Mio padre che guardava senza poter far nulla

di
genere
prime esperienze

AVEVO APPENA COMPIUTO 18 ANNI E VIVEVO IN UN PICCOLO PAESINO DI MONTAGNA, NON STAVO ATTRAVERSO UN PERIODO BELLO IN QUANTO LA MIA RAGAZZA MI AVEVA LASCIATO E LA DIFFICOLTÀ A TROVARE UN LAVORO NON MI AIUTAVA. FACEVO VARI LAVORI SALTUARI E NEI PERIODI DOVE NON TROVAVO CONTRIBUIVO AL BILANCIO FAMIGLIARE DANDO UNA MANO A MIO PADRE,UN UOMO AUTORITARIO MA DOLCE ALLO STESSO UNA PERSONA CHE SI FACEVA IN QUATRO PER LA FAMIGLIA FACENDO IL BOSCAIOLO UN LAVORO DURO E CHE SPESSO LO PORTAVA A STARE FUORI CASA IN SOLITARIA ED IMMERSO NELLA NATURA ANCHE PER SETTIMANE, ERANO APPENA PASSATI UN PAIO DI GIORNI INSIEME E CONDIVIDEVAMO UN CAPANNO COSTRUITO DA LUI IMMERSO NELLA NATURA E NELLE IMMEDIATE VICINANZE DI UN RUSCELLO CON UNA PICCOLA CASCATA. ERA ORA DI PRANZO E MIO PADRE MI CHIESE SE AVESSI POTUTO CUCINARE IO E CHE LUI, VISTA LA GIORNATA AFOSA CHE C’ERA, SAREBBE ANDATO AL RUSCELLO PER RINFRESCARSI. PROPRIO AL FIANO DEL CAPANNO, PAPÀ AVEVA CREATO UN PICCOLO CAMINO ED UN TAVOLO CON DELLE PANCHE, ERO SEDUTO A CONTROLLAVO IL FUOCO E LA PENTOLA PER LA PASTA QUANDO MI ACCORGO CHE PAPÀ SI STAVA LAVANDO NEL RUSCELLO COMPLETAMENTE NUDO, PASSANDOSI LE MANI SU TUTTO IL CORPO E SOFFERMANDO SUL SUO ENORME CAZZO, ERA PROPRIO DI FRONTE ME INCURANTE CHE LO STESSI GUARDANDO. ERA LA PRIMA VOLTA CHE VEDEVO MIO PADRE COMPLETAMENTE NUDO, E NON SO PERCHÉ MI ECCITAI A QUELLA VISIONE E MI SPOSTAI DIETRO UN CESPUGLIO PER NON FARMI VEDERE DA LUI, COMINCIAI A MENARMELO QUANDO DIETRO DI ME SENTO DEI RUMORI, STOVO PER GIRAMI MA UNA BOTTA NELLA NUCA MI FA PERDERE I SENSI. SENTO UN BRIVIDO FREDDO CHE MI FA RISVEGLIARE ED APRENDO GLI OCCHI VEDO SUBITO MIO PADRE LEGATO AD UN ALBERO, COMPLETAMENTE NUDO ED IMBAVAGLIATO, CERCAI DI GUARDARMI INTORNO E VEDO DUE UOMINI DI COLORE, PROBABILMENTE SCAPPATI DA QUALCHE CENTROI D’ACCOGLIENZA,UNO DEI DUE SI STAVA SPOGLIANO E BRANDELLAVA UN CAZZO DI ALMENO 20 CM, L’ALTRO CON ANCORA IL SECCHIO IN MANO CHE AVEVA ROVESCIATO SU DI ME PER SVEGLIARMI. PROVAI A SLEGARMI E DIVINCOLARMI MA ERO LEGATO VERAMENTE STRETTO. L’UOMO CHE BRANDELLAVA IL CAZZO SI ACCINA, E FACENDOMI METTERE A PECORA SI POSIZIONÒ DAVANTI A ME PORTANDOMI IL SUO CAZZO VICINISSIMO AL MIO VISO, PROVAI AD ALLONTANARMI MA FUI SUBITO BLOCCATO DAL SECONDO, CHE INTANTO SI ERA MESSO DIETRO DI ME, SENTI IL