Sogno avverato 2
di
Kluklukan
genere
incesti
Indossando ancora l'accappattoio della corroborante doccia che mi feci dopo quella meravigliosa e inaspettata chiavata, mi misi a riflettere a fondo, analizzando la situazione e i possibili sviluppi che ne potevano nascere. - Credo di saper convincere il mio cornutello,è così preso dalla sua passione, che mi lascierebbe fottere anche in piazza - Così si espresse la mia dolce sorellina, accarezzandomi il viso.
Mettendo in atto un piano pensato e rimuginato, il giorno dopo, fingendo d'essere di passaggio vicino a loro, li andai a trovare - Ho che bella sorpresa - disse accogliendomi sorridente, mia sorella e, tenendomi allacciato a sè con fare civettuolo mi dette un bel bacione quasi sulla bocca; Rimasi alquanto sbigottito come del resto anche Enrico, suo marito, infatti non era mai stata così espansiva. Ben presto però capii che ne aveva parlato a lui e quella sfacciata e calorosa accoglienza lo dimostrava chiaramente. - Sai Loris, ho parlato col mio maritino della tua proposta, ed è contentissimo... vero caro? -
Si, anche se ho faticato a crederle, essendo suo fratello e credendoti meno sporcaccione...- No caro mio io sono come le braci, quelle che sembrano spente, sono le più ardenti - e più pericolose - aggiuse lui.
Rimasi loro ospite per un'oretta, bevemmo un drink affrontanmmo l'argomento che più ci stava a cuore, dovetti rinunciare a malincuore al loro esplicito invito di fermarmi da loro ma, un mio precedente e, inderogable impegno, mi toglieva la gioia di riprovare subito a godermi mia sorella.
Ci accordammo per la sera successiva e, mai furono più lunghe le ore d'attesa; Finalmente la sera di quel venerdì, dopo avermi fatto parcheggiare nel loro giardino,salii con lui i pochi gradini che conducevano nell'ampio atrio della loro villetta; Mi attendeva un'incantevole accoglienza; Giorgia, vestendo in sintonia col tema della serata, indossava un completino di lingerie nero e trasparentissimo, le gambe tornite e perfette inguainate con un bellissimo paio di autoreggenti, mi fecero subito indurire il cazzo anche se devo ammettere che me lo portai fin da casa al solo pensier di scoparmi la mia cara sorellina
Cenammo in un clima di allegra tensione; Tutti e tre attendavamo il momento della peccaminosa fusione dei nostri corpi; Enrico, il marito, fremeva forse ancora più di me, e alzatosi si avviò in salotto mettendo su una musichetta quale sottofondo all'opera che ci stavamo appressando di fare. - Vieni Loris - m'invitò Giorgia, prendendomi per mano; Appena varcata la soglia del salottino,vidi già Enrico si era accomodato su una poltrona in primo piano; Voleva vedere la moglie farsi scopare e la voleva vedere da vicino.
Io credevo inizialmente ,che mi disturbasse la sua presenza, fino allora non avevo mai chiavato in gruppo anche se lo avevo spesso desiderato. Misi alla prova il mio spirito, allacciando ai fianchi Giorgia, chiusi gli occhi e comincia a baciarla;Lentamente asaporai il piacere della sua bocca, leccai la sua lingua, e avvolto dal piacere dimenticai suo marito; Quando poco dopo li aprii, vidi Enrico che apertosi la patta aveva cominciato a menarselo con uno sguardo adorante che mi incitò ad accontentarlo di più - Enrico -dissi - guarda, sto baciando tua moglie...bacia bene sai? E adesso le tocco la fica...così...così - aggiunsi...guarda è la fica di mia sorella ...lo vedi? - Avevo infatti infilato una mano sotto il tulle e facendo scorrere un paio di dita sulla spacca protetta ancora dai neri slippini arabescati, solleticavo la sua bernarda che cominciava già ad inumidire quel prezioso e sexi indumento.
Mi buttai su mia sorella con tutta la mia foga, ansando e fremendo; Non mi occupai più del marito, ma
le brancicavo il corpo palpandole le tette e forzando per farle uscure dal ninuscolo reggiseno; Ero così infoiato nel gustarmi quel corpo che per anni avevo bramato che m'accorsi del marito solo quando lo sentii ululare dal piacere nel veder sua moglie che fatto uscire il mio cazzo, avevava cominciato una lentissima sega; Quell'ululato mi aveva portato alla realtà del momento, così per farlo partecipe, mi spostai mettendo bene in mostra il lavorio delle nostre mano prima e della mia lingua poi che scanalava la passera e la rosetta del culo. Giorgia aveva un bellissimo culo e quando fu completamente nuda potevo anche vedere che la pelle era immacolata, senza alcun segno o difetto.
