Come ho potuto tradire il mio fidanzato con un pensionato? Parte tre

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tradimenti

Avevo superato ogni limite. Dopo aver provato senza nemmeno troppa convinzione ad autoconvincermi chei quella prima scopata con Pino fosse stato solo un incidente, un evento casuale, mi sono ritrovata a fare sesso di nuovo con lui in casa mia proprio mentre il mio fidanzato era in bagno a prepararsi per portarmi fuori a cena. Mi ero messo un bellissimo vestito sensuale, mi ero preparata per la serata ma alla fine fu Pino a godere del mio corpo.
Inutile dirvi che dopo quella seconda scopata ormai il ghiaccio era definitivamente rotto, e da allora io e Pino diventammo amanti. O forse sarebbe meglio dire che fu il mio "scopamico". Infatti fra noi due non c'erano coccole, sentimento o smancerie di questo tipo, era solo sesso e tanta ma proprio tanta chimica. Infatti da allora credo che non è passato un giorno senza vederci di nascosto per scopare o fare le nostre porcate. Io da brava ragazza molto precisa che si vantava di avere dei valori, mi trovavo a pensare ogni giorno a come fare ad infilarmi il suo cazzo dentro.... il cazzo di un vecchio di 76 anni.
Come vi dicevo ci vedevano di nascosto ogni giorni, e le nostre "sveltine" erano quasi doverose. Il luogo preferito per le nostre scopare era casa sua, vivendo da solo era facile utilizzare quello come posto migliore per peccare. Credo che abbiamo scopato in ogni angolo della sua casa, una volta eravamo talmente eccitati che scopammo contro la porta di casa sua in piedi, non avevamo fatto in tempo nemmeno ad arrivare sul divano o il letto.
Ma il motivo vero per cui eravamo sempre eccitati e scopavamo così tanto era uno ed era semplice: ci piaceva il rischio. Più la situazione era rischiosa, più erano intense le nostre scopate. Il nostro sport preferito era, purtroppo per il mio fidanzato, scopare il più vicino possibile a lui, ci piaceva scopare sentendo la sua voce vicino... non so perché lo facevo, in fondo volevo un gran bene al mio fidanzato, ma quando stavo con Pino pensavo solo ad essere porca, e più era sporca la situazione e più andavo su di giri.
Proprio di questa nostra passione per il rischio vi voglio raccontare alcuni eventi per spiegare bene quanto ci piaceva.
Il primo fu durante la settimana in cui Pino si trasferì a casa nostra a causa dell'installazione dell'ascensore. Ricordo bene, che quel primo giorno ero eccitata in modo assurdo. Sapere che lui era lì a mia disposizione, che il suo cazzo era pronto per l'uso, mi aveva fatto letteralmente bollire il sangue. Passai tutto il giorno bagnatissima, sapevo che il mio fidanzato era tutto il giorno a casa, quindi dovevo approfittare di ogni istante per godermi il suo membro, così ricordo benissimo come se fosse avvenuto poco fa, il mio fidanzato quando andò in balcone a sistemare tutte le nostre piantine che abbiamo, capì che era il momento giusto. Io quel giorno indossavo gli stessi vestiti della prima volta fra me e Piero e lo feci di proposito. Il messaggio arrivò a destinazione e lui passò buona parte del tempo con il pene in erezione, voleva sfogarsi poverino, aveva l'oggetto del suo desiderio proprio davanti ma non poteva fare nulla. Mi guardava quasi disperato, come per dire "come possiamo fare... non resisto più... ti voglio".
