La dea del fiume

di
genere
prime esperienze

sono sempre stata una ragazza piuttosto timida, soprattutto con i ragazzi, tanto da essere ancora vergine a 19 anni, nonostante avessi un bel corpo. avevo un culetto bello sodo, due seni gonfi e pieni, due gambe lunghe e snelle. il seno è sempre stato il mio punto forte, l’unica parte del mio corpo che, nonostante fossi timida, cercavo sempre di evidenziare e mettere in mostra.
ricordo tutto del giorno in cui finalmente persi la verginità. vicino a casa mia c’era un fiume in cui facevo sempre il bagno. era un posto isolato, quindi ero quasi sempre da sola, ma la mia timidezza mi impediva di fare il bagno nuda. quel giorno però volevo osare. presi coraggio e mi tolsi il reggiseno, liberando le mie tette. mi immersi nell’acqua tenendo su le mutandine del costume, per paura che potesse vedermi qualcuno. ad un certo punto sentii dei passi, mi girai e vidi sulla riva del fiume un ragazzo. istintivamente mi coprii i seni con le mani.
“non coprirti” mi disse lui “sembri una dea”
mi sentii lusingata da quelle parole, ma non tolsi le mani.
“posso entrare nell’acqua?’ mi chiese il ragazzo, che mi disse di chiamarsi Luca. gli dissi che si, poteva entrare. lui si avvicinò a me e io iniziai ad eccitarmi.
“ti ho guardata per un po’” disse lui “ho visto come ti accarezzavi le tette, non smettere solo perché ci sono io, anzi fammi vedere come ti tocchi”. a quelle parole si avvicinò ancora di più, mi prese le mani e me le spostò. rimasi così, con le tette all’aria davanti ad uno sconosciuto. la situazione mi eccitava, così iniziai ad accarezzarmi, facendo diventare sempre più turgidi i miei capezzoli e sempre più gonfi i miei seni. per la prima volta un ragazzo mi guardava e desiderava il mio corpo. iniziai a sentire pulsare tra le gambe, a volere di più. mi avvicinai e iniziammo a baciarci e a toccarci dappertutto. mi portò sulla riva del fiume e mi tolse le mutandine del costume, poi mi spalancò le cosce e iniziò a leccarmi la vagina. mi sembrava di essere in paradiso: eccitata, nuda, a completa disposizione di uno sconosciuto. e poi finalmente, il suo cazzo entrò dentro di me. mi penetró in modo selvaggio, spingendosi sempre di più dentro di me. la mia figa era un lago, tutta bagnata per quel cazzo meraviglioso. i miei seni stavano esplodendo, i miei gemiti riempivano l’aria. venni un paio di volte e poi venne lui, inondandomi tette e pancia di sperma.
così come era arrivato, se ne andò. rimasi sulla riva a lungo, tutta sudata e sporca di sborra.
scritto il
2021-05-14
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