Il segreto della professoressa, parte II - Il sito
di
D'Anal
genere
dominazione
Quando Laura aprì gli occhi, il salotto era inondato di luce.
“Grande idea non chiudere nemmeno le tapparelle” pensò.
Una rapida occhiata all'orologio le confermò che erano già passate le dieci. Si mise a sedere, si nascose il volto tra le mani e cercò di ragionare lucidamente nonostante i postumi dell'alcool. Nella testa aveva ancora nitide le immagini della sera precedente: Anna che si avventava sulle sue labbra, lei che decideva di assecondarla ma pretendendo di essere dominatrice, e soprattutto ricordava benissimo il sesso, quel rapporto così istintivo, così pieno di rabbia per le relazioni andate male, così... bello. Le era piaciuto, non poteva nasconderlo. Si tirò uno schiaffo.
“Cosa cazzo ti dice il cervello?” si disse tra sé e sé “Ti sei scopata la tua migliore amica e sei pure capace di pensare che sia stato bello? Ah sì, sei proprio matura, a ventisei anni già a insegnare per poi finire così...”
Voleva urlare, piangere, prendere a pugni il divano, ma poi si ricordò che nell'appartamento c'era anche Anna, o almeno così pensava. Si girò verso la porta della camera da letto: era spalancata, così come quella del bagno; se n'era andata. Laura era terrorizzata all'idea che fosse scappata perché schifata dal loro rapporto, dal modo in cui l'avevano fatto, che avesse pensato che voleva solo approfittarsi del suo corpo. Afferrò istintivamente il cellulare dal tavolino accanto al divano, e in cima alle notifiche comparve un messaggio vocale mandato proprio da Anna nemmeno mezz'ora prima; durava poco più di un minuto. Vincendo la paura del suo contenuto, Laura lo fece partire:
“Ehi Lau... intanto scusami per essermene andata senza nemmeno avvertirti, ma non volevo svegliarti e soprattutto mi sentivo troppo imbarazzata per affrontare una qualsiasi conversazione. Sono appena arrivata a casa e a mente fredda forse sarei dovuta rimanere, ma penso capirai. Volevo solo dire che per me tra noi rimarrà tutto come prima... voglio dire, non so come tu ti senta ma pensandoci adesso non ci vedo niente di male. Ci mancava sentire “quel fuoco” e per quanto mi riguarda ieri l'ho decisamente sentito. Però mi piacerebbe che rimanesse lì, un bellissimo ricordo, niente di più. Poi se dovessimo trovarci di nuovo in una situazione del genere... perché no, intendo? Comunque appena ti svegli se ti va chiamami, sto cominciando a sentirmi un po' in colpa per essere scappata così. Ah e... grazie, davvero. Ieri sono stata benissimo, in tutti i sensi. Prometto che ti offrirò da bere per sdebitarmi!”
Laura esalò probabilmente il sospiro più forte della sua vita e lasciò cadere la schiena sul divano. Era esattamente il tipo di messaggio che sperava di ricevere, e che fortunatamente allontanava i suoi timori. Senza attendere oltre chiamò Anna.
“Buongiorno principessa!” disse subito prendendola in giro. Laura sorrise.
“Ciao” rispose “Diciamo che scolarmi tre bicchieri di vino prima di dormire ha avuto i suoi effetti collaterali”
“Ah, ci sei andata giù pesante! Non ti biasimo, tranquilla. Anche io questa mattina non sapevo bene come comportarmi... se devo essere sincera parlare al telefono mi mette molto più a mio agio dell'idea di farlo di persona”
“Sì, hai ragione. Confesso che all'inizio ho pensato che potesse essersi rotto qualcosa, credevo di aver fatto una cazzata colossale, volevo prendermi a schiaffi... poi ho ascoltato il tuo audio, e volevo dirti che condivido tutto quello che hai detto. Anche per me è stato bellissimo”
“Ci siamo divertite, eh?” chiese Anna ridendo.
“Puoi dirlo” rispose Laura che sfoggiava un sorriso malizioso.
“Mamma mia da quanto non mi facevo una scopata del genere, ne avevo davvero bisogno. Te la cavi a dominare, eh?”
“Ehi, non ci provare!”
Entrambe scoppiarono a ridere.
“No, tranquilla” disse poi Anna “Volevo solo dire che si vede che ti piace da impazzire. Quando ti sei masturbata alla fine avevi addosso un fuoco incredibile, sprizzavi erotismo e sensualità da tutti i pori. Era qualcosa di naturale, sincero... eri uno spettacolo, insomma!”
Laura arrossì. Quei complimenti da parte della sua migliore amica erano una boccata d'aria freschissima per la sua autostima, e ne aveva tanto bisogno.
“Ti ringrazio” rispose “Sappi che sei stata probabilmente il partner più soddisfacente con cui io sia mai andata a letto”
“Smettila, così mi metti in imbarazzo!” disse Anna ridendo.
“Sul serio! Sai qual è il vero problema? È che quasi tutti i ragazzi non mi prendono mai sul serio. Pensano di essere comunque loro a comandare, pensano che sia solo un gioco erotico e mi lasciano fare, immaginando che tanto già dalla volta successiva saranno loro a stare sopra. Poi quando si rendono conto che non ho intenzione di lasciarli fare se ne vanno, perché per loro conta solo quello, l'uomo deve godere e la donna deve starsene zitta e buona! Andatevene a fare in culo!”
Laura respirò profondamente, poi riprese:
“Con te è stato diverso. Eri lì per me, con il corpo e con la mente, ti piaceva davvero essere sottomessa, e mi facevi sentire una vera dominatrice. Un paio di ragazzi si sono anche sottomessi a me volontariamente, ma mai a questo livello, mai con questa passione”
Anna rimase in silenzio per qualche secondo.
“Adesso cosa pensi di fare?” disse infine “A livello di relazioni, dico”
Laura sospirò di nuovo.
“Non ho voglia di una storia seria” rispose infine “Sento che non è ciò di cui ho bisogno in questo momento. Però mi manca il sesso, e adesso che so cosa si prova a essere in totale controllo difficilmente mi accontenterò di altro. Mi piacerebbe trovare qualcuno che voglia solo del sesso e si adatti ai miei desideri”
“Sicuramente per il sesso non farai fatica, per l'affinità... ti auguro davvero di riuscirci a breve. Tu non abbatterti, ricordati che c'è sempre pieno di ragazzi pronti a piegarsi davanti a quegli occhioni verdi e leccarla come si deve”
“Lo spero davvero” rispose Laura sorridendo “E tu?”
