Invito inaspettato
di
Tenebris
genere
etero
E’ mattina, mi sveglio di soprassalto sicura di non aver sentito la sveglia ed invece sono solo le cinque; di dormire ormai non se ne parla perciò mi alzo e apro le persiane. Vado in cucina, accendo la macchinetta del caffè e nel frattempo controllo il cellulare. Scrivo il buongiorno nella chat delle amiche e mi preparo il caffè. Che bello il silenzio della mattina, a quest’ora dormono ancora tutti.
Mi avvio in bagno, apro l’acqua della doccia e aspetto che si formi un po’ di vapore, mi spoglio ed entro. L’acqua tiepida sul corpo ancora assopito, il bagnoschiuma alla vaniglia, che sensazione meravigliosa. Passo le mani sul corpo insaponando e mi soffermo sul seno, chiudo gli occhi e penso a te. Dalla sera del gelato sei la mia ossessione, sono passati quattro giorni e non ti ho più visto. Ogni volta che esco di casa mi guardo in torno sperando di trovarti ma ancora niente, sei sparito come in un sogno. E adesso il mio desiderio di te è altissimo, continuo ad accarezzarmi e lentamente scendo tra le gambe; immagino la tua bocca, la lingua calda e morbida sul clitoride. Le dita scivolano con il sapone, la sensazione è rilassante ed eccitante insieme, mi sento così languida; vengo… brividi che salgono lungo la schiena fino alla base della testa. Finisco di lavarmi, mi asciugo e nuda vado in camera. Scelgo un abbigliamento curato ma pratico, devo andare a lavorare voglio stare comoda. Spazzolo i capelli, un po’ di trucco prendo la borsa ed esco.
Arrivata alla macchina noto un foglietto sul parabrezza, non è possibile una multa? Ma cazzo no…. Non ho parcheggiato male. Già la giornata è rovinata. Prendo il biglietto e rimango sorpresa, un tuo messaggio.
“Stasera alle 20.00 ti passo a prendere, ti porto in un posto speciale. S.”
Ho il cuore che batte a mille, già so che non concluderò niente per tutto il giorno.
Arrivo a lavoro, saluto, mi siedo alla scrivania ed ho già tante mail a cui rispondere. Dai, mettiti a lavoro che la giornata passerà più veloce. Mi ripeto il mio mantra per convincermi a non pensarti.
Effettivamente la giornata scorre finché non arriva un messaggio, numero che non conosco, “Non vedo l’ora sia stasera”. Inizio ad inquietarmi, sai dove abito, sai che macchina ho, adesso scopro che sai il mio numero…. Stasera dovrò farti un sacco di domande.
Finisco di lavorare e volo a casa, è tardi mi devo preparare. Scelgo un paio di pantaloni neri, camicetta bianca, cintura rossa e sandali rossi col tacco. La borsetta nera e un po’ di trucco, marco un po’ di più gli occhi, d’altronde è sera….
Squilla il telefono, ho memorizzato il tuo numero, rispondo e mi dici di scendere.
Scendo agitata, esco dalla porta ma non ti vedo. Poi una moto si ferma vicino a me, mi porgi il casco e mi dici “Sali che è tardi”.
Adoro le moto, salgo, ti stringo in vita e parti a razzo. Non so dove vuoi portarmi, non mi interessa, mi sto perdendo nel tuo profumo e col calore del tuo corpo. Con la scusa di stringermi per non cadere ti tocco lo stomaco, il petto. Ho perso la cognizione del tempo e del luogo, quando mi guardo intorno vedo che stiamo salendo in collina, il tramonto si sta formando all’orizzonte.
Ci fermiamo in cima ad un cancello, con il telecomando apri ed entriamo, il vialetto ci porta ad una casa; ti fermi e mi fai scendere. Scendi anche tu, prendi il mio casco e senza dire niente mi conduci per mano ad una terrazza che si affaccia sul mare. Lo spettacolo è mozzafiato. C’è un tavolo apparecchiato con le candele e le rose bianche. Due sedie e due calici di prosecco. Ci avviciniamo ma il mio sguardo è fisso sul tramonto “E’ bellissimo” “Non quanto te”. Ti guardo, hai la luce del tramonto sul viso, sei ancora più bello.
Mi avvicino, ti metto le mani sul petto e ti bacio. Quanto ho sognato di farlo, non riesco a credere che finalmente siamo qui.
