Manuela e Diego 2
di
Cantastorie28
genere
tradimenti
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Ciao, sono sempre io Diego. Ci siamo lasciato con una domanda: “C’era effettivamente qualcuno in camera con noi?”. Beh, la risposta è sì, come diverse persone ci hanno scritto. Io però l’ho scoperto troppo tardi, quando la mia verginità anale ormai mi è stata portata via.
Non voglio soffermarmi troppo su questa storia, perché la trovo parecchio umiliante e non è nella mia natura esserlo. Vi basti sapere che i giochi legato al letto con Manuela sono andati avanti parecchio tempo, e che piano piano le è venuta in mente l’idea di sodomizzarmi con un fallo di gomma. Ha comprato uno strap-on apposta per me e settimanalmente allargava in modo doloroso, ma ammetto anche piacevole il mio buchetto. Durante le settimane ho avuto altre volte la sensazione che qualcuno fosse presente; alcune volte addirittura sembrava quasi che Manuela che mi inculava, venisse inculata a sua volta. Una sorta di allegro trenino dell’inculata. La cosa pazzesca e che era proprio quello che avveniva.
Come l’ho scoperto? Leggete, perché la cosa è molto affascinante.
È lunedì, uno dei giorni in cui la mia amata moglie ha le sue lezioni di yoga. Non so bene cosa mi spinge a farlo, ma decido di fare una sorpresa a Manuela e di andare a prenderla all’uscita del corso. Inutile dirvi che la sorpresa la fa lei a me. Perché cinque minuti prima che il corso finisca, la vedo uscire di fretta e andare verso la fine della strada. C’è un motel, uno di quelli che affitta le camere ad ore. Entra. La seguo. Il cortile interno è grande e con parecchi alberi, facile nascondersi. Entra in una camera dove ad aprire la porta è un uomo più giovane di noi. Si baciano. La mia gelosia sale alle stelle, vorrei andare a spaccargli la faccia, ma non lo faccio. Mi avvicino e sbircio dalla finestra.
Quello che vedo è un susseguirsi di posizioni molto eccitanti e alla mia vista molto dolorose. Mi fa male vedere Manuela così con un altro uomo. Lui la comanda a bacchette e lei obbedisce, succube. La maltratta. La sculaccia. La insulta. Le sputa in faccia. Gli succhia il cazzo di continuo e si gli da pure il culo (cosa che mi ha sempre negato e che, vista la foga, ormai è ben allenato a prendere cazzi). E la cosa che mi fa male al cuore è che lei lo incita ad andare avanti. Le piace. Lo supplica di chiamarla puttana e inizia a deridere me. Chiamandomi il cornuto, o l’uomo con la moglie troia. Prendono per il culo le mie misure, che seppur più piccole delle sue, non sono nemmeno così scarse.
Non aspetto nemmeno la fine. Me ne vado via prima. Torno a casa, ma poi cambio idea. Non voglio tornare a casa e aspettare che torni dopo la monta. Vado in città (noi viviamo appena fuori Milano) in uno dei pub dove sono solita andare e mi fermo lì, ordino un paio di birre e ceno con hamburger e patatine. Mia moglie mi chiama, ma non rispondo. Alla terza chiamata le mando un messaggio: .
Torno verso le 21, fungo di essere stanco, mi faccio una doccia e vado subito a dormire. Lei vorrebbe fare il nostro solito giochino con benda e lacci, ma io non ne ho voglia e fingo di addormentarmi subito. Lei parla al telefono, probabilmente con l’uomo e la serata finisce lì.
I giorni successivi sono un continuo trovare scuse per non fare sesso e la cosa inizia a insospettirla. Una sera infatti mi chiede se c’è qualcosa che non va. Io svio il discorso, banalizzando e dando la colpa al lavoro un po’ pesante negli ultimi giorni.
In realtà non voglio stare con lei e sto pensando a un modo per fargliela pagare. Arrivo a pensare anche di lasciarla, ma sarebbe troppo facile e l’avrebbe vinta lui. Nonostante tutto amo mia moglie.
Ecco allora che mi viene in mente una possibile soluzione…
È il lunedì della settimana dopo. Manuela come al solito va a yoga e come al solito esce cinque minuti prima per andare allo stesso motel. Entra nella stanza e iniziano a fare le loro cose. Il ragazzo non è messo male fisicamente, ma io sono più robusto e pratico il karate da diversi anni ormai. Ad un certo punto quando lui inizia a montarla da dietro, busso alla porta. Sento i gemiti che si fermano.
U: chi è?
Io non rispondo. Busso di nuovo.