“Ti dirò, la scopata di ieri sera è stata una fantastica terapia d'urto. Certo, sono ancora incazzata nera con Lorenzo, ma mi sento già meglio rispetto a ieri. Però penso che per un po' rimarrò lontana da qualsiasi tipo di approccio, voglio stare da sola e prendermi del tempo per me stessa”
“È una splendida idea. Se hai bisogno di qualsiasi cosa sono sempre qui, lo sai”
“Grazie Lau, lo apprezzo tantissimo. Ci sentiamo presto”
Anna attaccò. Laura poggiò il telefono sul divano, buttò la testa all'indietro e per qualche secondo si perse inerme a fissare il soffitto. Alla fine si alzò, si schiaffeggiò leggermente le guance per risvegliarsi e si disse:
“Ok, vediamo di renderci operative”
Per prima cosa sistemò i resti della cena: i cartoni della pizza, i bicchieri, le bottiglie di vino ormai vuote; con l'aspirapolvere raccolse le briciole sparse. Subito dopo decise di farsi una doccia: si spogliò dell'intimo e si infilò sotto il getto di acqua tiepida, che in quel caldo mattino di metà maggio le consentiva di rinfrescarsi e di alleviare il mal di testa post-sbornia. Spalmò il bagnoschiuma percorrendo con calma e sensualità le sue curve: il sesso e i complimenti di Anna le avevano donato consapevolezza del suo corpo e della sua carica erotica. Afferrò tra le mani il suo seno sodo e generoso, stuzzicandosi i capezzoli con gli indici di entrambe le mani, poi seguì la linea dei fianchi fino al culo, che certo non era tonico come quello di Anna ma era ben proporzionato, e con la palestra si stava scolpendo sempre di più. Laura si tirò qualche leggero schiaffetto, godendosi la sensazione dei glutei che ondeggiavano leggermente.
Uscita dalla doccia, si avvolse un asciugamano intorno alla testa, si asciugò in fretta il corpo e per qualche momento si fermò ad ammirare il suo riflesso nello specchio: si alzò sulla punte, inarcò la schiena e osservò la linea sinuosa del suo corpo. Poi si avvicinò e squadrò attentamente i suoi intensi occhi verdi, il naso piccolo e lievemente all'insù, le labbra piene e morbide. Anche senza un filo di trucco era incredibilmente attraente. Sorrise, poi si accarezzò le labbra con l'indice della mano destra. Il dito si infilò lentamente nella bocca, dove la lingua lo avvolse con il suo calore. Laura portò l'indice inumidito al capezzolo destro, già turgido grazie al contatto con l'aria che entrava dalla finestra, e si guardò mentre si eccitava. Si morse il labbro inferiore e istintivamente fece scivolare una mano in mezzo alle gambe: nonostante il contrasto tra il calore della doccia e la leggera brezza che si intrufolava da fuori, si era già bagnata. Continuando ad ammirare il suo corpo nudo, iniziò a masturbarsi. Appoggiò le spalle alla parete, e un brivido di freddo le corse lungo la schiena. Pensò che l'immagine che vedeva riflessa nello specchio era a grandi linee la stessa che si era parata davanti ad Anna la sera precedente, e l'idea la eccitò ancora di più. Chiuse gli occhi e ripensò al loro rapporto, ai loro corpi che si strusciavano l'uno sull'altro mentre si baciavano, alla sensazione di penetrare con uno strap-on, alle suppliche da schiavetta di Anna e soprattutto alla sensazione di sentire quest'ultima raggiungere il climax mentre era stretta a lei.
Le servirono solo un paio di minuti prima di sentire le gambe tremare e concludere quella “sveltina” culminando in un intenso orgasmo. Sentendo le ginocchia cedere, si appoggiò al bordo del lavandino. Si guardò nuovamente allo specchio, con la fronte lucida di sudore e il respiro affannoso, e si sorrise.
“Adesso però operative davvero” disse.
Dopo pranzo Laura si sedette al tavolo della cucina e cominciò a correggere alcuni temi di una sua classe. Indossava solamente una t-shirt e un paio di mutandine: i cerchietti disegnati dai capezzoli premuti contro la maglia tradivano l'assenza del reggiseno, della cui morsa amava liberarsi non appena possibile. Aveva accavallato le gambe, e faceva dondolare sotto il tavolo un elegante piedino, le cui unghie erano rivestite da lucido smalto trasparente. Si era sentita così sexy che aveva deciso di lasciare più pelle nuda possibile, pur essendo in casa da sola: quel giorno voleva flirtare con se stessa.
Di tanto in tanto, mentre rifletteva, si toglieva di occhiali da lettura e quasi inconsapevolmente si portava una stanghetta alle labbra e la succhiava delicatamente, con fare sensuale. Altre volte stringeva i gomiti ai lati dei seni e osservava l'impronta dei capezzoli farsi più evidente, e immaginava un uomo seduto all'altro lato del tavolo che la osservava legato, senza potersi toccare nonostante fosse completamente nudo. Allora sollevava il piede sotto il tavolo immaginando di poggiarlo proprio sul suo membro eretto e di torturarlo lentamente. Ciò che però a mente lucida la sorprese di più fu la tendenza a provare una sorta di piacere nel sottolineare gli errori che incontrava nei temi, come se ogni correzione fosse in qualche modo eccitante per lei. Non appena se ne rese conto, si fermò e respirò a fondo: non c'era niente di male nell'eccitarsi all'idea di dominare qualcuno, ma non poteva permettere che questo influenzasse il suo lavoro. Così, rispondendo nuovamente alla sua etica lavorativa, riprese la concentrazione e tornò a essere la persona professionale e imparziale che i suoi studenti conoscevano, pur non rinunciando a qualche pausa per fantasticare di torturare altri ragazzi.
