IL Brutto Anatroccolo . 1°Parte

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IL Brutto Anatroccolo (1° parte )

Mi chiamo Genoveffa , sì proprio Genoveffa , questo nome ha condizionato la mia vita , ma forse più che dal nome la mia vita è stata condizionata dalla educazione repressiva e bigotta che mi è stata data , in un piccolo paese di montagna dove era peccato anche guardare un uomo . avevo vissuto con mia madre e mia zia quasi reclusa in quel paesino tutta casa e chiesa , mai una festa , mai una uscita , non sapevo nemmeno cosa significava truccarsi , con abiti che io chiamavo stile ottocento , non avevo mai visto come era fatto un maschio , solo una volta, un Natale,vennero dei lontaniparenti dalla città e un cugino , anche un po’ vecchiotto riuscì a “farmi” di nascosto nel deposito degli attrezzi togliendomi la “verginità”, ma in quella occasione non vidi quasi niente fui solo un oggetto utilizzato al buio ,in fretta e senza alcuna passione , insomma fui quasi violentata senza nemmeno capire e vedere quello che stavo subendo , tanto che oggi mi trovo quasi ad aver rimosso qualsiasi ricordo di quell’episodio .
Sono arrivata in queste condizioni a quasi trent’anni e con i capelli avvolti a “tuppillo” dietro la testa ,le lunghe gonne nere e gli abiti accollatissimi mi avviavo a diventare una delle tante zitelle di paese senza alcuna speranza , per tutti ero ormai “Genoveffa la racchia”. Eravamo comunque una famiglia benestante quindi non avevo mai avuto alcun problema di lavoro e l’unica istruzione ricevuta la avevo avuta da una vecchia zia che aveva studiato all’università , in questa situazione non c’era stato nemmeno bisogno di un titolo di studio , a meno della licenza media che avevo preso da privatista nella locale scuola media . In compenso sapevo ricamare benissimo , e sapevo fare dei merletti eccezionali .
La svolta alla mia vita avvenne quando la figlia di una vicina che era andata a lavorare in città fece pervenire a mia madre una lettera in cui mi veniva proposto di andare a lavorare in città presso una ditta che realizzava ricami e merletti fatti a mano per il mercato americano . Mia madre non mi fece nemmeno vedere la lettera e se non fosse stato per mia zia che si lasciò sfuggire qualche parola non avrei saputo nulla . Mi impuntai , cominciai una grande battaglia in casa per riuscire ad ottenere il permesso per questa avventura che veniva considerata dalle due vecchie come l’anticamera della “perdizione “ . Fu chiamato il prete come giudice di questa scelta e ,fortunatamente , questi espresse parere positivo a patto che fossi andata a vivere presso delle suore che lui conosceva in città , poi dato che conosceva la ditta e che questa era una azienda seria nella quale lavoravano solo donne , mi fu concesso il permesso .
Poi al momento di partire , si seppe che le suore non avevano posto prima di un mese , quindi , con grande preoccupazione mi fu concesso di andare a vivere ,solo inizialmente, a casa della vicina studentessa in città , si chiamava Lucia e veniva considerata una “brava ragazza” . Questa fu la scelta che mi cambiò la vita , perché Lucia tutto era tranne che una “brava ragazza “ nel senso che pensavano mia madre , mia zia e il prete. Per me fu una “brava ragazza” nel senso che fu brava ad aprirmi la mente , liberarmi dalle ipocrisie, farmi conoscere la “vera vita” , farmi diventare donna e, soprattutto, aprirmi al mondo .