Mi stringi fra le braccia, il bacio si fa passionale, il mio cuore esplode non vorrei staccarmi da te ma tu hai organizzato una serata meravigliosa quindi ci stacchiamo e ci mi fai accomodare.
Entri in casa e dopo qualche minuto torni con un vassoio pieno di cose buonissime, ci mettiamo a mangiare guardandoci negli occhi, ho mille domande da farti ma in questo momento non riesco sono troppo presa da te e da tutto questo.
Le nostre mani si cercano, le dita si toccano, se è un sogno non mi voglio svegliare.
La cena finisce, tra una risata e l’altra, ci siamo raccontati un po’ di noi. Mi fai alzare, ci avviciniamo al muretto e guardiamo il panorama, la luna che si riflette sul mare e le luci in lontananza; si sente solo il rumore della natura. Fa un po’ freddo e mi abbracci per scaldarmi, mi stringo a te e giro la testa per baciarti la guancia.
Le tue mai sulle mie braccia per scaldarmi, poi sulle spalle e sui bottoni della camicetta, lentamente li apri fino alla pancia, fai scendere le spalline del reggiseno e mi tiri fuori il seno. L’aria pungente e l’eccitazione mi fa indurire i capezzoli, li stringi tra le dita ci giochi. Sospiro e mi abbandono sempre di più. Scendi a slacciarmi i pantaloni, li fai scendere lungo le gambe insieme alle mutandine. Ti abbassi e mi baci il sedere, lo allarghi e nel contempo mi fai piegare. La tua lingua mi esplora, mi gusta ed io mi bagno.
Gemo, sono eccitata, oltre alla lingua sento le tue dita sul mio clitoride. Sto per venire e tu lo sai. Mi fai godere, mi appoggio completamente al muretto; lo sguardo perso, nemmeno mi accorgo che hai abbassato la zip dei pantaloni finché non sento che mi stai entrando dentro.
Sono così bagnata che non fa fatica ad entrare. Sento il tuo bacino contro il mio culo, i colpi che mi dai sono forti ma lenti, sensuali, sento il tuo cazzo dentro di me che scivola, mi riempi. La tua bocca è sul mio collo, mi mordicchi, mi succhi. Impazzisco. Non riesco a stare ferma, anche se mi tieni per i fianchi, mi muovo ti vengo incontro, cerco di aumentare il ritmo e alla fine mi accontenti. Mi scopi con piu’ forza, piu’ veloce ed entrambi veniamo.
Ci rivestiamo, mi abbracci, mi baci con passione e mi dici “Stanotte resta con me”.
Mi avvio in bagno, apro l’acqua della doccia e aspetto che si formi un po’ di vapore, mi spoglio ed entro. L’acqua tiepida sul corpo ancora assopito, il bagnoschiuma alla vaniglia, che sensazione meravigliosa. Passo le mani sul corpo insaponando e mi soffermo sul seno, chiudo gli occhi e penso a te. Dalla sera del gelato sei la mia ossessione, sono passati quattro giorni e non ti ho più visto. Ogni volta che esco di casa mi guardo in torno sperando di trovarti ma ancora niente, sei sparito come in un sogno. E adesso il mio desiderio di te è altissimo, continuo ad accarezzarmi e lentamente scendo tra le gambe; immagino la tua bocca, la lingua calda e morbida sul clitoride. Le dita scivolano con il sapone, la sensazione è rilassante ed eccitante insieme, mi sento così languida; vengo… brividi che salgono lungo la schiena fino alla base della testa. Finisco di lavarmi, mi asciugo e nuda vado in camera. Scelgo un abbigliamento curato ma pratico, devo andare a lavorare voglio stare comoda. Spazzolo i capelli, un po’ di trucco prendo la borsa ed esco.
Arrivata alla macchina noto un foglietto sul parabrezza, non è possibile una multa? Ma cazzo no…. Non ho parcheggiato male. Già la giornata è rovinata. Prendo il biglietto e rimango sorpresa, un tuo messaggio.
“Stasera alle 20.00 ti passo a prendere, ti porto in un posto speciale. S.”
Ho il cuore che batte a mille, già so che non concluderò niente per tutto il giorno.
Arrivo a lavoro, saluto, mi siedo alla scrivania ed ho già tante mail a cui rispondere. Dai, mettiti a lavoro che la giornata passerà più veloce. Mi ripeto il mio mantra per convincermi a non pensarti.