Verso le cinque del pomeriggio ricevette un altro messaggio vocale da parte di Anna. Incuriosita, lo fece partire:
“Ciao Lau, scusami se ti disturbo di nuovo ma ho qualcosa che potrebbe interessarti... stavo parlando con una mia amica e ho fatto finta di volere qualche rapporto occasionale, per vedere se potesse avere qualche consiglio da girare a te. Non odiarmi, volevo solo rendermi utile, e soprattutto non sa che la vera interessata sei tu. Comunque credo sia stata un'ottima idea perché mi ha consigliato un sito di incontri che ha usato per qualche mese, dice di essersi trovata benissimo e che nella nostra zona ci sono tantissimi ragazzi iscritti. Ma la cosa davvero interessante è che è basato sugli interessi sessuali delle persone, e in particolare sul BDSM, che è tutto quello che riguarda sottomissione e dominazione, ma probabilmente lo saprai già. A lei piace essere sottomessa e ha incontrato ragazzi sempre rispettosi dei ruoli che si davano. A maggior ragione tu non dovresti avere problemi. Adesso ti giro il link che mi ha mandato, se hai domande non farti problemi a chiedere”
Nella testa di Laura si alternavano scetticismo, eccitazione e insicurezza. Si era sempre tenuta lontana dai siti di incontri: non che li considerasse un male, ma era abbastanza diffidente della loro effettiva capacità di combinare due persone. Allo stesso tempo, l'idea di poter cercare specificamente ragazzi disposti a essere sottomessi era estremamente allettante. Rispose ad Anna con uno sbrigativo messaggio di ringraziamento, promettendosi di controllare il sito una volta finito il lavoro.
Laura però si rese presto conto che la tentazione era troppa, così dopo nemmeno mezz'ora decise di mettere da parte i compiti e di visitare il sito suggerito dall'amica di Anna. Il meccanismo sembrava piuttosto semplice: all'interno del proprio profilo, ogni persona inseriva a propria discrezione informazioni come età, lavoro, situazione sentimentale e soprattutto i propri “ruoli” sessuali, che venivano messi in risalto con dei tag, delle vere e proprie targhette che figuravano sotto la foto profilo e prima ancora della descrizione. Alcuni di questi termini, espressi in inglese, erano già noti o facilmente intuibili per Laura: master, mistress, submissive, dominant, pet, voyeur... Altri le erano invece del tutto sconosciuti: vanilla, brat, rope bunny erano i più diffusi. Il sito dava poi la possibilità di cercare profili in base a sesso, età, orientamento sessuale, zona e naturalmente interessi. Tuttavia per avviare la ricerca era necessario registrarsi.
Laura cominciò a pensare seriamente a quella possibilità. Un lato di lei continuava a ritenerla una scelta sbagliata, non tanto perché non potesse risultare efficace ma perché dato il suo ruolo da insegnante aveva paura che qualcuno la riconoscesse. Un'altra parte di lei però le ripeteva che sarebbe bastata accortezza: non mostrare il viso sul sito e selezionare attentamente chi incontrare. Passò qualche minuto a soppesare rischi e vantaggi: aveva già avuto diversi rapporti con sconosciuti, quello non era un problema, ma era sicura di potersi fidare? Probabilmente sarebbe stato sufficiente usare il proprio appartamento come luogo di incontro, e del resto se voleva davvero sentirsi libera di esprimere la propria sessualità doveva avere un po' fiducia anche negli altri. Era sicura di volerlo fare? Certo, avrebbe anche potuto aspettare di conoscere qualcun altro dal vivo e sperare che potesse essere l'uomo giusto per lei, ma ultimamente le delusioni erano state troppe. Era disposta ad aspettare ancora? No, aveva bisogno di passare almeno un periodo soddisfacente, che la facesse sentire completamente a suo agio con sé stessa e con la sua sessualità. E chissà, magari oltre a partner occasionali avrebbe incontrato qualcuno che sarebbe diventato qualcosa di più...
Si era data le risposte che cercava. Laura respirò a fondo e cliccò sul pulsante “Iscriviti”.
Per evitare rischi, creò appositamente una mail senza i suoi dati personali. Subito il sito le chiese di scegliere di inserire il proprio nome oppure un nickname. Dopo qualche minuto di riflessione, Laura si fece forte della sua cultura letteraria e scelse di farsi chiamare “Calipso”, la ninfa che nell'Odissea aveva sedotto Ulisse e lo aveva trattenuto nella sua isola per sette anni: un soprannome più che calzante per il suo ruolo di dominatrice. Inseriti nickname, sesso, età e zona (aveva deciso di indicare la provincia, per rimanere più anonima e condividere dettagli precisi solo in conversazioni private) le venne chiesto di caricare una foto. Laura decise di inserire un dettaglio del suo corpo, ma senza ovviamente inquadrare il volto: si truccò con un rossetto arancione, una tonalità molto particolare che avrebbe sicuramente attirato l'attenzione, sorrise, strinse i seni nudi tra le braccia e si ritrasse dalle labbra ai capezzoli, portando all'indietro i capelli perché non comparissero nell'inquadratura e scoprendo sensualmente il collo allo stesso tempo. A quel punto non le restava che inserire una descrizione e selezionare i tag indicanti i suoi gusti sessuali. Dopo averci lavorato per qualche minuto, ultimò la descrizione:
“Ciao, sono una ragazza di ventisei anni e adoro dominare. Niente di estremo, mi eccita semplicemente impartire ordini e avere il controllo della situazione. Mi piacciono sia gli uomini che le donne, l'importante è che siano sempre pronti a soddisfare i miei desideri. Se non siete disposti a farvi sottomettere completamente da me, non sono interessata a voi. Se invece farete i bravi e mi lascerete libera di fare ciò che voglio, potrei avere pietà di voi e decidere che vi meritate di godere. Siete stati avvertiti”
Il tono che aveva usato la eccitava molto, e le sembrò di aver messo bene in chiaro i suoi interessi.
Alla voce “orientamento sessuale” decise di confermare quanto scritto nella descrizione e selezionò “bisessuale”: fino alla sera precedente probabilmente si sarebbe definita eterosessuale, ma il rapporto con Anna le aveva rivelato quanto il sesso dell'altra persona potesse passare in secondo piano in un rapporto soddisfacente.
L'ultimo passaggio per completare il profilo era la scelta dei tag, così Laura si informò accuratamente sui termini che non conosceva: imparò che “switch” indica chi prova piacere sia a dominare che a essere sottomesso, “brat” i sottomessi che si ribellano per piacere o per ricevere una punizione, “vanilla” coloro che prediligono rapporti lineari, “rope bunny” chi predilige rapporti che prevedono l'uso di corde, e molto altro. Le si stava aprendo l'intero mondo del BDSM, ma decise che per il momento preferiva non approfondire troppo l'argomento, anche perché comprendeva pratiche come l'umiliazione e la degradazione che non la interessavano affatto.