Mi trovai in questa casa in cui c’erano solo donne,precisamente tre ,Giulia una studentessa dell’università ,ovviamente Lucia che era capocassiera in un centro commerciale e Simona ,che era disegnatrice web in uno studio di architettura, erano andate in città per costruirsi un futuro che la vita di paese non avrebbe mai potuto dare .Mi legai a Lucia della quale in pochi giorni diventai la migliore amica , al mattino andavo al laboratorio dove ben presto mi feci notare per la mia bravura , sapevo fare cose che loro non immaginavano nemmeno , e diventai ben presto caporeparto . La sera però vivevo in casa con Lucia e le amiche , una di queste, Giulia , era particolarmente spigliata e disinvolta ,ma tutte erano molto spigliate .I discorsi che si facevano in casa tra le ragazze erano completamente diversi da quelli a cui ero abituata per fare al paese , lì si parlava di Santa Maria Goretti o della Beata Caterina Volpicelli , qui gli argomenti erano invece , gli uomini , i maschi , tipo “… quello è meglio di quell’altro “…..” a letto deve essere eccezionale “ ….” A quello me lo farei anche subito “ si parlava di pillole , anticoncezionali , preservativi ,Viagra , cose che non capivo nemmeno . Una sera una di loro portò una rivista pornografica , cominciarono a guardarla tra mille risatelle e sfottò , io mi appartai e non volli nemmeno da lontano vedere quelle “sconcezze” , Lucia mi prese per mano e mi cominciò a spiegare che non c’era nulla di male a fare certe cose e forse il vero peccato era a non farle , perdendo così ciò che di più naturale la vita ci ha dato , continuarono con questi discorsi per giorni e suscitarono in me sempre più morbose curiosità .
Un giorno una di loro durante questi discorsi parlando di me disse : …” ma in fondo, non è poi così bruttina , si concia proprio male , portiamola dal parrucchiere , dall’estetista e vi faccio vedere che sistemata bene diventa una bella ragazza !! … feci qualche resistenza , ma poi cedetti , mi diedero dei loro vestiti , andammo in vari centri estetici, da un truccatore professionista , mi portarono in un centro ottico e mi fecero mettere le lenti a contatto, mi ritrovai alla fine che non mi riconoscevo nemmeno io , guardandomi allo specchio vidi un’altra donna e Lucia disse quasi per fare una battuta una frase che mi rimarrà impressa nella mente …..” avete visto dal brutto anatroccolo è venuto fuori un meraviglioso cigno imperiale ….si però come abbiamo trasformato il suo aspetto estetico ora dobbiamo trasformare quello che ha dentro quella sua testolina dura “ ……”e quello che tiene nelle sue timidezze sessuali !! … a questo punto, giù risatine e sghignazzi , ….. Vedrai che prima o poi ti sveglieremo Genè (così mi avevano ribattezzata ) Ti faremo godere la vita , e vedrai non te ne pentirai di averci dato retta e ci ringrazierai per tutta la vita !!! “ Io sentivo ma non dissi niente , questo mio silenzio venne preso per consenso , insomma capirono la mia disponibilità seguire le loro “lezioni di vita” in verità non ero né compiaciuta né dispiaciuta , ero solo incuriosita e in fondo c’era in me quel sottile piacere che dà l’incognito specie se si avvicina alla sfera del sesso , poi Lucia mi disse che sarebbe stata la mia “guida e la mia maestra “ jn questo percorso verso la “liberazione “ dalle “tare mentali” che mi bloccavano.
La sera dopo venne la prima occasione , tornai alle sei come al solito dal lavoro , dove avevo avuto un grande successo e tanti complimenti per il mio nuovo” look” , addirittura il custode non mi aveva riconosciuto ed ebbe qualche problema a farmi entrare ,insomma, rientrai in casa e trovai le tre amiche,Lucia,Giulia e Simona alla finestra che ridevano e sgomitavano con risatelle e gridolini , “… guarda , ecco, ora oh,no … si è girato , … eccolo di nuovo , ….. ah ecco, Genè vieni a vedere ….” Mi avvicinai ma non vedevo niente , in effetti stavano spiando un signore nel palazzo di fronte che si stava spogliando, probabilmente per fare la doccia, la finestra era abbastanza lontana e non c’era troppa luce , …” hai visto Genè è nudo …,.. hai visto quel coso che gli pende tra le cosce ? … “risposi sinceramente ….”ma, non si vede niente è troppo lontano…”, scoppiarono in una grande risata , “…… avete sentito ? La signorina non è soddisfatta …., vuol vedere più da vicino ,… “ risposi balbettando , “…. No, no.. volevo solo dire che non c’è niente da vedere …” altre risatine e poi ….. “ va bene Genè abbiamo capito , domani ti daremo la prima “ lezione” di maschio , così sarai soddisfatta !!.... continuavo a non capire , ma loro mi tranquillizzarono ,portando il dito alla punta del naso in segno di silenzio, dissero ….” Domani , Genè , domani ,ci sarà la tua iniziazione , vedrai che ti piacerà…”