MIO CULO SBATTERE CONTRO LA SUA PANCIA, A QUEL PUNTO FUI BLOCCATO DALLE POTENTI MANI DI QUELLO DIETRO E NON EBBI PIÙ VIE DI FUGA. TREMAVO DALLA PAURA GUARDAI MIO PADRE CHE SI DIMENAVA CERCANDO DI LIBERARSI INVAMO GUADAI IL VISO DELL’UOMO DI FRONTE A ME, MI TOGLIE IL BAVAGLIO E TENENDOMI PER I CAPELLI MI FA SPALANCARE LA BOCCA E CI INFILA COMPLETAMENTE IL SUO CAZZO, LA SUA PUNTA ARRIVAVA FINO ALLE TONSILLE ERA COSÌ PROFONDO DA STIMOLARMI IL VOMITO, INTANTO DA DIETRO SENTII UN GETTO DI SALIVA ED UNA MANO CHE LA SPLAMO IN MEZZO ALLA MIE CHIAPPE, UNA SENSAZIONE BELLISSIMA MA LA PAURA ERA TANTA, SENTI UN DITO CHE CERCA DI ENTRARE DENTRO AL MIO CULETTO E D’ISTINTO CERCAI DI STRINGERE PER NON FARLO ENTRARE, LA MA SALIVA ABBONDANTE FECE SI CHE ENTRASSE TUTTO DENTRO DI ME, EBBI UN SUSSULTO E UN BRIVIDO INVASELA MIA SCHIENA, SENTII MUOVERE QUEL DITO LENTAMENTE STIMOLANDOMI LA PROSTATA, MI REI CONTO CHE MI STAVO ECCITANDO, CERCAI DI RILASSARMI COMPLETAMENTE PER GODERMI QUELLA SENSAZIONE, SENZA RENDERMI CONTO COMINCIAI AD ANSIMARE DAL PIACERE E COMINCIAI A BACIARE E LECCARE L’ASTA DI QUELLO D’AVANTI, ORMAI ERO PREDA DEL PIACERE CHE STAVO PROVANDO, SENTIVO IL MIO CULETTO DILATARSI AD OGNI TOCCO DI QUEL DITO E I BRIVIDI FARSI SEMPRE PIÙ FREQUENTI, RICORDO ANCORA QUELLA SENSAZIONE DI PIACERE, QUANDO AD UN CERETO PUNDO SI FERMÒ E TIRO FUORI IL DITO DAL MIO CULETTO, SENTI NUOVAMENTE UN GETTO DI SALIVA SCENDERE TRA LE MIE CHIAPPE, QUESTA VOLTA SENTII LA PUNTA DEL SUO CAZZO, CHE SPALMARLA E CERCARE DI FAR ENTRARE AL POSTO DEL SUO DITO, CON UN COLPO DI RENI, SENTO SPROFONDARE DENTRO FINO A CHE LE PALLE NON TOCCARONO CONTRO LE MIE, SENTII UN DOLORE ATROVE E UN URLO USCÌ DALLA MIA BOCCA, IL TIPO DAVANTI A ME MI FICCO PRONTAMENTE IL SUO CAZZO PER NON FARMI URLARE, IL MIO SGUARDO INCROCIO QUELLO DI MIO PADRE, COSTRETTO A GUARDARE TUTTO QUELLO CHE MI STAVANO FACENDO, ED UNA LACRIMA SOLCO IL SUO VISO, SENTII MUOVERE QUEL CAZZO DENTRO IL MIO CULETTO, NOTAI CHE PIANO PIANO SI ADATTAVA COMPLETAMENTE ALLA SUA FORMA E CHE IL PIACERE PRENDEVA IL SOPRAVVENTO SUL DOLORE , SENTIVO MUOVERLO E POMPARE SEMPRE PIÙ VELOCEMENTE, DANDO SPAZIO AD UN PIACERE IMMENSO CHE NON AVEVO MAI PROVATO PRIMA, ANCHE QUELLO D’AVATI A ME COMICIO A SCOPARMI LA BOCCA, A QUELLA SENSAZIONE CHE NON AVEVO MAI PROVATO, NON RIUSCI A RESISTERE E VENNI SENZA TOCCARMI. CONTINUAI A MUOVERMI