I tag che decise infine di attribuirsi furono dom, mistress e brat tamer. Quest'ultimo tag designava i dom che provano piacere nel punire e castigare i brat; l'idea di rimettere al proprio posto un sottomesso ribelle la eccitava molto, così decise di aggiungerlo ai suoi interessi.
Completato anche quest'ultimo passaggio, il sito le diede il benvenuto mostrandole il suo profilo agli occhi degli altri utenti e illustrandole i suoi principali meccanismi: gli iscritti potevano “mostrare interesse” per altri profili inviando un “bacio”, al quale si poteva allegare un breve messaggio, e nel caso questo fosse ricambiato l'utente avrebbe potuto cominciare a chattare con l'altro. Il sito permetteva inoltre di bloccare i contatti troppo insistenti o di segnalare abusi verbali. L'altra funzione che catturò l'interesse di Laura era il sistema di recensioni: dopo l'incontro infatti, ogni utente poteva esprimere il suo parere sull'altro, fornendo così un quadro più completo ai nuovi interessati e garantendo anche l'affidabilità della persona in questione. Il giudizio era puramente descrittivo dell'esperienza, nessuna valutazione numerica o espressa su una scala di cinque stelle. Laura ne fu sollevata, perché anche da insegnante non le era mai piaciuto assegnare dei numeri alle persone. Il sito consentiva infine di “bloccare” il proprio profilo dal ricevere baci per un certo periodo di tempo mentre si era già impegnati in un altro appuntamento.
Dato che si stava facendo sera, Laura decise di mettersi a cucinare e che sarebbe tornata più tardi a controllare eventuali profili interessati. Passando davanti allo specchio del bagno, osservò quanto quel rossetto che metteva così di rado creasse un contrasto con il naturale candore della sua pelle,
esaltandone la luminosità. Si sorrise: quelle labbra arancioni avrebbero sicuramente fatto colpo.
Finito di cenare e sistemata la cucina, si sedette sul divano e controllò nuovamente il sito. Nel giro di un paio d'ore le erano arrivati ben dieci baci: controllando la relativa sezione scoprì che quattro di questi le erano stati inviati dallo stesso utente, un uomo di quasi cinquant'anni che vi aveva allegato messaggi del tipo “non sai cosa ti farei” o “buonasera bellezza, sei libera?”. Laura non ci pensò due volte prima di bloccarlo. Un altro paio di messaggi arrivavano da utenti che non provavano nemmeno a celare il fatto di essere dom, come i loro stessi tag rivelavano: “ciao, sei bellissima, sei sicura di voler solo dominare?” era il tenore dei messaggi di entrambi. Infastidita, Laura bloccò anche questi ultimi. I restanti messaggi erano però effettivamente di uomini sottomessi, ma nel visualizzare i loro profili Laura veniva scoraggiata dalle descrizioni terribilmente approssimative e sgrammaticate e quasi grottesche nei toni. Non doveva certo discutere con loro di letteratura, ma non aveva mai sopportato la mancanza di attenzione e di cura formale. E poi, visto il numero di richieste che le erano già arrivate, si poteva permettere di essere un po' selettiva. Ignorate così quelle avances, decise di andare alla ricerca di uomini della sua zona compatibili con i suoi gusti. Tra i primissimi risultati, fu colpita da un utente che aveva come immagine del profilo un autoritratto di Egon Schiele, uno degli artisti preferiti di Laura. Un pallino verde in alto a destra proprio sul cerchio dell'immagine segnalava che era online in quel momento. Il suo nickname, che sembrava quasi un ossimoro, era “Submissive boss”. Conosceva la città indicata nelle informazioni personali, era a meno di mezz'ora di macchina dalla sua. La sua descrizione era essenziale ma ben scritta ed elegante:
“Sono un uomo di quarant'anni, divorziato da cinque. Adoro sottomettermi e ricevere ordini, e ciò che mi eccita di più è dare piacere all'altra persona. Il mio appuntamento tipo prevede di conoscere – sempre con discrezione – la mia partner davanti a una buona cena e di essere completamente al suo servizio per il resto della serata. Al momento prediligo incontri di una sola notte”
Laura si mordicchiò un labbro. Quattordici anni di differenza erano tanti, anche perché il massimo che avesse sperimentato era stato a ventidue anni con un ragazzo di ventisette. Ciò che però la attirava erano le svariate recensioni del profilo dell'uomo, tutte estremamente positive:
“Uomo di gran classe, elegante e molto affascinante”
“Bell'uomo e bellissima persona, è stato un piacere dominarlo e passare la notte con lui”
“Ho passato una notte di grande passione. Bravissimo sub e uomo molto elegante”
Mentre ancora era indecisa se contattarlo o meno, le arrivò un bacio proprio da Submissive boss. A quel punto, Laura si decise e ricambiò il bacio. Subito le si aprì una chat con l'uomo, che le inviò un messaggio pochi secondi dopo:
“Ciao, grazie di avermi ricambiato. Ho visto che sei della provincia, mi potresti dire precisamente di dove?”
“Non perde tempo” pensò Laura con un sorriso “Meglio così, nessuna insicurezza”
“Ciao, grazie a te dell'invito. Io sono di B.” rispose.
“Perfetto. Mi piacerebbe molto incontrarti. Di solito per i miei appuntamenti scelgo sempre un albergo nella zona dell'altra persona. Premetto che i soldi per me non sono un problema quindi sono più che contento di offrire. Se però preferisci fare da te o un'altra opzione a me va benissimo, scegli liberamente”
Laura si prese qualche momento per riflettere. La soluzione dell'albergo era sicuramente conveniente per non rivelare dove abitasse, ma allo stesso tempo sapeva che si sarebbe sentita in debito per il costo della stanza e non si sarebbe goduta il rapporto. Decise così di incontrarlo da lei, senza però fornirgli direttamente l'indirizzo:
“Ti spiace se ci incontriamo in un parcheggio? È vicino al mio appartamento, passo a prenderti in macchina e ti porto da me. Scusami se cerco di essere più anonima possibile ma è la prima volta che incontro qualcuno così”
“Non preoccuparti, è una scelta che fanno in tante. Quando?” rispose l'uomo dopo una manciata di secondi.
“Venerdì sera alle otto?”
“Va benissimo”
“Perfetto, se a te non dispiace cucinerei io”
“Niente in contrario. A questo punto io porterei il vino, se per te va bene”
“Volentieri” rispose Laura, che subito dopo scrisse:
“Ti piace il branzino?”