Il giorno dopo tornavo a casa con un po’ di ansia , mi chiedevo cosa era questa “lezione” di cui parlavano . Entrai e trovai le tre le ragazze in salotto, in aggiunta c’erano anche altre due amiche Giovanna e Francesca e quando mi videro si alzarono tutte e cinque e mi vennero incontro festanti , ……” vieni Genè ecco siediti qui su questa poltrona al centro, al posto d’onore …” fu messa una bella musica di sottofondo , e vennero a sedersi tutte ai miei lati sulle poltrone e divanetti rimasti , tutte guardavamo verso la porta del corridoio che era chiusa, furono portati dei dolcetti e delle bevande molto alcoliche , mi fecero bere un bel po’ e anche loro si diedero da fare tanto che le bottiglie si svuotarono quasi del tutto, ero un po’ frastornata e mi girava un po’ la testa ,a questo punto si alzò Giulia e ad alta voce disse …..”Benvenute tutte alla festa della “liberazione di Geneeeè” , liberazione dalle ipocrisie e dai tabù , liberazione dalle timidezze , dalle inibizioni , ….. il titolo della festa è …”Apriamo Genè al mondo” …. Viva Genè …..” un grande applauso da tutte mentre il tono della musica saliva , io in verità non capivo ed ero confusa , non sapevo in che consisteva questa festa , ma aspettavo con curiosità , le luci si abbassarono un pochino e improvvisamente si aprì la porta di fronte e …. entrarono due giovani con indosso un accappatoio molto largo e da quello che si vedeva dovevano avere al di sotto ben poco abbigliamento , cominciarono a ballare seguendo il ritmo della musica , furono accolti da una ovazione da parte delle ragazze con un applauso che pian piano si trasformò in un battimani cadenzato che seguiva i loro movimenti e il ritmo della musica il tutto accompagnato da gridolini ed esultanze da parte delle ragazze .
Erano dei bei ragazzi alti e ben messi ,uno, che poi seppi si chiamava Alex, era alto , biondo e molto aitante , l’altro, Ugo, leggermente più basso, era castano con una barba di pochi millimetri , quella cosiddetta alla selvaggia , era un po’ più muscoloso e si muoveva con movenze più armoniche e gentili .Erano a piedi nudi e l’accappatoio arrivava un po’ più giù del ginocchio , uno aveva le maniche lunghe , l’altro , Ugo, le maniche corte dalle quali uscivano due forti braccia muscolose .Io rimasi di stucco, non mi aspettavo questa entrata , mi rannicchiai ancora di più sulla poltrona e cominciai a temere il proseguo della festa , in effetti non mi ero mai trovata a così stretto contatto con bei maschi in abbigliamento succinto e la cosa mi imbarazzava non poco ,ma devo dire , sotto , sotto mi eccitava e cosa strana cominciavo ad avere un certo inspiegabile senso di piacere che mi saliva dall’interno del mio corpo e che mi portò a bagnarmi sotto nelle mie segrete parti intime .
Intanto il frastuono si era fatto sempre più assordante e le ragazze continuavano a battere le mani ed a inneggiare ai due maschi che si esibivano nella danza , io invece ero lì che guardavo inebetita non sapendo cosa fare , fu a quel punto che Lucia che era accanto a me mi porse un altro bicchiere di spumante e mi disse in un orecchio …” dai , su Genè sciogliti liberati dalle reticenze inutili , rilassati , prova a battere le mani e vedrai che ti appassionerai anche tu “… nel frattempo avevo bevuto il bicchiere di spumante e subito dall’altro lato me ne arrivò un altro da parte di Giulia , i ragazzi intanto si erano sciolte le cinture degli accappatoi che si aprirono sul davanti lasciando intravedere tutto il loro corpo muscoloso che era coperto solo da un piccolo slip nero che copriva le parti più intime , Ugo aveva sul torace una piccola peluria nera, mentre Alex era quasi completamente glabro , rimasi bloccata a guardare quella scena con il bicchiere in mano e lo sguardo esterrefatto , fu e quel punto che Alex mi strappò il bicchiere dalla mano e mi diede un casto bacio sulla fronte , si spostò leggermente e si portò il calice alle labbra , però non bevve si versò il contenuto addosso ,il liquido cominciò a scendere lungo il torace in piccoli rivoli fino al piatto ventre e allo slip , subito una delle nuove , Francesca si proiettò davanti a lui e cominciò a leccargli il torace muscoloso scendendo fino all’ombelico , il tutto fu accompagnato da un applauso delle ragazze e da grandi risate di compiacimento , e fu a quel punto che cominciai timidamente anche io a battere le mani e a rilassarmi mentalmente sempre più eccitata .