A quel punto sento i passi di lui che si avvicinano. apre uno spiraglio nella porta e fa sbucare la testa per vedere chi è. Il coglione non si nemmeno rivestito. Io forzo la porta che si apre. La richiudo dietro di me.
M: Diego, ma tu cosa..?
Io: Pensavi davvero che non mi fossi accorto di niente, troia che non sei altro?
Il ragazzo si alza e cerca di aggredirmi, ma lo atterro di nuovo.
Io: Immagino che sia stata tua l’idea di farmi inculare da mia moglie? Cercavi di farmi un pravo sottomesso passivo, per caso? Pensavi che a furia di prenderlo in culo, mi sarebbe piaciuto e Manuela sarebbe stata tutta tua?
U: E’ già mia, coglione!
La risposta del ragazzo mi fa imbestialire.
M: Sei già sua Manu?
Lei non risponde.
Io: Fino a che non crepo lei è MIA MOGLIE, capito coglione?! E non sarà mai tua. Ora te lo spiego in una lingua che puoi capire!
Mi slaccio i pantaloni.
Io: Vieni qui tu!
Manu rossa e in lacrime si avvicina.
Io: Succhiami il cazzo!
Ordino e lei esegue. Diventa duro. E lei sembra gradire. Le lacrime smettono di scendere.
Io: Staccati ora!
Il ragazzo ha il culo all’aria. Sputo sul suo buco e senza riguardo inizio a incularlo. Con forza. Urla di dolore, ma non mi importa. Manu lo guarda, stavolta non piange. È eccitata. Si tocca.
Il cazzo del ragazzo diventa duro, e in men che non si dica viene sulla moquette.
Lo insulto e lo minaccio.
Io: Dimentica me e mia moglie. Ho la prossima volta non proverai qualcosa che alla fine penso ti sia pure piaciuto.
Si riveste e lascia la stanza. Io guardo Manuela, lei abbassa lo sguardo.
Nessuno dice niente e torniamo a casa.
Il nostro rapporto si raffredda e siamo vicini al divorzio.
Una cosa sola è certa, questa è l’unica e ultima volta che ho fatto sesso con un altro uomo.
Altre domande mi circolano in testa. È davvero il caso di divorziare o il nostro rapporto si può ricostruire? Mi è piaciuto dominare lui e lei, potrebbe essere il modo di salvare la nostra relazione?
Ciao, sono sempre io Diego. Ci siamo lasciato con una domanda: “C’era effettivamente qualcuno in camera con noi?”. Beh, la risposta è sì, come diverse persone ci hanno scritto. Io però l’ho scoperto troppo tardi, quando la mia verginità anale ormai mi è stata portata via.
Non voglio soffermarmi troppo su questa storia, perché la trovo parecchio umiliante e non è nella mia natura esserlo. Vi basti sapere che i giochi legato al letto con Manuela sono andati avanti parecchio tempo, e che piano piano le è venuta in mente l’idea di sodomizzarmi con un fallo di gomma. Ha comprato uno strap-on apposta per me e settimanalmente allargava in modo doloroso, ma ammetto anche piacevole il mio buchetto. Durante le settimane ho avuto altre volte la sensazione che qualcuno fosse presente; alcune volte addirittura sembrava quasi che Manuela che mi inculava, venisse inculata a sua volta. Una sorta di allegro trenino dell’inculata. La cosa pazzesca e che era proprio quello che avveniva.
Come l’ho scoperto? Leggete, perché la cosa è molto affascinante.
È lunedì, uno dei giorni in cui la mia amata moglie ha le sue lezioni di yoga. Non so bene cosa mi spinge a farlo, ma decido di fare una sorpresa a Manuela e di andare a prenderla all’uscita del corso. Inutile dirvi che la sorpresa la fa lei a me. Perché cinque minuti prima che il corso finisca, la vedo uscire di fretta e andare verso la fine della strada. C’è un motel, uno di quelli che affitta le camere ad ore. Entra. La seguo. Il cortile interno è grande e con parecchi alberi, facile nascondersi. Entra in una camera dove ad aprire la porta è un uomo più giovane di noi. Si baciano. La mia gelosia sale alle stelle, vorrei andare a spaccargli la faccia, ma non lo faccio. Mi avvicino e sbircio dalla finestra.