PER SENTIRE SEMPRE PIÙ QUEL PIACERE E QUELLE VIBRAZIONI, GUARDAI MIO PADRE, ORMAI RASSEGNATO NEL VEDERMI GODERE E NON PIÙ SOFFERENTE,E NOTAI CHE ANCHE LUI SI STAVA ECCITANDO. I DUE CAMBIARONO POSIZIONE E COMINCIARONO A MARTELLARMI CON DEGLI AFFONDI SEMPRE PIÙ COSTANTI, MI SENTIVO UNA VERA TROIA, COMINCIAI A SUCCHIARE PIÙ FORTE IL CAZZO DI QUELLO CHE MI AVEVA SVERGINATO, COME A RINGRAZIARLO PER QUELLO CHE MI STAVA FACENDO PROVARE, LO SENTIVO GODERE SOTTO I COLPI E GLI AFFONDI DELLA MIA BOCCA, QUANDO FINALMENTE SENTO IL PRIMO SCHIZZO RIEMPIRMI LA BOCCA, MI PRENDE LA TESTA E LO FICCA CON FORZA DENTRO LA MIA GOLA, SUPERANDO DI GRAN LUNGA LE TONSILLE, SENTII UN SECONDO SCHIZZO RIVERSARSI DENTRO IL MIO ESOFAGO, NE SEGUIRONO ALTRI, COSÌ TANTI CHE SENTIVO LO SOMACO PIENO, SENTI L’ALTRO CHE ANCHE LUI MARTELLAVA IL MIO CULO COME SE FOSSE UNA FICA, QUANDO SENTII PULSARE DALLA SUA CAPPELLA LA SBORRA CALDA DENTRO IL MIO CULETTO ACCOMPAGNATA DAGLI AFFONDI SECCHI COME SE VOLESSE FARLA ARRIVARE ALLO STOMACO, A QUELLE SENSAZIONI E A QUELLE VIBRAZIONI NON RIUSCI A RESISTERE E SCHIZZAI NUOVAMENTE A TERRA LA SBORRA CHE MI ERA RIMASTA. USCIRONO ENTRAMBE DAI MIEI BUCHI E SI RIVESTIRONO SLEGANDOMI SOLTANTO LE MANI, ED ANDARONO VIA, ERO ESAUSTO MI SLAGAI LE CAVIGLIE E MI AVVICINO A MIO PADRE PER SLEGARLO, VEDO CHE PAPÀ ERA ECCITATISSIMO CON IL CAZZO DURO QUASI DI MARMO, AVEVA UN CAZZO FANTASTICO MOLTO PIÙ LUNGO E PIÙ GROSSO DEI DUE RAGAZZI, MI ECCITAI NUOVAMENTE TANTO DA INGINOCCHIARMI E COMINCIAI A SUCCHIARE AVIDAMENTE ANCHE IL CAZZO DI PAPÀ, LO FACEVO SPROFONDARE TUTTO E CON LA LINGUA RIUSCIVO A TOCCARE LE SUE PALLE, LO SENTIVO MUGOLARE DAL PIACERE E COMINCIAI AD AUMENTARE IL RITMO, SENTII CHE PAPÀ INARCA LA SCHIENA E LA SUA CAPPELLA PULSARE DENTRO LA MIA BOCCA, SENTII IL PRIMO SCHIZZO ED IL SAPORE DOLCE E CREMOSO INGOIAI TUTTO, FECI SPROFONDARE TUTTO IL CAZZO FINO IN ALLE TONSILLE DOVE ARRIVARONO ALTRI SCHIZZI POTENTE CHE ANDARONO DRITTI NELL’ESOFAGO, LO FACI USCIRE DALLA MIA BOCCA SOLO QUANDO FU COMPLETAMENTE MOSCIO E PULITO. SLEGAI MIO PADRE ED IN SILENZIO ANDÒ A RECUPERARE I SUOI VESTITI , IO ANDAI AL CAPANNO E MI STESI SUL LETTO CROLLANDO IN UN SONNO PROFONDO....


CONTINA........
scritto il
2021-06-15
9 . 7 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto sucessivo

L'incubo
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.