“Grande idea non chiudere nemmeno le tapparelle” pensò.
Una rapida occhiata all'orologio le confermò che erano già passate le dieci. Si mise a sedere, si nascose il volto tra le mani e cercò di ragionare lucidamente nonostante i postumi dell'alcool. Nella testa aveva ancora nitide le immagini della sera precedente: Anna che si avventava sulle sue labbra, lei che decideva di assecondarla ma pretendendo di essere dominatrice, e soprattutto ricordava benissimo il sesso, quel rapporto così istintivo, così pieno di rabbia per le relazioni andate male, così... bello. Le era piaciuto, non poteva nasconderlo. Si tirò uno schiaffo.
“Cosa cazzo ti dice il cervello?” si disse tra sé e sé “Ti sei scopata la tua migliore amica e sei pure capace di pensare che sia stato bello? Ah sì, sei proprio matura, a ventisei anni già a insegnare per poi finire così...”
Voleva urlare, piangere, prendere a pugni il divano, ma poi si ricordò che nell'appartamento c'era anche Anna, o almeno così pensava. Si girò verso la porta della camera da letto: era spalancata, così come quella del bagno; se n'era andata. Laura era terrorizzata all'idea che fosse scappata perché schifata dal loro rapporto, dal modo in cui l'avevano fatto, che avesse pensato che voleva solo approfittarsi del suo corpo. Afferrò istintivamente il cellulare dal tavolino accanto al divano, e in cima alle notifiche comparve un messaggio vocale mandato proprio da Anna nemmeno mezz'ora prima; durava poco più di un minuto. Vincendo la paura del suo contenuto, Laura lo fece partire:
“Ehi Lau... intanto scusami per essermene andata senza nemmeno avvertirti, ma non volevo svegliarti e soprattutto mi sentivo troppo imbarazzata per affrontare una qualsiasi conversazione. Sono appena arrivata a casa e a mente fredda forse sarei dovuta rimanere, ma penso capirai. Volevo solo dire che per me tra noi rimarrà tutto come prima... voglio dire, non so come tu ti senta ma pensandoci adesso non ci vedo niente di male. Ci mancava sentire “quel fuoco” e per quanto mi riguarda ieri l'ho decisamente sentito. Però mi piacerebbe che rimanesse lì, un bellissimo ricordo, niente di più. Poi se dovessimo trovarci di nuovo in una situazione del genere... perché no, intendo? Comunque appena ti svegli se ti va chiamami, sto cominciando a sentirmi un po' in colpa per essere scappata così. Ah e... grazie, davvero. Ieri sono stata benissimo, in tutti i sensi. Prometto che ti offrirò da bere per sdebitarmi!”
Laura esalò probabilmente il sospiro più forte della sua vita e lasciò cadere la schiena sul divano. Era esattamente il tipo di messaggio che sperava di ricevere, e che fortunatamente allontanava i suoi timori. Senza attendere oltre chiamò Anna.
“Buongiorno principessa!” disse subito prendendola in giro. Laura sorrise.
“Ciao” rispose “Diciamo che scolarmi tre bicchieri di vino prima di dormire ha avuto i suoi effetti collaterali”
“Ah, ci sei andata giù pesante! Non ti biasimo, tranquilla. Anche io questa mattina non sapevo bene come comportarmi... se devo essere sincera parlare al telefono mi mette molto più a mio agio dell'idea di farlo di persona”
“Sì, hai ragione. Confesso che all'inizio ho pensato che potesse essersi rotto qualcosa, credevo di aver fatto una cazzata colossale, volevo prendermi a schiaffi... poi ho ascoltato il tuo audio, e volevo dirti che condivido tutto quello che hai detto. Anche per me è stato bellissimo”
“Ci siamo divertite, eh?” chiese Anna ridendo.
“Puoi dirlo” rispose Laura che sfoggiava un sorriso malizioso.
“Mamma mia da quanto non mi facevo una scopata del genere, ne avevo davvero bisogno. Te la cavi a dominare, eh?”
“Ehi, non ci provare!”
Entrambe scoppiarono a ridere.
“No, tranquilla” disse poi Anna “Volevo solo dire che si vede che ti piace da impazzire. Quando ti sei masturbata alla fine avevi addosso un fuoco incredibile, sprizzavi erotismo e sensualità da tutti i pori. Era qualcosa di naturale, sincero... eri uno spettacolo, insomma!”
Laura arrossì. Quei complimenti da parte della sua migliore amica erano una boccata d'aria freschissima per la sua autostima, e ne aveva tanto bisogno.
“Ti ringrazio” rispose “Sappi che sei stata probabilmente il partner più soddisfacente con cui io sia mai andata a letto”
“Smettila, così mi metti in imbarazzo!” disse Anna ridendo.
“Sul serio! Sai qual è il vero problema? È che quasi tutti i ragazzi non mi prendono mai sul serio. Pensano di essere comunque loro a comandare, pensano che sia solo un gioco erotico e mi lasciano fare, immaginando che tanto già dalla volta successiva saranno loro a stare sopra. Poi quando si rendono conto che non ho intenzione di lasciarli fare se ne vanno, perché per loro conta solo quello, l'uomo deve godere e la donna deve starsene zitta e buona! Andatevene a fare in culo!”
Laura respirò profondamente, poi riprese:
“Con te è stato diverso. Eri lì per me, con il corpo e con la mente, ti piaceva davvero essere sottomessa, e mi facevi sentire una vera dominatrice. Un paio di ragazzi si sono anche sottomessi a me volontariamente, ma mai a questo livello, mai con questa passione”
Anna rimase in silenzio per qualche secondo.
“Adesso cosa pensi di fare?” disse infine “A livello di relazioni, dico”
Laura sospirò di nuovo.
“Non ho voglia di una storia seria” rispose infine “Sento che non è ciò di cui ho bisogno in questo momento. Però mi manca il sesso, e adesso che so cosa si prova a essere in totale controllo difficilmente mi accontenterò di altro. Mi piacerebbe trovare qualcuno che voglia solo del sesso e si adatti ai miei desideri”
“Sicuramente per il sesso non farai fatica, per l'affinità... ti auguro davvero di riuscirci a breve. Tu non abbatterti, ricordati che c'è sempre pieno di ragazzi pronti a piegarsi davanti a quegli occhioni verdi e leccarla come si deve”
“Lo spero davvero” rispose Laura sorridendo “E tu?”