Ormai, nudo anch'io, posizionai mia sorella alla pecorina e quando dopo avere sputato sul buco del culo mi apprestatvo ad incularla, lei togliendosi spaventata
mi gridò - Ma sei pazzo sono vergine del culo - e io imperterrito - Quale migliore occasione per romperlo...dai Giorgia, dai facciamo contento Enrico - Mia sorella fece ancora qualche rimostranza, ma poi rimettendosi a pecora , mi dette il via libero. Era il terzo culo che mi facevo nel corso della mia vita, La prima fu una vecchia vicina di casa che volendo a tutti i costi darmi una verginità, se lo fece rompere da me, quando avevo 16 anni, la seconda fu una mia fidanzata che non volle che glielo mettessi in fica e infine fu quello di mia sorella, un culo che mai avrei pensato di possedere. Quello di mia sorella fu il più pugnace, non riusciva a capire che doveva allentare lo sfintere, dovetti lavoarglielo di lingua per un bel pò poi finalmente lo ricevente tutto dentro. Le venni lì schbiffeggiandole le chiappe con la pancia - Che bel culo che hai sorellina mia...mmmhhhuuu bello stretto...
ecco adesso ti vengo dentro...siii sborro, vengooo - Le riempii il sedere di sperma, spossato ma non sazio la invitai, poichè non aveva ancora goduto, a mettersi giù; io seduto sul tappeto leccai la sua bella e pelosa fica finchè non sentii il suo liquidino bagnarmi il mento. Nonostante mi avessere precedentemente assicurato che mio cognato non avrebbe minimamente partecipato, ma avendo io il culo bene esposto, temetti mancasse di parola, invece fu bravo , tanto che tornò con due asciugamani perchè ci pulissimo. Mi accorsi allora di avere un cognato d'oro, porco , ma d'oro; Ci assistette per la sua goduria e per la nostra; Quella serata la concludemmo alle tre di notte; Ero riuscito a farne tre, come dissi un'inculata grandiosa , una bella scopata in figa, e un ricco ed elaborato bocchino con l'ingoio.
D'ormii da loro nel loro letto, mia sorella in mezzo
e mentre si parlava di sesso, mi ritrovai sulle sue tette anche le mani di mio cognato.
Lì, ancora frastornati, quando chiesi a Giorgia del suo staccato modo di fare con tutti ma specialmente con me, mi disse che un giorno mi dirà e mi spiegherà il motivo di tale abulia, e accennò i nomi di zio Piero e zio Marco...-
Continua
Mettendo in atto un piano pensato e rimuginato, il giorno dopo, fingendo d'essere di passaggio vicino a loro, li andai a trovare - Ho che bella sorpresa - disse accogliendomi sorridente, mia sorella e, tenendomi allacciato a sè con fare civettuolo mi dette un bel bacione quasi sulla bocca; Rimasi alquanto sbigottito come del resto anche Enrico, suo marito, infatti non era mai stata così espansiva. Ben presto però capii che ne aveva parlato a lui e quella sfacciata e calorosa accoglienza lo dimostrava chiaramente. - Sai Loris, ho parlato col mio maritino della tua proposta, ed è contentissimo... vero caro? -
Si, anche se ho faticato a crederle, essendo suo fratello e credendoti meno sporcaccione...- No caro mio io sono come le braci, quelle che sembrano spente, sono le più ardenti - e più pericolose - aggiuse lui.
Rimasi loro ospite per un'oretta, bevemmo un drink affrontanmmo l'argomento che più ci stava a cuore, dovetti rinunciare a malincuore al loro esplicito invito di fermarmi da loro ma, un mio precedente e, inderogable impegno, mi toglieva la gioia di riprovare subito a godermi mia sorella.
Ci accordammo per la sera successiva e, mai furono più lunghe le ore d'attesa; Finalmente la sera di quel venerdì, dopo avermi fatto parcheggiare nel loro giardino,salii con lui i pochi gradini che conducevano nell'ampio atrio della loro villetta; Mi attendeva un'incantevole accoglienza; Giorgia, vestendo in sintonia col tema della serata, indossava un completino di lingerie nero e trasparentissimo, le gambe tornite e perfette inguainate con un bellissimo paio di autoreggenti, mi fecero subito indurire il cazzo anche se devo ammettere che me lo portai fin da casa al solo pensier di scoparmi la mia cara sorellina
Cenammo in un clima di allegra tensione; Tutti e tre attendavamo il momento della peccaminosa fusione dei nostri corpi; Enrico, il marito, fremeva forse ancora più di me, e alzatosi si avviò in salotto mettendo su una musichetta quale sottofondo all'opera che ci stavamo appressando di fare. - Vieni Loris - m'invitò Giorgia, prendendomi per mano; Appena varcata la soglia del salottino,vidi già Enrico si era accomodato su una poltrona in primo piano; Voleva vedere la moglie farsi scopare e la voleva vedere da vicino.