Quello che vedo è un susseguirsi di posizioni molto eccitanti e alla mia vista molto dolorose. Mi fa male vedere Manuela così con un altro uomo. Lui la comanda a bacchette e lei obbedisce, succube. La maltratta. La sculaccia. La insulta. Le sputa in faccia. Gli succhia il cazzo di continuo e si gli da pure il culo (cosa che mi ha sempre negato e che, vista la foga, ormai è ben allenato a prendere cazzi). E la cosa che mi fa male al cuore è che lei lo incita ad andare avanti. Le piace. Lo supplica di chiamarla puttana e inizia a deridere me. Chiamandomi il cornuto, o l’uomo con la moglie troia. Prendono per il culo le mie misure, che seppur più piccole delle sue, non sono nemmeno così scarse.
Non aspetto nemmeno la fine. Me ne vado via prima. Torno a casa, ma poi cambio idea. Non voglio tornare a casa e aspettare che torni dopo la monta. Vado in città (noi viviamo appena fuori Milano) in uno dei pub dove sono solita andare e mi fermo lì, ordino un paio di birre e ceno con hamburger e patatine. Mia moglie mi chiama, ma non rispondo. Alla terza chiamata le mando un messaggio: .
Torno verso le 21, fungo di essere stanco, mi faccio una doccia e vado subito a dormire. Lei vorrebbe fare il nostro solito giochino con benda e lacci, ma io non ne ho voglia e fingo di addormentarmi subito. Lei parla al telefono, probabilmente con l’uomo e la serata finisce lì.
I giorni successivi sono un continuo trovare scuse per non fare sesso e la cosa inizia a insospettirla. Una sera infatti mi chiede se c’è qualcosa che non va. Io svio il discorso, banalizzando e dando la colpa al lavoro un po’ pesante negli ultimi giorni.
In realtà non voglio stare con lei e sto pensando a un modo per fargliela pagare. Arrivo a pensare anche di lasciarla, ma sarebbe troppo facile e l’avrebbe vinta lui. Nonostante tutto amo mia moglie.
Ecco allora che mi viene in mente una possibile soluzione…
È il lunedì della settimana dopo. Manuela come al solito va a yoga e come al solito esce cinque minuti prima per andare allo stesso motel. Entra nella stanza e iniziano a fare le loro cose. Il ragazzo non è messo male fisicamente, ma io sono più robusto e pratico il karate da diversi anni ormai. Ad un certo punto quando lui inizia a montarla da dietro, busso alla porta. Sento i gemiti che si fermano.
U: chi è?
Io non rispondo. Busso di nuovo.
A quel punto sento i passi di lui che si avvicinano. apre uno spiraglio nella porta e fa sbucare la testa per vedere chi è. Il coglione non si nemmeno rivestito. Io forzo la porta che si apre. La richiudo dietro di me.
M: Diego, ma tu cosa..?
Io: Pensavi davvero che non mi fossi accorto di niente, troia che non sei altro?
Il ragazzo si alza e cerca di aggredirmi, ma lo atterro di nuovo.
Io: Immagino che sia stata tua l’idea di farmi inculare da mia moglie? Cercavi di farmi un pravo sottomesso passivo, per caso? Pensavi che a furia di prenderlo in culo, mi sarebbe piaciuto e Manuela sarebbe stata tutta tua?
U: E’ già mia, coglione!
La risposta del ragazzo mi fa imbestialire.
M: Sei già sua Manu?
Lei non risponde.
Io: Fino a che non crepo lei è MIA MOGLIE, capito coglione?! E non sarà mai tua. Ora te lo spiego in una lingua che puoi capire!
Mi slaccio i pantaloni.
Io: Vieni qui tu!
Manu rossa e in lacrime si avvicina.
Io: Succhiami il cazzo!
Ordino e lei esegue. Diventa duro. E lei sembra gradire. Le lacrime smettono di scendere.
Io: Staccati ora!
Il ragazzo ha il culo all’aria. Sputo sul suo buco e senza riguardo inizio a incularlo. Con forza. Urla di dolore, ma non mi importa. Manu lo guarda, stavolta non piange. È eccitata. Si tocca.
Il cazzo del ragazzo diventa duro, e in men che non si dica viene sulla moquette.
Lo insulto e lo minaccio.
Io: Dimentica me e mia moglie. Ho la prossima volta non proverai qualcosa che alla fine penso ti sia pure piaciuto.
Si riveste e lascia la stanza. Io guardo Manuela, lei abbassa lo sguardo.
Nessuno dice niente e torniamo a casa.
Il nostro rapporto si raffredda e siamo vicini al divorzio.
Una cosa sola è certa, questa è l’unica e ultima volta che ho fatto sesso con un altro uomo.
Altre domande mi circolano in testa. È davvero il caso di divorziare o il nostro rapporto si può ricostruire? Mi è piaciuto dominare lui e lei, potrebbe essere il modo di salvare la nostra relazione?
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