Campioni d'Europa
di
velen.riva@gmail.com
genere
incesti
Non sono mai stato una persona scaramantica, però durante questo europeo, forse per l'entusiasmo che si respirava, o forse perché vedevo tanta scaramanzia all'interno della nazionale stessa, mi sono lasciato trasportare, e allora, dopo aver visto le prime 2 partite da solo a casa sul divano, non mi sono voluto più muovere. Ho rifiutato qualsiasi invito a vedere le partite fuori o con amici, sia ovviamente, di invitare gente a casa.
Con Italia Galles qualcosa era però cambiato, quel giorno a casa c'era anche mia figlia Francesca, e quando mi disse che voleva restare per vedersi la partita non le potevo dire di no.
Durante la partita le raccontai dalla mia nuova credenza scaramantica, anticipandole che se avessimo perso sarebbe stata ovviamente tutta colpa sua.
La partita col Galles fu vinta facendo un solo gol, e dissi a mia figlia che era colpa sua se non avevamo vinto tre a zero come le prime 2 partite, ma poco importava dato che, la cosa importante era arriva fino in fondo.
Francesca mi disse scherzando che allora essendo entrata nel rito della vittoria si sarebbe vista le altre partite con me, e anche se non ero molto entusiasta accettai.
Poco prima di Italia Austria mi misi la mia divisa da battaglia, pantaloncini neri senza mutande sotto, e una vecchia maglietta dell'Italia.
Francesca si presentò invece con una magliettina grigia, ma le dissi che il suo abbigliamento non andava bene, doveva mettersi le stesse cose che indossava contro il Galles.
Ovviamente niente di tutto ciò veniva detto con serietà, ma fui sorpreso nel vedere che in parte Francesca iniziò a credere di portare sfortuna. La partita fini zero a zero e si andò ai supplementari.
Mi misi a ridere quando Francesca tornò dalla sua camera all'inizio del primo tempo supplementare rimettendosi il pigiamino rosa che indossò durante la partita col Galles.
Vincemmo i supplementari per due a uno e nei festeggiamenti di fine partita parti un abbraccio
Strinsi fortissimo la mia bambina.
‘adesso alla fine di ogni partita ci sarà un altro abbraccio come questo vero Papi?
‘Certamente’ risposi io
Ero contento, avevo passato del tempo con mia figlia come non accadeva da tempo e l’Italia aveva vinto, cosa volere di più?
Passarono i giorni ed arrivò la grande partita col Belgio, sapevamo che questa sarebbe stata una partita difficile, e Francesca si presentò con il pigiama da battaglia.
la partita si indirizzò bene con i due gol segnati nel primo tempo e non persi occasione per dirle come tutto questo fosse merito del pigiama rosa.
Durante la partita non facevo altro che pensare che non ero mai stato così vicino a Francesca in tutta la mia vita, è bello e piacevole, lei è sdraiata davanti a me, la sua testa è poco sotto la mia, con il braccio destro l’accarezzo, e mentre guardiamo il match gli occhi mi cadono sulla scollatura della maglietta.
E lei non sta indossando il reggiseno.
In effetti non lo ha mai indossato, anzi l'ho indossato nella partita con L'Austria, ma poi quando era tornata per i tempi supplementari se le se l'era tolto.
Per accontentare suo papà si era tolta il reggiseno, mi dissi…
E subito dopo pensai che detta cosi questa cosa poteva essere molto fraintesa.
Inoltre io in questo momento non indossavo neanche io le mutande
E mentre ero immerso in questi strani pensieri il mio braccio agì da solo, e mentre accarezzava il fianco di mia figlia mi venne spontaneo darle un bacetto sulla nuca.
Lei si girò a guardarmi, mi sorrise, le sue guance arrossate, la mia mano che accarezzava il suo fianco iniziò a scendere un po' troppo, fino a sfiorarle un po’ il culo.
