Dolce

di
genere
etero

Perché quando hai voglia di qualcosa di dolce non c’è niente in casa?

Ogni volta così, vado a fare la spesa convinta di prendere solo l’indispensabile e senza farmi condizionare dalle pubblicità o dalle voglie improvvise. Torno a casa contenta, sistemo tutto e dopo cena… ecco che mi prende voglia di dolce. E ora????

Uff voglia di uscire zero, anche perché rivestirsi quando si è belli belli spaparanzati sul divano in tuta. Devo farmi venire un idea, prendo il cellulare ed inizio a fare una ricerca su Google. Voglio dire, ci sarà qualche negozio che fa consegne a domicilio no???

Il bello è che non so nemmeno di cosa ho voglia, ma vabbè…. mmmmm la gelateria sotto casa fa le consegne a domicilio, aggiudicato una bella vaschetta di gelato che poi posso mettere nel congelatore (se avanza).

Chiamo, mi risponde un ragazzo, ordino la mia vaschetta con stracciatella, amarena, cioccolato fondente e pistacchio. Si pago in contanti tranquillo ma portala prima possibile.

Tempo 10 minuti suonano alla porta, mi precipito come sono (canottiera e pantaloni leggeri della tuta), apro con i soldi in mano ma…. Non è un ragazzo è un uomo, che oltretutto mi pare di conoscere di vista ma non ricordo dove l’ho incrociato. Ha il sacchetto della gelateria, lo ringrazio e gli allungo i soldi ma lui non li prende, ci guardiamo.

Mi dice che è un amico del proprietario della gelateria, che ha sentito l’ordinazione e siccome vive nel palazzo ha voluto fare un favore al suo amico ed eccolo qui.. sull’ingresso di casa mia.

Ringrazio per la gentilezza, sorrido e aspetto… mi darà questa benedetta busta prima che il gelato si sciolga?

Il tizio mi squadra da capo a piedi, già mi girano le scatole. Sorride e mi dice “certo che tutto questo gelato… potresti condividerlo”. “Grazie ma non ci conosciamo quindi…. Se mi dai la busta ti lascio i soldi….” Non mi fa finire la frase che mi spinge dentro chiudendosi la porta alle spalle, resto basita non mi aspettavo questo, il cuore mi batte a mille e non so che fare. Sto per chiedergli di uscire, che non è stato inviato ma non faccio in tempo perché mi ha afferrata e mi bacia. La sua lingua è dentro la mia bocca, mi perdo. Mi bacia con voracità ed io mi sento eccitata, le mie mani sono su di lui, come se non le comandassi io si sono infilate sotto la sua maglia, gli graffiano la schiena.

Il gelato cade a terrà con un tonfo, lui mi schiaccia contro il muro e mi mette le mani ovunque; non so come mi ritrovo con la canottiera alzata e la sua bocca che succhia voracemente un capezzolo mentre le sue mani sono sotto la tuta e mi stringono il culo.

Mammamia sto impazzendo. Ma sta succedendo davvero?

Mugolo come una gatta, mi struscio, lo stringo. Cazzo lo voglio! Glielo dico, non mi interessa lo voglio ora così com’è.

Lui mi abbassa i pantaloni fino alle caviglie, si apre la patta dei pantaloni, lo tira fuori e me lo struscia fra le gambe mi dice “Se lo vuoi prendilo”. Non me lo faccio ripetere e scivolando lungo il muro arrivo con la faccia all’altezza del suo cazzo. Gli do una prima leccata e lo guardo in faccia. Lo vedo che mi vuole così inizio a succhiarlo, lentamente, me lo gusto con tutta la bocca… con la lingua. Che meraviglia, mi riempie la bocca. Lui ha le mani sul muro, si appoggia completamente ed io ho ancora più voglia di mandarlo fuori di testa, così lo prendo più velocemente, voracemente. La mia bocca lo succhia forte, gli strappo qualche gemito.

Mi alzo, passo sotto le sue braccia e mi sfilo la tuta, lui mi segue con lo sguardo ma non si muove.

Prendo il gelato, lo apro, con le dita raccolgo un po’ di cioccolata e me la porto alle labbra; lui continua a fissarmi. Mi siedo sul tavolo e allargo le gambe, prendo un altro po’ di gelato e me lo metto sulla fica bollente, lui si avvicina si mette in ginocchio mi allarga ancora di più le gambe e lecca. Cazzo si… sto per venire alla seconda leccata, se ne accorge così mette ancora un po’ di gelato per raffreddarmi ma non lecca più, mi alza le gambe e mi scopa con il gelato che si appiccia tra di noi. Sto morendo? No sto godendo da morire…. Mi sbatte su quel tavolo, mi fa impazzire.

Sta venendo, non mi chiede nemmeno il permesso di farlo e mi riempie la fica. Menomale che ho ricominciato a prendere la pillola. Esce il cazzo e già mi manca lo vorrei ancora, me lo porta alla bocca per farsi pulire, sa di noi e di gelato. Nel frattempo mi mette due dita dentro e raccoglie piu’ possibile di tutto (sperma e gelato), mi porta le dita alla bocca e pulisco anche quelle.

Non siamo sazi, io no di sicuro… lo tocco, lo lecco ancora finché non torna duro.

Mi fa scendere dal tavolo mi gira, il culo esposto, gioca un po’ con il gelato sul mio ano, lo bagna bene e mentre mi prende da dietro mi mette prima un dito e poi due nel culo. Adesso sto morendo per davvero, le gambe mi cedono, l’orgasmo mi sta montando dentro, sento che sto per esplodere. Lo incito e lui mi asseconda, veniamo insieme. Si accascia su di me, mi bacia il collo le spalle.

Lentamente esce ma continua a tenermi stretta. Appena ci riprendiamo un po’ ci alziamo, ma non mi fa allontanare. Mi abbraccia, mi bacia e mi dice “adesso ti sei ricordata di me?”…. si cazzo, l’uomo del bar.. ecco chi è.

“Adesso vado, ma non ti libererai facilmente di me, oramai mi appartieni”.

Si ricompone, va alla porta ed esce. Io resto li, ferma non so per quanto tempo a sognare ad occhi aperti e desiderare che torni prima possibile

scritto il
2021-06-08
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