“Ti dirò, la scopata di ieri sera è stata una fantastica terapia d'urto. Certo, sono ancora incazzata nera con Lorenzo, ma mi sento già meglio rispetto a ieri. Però penso che per un po' rimarrò lontana da qualsiasi tipo di approccio, voglio stare da sola e prendermi del tempo per me stessa”
“È una splendida idea. Se hai bisogno di qualsiasi cosa sono sempre qui, lo sai”
“Grazie Lau, lo apprezzo tantissimo. Ci sentiamo presto”
Anna attaccò. Laura poggiò il telefono sul divano, buttò la testa all'indietro e per qualche secondo si perse inerme a fissare il soffitto. Alla fine si alzò, si schiaffeggiò leggermente le guance per risvegliarsi e si disse:
“Ok, vediamo di renderci operative”
Per prima cosa sistemò i resti della cena: i cartoni della pizza, i bicchieri, le bottiglie di vino ormai vuote; con l'aspirapolvere raccolse le briciole sparse. Subito dopo decise di farsi una doccia: si spogliò dell'intimo e si infilò sotto il getto di acqua tiepida, che in quel caldo mattino di metà maggio le consentiva di rinfrescarsi e di alleviare il mal di testa post-sbornia. Spalmò il bagnoschiuma percorrendo con calma e sensualità le sue curve: il sesso e i complimenti di Anna le avevano donato consapevolezza del suo corpo e della sua carica erotica. Afferrò tra le mani il suo seno sodo e generoso, stuzzicandosi i capezzoli con gli indici di entrambe le mani, poi seguì la linea dei fianchi fino al culo, che certo non era tonico come quello di Anna ma era ben proporzionato, e con la palestra si stava scolpendo sempre di più. Laura si tirò qualche leggero schiaffetto, godendosi la sensazione dei glutei che ondeggiavano leggermente.
Uscita dalla doccia, si avvolse un asciugamano intorno alla testa, si asciugò in fretta il corpo e per qualche momento si fermò ad ammirare il suo riflesso nello specchio: si alzò sulla punte, inarcò la schiena e osservò la linea sinuosa del suo corpo. Poi si avvicinò e squadrò attentamente i suoi intensi occhi verdi, il naso piccolo e lievemente all'insù, le labbra piene e morbide. Anche senza un filo di trucco era incredibilmente attraente. Sorrise, poi si accarezzò le labbra con l'indice della mano destra. Il dito si infilò lentamente nella bocca, dove la lingua lo avvolse con il suo calore. Laura portò l'indice inumidito al capezzolo destro, già turgido grazie al contatto con l'aria che entrava dalla finestra, e si guardò mentre si eccitava. Si morse il labbro inferiore e istintivamente fece scivolare una mano in mezzo alle gambe: nonostante il contrasto tra il calore della doccia e la leggera brezza che si intrufolava da fuori, si era già bagnata. Continuando ad ammirare il suo corpo nudo, iniziò a masturbarsi. Appoggiò le spalle alla parete, e un brivido di freddo le corse lungo la schiena. Pensò che l'immagine che vedeva riflessa nello specchio era a grandi linee la stessa che si era parata davanti ad Anna la sera precedente, e l'idea la eccitò ancora di più. Chiuse gli occhi e ripensò al loro rapporto, ai loro corpi che si strusciavano l'uno sull'altro mentre si baciavano, alla sensazione di penetrare con uno strap-on, alle suppliche da schiavetta di Anna e soprattutto alla sensazione di sentire quest'ultima raggiungere il climax mentre era stretta a lei.
Le servirono solo un paio di minuti prima di sentire le gambe tremare e concludere quella “sveltina” culminando in un intenso orgasmo. Sentendo le ginocchia cedere, si appoggiò al bordo del lavandino. Si guardò nuovamente allo specchio, con la fronte lucida di sudore e il respiro affannoso, e si sorrise.
“Adesso però operative davvero” disse.
Dopo pranzo Laura si sedette al tavolo della cucina e cominciò a correggere alcuni temi di una sua classe. Indossava solamente una t-shirt e un paio di mutandine: i cerchietti disegnati dai capezzoli premuti contro la maglia tradivano l'assenza del reggiseno, della cui morsa amava liberarsi non appena possibile. Aveva accavallato le gambe, e faceva dondolare sotto il tavolo un elegante piedino, le cui unghie erano rivestite da lucido smalto trasparente. Si era sentita così sexy che aveva deciso di lasciare più pelle nuda possibile, pur essendo in casa da sola: quel giorno voleva flirtare con se stessa.
Di tanto in tanto, mentre rifletteva, si toglieva di occhiali da lettura e quasi inconsapevolmente si portava una stanghetta alle labbra e la succhiava delicatamente, con fare sensuale. Altre volte stringeva i gomiti ai lati dei seni e osservava l'impronta dei capezzoli farsi più evidente, e immaginava un uomo seduto all'altro lato del tavolo che la osservava legato, senza potersi toccare nonostante fosse completamente nudo. Allora sollevava il piede sotto il tavolo immaginando di poggiarlo proprio sul suo membro eretto e di torturarlo lentamente. Ciò che però a mente lucida la sorprese di più fu la tendenza a provare una sorta di piacere nel sottolineare gli errori che incontrava nei temi, come se ogni correzione fosse in qualche modo eccitante per lei. Non appena se ne rese conto, si fermò e respirò a fondo: non c'era niente di male nell'eccitarsi all'idea di dominare qualcuno, ma non poteva permettere che questo influenzasse il suo lavoro. Così, rispondendo nuovamente alla sua etica lavorativa, riprese la concentrazione e tornò a essere la persona professionale e imparziale che i suoi studenti conoscevano, pur non rinunciando a qualche pausa per fantasticare di torturare altri ragazzi.