Lei si girò, e mi diede un bacetto sul mento, il suo seno premeva sul mio petto, e mentre la mia mente viaggiava sulle coccole che volevo farle, mi resi conto che il mio cazzo stava crescendo. Al pensiero quasi rabbrividii, spalancai gli occhi, lei sicuramente se ne sarebbe accorta, ma prima che il danno potesse essere fatto dalla tv iniziarono ad urlare
'calcio di rigore per il Belgio’
Quel rigore fù la salvezza da un terribile errore.
La partita fini 2 a 1, e partì la nuova tradizione dell’abbraccio padre figlia. Stavolta però fù più intenso, più desiderato.
Ci dammo dei baci sulle guance e lei rientrò in camera.
Andai immediatamente in bagno a toccarmi, immaginando cosa sarebbe potuto succedere senza quel calcio di rigore.
I giorni seguenti furono complicatissimi.
Non facevo altro che pensare a quell’attimo dove mi ritrovai faccia a faccia con Francesca, a quanto fosse sbagliato, mi chiesi se lei pensava le stesse cose su di me. Dovevo prendere una scusa, non avere più l’occasione di essere così vicini, ma 2 giorni prima della partita con la Spagna Francesca mi avvertì di aver detto alle amiche di essere occupata e che avremmo visto la partita assieme.
Fui preoccupato per questo, ma ne fui anche felice.
Arrivò il giorno, tornammo sul divano, misi l’aria condizionata al massimo, e ammiravo i capezzoli induriti di mia figlia che spuntavano sotto la sua maglietta.
Qualcosa però si era interrotto, quel momento, quella scintilla, non si venne più a creare, rimanemmo vicini, ma non accadde nulla.
Meglio così dissi, forse non era realmente successo nulla, forse ero io il porco che immaginava cose sbagliate con sua figlia.
Arrivammo ai rigori, la tensione era palpabile.
Jorginho sul dischetto
Batte il calcio di rigore
La butta dentro
Emozione incredibile, si urla, si canta, andiamo in finale, io allargai le braccia per accogliere Francesca e darle oramai il tradizionale abbraccio dalla vittoria, lei venne verso di me, mi saltò quasi addosso, ci stringemmo, le baciai la nuca, lei sorridendo mi baciò la guancia, io la strinsi più forte, le diedi un bacio sulla fronte, lei mi diede un bacio sulla bocca.
Per un attimo tutto si fermò, occhi chiusi, silenzio in mezzo al chaos, qualcosa iniziò a muoversi, le nostre labbra unite in un attimo che sembrava un'eternità iniziarono a muoversi, ad aprirsi.
Non ero mai stato così eccitato, e mentre la mia mano scendeva verso il suo culo una telefonata che ci riportò alla realtà.
mio fratello che vive in Spagna voleva farmi sentire il boato di quel momento.
Passai al telefono 5 minuti, ma ero impaziente di tornare da Francesca.
Appena ero riuscito a liberarmi di lui, guardai la mia bimba.
Eravamo entrambi imbarazzati
Sapevamo quello che era successo ma nessuno dei due sapeva come dirlo
Francesca mi guardò e disse, con la voce spezzata
‘abbiamo l'abbraccio della vittoria io ora il bacio per la vittoria ai rigori’
Scoppiammo in una fragorosa risata.
Le risposi che anche questa cosa, ora entrava nella lista delle tradizioni di famiglia per l’europeo.
Ora c’era la finale pensai.
Lei andò subito in camera sua, io nuovamente in bagno.
i giorni che ci separavano dalla finale sembravano infiniti.
Era strano parlare con colleghi ed amici, perché tutti eravamo impazienti di affrontare l'Inghilterra ma io avevo motivazioni diverse per aspettare la partita
durante le varie giornate con Francesca capitava di scambiarci qualche convenevole, o di parlare di cose che riguardavano la casa, ma fummo estremamente silenziosi, le dissi soltanto che avrei visto la partita a casa e lei mi rispose che ovviamente anche lei l'avrebbe fatto.
Non so cosa stesse pensando lei, ma nella mia testa c'era un solo pensiero. Se vince l'Italia accadrà. Come uno di quei patti che facciamo con noi stessi per darci forza per fare un qualcosa che vogliamo fare, ma che è difficile da fare.