Io credevo inizialmente ,che mi disturbasse la sua presenza, fino allora non avevo mai chiavato in gruppo anche se lo avevo spesso desiderato. Misi alla prova il mio spirito, allacciando ai fianchi Giorgia, chiusi gli occhi e comincia a baciarla;Lentamente asaporai il piacere della sua bocca, leccai la sua lingua, e avvolto dal piacere dimenticai suo marito; Quando poco dopo li aprii, vidi Enrico che apertosi la patta aveva cominciato a menarselo con uno sguardo adorante che mi incitò ad accontentarlo di più - Enrico -dissi - guarda, sto baciando tua moglie...bacia bene sai? E adesso le tocco la fica...così...così - aggiunsi...guarda è la fica di mia sorella ...lo vedi? - Avevo infatti infilato una mano sotto il tulle e facendo scorrere un paio di dita sulla spacca protetta ancora dai neri slippini arabescati, solleticavo la sua bernarda che cominciava già ad inumidire quel prezioso e sexi indumento.
Mi buttai su mia sorella con tutta la mia foga, ansando e fremendo; Non mi occupai più del marito, ma
le brancicavo il corpo palpandole le tette e forzando per farle uscure dal ninuscolo reggiseno; Ero così infoiato nel gustarmi quel corpo che per anni avevo bramato che m'accorsi del marito solo quando lo sentii ululare dal piacere nel veder sua moglie che fatto uscire il mio cazzo, avevava cominciato una lentissima sega; Quell'ululato mi aveva portato alla realtà del momento, così per farlo partecipe, mi spostai mettendo bene in mostra il lavorio delle nostre mano prima e della mia lingua poi che scanalava la passera e la rosetta del culo. Giorgia aveva un bellissimo culo e quando fu completamente nuda potevo anche vedere che la pelle era immacolata, senza alcun segno o difetto.
Ormai, nudo anch'io, posizionai mia sorella alla pecorina e quando dopo avere sputato sul buco del culo mi apprestatvo ad incularla, lei togliendosi spaventata
mi gridò - Ma sei pazzo sono vergine del culo - e io imperterrito - Quale migliore occasione per romperlo...dai Giorgia, dai facciamo contento Enrico - Mia sorella fece ancora qualche rimostranza, ma poi rimettendosi a pecora , mi dette il via libero. Era il terzo culo che mi facevo nel corso della mia vita, La prima fu una vecchia vicina di casa che volendo a tutti i costi darmi una verginità, se lo fece rompere da me, quando avevo 16 anni, la seconda fu una mia fidanzata che non volle che glielo mettessi in fica e infine fu quello di mia sorella, un culo che mai avrei pensato di possedere. Quello di mia sorella fu il più pugnace, non riusciva a capire che doveva allentare lo sfintere, dovetti lavoarglielo di lingua per un bel pò poi finalmente lo ricevente tutto dentro. Le venni lì schbiffeggiandole le chiappe con la pancia - Che bel culo che hai sorellina mia...mmmhhhuuu bello stretto...
ecco adesso ti vengo dentro...siii sborro, vengooo - Le riempii il sedere di sperma, spossato ma non sazio la invitai, poichè non aveva ancora goduto, a mettersi giù; io seduto sul tappeto leccai la sua bella e pelosa fica finchè non sentii il suo liquidino bagnarmi il mento. Nonostante mi avessere precedentemente assicurato che mio cognato non avrebbe minimamente partecipato, ma avendo io il culo bene esposto, temetti mancasse di parola, invece fu bravo , tanto che tornò con due asciugamani perchè ci pulissimo. Mi accorsi allora di avere un cognato d'oro, porco , ma d'oro; Ci assistette per la sua goduria e per la nostra; Quella serata la concludemmo alle tre di notte; Ero riuscito a farne tre, come dissi un'inculata grandiosa , una bella scopata in figa, e un ricco ed elaborato bocchino con l'ingoio.
D'ormii da loro nel loro letto, mia sorella in mezzo
e mentre si parlava di sesso, mi ritrovai sulle sue tette anche le mani di mio cognato.
Lì, ancora frastornati, quando chiesi a Giorgia del suo staccato modo di fare con tutti ma specialmente con me, mi disse che un giorno mi dirà e mi spiegherà il motivo di tale abulia, e accennò i nomi di zio Piero e zio Marco...-
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