Verso le cinque del pomeriggio ricevette un altro messaggio vocale da parte di Anna. Incuriosita, lo fece partire:
“Ciao Lau, scusami se ti disturbo di nuovo ma ho qualcosa che potrebbe interessarti... stavo parlando con una mia amica e ho fatto finta di volere qualche rapporto occasionale, per vedere se potesse avere qualche consiglio da girare a te. Non odiarmi, volevo solo rendermi utile, e soprattutto non sa che la vera interessata sei tu. Comunque credo sia stata un'ottima idea perché mi ha consigliato un sito di incontri che ha usato per qualche mese, dice di essersi trovata benissimo e che nella nostra zona ci sono tantissimi ragazzi iscritti. Ma la cosa davvero interessante è che è basato sugli interessi sessuali delle persone, e in particolare sul BDSM, che è tutto quello che riguarda sottomissione e dominazione, ma probabilmente lo saprai già. A lei piace essere sottomessa e ha incontrato ragazzi sempre rispettosi dei ruoli che si davano. A maggior ragione tu non dovresti avere problemi. Adesso ti giro il link che mi ha mandato, se hai domande non farti problemi a chiedere”
Nella testa di Laura si alternavano scetticismo, eccitazione e insicurezza. Si era sempre tenuta lontana dai siti di incontri: non che li considerasse un male, ma era abbastanza diffidente della loro effettiva capacità di combinare due persone. Allo stesso tempo, l'idea di poter cercare specificamente ragazzi disposti a essere sottomessi era estremamente allettante. Rispose ad Anna con uno sbrigativo messaggio di ringraziamento, promettendosi di controllare il sito una volta finito il lavoro.
Laura però si rese presto conto che la tentazione era troppa, così dopo nemmeno mezz'ora decise di mettere da parte i compiti e di visitare il sito suggerito dall'amica di Anna. Il meccanismo sembrava piuttosto semplice: all'interno del proprio profilo, ogni persona inseriva a propria discrezione informazioni come età, lavoro, situazione sentimentale e soprattutto i propri “ruoli” sessuali, che venivano messi in risalto con dei tag, delle vere e proprie targhette che figuravano sotto la foto profilo e prima ancora della descrizione. Alcuni di questi termini, espressi in inglese, erano già noti o facilmente intuibili per Laura: master, mistress, submissive, dominant, pet, voyeur... Altri le erano invece del tutto sconosciuti: vanilla, brat, rope bunny erano i più diffusi. Il sito dava poi la possibilità di cercare profili in base a sesso, età, orientamento sessuale, zona e naturalmente interessi. Tuttavia per avviare la ricerca era necessario registrarsi.
Laura cominciò a pensare seriamente a quella possibilità. Un lato di lei continuava a ritenerla una scelta sbagliata, non tanto perché non potesse risultare efficace ma perché dato il suo ruolo da insegnante aveva paura che qualcuno la riconoscesse. Un'altra parte di lei però le ripeteva che sarebbe bastata accortezza: non mostrare il viso sul sito e selezionare attentamente chi incontrare. Passò qualche minuto a soppesare rischi e vantaggi: aveva già avuto diversi rapporti con sconosciuti, quello non era un problema, ma era sicura di potersi fidare? Probabilmente sarebbe stato sufficiente usare il proprio appartamento come luogo di incontro, e del resto se voleva davvero sentirsi libera di esprimere la propria sessualità doveva avere un po' fiducia anche negli altri. Era sicura di volerlo fare? Certo, avrebbe anche potuto aspettare di conoscere qualcun altro dal vivo e sperare che potesse essere l'uomo giusto per lei, ma ultimamente le delusioni erano state troppe. Era disposta ad aspettare ancora? No, aveva bisogno di passare almeno un periodo soddisfacente, che la facesse sentire completamente a suo agio con sé stessa e con la sua sessualità. E chissà, magari oltre a partner occasionali avrebbe incontrato qualcuno che sarebbe diventato qualcosa di più...
Si era data le risposte che cercava. Laura respirò a fondo e cliccò sul pulsante “Iscriviti”.
Per evitare rischi, creò appositamente una mail senza i suoi dati personali. Subito il sito le chiese di scegliere di inserire il proprio nome oppure un nickname. Dopo qualche minuto di riflessione, Laura si fece forte della sua cultura letteraria e scelse di farsi chiamare “Calipso”, la ninfa che nell'Odissea aveva sedotto Ulisse e lo aveva trattenuto nella sua isola per sette anni: un soprannome più che calzante per il suo ruolo di dominatrice. Inseriti nickname, sesso, età e zona (aveva deciso di indicare la provincia, per rimanere più anonima e condividere dettagli precisi solo in conversazioni private) le venne chiesto di caricare una foto. Laura decise di inserire un dettaglio del suo corpo, ma senza ovviamente inquadrare il volto: si truccò con un rossetto arancione, una tonalità molto particolare che avrebbe sicuramente attirato l'attenzione, sorrise, strinse i seni nudi tra le braccia e si ritrasse dalle labbra ai capezzoli, portando all'indietro i capelli perché non comparissero nell'inquadratura e scoprendo sensualmente il collo allo stesso tempo. A quel punto non le restava che inserire una descrizione e selezionare i tag indicanti i suoi gusti sessuali. Dopo averci lavorato per qualche minuto, ultimò la descrizione:
“Ciao, sono una ragazza di ventisei anni e adoro dominare. Niente di estremo, mi eccita semplicemente impartire ordini e avere il controllo della situazione. Mi piacciono sia gli uomini che le donne, l'importante è che siano sempre pronti a soddisfare i miei desideri. Se non siete disposti a farvi sottomettere completamente da me, non sono interessata a voi. Se invece farete i bravi e mi lascerete libera di fare ciò che voglio, potrei avere pietà di voi e decidere che vi meritate di godere. Siete stati avvertiti”
Il tono che aveva usato la eccitava molto, e le sembrò di aver messo bene in chiaro i suoi interessi.
Alla voce “orientamento sessuale” decise di confermare quanto scritto nella descrizione e selezionò “bisessuale”: fino alla sera precedente probabilmente si sarebbe definita eterosessuale, ma il rapporto con Anna le aveva rivelato quanto il sesso dell'altra persona potesse passare in secondo piano in un rapporto soddisfacente.
L'ultimo passaggio per completare il profilo era la scelta dei tag, così Laura si informò accuratamente sui termini che non conosceva: imparò che “switch” indica chi prova piacere sia a dominare che a essere sottomesso, “brat” i sottomessi che si ribellano per piacere o per ricevere una punizione, “vanilla” coloro che prediligono rapporti lineari, “rope bunny” chi predilige rapporti che prevedono l'uso di corde, e molto altro. Le si stava aprendo l'intero mondo del BDSM, ma decise che per il momento preferiva non approfondire troppo l'argomento, anche perché comprendeva pratiche come l'umiliazione e la degradazione che non la interessavano affatto.