Arrivò il giorno della finale, ci sdraiammo in quella che oramai nella classica posizione per guardare la partita
Io l’abbracciavo da dietro e lei mi stringeva la mano. Sembrava un sogno, sembrava che non avremmo avuto nemmeno bisogno della partita, ma subito arrivò la doccia gelata con il goal dell’Inghilterra nei primi minuti.
Ci mettemmo seduti a guardare la partita, quasi come se ci concentrassimo per far vincere gli azzurri, dandoci la mano, forse la promessa che mi ero fatto, se l'era fatta pure Francesca, forse se poteva accadere un evento così incredibile come la nazionale che vince l'europeo in casa dell’Inghilterra, recuperando un goal, forse un papà e sua figlia potevano esprimere il loro amore.
Esultammo come pazzi al gol di Bonucci e dopo tanta sofferenza arrivammo ai rigori.
Eravamo stretti ed abbracciati, sofferenti, accaldati, e desiderosi
Inghilterra sbagliò il quarto
Jorginho, che aveva siglato il nostro bacio con il suo gol, andò a battere l'ultimo rigore.
Eravamo entrambi certi che la butterà dentro
Pregustavo il momento in cui finalmente avrei avuto la mia bimba tutta per me, e Francesca arrosiva
'Speriamo segni papi' disse lei
Jorginho tira, ma la palla non entrò.
Francesca dalla rabbia si alzò in piedi e io mi buttai sul divano.
Ero sconsolato, questo era il destino che diceva che era impossibile fare una roba del genere, che era sbagliata.
In cuor mio l'Italia in quel momento aveva perso, e vidi gli occhi di Francesca iniziare a lacrimare.
In cuor nostro, era persa.
C'era ancora un altro rigore da battere, ma per me era ovvio che Saka l’avrebbe messa dentro, il destino ci era avverso, ma incredibilmente, Donnarumma la parò.
iniziamo a urlare, riprendendoci dalla delusione, spalancai le braccia e Francesca si buttò sul divano sopra di me.
Ci stringemmo, ci baciammo, e le mie mani la stringevano, non l'avrei mollata.
iniziamo a baciarci senza freni, con le lacrime di gioia agli occhi e i nostri corpi avvinghiati. Quei baci si avvicinavano sempre più alle nostre labbra, mentre il suo seno premeva sul mio petto, le mie mani stringevano il suo sedere, e il mio cazzo duro strusciava sulla sua figa calda e bagnata. I nostri sessi erano separati solo da due strati di stoffa.
Iniziai a muovere il bacino verso l'alto, e il mio cazzo strusciava con forza la sua figa con maggiore forza, quasi come se fosse pronto a strappare i pantaloncini.
Finalmente arrivò il bacio, ma non fù a stampo come l'altra volta. Fu un bacio caldo, intenso. Le nostre lingue si incrociarono, e con una mano inizia a carezzarle i capelli, spingendo la nuca verso di me, e con l'altra immediatamente misi entrai sotto i suoi pantaloncini scoprendo che non indossava mutandine e subito e iniziai a carezzare la sua fighetta calda e bagnata. Lo volevamo entrambi.
Si alzò sopra di me, si tolse la maglietta rimanendo a seno scoperto. Iniziai a gustarmi le sue tettone.
‘ti piacciono papino?’
‘Si bimba mia’
Mentre lei mi poggiava i seni sul viso non persi tempo e mi sfilai i pantaloncini, uscendo il mio cazzo granitico, Francesca scostò i suoi pantaloncini, prese il cazzo del suo babbo, e lo accompagnò dentro di se.
Andai fino in fondo, e lei, si sdraiò su di me per baciarmi. Urlavamo, e i nostri gemiti si confondevano con i clacson e le trombe provenienti dalla strada.