In quel momento cone dicevo il mio ragazzo era in balcone. Mi parlava del più e del meno, mentre io e Pino eravamo uno di fronte all'alto sui divani. Lui era come ipnotizzato dal movimento delle mie gambe che aprivo leggermente e chiudevo, facevo questo gesto proprio con lo scopo di provocarlo e di portarlo al limite. Gli mostravo le mutande poi chiudevo subito. Stava sbavando dal desiderio. Ad un certo punto mi partì il cervello e smisi di ragionare. Mentre parlavo con il mio fidanzato, mi alzai il piedi e mi fermai a pochi centimetri da Pino. Sempre continuando a parlare come se non fosse nulla afferrai le mani di Pino e le posai sulle mie ginocchia, e rossa per l'eccitazione guidai le sue mani ad iniziare una salita altamente erotica. Mentre il mio fidanzato mi parlava dell'importanza di stare attenti al basilico, mi trovavo le mani di Pino sotto la gonna e sempre tenendo le sue braccia dai polsi appena sentì che le sue dita calde erano arrivare all'orlo delle mutande lo guardai, lui capì... non servivano parole. Le afferrò e appena sentì questo gesto spinsi le sue mani verso il basso sempre tenendolo dai polsi. Feci un lungo sospiro. Dovetti usare tutte le mie forze per riuscire a parlare con il mio lui mentre mi facevo togliere le mutande da Pino. Presi le mutande e le buttai via sotto il divano. Ma come vi dicevo ormai ragionavo con la vagina. A questo punto fui io che iniziai a fare domande al mio fidanzato, forse perché la cosa mi eccitava, sta di fatto che mentre parlavo mi inginocchiai ed afferrai la tuta di Pino che era seduto e rimase incredulo di cosa stavo facendo, e con un colpo secco gli abbassai tutto fino alle ginocchia. Il cazzo come immaginavo era in piena erezione, tanto che come una molla si alzò davanti ai miei occhi. E sempre parlando con il mio fidanzato iniziai a segarlo lentamente. Lui mi guardava sconvolto, si girava spesso per controllare dove fosse Giulio (il mio fidanzato), e poi mi guardava sbalordito. Era rosso, ed aveva la cappella molto gonfia, sapevo che non avrebbe resistito a lungo. Ad un certo punto mentre Giulio iniziò a spiegarmi non so nemmeno più cosa, afferrai con forza la base del pene aprì la bocca e ingoiai tutto di colpo. Feci velocemente su e giù socchiudendo le mie labbra attorno al suo arnese, mentre con il palato schiacciavo e succhiavo forte la sua cappella. Non riusciva a stare fermo, aveva la testa all'indietro e le due mani a spingere sulla mia nuca. Aveva gli occhi sgranati, ad un certo punto ci guardammo negli occhi mentre Giulio parlava, io succhiavo con forza. volevo torturarlo così all'improvviso mi bloccai. E senza staccare i nostri sguardi iniziai a giocare con la lingua e ad aspirare la sua capella. Stava impazzendo si agitava come un pazzo, si mise un piccolo cuscino in faccia per trattenere il suo piacere, ma non volevo farlo venire e dopo una tortura infinita lo tirai fuori dalla bocca. E come se nulla fosse successo risposi al mio fidanzato che nel frattempo mi aveva fatto una domanda. In quel momento decisi di far soffrire Pino ancora di più. Mentre parlavo con Giulio, mi alzai in piedi e mi posizionai a cavalcioni sopra Pino, lui mi prese per I fianchi e non credeva a cosa stavo per fare. E rimasi così per qualche istante e poi lentamente iniziai a scendere. una mia mano era sulla spalla mentre con l'altra avevo afferrato il suo cazzo nel tentativo di tenerlo fermo e puntarlo ed aiutare così la penetrazione. Ma come dicevo mi piaceva troppo il rischio.... e feci una bastardata. Quando la punta della sua cappella toccò le mie labbra, mi bloccai e lui resto con lo sguardo perso ed implorante perché si stava già pregustando la penetrazione. E così immobile con la cappella che premeva, dissi:
"Pino tu che hai il pollice verde che ne pensi?" Lui mi stringeva i fianchi, e preso alla sprovvista iniziò a balbettare e quando iniziò finalmente un discorso di senso compiuto completai il mio piano... iniziai a scendere. Sentivo il suo membro che centimetro dopo centimetro mi apriva le labbra, scorreva lungo le mie pareti dandomi dei brividi indescrivibili, e finalmente entrò completamente dentro di me. Lui parlava l facendo uno sforzo incredibile mentre mi stringeva per i fianchi... mi fece anche male ma la cosa aumentò il mio piacere. E mentre lui con gli occhi sgranati guardandomi parlava, io iniziai a cavalcare. Non avete idea di quanto stavo godendo, sentivo il suo cazzo che mi penetrava fino al cervello... a mala pena sentivo le loro voci, facevano solo da sfondo perché nella mia testa sentivo solo lo scorrere del suo cazzo dentro di me. Salivo e scendevo, uscivo e mi impalavo... mi faceva godere sentire le sue palle sbattere sul mio sedere, lui passò dai fianchi e mi mise le mani sulle tette, e le strizzava. Non so come fece ma riuscì a fare anche una battuta alla quale Giulio rispose con una risata.. questo mi eccitò ancora di più. Poi purtroppo la tortura mi si ritorse contro... quando meno me lo aspettavo quel bastardo di Pino mi fece una domanda, io sussurai solo un "bastardo...". A questo punto si concentrò su di me, facendomi vedere le stelle... ci misi degli interminabili secondo per riuscire a rispondere mentre lui aumentava il ritmo della nostra scopata. Adesso lui aveva iniziato a spingere e la stanza intorno a me iniziò a girare... troppo era il piacere. E mentre parlavo unendo tutte le mie forze Pino perse ogni controllo e di scattò si alzò in piedi sollevandomi con tutto il cazzo ancora dentro. Io parlavo avvinghiato a lui.. ma era difficile. poi con uno scatto felino mi buttò sul divano di fronte... eravamo nella classica posizione del missionario... la cosa assurda che iniziò a parlami.. cioè era assurdo parlavamo noi due con Giulio di là che ascoltava mentre in realtà stavamo scopando!
"Laura, anche perché l'acqua deve entrare fino in fondo... se no se no se no non serve a niente"
"Esatto... esatto Pino... le cose devono essere fatte bene... fino in fondo..."
"si Laura... fino in fondo..."
Eravamo nella posizione del missionario, con lui sopra di me che spingeva assatanato e parlavamo guardandoci negli occhi... rossi in viso... poi non riuscimmo a resistere.
Aumentò il ritmo delle spinte e fortunatamente proprio in quell'istante iniziò a parlare Giulio cambiando discorso e non so nemmeno cosa diceva... so solo che all'orecchio sentivo Pino che con voce strozzata "sbooorro sborrooo sborrooooo.... ah ah ah che figa che che che sei... sborro... ti riempo tutta tutta Laura... ah ah ah ah aaaaaaaaaaah aaaaaaah aaaaaah...." Come ogni volta i suoi rantoli di piacere erano susseguiti da una vampata di calore che si diffondeva nel mio stomaco... le sborrate di Pino non mi deludevano mai. Ogni spinta disperata era seguita da un'ondata calda che mi riempiva fino alla gola.... mentre Giulio parlava Pino mi veniva dentro, e questo fu troppo per me e venni in modo osceno. Sentivo le scosse che percorrevano tutto il mio corpo fino alla testa... tutta la stanza intorno a me girava ed io sentivo lo stomaco, la vagina pulsare e contorcersi.... "cazzo cazzo cazzo... oh dio Pino Pino Pino Pino..." sentivo le sue ultime pompate mentre l'orgasmo mi devastava fino all'anima. Quando tutto finalmente finì, dissi al suo orecchio "cazzo come scopi bene". Il mio fidanzato stava ancora parlando il che mi fece sorridere e sentire una vera porca. Pino si alzò di scatto e si sistemò la tuta e si sbragò sul divano soddisfatto e distrutto. Come al solito nell'alzarmi una colata di sperma e dei miei umori cadde cone un fiume sulle mie gambe. Andai di corsa in bagno e quando chiusi la porta il mio fidanzato entrò in salotto... Pino ridendo disse "quando scappa scappa!". E risero. Io ci misi un pò a liberarmi di tutta quella sborra sembrava un litro. Quando finalmente mi sistemai, uscì dal bagno con l'intento di recuperare le mie mutande sotto il divano. Io li trovai che parlavano seduti, Pino tutto rilassato che rideva con Giulio soddisfatto per la scopata fatta. Io mi sedetti composta, e quando Giulio si era distratto un attimo feci segno a Pino che dovevo recuperare le mutande, lui sorrise maliziosamente, e con una scusa portò in balcone Giulio ed io recuperai il simbolo del mio peccato. Non so perché ma con Pino sentivo il desiderio di trasgredire fino ad oltrepassare ogni limite. E quel giorno andammo molto vicini... ma la cosa non faceva altro che eccitarmi.
scritto il
2024-06-12
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