I tag che decise infine di attribuirsi furono dom, mistress e brat tamer. Quest'ultimo tag designava i dom che provano piacere nel punire e castigare i brat; l'idea di rimettere al proprio posto un sottomesso ribelle la eccitava molto, così decise di aggiungerlo ai suoi interessi.
Completato anche quest'ultimo passaggio, il sito le diede il benvenuto mostrandole il suo profilo agli occhi degli altri utenti e illustrandole i suoi principali meccanismi: gli iscritti potevano “mostrare interesse” per altri profili inviando un “bacio”, al quale si poteva allegare un breve messaggio, e nel caso questo fosse ricambiato l'utente avrebbe potuto cominciare a chattare con l'altro. Il sito permetteva inoltre di bloccare i contatti troppo insistenti o di segnalare abusi verbali. L'altra funzione che catturò l'interesse di Laura era il sistema di recensioni: dopo l'incontro infatti, ogni utente poteva esprimere il suo parere sull'altro, fornendo così un quadro più completo ai nuovi interessati e garantendo anche l'affidabilità della persona in questione. Il giudizio era puramente descrittivo dell'esperienza, nessuna valutazione numerica o espressa su una scala di cinque stelle. Laura ne fu sollevata, perché anche da insegnante non le era mai piaciuto assegnare dei numeri alle persone. Il sito consentiva infine di “bloccare” il proprio profilo dal ricevere baci per un certo periodo di tempo mentre si era già impegnati in un altro appuntamento.
Dato che si stava facendo sera, Laura decise di mettersi a cucinare e che sarebbe tornata più tardi a controllare eventuali profili interessati. Passando davanti allo specchio del bagno, osservò quanto quel rossetto che metteva così di rado creasse un contrasto con il naturale candore della sua pelle,
esaltandone la luminosità. Si sorrise: quelle labbra arancioni avrebbero sicuramente fatto colpo.
Finito di cenare e sistemata la cucina, si sedette sul divano e controllò nuovamente il sito. Nel giro di un paio d'ore le erano arrivati ben dieci baci: controllando la relativa sezione scoprì che quattro di questi le erano stati inviati dallo stesso utente, un uomo di quasi cinquant'anni che vi aveva allegato messaggi del tipo “non sai cosa ti farei” o “buonasera bellezza, sei libera?”. Laura non ci pensò due volte prima di bloccarlo. Un altro paio di messaggi arrivavano da utenti che non provavano nemmeno a celare il fatto di essere dom, come i loro stessi tag rivelavano: “ciao, sei bellissima, sei sicura di voler solo dominare?” era il tenore dei messaggi di entrambi. Infastidita, Laura bloccò anche questi ultimi. I restanti messaggi erano però effettivamente di uomini sottomessi, ma nel visualizzare i loro profili Laura veniva scoraggiata dalle descrizioni terribilmente approssimative e sgrammaticate e quasi grottesche nei toni. Non doveva certo discutere con loro di letteratura, ma non aveva mai sopportato la mancanza di attenzione e di cura formale. E poi, visto il numero di richieste che le erano già arrivate, si poteva permettere di essere un po' selettiva. Ignorate così quelle avances, decise di andare alla ricerca di uomini della sua zona compatibili con i suoi gusti. Tra i primissimi risultati, fu colpita da un utente che aveva come immagine del profilo un autoritratto di Egon Schiele, uno degli artisti preferiti di Laura. Un pallino verde in alto a destra proprio sul cerchio dell'immagine segnalava che era online in quel momento. Il suo nickname, che sembrava quasi un ossimoro, era “Submissive boss”. Conosceva la città indicata nelle informazioni personali, era a meno di mezz'ora di macchina dalla sua. La sua descrizione era essenziale ma ben scritta ed elegante:
“Sono un uomo di quarant'anni, divorziato da cinque. Adoro sottomettermi e ricevere ordini, e ciò che mi eccita di più è dare piacere all'altra persona. Il mio appuntamento tipo prevede di conoscere – sempre con discrezione – la mia partner davanti a una buona cena e di essere completamente al suo servizio per il resto della serata. Al momento prediligo incontri di una sola notte”
Laura si mordicchiò un labbro. Quattordici anni di differenza erano tanti, anche perché il massimo che avesse sperimentato era stato a ventidue anni con un ragazzo di ventisette. Ciò che però la attirava erano le svariate recensioni del profilo dell'uomo, tutte estremamente positive:
“Uomo di gran classe, elegante e molto affascinante”
“Bell'uomo e bellissima persona, è stato un piacere dominarlo e passare la notte con lui”
“Ho passato una notte di grande passione. Bravissimo sub e uomo molto elegante”
Mentre ancora era indecisa se contattarlo o meno, le arrivò un bacio proprio da Submissive boss. A quel punto, Laura si decise e ricambiò il bacio. Subito le si aprì una chat con l'uomo, che le inviò un messaggio pochi secondi dopo:
“Ciao, grazie di avermi ricambiato. Ho visto che sei della provincia, mi potresti dire precisamente di dove?”
“Non perde tempo” pensò Laura con un sorriso “Meglio così, nessuna insicurezza”
“Ciao, grazie a te dell'invito. Io sono di B.” rispose.
“Perfetto. Mi piacerebbe molto incontrarti. Di solito per i miei appuntamenti scelgo sempre un albergo nella zona dell'altra persona. Premetto che i soldi per me non sono un problema quindi sono più che contento di offrire. Se però preferisci fare da te o un'altra opzione a me va benissimo, scegli liberamente”
Laura si prese qualche momento per riflettere. La soluzione dell'albergo era sicuramente conveniente per non rivelare dove abitasse, ma allo stesso tempo sapeva che si sarebbe sentita in debito per il costo della stanza e non si sarebbe goduta il rapporto. Decise così di incontrarlo da lei, senza però fornirgli direttamente l'indirizzo:
“Ti spiace se ci incontriamo in un parcheggio? È vicino al mio appartamento, passo a prenderti in macchina e ti porto da me. Scusami se cerco di essere più anonima possibile ma è la prima volta che incontro qualcuno così”
“Non preoccuparti, è una scelta che fanno in tante. Quando?” rispose l'uomo dopo una manciata di secondi.
“Venerdì sera alle otto?”
“Va benissimo”
“Perfetto, se a te non dispiace cucinerei io”
“Niente in contrario. A questo punto io porterei il vino, se per te va bene”
“Volentieri” rispose Laura, che subito dopo scrisse:
“Ti piace il branzino?”
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