Anche le nostre erano urla di gioia
Le mie mani stringevano i suoi fianchi, accompagnando il suo su e giù
Un mio dito penetrò il suo buchetto del culo, mentre l'altra mano stringeva con così forza il suo sedere che le lasciai dei segni
‘siamo i campioni d’europa’ disse lei
‘siamo i campioni’ le risposi io
Continuammo a baciarci fino a quando il mio seme non inondò la figa della mia bimba, mentre Chiellini alzava la coppa dei campioni d'Europa.
Con Italia Galles qualcosa era però cambiato, quel giorno a casa c'era anche mia figlia Francesca, e quando mi disse che voleva restare per vedersi la partita non le potevo dire di no.
Durante la partita le raccontai dalla mia nuova credenza scaramantica, anticipandole che se avessimo perso sarebbe stata ovviamente tutta colpa sua.
La partita col Galles fu vinta facendo un solo gol, e dissi a mia figlia che era colpa sua se non avevamo vinto tre a zero come le prime 2 partite, ma poco importava dato che, la cosa importante era arriva fino in fondo.
Francesca mi disse scherzando che allora essendo entrata nel rito della vittoria si sarebbe vista le altre partite con me, e anche se non ero molto entusiasta accettai.
Poco prima di Italia Austria mi misi la mia divisa da battaglia, pantaloncini neri senza mutande sotto, e una vecchia maglietta dell'Italia.
Francesca si presentò invece con una magliettina grigia, ma le dissi che il suo abbigliamento non andava bene, doveva mettersi le stesse cose che indossava contro il Galles.
Ovviamente niente di tutto ciò veniva detto con serietà, ma fui sorpreso nel vedere che in parte Francesca iniziò a credere di portare sfortuna. La partita fini zero a zero e si andò ai supplementari.
Mi misi a ridere quando Francesca tornò dalla sua camera all'inizio del primo tempo supplementare rimettendosi il pigiamino rosa che indossò durante la partita col Galles.
Vincemmo i supplementari per due a uno e nei festeggiamenti di fine partita parti un abbraccio
Strinsi fortissimo la mia bambina.
‘adesso alla fine di ogni partita ci sarà un altro abbraccio come questo vero Papi?
‘Certamente’ risposi io
Ero contento, avevo passato del tempo con mia figlia come non accadeva da tempo e l’Italia aveva vinto, cosa volere di più?
Passarono i giorni ed arrivò la grande partita col Belgio, sapevamo che questa sarebbe stata una partita difficile, e Francesca si presentò con il pigiama da battaglia.
la partita si indirizzò bene con i due gol segnati nel primo tempo e non persi occasione per dirle come tutto questo fosse merito del pigiama rosa.
Durante la partita non facevo altro che pensare che non ero mai stato così vicino a Francesca in tutta la mia vita, è bello e piacevole, lei è sdraiata davanti a me, la sua testa è poco sotto la mia, con il braccio destro l’accarezzo, e mentre guardiamo il match gli occhi mi cadono sulla scollatura della maglietta.
E lei non sta indossando il reggiseno.
In effetti non lo ha mai indossato, anzi l'ho indossato nella partita con L'Austria, ma poi quando era tornata per i tempi supplementari se le se l'era tolto.
Per accontentare suo papà si era tolta il reggiseno, mi dissi…
E subito dopo pensai che detta cosi questa cosa poteva essere molto fraintesa.
Inoltre io in questo momento non indossavo neanche io le mutande
E mentre ero immerso in questi strani pensieri il mio braccio agì da solo, e mentre accarezzava il fianco di mia figlia mi venne spontaneo darle un bacetto sulla nuca.
Lei si girò a guardarmi, mi sorrise, le sue guance arrossate, la mia mano che accarezzava il suo fianco iniziò a scendere un po' troppo, fino a sfiorarle un po’ il culo.
Lei si girò, e mi diede un bacetto sul mento, il suo seno premeva sul mio petto, e mentre la mia mente viaggiava sulle coccole che volevo farle, mi resi conto che il mio cazzo stava crescendo. Al pensiero quasi rabbrividii, spalancai gli occhi, lei sicuramente se ne sarebbe accorta, ma prima che il danno potesse essere fatto dalla tv iniziarono ad urlare
'calcio di rigore per il Belgio’
Quel rigore fù la salvezza da un terribile errore.