I due maschi continuavano a ballare e improvvisamente e contemporaneamente si tolsero i due accappatoi , rimasero praticamente quasi nudi , solo con quel minuscolo slip a mostrare le loro belle fattezze muscolose , il gesto fu accolto da un’altra acclamazione delle donne e un grande applauso al quale , quasi vergognandomi , partecipai anche io , Lucia mi vide e facendomi l’occhiolino mi fece il segno dell’ OK con le dita , il fatto mi incoraggiò e cominciai anche io a ridere e a seguire il ritmo cadenzando il battimani
Io credevo che finiva lì , invece dal gruppo delle ragazze si levò un grido …”nudi … nudi … nudi … “ io mi ammutolii non volevo , mi vergognavo per loro , anzi mi vergognavo a guardare , per la mia mentalità non era possibile guardare un spettacolo che ritenevo indecente al massimo , poi in verità nella mia vita non avevo mai visto il sesso di un maschio , ed ora mi sembrava una grande sconcio , però devo dire che una certa curiosità stava cominciando a farsi strada con l’alcool che avevo ingerito, stava salendo intanto l’eccitazione mi saliva dal basso ventre e mi cominciavo a bagnare sotto nelle mutandine che portavo sotto la gonna .
La musica cambiò, si fece più lenta , i ragazzi si misero di fronte a noi e ancheggiando si infilarono i pollici ai lati degli slip che cominciarono a scendere , io istintivamente mi portai le mani sul viso a coprirmi gli occhi , intanto sentivo i commenti e gridi delle femmine accanto a me “…. Dai bello , facci vedere,… .nudo.. nudo … guardate è già duro …. Toppo bello … quello è proprio arrapato … dai fallo danzare quel batacchio … “ la curiosità e l’eccitazione erano troppi , così lentamente divaricai le dita e cominciai a guardare , vidi questi due ragazzi nudi che danzavano con il loro batacchio che era in erezione , mi vergognai istintivamente ,e richiusi gli occhi . venne vicino a me Lucia che cominciò a sussurrarmi “… dai Genè apri gli occhi ,…. guarda come è bello ,…. è qui per te ,…. lo sappiamo che ti piace e muori dalla voglia, …. Vedi questo coso si chiama “Cazzo” ed è il piacere di noi femmine ,… forza ,dai, si vede che sei arrapatissima …. Poi rivolta agli altri ad alta voce ….“facciamo vedere a questa signorina come è fatto un maschio , ..” , rimasi di stucco , serrai gli occhi dicendo …” No , no ,non lo voglio vedere e mi misi nuovamente entrambe le mani in faccia ,sugli occhi “ , non mi muovevo sapevo che davanti a me a pochi centimetri dai miei occhi c’era un pene che mi aspettava ,allora Lucia , con voce suadente ….” dai cara , guarda , è bellissimo , è alto bello , grandioso , è qui solo per te , ma perché devi perdere questo spettacolo ?…..forza , lo sappiamo che ti piace e che ti stai sciogliendo tutta sotto , … avanti apri gli occhi …. Puttanella ” questa parola mi scosse e socchiusi leggermente gli occhi , a pochi centimetri da me c’era il gran cazzo di Ugo in piena erezione , io quasi piangevo , però godevo a quella vista allargai , un po’ le dita e aprii pienamente gli occhi , vidi questo coso pulsante , alto , che si ergeva dal ventre e puntava verso l’alto, ebbi subito una scarica di umori nella fica, un calore mi prese nel bassoventre e cominciai a godere , Giulia mi prese una delle mani e la portò su quel coso , la ritirai immediatamente, come se avessi toccato il diavolo , allora Lucia mi sussurrò ,….” Dai Signorina , su, toccalo vedi come è fatto , non ti morde mica , pensa che è un giocattolo solo tuo , …..” pian piano , lentamente riprese la mia mano e la avvicinò a quel pene , toccai la punta con un dito , poi fece scorrere il mio dito per tutta la sua lunghezza , devo dire che era bello da toccare , anche perché sobbalzava ad ogni tocco,era liscio e setoso , vibrava e fremeva , lasciò la mia mano e io quasi senza accorgermene ,cominciai a stringerlo tra due dita , era durissimo ma allo stesso tempo morbido , la pelle che l’avvolgeva era morbida e setosa , ma all’interno era come un palo di ferro , poi la pelle non era attaccata ma scivolava su quel coso , inutile dire che mi continuavo a bagnare sotto sempre di più . Lo fecero sedere affianco a me , poi Giulia prese di nuovo la mia mano e me la fece stringere con tutte e cinque dita attorno al coso, devo ammettere che era bello toccarlo,vedevo quella punta rossa che usciva fuori dall’involucro di pelle e mi dava un sensazione bellissima , mi prese i polso e diede un leggero movimento su e giù , praticamente la pelle si muoveva e scivolava sulla parte dura,levò la sua mano e praticamente continuai da sola …..” Dai puttanella, ti piace far le “seghe” al Cazzo, eh ? continua così che lo fai godere , se vuoi, dai forza si vede che stai morendo di piacere , … .”