Effettivamente la giornata scorre finché non arriva un messaggio, numero che non conosco, “Non vedo l’ora sia stasera”. Inizio ad inquietarmi, sai dove abito, sai che macchina ho, adesso scopro che sai il mio numero…. Stasera dovrò farti un sacco di domande.
Finisco di lavorare e volo a casa, è tardi mi devo preparare. Scelgo un paio di pantaloni neri, camicetta bianca, cintura rossa e sandali rossi col tacco. La borsetta nera e un po’ di trucco, marco un po’ di più gli occhi, d’altronde è sera….
Squilla il telefono, ho memorizzato il tuo numero, rispondo e mi dici di scendere.
Scendo agitata, esco dalla porta ma non ti vedo. Poi una moto si ferma vicino a me, mi porgi il casco e mi dici “Sali che è tardi”.
Adoro le moto, salgo, ti stringo in vita e parti a razzo. Non so dove vuoi portarmi, non mi interessa, mi sto perdendo nel tuo profumo e col calore del tuo corpo. Con la scusa di stringermi per non cadere ti tocco lo stomaco, il petto. Ho perso la cognizione del tempo e del luogo, quando mi guardo intorno vedo che stiamo salendo in collina, il tramonto si sta formando all’orizzonte.
Ci fermiamo in cima ad un cancello, con il telecomando apri ed entriamo, il vialetto ci porta ad una casa; ti fermi e mi fai scendere. Scendi anche tu, prendi il mio casco e senza dire niente mi conduci per mano ad una terrazza che si affaccia sul mare. Lo spettacolo è mozzafiato. C’è un tavolo apparecchiato con le candele e le rose bianche. Due sedie e due calici di prosecco. Ci avviciniamo ma il mio sguardo è fisso sul tramonto “E’ bellissimo” “Non quanto te”. Ti guardo, hai la luce del tramonto sul viso, sei ancora più bello.
Mi avvicino, ti metto le mani sul petto e ti bacio. Quanto ho sognato di farlo, non riesco a credere che finalmente siamo qui.
Mi stringi fra le braccia, il bacio si fa passionale, il mio cuore esplode non vorrei staccarmi da te ma tu hai organizzato una serata meravigliosa quindi ci stacchiamo e ci mi fai accomodare.
Entri in casa e dopo qualche minuto torni con un vassoio pieno di cose buonissime, ci mettiamo a mangiare guardandoci negli occhi, ho mille domande da farti ma in questo momento non riesco sono troppo presa da te e da tutto questo.
Le nostre mani si cercano, le dita si toccano, se è un sogno non mi voglio svegliare.
La cena finisce, tra una risata e l’altra, ci siamo raccontati un po’ di noi. Mi fai alzare, ci avviciniamo al muretto e guardiamo il panorama, la luna che si riflette sul mare e le luci in lontananza; si sente solo il rumore della natura. Fa un po’ freddo e mi abbracci per scaldarmi, mi stringo a te e giro la testa per baciarti la guancia.
Le tue mai sulle mie braccia per scaldarmi, poi sulle spalle e sui bottoni della camicetta, lentamente li apri fino alla pancia, fai scendere le spalline del reggiseno e mi tiri fuori il seno. L’aria pungente e l’eccitazione mi fa indurire i capezzoli, li stringi tra le dita ci giochi. Sospiro e mi abbandono sempre di più. Scendi a slacciarmi i pantaloni, li fai scendere lungo le gambe insieme alle mutandine. Ti abbassi e mi baci il sedere, lo allarghi e nel contempo mi fai piegare. La tua lingua mi esplora, mi gusta ed io mi bagno.
Gemo, sono eccitata, oltre alla lingua sento le tue dita sul mio clitoride. Sto per venire e tu lo sai. Mi fai godere, mi appoggio completamente al muretto; lo sguardo perso, nemmeno mi accorgo che hai abbassato la zip dei pantaloni finché non sento che mi stai entrando dentro.
Sono così bagnata che non fa fatica ad entrare. Sento il tuo bacino contro il mio culo, i colpi che mi dai sono forti ma lenti, sensuali, sento il tuo cazzo dentro di me che scivola, mi riempi. La tua bocca è sul mio collo, mi mordicchi, mi succhi. Impazzisco. Non riesco a stare ferma, anche se mi tieni per i fianchi, mi muovo ti vengo incontro, cerco di aumentare il ritmo e alla fine mi accontenti. Mi scopi con piu’ forza, piu’ veloce ed entrambi veniamo.
Ci rivestiamo, mi abbracci, mi baci con passione e mi dici “Stanotte resta con me”.
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