La partita fini 2 a 1, e partì la nuova tradizione dell’abbraccio padre figlia. Stavolta però fù più intenso, più desiderato.
Ci dammo dei baci sulle guance e lei rientrò in camera.
Andai immediatamente in bagno a toccarmi, immaginando cosa sarebbe potuto succedere senza quel calcio di rigore.
I giorni seguenti furono complicatissimi.
Non facevo altro che pensare a quell’attimo dove mi ritrovai faccia a faccia con Francesca, a quanto fosse sbagliato, mi chiesi se lei pensava le stesse cose su di me. Dovevo prendere una scusa, non avere più l’occasione di essere così vicini, ma 2 giorni prima della partita con la Spagna Francesca mi avvertì di aver detto alle amiche di essere occupata e che avremmo visto la partita assieme.
Fui preoccupato per questo, ma ne fui anche felice.
Arrivò il giorno, tornammo sul divano, misi l’aria condizionata al massimo, e ammiravo i capezzoli induriti di mia figlia che spuntavano sotto la sua maglietta.
Qualcosa però si era interrotto, quel momento, quella scintilla, non si venne più a creare, rimanemmo vicini, ma non accadde nulla.
Meglio così dissi, forse non era realmente successo nulla, forse ero io il porco che immaginava cose sbagliate con sua figlia.
Arrivammo ai rigori, la tensione era palpabile.
Jorginho sul dischetto
Batte il calcio di rigore
La butta dentro
Emozione incredibile, si urla, si canta, andiamo in finale, io allargai le braccia per accogliere Francesca e darle oramai il tradizionale abbraccio dalla vittoria, lei venne verso di me, mi saltò quasi addosso, ci stringemmo, le baciai la nuca, lei sorridendo mi baciò la guancia, io la strinsi più forte, le diedi un bacio sulla fronte, lei mi diede un bacio sulla bocca.
Per un attimo tutto si fermò, occhi chiusi, silenzio in mezzo al chaos, qualcosa iniziò a muoversi, le nostre labbra unite in un attimo che sembrava un'eternità iniziarono a muoversi, ad aprirsi.
Non ero mai stato così eccitato, e mentre la mia mano scendeva verso il suo culo una telefonata che ci riportò alla realtà.
mio fratello che vive in Spagna voleva farmi sentire il boato di quel momento.
Passai al telefono 5 minuti, ma ero impaziente di tornare da Francesca.
Appena ero riuscito a liberarmi di lui, guardai la mia bimba.
Eravamo entrambi imbarazzati
Sapevamo quello che era successo ma nessuno dei due sapeva come dirlo
Francesca mi guardò e disse, con la voce spezzata
‘abbiamo l'abbraccio della vittoria io ora il bacio per la vittoria ai rigori’
Scoppiammo in una fragorosa risata.
Le risposi che anche questa cosa, ora entrava nella lista delle tradizioni di famiglia per l’europeo.
Ora c’era la finale pensai.
Lei andò subito in camera sua, io nuovamente in bagno.
i giorni che ci separavano dalla finale sembravano infiniti.
Era strano parlare con colleghi ed amici, perché tutti eravamo impazienti di affrontare l'Inghilterra ma io avevo motivazioni diverse per aspettare la partita
durante le varie giornate con Francesca capitava di scambiarci qualche convenevole, o di parlare di cose che riguardavano la casa, ma fummo estremamente silenziosi, le dissi soltanto che avrei visto la partita a casa e lei mi rispose che ovviamente anche lei l'avrebbe fatto.
Non so cosa stesse pensando lei, ma nella mia testa c'era un solo pensiero. Se vince l'Italia accadrà. Come uno di quei patti che facciamo con noi stessi per darci forza per fare un qualcosa che vogliamo fare, ma che è difficile da fare.
Arrivò il giorno della finale, ci sdraiammo in quella che oramai nella classica posizione per guardare la partita
Io l’abbracciavo da dietro e lei mi stringeva la mano. Sembrava un sogno, sembrava che non avremmo avuto nemmeno bisogno della partita, ma subito arrivò la doccia gelata con il goal dell’Inghilterra nei primi minuti.
