Angela e Roberta pt2

di
genere
masturbazione

Rimanemmo fermi a scambiarci sguardi complici e smaliziati, a sorriderci. Dopo essersi girata per venirmi a baciare, Angela era sdraiata sul lettino pancia in su ma con la schiena dritta, le sue gambe erano distese vicino a me. Io, sempre seduto sul suo lettino inizia a carazzarle le gambe ancora rapito dall'estasi precedente. Le gambe, poi le cosce, incontrai i suoi occhi che si spostarono dal mio sguardo e si posarono sulla mia mano vicina che piano piano si avvicinava risaliva la coscia sinistra. Lei prima deglutì, poi incrociò di nuovo il mio sguardo, si mordicchio il labro inferiore, e cominciò ad ondulare leggermente il bacino; su è giù.
Il suo respiro iniziò a farmi più pesante e presente.
Piano piano che la mia mano saliva sempre più su lei allargava le cosce. Arrivai con la mano sul suo sesso ed iniziai a farmi sentire con il dito medio tra le sue labbra, tutto fuori dal costume. Il calore ed i suoi umori erano percepibili anche da li. I suoi respiri diventarono ansimi e in suoi lamenti erano erano gioia per le mie orecchie. Mentre gemeva e si contorceva sul lettino, trovava il tempo di carezzarmi le cosce...oddio accarezzare forse no...graffiare, stringere era come se volesse trasportare il suo piacere al mio corpo. Veloci poi più dolci e più delicate le mie dite trovavano spazio nel suo sesso sempre più caldo e bagnato e gonfio. Gonfio come era di nuovo il mio; mi tirai un po' più su, le sue mano destra si intrufolò nei miei boxer dove trovo pronto il mio sesso, aumentai le vibrazioni della mia mano sul suo clitoride, lei ebbe un sussulto e come reazione strinse il cazzo ormai di legno. Me lo tirò fuori dalla parte destra dal costume ed iniziò a segarmi, m'infilai anche io sotto il suo costume, le sensazione che provai immergendo la mia mano in quel lago forse furono la cosa più bella di quel momento. Mi disse di non mettere dita dentro ma di rimanere fuori e continuare a toccarla. Le nostre mani lavoravano a mille ed i nostri occhi avevano attenzione solo per quelli dell'altro. Faceva un caldo tremendo, potevo vedere le gocce di sudore scendere tra i suoi seni e sulla sua pancia. All'improvviso emise un gemito strozzato in gola e serrò le cosce intrappolandomi la mano, i suoi respiri si fecero più lenti e più profondi...era la prima volta che vedevo venire una ragazza. Lei eri li esausta mi guardava alternando sorrisi a sospiri e mordicchiandosi di tanto in tanto in labro inferiore. Riprese a segarmi, la mia mano era tra le sue cosce ed ogni tanto davo un colpetto al suo clitoride, lei inarcava la schiena ed emetteva un sospiro ma poi riserrava le cosce e le mia mano era di nuovo bloccata. Decisi di godermi quella sega che sapevo sarebbe durata ancora poco. E cosi fu, di li a poco venni. Uno schizzo potente la raggiunse sulla pancia, il resto colò sulla sua mano e sulla mia coscia destra. Ero sfinito, due orgasmi cosi nel giro di 15 minuti. Tolsi la mia mano dalle sue mutandine, volevo assaporare il succo del suo piacere. Mi portai le dite alla bocca e le succhiai guardando Angela negli occhi e sotto sotto sperando facesse lo stesso col mio seme. Invece no, prese un telo dalla borsa e si pulì.
scritto il
2021-08-03
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