In riunione on line

di
genere
esibizionismo



Finita la mattinata di lavora finalmente si mangia ma devo fare in fretta, subito dopo pranzo ho la riunione con il Dipartimento per parlare di..boh, per parlare.

Si è fatta quasi ora e mi rendo conto che non funziona più la connessione. Ma porca miseria. E ora?

Scendo al bar e chiedo se posso connettermi da li. In teoria non si può ma se mi metto nell’angolo nessuno vede e per un paio di ore posso restare.

Mentre ascolto chiacchiere su chiacchiere sento una voce sull’uscio della stanza che ordina un caffè e chiede se puoi berlo seduta. Qualche storia il barista la fa ma vista l’ora acconsentono. Solo il tempo della consumazione.

Alzo gi occhi e ti vedo seduta due tavoli in la, sorseggi il caffè.

Mi arriva un tuo messaggio, lo apro e ci resto. Due tette esagerate racchiuse in un reggiseno di pizzo nero. Ma quando l’hai fatta? Ti guardo e ti stai abbottonando la camicia.
Devo stare attento, ho la cam accesa.

>che ne dici? ci andrebbe bene dentro?
ti allego la foto del cazzo duro che mi è venuto.
> ottimo direi, cm?
> non lo so, arriva più o meno all’ombelico ma quando scopavamo era più grande
> no dai è sempre stato così
> fidati, la testa era più grande
> di sicuro ci sono erezioni di varia entità
> mannaggia a te, mi hai fatto venire voglia di una spagnola

Ti alzi e te ne vai. Beh è stato divertente ma capisco che non puoi restare.
Due minuti e rientri con un altro caffè ma lo poggi sul tavolo e vieni verso di me.
Ti faccio segno di no e indico il pc. Ti abbassi e mi sbottoni il pantalone e cominci a segarmi facendomelo venire ancora più duro.
Con la bocca dici a bassa voce: > non abbiamo tempo

te lo metti in bocca per bagnarlo, ti alzi la gonna e ti sposti la stoffa della mutandina mostrandomi la fica depilata e già umida.
Mi sposto di lato sulla sedia e con la coda dell’occhio ti vedo sederti sopra di me.
Sento il cazzo affondare nella fica bollente. Non posso gemere. Devo restare impassibile ma è difficile.
Cominci a cavalcare su e giù. Ti impali sul cazzo come piace a te e sento i tuoi liquidi cominciare a scendere.
Vuoi andare veloce, capisco che cerchi di farmi godere da come ondeggi mentre ridiscendi ma cerco di resistere.

Ti sento gemere e spero che nessuno senta ed entri dalla porta mentre mi cavalchi.

Tiri fuori una tetta dalla camicia, te la afferro stringendo il capezzolo tra le dita.
Ti prendo la mano e te la metto sulla tetta.
Ti infilo due dita in bocca, le succhi avidamente simulando un pompino.
Mi stai scopando mentre con la bocchi mi succhi due dita e hai le mani occupate a torturarti il capezzolo duro e a masturbarti.

Stai godendo e lo sento da come stringi il cazzo nella fica. Fica ormai completamente allagata.
E’ un attimo, ti siedi prendendo tutto il cazzo dentro, con la mano continui a martoriarti il capezzolo mentre mi mordi le dita. Stai venendo con gemiti soffocati. Non resisto.
Mi metto l’altra mano in bocca e me la mordo mentre sento il cazzo eplodere dentro di te sperando che nessuno faccia caso a me.

Ti alzi lentamente. Ci sistemiamo e vai al tuo tavolo. Dopo due minuti entra la ragazza che fa una strana faccia. Deve aver sentito nell’aria l’odore del sesso. Ci guarda ma siamo due perfetti estranei ai suoi occhi.
Ti alzi e vai via. Pochi minuti e mi arriva un messaggio:

> per la spagnola dovrai aspettare.
scritto il
2021-03-11
5 . 3 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

La festa di paese

racconto sucessivo

La promessa mantenuta
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.