Ci mettemmo seduti a guardare la partita, quasi come se ci concentrassimo per far vincere gli azzurri, dandoci la mano, forse la promessa che mi ero fatto, se l'era fatta pure Francesca, forse se poteva accadere un evento così incredibile come la nazionale che vince l'europeo in casa dell’Inghilterra, recuperando un goal, forse un papà e sua figlia potevano esprimere il loro amore.
Esultammo come pazzi al gol di Bonucci e dopo tanta sofferenza arrivammo ai rigori.
Eravamo stretti ed abbracciati, sofferenti, accaldati, e desiderosi
Inghilterra sbagliò il quarto
Jorginho, che aveva siglato il nostro bacio con il suo gol, andò a battere l'ultimo rigore.
Eravamo entrambi certi che la butterà dentro
Pregustavo il momento in cui finalmente avrei avuto la mia bimba tutta per me, e Francesca arrosiva
'Speriamo segni papi' disse lei
Jorginho tira, ma la palla non entrò.
Francesca dalla rabbia si alzò in piedi e io mi buttai sul divano.
Ero sconsolato, questo era il destino che diceva che era impossibile fare una roba del genere, che era sbagliata.
In cuor mio l'Italia in quel momento aveva perso, e vidi gli occhi di Francesca iniziare a lacrimare.
In cuor nostro, era persa.
C'era ancora un altro rigore da battere, ma per me era ovvio che Saka l’avrebbe messa dentro, il destino ci era avverso, ma incredibilmente, Donnarumma la parò.
iniziamo a urlare, riprendendoci dalla delusione, spalancai le braccia e Francesca si buttò sul divano sopra di me.
Ci stringemmo, ci baciammo, e le mie mani la stringevano, non l'avrei mollata.
iniziamo a baciarci senza freni, con le lacrime di gioia agli occhi e i nostri corpi avvinghiati. Quei baci si avvicinavano sempre più alle nostre labbra, mentre il suo seno premeva sul mio petto, le mie mani stringevano il suo sedere, e il mio cazzo duro strusciava sulla sua figa calda e bagnata. I nostri sessi erano separati solo da due strati di stoffa.
Iniziai a muovere il bacino verso l'alto, e il mio cazzo strusciava con forza la sua figa con maggiore forza, quasi come se fosse pronto a strappare i pantaloncini.
Finalmente arrivò il bacio, ma non fù a stampo come l'altra volta. Fu un bacio caldo, intenso. Le nostre lingue si incrociarono, e con una mano inizia a carezzarle i capelli, spingendo la nuca verso di me, e con l'altra immediatamente misi entrai sotto i suoi pantaloncini scoprendo che non indossava mutandine e subito e iniziai a carezzare la sua fighetta calda e bagnata. Lo volevamo entrambi.
Si alzò sopra di me, si tolse la maglietta rimanendo a seno scoperto. Iniziai a gustarmi le sue tettone.
‘ti piacciono papino?’
‘Si bimba mia’
Mentre lei mi poggiava i seni sul viso non persi tempo e mi sfilai i pantaloncini, uscendo il mio cazzo granitico, Francesca scostò i suoi pantaloncini, prese il cazzo del suo babbo, e lo accompagnò dentro di se.
Andai fino in fondo, e lei, si sdraiò su di me per baciarmi. Urlavamo, e i nostri gemiti si confondevano con i clacson e le trombe provenienti dalla strada.
Anche le nostre erano urla di gioia
Le mie mani stringevano i suoi fianchi, accompagnando il suo su e giù
Un mio dito penetrò il suo buchetto del culo, mentre l'altra mano stringeva con così forza il suo sedere che le lasciai dei segni
‘siamo i campioni d’europa’ disse lei
‘siamo i campioni’ le risposi io
Continuammo a baciarci fino a quando il mio seme non inondò la figa della mia bimba, mentre Chiellini alzava la coppa dei campioni d'Europa.
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