando tutto quello che stiamo provando per la prima volta. Poi ci rilassiamo entrambi, lei stanca ma pienamente soddisfatta si sdraia a pancia sotto nel lettone, ed io, che non voglio ancora uscire da dentro di lei, tolgo il dito medio dal suo sedere e metto la mia mano destra sotto la sua pancia, con il palmo premo sul pube e con le dita mi tengo dentro la sua vagina quel poco che è rimasto del mio Pierino, che a poco a poco si sta sciogliendo insieme al coito che lascia dietro di se. Sento Simona che con i suoi muscoli vaginali e interni sta facendo le prove per buttare fuori Pierino dalla sua fica, le dico “no stai ferma non lo fare, non ancora, aspetta un altro po’”.

Abbiamo finito, ci riposiamo, stanchi ma felici.
A questo punto mi giro con tutto il corpo, di 180 gradi, sempre tenendo con la mano il mio pene dentro la sua vagina, metto le mie gambe a forbice dentro le sue, il mio piede destro tocca la nuca di Simona e il mio piede sinistro tocca il naso di Simona, mentre al contrario il piede sinistro di Simona tocca il mio naso e quello destro tocca la mia nuca, e così continuiamo il nostro amplesso in fase di riposo assoluto, io con calma continuo a carezzare con le mani i seni; in mezzo ai grossi seni di Simona si trova la mia gamba sinistra, accarezzo la schiena di Simona, mentre lei anche mi carezza con le sue mani il mio corpo, lei mi prende in bocca il pollice del mio piede e me lo succhia delicatamente, poi con la lingua mi fa il solletico sotto la pianta del piede, anch’io faccio altrettanto, e chiedo a Simona “che vuoi fare, per caso vuoi ricominciare da capo, io adesso subito non ce la faccio di sicuro e tu?”, Simona con la vocina di una bimba felice, soddisfatta, e contenta di quel che ha appena fatto risponde “no, no non so se ce la farei, forse io si, vista la mia fame di cazzo arretrata, come dici tu, ma no, voglio solo godermi questo momento di gioia, di felicità, nel più assoluto riposo, fisico e mentale, senza pensare a niente, giocando un po’ con quello che mi capita fra le mani, se poi quello che ho tra le mani, o tra i piedi, o nella mia vagina è roba tua che ci posso fare, questo passa casa adesso, meglio così per te o no?”; anche io sono dello stesso parere e le dico “si, si, hai proprio ragione, godiamoci con molta calma questo momento, che per me è stato fantastico sotto tutti i punti di vista, anch’io sto giocando con le palle e i capezzoli dei tuoi seni, con la tua fica e con il tuo culo, e domani è un altro giorno e si vedrà”.
Dopo un’ora di lavoro pensiamo alla prossima volta, se ci sarà??.
Siamo entrambi stanchi ma felici, guardo l’orologio, sono passate da poco le 17,00, stiamo “lavorando” da un’ora circa, e mi sembra di aver ottenuto un buon risultato, con la partecipazione di entrambi, chissà se la prossima volta sarà uguale, ammesso che ci sia una prossima volta.????
scritto il
2012-01-19
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