Veramente mi piaceva , era una cosa bellissima , a quel punto venne di fronte a me Alex con una bomboletta di panna spray in mano , ne spruzzò un po’ sul pollice della sua mano e me lo mise davanti alla bocca , io allora cominciai a leccare quel dito e davvero mi piacque , allora lui si mise la panna su tutta la mano e me la offrì , io la leccai per bene tutta , intanto non lasciavo il cazzo di Ugo e continuavo a menarlo, mi piaceva troppo, mentre le altre ridevano e mi prendevano in giro “…. Guardate la puttanella , faceva tanto la ritrosa e ora non lo lascia più quel cazzo, … dai Alex , dagliela “per bene” la panna vedrai che le piacerà …” Vidi allora Alex che si spruzzò la panna sul cazzo e me lo mise davanti alla bocca , io rimasi un po’ interdetta , non me lo aspettavo , non sapevo cosa fare , ma ero troppo arrapata , così mi avvicinai cacciai la lingua e cominciai a leccare , fino a succhiarla tutta , allora lui si mise la panna sopra la sola punta del cazzo e mi disse sottovoce , “….dai Genè forza prendilo in bocca che ti piace ,dai, sù …abbiamo visto che ti piace ,no ?.... su datti da fare caccia la linguetta e lecca il gelato ,…. avanti ,non fare storie e vedrai come ti piacerà !!....” Mi avvicinai al cazzo , cacciai la lingua e ricominciai a leccarlo , Lucia si avvicinò e a bassa voce cominciò a insegnarmi , ….. “ecco , vedi che sei una brava bimba ,quello che stai facendo si chiama “Pompino” , brava così dal basso verso l’alto , ecco così , di nuovo , meno veloce , ora soffermati sulle” palle” , lecca quella borsetta di pelle che vedi laggiù, leccale bene , brava così , ora vai sù continua così , vedi che lo sai fare, sei una puttana naturale , ora soffermati sulla punta , lecca attorno alla pelle , vedi come ti piace , ancora , sì così avanti ,…. apri la bocca e metti la punta in bocca , con le labbra stringi il cazzo e , forza vai su e giù , fai con le labbra come stai facendo con la mano , ecco così bravissima vedi che sei una gran puttanella,… ti ripeto così non te lo scordi più ,è una pratica fondamentale per noi femmine ,quello che stai facendo si chiama …”pompino…” e tu sei una pompinara nata …. “ mi mise una mano sulla nuca e mi spingeva su e giù in questo gioco che devo dire la verità mi piaceva veramente , era più bello che con le mani , le labbra sentono meglio le vibrazioni del cazzo , la pelle che scivola sotto le labbra dà una sensazione eccezionale mi piaceva e stavo assaporando tutto il godimento quando sentii Giulia dire ….” Genè , non smettere,con la lingua lavora anche all’interno della bocca , vai sempre più veloce … “ poi rivolta agli altri “…Però la piccola zoccola , da che, non voleva nemmeno guardarlo il cazzo, ora se ne sta sbattendo due contemporaneamente , li vuole tutti per sé i maschi disponibili …” ci fu una risata generale , io quasi come una bambina colta in fallo , lasciai subito tutto e rimasi con le mani in mano , con la bocca aperta a guardare in aria con la testa che mi girava .
scritto il
2012-01-24
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